Venerdì 17 aprile 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 aprile 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA (ePOLIS)
 

1 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 18
«L'Università più vicina all'Europa»
Faa: sarò il rettore degli studenti. Campus nel centro storico  
Rettorato. Parla uno dei 5 candidati: dobbiamo sfruttare i fondi Ue e della Regione
I progetti di Gavino Faa, docente di Anatomia patologica all'Università di Cagliari
 
Assolutamente di parte: tifa per se stesso. Ma se diventerà Magnifico dice che non comanderà da solo e formerà una squadra con tutte le categorie degli universitari. Però l'anatomopatologo di Masullas, Gavino Faa, ci terrebbe a passare alla storia come «il rettore degli studenti» (e va da sé che «con me le tasse non si toccano»), senza nulla togliere ai ricercatori. Anzi, la novità potrebbe essere questa: se sarà eletto ne metterà subito uno al suo fianco, assieme a un associato. «So io come far funzionare bene l'Università».
LA CORSA Per ora l'impegno di Faa è convincere i 1200 docenti cagliaritani a dargli il voto il prossimo 21 maggio. E se mai vincerà la sfida con i 4 candidati-rettori, non lascerà l'insegnamento e continuerà a essere un ricercatore, «l'unica cosa bella per un docente di 56 anni come me». Per il resto farà «un'Università più europea» ma anche molto collegata al territorio, darà un premio «ai bravi ricercatori che pubblicano bene», motiverà il personale tecnico e specializzerà gli amministrativi nei progetti da spedire a Bruxelles. «Il decentramento è un punto-cardine del mio programma». Al San Giovanni di Dio, nello studio che occupa da 34 anni, Faa si spoglia per qualche minuto del camice bianco per indossare i panni del candidato e dire la sua sulla “sua” università. «Nel bene e nel male sono un suo prodotto», dice ricordando le tappe della sua carriera, svolta col professor Virgilio Costa, «il mio grande maestro».
L'UNIVERSITÀ «La nostra è un'Università molto ricca con bravissimi ricercatori in tutti i settori: il mio ottimismo sul suo futuro deriva dall'aver preso atto dell'esistenza di realtà brillanti. Ma è anche un'Università dove c'è molta demotivazione, soprattutto tra il personale tecnico e amministrativo, dove i fondi per la ricerca sono carenti e dove i dipartimenti sono snobbati, pur rappresentando gli istituti deputati alla ricerca e che portano prodotti scientifici importanti all'ateneo. Se sarò io il rettore, viaggerò molto tra Roma e Bruxelles, dove dovranno esserci anche i nostri uffici per non perdere alcuna opportunità. Cagliari è rimasta isolata, rispetto all'Europa ma anche all'Italia: invece dobbiamo fare lobby con gli altri atenei e portare avanti i nostri interessi. E poi, pur avendo studenti molto apprezzati in Europa, l'aspetto organizzativo ci penalizza, insieme ai trasporti».
TAGLI AI FONDI STATALI «È in questi momenti di crisi che si vede se un'istituzione è forte o debole. Noi abbiamo ricercatori, tecnici e amministrativi abili ma per vincere un progetto europeo non basta: dobbiamo creare un team di esperti per avere accesso ai fondi Ue, clamorosamente poco utilizzati. Poi dobbiamo dialogare con la Regione che con l'Università deve stringere buoni patti per sviluppare il sistema Sardegna. Quel che non è accaduto col parco scientifico di Pula, una grande realtà ma troppo lontano dall'Università, rimasta a Cagliari e Monserrato. E molto può fare la Fondazione del Banco di Sardegna».
STUDENTI «Bisogna ascoltarli: il loro principale problema, provenendo in gran parte dai paesi, è trovare una casa. I prezzi sono proibitivi e preferiscono abitare in periferia o fare i pendolari. E così nascono i fuoricorso, altra piaga da affrontare. Io sogno Cagliari città universitaria, con un campus nel centro storico per rivitalizzare Castello, Stampace e Marina: ci sono 3800 stanze libere e l'idea è quella di un “bed&breakfast diffuso” che porti anche turisti in città e vada incontro alle esigenze degli studenti. Per loro si è fatto poco, anche se sono una ricchezza per la città: solo i fuorisede danno vita a un giro d'affari di 20 milioni al mese. Alla Regione vorrei dire: l'Università è la più grande azienda e risorsa della città, diamole più attenzione».
CARLA RAGGIO
 
L'anatomopatologo arrivato da Masullas
Il curriculum. Si è specializzato nelle malattie del fegato a Leuven, in Belgio
   
Gavino Faa nasce a Masullas il 29 giugno 1952, risiede a Cagliari, con moglie e due figli. Professore ordinario di Anatomia patologica presso la facoltà di Medicina dell'Università di Cagliari, di cui è stato preside dal 2002 al 2008, Faa insegna attualmente nel corso di laurea magistrale in Medicina. Dal 2007 è anche presidente del collegio dei professori ordinari di Anatomia patologica (circa 130), primo sardo ad aver ricevuto l'incarico. Nel suo curriculum viene messo in evidenza anche un altro particolare: Faa è stato anche il proponente del conferimento della laurea honoris causa al professor Valeer Desmet con il quale si è specializzato nelle malattie del fegato all'Università di Leuven, in Belgio. Attualmente dirige la divisione di Anatomia patologica del San Giovanni di Dio, all'interno dell'azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari che ha contribuito a far nascere dopo aver partecipato alla stesura del protocollo d'intesa tra i due atenei sardi e la Regione. «Sono stati anni di durissimo lavoro - dice Faa - ho cercato di fare gli interessi dell'Università perché era fondamentale rendere questa azienda indipendente e portare qui tutti gli universitari. Restano fuori quelli del Santissima Trinità e del Marino, realtà importanti che non vivono ancora con noi». (c.ra.)
 
amministrativi
Promesse e programmi elettorali
«Lavoreremo in difesa dell'Ateneo pubblico»
   
«L'Università deve restare pubblica». I cinque candidati rettore lo hanno ribadito ieri nell'incontro con il personale tecnico e amministrativo dell'ateneo cagliaritano. Nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Lettere si sono ritrovate duecento persone, anche alcuni studenti. Dopo l'introduzione di Pino Calledda, segretario della Flc Cgil che ha organizzato il confronto insieme a Cisl e Uil, i cinque candidati, Maria Del Zompo, Gavino Faa, Raffaele Paci, Antonio Sassu e Giovannino Melis, si sono alternati nel rispondere ad alcune domande su grandi temi che riguardano il futuro dell'Università.
LEGGE 133 Tagli ai finanziamenti, a rischio la qualità della ricerca e della didattica: le proteste contro la legge 133 si moltiplicano e anche i candidati rettore hanno chiarito ancora una volta la loro posizione. «Il ruolo dell'Università pubblica è fondamentale», ha ribadito Faa, «per questo serve una forte reazione di tutto il mondo accademico». «Dobbiamo difendere l'Università dalla legge 133», ha aggiunto Paci. Sulla stessa lunghezza d'onda Melis («Una politica dei tagli è inaccettabile»), Sassu («La conoscenza è pubblica e deve restare tale») e la Del Zompo («Tutti i Paesi europei stanno finanziando la cultura e la ricerca, in Italia no. Dobbiamo protestare»).
RICERCA E TERRITORIO Tra le note negative, i candidati hanno ricordato la difficoltà dei ricercatori cagliaritani di arrivare a farsi finanziare i progetti dall'Unione europea: «Servirà una collaborazione maggiore tra docenti, ricercatori e tecnici», hanno evidenziato tutti e cinque gli aspiranti rettore. Anche sul rapporto tra Università e territorio le proposte vanno tutte in un'unica direzione: integrazione, perché il sistema universitario deve essere visto come una ricchezza da Regione, Provincia e Comune. (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 17
Campus, la Regione sostiene la tesi del Comune
L'Ersu vuol presentare ricorso al Tar contro la bocciatura del progetto Da Rocha
   
Il consiglio di amministrazione dell'Ersu decide di ricorrere al Tar dopo la bocciatura del progetto Da Rocha per il campus universitario, ma la giunta regionale non intende in alcun modo sconfessare il Comune. La netta presa di posizione è arrivata ieri direttamente dal presidente Ugo Cappellacci, che ha manifestato «pieno sostegno alle posizioni assunte in materia dall'amministrazione comunale. A nostro avviso spetta agli enti locali progettare il loro sviluppo. Siamo comunque impegnati a dare il nostro contributo per la soluzione del problema legato alla penuria di posti-letto per gli studenti meritevoli e fuori sede».
IL RICORSO Nei giorni scorsi il Cda dell'ente per il diritto allo studio, riunitosi sotto la presidenza del facente funzioni Giancarlo Nonnoi, ha stabilito di rivolgersi ai giudici amministrativi per verificare se il diniego del Comune di Cagliari alla deroga richiesta per il progetto Da Rocha sia arrivato al termine di un procedimento corretto. «Questa decisione rappresenta una sorta di autotutela - chiarisce Nonnoi - nel senso che dalla nuova amministrazione regionale non c'è mai arrivato un indirizzo circa l'abbandono del progetto da noi proposto. Ho, inoltre, personalmente richiesto di essere sentito dal presidente Cappellacci e dall'assessore Lucia Baire ma la convocazione non è mai arrivata. Non possiamo scordare che la nostra missione è quella di dare risposte ai tanti ragazzi meritevoli che, inascoltati, chiedono l'assegnazione di una casa per esercitare il diritto allo studio». A questo proposito lo stesso presidente della Regione ha assicurato che prestò incontrerà i vertici dell'Ersu.
 
3 – L’Unione Sarda
Cagliari – pagina 17
San Giovanni di Dio
Un corso per aiutare le neo-mamme
   
Nasce un nuovo corso dedicato alle neo-mamme: l'iniziativa è della Clinica ostetrica e ginecologica dell'ospedale San Giovanni di Dio e serve a preparare le donne ad affrontare i problemi del post-partum. Le lezioni iniziano il 1 maggio e saranno tenute da un'equipe formata da pediatria, ostetrica, ginecologa, psicologa e infermiera. «Ci sforziamo di delineare un percorso formativo che comprenda gravidanza, parto e allattamento», ha spiegato il direttore generale dell'azienda mista Ninni Murru, che ieri ha presentato l'iniziativa in occasione di un incontro con gli operatori sanitari. «Con i nostri ginecologi, pediatri, ostetriche, infermieri e psicologi mettiamo a disposizione delle persone un background di altissimo valore». A illustrare i vantaggi è la psicologa Francesca Congia: «Il dato più rilevante è che abbiamo avuto riscontri notevoli in merito alla tranquillità delle pazienti». Tra le iniziative c'è anche il corso di accompagnamento alla nascita, che ogni anno prepara circa 400 donne ad affrontare la gravidanza e il parto. Il 65 per cento delle donne ricoverate sceglie il parto indolore, un fatto che ha ridotto dal 50 al 26 per cento i tagli cesarei. Per iscriversi al corso, coordinato dalla ginecologa Alessandra Meloni, contattare la mail aou.lunanuova@gmail.com . ( n. p. )
 
4 – L’Unione Sarda
Nuoro – pagina 16
Si è parlato anche delle opportunità didattiche e umane offerte dalle Forze Armate
Università o lavoro, una scelta difficile
Un corso di formazione per i giovani prossimi al diploma  
Il prorettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino ha invitato i ragazzi ad una scelta responsabile, valutando attentamente le possibilità
 
«Fate la scelta giusta». Così, con questo l'auspicio, il prorettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, si è rivolto ieri mattina ai tanti studenti che hanno partecipato alla prima delle tre giornate di Going, l'appuntamento sulla formazione e sull'orientamento organizzato dagli assessorati all'istruzione della Provincia e del Comune di Nuoro.
L'APPELLO L'accademico dell'ateneo turritano, che è stato negli anni Novanta assessore provinciale all'Ambiente, assieme al prorettore dell'Università di Cagliari Fabrizia Mureddu e al presidente del Consorzio universitario di Nuoro Sergio Russo, si è rivolto agli studenti delle scuole superiori che hanno partecipato numerosi al workshop invitandoli ad una scelta consapevole e ragionata. Infatti, sia che intendano proseguire la loro formazione dopo il diploma o se invece preferiranno, una volta conseguita la maturità, tentare di inserirsi nel mercato del lavoro, sempre più selettivo, esigente e professionalizzato rispetto al passato, per i ragazzi questa è una fase cruciale. Una scelta da non fallire per non partire nel modo sbagliato in un percorso che comunque sarà disseminato di ostacoli di ogni genere.
L'INIZIATIVA Nella sua giornata di debutto nel Teatro Polivalente di via Roma, Going ha offerto ai visitatori un'ampia panoramica delle possibilità che per i giovani si aprono dopo il diploma sottolineando l'importanza della scelta di un percorso formativo. Opzioni che riguardano la facoltà universitaria, ma anche i corsi di formazione o le opportunità di lavoro, di crescita umana e professionale che le Forze Armate offrono. Fino a sabato mattina in programma c'e' un ricco calendario di manifestazioni che impegneranno i ragazzi delle scuole della provincia in mirati workshop e tavole rotonde sull'università e il mondo del lavoro.
GLI STAND Ad animare l'evento c'erano già da ieri mattina una ventina di stands, immediatamente diventati per i giovani dei punti di riferimento dove attingere preziose informazioni per uno sbocco professionale e di crescita che in molti casi passa per gli atenei storici isolani. La giornata odierna di Going sarà dedicata alle opportunità occupazionali e di impresa nel territorio, che malgrado la crisi ha dei comparti vitali che in prospettiva futura possono ancora crescere. Ai giovani verranno illustrate le prospettive di carriera e occupazione nell'Esercito. La manifestazione si chiude domani con una tavola rotonda ricca di testimonianze di storie d'impresa nel Nuorese.
LUCA URGU
 
Gli studenti
Ritorna il fascino della divisa
   
Formazione professionale, università, ma anche Forze Armate, carabinieri, polizia di Stato e Guardia di Finanza sempre più moderni, corpi tecnologicamente evoluti, capaci di unire alle attività tradizionali gli aspetti e i fattori critici di successo di un'impresa privata all'avanguardia. Ieri mattina nella giornata di apertura della manifestazione dedicata alla formazione e all'orientamento professionale, il fascino della divisa si è dimostrato intatto per molti giovani nuoresi. Gli studenti non hanno perso l'occasione per avvicinarsi agli stands informativi per chiedere direttamente ai militari, ma anche a poliziotti, carabinieri e finanzieri moduli e informazioni per una carriera nei vari corpi. «E' un tipo di percorso che mi incuriosisce», spiega Giovanni Chessa, 18 anni, di Orune che frequenta l'istituto magistrale di Nuoro, «in particolare mi piacerebbe fare l'addestratore dei cani per le Fiamme gialle data la mia grande passione per gli animali, ma non disdegnerei una prospettiva nei vigili del fuoco, un corpo che ho sempre ammirato e apprezzato per come sa rapportarsi con i cittadini e aiutarli senza risparmiarsi nei momenti di difficoltà». Significativa la presenza, per l'intera durata della manifestazione, dei rappresentanti dell'Esercito in un periodo delicato per la presenza dei militari in questo territorio, legata in prospettiva futura alla costruzione di una nuova caserma a Pratosardo. «Far conoscere le possibilità di carriera e gli sviluppi professionali è per noi una autentica missione - ha detto il colonello Pasquale Zucca - per questo siamo presenti qui a presentare nei dettagli agli studenti le prospettive di un futuro in divisa». Nel dedalo di corridoi che si intrecciano nei diversi piani del teatro polifunzionale di via Roma, riaperto per l'occasione, Liliana Deiana, Carla Angius e Dalia Lai, di Gavoi e Elisa Selis di Orosei, tutte studentesse dell'ultimo anno delle magistrali, sembrano avere le idee chiare soltanto in parte. «Di sicuro l'anno prossimo non rimarremo a Nuoro dove la presenza dell'università si avverte appena - spiegano le ragazze - le nostre destinazioni saranno Cagliari, Sassari e forse Bologna, luoghi dove l'esperienza dello studio si affianchi a quella umana del confronto con persone provenienti da realtà differenti». ( l. u. )

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Università mai ostaggio dei privati 
I cinque candidati a confronto con il personale amministrativo 
MARIO GIRAU 
 
CAGLIARI. Cinque professori contemporaneamente sotto esame era da un po’ che non si vedevano. C’è voluta la corsa, ormai lanciata, alla successione di Pasquale Mistretta per sottoporre Maria Del Zompo, Gavino Faa, Giovanni Melis, Raffaele Paci e Antonio Sassu alla valutazione di una commissione esigente: il personale dell’Università convocato da Cgil, Cisl e Uil per “interrogare i futuri rettori”.
 Risultato? Giudizio sospeso, niente standing ovation, l’applausometro è schizzato in alto solamente quando Sassu ha dichiarato che “la politica del personale non si può fare con la circolare Brunetta”. Per il resto battimani da bon ton del galateo. Banditi i toni da campagna elettorale, molto soft i riferimenti al curriculum individuale, indicato come unica stella polare per non sbagliare nella scelta del rettore. «Anche se bisogna riconoscere - ha aggiunto la Del Zompo - che non sono indifferenti carattere e personalità per un ruolo di coordinamento e confronto».
 S’è parlato molto di ricerca, organizzazione, personale, rapporti col territorio e governance. Solenne la promessa corale davanti ai rappresentanti di 1190 amministrativi e tecnici: l’Università di Cagliari dovrà rimanere totalmente pubblica, autonoma, a finanziamento statale, perché le “Fondazioni non risolvono i problemi”, ha chiarito Giovanni Melis. Contro la politica dei tagli annunciata dal “decreto Gelmini”, l’unica strada percorribile è il potenziamento della ricerca, unità di misura per attrarre fondi pubblici. Gavino Faa ha promesso che uno dei suoi primi atti sarà l’apertura di un ufficio europeo, “per portare fondi comunitari” sotto la torre dell’Elefante. Raffaele Paci ha già individuato le direttrici: riorganizzazione, premialità, merito e valutazione.
 Il futuro rettore, qualunque sia il suo nome, teme il rischio dell’autoreferenzialità, che l’Ateneo si chiuda in una torre d’avorio avulsa dalla città e dalla regione. «Con la ricerca si fa la fertilizzazione del territorio», ha spiegato efficacemente Antonio Sassu, che invita i 1200 docenti (compresi 540 ricercatori) a potenziare il connubio università-territorio.
 «Il servizio più richiesto dagli studenti - ha detto Gavino Faa - è farci carico dei loro problemi ordinari: casa e trasporti prima di tutto». Con un appello-critico alla città: «Cagliari non ha capito l’importanza dell’Università». Neppure quella economica. È stato calcolato che ciascuno dei 20 mila studenti fuori sede spende ogni mese 1000 euro e un assegno mensile di 20 milioni merita maggior attenzione e sensibilità, forse addirittura un vero quartiere universitario da Castello all’Orto botanico, da piazza Yenne a piazza d’Armi.
 Ricerca e didattica in cima alle preoccupazioni dei futuri rettori, ma supportate da una macchina amministrativa e tecnica oliata, ancor meglio se decentrata - secondo Melis - “per dare più potere a facoltà e dipartimenti”. Qualche brusco colpo di timone e cambiamento di rotta immediato l’Universià cagliaritana se lo deve aspettare. Per risolvere il precariato: alcuni ricercatori da ben 16 anni lasciati “tra coloro che son sospesi”. Per scorporare dall’Università le 130 persone che fanno parte dell’azienda mista. Per risolvere i conflitti di competenza tra Senato accademico e Consiglio di Amministrazione.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
Mastino: «Pronti a restare ma con l’aiuto delle istituzioni» 
Il prorettore dell’ateneo sassarese conferma la riapertura dei corsi «gemmati» 
GIOVANNI BUA 
 
NUORO. «L’università di Sassari scommette sulla sede gemmata di Nuoro. E conferma tutti i suoi corsi. Nonostante le direttive nazionali impongano di ridurre, tagliare, razionalizzare. Noi invece confermiamo, investiamo, ci crediamo. E chiediamo solo che Comune, Provincia, Enti e sitituzioni del territorio ci credano come noi». Parole di Attilio Mastino, pro rettore dell’Università di Sassari, in corsa insieme a Pietro Luciano per la successione al rettore Alessandro Maida, in scadenza di mandato. Parole importanti, arrivate dopo le rassicurazioni del rettore cagliaritano Pasquale Mistretta dei giorni scorsi. Che Mastino ha pronunciato a margine del suo intervento sull’«importnaza dell’istruzione universitaria e post laurea come variabile determinante del proprio futuro professionale» alla prima giornata di Going, la tre giorni di orientamento e informazione per i giovani iniziata ieri mattina al teatro polivalente di via Roma.
 «Quello che serve alla sede gemmata dell’Università a Nuoro - spiega Mastino - sono tutte le strutture di supporto per gli studenti e i professori, che purtroppo tardano a decollare. Abbiamo bisogno di campus, laboratori, di tutto ciò che serve a far raggiungere ai corsi nuoresi l’eccellenza».
 I segnali sono incoraggianti: «Qualcosa di importante si muove - sottolinea Mastino - sia per il campus, sia per la gestione della promozione. E noi apprezziamo gli sforzi e rinnoviamo tutto il nostro impegno e la nostra fiducia. Abbiamo difeso i fondi per i corsi gemmati. E saremo ancora presenti, senza nessuna riduzione. Però gli aiuti promessi devono arrivare in fretta. Solo così il progetto dell’università a Nuoro non rischierà di naufragare. E potrà anzi decollare».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Facoltà di Lettere 
Un convegno sul disagio giovanile 
 
SASSARI. La sensibilità e l’esperienza di Padre Francesco Malara sono ancora una volta al servizio degli studenti universitari che lunedì 20 aprile alle ore 16 nell’aula H al secondo piano della facoltà di Lettere e Filosofia di via Zanfarino, sono invitati a partecipare al convegno “Quando mi sento a disagio? - Motivi e fattori del disagio giovanile”.
 Al convegno, che vuole approfondire la tematica del “disagio giovanile” in prospettiva psicologica e pedagogica, interverranno il preside professor Morace la professoressa Giusy Manca e la dottoressa Anna maria Deutsch, prevista anche la discussione aperta con gli studenti.
 Il convegno, organizzato dalla Capellania universitaria Santa Caterina, rientra nell’ambito specifico che la stessa offre come servizio agli studenti e all’università in generale. «Uno degli scopi che si prefigge di raggiungere - spiegano gli organizzatori -, è quello di andare oltre la preparazione professionale come risposta alla domanda di tecnicismo. Questo per aiutare a rendere l’università innanzitutto il luogo della formazione integrale della persona. Dove si formano ottimi professionisti esperti in umanità, capaci di cercare risposte efficaci alle domande fondamentali riguardanti la vocazione umana e professionale di ogni studente».
 La scelta dell’argomento, infatti, vuole essere l’anello di congiunzione tra i momenti di studio, il vissuto quotidiano dello studente, visto sotto gli aspetti pedagogici e psicologici, lasciando però lo spazio alla possibilità di intavolare con gi studenti una “discussione aperta” al riguardo.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Cappellacci-Soru, due mondi diversi 
Uno studio della Facoltà di Scienze politiche sulla campagna elettorale 
ANDREA MASSIDDA 
 
