Venerdì 10 luglio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 luglio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 17
Nanotecnologie, dalla ricerca al business spaziale
Fondata una Srl: commercializzerà la nuova lega creata da un team cagliaritano
 
Diecimila euro di capitale; assetto da società a responsabilità limitata; fra i soci, Università, Sfirs e Corem, oltre a tre professori (due ingegneri chimici dell’università di Cagliari, Giacomo Cao e Roberto Orrù, e l’ingegnere Antonio Mario Locci); sede in viale Monastir, chilometro 7,300; missione ambiziosa: il business dei materiali densi nanocristallini, un mercato stimato in 15 miliardi di euro.
È la Dnm, costituita a Cagliari otto giorni fa per sperimentare, ideare, produrre, realizzare, trasformare e commercializzare, come annunciato ieri alla stampa, «materiali densi nanostrutturati per settori dell’aeronautica, dell’aerospazio, dei trasporti, dell’energia, delle infrastrutture o di altri settori ad alta tecnologia».
In che modo? Sfruttando tecnologie proprietarie o «brevetti in fase di sottomissione» e facendo ricorso a «manodopera qualificata le cui competenze sono state acquisite per lo più in Sardegna nell’ambito delle strutture di alta formazione».
Alla base c’è una scoperta di cui questo giornale ha parlato più volte: cinque anni fa, l’équipe condotta da Cao ha ideato un nuovo processo di produzione di materiali Uhtc, e cioè materiali ceramici compositi, caratterizzati da temperature di liquefazione estremamente elevate, superiori ai tremila gradi centigradi. Un composito adatto per importanti applicazioni aerospaziali, come per esempio la realizzazione del “naso” e dei profili alari delle navicelle di nuova generazione, cioè le parti più sollecitate dal punto di vista termico una volta che la navicella si appresta a rientrare nell’atmosfera terrestre. Grazie alla nuova lega a base di boruri e carburi di afnio, zirconio e silicio creata a Cagliari sarà possibile in futuro resistere non solo alla temperatura, ma anche all’ossidazione ad alte temperature. I ricercatori sardi confidano anche nella possibilità di rendere riutilizzabili le strutture che verranno create, in modo tale da consentirne l’utilizzo per più missioni spaziali.
Per i primi tre anni di attività, l’impresa potrà godere del finanziamento del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha approvato un progetto di ricerca basato sulla tecnologia Sps (Spark plasma sintering) per la produzione di materiali «nanostrutturati densi» da poco meno di 700 mila euro. 

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Dai trasporti allo zafferano: conta l’idea 
Il progetto Start Cup destinato agli universitari premia 4 progetti 
 
CAGLIARI. L’idea imprenditoriale vincente? È quella che a pochi verrebbe in mente, certo, ma anche quella che sa affidarsi alla competenza di esperti capaci di darle gambe. Lo sanno bene i giovani studenti e laureati dell’Università, che hanno partecipato all’edizione 2009 di Start Cup, una competizione organizzata oltre che dall’ateneo cagliaritano da quello di Sassari e dalla Regione, per diffondere una cultura della ricerca e dell’innovazione e insieme anche quella fondamentale dell’impresa.
 Quattordici i progetti cagliaritani in lizza, quattro quelli premiati, che riceveranno ciascuno mille euro per andare avanti, insieme alla consulenza necessaria a fare il salto nel mercato. Quali sono questi progetti? Il primo si chiama “Social network sostenibile” e prevede la creazione di un sistema di mobilità collettivo capace di ridurre i costi del trasporto. Se un gruppo di persone deve spostarsi, ad esempio, da Cagliari a Sassari può, attraverso l’uso di un software appositamente progettato, creare delle aggregazioni estemporanee capaci, magari con l’uso di un unico mezzo di trasporto, di centrare l’obiettivo, con un netto risparmio sui costi. Il secondo progetto è quello di un “Modulo solare termico per pannelli fotovoltaici”: prevede un dispositivo da applicare ai pannelli fotovoltaici capace di produrre un rendimento energetico maggiore.
 Il terzo progetto “Sistema di monitoraggio, identificazione e riconoscimento di soggetti all’interno di ambienti controllati” si propone di riconoscere lo stato termico in diversi ambienti, arrivando ad esempio a individuare, in base alla temperatura rilevata sul corpo umano, eventuali patologie.
 Il quarto progetto finanziato si chiama “Il fiore dello zafferano”: propone per la prima volta l’utilizzo dei fiori di questa pianta per la produzione di tinture.
 Per ciascuna idea, anche quelle non vincitrici, i partecipanti hanno potuto contare su uno staff di esperti che li ha aiutati a sviluppare il proprio business plan (piano di impresa) calcolando fattibilità, costi, tempi d’attuazione. Concluse queste fasi i quattro progetti vincitori di Cagliari e i quattro di Sassari affronteranno un’ulteriore selezione che decreterà quali tre progetti ideati in Sardegna parteciperanno alla selezione nazionale del concorso, prevista in autunno.
(sabrina zedda)
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Un anno al servizio dei disabili 
Università, opportunità per volontari dai 18 ai 28 anni 
 
