Lunedì 25 maggio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 maggio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari – pagina 16
San Basilio. La struttura d’acciaio costruita dalla Nuova Saci di Macchiareddu
Un grande occhio per spiare le stelle
Pranu Sanguni, pronta la base che ospiterà il radiotelescopio  
Il radiotelescopio paraboidale più grande d’Europa sarà completato entro dicembre. Pronta la base d’acciaio per accoglierlo
 
Prende corpo il radiotelescopio paraboidale più grande d’Europa in costruzione a Pranu Sanguni. Il nuovo intervento prevede una spesa di 500 mila euro e viene realizzato dalla Nuova Saci di Macchiareddu che ha vinto la gara d’appalto voluta dall’Istituto nazionale di astrofisica e dall’osservatorio astronomico di Cagliari. «Le costruzioni saranno realizzate su un piano con tetto inclinato e in muratura perimetrale rivestita di scaglie di pietra locale per aver un minore impatto ambientale. Il complesso delle infrastrutture avrà un’estensione di poco meno di 1000 metri quadrati. Gli edifici ospiteranno gli uffici, gli studi, i laboratori, alcuni dei quali con precise e specifiche particolarità come sale di controllo, campioni di tempo e frequenza, e gli impianti tecnici per l’alimentazione e il controllo del radiotelescopio. Saranno anche realizzati i locali destinati alle visite che avranno un’estensione complessiva di poco più di 200 metri quadrati.
La sfida con il Sardinia Radio Telescope quindi continua. L’obiettivo è quello di fare turismo scientifico e scolastico. all’interno di un itinerario con le aree archeologiche vicine di Pranu Muttedu, Funtana Coperta, Castello di Sassai e le miniere dismesse di Su Suergiu e Corti Rosas. Le condizioni ci sono tutte Il radiotelescopio è stato finanziato dallo Stato e dalla Regione. Già realizzato una imponente base in cemento armato e una travatura d’acciaio 30 metri che supporterà le strutture di sostegno del complesso sistema sulla quale si stanno montando sedici ruote che ne permetteranno il movimento di precisione in orizzontale. È stato intanto preassemblato il cesto di sostegno della gigantesca parabola. I tecnici delle imprese Mt aerospace (Germani) e Icom di Macchiareddu hanno iniziato il delicato lavoro di saldatura di tutti gli elementi.
Si va avanti insomma con grande determinazione. Tanto che i lavori potrebbero essere conclusi tra meno di un anno. L’interesse è notevole. Basti dire che nei mesi scorsi non sono neppure mancate le visite di studiosi e tecnici. Tra l’altro nella vallata di Pranu Sanguni, è pure arrivata una delegazione di astrofisici dalla Cina. Nell’occasione è stata guidata dal professor Hong Xiaoyu, responsabile dell’osservatorio di Shangai.
«Crediamo molto in questo progetto-dice Pino Cogodi, sindaco di San Basilio. Avere sul territorio il più grande radiotelescopio d’Europa, rappresenterà davvero una grandissima conquista per tutto il Gerrei.
RAFFAELE SERRELI

2 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Attualità
Corsi di laurea inutili tagliati in quasi tutta Italia
Niente a Sassari e Cagliari 
 
ROMA. Avanti tutta, in ordine sparso, ma con un obiettivo: ridurre del 20% entro il 2010 i corsi di laurea. Gli atenei italiani (in attesa della riforma che il ministro Gelmini intende presentare dopo il 6 giugno «per toglierla dalle dinamiche della campagna elettorale») proseguono la cura dimagrante asciugando l’offerta didattica. Tutte tranne alcune. E tra queste ferme in attesa di nuovi eventi ci sono le due università sarde, quella di Sassari e quella di Cagliari, insieme agli atenei veneti (soltanto a Padova scompare la laurea magistrale in musicologia), a Bolzano (che già risponde ai requisiti minimi richiesti dal ministero) e all’università della Valle d’Aosta dove sono previsti minimi cambiamenti.
 L’azione di riduzione già avviata dal centrosinistra è stata portata avanti dal ministro Gelmini nella convinzione che negli ultimi anni c’è stata una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro. All’inizio dell’anno accademico 2007-2008 i corsi di primo e di secondo livello erano 5.879. Non penalizzeremo le materie - ha assicurato più volte il ministro - ma guarderemo il numero degli iscritti cercando di eliminare la frammentazione. E in questo solco si sono già mossi molti atenei. Trento ha tagliato Scienze storiche a Lettere e Fisica e tecnologie biomediche a Scienze. La Cattolica di Milano ha soppresso 11 cprsi, da Viticoltura ed enologia a Teorie e tecniche della comunicazione multimediale. A Pavia l’euroateneo ha ridotto i corsi di circa il 10%. E ancora: l’università di Torino ha deciso di far scendere dagli attuali 191 a 177 i corsi (a subire i tagli maggiori sono Scienze che passa da 37 a 27 corsi e Agraria, da 13 a 8). Invariata l’offerta del Politecnico. In Liguria corsi già tagliati del 10%, docenti con più anzianità pensionati, le 11 facoltà regionali in via di accorpamento in 5 scuole, i dipartimenti dimezzati e i poli decentrati riorganizzati. Trieste ha spazzato via 14 corsi, Udine punta a scendere tra il 10 e il 13%. In Toscana 34 corsi in meno a Siena, 24 a Pisa e 13 a Firenze. Roma: alla Sapienza sono 46 i corsi eliminati su 373. A Tor Vergata, a lettere, saranno invece accorpati circa otto corsi e uno o due saranno tagliati a Roma Tre. Puglia: a Bari i corsi sono passati da 159 a 131, a Lecce ne sono stati accorpati una decina mentre a Foggia ne sono stati soppressi due. A Palermo si annuncia un taglio del 21,20%, da 184 a 145, mentre a Messina è stata sacrificata la facoltà di scienze statistiche.
 E ancora. Alla Politecnica delle Marche una decina di corsi, a Camerino soppressi 12 corsi, uno a Macerata. Bologna eliminerà due corsi. Nell’ateneo Federico II di Napoli soppresso un corso a scienze politiche e quattro in trasformazione, mentre l’università del Sannio rinuncia a scienze ambientali. Alla Mediterranea di Reggio, infine, accorpate due specialistiche della sede decentrata di Lamezia Terme.

 
3 – altravoce.net
Magnifica Rettora, forse è possibile
Maria Del Zompo è la più votata davanti a Faa. Svolta e prima volta
di una donna-scienziato a Cagliari dopo il “regno”-record di Mistretta
di Daniela Paba
 
Magnifica Del Zompo? Archiviato il ventennio incontrastato di ‘don’ Pasquale Mistretta, alla guida dell'ateneo cagliaritano potrebbe essere, forse, la prima volta di una Magnifica Rettora: Maria del Zompo. Che, con 349 preferenze, si aggiudica, seppure per una manciata di voti, il primo turno elettorale, tuttavia lontano dal quorum necessario per vincere. Lo spoglio, avvenuto nella tarda serata di ieri, ha registrato un testa a testa con l'altro candidato espresso dalla facoltà di Medicina, Gavino Faa che però si ferma a 341 voti; seguono a distanza dal polo giuridico economico, Giovanni Melis con 266, Raffaele Paci con 240 voti e infine Antonio Sassu che si ferma a 81. Per essere eletti ne occorrono 660 su 1510, ed era comunque evidente che nessuno dei concorrenti godeva di un consenso così ampio da essere eletto alla prima chiamata. Si va dunque al secondo turno che si svolgerà il 4 giugno con le stesse regole. Resta che è la prima volta a vedere una donna ad arrivare al ballottaggio, oltretutto in testa anche se per una manciata di voti, con la possibilità di arrivare alla guida dellì'Università di Cagliari: un exploit e una svolta, comunque.
 
Che sia una campagna elettorale importante lo conferma un'affluenza alle urne del 87% degli aventi diritto, soprattutto perché arriva in un momento difficile per il taglio di risorse che incombe sull'Università italiana, pronta ad essere trasformata in Fondazione e quindi parzialmente privatizzata se non condizionata dalla politica locale, la qual cosa rischia di condannare definitivamente gli atenei sardi a Università di serie B. Anche per questo i cinque candidati hanno cercato il confronto con tutte le facoltà cagliaritane e con tutte le componenti accademiche, ricercatori e amministrativi compresi, ognuno col suo programma, le sue strategie, la sua propria personalità.
 
E tra queste, la nomination di Maria Del Zompo è apparsa immediatamente singolare, non solo perché unica donna in un mondo ancora dominato da colleghi uomini, ma anche perché la neuroscienziata cagliaritana, ordinaria di Farmacologia, già pro-rettora per un anno e mezzo, si è presentata inizialmente come una candidata ‘di servizio’, tesa a sparigliare i giochi di potere della facoltà di Medicina che, da sempre, insieme a Ingegneria, ha espresso i candidati vincenti. Evidentemente meno ambiziosa dei suoi diretti avversari, Maria del Zompo appare convincente per un pragmatismo nutrito di idealità che la porta ad insistere su alcune questioni cardine: la necessità di allargare la partecipazione democratica al governo dell'ateneo creando attorno al rettore un gruppo di coordinamento che ne faccia non più l'unico punto di riferimento come un monarca assoluto, ma semmai un coordinatore, promotore di un progetto di rinnovamento partecipato. Prudente e rigorosa, Maria del Zompo appare consapevole del momento di declino che l'Università cagliaritana attraversa e delle carenze in cui lo lascia il rettore uscente, a rischio di declassamento definitivo, ma se non si lascia andare a facili ottimismi sembra una donna abituata a lavorare con grinta, capace di trovare le mediazioni necessarie senza rinunciare agli obiettivi.
 
Una delle parole chiave della proposta di Maria del Zompo è quella di ‘fare sistema’ per migliorare e innovare l'Università e qui si vede la formazione della scienziata abituata a lavorare in team e a sottoporre il proprio lavoro al confronto e alla valutazione di ciò che funziona e che non funziona: potenziare la ricerca aprendosi sempre più all'esterno, migliorare l'offerta formativa puntando sulla qualità e sull'eccellenza senza trascurare la formazione umanistica e di base che pure non fanno mercato, perché come ha più volte dichiarato ‘l'eccellenza da sola non basta’. E ancora, trasformare l'Università in un luogo di servizio ai cittadini, riprendendo quell'idea di formazione permanente che appare una delle sfide della società futura. Creare un rapporto di stretta collaborazione senza subalternità con la Regione e, contemporaneamente creare un sistema efficace di collaborazione con l'ateneo di Sassari e le altre Università del Mediterraneo. Eliminare gli sprechi per liberare risorse, su questo tema Maria del Zompo ha già lavorato durante la sua breve esperienza di pro rettore ed è apparsa piuttosto convincente quando sostiene che in un sistema così articolato è necessario monitorare e valutare con un'ottica d'insieme e non come è avvenuto finora in una gara concorrenziale tra facoltà e dipartimenti più o meno potenti. Offrire garanzie agli studenti, ai ricercatori, al personale tecnico amministrativo, perché possano trovare mezzi e strumenti di formazione e di crescita e appunto per questo favorire internazionalizzazione e aggiornamento costante. Insomma se la Magnifica rettora sarà una donna, una scienziata prestata alla politica universitaria, significa che qualcosa di nuovo, nelle polverose stanze dell'accademia cagliaritana, è già arrivato.
 
 
 

Questionario e social

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