UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 22 aprile 2009

Mercoledì 22 aprile 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 aprile 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
1 - L'amore per il lavoro allontana lo stress, editoriale di Giuseppe Marci
LA NUOVA SARDEGNA
ALTRAVOCE.NET
 

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Come cambiano i tempi
L'amore per il lavoro allontana lo stress
di Giuseppe Marci  
 
Dilaga in tutto il mondo e viene definita una piaga sociale. Colpisce senza distinzione di sesso, di età, di livello sociale, di professione. Ne soffrono, incredibile a dirsi, anche i parlamentari, i professori dell'università e i giornalisti, categorie per le quali sembrava coniata l'espressione: sempre meglio che lavorare! C'è poco da scherzare: lo stress da lavoro colpisce un italiano su dieci; tende a crescere e nella media europea interessa il 22% dei lavoratori. Ma l'America non è esente da questa forma di disagio che viene definita «un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze».
Insomma, viviamo in un mondo sempre più complesso che a ciascuno richiede prestazioni infinitamente superiori rispetto a quelle che dovevano fornire i nostri genitori e i nostri nonni. Il corpo, però, è sempre lo stesso: uguali il cuore e lo stomaco. Sono le prime vittime della situazione e in vario modo si ribellano al carico cui sono sottoposti, alla mancanza di "vie di fuga" possibili, quelle che un tempo consentivano di abbassare la tensione portandola a misura umana e rendendola sopportabile.
Bombardato da tali informazioni, dapprima ho letto con qualche perplessità le parole che il biografo Jean Vignaud attribuisce a Charles de Foucauld, nobile francese vissuto a cavallo fra Otto e Novecento, esploratore e scienziato, sacerdote ed eremita che ha trascorso lunga parte della vita nelle solitudini del Sahara e nelle aspre montagne dell'Hoggar: «State attenti ai minuti». Ma come? Anche Padre Foucauld come il ministro Brunetta, come il capoufficio, come il mio preside che di continuo invia per posta elettronica un modulo chiedendomi di restituirlo compilato entro brevissimo tempo?
Eppure è proprio così e il biografo conferma: per quanto lontano dal mondo, immerso in un clima ascetico di meditazione e preghiera, frate Charles è «un uomo di azione, di un'azione meravigliosa e creatrice il cui punto di partenza, come la fiamma che l'anima, è l'amore».
Usciamo, con questa affermazione dalla sfera religiosa (nella quale a me non compete d'entrare) per tornare all'ambito del quotidiano lavoro che, giorno dopo giorno, sempre di più ci "stressa". In buona misura, credo, perché abbiamo perso l'impulso iniziale che, da che mondo e mondo, consisteva nell'amore: amore del proprio lavoro e, non paia strano, di coloro a cui erano destinati i suoi frutti. Il contadino, l'artigiano, quanti operano variamente nei servizi, non possono scindere il gusto per ciò che fanno dall'offerta rivolta al "consumatore finale": faccio il vino per offrirlo agli amici.
Bisognerebbe ricordarlo, quando riflettiamo sullo stress psicologico. Senza amore, laico o religioso che sia, alla fine la nostra mente va in tilt.
2 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 37
Appuntamenti
Conferenza oggi all'Ersu
Politica energetica, la Sardegna e le scelte possibili
   
Oggi alle 17,30 nella sala Cosseddu (Casa dello studente di via Trentino a Cagliari) conferenza su “Scenari energetici e nuove energie per la Sardegna”: è possibile decidere in democrazia la propria politica energetica? Interverranno i ricercatori Bruno D'Aguanno, Marco Cogoni e Andrea Mameli del CRS4 e Michele Saba del Dipartimento di Fisica, Università di Cagliari.
3 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 18
Università. Netta affermazione della lista Unica 2.0. Guido Anedda il più votato
Ecco l'elenco dei nomi dei rappresentanti eletti
   
