Venerdì 26 giugno 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 giugno 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
LA NUOVA SARDEGNA
1 – L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 27
Non ci sarebbero fondi sufficienti per l'Ausi di Iglesias
Il Senato accademico ha deliberato la chiusura dell'Università del Sulcis
 
Potrebbe davvero essere l'inizio della fine per il Polo universitario di Monteponi. Ieri il Senato accademico dell'Università di Cagliari ha definitivamente decretato lo spostamento del corso in Scienze dei Materiali da Iglesias a Monserrato, accogliendo la proposta dei docenti della facoltà di Scienze, e mettendo così seriamente in forse sulla prosecuzione dell'attività della sede decentrata del Sulcis. Ufficialmente la motivazione del ridimensionamento delle sedi periferiche, che a Iglesias si tradurrà quasi certamente nella chiusura, è di carattere economico: non sarebbero disponibili fondi sufficienti a garantire la prosecuzione dei corsi se non a Cagliari. Ma con un documento diffuso ieri, i rappresentanti di Università per gli Studenti al Senato e in Consiglio di amministrazione hanno fermamente contestato tale giustificazione, affermando che i fondi stanziati dalla Regione per l'università diffusa sarebbero addirittura stati incrementati rispetto all'anno scorso, e riportando che il Consorzio Ausi, che gestisce la sede di Monteponi, ha raddoppiato le quote dei singoli soci, arrivando a uno stanziamento per l'anno in corso di 160.000 euro. Dato, quest'ultimo, che stride non poco con la cifra che gli studenti di UxS sostengono sia stata destinata dall'Università per gestire il primo anno accademico di Scienze dei Materiali a Monserrato: appena 1.400 euro. Se l'orientamento dell'ateneo non dovesse cambiare, a Iglesias resterebbero il secondo e terzo anno del corso, fino ad esaurimento. Ma, visti i problemi che si stanno riscontrando anche a Nuoro, gli studenti hanno chiesto al rettore l'immediata apertura di un tavolo con Regione ed enti locali, dove si puntualizzino intenzioni, ruoli e responsabilità sul futuro dell'università diffusa sarda.
PAOLO MOCCI 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Chimica, Pirisi è il nuovo preside
 
Filippo Maria Pirisi, 64 anni, ordinario di Chimica degli alimenti, è stato eletto preside di Farmacia dell'Ateneo cagliaritano con 46 voti, contro i 31 ottenuti da Micaela Morelli. Pirisi succede a Paolo Cabras, di cui era vicario dal 2006. Il nuovo preside insegna Prodotti dietetici nel corso di laurea in Farmacia, e Chimica Analitica in quello in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
Senato accademico: sì al codice etico
Università. Il documento contro le discriminazioni
 
Il senato accademico dell'Università di Cagliari ha approvato ieri il suo codice etico: un documento che, se supererà tutta una serie di passaggi istituzionali ed entrerà in vigore, porrà dei vincoli ai docenti, che saranno tenuti a rispettare i principi di non discriminazione su basi religiose, razziali, ideologiche.
Il documento si basa su una bozza elaborata da Maria del Zompo, docente di Farmacologia, e modificata nel corso della riunione del senato accademico. Il testo sarebbe ancora da sottoporre a limature, ma non sulle parti essenziali. Il primo passaggio istituzionale da affrontare è l'approvazione del verbale della riunione di ieri. Altri ne seguiranno. È ipotizzabile che il nuovo codice etico entrerà in vigore a settembre e comincerà a produrre i suoi frutti già nell'anno accademico 2009-2010.
Resterà da vedere fino a che punto il nuovo strumento sarà efficace nel caso Biagini. Da quattro anni Emilio Biagini, ordinario di Geografica, impone agli studenti che frequentano il suo corso testi infarciti di considerazioni e giudizi anche non strettamente inerenti alla disciplina. Testi finiti al centro di una furibonda polemica. 

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Cagliari
L’Università sulla via del declino 
Trasferito il corso di Scienza dei materiali 
 
