Martedì 16 giugno 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 giugno 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 33
Sassari
Muro di no per la laurea a Gheddafi
 
Un muro di no per opporsi alla laurea honoris causa in giurisprudenza al colonnello Muhammar Gheddafi. Un muro costruito con quattrocentodue firme e una lettera aperta al rettore dell'Università di Sassari, consegnata ieri mattina nelle mani del Magnifico Alessandro Maida, dai rappresentanti dell'associazione Libertaria.
A recapitare la lettera al rettore dell'Ateneo sassarese è stato Giampiero Muroni: «Si tratta di una richiesta fatta da cittadini alla più importante istituzione culturale della città, alla quale però chiediamo di assumersi anch'essa la responsabilità della cittadinanza», ha spiegato Muroni al cospetto di un Maida a metà imbarazzato e compiaciuto. «Come vede accanto a ciascuna firma non abbiamo voluto mettere nessuna precisazione riguardo a titoli, professioni o incarichi», ha continuato il rappresentante di Libertaria, «confidiamo in lei e nella decisione del Senato accademico per il rigetto della proposta. Sarebbe innanzi tutto un esercizio di prudenza civile, che eviterebbe a tutta la città di essere ricordata per avere concesso la massima onorificenza culturale ad un dittatore la cui distanza dai principi di democrazia e di stato di diritto è apparsa evidente anche in queste giornate della sua visita ufficiale in Italia». Maida ha raccolto la lettere e ha semplicemente ringraziato: «Vi ringrazio, l'Università è un'istituzione aperta a tutti, e questa lettera sarà sicuramente un valido contributo». A tre giorni dalla fine dei suoi dodici anni di governo dell'Ateneo (giovedì sarà eletto il nuovo rettore), Maida ha preferito non esporsi e ha evitato di prendere posizione sulla querelle Gheddafi.
La proposta ufficiale di conferire la laurea honoris causa al leader libico arriverà in Senato nei prossimi giorni. (v. g.) 

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
GAVINO FAA 
«Sereno, farò ricerca e didattica» 
L’anatomo patologo ha perso perché gli sono mancati i voti di Medicina 
ROBERTO PARACCHINI 
 
CAGLIARI. All’inizio era uno dei nomi che si faceva con maggior insistenza. E molti pensavano che sarebbe stato lui il nuovo rettore, l’anatomo patologo Gavino Faa. Già preside della facoltà di Medicina dal 2002-3 al 2007-8, Faa dal 2007 è anche responsabile del collegio dei professori ordinari della sua materia e dal 2008 è direttore del centro interdipartimentale di simulazione medica avanzata. Al ballottaggio è arrivato assieme all’economista Giovanni Melis (poi eletto Magnifico). Ed erano in molti a pensare che la competizione si sarebbe risolta con un testa a testa. E che il nuovo magnifico, chiunque dei due fosse stato, avrebbe portato a casa il trofeo di stretta misura. Invece vi sono stati 179 preferenze di distanza, mentre nella penultima tornata la diffeernza era di poche schede visto che entrambi ruotavano sulle 440 preferenze.
 - Professor Faa, che cosa è capitato?
 «Beh, quel che è successo sia sotto gli occhi di tutti».
 - Nel senso che una parte dei voti di Medicina, al posto che andare a un candidato della facoltà, sono stati traghettati da un’altra parte?
 «Questo lo dice lei. Più semplicemente: uno dei due competitori finali ha avuto la maggioranza e l’altro la minoranza».
 - Come ha vissuto questo risultato?
 «Quando si gareggia lo si fa sperando di arrivare primo. Evidentemente la vita ha voluto così... Oggi, però, mi sento rinato: libero di riprendere le mie ricerche, la didattica e il rapporto coi miei studenti. Ho molti progetti».
 - Lei, però, ha riportato 557 voti di preferenza...
 «Sì, il 43 per cento...».
 - Quindi si tratta di una fetta importante dell’elettorato, che chiederà di avere voce in capitolo...
 «All’università, però, funziona che c’è una maggioranza che vince e una che perde. Se mi si chiederà qualcosa o se mi si coinvolgerà..., risponderò, ma non c’è alcun automatismo in rapproto ai voti riportati. Fa parte della dialettica democratica il diritto dovere di governare con una sua squadra da parte di chi viene eletto».
 - Lei ha accennato a progetti che continuerà a portare avanti: ad esempio?
 «Uno molto importante è legato a Cagliari città universitaria. A me piacerebbe, anche al di là dell’istituzione, che uno studente fuori sede non debba combattere continuamente per riuscire a trovare un alloggio, oppure per avere mense più agibili».
 Lei ha anche parlato delel biblioteche...
 «Sì, luoghi che per gli studenti sono indispensabili».
 E lei come pensa di intervenire?
 «Oggi la biblioteca che in città funzione meglio è quella provinciale che chiude alle 22. Sembra poco ma questo permette agli studenti fuori sede di avere un luogo dove poter studiare. Per capire quanto sono importanti queste strutture per gli univeristari, basti dire che vi sono studenti che, prima di andar via, chiamano un collega per cederle il posto nella provinciale. Da noi, invece, le biblioteche chiudono alle 18. E questo non va affatto bene: bisogna intervenire a livello amministativo».
 Elezioni: ferita rimarginata?
 «Io sono completamente disteso. Non fa parte del mio carattere rimuginare. Ogni volta che inizio un progetto metto sempre in conto che possa andare diversamente da come vorrei».
 - Quindi?
 «Quindi sono felice di riprendere le mie ricerche. Mi sento come se fossi sotto un albero con un prato verde, in compagnia di alcuni amici. Le elezioni solo il passato».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Università nuorese, interviene anche Gianni Falchi 
«L’ateneo rischia di chiudere» 
L’assessore provinciale Carroni sollecita la classe dirigente 
NINO BANDINU 
 