CAGLIARI. Lo sfidante ha puntato sul cosiddetto infotainment, un modello comunicativo che trasforma i comizi in qualcosa di molto simile a uno show televisivo. Il campione in carica, invece, ha preferito percorrere la strada dell’understatement, sperimentata con successo nel 2004. Come è andata a finire tra Ugo Cappellacci e Renato Soru ormai si sa, e molte parole sono già state spese e scritte per interpretare il voto dei sardi del febbraio scorso. Ciò che mancava per un quadro completo sulle ultime elezioni era forse l’analisi dettagliata di come i due candidati hanno condotto la loro campagna elettorale, sia nei luoghi reali sia in quelli virtuali come Facebook. A colmare la lacuna ci hanno pensato le sociologhe Aide Esu e Stefania Vicari, che con l’aiuto di alcuni studenti della facoltà cagliaritana di Scienze politiche dall’inizio dell’anno sono andate a curiosare scientificamente nelle strategie mediatiche dei concorrenti e nel comportamento dei simpatizzanti di entrambe le fazioni. Il risultato parziale di questo ricerca, coordinata dal costituzionalista Gianmario Demuro, è stato presentato ieri a Cagliari davanti a molti studenti e a qualche politico. Perché il voto è l’ultima fase di un lungo e faticoso percorso che Cappellacci e Soru hanno affrontato in maniera assai differente. Così come in maniera piuttosto diversa si sono comportati i tre principali quotidiani sardi nel concedere spazio ai vari concorrenti, ha aggiunto Aide Esu, che a Cagliari insegna Sociologia politica.
 Presupposto di questa ricerca che, rispetto alle elezioni regionali del 2004, quest’anno i sardi si sono trovati davanti due nuovi protagonisti (secondo Aide Esu, lo scontro stato tra Soru e Berlusconi) e una posta in gioco altissima, perché - ha continuato la sociologa - la Sardegna rappresentava la regione italiana che più aveva innovato dal punto di vista dei progetti politici.
 Ma quali sono stati i due modelli comunicativi? Cappellacci, spiega in sostanza lo studio, ha giocato una partita basata sulle convention in pieno stile Berlusconiano: più che eventi politici, eventi mediatici: raduni super organizzati e diretti da veri e propri registi, folla ben distribuita in sala con al centro i rappresentanti della coalizione per dare il senso di compattezza politica, bandiere del Pdl a favore di telecamera, l’inno «Meno male che Silvio c’è» sparato a volumi da rave-party. E il linguaggio? Semplice e vago, a tratti con toni da cabaret - ha raccontato Aide Esu - non fossaltro perché l’elettorato di centrodestra politicamente meno avvertito tende a non approfondire certe tematiche. L’importante, sembra di capire, era stare insieme e arrivare alle urne compatti.
 Diametralmente opposta la campagna elettorale di Soru, fatta di incontri informali con gli elettori. Tutto molto sobrio e (almeno apparentemente) senza una precisa regia: sicuramente senza musica e senza scorta a seguito. Tuttavia l’accoglienza riservata a Soru è stata comunque molto calorosa - ha continuato l’esperta - e tra elettori e candidato presidente si è sempre creato un grande pathos: ciò che davvero mancata nelle assemblee soriane è stata quella sensazione di sostegno da parte degli alleati.
Particolarmente interessante è stata la parte della ricerca sull’utilizzo dei social network, condotta da Stefania Vicari. Le due principali fazioni si sono infatti scontrate anche su Facebook con gruppi di sostegno e profili ufficiali, come quelli (ancora online) che propongono Cappellacci con un sorriso smagliante e Soru con un sorriso appena accennato. I numeri - ha spiegato la sociologa - ci dicono che almeno su Internet a trionfare è stato il Centrosinistra, anche perché evidentemente questi elettori usano molto più Facebook rispetto ai loro avversari politici. Tra le curiosità evidenziate proprio da questa analisi ce n’è una particolarmente bizzarra: sul profilo personale di Cappellacci (utilizzato non a scopi politici) si contano molto più adesioni di quante se ne contino nel suo profilo elettorale.
9 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 20
Università. I candidati alla carica incontrano i dipendenti. Per tutti un avviso: il ventennio non si ripeta
Il sindacato ai cinque “rettori”: “Superate i limiti di Mistretta”
Alloggi, apertura alla città, collaborazione con Comune e Regione: i temi caldi della sfida
Ennio Neri
 