IGLESIAS. Il senato accademico dell’Università di Cagliari ha approvato il manifesto degli studi dell’ateneo che contiene l’offerta formativa per i corsi 2009-2010 dove si decide il trasferimento del corso di Scienza dei materiali, a Cagliari.
  Il corso del primo anno, quindi, partirà a Cagliari. A Monteponi resteranno il 2º e 3º anno, ad esaurimento. L’avventura dell’Università diffusa nella sede di Iglesias è in via terminale nonostante la decisa opposizione dei rappresentanti degli studenti che hanno tentato fino all’ultimo di convincere i docenti a recedere dall’atteggiamento di totale chiusura per l’esperimento iniziato 12 anni fa a Iglesias.
 Il primo segnale di smantellamento di Villa Bellavista era iniziato lo scorso anno con il trasloco a Cagliari di ingegneria ambientale ed ora è arrivata anche la sentenza di morte anche per scienza dei materiali. La componete studentesca del consiglio di amministrazione e del senato accademico ha inviato al magnifico rettore una nota dove viene sottolineata la grave responsabilità che il senato accademico si è assunto con questa decisione. «Ci sono gravi responsabilità sociali e culturali dell’università rispetto al territorio - sostengono Lorenzo Espa e Alessandra Frau -. Eravamo convinti che l’università diffusa dovesse essere costituita da corsi unici che fossero corsi di eccellenza a livello nazionale come succede ad Alghero per la facoltà di architettura. Quindi corsi attrattivi capaci di dare spunto di crescita economica e che servano ad evitare lo spopolamento delle periferie e delle zone interne. Le dichiarazioni della Regione Sardegna e degli enti locali che intendono garantire, attraverso finanziamenti, la sopravvivenza e la crescita di queste sedi vanno accolte».
 Il consorzio Ausi è composto dalla Provincia, dai Comuni di Carbonia ed Iglesias, Geoparco Igea e Carbosulcis e ha ottenuto finanziamento per 190 mila euro raddoppiando le cifre degli anni precedenti. «Visto l’incremento delle risorse finanziarie - lamentano i due studenti - ci chiediamo quali siano state le motivazioni che hanno indotto l’università a spostare i corsi nella sede centrale. Dopo 12 anni chiude un’esperienza unica e con lo spostamento a Cagliari arriva anche la sospensione della certificazione di qualità Iso 9001: 2000».
 Gli studenti auspicano un tavolo di concertazione ma appare in salita un ripensamento soprattutto perché è mancata la reazione da parte delle amministrazioni comunali del Sulcis Iglesiente. (ea)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Acquacoltura, un convegno internazionale 
Da lunedì confronto tra esperti organizzato dalla Porto Conte Ricerche a Tramariglio 
 
ALGHERO. Si parlerà di acquacoltura nel Mediterraneo nella sede della Porto Conte Ricerche a Tramariglio in occasione del convegno internazionale che si terrà lunedì e martedì prossimi presenti autorevoli esperti del settore. La conferenza, “Advances in Mediterranean aquaculture”, si propone una approfondita analisi sulla qualità delle produzioni in allevamento a mare con riferimenti scientifici di merito sulla salubrità del prodotto.
 Finalità principale dell’iniziativa, che è stata organizzata con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, è favorire lo scambio di informazioni e la divulgazione dei risultati delle più recenti ricerche sull’Acquacoltura nel Mediterraneo. Parteciperanno ai lavori relatori internazionali e italiani che operano presso Università ed enti di ricerca. Nel programma spiccano i nomi di rinomati esperti stranieri come Sadasivam Kaushik e Miguel Cerdà che parleranno dei nuovi strumenti e metodi nella ricerca sulla nutrizione delle specie ittiche allevate, Joan Cerdà che parlerà di nuove specie ittiche da allevamento per il Mediterraneo. Hanno aderito in qualità di relatori studiosi italiani attivi presso Università ed enti di ricerca: Marco Saroglia e Giovanni Bernardini dell’Università dell’Insubria, Lorenzo Colombo dell’Università di Padova, Paolo Melotti dell’Università di Bologna e Bianca Maria Poli dell’Università di Firenze. Rilevanti anche i contributi di ricercatori attivi a livello regionale: Fulvio Salati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e Sebastiano Banni presidente dell’Azienda Nutrisearch e docente dell’Università di Cagliari. Durante la seconda giornata la Porto Conte Ricerche illustrerà i risultati ottenuti nel progetto “Protocolli per la qualità e la tracciabilità dei prodotti ittici” nato per rispondere a specifiche esigenze del settore acquacoltura. Al progetto, di durata biennale, hanno partecipato 6 imprese sarde. «Abbiamo voluto contribuire - spiega Sergio Uzzau, amministratore della Porto Conte Ricerche - al raggiungimento di importanti obiettivi delle imprese, offrendo strumenti per la valorizzazione e la rintracciabilità dei prodotti locali mediante studi di caratterizzazione molecolare».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Un codice etico contro ogni abuso 
Sì del Senato accademico, regole di rispetto per religioni e diversità 
SVOLTA STORICA L’urgenza nata col caso Biagini ha indotto l’Ateneo a stabilire nuovi limiti alla libertà di insegnamento 
di Mauro Lissia
 