 NUORO. «O la classe dirigente si decide o qui chiude tutto». Università, l’assessore provinciale Franca Carroni, dopo il cambio del rettore a Cagliari, auspica maggiore interesse per l’ateneo. L’ultimo incontro tenuto a Cagliari con Mistretta e con la preside di facoltà non ha portato a grandi novità. Anzi il «Manifesto degli studi» che sta per essere pubblicato, non annuncia niente di nuovo.
 «O la classe dirigente nuorese con le forze sociali e gli studenti - afferma l’assessore provinciale Franca Carroni - decidono di difendere l’università con le unghie e i denti, oppure ricshiamo di chiudere la partita». Inoltre per la Carroni va deciso un “nuovo contenitore” per rilanciare l’ateneo con le risorse nuove (500 mila euro) che abbiamo messo come Provincia.
 Università, il recente scambio epistolare tra il sindaco e il presidente della Provincia, induce anche Gianni Falchi, consigliere comunale dei Riformatori, a una prima riflessione.
 «Le più alte cariche politiche del territorio - comincia Falchi -, che in un momento tra i più difficili e drammatici della nostra zona, avrebbero dovuto dare esempio di coesione e azione sinergica, dopo un lungo periodo di sterile contrapposizione, ora tentano di riallacciare un rapporto che corre lungo la via epistolare». Non tutto però è perduto. «Se recentemente tale modalità di comunicazione - osserva Falchi - è stata impiegata per sancire eccellenti divorzi, vi è anche chi la utilizza per auspicare riconciliazioni».
 IL consigliere di opposizione poi continua: «La storia del consorzio universitario, nato sotto gli auspici ben delineati nella nota del Sindaco, in realtà, ha prodotto nel lungo periodo risultati poco soddisfacenti, tanto che potrebbe affermarsi che se davvero ci fossimo limitati a subire passivamente l’attuazione di un progetto universitario, l’esito difficilmente sarebbe stato peggiore». E qui parte un’altra considerazione su Zidda: «La proposta del sindaco, al di là del linguaggio assai poco sobrio e non distinto per chiarezza, appare contenere affermazioni di indubbio interesse.
 Senza avere la presunzione di fare l’esegesi del testo della missiva - semplificando e sperando di mal non interpretarne il significato - l’idea di un comitato tecnico-scientifico, che relazionandosi agli strumenti di programmazione locali nelle diverse articolazioni, conduca ad un progetto di università organico e qualificato, non è irragionevole». Bene il comitato, ma il resto lascia a desiderare.
 «Ma sotto un altro profilo - afferma ancora il consigliere Falchi - desta preoccupazione perché svela che ancora oggi, il territorio non possiede un progetto di sviluppo e di crescita dell’università che abbia saputo adeguarsi ai cambiamenti da tempo in atto».
 Falchi ritiene che l’elaborazione di un efficace e valido piano di sviluppo universitario richieda «competenze specifiche» che aiutino a collocare proposte, idee e progetti provenienti dai «centri di ascolto del territorio», in un contesto di fattibilità che tenga conto del mutato «quadro normativo nazionale e della programmazione regionale», nonché delle «risorse e delle eccellenze» del territorio con cui un sistema universitario sia in grado di interagire per la realizzazione di una valida offerta formativa.
 «Nel frattempo - conclude il consigliere comunale - suggerisco al sindaco di inviare la risposta del presidente della Provincia alla commissione cultura del Comune, di cui faccio parte, che non si riunisce da oltre un anno, e che non ha una guida, dopo le dimissione del presidente Mario Angioi».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Strategie a supporto della ceramica in un convegno del Sil 
 
ORISTANO. Il Sil, nell’ambito delle attività di internazionalizzazione, in qualità di soggetto capofila del progetto “Cer-Med” (azioni di supporto al comparto della ceramica artistica nel bacino del Mediterraneo), organizza tre giornate di incontri tra imprese della ceramica, università ed esperti del settore.
 Si inizierà domani alle 9,30 nella sede del Consorzio Uno, nel Chiostro del Carmine, con il convegno di presentazione dei risultati degli studi storico artistico ed economico, che rappresentano la conclusione della prima fase del progetto.
 L’evento sarà l’occasione per analizzare le ricadute a livello territoriale delle azioni di progetto nel comparto della ceramica artistica. Si proseguirà poi nel pomeriggio e nei giorni seguenti con gli approfondimenti, gli workshop e le visite da realizzarsi presso gli uffici del Sil, i laboratori della Cma a Oristano e di Graziella Mastinu a Narbolia.
 Questo il programma del convegno di domani: alle 9,45 i saluti istituzionali di Gian Pietro Pili, presidente del Consorzio Uno; di Pasquale Onida, presidente della Provincia, e del sindaco Angela Nonnis. Alle 10,15 la relazione su “La legge regionale 11/04/1996 n.19, norme in materia di cooperazione con i paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale”, di Angela Catte della Direzione generale servizio affari comunitari e internazionale della Regione; seguirà la presentazione del progetto Cer-Med da parte di Alessandra Etzo e Antonella Congiu; alle 10,30 “Le imprese della ceramica artistica della provincia di Oristano - presentazione dello studio economico: risultati dell’indagine sul campo”, di Giuseppe Melis del Dipartimento economia dell’impresa, tecnologia, ambiente dell’Università di Cagliari; alle 10,50 “Introduction of Turkish ceramic society”, di Tolun Vural - Società turca della ceramica Tsd; alle 11,10 “Economic analyzes of Kinik Pottery village Production”, di Bahar Sudaci e Ilkay Badurlar - Anadolu University; alle 11,50 “La produzione della ceramica a Oristano e a Kinik (Turchia). Tradizione e produzioni odierne - presentazione studio storico-artistico”, di Roberto Coroneo del Dipartimento di scienze archeologiche e storico artistiche dell’università di Cagliari, Daniela Moi del Dipartimento di scienze archeologiche e storico-artistiche dell’università di Cagliari; alle 12,10 - Le produzioni ceramiche della Turchia “Introduction to Kinik Pottery Village-Tradizional Kinik Wares New product line designed for Cermed Project”, di Zehra Cobani della facoltà di Belle arti università di Anadolu (Turchia); alle 12,30 “Introduction: Anadolu university, faculty of fine arts, ceramics department”, Kaya Ozlem facoltà di Belle arti università di Anadolu (Turchia). Alle 12,50 le conclusionidi Antonio Ladu, presidente del Sil Oristano.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
VILLANOVA 
Paese «nuovo» in una mostra 
 
VILLANOVA.L’amministrazione comunale di Villanova Monteleone e la Facoltà di Architettura di Alghero hanno organizzato la mostra dei Progetti degli studenti di Urbanistica di Alghero per il territorio di Villanova Monteleone.
 La mostra raccoglie il progetto elaborato dagli studenti del primo anno del Corso di Laurea in Urbanistica, Blocco didattico “Progettazione del paesaggio” degli insegnanti João Nunes, Massimo Faiferri e Vinicio Bonometto per l’ambito comunale di Villanova Monnteleone. Il progetto solo apparentemente risulta essere un’esercitazione “paesaggistica”, in realtà contiene una strategia di sviluppo sociale ed economico per il paese e il suo territorio. Si è deciso a inizio anno che l’approccio migliore per la buona riuscita dei progetti degli studento fosse quello di lasciare che loro stessi proponessero anche una strategia per il progetto, ovvero che, organizzati in piccoli gruppi, cercassero e scoprissero anche quello che “serviva” progettare in un contesto complesso come è quello della comunità di Villanova. Ogni progetto è lo sviluppodi un’idea autonoma che è stata discussa in aula e solo successivamente disegnata con l’approccio del progetto urbano/sub-urbano e di paesaggio. Il montaggio di tutte le proposte ha prodotto poi un unico progetto per il paese. Composto da parti riconoscibili e distinte,integrate per il miglioramento del paese e del suo territorio. Il dibattito e l’inaugurazione che avrà come tema: “Non vedevo l’ora che arrivaste” si svolgerà nello spazio dedicato alla fotografia di “Su Palatu” mercoledì 17 giugno alle ore 15. L’incontro sarà preceduto dagli interventi del Sindaco Bastianino Monti, degli insegnanti del corso, del Preside della Facoltà Giovanni Maciocco e del vice preside Arnaldo Cecchini. La mostra rimarrà aperta sino 30 giugno e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 16 alle 20 (lunedì chiuso). L’ingresso è gratuito. (l.a.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Un appello con 402 firme contro la laurea a Gheddafi 
Ieri la consegna di LibertAria nelle mani del rettore 
 
SASSARI. Quattrocentodue firme per chiedere al rettore di non firmare l’ok alla laurea honoris causa al presidente della Libia Gheddafi. L’iniziativa è dell’associazione LibertAria che ha raccolto la presa di posizione di tantissimi intellettuali - medici, docenti, giornalisti, studiosi - che vogliono opporsi alla proposta fatta dal consiglio della facoltà di Giurisprudenza di insignire l’uomo politico della laurea in Legge. Per questo motivo ieri hanno consegnato una lettera al rettore Alessandro Maida. «Ci appelliamo a lei come rappresentante della massima istituzione culturale sassarese, come intellettuale, come concittadino - scrivono - per chiederle di non dare il suo assenso alla proposta di conferire al colonnello Muhammar Gheddafi la laurea honoris causa. L’università di Sassari non merita la violenza di una scelta che la isolerebbe dal consesso accademico e civile di questo Paese. L’estraneità del leader libico dai principi dello stato di diritto, la sua storia di rapporti ambigui con il terrorismo lungo i decenni del suo potere mai legittimato da un’elezione democratica. Le notizie apparse sulla stampa dopo la notizia della proposta della facoltà di Giurisprudenza hanno alimentato i sospetti di una motivazione tutta politica dell’onorificenza, in ragione delle posizioni di forza che per varie ragioni il Governo libico vanterebbe nei confronti del nostro Paese. Se così fosse davvero la invitiamo ad opporsi ancora con maggior forza ad un disegno che squalificherebbe la sua e nostra università».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
«Un ateneo più aperto» 
Idee-chiave accolte dal candidato Pietro Luciano 
Sassari. I risultati di un’indagine in vista della corsa per il rettorato e il voto di dopodomani 
PIER GIORGIO PINNA 
 
SASSARI. Più partecipazione, riforme organizzative, valutazioni basate su merito e trasparenza, maggiori comunicazioni, condivisione di rapporti col territorio. Queste le principali novità richieste per l’università di Sassari da un campione d’intervistati in un’indagine condotta dallo studio Giaccardi & Associati. In vista del voto di dopodomani, l’inchiesta è stata fatta per conto di uno dei candidati rettori, Pietro Luciano. Che in prima battuta ha già recepito alcune indicazioni
 Ieri sera la presentazione del dossier durante un convegno nell’aula magna di Scienze. Il rapporto tiene conto delle risposte date da referenti interni (presidi, docenti e direttori di dipartimento, amministrativi, rappresentanti degli studenti) ed esterni (come consiglieri regionali, sindaci, responsabili di organizzazioni private, Ordini e imprese, dirigenti scolastici e insegnanti). L’esito dell’indagine evidenzia la richiesta di maggiori attenzioni su una serie di settori: offerta formativa, attività di ricerca, gestione organizzativa, informazione, documentazione, servizi web, supporti per i giovani, collaborazione con aziende e altre istituzioni della realtà sarda. Con una serie di precisazioni di dettaglio che certo potranno rivelarsi utili per i vertici dell’ateneo.
 Nella serata di ieri, di fronte a oltre 200 persone, il primo a intervenire è stato appunto Luciano. Il candidato rettore ha profittato dell’occasione anche per replicare ad alcune affermazioni fatte in un’intervista dal suo diretto avversario nella competizione. «Prendo atto che il professor Attilio Mastino riconosce la rilevanza della programmazione pluriennale - ha infatti spiegato - Ma mi chiedo: “Perché non l’ha adottata lui negli ultimi 12 anni da prorettore, dato che aveva la delega per il bilancio e la ricerca?”. C’è stata invece una politica del risparmio, e non degli investimenti e della programmazione, come dovrebbe essere normale nell’amministrazione pubblica: 20 e più milioni di avanzo libero sarebbero stati un’utile risorsa se orientati alla crescita dell’ateneo». «Non deve poi ritenersi offensivo avanzare analisi e sottolineare criticità reali nella conduzione dell’università - ha concluso su questo punto - Soprattutto da parte di chi, come me, ha predisposto un programma basato su discontinuità, trasparenza, programmazione, valutazione e premialità, rispetto dei contratti di lavoro, rilancio della didattica e della ricerca, uscita delle cliniche dall’inaccettabilità recentemente denunciata di recente pure dall’assessore regionale alla Sanità. C’è vero rinnovamento solo col cambio delle persone, delle politiche, dei metodi di governo».
 Nel convegno Luciano ha quindi parlato di come «rompere l’opacità gestionale», «superare la debolezza finanziaria», rimuovere le cause «dell’insicurezza e della demotivazione» da parte di molti, far superare all’ateneo l’isolamento. E dopo che lo stesso candidato ha lanciato dieci proposte per «un nuovo futuro condiviso», il capo analista dello studio Giaccardi & Associati, Andrea Zironi, ha spiegato i contenuti del report. Un’indagine che ha visto 62 intervistati qualificati in 40 giorni, con sempre Luciano che ha deciso di accogliere e far sue circostanziate idee-chiave segnalate dalle persone che hanno risposto ai quesiti: dalla necessità d’istituire una Fondazione università di Sassari all’esigenza di un Osservatorio per la formazione.
 E mentre Lidia Marongiu ha continuato a moderare interventi e dibattito, ha chiuso le relazioni il sassarese Sergio Paba, prorettore dell’università di Modena e Reggio Emilia. «La mia presenza a quest’incontro sull’indagine Sassari Ateneo Sostenibile è dovuta, oltreché alla mia origine, alla lunga esperienza di lavoro nello speciale rapporto con le imprese e il territorio e all’essere tra i costruttori di questo legame», ha voluto sottolineare il docente. Per poi concludere: «A nessuno sfugge che la forza di un’economia sana consiste proprio in politiche integrate di welfare e capitale umano: di qui il senso di lavorare per relazioni strutturate università-imprese-territorio anche con rappresentanti della società civile nei Cda degli atenei».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Da Re e Sanjust autori del libro su Arborea 
 
CAGLIARI. Il 16 giugno 2009 alle 19 al Teatro Civico di Castello la Iges Edizioni presenta il volume «Le vie dell’acqua. La bonifica di Arborea», curato da Maria Gabriella Da Re, docente di Antropologia Culturale presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Cagliari, e dall’architetto Paolo Sanjust, ricercatore presso la facoltà di Architettura di Cagliari. Fotografie di Marcello Stefanini. Maria Gabriella Da Re, originaria di Arborea, ha ripercorso i paesaggi bonificati della piana di Terralba, dove negli anni venti-trenta del secolo scorso è nato il paese, e ha inserito nel volume una selezione di testi storici e letterari sulla bonifica. Alcune delle immagini di Stefanini saranno proiettate al termine della presentazione del libro. Oltre agli autori interverranno: Luciano Marroccu, docente della Facoltà di Lettere e Filosofia di Cagliari; Benedetto Meloni, docente della Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari; Antonello Sanna, Architettura.
 
 
 
 
 

Questionario e social

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