SASSARI. Creare opportunità logistiche e organizzative per un’efficace inclusione degli studenti diversamente abili nell’università è l’obiettivo del progetto “Socializziamo la disabilità”. L’ateneo sassarese partecipa al bando 2009-10, al quale possono concorrere cittadini italiani trai 18 e i 28 anni di tutte le regioni.
 Si tratta degli essenziali requisiti per presentare la propria candidatura per una delle 55 occasioni di volontariato nel servizio civile offerte dalla Fondazione Crui. Le domande vanno inviate, entro la scadenza fissata il prossimo 27 luglio, alla Fondazione Crui, piazza Rondinini 48-00186 Roma. I giovani selezionati avranno diritto a un assegno mensile di 433,80 euro per un anno. All’università di Sassari sono stati assegnati 10 volontari. Attraverso appositi strumenti e la formazione di personale in grado di soddisfare specifiche e diversificate esigenze, la particolare opera di volontariato promossa con il bando della Fondazione Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) intende migliorare l’accesso alle strutture e la fruizione dei servizi, con l’accompagnamento materiale degli studenti diversamente abili e con supporti didattici e tecnologici. Per informazioni www.uniss.it. (m.d.)
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
L’ateneo battuto dal suo legale 
Il giudice del lavoro annulla delibera: «Avvocato demansionato» 
di Daniela Scano
 
SASSARI. L’avevano messa in un angolo, sostituendola con un dirigente amministrativo, ma ora le devono restituire toga, incarico e funzioni. L’avvocato dell’Università vince la sua causa più importante battendo in tribunale il suo datore di lavoro.
 Il giudice Alessandra Lucarino ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da Rosanna Ruiu, da nove anni responsabile dell’Ufficio legale dell’ateneo e da mesi in causa per quello che considera un intollerabile demansionamento professionale. Il giudice del lavoro ha disapplicato una delibera del Consiglio di amministrazione datata 7 gennaio 2009 e un ordine di servizio emesso l’8 aprile con cui il Cda ha cambiato l’organizzazione dell’Ufficio legale. Una rivoluzione che Rosanna Ruiu ha interpretato come una ghigliottina professionale.
 Il giudice ha condiviso tutte le argomentazioni degli avvocati Marcello Bazzoni e Vittore Davini, legali di Rosanna Ruiu, e ha ordinato all’Università (assistita dall’Avvocatura distrettuale dello Stato) «di reintegrare la funzionaria nella propria posizione istituzionale e funzionale di avvocato titolare dell’Ufficio legale». Un incarico che a Rosanna Ruiu era stato assegnato dal Cda, il 9 maggio 2000, dopo che il legale aveva vinto un concorso.
 Dopo otto anni, qualcosa ha incrinato i rapporti tra l’avvocato-funzionario e il Cda dell’ateneo. Si parla di parcelle che nel 2008 avrebbero fatto saltare sulla sedia il rettore Alessandro Maida ma, se c’è stato, questo retroscena non è emerso in nessuno degli atti adottati in un crescendo che il giudice Lucarino ha considerato un demansionamento della responsabile dell’Ufficio legale.
 Mentre era in atto una causa, a gennaio il Cda dell’ateneo ha varato una organizzazione del lavoro dalla quale «emerge chiaramente - scrive il giudice - che a capo dell’ufficio legale dell’Ateneo è ora prevista la figura del dirigente amministrativo competente a cui l’ufficio protocollo smista la posta e a cui fanno capo, gerarchicamente, i collaboratori amministrativi a cui vengono assegnati tutti i procedimenti di competenza dell’ufficio legale».
 «Da ciò consegue chiaramente - è il parere del giudice - un demansionamento dell’avvocato Ruiu, la quale è stata di fatto destituita dalla titolarità e direzione dell’Ufficio legale a lei attribuiti in virtù del superamento di un concorso pubblico riservato esclusivamente agli avvocati iscritti all’albo forense». E dire che il 3 febbraio 2009, ritenendo superati i problemi alla luce di una delibera approvata il 22 ottobre 2008 dal Consiglio di amministrazione, proprio il giudice Lucarino aveva respinto una domanda cautelare urgente presentata dall’avvocato Ruiu. Il magistrato del Lavoro aveva ritenuto che le mansioni della funzionaria fossero rimaste invariate dopo una delibera del Cda ma non sapeva che, qualche giorno prima, i consiglieri di amministrazione avevano modificato l’organizzazione dell’Ufficio legale. Gli avvocati Vittore Davini e Marcello Bazzoni hanno duramente criticato un provvedimento che ha provocato alla loro assistita «un danno gravissimo e irreparabile da un punto di vista personale, morale e professionale». Come dire che la querelle non è finita.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Ogliastra terra di centenari il merito è dello stile di vita 
Villagrande Strisaili, oggi e domani un convegno analizza il fenomeno 
 