Ci sono voluti venti giorni ma da ieri gli studenti hanno i nomi dei rappresentanti eletti negli organi centrali dell'Università. Come già anticipato nei dati provvisori la lista Unica 2.0 ha stravinto ottenendo il 43 per cento dei voti. Staccate le altre liste con Università per gli studenti che si è fermata a quota 27-29 per cento. Ancora peggio Ichnusa, la lista che aveva vinto le ultime elezioni, che ha raccolto tra il 24 e il 26 per cento delle preferenze nelle votazioni per i quattro organi governativi dell'ateneo.
Unica 2.0 ha così piazzato tre rappresentanti nel cda, nel senato accademico, nel senato allargato e uno al Cus. Ichnusa e Università per gli studenti avranno un solo rappresentante. Uxs ha sistemato uno dei suoi uomini anche al cus. Il più votato in assoluto è stato Guido Anedda (Unica 2.0) al Cus (1319 voti). Sopra quota mille anche Emanuele Loi (1093) e Gian Mario Pira (1025) anche loro della lista di sinistra Unica 2.0 che ha vinto in quasi tutte le facoltà.
Sul sito www.unica.it sono riepilogati tutti i dati e i nomi dei rappresentanti eletti negli undici consigli di facoltà. Questi gli studenti eletti nei quattro organi centrali.
Consiglio d'amministrazione : 1) Emanuele Loi (Unica 2.0) 1093 voti, 2) Lorenzo Espa (Uxs) 969, 3) Claudio Secci (Ichnusa) 811, 4) Matteo Quarantiello (Unica 2.0) 751, 5) Salvatore Senis (Unica 2.0) 726. Senato Accademico : 1) Marco Meloni (Unica 2.0) 987, 2) Sergio Lorrai (Unica 2.0) 949, 3) Alessandra Frau (Uxs) 934, 4) Mauro Deiana (Unica 2.0) 864, 5) Roberto Mura (Ichnusa) 735. Senato accademico allargato : 1) Gian Mario Pira (Unica 2.0) 1025, 2) Sabrina Melas (Unica 2.0) 821, 3) Alessandro Lai (Unica 2.0) 803, 4) Paolo Tambaro (Uxs) 764, 5) Giacomo Vargiu (Ichnusa) 708. Cus : 1) Guido Anedda (Unica 2.0) 1319, 2) Sebastiano Pomata (Uxs) 957. (m. v.)
4 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 19
Gli universitari cagliaritani partecipano alla rassegna su Internet
Il sogno del lavoro sul web
   
BIP VIRTUAL FAIR L'università di Cagliari, insieme ad altre 40 della Penisola, partecipa oggi alla Bip Virtual fair 2009, la prima Fiera internazionale del reclutamento realizzata e gestita interamente online. L'obiettivo dell'iniziativa è lo stesso delle tradizionali borse del lavoro (come la Borsa internazionale del placement, Bip) e cioè favorire l'incontro tra imprese o istituzioni (la domanda d'impiego) e studenti o ex studenti (l'offerta) in cerca di prima o nuova occupazione. La novità, invece, è che i contatti tra i soggetti interessati si svolgeranno esclusivamente attraverso la rete, che oggi (tra le 9 e le 17) si trasformerà in un grande luogo di scambio, con tanti stand virtuali, in cui raccogliere i curriculum vitae e le inserzioni di piccole, medie e grandi aziende. Per partecipare alla Fiera, ai laureandi o laureati basterà cliccare sul sito www.biponline.it e compilare la scheda. Saranno poi i cacciatori di teste delle varie aziende a manifestare il loro interesse.
5 – L’Unione Sarda
Nuoro – pagina 16
Università, appello ai candidati rettore
Il sindaco Zidda scrive ai due professori che si contenderanno la poltrona dell'Ateneo di Sassari
   
Due lettere inviate ai candidati alla nomina di rettore dell'Università di Sassari in cui si ribadisce l'importanza e le peculiarità dell'ateneo nuorese. Le ha inviate venerdì scorso il sindaco Mario Zidda al prorettore Attilio Mastino e il professor Pietro Luciano, a cui chiede sostanzialmente di valorizzare gli sforzi compiuti dall'amministrazione comunale in questi anni per dotare l'università nuorese di nuove strutture.
«Sorta come risposta alle situazioni di crisi del territorio evidenziante dalla commissione Medici e istituita con Legge regionale - scrive Zidda nella lettera - l'Università di Nuoro ha caratteristiche, storia, rapporti con l'economia del territorio e prospettive di sviluppo, che la pongono in condizioni oggettivamente e qualitativamente differenti rispetto ad altre esperienze più recenti. Grazie ad un impegno profuso con costanza negli ultimi dieci anni dall'amministrazione comunale stanno arrivando a compimento delle opere strutturali che daranno all'università nuorese gli spazi adeguati alla propria attività presente e futura, qualsiasi essa sia». È infatti in via di completamento l'intervento di ristrutturazione dell'ex convento delle Carmelitane - quasi 2000 metri quadri per la cui realizzazione sono stati spesi circa tre milioni di euro - che accoglierà la segreteria studenti, uffici dell'Ersu, aule e uffici. E molto presto - grazie all'accordo con il Ministero della Difesa, l'Ufficio del Demanio e l'Esercito Italiano - inizieranno i primi interventi nella caserma Loy per trasformarla in un moderno ed efficiente campus universitario: un progetto che complessivamente vedrà una spesa di oltre venti milioni di euro.
«Tutto questo - prosegue il sindaco - è in linea con quanto la nostra amministrazione ha sempre fatto, cercando di lavorare con determinazione perché l'Università a Nuoro diventi una certezza ed un motivo di crescita e sviluppo sociale della nostra comunità, dove però anche le università sarde assumano determinazioni coerenti con le comuni volontà e lo facciano in una prospettiva temporale e dimensionale non soggette a continui mutamenti». Un accorato appello il cui obiettivo finale è chiaramente quello di salvaguardare e potenziare l'università nuorese.

 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Oristano
Desulo ricorda Giovanna Cerina donna di cultura 
GIOVANNI MELIS 
 
DESULO. «È stata colei che ha dato anima a diverse iniziative culturali del nostro paese, prima in tutte il premio Letterario Montanaru, onorando spesso Desulo con la sua presenza. Il suo lavoro assieme a quello del professor Giovanni Pirodda, ha dato significato pieno alla parola impegno per la salvaguardia e la valorizzazione delle arti letterarie, poi trasfuse nel premio. Ci mancherà molto». Parole commosse di Gigi Littarru, ex assessore alla cultura del comune di Desulo e presidente dell’associazione culturale Padentes, commentando la scomparsa della docente che tanto ha dato a Desulo sotto il profilo cultural. Il suo contributo è stato ricordato a diverso titolo dai diversi amministratori che si sono succeduti nel tempo. Dagli ex sindaci Salvatore Liori, Francesco Mammoliti e Tore Borto, con i rispettivi assessori Stefano Carta, Totore Locci, Bobo Chessa, Ciriaco Loddo, all’amministrazione attuale. Così come viene ricordata dalle associazioni culturali, i cori polifonici e i tanti che ne hanno apprezzato lo spessore culturale. «Il suo è stato un contributo forte - dice Totore Locci - proprio per il grande affetto che aveva nei confronti del nostro paese e per l’affermazione della cultura e del rispetto per le tradizioni Nella sua ultradecennale esperienza in giuria la professoressa Cerina ha dato un contributo fondamentale alla crescita della manifestazione, con consigli, interventi». La scomparsa di Giovanna Cerina ha destato profonda commozione in paese, proprio per quell’opera incessante fatta per favorire la crescita del premio Montanaru. Gia dalle prime edizioni assieme al marito il professor Giovanni Pirodda, a Gianni Filippini, al professor Giulio Cossu e ai compianti Fernando Pilia e Antonio Romangnino, aveva dato un forte segno come giurata del premio. Erano gli anni 90 e l’amministrazione di Salvatore Liori e Stefano Carta aveva giocato un importante scommessa sulla valorizzazione delle arti letterarie. Poesia, prosa e saggistica. Il premio Montanaru ha avuto una facile gestazione ed è cresciuto grazie al contributo del gotha dell’università di Cagliari e del salotto letterario del capoluogo isolano. Con l’avvento dell’amministrazione guidata da Francesco Mammoliti è arrivata la definitiva consacrazione. Numerose le relazioni, i contributi scritti, i dibattiti in cui Giovanna Cerina ha parlato di cultura, ma anche di sardità e di identità.
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
Darwin, celebrazioni per il bicentenario 
 
ALGHERO. Il mondo intero commemora Charles Darwin in occasione del bicentenario della nascita, che s’accompagna ai 150 anni dalla pubblicazione del suo manuale “L’origine della specie”. Così anche alcune associazioni culturali non potevano non rendere omaggio al padre della teoria dell’evoluzione.
 A Darwin e all’indiscusso valore del suo straordinario contributo scientifico sono dedicati eventi e iniziative del programma proposto dall’Obra Cultural, insieme alla Società Umanitaria dal titolo emblematico: “La creació no és acabada” (La creazione non è finita). L’iniziativa ha preso l’avvio lunedì con la presentazione del libro “Nuvole e sciacquoni”, di Giulio Conte, e si concluderà il 15 maggio.
 Nel calendario di incontri sono previste tante serate a tema con scrittori, docenti universitari e documentaristi.Sarà possibile anche assistere a proiezioni, che hanno sempre come tema Darwin, l’uomo, l’ambiente, l’evoluzione e l’evoluzionismo. Domani sera alle 19 nella Sala Biblioteca Catalana dell’associazione presieduta da Pino Tilloca nel centro storico si prosegue con la conferenza-dibattito “La vera storia di Adamo ed Eva”, a cura di Paolo Francalacci, docente di Genetica dell’Università di Sassari. (m.c.)
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Oristano
TERRALBA 
L’università intercomunale diventerà molto presto una realtà 
I sindaci dell’Unione hanno già definito tutto con l’ateneo sassarese 
 
TERRALBA. Manca solo la firma sull’accordo, ma è praticamente cosa fatta. L’Unione dei Comuni del Terralbese avrà la sua sede per i corsi universitari in teleconferenza. I sindaci dei cinque Comuni hanno infatti già preso accordi con l’Università di Sassari per la realizzazione di questo progetto, che prevede la trasmissione delle lezioni universitarie con un sistema di teleconferenza, consentendo così agli studenti di seguirle senza doversi spostare dal luogo di residenza.
 Si tratta di un’iniziativa importante, che l’Università di Sassari ha già sperimentato con altri Comuni e che permette di ridurre il pendolarismo, abbattendo così i costi sostenuti dalle famiglie per gli studi universitari. Infatti, i ragazzi con questo sistema possono seguire le lezioni a due passi da casa e recarsi nella città sede dell’Università solo per sostenere gli esami o discutere con i docenti. «In un periodo di crisi economica fornire un’opportunità del genere potrebbe consentire a molti ragazzi di iscriversi all’Università senza gravare troppo sul bilancio familiare e tanti ragazzi in gamba potranno studiare anche se la famiglia non ha grosse possibilità economiche, è un modo per recuperare quelle potenzialità umane che altrimenti sarebbero andate sprecate.», commenta il sindaco, Giampietro Pili, «Inoltre il tempo e le energie risparmiati per i lunghi spostamenti a lezione potranno così essere impiegati tutti per lo studio». I costi sostenuti dall’Unione dei Comuni per questo servizio saranno di circa quindicimila euro all’anno per le spese di gestione più un investimento iniziale di circa 20mila euro per l’acquisto dell’apparato tecnologico necessario alla trasmissione delle lezioni. Per ora verrà aperto un unico corso di studi - quello di giurisprudenza - ma gli amministratori non escludono che potrebbero col tempo aggiungersene altri: «Ora si tratta semplicemente di reperire le risorse e di individuare i locali per lo svolgimento delle lezioni. Ma stiamo pensando ai locali dell’Istituto superiore di via Napoli, visto che il prossimo anno gli studenti del liceo scientifico e del tecnico commerciale andranno nel nuovo istituto polivalente.», aggiunge il primo cittadino terralbese, «Si tratta di un progetto importante per noi, la scuola e l’Università non devono essere viste solo come una fonte di spesa ma come un’opportunità di crescita culturale per la nostra comunità».
 L’auspicio ora è che questo servizio abbia una buona risposta da parte dei cittadini, visto che conta su un bacino di utenza che abbraccia cinque comuni (Terralba, Marrubiu, Uras, San Nicolò Arcidano e Arborea), con circa 30mila persone.
Cristina Diana 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Risposte ai recenti interventi di Attilio Mastino e Pietro Luciano, docenti a Sassari 
Università, Zidda rilancia in piena crisi politica 
Due lettere aperte ai candidati al rettorato «Il nostro ateneo ha dignità e storia specifica» 
NINO BANDINU 
 
 NUORO. In piena crisi politica, mentre c’è chi si dimette in segno di protesta sull’Università in agonia, il sindaco Zidda rilancia. E scrive due lettere ai due “candidati” al rettorato di Sassari, per sostenere la validità dell’ateneo nuorese e il fatto che i locali e il campus stanno per essere definiti. Il messaggio insomma è questo: Nuoro fa la sua parte, le università sarde facciano la loro.
 Il sindaco Mario Zidda, in vista della prossima nomina del rettore dell’università di Sassari, venerdì scorso ha scritto ai due candidati (il prorettore Attilio Mastino e il professor Pietro Luciano) per ribadire l’importanza e le peculiarità dell’università nuorese e gli sforzi compiuti dalla amministrazione in questi anni per dotarla di nuove strutture.
 «Sorta come risposta alle situazioni di crisi del territorio evidenziante dalla commissione Medici e istituita con Legge regionale - scrive Zidda nella sua lettera al professor Luciano - l’Università di Nuoro ha caratteristiche, storia, rapporti con l’economia del territorio e prospettive di sviluppo, che la pongono in condizioni, oggettivamente e qualitativamente differenti, rispetto ad altre esperienze più recenti.
 Grazie a un impegno profuso con costanza negli ultimi dieci anni dalla amministrazione comunale - prosegue il primo cittadino - stanno arrivando a compimento delle opere strutturali che daranno all’università nuorese gli spazi adeguati alla propria attività presente e futura, qualsiasi essa sia.
 Secondo il sindaco sarebbe infatti in «via di completamento» l’intervento di ristrutturazione dell’ex convento delle Carmelitane - quasi 2000 metri quadri per la cui realizzazione sono stati spesi circa tre milioni di euro - che accoglierà la segreteria studenti, uffici dell’Ersu, aule e uffici. E molto presto - grazie all’accordo con il ministero della Difesa, l’Ufficio del Demanio e l’Esercito italiano - inizieranno i primi interventi nella caserma Loy per trasformarla in un moderno ed efficiente campus universitario: un progetto che complessivamente vedrà una spesa di oltre venti milioni di euro, somma che solo grazie all’impegno di questa amministrazione non è stata destinata ad altre iniziative da realizzarsi al dì fuori di Nuoro.
 La città capoluogo inoltre potrà disporre di un centro di geografia ambientale all’avanguardia, da realizzare nell’ex Colonia Solotti, sul monte Ortobene, a pochi metri dalla futura sede della Scuola forestale regionale.
 Ad Attilio Mastino, riferendosi alle strutture, il sindaco risponde: «Tutto questo è in linea con quanto la nostra amministrazione ha sempre fatto, cercando di lavorare con determinazione perché l’Università a Nuoro diventi una certezza e un motivo di crescita e sviluppo sociale della nostra comunità, dove però anche le università sarde assumano determinazioni coerenti con le comuni volontà e lo facciano in una prospettiva temporale e dimensionale non soggette a continui mutamenti».
 Una critica indiretta alle variazioni di proposte fatte in corso d’opera? Può anche darsi.
 Le due lettere scritte dal primo cittadino comunque si concludono con l’assicurazione di una collaborazione tra Università e Comune di Nuoro, con l’obbiettivo prioritario di salvaguardare e potenziare l’Università nuorese in piena crisi.

 
10 - altravoce.net
Giovanna Cerina, “Una goccia di splendore”
Una vita in viaggio tra letteratura e politica
Commosso addio all'onorevole “professoressa”
di Claudia Mameli
 
Se è vero, com'è vero, che il desiderio e la curiosità rappresentano la metà della nostra vita, e l'indifferenza la metà della morte, come insegna il poeta libanese Kahlil Gibran, allora l'ultimo commiato a Giovanna Cerina sarà edulcorato dalla consapevolezza, seppure struggente, che abbia realmente vissuto un'esistenza piena, intensa, a tutto tondo. Nuorese di nascita, classe 1932, docente di Semiotica del Testo all'Università di Lettere di Cagliari, è scomparsa nella giornata di ieri a causa di una malattia.
 
Amante della cultura e del sapere, della sua terra natia, Nuoro, e della sua Isola madre, la Sardegna, Giovanna Cerina ha dedicato la sua vita agli studi scientifico-letterari, e alla narrativa di molti scrittori dell'Ottocento, come Pirandello e Calvino. Particolarmente affascinata dalla figura della scrittrice Grazia Deledda, anch'essa nuorese, ha curato l'edizione in sei volumi del suo corpus di novelle per l'editore Ilisso.
 
La cultura, per la “professoressa” Cerina - come amava essere chiamata anche durante la carica istituzionale di “onorevole”, tra i banchi dell'aula del Consiglio Regionale, eletta nella XIII Legislatura con il listino del Presidente Renato Soru- la cultura intesa nel senso più ampio e aulico del termine, rappresentava per lei il punto unificante e di appartenenza di un popolo. Il cardine che tiene unite, e intorno al quale allo stesso tempo ruotano, con regolare geometria, tutte le varie sfaccettature diamantine di una comunità regionale o nazionale. Ovvero: la storia, la musica, la cucina, le leggende, le fiabe, il folklore, votate a favorire la rinascita e gli scambi trasversali, nel meraviglioso universo della comunicazione, che ha il potere di abbattere le barriere di spazio e tempo.
 
Vittima lei stessa, come ha più volte dichiarato, di un «dramma linguistico», figlia di genitori originari di Jerzu, naturalizzata nuorese, moglie di Giovanni Pirodda, gallurese d'origine e anch'egli colonna portante dell'Università di Lettere cagliaritana, residente infine a Cagliari. «Il cielo notturno visto dagli ogliastrini è un grandioso, luminoso, ottimistico “libro aperto”, lo stesso cielo visto dai barbaricini è “neru comenti turmentu”».
 
Insomma, l'insolubile problema della standardizzazione e unificazione della “lingua”, intesa come espressione verbale e non, a cui nessuno, e neppure lei, ha mai trovato una soluzione, se non quella della salvaguardia della memoria comune, della battaglia contro l'ignoranza più spiccia e gretta che abbruttisce e divide gli animi nel timore cieco e fiero di ciò che non si conosce. E ancora, nella politica, nella ricerca scientifica, nella profusione del suo personale impegno per la tutela dei minori e la strenua battaglia contro la violenza sulle donne.
 
Il nome di Giovanna Cerina si annovera tra i componenti del Consiglio d'amministrazione dell'Università di Cagliari e del Consiglio d'amministrazione dell'Ersu, del Comitato scientifico dell'Istituto regionale etnografico di Nuoro e del Comitato scientifico della collana "Bibliotheca sarda" della casa editrice Ilisso. Un chiaro esempio del fatto che l'età sia solo uno stato d'animo. La sua scomparsa per i parenti, gli amici, i colleghi di cattedra universitaria o di militanza tra i banchi della politica, è un dolore forte, fulgente come una stella nera.
 
E di nero, ben impresso su fogli bianchi, restano ora i suoi scritti, i suoi studi, le sue fatiche letterarie, date in pasto avidamente a migliaia di studenti oggi come ieri. E domani, nella presenza vuota e assordante del ricordo della sua incolmabile dipartita. Resteranno le firme sui libretti universitari di coloro che hanno saputo coglierne l'ingegno, partecipando alle sue lezioni, mai banali, sostenendo i suoi esami, mai semplici, e carpendone gli insegnamenti, sempre preziosi e saggi: didattici e di vita.
 
La ricorderanno per il suo fare materno, per la sua generosità, per il suo occhio sempre attento e benevolo nei confronti delle debolezze e del male di vivere che rende irrequieti gli animi negli anni della seconda adolescenza, della gioventù più accesa: quella che le barricate universitarie, le manifestazioni in piazza con striscioni e bandiere, che a volte vengono prima dei manuali e delle dissertazioni accademiche. Ma che lei non ha mai disprezzato o condannato se sostenute da una motivata e solida base ideologica e politica.
 
Tipico, insomma, di chi non ha dimenticato di essere stato studente prima che docente e che, in fondo, sotto lo spessore etico, morale, culturale, conserva bene accesa e ardente quella scintilla d'animo fanciullesco e pascoliano, che ne fa nella memoria comune un'incantevole “goccia di splendore”- per citare Alvaro Mutis e il da lei amato De Andrè- “di umanità e di verità da consegnare alla morte”.
 
Scrive Giovanna Cerina nell'introduzione di una perla letteraria come Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni, che: «La felicità di vivere è riflessa nella libertà espressiva che esplode nel ritmo gioioso, scintillante di una danza o in immagini leggere di volo. La forma plurale dell'imperfetto passavamo evoca la dimensione del tempo continuo e condiviso; mentre il ritmo modulato sulla scansione di un anomalo endecasillabo passavamo sulla terra leggeri, inaugura una cifra stilistica seducente con quel più di leggerezza (nel senso di qualità letteraria indicata da Italo Calvino)».
 
Ovvero, L'insostenibile leggerezza dell'essere di cui parla Kundera e che Calvino riprende in Lezioni Americane, la caducità della vita cantata da tanti poeti e letterati, un “topos letterario” quello della morte che Giovanna Cerina non poteva non conoscere e sul quale ha più volte sapientemente disquisito incantando le platee di studenti e, forse, contemplato come tutti nella sua intimità. Ma questo non ci è dato sapere. Ci basta ricordare il suo passaggio calvinianamente leggero in questa vita, che ha saputo lasciare il segno in tutti coloro che hanno avuto modo e fortuna anche solo di scambiarci qualche parola, come una di quelle ombre che, volente o nolente, quando ti c'imbatti corri il rischio d'inciamparci sopra, tanto sono palpabili.
 
La loro presenza è magnetica e ingombrante: lascia sempre e comunque un segno. E mai d'indifferenza. Lei stessa sull'argomento era solita citare Pietro Catte, personaggio del romanzo Il Giorno del Giudizio di Salvatore Satta, (altro scrittore da lei amato, ndc): «Il nostro passaggio sulla terra è sancito, e si riduce nel tempo (senza il sostegno della memoria collettiva a tenerci vivi), a due certificati: quello di nascita e quello di morte, che sanciscono la nostra esistenza, il nostro viaggio terreno. Perché la nascita e la morte sono di per sé i due momenti in cui l'infinito diventa finito».
 
Ma per chi ha condiviso anche solo qualche momento della propria vita con la professoressa Cerina, converrà sul fatto, tanto banale quanto vero, che non mancherà facilmente un aneddoto per ricordarla, un ricordo per parlarne, una parola per sorriderne con allegrezza, un sorriso per mantenere viva la coscienza dell'esistenza e per concepirne il senso che tende per tutti a quel certificato di morte, che ci congeda da questo passaggio leggero, ma che non sia mai, come non potrà esserlo per lei, tra l'indifferenza generale, ma tra la curiosità e il desiderio di chi vorrà ancora conoscerla.
 
 
 
 

Questionario e social

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