CAGLIARI. Sulla scia del caso Biagini il senato accademico ha approvato all’unanimità il codice etico: è la prima volta nella sua storia secolare che l’ateneo cagliaritano può contare su un sistema di regole cui tutti i docenti in servizio e quelli che verranno dovranno attenersi.
 Il testo è il frutto di un lavoro di limatura condotto dal rettore Pasquale Mistretta e dagli undici presidi delle facoltà, dai rappresentanti degli studenti e del personale amministrativo, partiti dalla base elaborata nel 2007 dalla docente Maria Del Zompo. Nato con oltre venticinque articoli, il codice è stato ridotto a tredici: contiene norme di comportamento all’interno dell’ateneo e nei rapporti con l’esterno, regola la didattica e soprattutto impone il rispetto delle differenze - dal credo religioso all’orientamento sessuale, dalle etnie al colore della pelle - senza limitare la libertà di insegnamento ma con chiare norme di tutela destinate soprattutto agli studenti. Per la prima volta compaiono anche all’università di Cagliari, dopo altri atenei italiani e stranieri, norme sul conflitto d’interessi, sul nepotismo e sul familismo che sulla carta dovrebbero cancellare le corsie preferenziali di cui figli e parenti dei docenti hanno sempre goduto impunemente. Un codice etico non può prevedere sanzioni e non può sovrapporsi alle norme penali e civili dello Stato: sarà una commissione etica a valutare i casi di violazione e a segnalarli al senato accademico che deciderà eventuali richiami o l’avvio di procedimenti disciplinari nei casi più gravi. L’effetto però è legato soprattutto alla possibilità di prevenire abusi di qualsiasi tipo, compresi casi come quello che vede protagonista il geografo Emilio Biagini, ordinario a lingue e letterature straniere, i cui testi di studio sono stati aspramente contestati dagli studenti e poi anche da numerosi colleghi per il contenuto considerato «omofobo e razzista» oltre che - come l’hanno definito il rettore Mistretta e il preside Massimo Arcangeli - «incongruo» e «inedeguato alla didattica».
 Proprio martedì scorso, in un incontro organizzato al Bastione, il docente di storia contemporanea Marco Pignotti aveva lanciato un appello sottoscritto da altri professori perchè l’ateneo si dotasse di un codice etico. Un documento elaborato da sei rappresentanti degli studenti nel consiglio di facoltà a Lingue aveva rilanciato il caso Biagini, sostenendo che polemiche e prese di posizione da parte dei consigli di corso non erano servite a impedire che il docente genovese continuasse a imporre i suoi testi come unico strumento di preparazione agli esami di geografia. Ora, con l’approvazione del codice etico e l’entrata in vigore delle norme - avverrà con la pubblicazione - il consiglio di facoltà dovrebbe avere in mano un riferimento articolato su cui fondare eventuali iniziative di contrasto. Che non saranno sanzioni ma che potrebbero portare a decisioni concrete. Nel corso della seduta un preside ha proposto di inviare i testi di Biagini alla Procura della Repubblica: la proposta è stata verbalizzata ma non discussa. Ma di certo quello penale è il solo codice che potrebbe creare problemi reali al geografo genovese, sempre che le ipotesi di istigazione al razzismo - cui lui stesso ha fatto riferimento in un’intervista con la Nuova Sardegna - abbiano un qualche fondamento. C’è stata anche una proposta di rinvio, ma Mistretta ha voluto accelerare l’approvazione spinto forse anche dagli echi che il caso Biagini ha avuto sulla stampa.
 
Pagina 1 - Cagliari
LETTERA DI UN DOCENTE 
«C’è disagio tra gli studenti» 
 
All’interno della bufera che da più di due mesi agita il mio luogo di lavoro ci sono aspetti finora lasciati in ombra perchè toccano il tradizionale “vivi e lascia vivere” che vige nell’Accademia italiana. Alcuni si è cercato, anche se con ritardo, di metterli in luce nelle ultime riunioni degli organi collegiali, che però hanno voluto attenersi agli aspetti burocratici ed istituzionali. Giusto, se si tralascia il piccolo particolare che la nostra istituzione, oltre ad essere un ufficio pubblico è anche un ente che ha responsabilità nella transizione dei cittadini dall’adolescenza all’età adulta. Non esistiamo solo per elargire crediti e rilasciare diplomi di laurea ma anche perchè generazioni di ragazzi imparino il ragionamento, l’equilibrio, il guardare fuori da sè e dal proprio orticello. In una società in cui si legge tutti i giorni di aggressioni oltre che a donne a persone di altri paesi, etnie, orientamenti sessuali si possono ignorare questi aspetti formativi? Si può chiudere gli occhi davanti al disagio espresso dagli studenti che devono sostenere un esame con un programma che si incentra su enunciazioni cariche di linguaggio non descrittivo (tipico dei testi scientifici di qualsiasi disciplina) bensì valutativo, quando non irriguardoso, di interi universi spirituali, etnici, culturali?
 Eppure è questo che succede. Per due consigli di facoltà ho presentato una mozione chiedendo che il consiglio esprimesse una presa di distanza dal fatto che tali contenuti e con tale forte linguaggio vengano veicolati all’interno dei nostri corsi. Quindi, per la mia coscienza di cittadina, insegnante e studiosa, mi esprimo a livello individuale: non mi piace che nel mio luogo di lavoro vengano veicolati contenuti che possono offendere altre persone, mi dissocio da qualsiasi contenuto di questo tipo, che penso sia contrario alla nostra “missione” formativa, e mi rammarico per gli studenti, che non hanno ancora ricevuto risposte.
Gabriella Mazzon Professore Straordinario Lingua e Traduzione Inglese a Lingue e letterature
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie