UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 8 settembre 2009

Martedì 8 settembre 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 settembre 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia Pagina 27
marmilla
Gli studenti universitari ridisegnano gli ingressi di tre paesi
 
Un progetto per migliorare gli ingressi di tre centri ai piedi del Monte Arci. Saranno cento studenti sardi, di Pavia, del Cile e del Brasile da lunedì 14 al lunedì 28 ad elaborare interventi e discutere su come rendere migliori i “margini” di Ales , Pau e Morgongiori . E lo faranno nel territorio. La Marmilla diventerà terra di studio per studenti universitari prossimi alla laurea in architettura. L'opportunità a questi giovani ed ai Comuni della zona è offerto dalla nuova edizione del workshop internazionale di architettura nato nel 1999 nell'università di Santiago del Cile e che dal 2003 vede fra i suoi organizzatori anche l'ateneo cagliaritano. L'iniziativa è stata presentata ieri nel Comune di Ales dai tre sindaci Simonetta Zedda, Franceschino Serra e Renzo Ibba, dal preside della facoltà cagliaritana Carlo Aymerich e Marco Melis, dirigente dell'assessorato regionale all'Urbanistica. Le tre amministrazioni dell'Alta Marmilla hanno voluto che questo importante appuntamento si spostasse quest'anno da Cagliari in una delle zone dell'isola più ricca di centri storici sapientemente valorizzati ma dove ancora esistono problemi nei “margini”. È stato Carlo Atzeni, docente della facoltà di architettura di Cagliari, a spiegare l'importanza di un intervento per migliorare il contesto urbano e l'ambiente. «Il margine è lo spazio che mette in contatto il centro urbano con il territorio e le risorse ambientali - ha spiegato Atzeni - gli studenti seguiranno seminari e ed elaboreranno proposte di miglioramento di questi spazi». Proposte che si concretizzeranno in disegni e plastici esposti alla fine del workshop nell'ex seminario tridentino, struttura che la diocesi ha concesso per lezioni e lavoro di gruppo.
ANTONIO PINTORI 
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano Pagina 28
Archeosub: una laurea a rischio
L'università oristanese potrebbe perdere il corso di studi
Il caso. Mentre ancora non si hanno notizie sui fondi regionali per le sedi decentrati
Il coordinatore del Corso, Raimondo Zucca: «Sarebbe un peccato per la città perdere questo corso che si sposa benissimo con il territorio»
 
Archeologia subacquea rischia di emigrare verso altri lidi. E sarebbe l'ennesimo scippo per Oristano, una delle poche sedi in Italia ad ospitare il corso per la formazione di studiosi di antichità sommerse. Niente di ufficiale, ma al chiostro del Carmine si vivono questi giorni con una certa apprensione. L'Università di Sassari ha pubblicato il bando per la laurea in Scienze dei beni culturali e Archeologia subacquea è uno dei quattro curricula di quel corso: ancora però non ci sono notizie sulla sede e sul numero degli iscritti. «L'ipotesi che sta circolando è quella di far concludere il terzo anno qui ad Oristano - spiega Raimondo Zucca, docente dell'ateneo sassarese e coordinatore del curriculum di Archeo -sub, - e far partire un nuovo corso, dal primo anno, altrove». L'ufficio di presidenza della facoltà si riunirà il 9 settembre per prendere una decisione e qui le aspettative sono tante. «Speriamo non ci siano problemi - va avanti, - sarebbe un vero peccato per la città perdere questo corso che tra l'altro si sposa benissimo con il patrimonio del territorio». Archeologia subacquea era nata proprio con l'esigenza di creare un corso strettamente legato alle risorse presenti nell'Oristanese. Negli anni scorsi, nonostante il successo del corso e i primi laureati, si era parlato di una sua possibile soppressione (in particolare con la Giunta Soru). Allarme rientrato, ma adesso si affaccia l'ipotesi di un trasferimento di Archeo-sub. Come se non bastasse al Consorzio Uno si fanno i conti con i soliti problemi di risorse: la Regione non ha ancora provveduto a ripartire i 6 milioni 500 mila euro tra le sedi universitarie decentrate. «Non sappiamo ancora niente - osserva Carlo Aymerich del Consorzio Uno, - e ovviamente è difficile programmare le attività senza sapere con esattezza la disponibilità finanziaria». Un anno fa, i fondi vennero suddivisi a dicembre tra mille polemiche e battaglie politiche. Questa volta si spera di accorciare i tempi, anche se forse le risorse si sarebbero già dovute essere assegnate. Tanto più che l'attività è già ripresa e che in questi giorni sono in programma i test di ammissione per i corsi a numero programmato. Per Economia e gestione dei servizi turistici ci sono stati 90 iscritti e i posti sono 50 (più 5 per agli studenti stranieri). Per Biotecnologie industriali che offre 50 posti (più 12 per gli stranieri) gli iscritti sono stati 20, ma si tratta di un bilancio provvisorio perché in questo corso spesso arrivano studenti da altre facoltà scientifiche. Per Tecnologie alimentari e Viticoltura le iscrizioni scadono il 15 settembre. «Per il numero di iscritti siamo molto soddisfatti - sottolinea Carlo Aymerich. - È stato un anno difficile, e nonostante le voci di possibili chiusure gli studenti sono sempre numerosi a dimostrazione che la realtà universitaria oristanese funziona».
VALERIA PINNA 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Universitari: «Cagliari ci scippa» 
Assemblea degli studenti per difendere il corso di Amministrazione pubblica 
 
NUORO. Università nuorese a rischio. Ma gli studenti si mobilitano e annunciano battaglia: soprattutto gli iscritti al corso di Amministrazione pubblica (gemmato con l’ateneo di Cagliari) che ieri in assemblea hanno gridato «allo scippo». Scippo in questo senso: che il corso di Amministrazione pubblica è nato diversi anni fa a Nuoro quando a Cagliari non c’era niente di simile. Oggi invece durante l’assemblea si è denunciato il fatto che le iscrizioni al 1º anno sono state fatte solo a Cagliari (anche quelle degli studenti nuoresi) senza possibilità di scelta per la sede barabaricina (cosa che l’anno scorso invece veniva garantita). Quest’anno nessuna disposizione scritta. E in questo silenzio stava passando l’idea: che tutto a Nuoro stava per chiudere. Ma contro questa eventualità s’è levata la protesta degli studenti, che ieri si sono subito mobilitati in assemblea, per verificare il numero delle iscrizioni al primo anno degli studenti nuoresi (circa una quarantina) con la possibilità quindi di tenere aperto il corso locale. In favore di questo obiettivo si sono pronunciati molti studenti e il commissario Tore Cocco presente al dibattito.
 «La mobilitazione - ha detto Laura Melis, universitaria - continuerà con la manifestazione che faremo nei prossimi giorni a Cagliari, andando prima a coinvolgere il Nuorese con le famiglie degli studenti, i Comuni, e le forze sociali e politiche». Anche il commissario Cocco ha annunciato di aver convocato tutti i soggetti dell’ ateneo nuorese con i politici, per il 14 settembre.(n.b.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
IL MINISTRO 
«Più soldi ai prof che lo meritano» 
 
 ROMA. Possibili risorse per 2,3 miliardi potranno essere reinvestite dal 2010 per finanziare la carriera e il merito dei prof. Lo afferma Mariastella Gelmini in una intervista al settimanale Tuttoscuola. Il ministro dell’Istruzione annuncia poi le sue prossime mosse. Entro sei mesi le regole per la carriera dei docenti. Premi agli studenti più bravi, con finanziamenti per iscriversi alle università e ai corsi maggiormente qualificati. Più risorse alle scuole che ottengono i migliori risultati formativi.
 Gelmini ha spiegato che si potrà attingere ai fondi previsti dalla numero 133 del 2008: la legge prevede che «una quota parte delle economie di spesa sia destinata, nella misura del 30%, a incrementare le risorse contrattuali per le iniziative dirette alla valorizzazione e allo sviluppo professionale».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Gallura
Test di valutazione per l’università del turismo
 
Stamane nell’aula magna si svolgerà il test di valutazione di Economia e management del Turismo. Nuovo nome per il corso che apre le porte per i professionisti dell’accoglienza. Il test di ingresso si svolgerà in contemporanea con altre 11 facoltà di economia in tutta Italia.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Oristano
L’architettura urbana sposa l’ambiente 
Ales, in Marmilla il workshop internazionale ArciLab 
di Tigellio Sebis 
 
ALES. Si scrive ArciLab09 e si legge come originale workshop internazionale di architettura che per quindici giorni richiamerà in Marmilla studenti e docenti provenienti dalle facoltà di Architettura dell’Ateneo cagliaritano, di quello di Santiago del Cile, di Salvador de Baya in Brasile e dell’Università di Pavia. Come dire quando architettura ed urbanistica dei paesi di lingua latina fanno il punto su quelle che saranno le città e i villaggio nel terzo millennio. Un incontro dove ad essere poste sotto la lente d’ingrandimento dei gruppi di lavoro sarà il paesaggio urbano nella sua diretta connessione con l’ambiente, giusto nell’ottica di una razionale programmazione degli interventi sugli sviluppi futuri.
 Un’esperienza che, nata dieci anni fa per espressa volontà delle Università interessate (Cagliari vi aveva aderito nel 2004), di anno in anno è andata a toccare le grandi realtà metropolitane, quali ad esempio Santiago e Salvador de Baya, fino ad interessare la nostra Sardegna. Con la Marmilla ed i tre centri di Ales, Pau e Morgongiori che diventano sorta di centro pilota, un vero e proprio laboratorio urbanistico, dove andare alla sintesi degli indicatori riferiti alla tradizione e all’innovazione.
 Un progetto fortemente voluto dall’Ateneo cagliaritano diretto da Carlo Aimerich che ha trovato immediata sponda nell’assessorato agli Enti locali ed Urbanistica della Regione e nelle tre amministrazioni (meglio sarebbe dire tutto il territorio) che ormai da tempo lavorano in rete per il recupero di quei valori identitari che si esplicano anche nei segni urbanistici dei piccoli centri indistintamente legati dal fil-rouge d’una sola cultura d’appartenenza.
 A presentare l’iniziativa nella sala conferenze del Comune sono stati ieri mattina il preside della facoltà d’architettura Carlo Aimerich, il docente dello stesso Ateneo Carlo Atzeni (autore assieme all’ingegnere Maurizio Manias del Manuale per il recupero dei centri storici) e il direttore dell’assessorato regionale all’Urbanistica, Marco Melis, ospiti del sindaco Simonetta Zedda e di quelli di Pau e Morgongiori, Franceschino Serra e Renzo Ibba.
 Oggetto di studio, che si tradurrà poi in indicazioni operative, saranno le zone marginali, vale a dire le periferie dei tre centri (due per ciascun paese) il cui obiettivo primo sarà quello di ridare coerenza all’intero tessuto urbano estendendo poi tale coerenza agli spazi esterni, il paesaggio. Metodo questo che vede nella Regione uno dei maggiori sostenitori anche, soprattutto perché impegnata in una serie di iniziative (“Legge “29”, bandi Civis e Biddas) tese ad armonizzare il tessuto abitativo regionale, anche nel senso della socialità. Ma non c’è solo lo studio per i ragazzi che dal 14 al 18 e dal 25 al 26 prossimi vivranno fisicamente i paesi interessati. Per loro serate all’insegna della musica con concerti ed iniziative che coinvolgeranno l’intero territorio.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Ricerca sassarese pubblicata su The Lancet 
Lo studio sull’ipertensione è stato condotto da Antonello Ganau 
di Gabriella Grimaldi
 
 SASSARI. C’è anche la firma dell’università di Sassari in un prestigioso studio di medicina pubblicato nel numero di Ferragosto della rivista scientifica The Lancet. Una tesi, confermata appunto dall’indagine portata avanti da un gruppo internazionale, che ha scosso il mondo accademico europeo. Infatti, dalla ricerca che a Sassari ha avuto come referente il professor Antonello Ganau, viene fuori l’indicazione che negli ipertesi raggiungere valori pressori più bassi di quelli sinora consigliati (al di sotto di 130 la massima mentre finora si parlava di 140) riduce il rischio di eventi cardiovascolari.
 «L’ipertensione arteriosa è il fattore di rischio cardiovascolare più diffuso nel mondo occidentale - spiega il direttore dalla scuola di specializzazione in cardiologia della facoltà di Medicina di Sassari - ed è la prima causa di gravi eventi cardiaci e cerebrali come l’infarto miocardico, l’ictus, l’angina pectoris e lo scompenso cardiaco, spesso fatali». Il 15 agosto di quest’anno la rivista “The Lancet” ha pubblicato l’importante studio ideato e diretto da un comitato di direzione di sei ricercatori, tra i quali appunto Antonello Ganau.
 Lo studio, chiamato CardioSis, è stato condotto su 1.111 ipertesi seguiti per oltre due anni da 44 centri cardiologici italiani tra cui il centro universitario di Sassari, che ha seguito oltre 30 pazienti. Lo studio partiva dalla considerazione che il livello pressorio sotto il quale riportare la pressione arteriosa negli individui ipertesi (140/90) è stato stabilito per convenzione e non è mai stato dimostrato con certezza. Obiettivo dello studio era quello di verificare se un trattamento dell’ipertensione volto a ridurre la pressione sistolica al di sotto di 130 risultasse più efficace nel ridurre le complicanze rispetto al trattamento indicato dalle linee guida internazionali. I pazienti sono stati divisi a caso in due gruppi di pari numerosità e indirizzati a due diversi tipi di trattamento antipertensivo, con l’obiettivo di portare la pressione sistolica al di sotto di 130 e al di sotto di 140 rispetto. Alla fine dei due anni di studio è risultato che il gruppo con controllo più stretto della pressione ha avuto una minore incidenza di eventi cardiovascolari del 48% rispetto al gruppo trattato con il sistema usuale. Un risultato che pone l’università cittadina al centro dell’attenzione scientifica internazionale.
 
 
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie