UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 20 settembre 2009

Domenica 20 settembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 settembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 19
«Esame impossibile», rivolta contro il prof
«Non possiamo laurearci, chiameremo gli ispettori ministeriali»  
Università. Non riescono a superare Diritto Civile con Angelo Luminoso: protesta di decine di studenti
 
Il preside Massimo Deiana difende il docente: «I colleghi agiscono secondo scienza, coscienza e soprattutto sono in buona fede. Se un esame non viene superato, evidentemente la preparazione di chi lo sostiene non è adeguata».
L'ultimo bollettino risale a due settimane fa. «Una strage», riferiscono gli studenti di giurisprudenza. Tra i quaranta iscritti, neanche uno è riuscito ad aggiungere sul proprio libretto il voto di Diritto civile, specialità della casa del docente Angelo Luminoso e scoglio principale per generazioni di allievi del corso di laurea.
Quasi tutti si sono alzati dalla sedia d'esame dopo la prima domanda, i più fortunati hanno fatto in tempo a sentire anche la seconda, ma non sono riusciti a mettere la propria firma sullo “statino”. Poche ore passate sui libri o crudeltà del professore? Nei corridoi della Facoltà, in viale Fra Ignazio, i ragazzi puntano ovviamente sulla seconda ipotesi.
«BOCCIATURA SICURA» «Veniamo bocciati sistematicamente: serve almeno un anno per superare un esame basato su un testo di appena 400 pagine», riferisce una studentessa dietro la comprensibile garanzia dell'anonimato. Un collega, tra gli iscritti all'appello di settembre, racconta di aver rinunciato a sedersi di fronte alla commissione dopo aver osservato le prime interrogazioni: «Il professore è arrivato abbastanza adirato, così ho preferito non sostenere l'esame. Era nervoso, sarebbe stato inutile».
LAMENTELE UFFICIALI Per la cronaca: non è certo la prima volta che la materia di Luminoso, tra i pochi civilisti sardi con una fama che attraversa il Tirreno, viene inserita nella lista nera degli esami. Ma questa volta la bocciatura collettiva è stata seguita da lamentele ufficiali: i rappresentanti degli studenti hanno chiesto l'intervento del preside della facoltà, Massimo Deiana. Anche perché tra i tanti ragazzi fermi al palo ci sarebbe una grossa fetta di laureandi, con tesi già pronta e sguardo rivolto alla scuola di specializzazione.
«CHIAMEREMO GLI ISPETTORI» Insomma, abbastanza per annunciare una protesta, sostenuta anche dai genitori, in occasione del prossimo appello. Non solo: «Se non basta, chiameremo gli ispettori del ministero».
IL PRESIDE Deiana però dice di «non avere margini di manovra», e spiega: «I colleghi agiscono secondo scienza, coscienza e soprattutto sono in buona fede. Se un esame non viene superato, evidentemente la preparazione di chi lo sostiene non è adeguata».
NOZIONI E DOTTRINA Le domande, almeno sulla carta, non sono impossibili: il programma di Diritto civile prevede lo studio dell'istituto della compravendita. Un solo argomento, ovviamente sviscerato e accompagnato dalle teorie dottrinali. Poche nozioni fondamentali di cui Luminoso (impossibile avere la sua versione dei fatti: il docente è fuori città) pretende un'esposizione chiara e completa. Niente di irraggiungibile, dice chi lo difende. Gli aspiranti avvocati invece lamentano «una severità eccessiva», estesa a tutta la commissione d'esame: «Pochissimi riescono a superare le domande degli assistenti e a sedersi di fronte al professore». Cambierà qualcosa? Il prossimo appello è fissato per il 29 settembre.
MICHELE RUFFI
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 19
la polemica
«Una voragine nel bilancio?» I docenti non concordano
   
Un buco di 25 milioni di euro? Un passivo grande quanto una voragine che potrebbe aprirsi il prossimo anno nel bilancio dell'Ateneo di Cagliari? Per ora è solo la previsione dei professori Roberto Malavasi, Guido Mula e Giovanni Coinu (componenti del consiglio di amministrazione), che lanciano l'allarme dal blog Multiversitas.it. Taglio dei finanziamenti statali, aumento vertiginoso delle uscite, stipendi di docenti e ricercatori pagati in parte con i fondi universitari: tre macigni che aggiunti a molte altre voci in rosso affosserebbero i conti di palazzo Belgrano.
MISTRETTA Il rettore uscente Pasquale Mistretta, che il 4 ottobre lascerà (in anticipo di un mese) la poltrona a Giovanni Melis, ha definito «terrorismo finanziario» le previsioni dei consiglieri, riducendo ad appena un milione di euro il passivo presunto e ricordando che a luglio i revisori dei conti hanno regolarmente certificato il bilancio. «A meno che non si riferiscano ai 30 milioni che da tre anni ci deve la Regione per la sanità, ma quella è una partita di giro».
MELIS Melis si dice invece «preoccupato» e preferisce risparmiare le parole per il futuro: «Tra due mesi saprò dire in che stato sono i conti dell'Università. Ora non ho gli elementi necessari e poi il Ministero non ha ancora comunicato l'effettiva entità dei tagli. Alzare le tasse? Non è semplice e non sarebbe neanche una soluzione, anche perché non avrebbe un effetto immediato sul bilancio».
MALAVASI L'origine del disavanzo, secondo Roberto Malavasi, ha radici lontane: «I fondi statali vengono attribuiti secondo parametri vecchi, riferiti al corpo docente del 1993». Un punto fermo che per varie ragioni (fiscali e di adeguamento degli stipendi, tanto per dirne due) trascinerebbe i conti dell'ateneo nel baratro. «E la situazione economica sarda non ci permette neanche di contare sugli aiuti delle fondazioni, come nel resto d'Italia». Secondo la previsione dei tre docenti, anche gli stipendi dei dipendenti sarebbero a rischio.
MORO Per Beniamino Moro, ordinario di Economia politica, il buco è invece inferiore: «Il passivo non dovrebbe superare i 12 milioni. Potrebbero arrivare tagli per circa sei milioni e l'aumento della spesa, secondo le stime di Malavasi, è di altri sei. Certo, non sono noccioline». Ma i conti potrebbero essere da rifare. (m. r.)
 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Bandito il nuovo concorso all’Università 
Trenta posti a Sassari per il Master Giornalisti 
 
CAGLIARI. L’Università di Sassari ha bandito il concorso per l’ammissione al Master in Giornalismo. Il Master è stato istituito nel 2003 ed è giunto al quarto biennio: per la prima volta sono disponibili, per i più meritevoli, 8 borse di studio, ciascuna per un importo di 3.400,00 annui (6.800,00 nel biennio). Il Master di Giornalismo dell’Università di Sassari è una delle 14 scuole convenzionate con l’Ordine nazionale dei giornalisti ed è sostitutivo del praticantato: al termine dei corsi si è ammessi a sostenere l’esame di stato per diventare giornalisti professionisti. Il nuovo quadro di indirizzi dell’Ordine dei Giornalisti prevede che le scuole riconosciute debbano ottenere un punteggio e una valutazione che le collochino a livello medio alto.
Il Master in Giornalismo di Sassari risponde ai nuovi requisiti: questo importante riconoscimento è giunto dopo le verifiche disposte dall’Ordine nazionale dei Giornalisti, e concluse nel giugno scorso.
 I posti disponibili sono quest’anno solo trenta. Le informazioni si possono reperire sul sito www.mascom.uniss.it.
 

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