VILLAGRANDE STRISAILI. Si arriva al secolo di vita solo per motivi genetici? O anche in Ogliastra, terra di centenari, contano di più lo stile di vita e l’alimentazione? «Ambiente, alimentazione, e salute in Ogliastra» è il tema del convegno che si terrà oggi e domani nella sala congressi dell’Hotel Orlando a Villagrande Strisaili. L’evento è articolato in tre sessioni: ambiente, agricoltura e aspetti medici.
 Cardine della manifestazione sarà la nutrizione clinica e dalla sua capacità di promuovere una buona salute e una elevata sopravvivenza. Altri temi che saranno trattati si incentrano sul settore agropastorale, sulla possibilità di incentivare nuove forme di turismo sostenibile. «L’Ogliastra - dice il dottor Gianni Pes, uno degli organizzatori del convegno per conto dell’università di Sassari - è un laboratorio naturale per lo studio di alcuni aspetti della salute umana. Numerosi studi hanno messo in evidenza l’elevata aspettativa di vita media della popolazione ogliastrina e hanno consentito in particolare l’individuazione di un’area (che noi abbiamo denominato “Zona Blu”), che è paragonabile, per longevità, a poche altre regioni del pianeta (Okinawa in Giappone, Nicoya in Costa Rica e l’isola di Ikaria in Grecia)». Una ipotesi ormai condivisa dagli studiosi è che la mortalità relativamente bassa registrata in Ogliastra e nelle altre “Zone Blu” è dovuta alla minore prevalenza di malattie metaboliche croniche che comportano un rischio di sviluppare infarto, ictus e malattie cardiovascolari. Alla base della bassa mortalità di queste zone ci sono i fattori genetici (che incidono per meno del 20%) e soprattutto i fattori ambientali e individuali (alimentazione e stile di vita), nettamente più importanti.
 Secondo l’endocrinologo, dottor Francesco Tolu, l’alimentazione delle popolazioni con bassa prevalenza di malattie metaboliche si caratterizzava in passato per un consumo di alimenti a basso indice glicemico. Tra questi il pane a fermentazione naturale, povero di zuccheri semplici e ricco di acido lattico e amido a lento assorbimento. Molto attesa la relazione del prof. Mario Maioli della Clinica Medica dell’università di Sassari. «Le malattie metaboliche, e il diabete in particolare, sono in rapido aumento a livello mondiale - sottolinea Maioli-. L’esistenza di popolazioni a basso rischio di mortalità (come quella dell’Ogliastra) e l’individuazione dei fattori causali suggeriscono alcune linee di condotta per la prevenzione delle malattie metaboliche nella popolazione generale: dieta e moto».(p.p.)
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Le ricercatrici imparano a far rete 
Impulso europeo per incoraggiare le donne alla scienza 
 
