UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 27 maggio 2009

Mercoledì 27 maggio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 maggio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 L'UNIONE SARDA
3 - La regione in ritardo sull'innovazione, un commento di Anna Maria Pinna (Crenos)
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
 
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 17
Università. Le lettere di Maria Del Zompo, Gavino Faa e Giovanni Melis
Rettore, tre candidati si preparano alla nuova sfida
 
Almeno un rischio è scongiurato: non ci saranno nuovi candidati nella corsa per il rettorato dell'ateneo di Cagliari. Ieri sono scaduti i cinque giorni entro i quali un nuovo nome sarebbe potuto spuntare dall'urna e questa mattina la commissione elettorale dichiarerà chiusi i termini.
GLI SFIDANTI Un po' meno chiaro, invece, il quadro che riguarda gli attuali sfidanti: i tre sicuri sono i due più votati del primo turno, la farmacologa Maria Del Zompo (349) e l'anatomopatologo Gavino Faa (341), e il docente di Economia applicata Giovanni Melis (266 voti), unico candidato del polo economico-giuridico ancora in corsa. Uscito di scena l'ex preside di Scienze politiche Raffaele Paci, che lunedì ha ufficializzato l'intenzione di ritirarsi dalla competizione confermando il suo sostegno al collega Melis, ciò che continua a tormentare il popolo universitario è l'incognita Sassu: l'economista non ha ancora ufficializzato la sua posizione, cosa intende fare? Teoricamente potrebbe anche presentarsi al secondo turno, ipotesi che sembra però poco praticabile alla luce del risultato ottenuto (81 voti). Tra l'altro, molti dubitano sulla possibilità che da questo secondo turno esca fuori il nome del nuovo rettore e sono pronti a scommettere sul ballottaggio: chi resterà in ballo? Tutti e due i medici o uno dei due se la vedrà con il candidato del polo di viale Fra Ignazio? Decisivi saranno gli elettori, innanzitutto quelli di Paci: gli resteranno fedeli votando per Melis o, come qualcuno azzarda, dirotteranno i loro consensi sull'altra sponda?
I CANDIDATI In vista della prossima tornata i tre candidati ringraziano e rassicurano gli elettori, ciascuno con una propria lettera. «Grazie alla vostra massiccia partecipazione - scrive Faa - abbiamo raggiunto un risultato importante. Avete espresso la volontà di condividere il nostro programma e il desiderio di proseguire con un unico grande obiettivo: rimboccarci le maniche e impegnarci per far fronte alle difficili sfide del prossimo futuro». La vincitrice del primo turno è convinta che «il largo coinvolgimento dimostrato esprima la maturità del nostro Ateneo. Mi auguro - scrive Del Zompo - che il consenso sul mio progetto Unica e sulla mia figura venga ulteriormente rafforzato». Melis: «Ritengo che si debba concentrare l'attenzione sulle caratteristiche distintive dei diversi candidati, di cui occorre valutare la visione programmatica e propositiva, l'esperienza manageriale, la capacità di ascolto e confronto con le diverse istanze interne e con le istituzioni».
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Convegno con 200 studiosi
 
Oggi alle 16,30, nella suggestiva cornice della Passeggiata coperta, inaugurazione del congresso internazionale di studi storici organizzato dall'americana "Mediterranean Studies Association" in collaborazione con l'Istituto di storia dell'Europa mediterranea del Cnr e l'Università di Cagliari. Partecipano 200 docenti e ricercatori di cui 150 provenienti dalle università degli Usa. Da domani a venerdì i lavori divisi in otto sessioni si svolgeranno nel corpo aggiunto della facoltà di Lettere. È' un'occasione di confronto tra studiosi, ma anche di turismo perché gli ospiti stranieri potranno visitare importanti siti dell'Isola. Durante la cerimonia si svolgeranno balli e musiche folk, mentre è ancora visibile nel salone la mostra fotografica sui costumi sardi prodotta dall'Unione Sarda.
 
3 – L’Unione Sarda
Commenti – pagina 37
la regione in ritardo sull'innovazione
Porte (sarde) aperte alla crisi
di Anna Maria Pinna*  
 
Le crisi economiche possono essere utili. Succede se aiutano a promuovere riforme per la ristrutturazione di un sistema. Costringono, in questo caso, ad aprire gli occhi: a rendersi conto che le politiche esistenti non sono più sostenibili. Aiutano a definire una condizione di urgenza che, nel processo decisionale, indebolisce le posizioni più refrattarie al cambiamento. In altre parole aumentano i costi dell'immobilità, dei "tiriamo a campare". In questo senso possono essere utili.
Che l'Italia e la Sardegna abbiano bisogno di riforme e cambiamenti strutturali è chiaro da tempo. Dal 1995 il nostro Paese perde terreno nel contesto più allargato dell'Unione, quello a 27 Paesi. Non da qualche mese. Con i dati effettivi aggiornati ad oggi, da più di un decennio l'Italia si impoverisce. Non è la sola a farlo ma è, drammaticamente, l'economia che ha perso più posizioni relative: l'ultimo dato disponibile la colloca appena quattro punti (104) sopra la media europea posta pari a 100 quando nel 1995 il corrispondente valore era 121. Nella stessa classifica, la Sardegna registra una ricchezza per cittadino ferma all'80 per cento del Pil medio europeo ma nel '95 il cittadino sardo aveva in media il 90 per cento del reddito europeo: oggi, in termini relativi, ha già perso il 10 per cento. Certamente condividiamo la caduta con la quasi totalità delle regioni italiane. Ma questo, più che togliere, aggiunge drammaticità: difficile fare bene in un "sistema Paese" condizionato da difficoltà di lungo periodo così evidenti.
E ora ai gravi problemi strutturali si aggiunge la crisi mondiale: il dato più recente parla di un crollo della produzione nazionale di quasi il 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Anche qualora la Sardegna si mantenesse in linea con l'economia nazionale, la crisi regionale sarà inevitabilmente severa. E le indicazioni che arrivano da Porto Torres, dal polo industriale del Sulcis, confermano tutti i cupi pessimismi. Ma sono anni che il comparto industriale sardo agonizza nella morsa della bassa competitività e anche in quella di diversi programmi di intervento lenitivi e mai strutturali. Programmi che poco hanno fatto per rilanciare in modo credibile territori che vivono da decenni una crisi, che ora con la recessione globale si rivelano estremamente vulnerabili.
È diventato socialmente ed economicamente ineludibile mettere mano alla crisi. Il solito intervento governativo ad hoc, se isolato, permetterebbe, ancora una volta, solo di aggirarla. Se accompagnato da politiche regionali che puntino al vero rilancio della competitività del sistema produttivo, invece, si garantirebbe il sostegno a chi maggiormente sopporta i costi di aggiustamento (in primis i lavoratori), con la consapevolezza di voler individuare percorsi di sviluppo nuovi in quanto credibili nel lungo periodo. Interventi mirati alla capacità innovativa di un settore produttivo, e quindi investimenti, pubblici e privati, necessari a stimolarla: in ricerca, capitale umano, capitale sociale e istituzionale.
È soprattutto con riferimento all'innovazione e al capitale umano che la nostra regione mostra il ritardo più grave rispetto al resto del Paese. Il deludente risultato regionale nella capacità di esportare prodotti ad alta intensità tecnologica è diretta conseguenza della scarsa propensione alla ricerca e all'innovazione all'interno delle imprese. Superare l'impasse richiede un forte e chiaro sodalizio tra pubblico e privato, per individuare modalità di intervento più consone al sistema produttivo; impegnarsi con responsabilità congiunte già in fase programmatica; definire procedure burocratiche snelle e trasparenti tese a garantire due condizioni necessarie per la credibilità ed efficacia dell'intervento pubblico: continuità e valutabilità.
Il sedicesimo Rapporto sull'Economia della Sardegna del CRENoS (Centro ricerche economiche nord sud), che verrà presentato nell'Aula Magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari venerdì prossimo, affronterà le diverse questioni legate ai problemi di competitività dell'economia regionale. L'evento, organizzato dal centro di ricerche economiche delle due Università sarde, è diventato nel tempo un'occasione importante per riflettere su tematiche e controversie legate allo sviluppo economico della nostra regione sullo sfondo delle tendenze dell'economia mondiale. L'edizione 2009 del Rapporto verrà discussa da Daniele Checchi (preside, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Milano), Enzo Costa (segretario generale CGIL Sardegna) e Ugo Cappellacci (presidente della Giunta regionale).
*Ricercatrice CRENoS

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
ELEZIONI ALL’UNIVERSITÀ 
Rettore, si riparte con una corsa a tre 
Il 6 giugno il secondo turno, gli appelli dei tre candidati rimasti 
 
 CAGLIARI. Nuovo conto alla rovescia: il 6 giugno si terrà la seconda tornata elettorale per l’elezione del nuovo rettore dell’Ateneo. I candidati alla successione di Pasquale Mistretta restano tre: Gavino Faa, Giovanni Melis e Maria Del Zompo. Per vincere occorrono il 50 per cento dei voti più uno. Nel caso in cui nessuno ottenga questi consensi si andrà al ballottaggio l’11 giugno. Ora sono decisive le alleanze per i voti dei due candidati ritiratisi dalla competizione: Raffaele Paci e Antonio Sassu. Intanto ognuno dei tre docenti rimasti in gara ha ringraziato le preferenze avute. «Nei giorni scorsi - ha precisato Faa - mi sono giunti numerosi segnali di incoraggiamento e di stima. Abbiamo raggiunto un risultato importante. Nonostante l’indiscutibile valore dei miei avversari, molti hanno espresso chiaramente la volontà di condividere il mio programma». Inoltre Faa afferma di aver avuto indicazioni «di proseguire lungo la strada intrapresa» per raggiugere «un unico grande obiettivo: rimboccarci le maniche e voltare pagina». Per questo l’anatomo patologo dà a tutti un «sincero ringraziamento».
 Un saluto e un grazie anche da parte dell’economista Giovanni Melis che per tutti i «colleghi, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti» perchè «mi avete accordato la vostra fiducia». Ma per la seconda votazione «è importante il contributo che deriva dagli altri colleghi economisti, che ringrazio per la loro disponibilità a sostenere la mia candidatura». Ora «ritengo che si debba concentrare l’attenzione sulle caratteristiche distintive dei diversi candidati. Il nostro programma prevede il rafforzamento dei processi formativi, il sostegno alla ricerca e lo sviluppo dell’attività di servizio al territorio. La parola ritorna con chiarezza a voi elettori».
 Anche la famacologa Maria Del Zompo ha sentito la necessità di ringraziare «tutti coloro che hanno tradotto in consenso l’approvazione e la fiducia del mio programma». Per questo «esprimo molta soddisfazione per l’ampia partecipazione al turno elettorale. Sono convinta che il largo coinvolgimento dimostrato esprima la maturità del nostro Ateneo. Il vostro consenso è il migliore auspicio per rafforzare la convinzione che la crescita culturale è perno vitale della nostra Università e fondamentale centro di gravità per il futuro della nostra società». Peer questi motivi la Del Zompo si augura «che il consenso sul mio progetto UniCA e sulla mia figura venga ulteriormente rafforzato».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
A Stintino workshop internazionale con la partecipazione di studiosi del settore 
Progetto per salvare l’isola dalla desertificazione 
Alla giornata ha partecipato un gruppo di studenti provenienti da 11 Paesi europei 
 
