Mercoledì 6 maggio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 maggio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
Istanza contro il Comune
L'Ersu ricorre al Tar: facciamo il campus qualunque esso sia
 
Il Comune deve attivarsi per la realizzazione del progetto dell'archistar brasiliano Paulo Mendes Da Rocha. E, per raggiungere questo scopo, ieri l'Ersu, rappresentato dall'avvocato Costantino Murgia, ha depositato un ricorso al Tar contro il Comune (e, per mera cautela, anche contro la Edilia Costruzioni, società che avrebbe dovuto realizzare il progetto precedente a quello di Da Rocha). La vicenda è molto complicata ma il nodo del contendere, in realtà, è semplicissimo: l'ultimo atto sulla materia da parte della Regione risale ai tempi della giunta Soru che, nel 2007, l'esecutivo approvò il progetto dell'architetto brasiliano; nell'aprile 2008, fu firmato dal presidente della Regione e dal sindaco di Cagliari Emilio Floris un accordo di programma per l'attuazione del protocollo d'intesa del 2006. Ma il 24 febbraio 2009 il Consiglio comunale non lo ratificò. Secondo il ragionamento dell'Ersu, dunque, in mancanza di atti successivi, il Comune deve mettere in pratica tutto quello che serve per la realizzazione del progetto Da Rocha.
IL DINIEGO Cosa che il Comune non intende assolutamente fare. Perché quel progetto, questa la maggior obiezione da parte della Giunta, supera le volumetrie consentite per quell'area. Un aspetto sul quale l'Ersu non fa alcuna obiezione: l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario afferma che è stata chiesta una concessione edilizia in deroga. Cosa, sostengono i dirigenti dell'Ersu, plausibile visto che le deroghe vengono concesse proprie per edifici pubblici o di interesse pubblico (socio-assistenziale, sanitarie, turistico-ricettive, scolastiche e similari). E sulla fame di alloggi per gli studenti universitari non ci sono dubbi: su quasi 36 mila iscritti, oltre 22 mila sono fuori sede. Secondo l'Ersu, il fabbisogno minimo è di 2.500 posti letto; in questo momento, ne sono disponibili meno di mille. La concessione edilizia in deroga viene giustificata proprio da queste motivazioni.
LO STIMOLO Dunque, il ricorso è contro il Comune che non mette in pratica una disposizione regionale. Ma, dietro, c'è un altro obiettivo: obbligare l'attuale Giunta regionale a prendere una decisione. Sinora c'è stata un'unica dichiarazione da parte dell'attuale presidente Ugo Cappellacci il quale ha manifestato «pieno sostegno alle posizioni assunte in materia dall'amministrazione comunale. A nostro avviso spetta agli enti locali progettare il loro sviluppo». Un pronunciamento che, però, non ha alcuna rilevanza giuridica. L'obiettivo dell'Ersu è far uscire allo scoperto la Regione: se proprio non piace il progetto di Da Rocha, per l'Ente si può fare un passo indietro e tornare al progetto di Mauro Di Martino e Alessandro Murgia, bocciato dalla Giunta Soru e oggetto di un precedente accordo di programma. Secondo il Comune, insomma, un progetto esisteva già.
Qualcosa deve essere, comunque, fatta. Anche perché l'Ente non vuole perdere l'occasione: i soldi per la realizzazione del campus universitario ci sono. Che si realizza un campus, qualunque esso sia, sembra voler dire l'Ersu.
I PROGETTI Lo scontro tra Comune ed Ersu riguarda i numeri e le cubature. Nei giorni scorsi, il presidente Giancarlo Nonnoi (che ha preso il posto di Christian Solinas, eletto in Regione) ha sostenuto che, in realtà, le differenze tra i due progetti, quello di Di Martino e quello di Da Rocha, non sono così grandi. «Con Da Rocha», ha spiegato, «si volevano ospitare 1008 studenti, mentre il piano presentato da Di Martino per conto dell'Edilia prevedeva 914 posti-letto». Affermazione alla quale aveva risposto seccamente l'assessore all'Urbanistica Nanni Campus. «Sapevano benissimo, perché se ne era parlato più volte, che quelle volumetrie per noi erano eccessive. E sapevano benissimo che senza i necessari aggiustamenti l'autorizzazione non sarebbe stata concessa». ( mar.co. )
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
via trentino
Libertà scientifica: dibattito
 
Si parlerà di libertà scientifica, testamento biologico e bioetica al convegno-dibattito organizzato dall'associazione universitaria Orizzonti nuovi in programma domani alle 17 nella sala Cosseddu della Casa dello studente, in via Trentino. Tra i partecipanti Mina Welby (moglie di Piergiorgio), i medici Paolo Moi e Salvatore Pisu, il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
università
Elezioni rettore, oggi confronto con gli studenti
 
Gli studenti incontrano i cinque candidati alla carica di rettore. L'appuntamento è alle 17.30 nell'aula magna della facoltà di Lingue (ex clinica Aresu). L'iniziativa è della lista Uxs - Università per gli studenti. Per gli universitari un'occasione importante per conoscere i programmi e i progetti che i candidati hanno in mente soprattutto per gli studenti. 
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
L'assessore alla Cultura Baire racconta il futuro dell'edificio. Domani conferenza di servizi
Manifattura: lavori (e dialogo) al via
«Restauro in un anno, poi sarà la Fabbrica della creatività»
Comune, Regione e Soprintendenza: domani un incontro sul futuro della Manifattura
 
La Fabbrica della creatività si farà. Dove voleva Soru: alla Manifattura tabacchi. E con i soldi stanziati dalla Giunta Soru: 7 milioni e 750 mila euro. Probabilmente, però, dentro non ci sarà esattamente quello che prevedeva Soru: sui contenuti di cui riempire il contenitore culturale che negli anni scorsi è stato al centro di una durissima contrapposizione fra Regione e Comuni e sulle modalità di gestione, la parola d'ordine dettata dal nuovo assessore regionale alla Cultura, Maria Lucia Baire, è «dialogo». Anche perché le due amministrazioni, ora, hanno lo stesso colore. Fine del muro contro muro, dunque. E apertura «alle esigenze degli utenti». Cioè i cittadini, cui la Regione, assicura l'assessore, «ha il dovere di restituire il bene».
IL VERTICE Domani i rappresentanti dei due enti, insieme a quelli della Soprintendenza ai beni artistici e culturali si metteranno attorno a un tavolo per una conferenza di servizi. Non sarà la prima tappa del percorso istituzionale avviato in questi mesi per accompagnare senza traumi la realizzazione del progetto: «Stiamo raccogliendo tutti i pareri», dice la Baire, «e abbiamo già sentito Comune e Università».
ROAD MAP Un appalto-concorso da poco meno di cinque milioni di euro: con quei soldi, i vincitori dovranno garantire sia la progettazione che la realizzazione dell'intervento. Dopo l'incontro di domani, la prossima tappa sarà la raccolta dei pareri necessari: Soprintendenza, vigili del fuoco, Asl. Se tutti daranno il via libera, l'associazione temporanea di imprese avrà 45 giorni di tempo per definire il progetto esecutivo. «A quel punto - annuncia Maria Lucia Baire - in poco meno di un anno i lavori saranno realizzati».
L'APPALTO Sette mesi fa, la gara d'appalto bandita dalla precedente amministrazione regionale è stata vinta dall'unico partecipante: un'associazione temporanea d'imprese composta dalle società Raffaello Pellegrini e I.M.M.A. I lavori riguardano un primo intervento che, sottolinea il titolare della cultura regionale, porterà al restauro e al recupero di una parte dell'ex fabbrica di sigari e sigarette che chiuse i battenti otto anni fa dopo una storia lunga un secolo e mezzo: «È l'involucro architettonico, poi bisognerà pensare, tutti insieme, a un programma di gestione: ascoltando, condividendo, cercando una sintesi».
CONTENUTI La nuova responsabile regionale per cultura e pubblica istruzione non vuole sbilanciarsi sui dettagli del futuro della Manifattura: «Sarà un centro culturale», spiega. «Non intendiamo distruggere il lavoro impostato dall'amministrazione precedente: non sarebbe una decisione dettata dal buon senso. Vogliamo andare avanti, realizzare ciò che è stato progettato: se modifiche ci saranno, saranno attuate per migliorare». La Giunta Soru prevedeva varie cose: un teatro, un'agenzia di architettura, atelier a disposizione degli artisti visivi, una libreria informatica, laboratori. Nel sottopiano avrebbe dovuto essere ospitata la Cineteca sarda, con tre sale da venti posti e una caffetteria. «Vedremo», sorride l'assessore: «Certo la Cineteca attualmente non ha una sede. È prevista anche una sala polifunzionale per ospitare convegni. Le richieste sono tante». Anche l'Università, a suo tempo, aveva manifestato interesse per l'edificio, per la facoltà di Architettura: «L'Ateneo è uno degli interlocutori».
PROPRIETÀ C'è anche chi sostiene che, in base allo Statuto regionale, quando un bene immobile transita dallo Stato alla Regione, se non è destinato a un uso istituzionale, la proprietà va al Comune nel cui territorio ricade il bene: «Ma è la Regione - replica l'assessore - che si sta occupando di restaurarlo e renderlo fruibile. In accordo con gli altri enti interessati». Niente regali in vista, insomma.
MARCO NOCE

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Bionetwork è una realtà 
Sabato la presentazione del progetto dell’Università 
Dalla ricerca all’impresa
 
 SASSARI. «Bionetwork, dalla ricerca all’impresa» è il titolo del convegno che si terrà sabato 9 dalle ore 10 all’hotel Punta Negra di Alghero, alla presenza dell’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa. Il convegno è stato presentato nella sede di Biosistema all’Università dal presidente Bruno Masala (a destra nella foto) docente di Biochimica all’università, dal general manager di Bionetwork Mario Pani (a sinistra) e del responsabile amministrativo di Bionetwork Antonfranco Temussi.
 Il convegno sarà l’occasione per presentare all’opinione pubblica, alle istituzioni e alle imprese il progetto «Bionetwork», che Biosistema Scrl, società consortile nata all’Università di Sassari nel 2006 con la partecipazione delle Università del Mezzogiorno e di numerose imprese con fondi Pon, sta portando avanti nel settore della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico. Biosistema rappresenta il Centro di competenza e trasferimento tecnologico per le biotecnologie avanzate e ha, tra i suoi compiti, la costituzione e attivazione di una rete scientifica e formativa finalizzata a rendere disponibili alle imprese del Mezzogiorno risorse strumentali, competenze e professionalità specialistiche.
 Biosistema opera all’interno di un campo d’azione che spazia dalle Red Biotechnology (biotecnologie per la cura e la salute dell’uomo) alle White Biotechnology (biotecnologie industriali e per applicazioni ambientali), dalle Green Biotechnology (biologie avanzate per le produzioni vegetali e animali, gli alimenti, l’agricoltura, la veterinaria e la zootecnia) alla Bioinformatica.
 Quello di Sassari è lo snodo principale di Biosistema, dove è stato organizzato il network di collaborazione, partecipazione e analisi dei dati provenienti dalle sedi universitarie associate della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia ed è stato realizzato in modo da consentire l’opportuna accessibilità a dati, documenti, progetti comuni da parte di tutti i centri.
 Il responsabile amministrativo del progetto Bionetwork, Antonfranco Temussi, ha messo in luce gli obiettivi dell’iniziativa portata avanti da Biosistema, che mira a sviluppare il capitale scientifico delle aree meridionali. L’intervento di sintesi del convegno sarà fatto dall’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Ecco il rapporto sull’economia dell’Oristanese 
 
ORISTANO.  Sarà presentato domani il “Rapporto 2009” sull’economia della provincia. Elaborato dall’Istituto “Guglielmo Tagliacarne” per conto della Camera di commercio, il Rapporto verrà illustrato nel corso della “Settima Giornata dell’Economia”, nella sala convegni camerale, in via Carducci, con inizio alle 10. Sarà Giuseppe Melis, docente della Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari, a commentare i contenuti del Rapporto. Seguirà un dibattito e quindi le conclusioni del presidente della Camera di commercio, Pietrino Scanu.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
ERSU
Per l’Abruzzo
 
 CAGLIARI. L’Ersu e il coordinamento “Studenti sardi pro Abruzzo” hanno organizzato questa sera (ore 16, facoltà di Lingue, in via San Giorgio) e domani mattina (ore 11, facoltà di Lettere, a Sa Duchessa) due assemblee per informare gli studenti sugli interventi di solidarietà a favore dei terremotati dell’Abruzzo.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
INFLUENZA MESSICANA 
Allarme, non allarmismo «Pronti a battere il virus» 
ANTONELLO PALMAS 
 
 SASSARI. L’allarme? Giustificato. Perchè non sappiamo se e come la nuova influenza possa evolvere. L’allarmismo no, quello è stato un errore, così come insistere nel collegare il nuovo tipo di virus ai suini. Se n’è parlato ieri nel convegno organizzato dalla facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari, «Per una corretta informazione sull’influenza suina». Sì, perchè questa criticata denominazione è ormai utilizzata per praticità anche da chi si rende conto che il maiale ormai c’entra poco, che si tratta di «una partita che si gioca solo in casa umana» spiega Manlio Fadda, docente di Infettive in Veterinaria. A ospitare l’incontro la facoltà di Scienze. Il preside di Veterinaria, Salvatore Naitana, ha spiegato che i preoccupati interrogativi della gente sui possibili pericoli negli spostamenti hanno spinto la facoltà a organizzare il dibattito.
 «Dovremmo chiamarla influenza e basta - dice Manlio Fadda - o al limite “degli uccelli acquatici”, perchè da essi provengono tutti i ceppi virali, il maiale è solo un mixing vessel, un vaso di miscelazione perchè particolarmente ricettivo a molti tipi di virus di provenienza aviaria, umana e di altre specie. Non c’è un’influenza del suino. Esistono piuttosto continui passaggi di virus (sempre verso gli addetti alle porcilaie, particolarmente esposti) e per fortuna raramente mutazioni che viaggiano da uomo a uomo, come in questo caso. Anzi, addirittura ad Alberta, in Canada, abbiamo l’esempio recente di un allevatore andato in vacanza in Messico e che al suo ritorno ha trasmesso ai maiali il virus della nuova influenza. Se i suini avessero un loro giornale dovrebbero sparare la notizia: arriva l’influenza umana...».
 «Forse è più esatto parlare di influenza nord-americana - afferma Andrea Sarria, presidente dell’Ordine dei veterinari della provincia - preoccupato anche per le ripercussioni di carattere economico». «Che purtroppo sono certe - dice il coordinatore del convegno, Marco Pittau - e si sta ripetendo quanto già visto in occasione delle emrgenze aviaria o mucca pazza, con danni irreparabili per alcuni settori».
 Tutti d’accordo: nessuno sa esattamente cosa possa accadere. La grande mobilitazione in campo scientifico seguita all’allarme aviaria rappresenta un prezioso bacino di esperienze da cui attingere per questa nuova emergenza: «Quell’organizzazione ha dato l’impronta al modo di agire e ci permette di avere già attivo un sistema di sorveglianza efficace» dice Giantonella Puggioni, dell’Istituto Zoopofilattico di Sassari, in prima linea quando si presentano eventi del genere.
 Manuela Mura, laureata sassarese d’eccellenza, lavora al Department of Virology dell’Imperial College di Londra: «Noi ci siamo occupati di come il virus dell’aviaria è passato all’uomo, delle capacità di adattamento alla nuova specie - spiega - e che cosa queste mutazioni comportano in relazione alla virulenza del virus. Grazie a questi studi siamo molto più pronti ad affrontare il rischio pandemia. Senza nessun panico, ma la trasmissione da uomo a uomo è un dato di fatto e il livello 5 di allerta è dovuto».
 Che la situazione sia ben lungi dall’essere definita lo conferma Fadda: «È evidente che la situazione in Messico è sottodimensionata, perchè altrimenti non si spiega la differenza nelle percentuali di contagio tra i viaggiatori di ritorno dal Messico e quelle degli abitanti di quel Paese, dove in proporzione i malati dovrebbero essere molti, molti di più».
 E sembrano un richiamo alla massima attenzione anche le parole di Antonina Dolei, virologa del dipartimento Scienze biomediche di Sassari, che fa il punto sulla situazione della malattia, chiamandola “influenza messicana”: «Ho vissuto in diretta l’inizio dell’allarme, il 24 aprile mi trovavo a Roma al convegno della Società europea di Virologia: molti morti iniziali, numeri da far drizzare i capelli, poi calati di colpo: è successo qualcosa che non conosciamo, non escluso che il virus sia cambiato. Ricordo che già nel’76 negli Usa si presentò un’influenza suina: per combatterla venne speso tanto e si riuscì a fronteggiarla. Anche in Italia i soldi sono stati spesi benissimo, abbiamo preparato un piano pre-pandemico che fornisce molte garanzie. Siamo pronti a fare i conti col virus. Che c’è».

Questionario e social

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