“Il problema dell’Università? Una camera per gli studenti”. Il candidato al Rettorato Gavino Faa non ha dubbi. L’incubo peggiore per gli studenti universitari fuori sede si materializza quando si cerca casa e si scende a compromessi con gli affitti in nero. L’alloggio in città dunque, ma anche un nuovo rapporto con la Regione e il ruolo pubblico di Università e ricerca. I passaggi più significativi dell’incontro di ieri tra i cinque candidati nella corsa al Rettorato prevista a maggio. Sono Gavino Faa, ex preside della facoltà di Medicina, Maria Del Zompo, ordinario di Farmacologia, Raffaele Paci e Antonio Sassu, docenti rispettivamente di Economia applicata e Politica economica europea della facoltà di Scienze politiche, e Giovannino Melis, docente di Economia aziendale nella facoltà di Economia.
Incontro dibattito con il personale universitario nell’aula magna della facoltà di Lettere, per i cinque professori aspiranti a subentrare (il 31 ottobre, data di scadenza del mandato dell’attuale inquilino di palazzo Belgrano) a Pasquale Mistretta, rettore da ben 19 anni. Diciannove anni possibili a suon di modifiche dello statuto puntualmente accolte dall’Università. “Anni - attaccano in proposito i sindacati - segnati da limiti istituzionali che ne hanno ristretto la rappresentatività e l’autonomia”. Cinque i quesiti, formulati dai rappresentanti del personale universitario, sottoposti all’attenzione dei candidati: Università pubblica, rapporti col territorio, governance e politiche del personale.
Per ciascun candidato un limite di 5 minuti a risposta. Il primo a parlare è stato Faa che punta sul progetto “Cagliari città universitaria”: “Per i primi 100 giorni ho in mente di creare un ufficio europeo per i finanziamenti - annuncia - occorre poi far presente alla istituzioni il ruolo che gli studenti universitari fuori sede, che spendono in città mediamente 1000 euro al mese, possono giocare. E occorre concentrarsi - conclude - sul nuovo ruolo che può assumere per la città Universitaria il centro storico (Castello, Stampace alto e Marina) e l’area attorno all’orto botanico”. “Ridimensionare il ruolo pubblico dell’Università significa ridimensionare tutta l’Università - ha spiegato Melis, - mentre occorre concentrarsi sui meriti valorizzando le professionalità e il nostro patrimonio culturale. Va modificato il rapporto con la Regione - che fin’ora ha sottovalutato il nostro ruolo”.
Sassu va inveceall’attacco della legge 133: “Va rigettata perché la conoscenza è pubblica - attacca il docente di Scienze politiche, secondo cui - l’Università ha il compito essenziale di fertilizzare la città”. “La nostra Università è da inquadrare in un’ottica di sinergia con la Regione e l’Ateneo sassarese - chiede dal canto suo Paci - occorre far sì che le risorse regionali per l’Università vengano inserite nel nostro Ffo”. “Dobbiamo rivolgerci agli studenti per stimolare il pensiero critico - spiega infine la Del Zompo - per dare cultura anche aprendoci alla società , ma siamo l’unico paese che non investe in cultura e ricerca. Da rivedere i rapporti con Regione, Comune e Sardegna Ricerche”.
 
 
Il proclama di Cgil, Cisl e Uil: vogliamo contare anche noi
“Trasparenza all’Università”. Pino Calledda della Cgil non fa il nome, ma prima degli interventi degli aspiranti rettori legge un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil, dove vengono messe sotto accusa le modalità che hanno consentito il lungo dominio del Rettore uscente.
Il paragrafo si intitola “Partecipazione, trasparenza ed efficienza”. “Questa Università viene da 18 anni di Governo di un unico rettore eletto sempre con lo Statuto e varie modifiche che la nostra Università ha sempre accolto - recita il documento - viene forse da pensare che molto probabilmente gli organi di governo di quest’Ateneo sono stati segnati da limiti istituzionali che ne hanno ristretto la rappresentatività e l’autonomia”. Le sigle sindacali chiedono ai nuovi organi di Governo partecipazione e trasparenza nelle scelte strategiche e amministrative dell’Università.
 
 

Questionario e social

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