STINTINO. L’ambiente e le strategie da adottare per affrontare i problemi della desertificazione e del degrado del territorio sono stati gli argomenti al centro del workshop internazionale che si è svolto lunedì nella sala consiliare del Comune di Stintino. Ad ascoltare gli esperti e a portare il loro contributo dalle zone del mondo con scarsità idrica c’erano studenti di undici Paesi europei.
I giovani provenivano da Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Macedonia, Turchia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia e Germania. L’incontro, dal titolo “Desertification and land degradation, strategies and activities”, era organizzato dallo Iaas-Asa Sassari, l’associazione degli studenti della Facoltà di Agraria di Sassari, con il patrocinio del Comune di Stintino.
 A dare il via ai lavori, dopo i saluti istituzionali degli assessori al Turismo Angelo Schiaffino e all’Ambiente Antonella Mariani, è stato Andrea Motroni del Dipartimento specialistico regionale idrometeoclimatico dell’Arpas. Lo specialista si è soffermato in modo particolare sull’opportunità del confronto tra studenti stranieri delle problematiche al centro del convegno; ha quindi introdotto gli aspetti della desertificazione e del degrado del territorio. Ed è stato sempre Andrea Motroni, che ha ricoperto anche il ruolo di moderatore, a coinvolgere gli studenti stimolando i loro interventi al termine di ogni relazione. Particolare interesse ha suscitato quella di Alessandro Delitala del Dipartimento specialistico regionale idrometeoclimatico dell’Arpas. L’esperto, che ha riassunto la questione dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, ha spiegato come in Sardegna la temperatura sia aumentata di un grado in 10 anni mentre, sempre nello stesso periodo di tempo, il livello del mare sia cresciuto di 8 centimetri. Situazione diversa per le piogge, che dal 2002 sembrano essere tornate nella media, con un effetto meno marcato rispetto a 10 anni fa. Attesi gli interventi del Nucleo di ricerca sulla desertificazione (Nrd), prima con Giorgio Ghiglieri che ha parlato delle risorse idriche nei territorio aridi e semiaridi dell’Africa e presenterà due progetti eseguiti in Tanzania e Mauritania, poi con Salvatore Madrau che ha illustrato gli studi sulla desertificazione nella Nurra, quindi con gli studenti del Nucleo di ricerca sulla desertificazione di Sassari. Questi ultimi hanno esposto il progetto Smap II e illustrato le strategie usate per combattere la desertificazione nel Nord Africa, con il diretto coinvolgimento delle comunità agropastorali locali. Il progetto quinquennale, conclusosi nel luglio 2007, ha consentito nelle aree di intervento di progetto, situate in Provincia di Marrakech, il ripristino della copertura vegetale in terre marginali e scarsamente produttive attraverso l’utilizzo di arbusti foraggeri arido resistenti. «A distanza di due anni dalla conclusione del progetto - hanno detto - le principali attività avviate nel corso dei cinque anni di intervento, in particolare la gestione del vivaio e delle piantagioni, proseguono in modo più che soddisfacente grazie all’attivo coinvolgimento delle popolazioni e delle autorità locali, che contribuiscono ad assicurare la sostenibilità degli interventi avviati».
 Non sono mancati i contributi della rappresentanza degli studenti dell’Asaf dell’università di Firenze che hanno portato a conoscenza della platea l’esperienza effettuata in Somalia sul pascolo e la desertificazione. A seguire nel pomeriggio gli studenti dello Iass Grecia di Atene e Salonicco hanno illustrato la loro esperienza del 2007 sugli incendi e la desertificazione. Quindi Giuseppe Brundu del Corpo forestale regionale si è occupato delle cause degli effetti del degrado del territorio e delle piante invasive. Gli studenti turchi dello Iaas di Ankara hanno parlato delle loro esperienze per poi lasciare spazio ai colleghi spagnoli che hanno spiegato le azioni adottate per contrastare la desertificazione nelle zone aride del Continente Iberico con l’utilizzo delle biomasse.
 Il workshop si è concluso con l’intervento di Saverio Devoti dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ex Icram) che ha ripercorso il lavoro e gli studi svolti sulla spiaggia delle Pelosa, che hanno portato alla realizzazione delle passerelle, delle barriere a protezione delle dune e al ripristino di queste ultime.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Facoltà di Lettere 
Due serate di lettura con gli autori 
 
SASSARI. Maggio si conclude, per gli appassionati delle buone letture e per chi ama le iniziative d’incontro con gli autori del momento, con due anteprime del Festiva Abbabula 2009 delle Ragazze Terribili, messe a punto dallo staff della Libreria Internazionale Koinè con la collaborazione dell’Ersu, l’Associazione culturale e Presidio del libro I Passi Perduti e la facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari. Domani, giovedì 28 maggio, protagonista della serata, a partire dalle 18 nell’Anfiteatro della facoltà di Lettere in via Zanfarino, è Nicola Lecca, scrittore cagliaritano molto apprezzato da pubblico e critica e tradotto in diverse lingue. L’autore, con l’introduzione di Marco Manotta, docente di Letteratura italiana contemporanea alla facoltà di Lettere di Sassari, presenta il suo ultimo, intenso romanzo, “Il corpo odiato” (Mondadori).
 Venerdì 29 maggio seconda anteprima con Michela Murgia, brillante scrittrice di Cabras, che presenta il suo ultimo romanzo “Accabadora” (Einaudi). Alle ore 18 nell’Anfiteatro della facoltà di Lettere*, in via Zanfarino, sarà presentata da Monica Farnetti, docente di Letteratura italiana alla facoltà di Lingue e Letterature straniere di Sassari e Alberto Masala, poeta, e parlerà della storia di tzia Bonaria, vedova di un marito mai tornato dalla Russia, che vive nel piccolo paese di Soremi. Sono gli anni Cinquanta, in una Sardegna antica. Bonaria vive con Maria, bimba di sei anni sua “figlia d’anima”, la quale racconta in prima persona le giornate trascorse insieme a questa donna vestita di nero che sembra fare la sarta in un mondo fatto più di sguardi che di parole. Maria cresce e molte cose diventano più chiare, il rapporto con Tzia si consolida con il tempo ma è destinato a incrinarsi con l’improvvisa rivelazione di un segreto collettivo: Bonaria è l’accabadora del paese, colei che aiuta i moribondi a porre fine alle loro sofferenze, con un rito violento e pietoso, un antico gesto amorevole di quella che è l’ultima madre.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Grande successo della manifestazione del Sism 
Tanti bambolotti assistiti nell’ospedale dei pupazzi 
 
 SASSARI. Gli scolari hanno affollato piazza d’Italia, tutti con un bambolotto da far «curare» nell’«ospedale dei pupazzi» che il Sism (Segretariato italiano studenti di medicina) ha allestito nei giorni scorsi con l’obiettivo di insegnare ai bambini che il medico è una figura amica pronta ad aiutarti per alleviare i dolori. È stato un modo giocoso di far capire l’importanza del buon rapporto che deve crearsi tra il medico e il piccolo paziente. Così, scolari di San Giuseppe e del 5º Circolo didattico in particolare, hanno imparato cosa succede quando si va in ospedale. Anche quello «dei pupazzi» aveva l’Accettazione, l’ambulatorio generale e quello del dentista, la farmacia, la sala operatoria. «I bambini hanno portato i loro piccoli amici - dice Laura Pistidda, referente del Sism di Sassari - e hanno spiegato i sintomi. Chi accusava mal di denti, chi mal di pancia o malattie di altro genere: ci affidavano il loro pupazzo e hanno assistito alle cure del medico. Senza paure e in modo divertente».
 Così, nessun timore per l’ago, per il trapano del dentista o per farsi tastare il pancino: all’interno dell’ospedale sono state fatte simulazioni, con un ragazzo vestito da pupazzo che ha giocato a fare il paziente. Nell’ospedale tanta animazione e tanti colori anche tra i camici bianchi.
 In piazza d’Italia, il Sism ha ricevuto la visita del rettore dell’Università di Sassari, Alessandro Maida, e di amministratori pubblici che si sono complimentati per la manifestazione che è stata unica nel suo genere e che si pensa, visto il successo, di ripetere anche in futuro.
 Nella stessa giornata che il Sism ha dedicato alla sanità amica, c’è stata anche l’iniziativa ormai collaudata di «Goccia su goccia», in collaborazione con l’Avis e il Centro trasfusionale dell’Asl. Qui sono stati gli studenti universitari e delle superiori a mettersi a disposizione per la donazione del sangue. Sono state raccolte una settantina di sacche e sarebbero state molte di più, ma molti giovani (soprattutto ragazze) che si sono presentati non hanno potuto fare il prelievo perchè sono risultate sotto peso. Ora il Sism proseguirà con le altre attività, come i corsi di sutura per gli studenti di Medicina, mentre sta già pensando ai futuri medici che vorranno fare un’esperienza in un ospedale all’estero. (v.m.)
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
«Io razzista? Lo dirà il tribunale» 
In questa intervista, Emilio Biagini, docente di geografia nell’ateneo di Cagliari, ribadisce le proprie idee 
MAURO LISSIA 
 
 CAGLIARI. I suoi testi sono all’indice: faziosi, discriminatori, dogmatici e poco rispettosi delle diversità secondo i rappresentanti degli studenti universitari di Lingue e letterature straniere che ne chiedono il ritiro immediato. Incongrui, per il preside Massimo Arcangeli. Ma lui, Emilio Biagini, docente di geografia a Cagliari, in rotta di collisione con la facoltà, non retrocede di un passo. Anzi, rincara la dose.
 - Professore, questi libri...
 «I miei libri restano, perchè la maggior parte degli studenti è felice di studiare su quelli. Esistono dal 2002, sotto forma di dispense. Centinaia di ragazzi hanno dato l’esame con soddisfazione. Io sono responsabile dell’insegnamento per tutti gli iscritti ai miei corsi. Quattro o cinque giovanotti, sobillati dal preside, non possono certo preoccuparmi».
 - Ma lei sembra dividere il mondo fra cattolici e non cattolici, quelli che lei chiama normali e gli omosessuali, gli islamici...
 «Ho le mie idee e credo di averne diritto. Ma quando valuto la preparazione non bado alle opinioni, chi è preparato passa».
 - Ecco, le viene rimproverato di inserire un po’ troppe opinioni nei suoi testi.
 «Non sono opinioni, sono fatti documentati e con riferimenti bibliografici precisi. Scrivo le stesse cose dal 1992, per portare a termine quei testi ho speso ventitrè anni della mia vita. Le sembra che possa averli trascorsi a raccogliere fantasie?».
 - Professore, i Beatles e i Rolling Stones come battistrada della droga, dello sballo e dei Black Bloc.
 «E’ una cosa evidente. Ha mai sentito parlare di rock satanico? Dischi che ascoltati al contrario istigano al suicidio?».
 - Le sembra che Obladì Obladà istighi al suicidio?
 «Il rock trasmette messaggi subliminali... negativi, distruttivi».
 - Lei però ce l’ha anche con gli omosessuali, può spiegare perchè?
 «Cos’è adesso... è vietato essere normali? O dobbiamo essere tutti finocchi? Dicano quello che vogliono, di certo io vado avanti. Sono stato in Sudafrica in tempi difficili, sono stato arrestato in Irlanda come spia dell’Ira, ho seguito il G8 a Genova... guardi, non mi spavento certo per queste critiche».
 - Non teme che qualcuno possa sentirsi offeso? Dopotutto i suoi sono libri di studio.
 «Allora se io scrivo che al mondo ci sono i ladri, chi ruba dovrebbe offendersi?».
 - Sta mettendo sullo stesso piano omosessuali e ladri, professore?
 «Lasci stare... ho messo insieme fatti, nient’altro che fatti».
 - Sì, professore, ma risponda. Quell’attacco a Giordano Bruno, come gli è venuto in mente?
 «Giordano Bruno era un cretino, era scientificamente cretino. E siccome era un sacerdote confessava i cattolici e poi li denunciava a Nottingham, perchè finissero dal boia. Questo era. O non si può dire? Io sono cattolico, quindi sono per la verità».
 - E’ una verità che le viene contestata, però. All’Università di Cagliari c’è già stato il caso di un docente di filosofia condannato in tribunale per istigazione all’odio razziale. Lei sembra avercela soprattutto con islamici e atei, se questi ultimi possiamo considerarli una razza.
 «Ho consultato diversi legali, tra cui mia moglie che fa l’avvocato. L’accusa di razzismo è la sola che può essermi contestata, ma dev’essere provata... facciano pure, andrò in tribunale a difendermi con documenti e riferimenti storici, andrò avanti fino alla Cassazione. Nel frattempo i libri restano, non li ritiro per nessun motivo perchè l’articolo 33 della Costituzione mi protegge e il preside lo sa bene. Sono pronto a tutto, alla lotta sono abituato e mi è sempre piaciuta».
 - Questo s’intuiva, professore. Ma come si definirebbe politicamente Emilio Biagini?
 «Cattolico, fedele a Santa Roma Chiesa. Quindi seguace della verità».
 - E agli studenti che la contestano cosa direbbe?
 «Che dovrebbero imparare a studiare anche i testi che non condividono. Certo vorrebbero libri fatti a stampino, tutti uguali. Così facevano i nazisti».
 - Lei invece?
 «Io scrivo la verità, quella documentata coi fatti. Loro si tengano pure le opinioni che hanno, nessuno è mai stato bocciato per le opinioni».
 - Ora però dovrà fare i conti anche col preside, che sta dalla parte dei rappresentanti studenteschi.
 «Lei ha conosciuto Arcangeli nella versione doctor Jekyll, io lo conosco anche in quella mister Hide. Quando ha presentato il mio libro ‘Il labirinto oscuro’ ha detto pubblicamente meraviglie sul mio lavoro, poi sono arrivate le lettere degli studenti e ha cambiato atteggiamento. Io ora sono a Monaco a disintossicarmi, visito musei e sono tranquillo».
 - Pensa a una controffensiva?
 «Sono stufo di ricevere insulti, non parteciperò più ad alcuna riunione del consiglio di facoltà e potrei sospendere le lezioni, restando a disposizione degli studenti. Ma i libri... quelli restano».
 - Restano.
 «Restano, può starne certo».
 
 Pagina 9 - Sardegna
«Interrompere l’insegnamento? Non può» 
Didattica e libertà: la replica del preside della facoltà, Massimo Arcangeli 
 
CAGLIARI. Chiamato in causa da Biagini, il preside di lingue e letterature straniere Massimo Arcangeli tiene a bada i toni per ribadire la linea della mediazione: «Il professore può dire quello che vuole, non ho alcuna intenzione di limitare la sua libertà di espressione e di insegnamento. Ho agito nel mio ruolo di garanzia della trasparenza e della legalità all’interno della facoltà». Arcangeli è stato il destinatario delle tre lettere-denuncia sui testi del docente genovese: «Non potevo certo far finta di niente - spiega il preside - se prima una studentessa e poi i rappresentanti degli studenti mi chiedono un intervento. Ho portato la questione in consiglio di facoltà, che non è un tribunale e non vuole esserlo. Ho proposto e proporrò ancora a Biagini di consigliare un testo alternativo, che gli studenti in dissenso dai contenuti dei suoi lavori possano scegliere. Solo che finora a questa proposta il professore ha risposto con un netto diniego...». Arcangeli non nega di aver presentato a suo tempo un libro di Biagini, elogiandolo pubblicamente: «Certo che l’ho fatto - conferma - perchè era un buon libro, un romanzo scritto bene, non un libro di testo universitario. Qui siamo in presenza di una cosa diversa». Nessun pregiudizio quindi nei confronti di Biagini: «Io sono arrivato a Cagliari e sto lavorando in direzione della trasparenza e della legalità, cercando di applicare regole uguali per tutti. Sono fra i primi a difendere la libertà di espressione e di insegnamento, continuerò a farlo. Ma se gli studenti si rivolgono a me per ragioni serie devo tenerne conto e quindi andremo avanti, aspetteremo che i consigli di corso di pronuncino e poi se sarà il caso arriveremo alla magistratura, seguendo la via istituzionale. Biagini non verrà più ai consigli di facoltà? E’ suo diritto, ma se dovesse interrompere le lezioni ne risponderà». (m.l)
 
 
 
 

Questionario e social

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