CAGLIARI. Il 7 luglio si è tenuto a Pula, nel parco scientifico, un convegno sulla ricerca genetica dove la novità non è stata soltanto il lancio di una collaborazione permanente fra vari istituti di ricerca perché uno verifichi una volta di più ciò che l’altro ha scoperto. La novità era che i ricercatori erano tutte donne. Signore che venivano da Turchia, Tunisia, Francia, Spagna, Italia. L’incontro aveva lo scopo di far conoscere gli argomenti trattati e proprio di promuovere una relazione stabile per un travaso costante di informazioni. Ma c’era anche un’altra «mission»: andare incontro alle esigenze di studio delle ricercatrici più giovani. Fare rete, in altre parole, per trattenere nel mondo della ricerca quante più donne possibile, ben avviate verso studi importanti, ma statisticamente destinate alla rarefazione delle presenze, soprattutto quando in ballo ci sono posti di gerarchia elevata.
 Assieme a Marina Masala, animatrice dell’evento è stata Patricia Rodriguez-Tomé, matematico, contrattista di bioinformatica col Crs4, un curriculum messo insieme tra Francia e Giappone, che spiega la non casualità del convegno al femminile. Ci sono due binari: un progetto europeo che si chiama «Set Routes, Women in Science», dove Set sta per scienza e tecnologia, e la sua amicizia di laboratorio con due scienziate turche che l’hanno invitata a tenere una conferenze a Istanbul alle giovani colleghe più promettenti e che a sua volta ha organizzato un seminario in Italia (in Sardegna) con lo stesso scopo, rivolto a ricercatrici locali. Si è scelto di promuovere gli incontri fra donne scienziate sulla base di una informazione offerta dall’Unione Europea quando decise di varare il progetto Set Routes: le donne impegnate nel mondo della ricerca non fanno rete tra loro, gli uomini sì. Naturalmente questo non può che favorire una scienza tutta al maschile: «Si parte dallo stesso punto e in numero uguale - spiega Patricia Rodriguez-Tomé - ma nella crescita le donne si perdono, basta guardare le gerarchie dei centri di ricerca. Ecco perché non c’è ragione di non promuovere incontri al femminile, anche se è evidente che la ricerca scientifica è neutra, serve per aiutare le donne a crescere anche in questo settore».
 I professori discriminano in base al sesso? «No. Direi che se succede è solo un caso singolo, non la regola».
 La famiglia tiene le donne lontane dalla ricerca? «La famiglia in sé no. E’ il mondo esterno alla famiglia: non dà servizi alle famiglie e, in generale, si aspetta che le donne tornino presto a casa». (as)
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Nanostrutture dei materiali densi: l’immensamente piccolo si fa business 
Presentata all’ateneo «Dnm», prima società italiana per un mercato da 15 miliardi di euro 
di Alessandra Sallemi
 
CAGLIARI. Una piccola fabbrica sorgerà in una traversa di viale Monastir, sta per assumere un ingegnere chimico, un chimico e un amministrativo, la società si è formata il 2 luglio davanti a un notaio e si mette nella stessa strada battuta da colossi mondiali dell’energia, dei trasporti e della componentistica aerospaziale per dare un fondamentale contributo alla progettazione di velivoli ad alta velocità telecomandati, il futuro del commercio aereo e del lancio di satelliti. Si chiama Dnm srl, è già titolare di un brevetto nella produzione di materiali densi composti da nanostrutture, un mercato con un giro di affari di 15 miliardi di euro. Ieri il presidente Giacomo Cao ha presentato la società (che nasce all’Università, con un capitale sociale minimo) e il tema della ricerca su questi particolari materiali densi, nonché l’impegnativa mission finale: il mercato delle produzioni aerospaziali. La Dnm srl è nata attorno a un gruppo che lavora da qualche anno all’Università e che, primo in Italia, ha importato una specie di mulino brevettato in Giappone per produrre polveri di materiali nanostrutturati. Dopo questo, in parole estremamente povere, i ricercatori cagliaritani hanno battuto una pista importante della chimica dei materiali: come trattenere nei materiali portati allo stato denso le stesse elevate caratteristiche meccaniche dei materiali in polvere composti da nanocristalli. Perché c’è stato bisogno di passare dai microcristalli (già piccoli: un milionesimo di metro) ai nanocristalli (infinitamente più piccoli: un miliardesimo di metro)? «Perché la riduzione del grano cristallino dalle dimensioni micrometriche a quelle nanometriche può comportare un incremento anche di 10 volte, delle proprietà meccaniche di un materiale». Il problema che lo staff di Cao (ordinario del dipartimento di Ingegneria chimica) studia è appunto come tenere i vantaggi della dimensione «nano» presenti nei materiali allo stato di polvere, quando si cerca di densificare questi materiali. In alcune applicazioni il risultato è stato ottenuto e la neonata Dnm (Dense Nanostructured Materials) srl parte con la conoscenza tecnologica per produrre utensili da taglio e materiali ferroelettrici. Il traguardo da raggiungere è la produzione di materiali ceramici resistenti all’ossidazione, alle temperature elevatissime e all’abrasione che per esempio deve sopportare un aereo ipersonico. «Li studiamo da tempo - diceva ieri Cao -, siamo titolari di brevetto assieme al Cnr e al Centro ricerche aerospaziali, in gioco c’è la possibilità di realizzare una squadra italiana nei voli senza utilizzo del pilota che rappresenta un settore di sviluppo futuro importante per l’Italia». Dnm srl è l’unica società italiana che si affaccia sul mercato mondiale dei materiali densi nanostrutturati, «sfruttiamo un progetto già approvato dal ministero della ricerca per un importo che sfiora i 700 mila euro», diceva ieri Cao che è presidente del consiglio di amministrazione di Dnm slr, vicepresidente è Benito Medda di Corem srl assieme alla Sfirs, sono di Corem i locali di Sestu dove funzionerà la sede della società e quindi lo stabilimento con il mulino di origine giapponese, la società è composta anche dagli ingegneri Orrù, Cincotti e Locci. Dalle parole del professor Cao si è capito che la comunità scientifica conosce bene le attività di ricerca avviate a Cagliari da un gruppo i cui componenti sono stati a lungo negli Stati Uniti. Nel workshop di Capua dell’ottobre 2008 sul tema «strutture calde a base di ceramici per altissime temperature (Uhtc)» c’era anche la Nasa. In una locandina: «I futuri velivoli ipersonici, che ridurranno a meno di un’ora il viaggio da New York a Mosca, vedranno l’impiego di strutture calde a base Uhtc».
 
Pagina 1 - Cagliari
NELL’AGENDA DELL’AGENZIA
Expò aerospaziale in Sardegna
 
 CAGLIARI. Il 21 e 22 settembre a Chia ci saranno i vertici dell’Agenzia aerospaziale italiana. Bisogna preparare un appuntamento importante: forse si farà in Sardegna l’Expò dell’Agenzia spaziale europea dopo l’ultima edizione in Spagna. Si tratta del meeting di tutto il business mondiale attorno al tema aerospaziale, destinato a un grande sviluppo dopo la crisi. La ricerca tecnico-scientifica è il motore di questo rilancio e l’Agenzia italiana deve trovare un ruolo: per motivazioni anche politiche negli ultimi anni si è dedicata ai satelliti, nel frattempo si sono aperti nuovi scenari e ci vogliono argomenti per inserirsi. È il momento dell’Uhtc? (a.s.)
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Sassari, parla il direttore del dipartimento di botanica ed ecologia 
«Una specie tropicale» 
Così cambia l’ambiente nel Mediterraneo 
di Pier Giorgio Pinna
 
 SASSARI. «Queste alghe sono uno dei segni evidenti di come i mutamenti climatici provochino profonde trasformazioni nel Mediterraneo». Nicola Sechi non ha esitazioni nell’inquadrare un fenomeno che a molti appare del tutto nuovo, almeno in Sardegna. Docente nella facoltà sassarese di scienze, il professore insegna ecologia generale e marina in diversi corsi di laurea, oltre che dirigere il dipartimento di botanica ed ecologia vegetale.
 - Si può vedere a occhio nudo l’Ostreopsis ovata?
 «No. È grande pochi micron: qualche millesimo di millimetro, insomma».
 - In quale parte del pianeta sono diffuse queste alghe?
 «Sino a qualche tempo vivevano solo nelle zone tropicali. Ora si sono estese altrove, pure nel Mediterraneo».
 - Solo per effetto dei cambiamenti nel clima?
 «Principalmente direi di sì. Questo processo di trasformazione deriva soprattutto dall’aumento di temperatura dell’acqua marina».
 - In che habitat nasce e si sviluppa l’Ostreopsis ovata?
 «Solitamente si trova incrostata nei sedimenti sui fondali. Ma a volte, secondo le diverse fasi del suo ciclo di vita, può spostarsi nell’acqua marina. Quindi salire in superficie, venire a contatto con il vento. Quest’insieme di situazioni può causare una sorta di effetto spray, quindi con riflessi anche sull’uomo che si trovasse nelle vicinanze».
 - Con quali conseguenze?
 «In teoria l’alga tossica può nuocere alla salute, per inalazione. Ma quel che conta è sapere innanzitutto in quali concentrazioni si trova nell’acqua, con che genere di densità. Solo in certi casi è davvero in grado di provocare malesseri e disturbi. Altrimenti è innocua. La sua presenza nel mare non è in sé un problema, in definitiva. Direi che sono altri gli esemplari di alga pericolosi, per esempio quelli che si possono ingerire mangiando mitili come cozze non sottoposte a un’adeguata rete di controlli».
 - Ci sono altre specie simili?
 «No, si può articolare in diversi ceppi ma l’Ostreopsis ovata appartiene a una specie del tutto particolare, con un ciclo specifico».
 - Come limitare i danni, allora?
 «Con la prevenzione, il monitoraggio, l’informazione capillare tra le persone interessate».
 
 

Questionario e social

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