Venerdì 12 giugno 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 giugno 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA
 
ALTRAVOCE.NET
 

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Il nuovo rettore è Melis
Carla Raggio
   
Giovanni Melis è il nuovo Rettore dell’Università di Cagliari. Nel ballottaggio ha riportato 738 voti (57,08%) mentre Gavino Faa si è fermato a 557 (42,92%).
 
Giovanni Melis eletto nuovo rettore
Con 738 voti batte il candidato di Medicina Gavino Faa (557)  
Si è conclusa ieri la lunga sfida per il rettorato: vince con 181 preferenze in più l’ex preside di Economia
 
Giovanni Melis è il nuovo, sessantesimo, rettore dell’Università di Cagliari. Con 181 voti in più dell’avversario, il docente di Economia aziendale si aggiudica la sfida del ballottaggio, incassando ben 738 preferenze (il 57,08 per cento) contro le 557 del candidato di Medicina, Gavino Faa. È la svolta di palazzo Belgrano, e non solo perché avviene dopo i diciotto anni ininterrotti di governo Mistretta: mai prima d’ora, nella storia dell’Ateneo di Castello, sullo scranno più alto si era seduto un rappresentante di Economia. «Ma sarò il rettore di tutti», è il primo commento a caldo del vincitore.
Si conclude così la lunga marcia elettorale che ha tenuto impegnati per mesi i cinque candidati che ambivano al trono di Magnifico: eliminati tra il primo (21 maggio) e il secondo turno (4 giugno) i docenti Raffaele Paci, Antonio Sassu e Maria Del Zompo, lo scontro è continuato tra i due più votati rimasti in gara fino al ballottaggio. E alle 19,05 di ieri, con una puntualità svizzera a cinque minuti dallo spoglio, l’ufficio stampa dell’Università cominciava a pubblicare sul sito “unica.it” i risultati, con tanto di grafici e informazioni sull’affluenza nei vari seggi. Affluenza molto alta, a conferma del grande interesse del popolo universitario verso queste votazioni: alle urne l’87,45 per cento di elettori, 1324 su 1514 aventi diritto al voto. Un po’ meno rispetto alla tornata precedente che aveva portato alle urne lo 0,53 per cento di votanti in più. Una curiosità: il personale tecnico e amministrativo ha risposto alla grande all’appello delle urne, con ben il 97,5 per cento di votanti.
IL RISULTATO A votare l’ex preside di Economia sono soprattutto gli elettori del seggio di Ingegneria (dove hanno votato anche le facoltà di Lettere, Scienze della formazione, Psicologia, Geologia): qui Melis fa il pieno dei voti, ottenendone 249 contro 157 di Faa. Scontata la sua vittoria a Scienze botaniche, regno del polo politico-giuridico (185 contro 78), meno prevedibile la buona performance nella Cittadella universitaria, che pur restando nelle mani dell’anatomopatologo, assegna a Melis 175 voti, una novantina in più rispetto al 4 giugno. Monserrato si conferma, comunque, la roccaforte del candidato di Medicina che chiude la partita con 212 voti, anche se appare chiaro che i fan della Del Zompo abbiano fatto la loro parte appoggiando Melis. Il pacchetto di voti (429) lasciato libero dalla meuroscienziata, che non ha voluto schierarsi con nessuno dei due candidati, ha giocato un ruolo decisivo nella vittoria del neo-eletto. Nella Clinica Aresu, invece, è sempre l’ex presidente del Cis a fare meglio rastrellando 129 consensi, ossia 21 in più dell’avversario.
LO SCONFITTO Ieri a Monserrato era proprio lui, il medico battuto dall’economista, a rincuorare i suoi sostenitori, fortemente delusi da un risultato considerato «inaspettato». Faa, invece, dice che l’aveva messo in conto. «Sono abituato a valutare bene ogni cosa anche nella vita di ogni giorno», spiega nascondendo molto bene la delusione, tanto da aggiungere: «Ora ci fermeremo, andiamo al bar a rifocillarci dopo questa fatica. E anche se è finita così è stata un’esperienza bellissima, da cui ho imparato moltissimo, ritrovandomi circondato dalle manifestazioni d’affetto di molti amici, anche se ho conosciuto pure qualche nemico. Serve tutto nella vita - aggiunge Faa - e ora ricomincerò con più entusiasmo il mio lavoro di ricercatore e professore, convinto di conoscere molto meglio la mia università. E naturalmente mi congratulerò con il nuovo rettore».
IL VINCITORE «È una vittoria dell’Università». Con questo slogan il neo rettore brinda alla vittoria, «da dedicare ai tanti colleghi e ricercatori che lavorano nei laboratori e nelle aule con tanto impegno e spesso con poche risorse. Non è solo la vittoria del polo economico-giuridico - sottolinea Melis - il volume dei voti testimonia che il consenso arriva da tutte le facoltà e io voglio essere il rettore di tutti, soprattutto in questa nuova fase della storia dell’Università». Il nuovo Magnifico ha già un appuntamento in agenda: questa mattina incontrerà il rettore Pasquale Mistretta che gli cederà il testimone dopo l’estate (il primo novembre è il giorno dell’insediamento). Una vittoria sudata, «ma io sono stato sempre fiducioso - assicura Melis - e ringrazio i colleghi ed ex candidati che mi hanno sostenuto valutando gli effetti del mio programma sulla didattica, la ricerca e la gestione: il voto dimostra che questo ateneo è vivo e molto attaccato alla sua autonomia».
CARLA RAGGIO
 
Le reazioni
Gli studenti: in gioco il nostro futuro
Sindacati: è la novità
   
La voce degli studenti è tra le prime a varcare la soglia dell’Ateneo. «C’è in gioco il nostro futuro», è la risposta a tanto interesse. Sono stati tra i protagonisti della maratona elettorale, vogliono dire la loro, avere voce in capitolo soprattutto perché il futuro dietro l’angolo fa paura a molti.
Lorenzo Espa (Università per gli studenti): «Abbiamo appoggiato e condiviso il progetto di professor Faa che secondo noi era quello che rispondeva meglio alle esigenze degli studenti. Ora ci aspettiamo un segnale di apertura da parte del nuovo rettore auspicando con lui una proficua collaborazione nell’interesse degli studenti. E gli facciamo i nostri auguri di buon lavoro».
Andrea Coinu (Unica 2.0): «Speriamo che vengano confermati tutti gli auspici della campagna elettorale. Melis ha espresso più volte l’intenzione di mettere lo studente al centro delle politiche e delle procedure per migliorare l’ateneo. Speriamo che questi intenti siano accompagnati da fatti. Speriamo anche che vengano presi provvedimenti per respingere i tentativi di attacco e revisione del sistema dell’università pubblica con provvedimenti celeri. Infine auspichiamo che i servizi agli studenti vengano migliorati in tempi brevi».
Andrea Marrone (Ichnusa): «Siamo contenti che ci sia stata una grande partecipazione al voto perché le elezioni democratiche all’università sono un valore. Facciamo gli auguri a Melis e speriamo che con lui negli organi centrali ci sia la possibiltià di discutere dei tanti problemi irrisolti degli studenti: dai servizi come le biblioteche e le segreterie, all’offerta didattica, che deve essere ripensata assieme agli studenti e non solo con le logiche dei docenti; dal merito, che deve essere più considerato, alla crisi finanziaria derivata dai tagli della legge 133. Melis dovrà ridurre gli sprechi e trovare nuovi finanziamenti esterni».
A brindare con il vincitore è anche il preside di Giurisprudenza, Massimo Deiana : «Una vittoria corale, nel segno della discontinuità: si proverà a governare da un altro angolo visuale, senza contrapposizioni con Medicina». Soddisfatti anche i sindacati. Pino Calledda (Cgil): «Ora c’è bisogno di abbassare i toni, che sono stati molto esasperati da qualche dirigente, per lavorare tutti insieme per l’Università». Per Tomaso Demontis (Cisl) «è l’inizio di un cambiamento: prevedevamo un testa a testa, invece è stato decisivo il passaggio dei voti della Del Zompo a Melis». Ivana Locci (Uil) ora scopre le carte: «Era il nostro candidato: il voto delle donne che avevano votato la farmacologa è andato al neo rettore».
 
I predecessori
Da Cosma Excarcioni a Pasquale Mistretta: storia dei 59 Magnifici
   
Il primo fu Cosma Excarcioni e governò per un solo anno, dal 1626 al 1627. Vicario generale della diocesi, come i suoi 21 successori fu espressione della Chiesa, che nominò i rettori sino al 1764. Del resto la nascita dell’ateneo cagliaritano è legata a Papa Paolo V, che istituì uno Studio Generale in città nel 1607, anche se poi iniziò ad operare 19 anni dopo. Da allora l’università ha avuto 59 rettori: 13 provenivano da Medicina e Chirurgia, 11 da Giurisprudenza, 5 da Scienze, uno da Filosofia e Lettere e uno da Ingegneria.
L’ELENCO Ecco i rettori: Cosma Excarcioni (1626 - 1627), Ambrogio Machin (1627 - 1640), Giovanni Cao (1640 - 1642), Bernardo De La Cabra (1642 - 1644), Gerolamo Cao (1644 - 1647), Antioco Soler (1650 - 1653), Giorgio Carcassona (1653 - 1655), Francesco Gallo (1661 - 1664), Serafino Esquirro (1664 - 1667), Pietro Sanna (1686 - 1697), Ilario Galcerin (1697 - 1700), Gavino Aquena (1700 - 1703), Emanuele Asquer (1703 - 1704), Saturnino Carta (1704 - 1713), Giovanni Leonardo Sanna (1713 - 1720), Gerolamo Valonca (1720 - 1721), Antonio Carcassona (1721 - 1728), Salvatore Angelo Cadello (1728 - 1734), Edoardo Sanna (1734 - 1737), Angelo Maria Carta (1737 - 1754), Francesco Ignazio Detory Pinna (1754 - 1757), Francesco Ignazio Guiso (1757 - 1764), Giovanni Borgna (1843 - 1848), Rafaele Furcas (1849 - 1852), Giovanni Meloni Baille (1852 - 1856), Francesco Ortu (1856 - 1857), Giovanni Spano (1857 - 1868), Antioco Loru (1868 - 1872), Patrizio Gennari (1872 - 1875), Pasquale Umana (1875 - 1876), Gaetano Loy (1876 - 1882), Gavino Scano (1882 - 1883), Luigi Zanda (1883 - 1885), Antioco Loru (1885 - 1886), Luigi Zanda (1886 - 1888), Giuseppe Todde (1888 - 1890), Giuseppe Missaghi (1890 - 1891), Enrico Gandolfo (1891 - 1892), Ignazio Fenoglio (1892 - 1896), Giuseppe Missaghi (1896 - 1897), Antonio Fais (1897 - 1898), Gaetano Orrù (1898 - 1900), Ignazio Fenoglio (1901 - 1906), Roberto De Ruggiero (1907 - 1910), Pio Colombini (1910 - 1911), Cesare Sacerdoti (1912 - 1913), Oddo Casagrandi (1913 - 1915), Roberto Binaghi (1915 - 1931), Alberto Serra (1931 - 1932), Mario Aresu (1932 - 1935), Giovanni Cao di San Marco (1935 - 1936), Giuseppe Brotzu (1936 - 1945), Ernesto Puxeddu (1945 - 1947), Antonino D’Angelo (1947 - 1955), Giuseppe Peretti (1955 - 1970), Alberto Boscolo (1970 - 1974), Giuseppe Aymerich (1974 - 1979), Duilio Casula (Medicina, 1979 - 1991), Pasquale Mistretta (Ingegneria, 1991 - 2009).

 
2 – La Nuova Sardegna
Prima pagina  - Cagliari
Il rettore è Giovanni Melis, economista 
Al ballottaggio ha stracciato l’ex preside di medicina, Gavino Faa 
A novembre subentrerà dopo diciotto anni a Pasquale Mistretta 
 
CAGLIARI. Eccolo il nuovo rettore: è Giovanni Melis, il maratoneta, che dai 260 voti della prima tornata ha pian piano sorpreso tutti, sino a conquistare il seggio più ambito dell’ateneo cagliaritano. E lo ha fatto col metodo di chi, in silenzio, ha lavorato e tessuto sino alla fine. Con 738 preferenze contro le 557 dell’anatomo patologo Gavino Faa, Melis è diventato il sessantesimo Magnifico del capoluogo sardo e a novembre - dopo ben diciotto anni - subentrerà a Pasquale Mistretta. Ma la scommessa più grande per Giovanni Melis inizierà ora. L’ateneo va come ripensato in vista delle nuove sfide e del ruolo che questo potrà occupare nei prossimi anni.
 
Pagina 1 - Cagliari
Melis straccia Faa e conquista il rettorato 
L’economista raggiunge 738 preferenze mentre l’anatomo patologo si ferma a 557 
I voti della Del Zompo sono stati determinanti per la vittoria del polo economico-giuridico 
di Roberto Paracchini 
 
CAGLIARI. Eccolo lì il nuovo rettore, Giovanni Melis il maratoneta, che dai 260 voti della prima tornata ha pian piano sorpreso tutti, sino a conquistare il seggio più ambito dell’ateneo cagliaritano: quello del rettorato. E lo ha fatto col metodo di chi, muzziga surda, in silenzio ha lavorato e tessuto sino alla fine. Con 738 preferenze contro le 557 dell’anatomo patologo Gavino Faa, Melis è diventato il sessantesimo Magnifico del capoluogo sardo. Ma la scommessa più grande inizierà ora. L’ateneo va come ripensato in vista delle nuove sfide e del ruolo che questo potrà occupare nei prossimi anni.
 Melis, docente di economia aziendale, è il primo dei rettori del polo econonico-giuridico di questo ultimo mezzo secolo. L’uscente Mistretta, re Pasquale, chiuderà a novembre il suo mandato con diciotto anni di regno. In precedenza il medico del lavoro Duilio Casula aveva lasciato la poltrona di Magnifico dopo dodici anni di mandato. Prima ancora c’era stato Giuseppe Aymerich (professore di Meccanica razionale), che era subentrato allo storico Alberto Boscolo. Ora è la volta di un economista.
 Ieri si è chiusa una campagna giocata sino all’ultimo e non priva di sfilacciature. Ma chi pensava che vi sarebbe stato un forte astensionismo ha fatto male i suoi calcoli. Anche l’ultima giornata, lo scontro a due tra Faa e Melis, ha visto una forte affluenza alle urne. Solo al conteggio dei votanti delle ore 12 era sembrato che ci fosse un calo: si erano recati alle urne in 709, contro i 753 della precedente tornata. Poi il dato si è subito diffuso tra i due concorrenti ed è iniziata l’offensiva. Una corsa col tempo in cui la parola d’ordine era che tutti dovevano votare. Allora vai con telefonate dell’ultimora e con gli amici più fidati che hanno monitorato minuto per minuto la situazione. L’esperienza della sconfitta della farmacologa Maria del Zompo (prima data per vincente e poi eliminata al secondo turno per sette preferenze) aveva messo ansia ad entrambi i candidati. E così già alle 16 il numero dei votanti si era riequilibrato: 1.168 contro i 1.170 della penultima consultazione. Infine alle 19 c’erano solo 8 schede in meno dentro le urne in rapporto a giovedì 4: 1.324 in tutto. Irrilevante anche il numero dell schede bianche o nulle: solo 29. Un segno di come dopo diciotto anni, ci fosse molta voglia di cambiare, da un lato; e di come sia Faa, che Melis si siano battuti come leoni sino all’ultima scheda.
 Alla fine, però, l’esito non ha risposto alle aspettative dei più, che pensavano si arrivasse a un testa a testa. Che l’ago si sarebbe sbilanciato a favore di Melis è stato chiaro quando in uno dei quattro seggi in cui si è votato (nella cittadella di Monserrato, dove c’è il grosso di Medicina) lo spoglio ha dato solo 38 preferenze in più a Faa in rapporto alla tornata di giovedì scorso e, invece, 90 a Melis. E il terreno dei voti, per Faa, è poi crollato in Ingegneria e anche nell’ex clinica Aresu.
 La competizione era partita in cinque: con anche gli ecomomisti Antonio Sassu (81 voti al primo turno) e Raffaele Paci (246). Lo sprint iniziale della farmacologa Del Zompo (349 preferenze contro le 341 di Faa) l’aveva data per favorita. Poi le carte si sono del tutto mischiate. E se al secondo turno tutti e tre i candidati erano attorno ai 440 voti, ieri la forbice si è aperta a favore di Melis e questo dimostra che la maggior parte dell’elettorato della farmacologa ha scelto l’economista.
 Ma ora, si è detto, inizia la vera scommessa: quella che punta a potenziare la ricerca nonostante i tagli ai finanziamenti. Adesso bisogna avere una visione progettuale che inglobi l’Europa non come una variabile, ma come un elemento centrale e che sappia dialogare col territorio e la città, sino a diventarne un elemento propulsivo.
 Mistretta lascia in eredità un’edilizia universitaria più adeguata, ma ora il gioco si fa più difficile e intrigante.
 
Pagina 1 - Cagliari
«Basta polemiche, tutti uniti» 
«La spinta deve andare verso il cambiamento» 
Prime battute a caldo. Il trionfatore invita a collaborare per un progetto comune 
L’INTERVISTA «Ha vinto ricerca e didattica» 
 
 CAGLIARI. L’economista Giovanni Melis non è uomo che si scompone, ma l’ottimo risultato elettorale lo ha certamente sorpreso. La sua voce non tradisce emozione, ma si intuisce la soddisfazione quando ringrazia rispondendo agli auguri. E subito dopo, come un uragano, cellulare, telefono fisso e visite a getto continuo: ogni frammento della sua serata è stato prepotentemente occupato da un mare di colleghi e amici riversati per fare i complimenti all’eletto. L’uomo dell’amministrazione, lo studioso del funzionamento degli enti pubblici ora siede nella poltrona più alta dell’ateneo.
 - Professor Melis, il suo risultato è un successo che non lascia adito a dubbi, centosettantanove preferenze in più rispetto all’anatomo patologo Gavino Faa: qual è stato il suo primo pensiero, una volta sentito l’esito?
 «Ho subito pensato che questa è una vittoria dell’università, di tutti quelli che lavorano nell’ateneo, nei dipartimenti, nelle facoltà, nell’amministrazione e nei laboratori».
 - Che ruolo hanno avuto gli studenti?
 «Certamente importante. In passato, inoltre, hanno generosamente contribuito all’autononia dell’università con un lavoro che ha dimostrato il loro impegno e la loro maturità. E li ringrazio».
 - Professore, al di là della sua persona, che significato ha il fatto che lei, del polo economico-giuridico, diventi il sessantesimo rettore dell’università di Cagliari?
 «Si tatta di un risultato che dimostra la vitalità dell’ateneo, l’attaccamento di tutti i colleghi alla ricerca e alla didattica, che porterò avanti col massimo del mio impegno».
 - Professore, lei è il nuovo rettore, ma diventerà operativo solo dal primo novembre: che cosa farà in questi cinque mesi di attesa?
 Beh, proprio non lo so ancora. Mi sembra presto per dirlo. Di certo domani (oggi, per chi legge - ndr) andrò dal Magnifico in carica, il professor Pasquale Mistretta. E vedrò con lui in che modo poter dare il mio contributo in questi mesi intermedi».
 - I risultati dell’affluenza dimostrano che questa campagna elettorale è stata seguitissima. Ma vi sono state anche molte tensioni e polemiche, come capita in tutte le istituzioni democratiche. Alcuni, però, temono che possano esservi dei riflessi negativi...
 «In che senso?».
 - Che per ritorsione qualcuno venga emarginato...
 «Ma no, non scherziamo. Ora dobbiamo metterci tutti al lavoro e rimboccarci le maniche. Credo che tutti si abbia l’interesse che l’ateneo funzioni nel modo migliore possibile. La campagna elettorale ormai fa parte del passato: è finita. Ora c’è da impegnarsi, tutti assieme». (r.p.)
 
Pagina 1 - Cagliari
«La vera scommessa inizia adesso» 
Pino Calledda (Cgil): «Il momento è delicato e difficile, bisogna fare sistema» 
 
 CAGLIARI. Lotte sotterranee, ma alla fine un risultato pieno. Che cosa significano queste elezioni per il futuro dell’ateneo?
 Lo abbiamo chiesto a Pino Calledda, fisico ricercatore di astronomia, responsabile regionale della Cgil per la ricerca e l’università.
 «È una svolta importante venuta anche in un momento di cambiamento dell’università».
 - Di che mutamenti parla?
 «Del modo di essere dell’università. L’ateneo è in trasformazione e questa elezione avviene in un momento delicatissimo».
 - Quali i punti più critici?
 «C’è il calo dei finanziamenti e il cambio della stessa governance e siamo in presenza di un mutamento del quadro politico europeo».
 - Nel senso di uno spostamento a destra?
 «Nella risoluzione di Lisbona si parlava di investimento sulla conoscenza, mentre con queste elezioni il quadro è molto cambiato. Ed è per questo che penso che, a maggior ragione, occorra ripartire dalla ricerca e dalla didattica. Insomma: radicare l’università nel territorio isolano per riaprisi verso l’Europa».
 - E come agire?
 «Innanzi tutto l’università deve confrontarsi con la Regione sarda, anche politicamente».
 - Durante la campagna elettorale si è parlato di ingerenza del potere politico...
 «Sì, ma ora la campagna è finita e occorre riprendere partendo ognuno dal proprio ruolo».
 - Ci sono state anche pressioni dall’interno dell’ateneo...
 «Non penso da parte dei candidati, ma di chi difendeva rendite di posizione».
 - A chi si riferisce, al rettore uscente Pasquale Mistretta?
 «No di certo, ma ci sono pezzi di università che ragionano per conto proprio, mentre bisogna essere uniti. Occorre fare sistema, come dice Maria Del Zompo».
 - Quali sono questi «pezzi» di cui parla?
 «La bottega dei singoli dipartimenti, ad esempio: il rapporto col territorio deve essere l’ateneo a gestirlo. Non singoli consorzi che utilizzano il marchio dell’ateneo e le sue strutture per le loro attività, senza dare niente in cambio».
 - Invece?
 «Bisogna ricostruire un nuovo rapporto con la regione, le istituzioni locali e il territorio».
 - L’eredità del Magnifico uscente, dopo 18 anni, Mistretta?
 «Lascia un’ateneo molto più grande di quella che aveva ricevuto dal suo predecessore e molto più complesso. In particolare ha aperto la strada della cittadella di Monserrato. Ora il passo successivo del nuovo rettore deve essere il campus per gli studenti». (r.p.)
 
Pagina 1 - Cagliari
PASSAGGIO DI CONSEGNE 
Il «capo» sarà operativo solo da novembre 
 
CAGLIARI. Come per le elezioni americane, il nuovo rettore dovrà attendere alcuni mesi, cinque in questo caso, prima di prendere possesso della sua poltrona di Magnifico........., infatti, siederà sullo scranno più importante dell’ateneo solo dal primo novembre. Sino ad allora non avrà alcuna mansione operativa e tutti i poteri resteranno all’uscente Pasquale Mistretta. La prassi vuole che in questo periodo vi sia una gestione della routine volta, soprattutto, a terminare quanto già iniziato. Per..... si tratterà di una periodo di «studio» dei problemi, da una distanza più vicina.
 
Pagina 1 - Cagliari
IL CURRICULUM 
Un manager che ama la trasparenza 
 
CAGLIARI. Anche chi non lo ama lo considera un ottimo ricercatore. Giovanni Melis, 63 anni, si è laureato a Cagliari dove è diventato professore ordinario di Economia aziendale nella facoltà di Economia. Attualmente è anche presidente del Consiglio del corso di laurea in Economia manageriale e direttore della collana di pubblicazioni monografiche del Dipartimento di ricerche aziendali. Il suo impegno è sempre stato notevole anche nel settore gestionale: dal 1993-94 al 1995-96 è stato preside della facoltà di Economia, incarico poi abbandonato per ricoprire quello di presidente della Banca Cis, dal 1996 al 2000. Tra le altre cose Melis è stato responsabile dell’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio) ed è membro ordinario dell’Accademia di Economia aziendale e della direzione nazionale della Società italiana di storia della ragioneria. L’attenzione alla trasparenza amministrativa è sempre stato un suo interesse dominate: è coordinatore nazionale, infatti, di un progetto di ricerca sulla «Chiarezza e rappresentazione veritiera dei bilanci degli Enti strumentali regionali e accountability». Infine ha maturato diverse esperienze come presidente e consigliere d’amministrazione di società commerciali ed enti pubblici. (r.p.)
 
Pagina 8 - Sardegna
CAGLIARI 
Giovanni Melis nuovo rettore con 738 voti 
 
CAGLIARI. Giovanni Melis è il nuovo rettore dell’università. Nel turno di ballottaggio che si è svolto ieri ha riportato 738 voti (57,08%), mentre il suo avversario diretto, l’ex preside di Medicina Gavino Faa, si è fermato a 557 voti (42,92%). Melis è il sessantesimo Magnifico rettore dal 1626. Subentra a Pasquale Mistretta, in carica dal 1991.
 Il nuovo rettore è professore ordinario di Economia aziendale. Si insedierà in autunno, all’inizio del prossimo anno accademico. Nato a Cagliari nel 1945, Melis si è laureato in Economia e commercio nel 1968. Autore accreditato di testi e articoli in materia di amministrazione aziendale, è docente di Programmazione e controllo e Contabilità e bilancio. Presiede il Consiglio del corso di laurea magistrale in Economia manageriale e, dal 2000, è direttore della collana di pubblicazioni monografiche del dipartimento di ricerche aziendali Giuffrè editore. Membro ordinario dell’Accademia italiana di economia aziendale e del direttivo nazionale della Società di storia della ragioneria, è stato presidente di Ersu e Cis, oltre che preside di Economia a Cagliari.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Sì a Maida, Canalis e Saba, fuori Segni 
All’ateneo di Sassari è polemica sulle proroghe per motivi di età 
Bagarre sulle domande d’insegnamento sino ai 72 anni
Al rettore la scelta definitiva su 6 richieste 
di Pier Giorgio Pinna 
 
SASSARI. Ancora maretta. E sempre in vista del voto di giovedì per il rinnovo della carica di rettore, un duello tra Attilio Mastino e Pietro Luciano. Ad agitare le acque dell’università è la polemica sulla proroga in servizio, dall’età di 70 anni a 72, di 7 docenti. Proroga ottenuta un mese fa dal Magnifico, Alessandro Maida, e l’altro ieri accordata dal Senato accademico al direttore della Clinica radiologica, Giulio Cesare Canalis, e al professore di Chimica Antonio Saba. Parere negativo per tre loro colleghi, compreso il leader referendario Mario Segni. Angelo Mario Cosseddu, che insegna Ispezione e controllo alimentari a Veterinaria, va invece in pensione e ha perciò ritirato la domanda presentata a sua tempo: nessun pronunciamento, dunque, per lui.
 Ma il «no» destinato a suscitare clamore tocca appunto Segni. Che a Giurisprudenza insegna Diritto civile dai primi anni ’70. E che per il momento preferisce non commentare.
 Gli altri pareri negativi del Senato accademico, durante votazioni contrastate, colpiscono la lettrice di madre lingua Lagherback e l’assistente di ruolo a esaurimento in Ortopedia Bachisio Manconi.
 Attenzione, però: dopo l’esame tecnico-contabile del Cda d’ateneo, sarà Alessandro Maida, che rimarrà al suo posto sino alla fine dell’anno accademico, a decidere se confermare o no le scelte. È la legge a dargli questa potestà e queste prerogative.
 Semplice routine? Un pacchetto che s’inserisce per caso in votazioni previste da tempo? No, certamente. E per diverse ragioni. Le circostanze di tempo e luogo appaiono di sicuro oggettive, vista l’età dei candidati e le modalità imposte dalle procedure. Ma sono le valutazioni di opportunità a inserirsi, e prepotentemente, nel dibattito elettorale all’università di Sassari. A partire dagli scossoni provocati nei tradizionali assetti dalle norme varate pochi mesi fa dal Governo Berlusconi, sulla spinta del ministro Brunetta. Disposizioni previste nella legge del 6 agosto 2008, tutte tendenti a operare tagli.
 Caduta nel 2007 la possibilità per i professori di chiedere le proroghe in maniera automatica, è infatti questa normativa a disciplinare ogni possibile eccezione ai limiti d’età: non solo per i docenti ma per qualsiasi dipendente della pubblica amministrazione. Le deroghe sono così ammissibili esclusivamente di fronte a circostanziate situazioni. Come la necessità di continuare a coordinare gruppi e progetti di ricerca. O l’esigenza di proseguire nella gestione di apparecchiature e laboratori specialistici. O evitare stop funzionali nell’amministrazione per le attività di vertice. Per gli universitari si dovrà poi tenere conto delle pubblicazioni scientifiche fatte negli ultimi 5 anni.
 L’intera questione si sviluppa dunque tra conservazione e rinnovamento, tra flussi finanziari in costante uscita per garantire stipendi pesanti ed economie di spesa per il futuro. A porla in questi termini, almeno, sono diversi schieramenti studenteschi, rappresentanti di molti ricercatori in attesa di un posto permanente, tutti i docenti che sperano in un ricambio e nello svecchiamento dei ruoli dirigenti. Ma in realtà le cose non sono così semplici. Dice il preside di Lettere, Aldo Maria Morace: «Per noi coordinare diventa impossibile. Si parla di questi casi, ma negli ultimi tempi decine di colleghi di tutte le facoltà hanno presentato domande per continuare a insegnare sino ai 70 anni. Questo sì che blocca il rinnovamento. E poi, con norme restrittive come le attuali, i rimpiazzi sono problematici. È possibile una sola assunzione ogni 5 docenti che vanno in pensione. Esistono infine grandi difficoltà per bandire i concorsi».
 Il costo per le finanze pubbliche dei professori che a Sassari aspirano a insegnare sino ai 72 anni supera gli 800mila euro all’anno. C’è chi ritiene che il pensionamento dei 7 potrebbe garantire un risparmio considerevole, perché al massimo verrebbero sostituiti da 4 ricercatori, con un esborso pari a un terzo. In proposito esistono tuttavia due scuole di pensiero. Alcuni sostengono che l’avanzo di cassa andrebbe a rimpinguare il fondo ordinario dell’ateneo. Altri sono convinti che ciò non potrebbe succedere perché l’università dovrebbe restituire al ministero il denaro non speso.
 Restano le posizioni dei singoli. Sembra non ci sia chi sia in grado di subentrare subito a Saba. Il direttore di Radiologia (noto per la lunga carriera, per la quantità degli esami garantiti dalla sua clinica e padre, sia detto solo come nota di cronaca, della showgirl Elisabetta Canalis) ha avviato programmazioni e un corso triennale specialistico che necessitano completamenti.
 Maida, un mese fa, non ha partecipato al Senato accademico che analizzava la sua richiesta. Dopo il parere favorevole, il sì definitivo è arrivato dal prorettore Attilio Mastino prima delle dimissioni presentate per partecipare alla competizione elettorale. Dimissioni che hanno quindi comportato la sua assenza nell’ultima riunione, quella di avantieri.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Archeologia, Attilio Mastino dirigerà una nuova campagna di scavo in Tunisia 
 
SASSARI. Il console Luciano Galli, direttore generale per la promozione e la cooperazione culturale del ministero degli Esteri, ha comunicato all’università di Sassari che è stato rifinanziato il progetto pilota degli scavi archeologici in Tunisia diretti dal professor Attilio Mastino (nella foto), ordinario di Storia romana nell’ateneo turritano e candidato rettore nelle imminenti elezioni. Le iscrizioni alla campagna per studenti e dottorandi si riceveranno nei prossimi giorni al dipartimento di Storia a Palazzo Segni.
 La campagna di scavo si svolgerà nelle prossime settimane ad Uchi Maius, in un’area collinare della Tunisia settentrionale, a pochi chilometri dal più noto centro di Dougga, capitale del regno dei Numidi Massyli, grazie a una convenzione siglata nel 1994 tra l’Institut National du Patrimoine de Tunisie e l’Università di Sassari, con la collaborazione delle Università di Pisa, Venezia, Genova e Cassino.
 Di questa importante attività, il professor Mastino e i suoi collaboratori hanno già dato ampi resoconti, con la pubblicazione di tre volumi, di numerose comunicazioni in congressi internazionali e di ulteriori tre lavori in preparazione: tra l’altro sono state pubblicate circa 500 nuove iscrizioni latine inedite, oltre 60 impianti produttivi, alcuni santuari, due archi onorati, le terme e l’anfiteatro.
 La prossima campagna di scavo avrà luogo con la direzione scientifica del professor Marco Milanese, ordinario di Archeologia nell’università di Sassari e avrà la finalità di far luce sui modi e sui tempi della transizione dal periodo antico a quello bizantino e islamico nel sito di Uchi Maius.
 Il professor Mastino ha sottolineato il forte impianto multidisciplinare della ricerca, che si avvale non solo di tecnologie avanzate nel rilievo e nella restituzione informatizzata, ma anche di specialisti di geologia, chimica, antropologia, archeozoologia ed archeobotanica.
 La ricerca sarà concentrata sulle aree della cittadella e del foro di Uchi Maius, con la finalità di concludere il lavoro sul campo e lo studio di questi due rilevanti settori dell’insediamento, secondo un’articolazione in fasi che si può schematizzare nel modo seguente: realizzazione di rilievi sul campo, ad integrazione della documentazione già prodotta; quantificazione e schedatura dei reperti delle fasi tardo-antiche e islamiche; quantificazione dei repertiprovenienti dalla cisterna (area “9000”) e dagli strati tardo-antichi, rinvenuti nella cittadella, al di sotto degli strati islamici; revisione dei rilievi e studio analitico delle tecniche murarie delle strutture delle fasi tardo-antiche ed islamiche.
 «La comunità scientifica internazionale - conclude il professor Attilio Mastino - guarda da anni con grande attenzione e interesse agli scavi di Uchi Maius non tanto per l’eccezionalità del sito, quanto per l’approccio metodologico con il quale abbiamo affrontato lo scavo, applicando per la prima volta nell’Africa Proconsolare, in modo sistematico, la metodologia dello scavo stratigrafico, che ci ha consentito di trasformare la terra in pagine di storia e di far riflettere sulla necessità di affrontare lo scavo delle città romane dell’Africa con metodi nuovi e non più con sterri alla ricerca dei monumenti».
 L’università di Sassari ha aperto una strada nuova anche nel campo della cooperazione, in quanto agli scavi di Uchi Mais parteciperanno anche quest’anno come in passato studenti universitari e dottorandi tunisini, a fianco dei loro colleghi sardi.
5 – Il Sardegna
Prima pagina
Università
Magnifico Melis
Il docente di Economia aziendale è il nuovo rettore dell’Ateneo cagliaritano
Ha superato Faa al ballottaggio con 738 su 577
 
Grande Cagliari – pagina 21
Università. Il sessantesimo Rettore viene dal polo economico-giuridico. Superato Gavino Faa di quasi 200 voti
L’Ateneo cagliaritano ha scelto
Ora il Magnifico è Giovanni Melis
La prima reazione: “Dedico la vittoria ai docenti e agli studenti che mi hanno sostenuto”
Roberto Murgia
 
Viene dal polo economico-giuridico l’ultimo Rettore dell’università di Cagliari. Nella storia dell’ateneo, il primo Magnifico non espresso dal polo di medicina-ingegneria. Giovanni Melis è stato eletto al ballottaggio con 730 voti, pari al 57,08% delle preferenze, superando di 173 voti l’anatomopatologo Gavino Faa, che ne ha preso 557 (il 42,92%.
Un risultato a sorpresa, e non solo perché il polo economicogiuridico non era mai riuscito ad arrivare al vertice. Piuttosto per il credito (di voti) di cui sembrava godesse Faa, favorito dai pronostici alla vigilia del primo turno, quando aveva preso 341 voti, solo otto in meno dell’altra candidata, Maria Del Zompo. Un esito che invece non ha stupito il nuovo Magnifico, già sommerso dalle telefonate pochi minuti dopo che il sito dell’università ha pubblicato i dati definitivi: «Perché una sorpresa? », ha puntualizzato a caldo. E poi: «Si apre una fase nuova per l’università di Cagliari. È una vittoria significativa per tutto l’ateneo, anzi è una vittoria dell’ateneo. La dedico a tutti i colleghi e gli studenti che mi hanno sostenuto». 730, cioè quasi 500 in più dei 266 che l’avevano votato al primo turno, quando era arrivato terzo, alle spalle di Del Zompo e Faa. Dopodiché, ritirati Raffaele Paci e Antonio Sassu, prima è saltata la Del Zompo - al secondo turno -, e ora Faa. Eleggendo Melis, l’università ha scelto di farsi rappresentare dal volto forse meno politicizzato tra i candidati. Per questo, anche, si è parlato di sorpresa. Per il successo di uno poco inquadrabile a livello partitico. A differenza di Gavino Faa, vicino al centrodestra, sostenitore dell’idea (di Emilio Floris) sul campus naturale al centro della città. A differenza di Maria del Zompo, “quella di sinistra” che piaceva tanto ai rappresentanti degli studenti, e che molti consideravano vicina a Soru. Il nome di Melis è rimasto fuori da queste logiche. Però ha battuto Faa di quasi 200 voti. «Nelle ultime settimane la campagna elettorale ha perso la sua prerogativa di competizione rettorale», aveva detto Maria Del Zompo all’indomani della sua eliminazione. Nelle ultime settimane Giovanni Melis ha dimostrato di saper condurre nel migliore dei modi la campagna. Di saper convincere chi tra 1510 aventi diritto al voto, ha scelto lui come sessantesimo Magnifico rettore. Melis ha espressamente ringraziato i docenti e gli studenti che l’hanno sostenuto.
Ieri, alla chiusura dei seggi alle 19, l’affluenza totale del ballottaggio per l’elezione del Rettore è stata di 1324 votanti, su 1514 aventi diritto, pari all’87,45% (-0.53% rispetto alla votazione del 4 giugno scorso). Il nuovo rettore subentra a Pasquale Mistretta che ha retto l’Ateneo del capoluogo sardo per ben 18 anni: «È stata una competizione molto combattuta - ha detto Mistretta - per arrivare a una scelta di campo molto chiara. A dimostrazione di come la nostra università sia un classico esempio di democrazia spinta. Ora spero che tutti, al di là delle scaramucce, da oggi stiano a fianco del nuovo rettore Melis».
 
Chi è
Docente di economia aziendale tra cattedre e pubblicazioni
 
Il nuovo Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, professore ordinario di Economia aziendale, si insedierà in autunno. Nato a Cagliari nel 1945, Melis si è laureato in Economia e commercio nel ’68. Autore accreditato di testi e articoli in materia di economia e amministrazione aziendale, è docente di Programmazione e controllo e Contabilità e bilancio, presiede il Consiglio del Corso di laurea magistrale in Economia manageriale, e dal 2000 è direttore della collana di pubblicazioni monografiche del dipartimento di ricerche aziendali Giuffrè. Membro ordinario dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale e del direttivo nazionale della Società Italiana di Storia della Ragioneria, Melis è tra i fondatori della Società italiana docenti di ragioneria e economia aziendale. Dal 2002 al 2007 ha coordinato diverse edizioni del master di II livello in Amministrazione aziendale e in Economia delle società cooperative.

6 - altravoce.net
A sorpresa una vittoria schiacciante:
Giovanni Melis Retttore travolge Faa
Svolta e dura sfida nel dopo-Mistretta
con la crisi più difficile per l''Università
di Daniela Paba
 
Sarà il rettore che avrà sconfitto il "mistrettismo" ma anche quello della grande crisi. Giovanni Melis, che ha battuto al ballottaggio Gavino Faa, 738 voti contro 557 è il 60° Magnifico dell'Università di Cagliari. Una vittoria netta e un'altrettanto netta sconfitta è l'esito decretato dalle urne che molti avevano immaginato come un testa a testa fino all'ultimo voto. Dopo diciotto anni di dominio incontrastato di Pasquale Mistretta l'inossidabile, la vittoria di Melis rappresenta tutta la voglia di cambiare rotta dell'Università, il desiderio, finalmente espresso "di mettere un punto e a capo" con le logiche che hanno governato l'ateneo di Cagliari da tempi immemorabili e che sembravano destinate a trovare eco nel successore "normale" identificato in Gavino Faa, nella continuità che ha visto per decenni prevalare esponenti di Medicina e di Ingegneria, le facoltà più potenti, alleate o antagoniste ma insieme sempre dominanti.
La svolta arriva in un momento particolarmente difficile per una università che rischia di essere definitivamente messa all'angolo dalla riforma che la ministra Maristella Gelmini si appresta a tirare fuori dal cassetto tra qualche giorno, destinata a rivoltare l'università italiana come un calzino. E non solo per effetto dei tagli i cui effetti si sono già saggiati, ma anche perché sarà stravolto il sistema di governo degli atenei, finora basato sulle facoltà intese come centri di potere che saranno di fatto sostituite dai dipartimenti, entità più articolate, complesse e interdipendenti pensate per sviluppare la ricerca. Nel programma del governo anche il piano di privatizzazione e l'abolizione del valore legale del titolo di studio, che più di tutti rischia di trasformare le università periferiche in parcheggi a pagamento.
La vera sfida di Giovanni Melis si misura qui, ma il margine di vantaggio, registrato in tutti i seggi - compreso quello della cittadella di Monserrato - dà il senso della reazione che ha scosso l'Università di Cagliari contro quanti credono nell'ereditarietà dei feudi. Hanno votato per Melis gli elettori di Raffaele Paci e molti di quelli di Maria del Zompo, moltissimi giovani ricercatori e tanti studenti, un voto d'opinione e una scelta di rigore in linea con i tempi. Melis si era infatti già candidato contro Mistretta quattro anni fa, e a suo favore hanno giocato sicuramente l'esperienza politica maturata nella pubblica amministrazione e la capacità di costruire alleanze contro poteri consolidati.
Nei seggi, durante lo spoglio, entusiasmo e tensione hanno fatto la loro parte. Delusi i sostenitori di Gavino Faa presenti in gran numero in ogni seggio, mentre i ragazzi dell'Onda, che da subito si erano schierati per Melis cominciano a sorridere, mostrando un cauto ottimismo dopo i primi parziali. Alle otto il risultato definitivo ha assunto una netta connotazione politica. Il nuovo rettore, parco di commenti si è limitato a ringraziare gli elettori e gli studenti in particolare. Sulla squadra che lo affiancherà, che avrebbe già scelto, non una parola. Ci sarà tempo per parlare. Oggi il futuro Magnifico si gode la vittoria e stacca il cellulare.

 

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