Martedì 31 marzo 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 marzo 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

 L'UNIONE SARDA
1 - Intercettazioni, sì ma senza gli abusi, editoriale di Leonardo Filippi
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
IL SARDEGNA -ePOLIS

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
La riforma del governo e la stampa
Intercettazioni, sì ma senza gli abusi
di Leonardo Filippi *  
 
La tormentata vicenda parlamentare della riforma delle intercettazioni torna a far parlare di sé, con l'approdo in aula alla Camera del testo del disegno di legge del ministro della giustizia Alfano, già approvato in Commissione.
In verità, si tratta di una riforma non condivisibile per diversi aspetti: basterebbe pensare al forte depotenziamento nell'impiego dell'intercettazione a causa della proposta necessità di previa individuazione di un indiziato anziché di semplici indizi di reato, così come alle complicazioni derivanti dalla nuova competenza del tribunale collegiale per l'autorizzazione alle operazioni, per finire con la pratica eliminazione delle intercettazioni ambientali, che diventerebbero possibili solo nella flagranza del reato. Ma il disegno di legge è soprattutto assai pericoloso per la libertà di stampa che rischia di essere soppressa nelle sue manifestazioni più importanti per la collettività, e cioè per quanto riguarda la cronaca giudiziaria che è, prima che dovere dei giornalisti, diritto dei cittadini ad essere informati, come riconosciuto sia dalla Corte costituzionale sia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Infatti, mentre oggi una legislazione abbastanza equilibrata tutela il segreto investigativo sugli atti di indagine del pubblico ministero ma, una volta caduto tale segreto, consente la pubblicazione del contenuto degli atti di indagine anche quando questa non è ancora conclusa, la riforma approvata in Commissione vorrebbe vietare la pubblicazione degli atti di indagine, ancorché non più segreti, fino alla conclusione dell'udienza preliminare, con la conseguenza che la cronaca giudiziaria si potrebbe esercitare legittimamente soltanto se e quando il processo sia pervenuto a dibattimento, mentre nulla dovrebbero sapere i cittadini su un'indagine penale in corso. Il divieto sarebbe presidiato da una inasprita sanzione penale per i giornalisti e con pesanti pene pecuniarie per gli editori, i quali, per evitarle, abolirebbero di fatto la cronaca giudiziaria. Un vero e proprio black out dell'informazione giudiziaria, un bavaglio alla stampa.
È vero che si sono registrati casi di abuso nella pubblicazione di notizie giudiziarie, spesso con grave danno per la privacy di persone estranee alle indagini e comunque su fatti processualmente irrilevanti, sui quali l'opinione pubblica non ha alcun diritto di conoscenza, trattandosi soltanto di morbosa curiosità, ma deve essere chiaro che invece sui fatti d'interesse pubblico le notizie sulle indagini devono poter essere pubblicate legittimamente, ovviamente con modalità rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato. Sarebbe pertanto veramente il caso di cambiare radicalmente l'impostazione del problema, da una parte, vietando la pubblicazione degli atti che sono segreti per consentire la proficuità delle indagini oppure non sono pubblicabili a tutela della riservatezza perché concernenti fatti o notizie estranei alle indagini, e stabilendo chiaramente per essi - e solo per essi - il divieto di pubblicazione, con adeguate sanzioni, anche penali, mentre per tutti gli altri atti di indagine la pubblicazione deve essere di regola consentita, sia pure con modalità rispettose della presunzione di innocenza dell'imputato.
*Ordinario di Diritto processuale penale
Università di Cagliari
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Università. Urne aperte dalle 8.30 alle 19, giovedì dalle 8.30 alle 16. Ecco le liste
Elezioni studentesche, domani si vota
In sessantasei per diciassette posti nel cda, senato e cus
 Si vota anche per eleggere i rappresentanti nei consigli delle undici facoltà dell'Ateneo
 
I posti a disposizione sono diciassette. A contendersi le poltrone (cinque rispettivamente nel consiglio d'amministrazione, nel senato accademico e nel senato allargato, due nel comitato per lo sport) nella due giorni di competizione elettorale nell'Università cagliaritana (domani e giovedì) ci sono 66 studenti. Si vota inoltre per eleggere la pattuglia di rappresentanti nei consigli delle undici facoltà. Poltrone pesanti: gli studenti eletti saranno chiamati a votare il 21 maggio per la scelta del nuovo rettore che prenderà il posto di Pasquale Mistretta e segnerà di fatto la fine di un regno durato diciannove anni.
QUANDO SI VOTA I 35 seggi allestiti in tutti i poli universitari (comprese le sedi decentrate di Oristano, Iglesias e Nuoro) resteranno aperti dalle 8.30 alle 19 di domani e dalle 8.30 alle 16 di giovedì. Tre seggi a testa saranno sistemati nelle facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia e Lettere, due a Lingue e letterature stranieri, altri tre alla Cittadella di Monserrato per gli studenti di Medicina, due in Farmacia (uno al palazzo delle Scienze di via Ospedale, uno a Monserrato). Quattro i seggi a disposizione degli iscritti di Scienze matematiche, fisiche e naturali: tre alla Cittadella di Monserrato e uno in via Ospedale a Cagliari (per gli iscritti in Scienze geologiche e Scienze della terra). Il maggior numero di seggi è quello predisposto nella facoltà di Ingegneria (cinque) mentre per Architettura basterà il seggio allestito nell'aula rossa di via Corte d'Appello.
I CANDIDATI Questo l'elenco dei candidati. Lista 1: Uxs-Università per gli studenti . Lorenzo Espa, Emanuele Addari, Stefano Cotza, Marco Paniziutti, Matteo Pregio (Cda), Alessandra Frau, Angela Cherchi, Andrea Deidda, Sandro Palmieri, Mirko Spiga (Senato accademico), Paolo Tambaro, Stefano Callai, Davide Mereu, Claudia Musu, Carla Oppo (Senato allargato), Sebastiano Pomata e Antonio Costa (Cus). Lista 2: Ichnusa, studenti liberi . Claudio Secci, Letizia Cabiddu, Silvia Caria, Simone Pili, Silvia Furcas (Cda), Roberto Mura, Danilo Sulis, Valeria Canu, Emanuele Cabiddu, Andrea Palmas (Senato accademico), Giacomo Vargiu, Tania Durzu, Alba Kuqi, Emanuele Tamponi, Vito Genna (Senato allargato), Angela Corona ed Enrica Tocco (Cus). Lista 3: Unica 2.0 . Emanuele Loi, Matteo Quarantiello, Salvatore Senis, Vincenzo Fortunato, Sonia Mocci (Cda), Marco Meloni, Mauro Deiana, Sergio Lorrai, Daniele Montisci, Nicola Usala (Senato accademico), Gian Mario Pira, Alessandro Lai, Sabrina Melas, Alessandro Deplano, Laura Saitz (Senato allargato), Guido Anedda e Maicol Piroddi (Cus). Lista 4: Università futura . Michele Pisano, Luca Madeddu, Matteo Piras, Nicola Cabras, Gianluca Cinellu (Cda), Claudio Secci, Gianluca Pisano, Riccardo Virdis, Davide Manca, Silvia Cara (Senato accademico), Enrico Schintu, Michele Pisano, Gianluca Cinellu, Nicola Cabras, Marco Paolucci (Senato allargato).
LA SOSPENSIONE Le elezioni del 26 novembre erano durate poco più di un'ora, interrotte in seguito a un decreto del Tar che aveva accolto, in parte, un ricorso presentato dalla lista “Ichnusa” che contestava l'esclusione di quattro suoi candidati. Il colpo di scena era arrivato alle 9.30, quando alcuni studenti avevano già votato. Poi lo stop per decreto del rettore Mistretta una volta ricevuto il provvedimento del Tar. Il ricorso era stato depositato da quattro candidati della lista Ichnusa (Arian Palushaj, Michele Cocco, Davide Deiana e Matteo Corso, difesi dagli avvocati Mauro Barberio e Stefano Porcu): erano stati esclusi al momento della presentazione della liste perché “non in regola con l'iscrizione”. Ne era sorto uno scontro con gli uffici del rettorato che non aveva portato a niente. Alla fine di gennaio, quando si è capito che la sentenza definitiva del Tar sarebbe slittata e non sarebbe arrivata prima di marzo, il rettore ha deciso di accorciare i tempi annullando definitivamente le elezioni. Il ritardo avrebbe mandato in tilt tutto il sistema (si vota, la prima data è stata fissata per il 21 maggio, anche per il nuovo rettore) elettivo dell'Ateneo.
MATTEO VERCELLI

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
BREVI
UNIVERSITA’
Bando per assegno di ricerca
 
L’Università degli studi di Sassari ha indetto una procedura di valutazione comparativa per titoli ed esame colloqui per l’attribuzione di un assegno di ricerca di durata biennale nella facoltà di Lettere e filosofia, settore Letteratura italiana, per il progetto “Digitalizzazione di manoscritti e creazione di un fondo autografo degli autori sardi del Novecento”. I termini per la presentazione delle domande scadono il prossimo 7 aprile. Il bando può essere ritirato dagli interessati all’Ufficio concorsi in via Macao 32 (disponibile anche per ulteriori informazioni) oppure può essere scaricato direttamente dal sito internet dell’università all’indirizzo: www.uniss.it/ammin/concorsi.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Domani sera la Pasqua dell’Università 
 
SASSARI. Domani, mercoledì 1º aprile, verrà celebrata la Pasqua dell’Università. Un appuntamento promosso dall’ateneo cittadino in collaborazione con l’Arcidiocesi. La Pasqua dell’Università prevede, nell’aula magna alle ore 16,30 una riflessione di padre Paolo Atzei, sul tema: «Anno paolino. La morte e la risurrezione di Gesù Cristo causa di salvezza e ragione di speranza».
 Alle 18,30 nella chiesa di Santa Caterina- Cappellania universitaria verrà celebrata la santa messa, che sarà animata dal Coro dell’Università diretto dai maestri Michele Cossu e Daniele Manca e dalla formazione a Tasgia del Coro dei Giovani Cantori Sardi dell’Ateneo Turritano.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Università. Dibattito sui tagli organizzato dal movimento Progetto Magnifico 
«Meno fondi? Noi puntiamo sull’eccellenza» 
Si parte dalla valutazione dei risultati per non compromettere l’attività di ricerca 
SILVIA SANNA 
 
 SASSARI. Di fronte ai tagli annunciati non c’è tempo da perdere. Già nel 2010 il bilancio ordinario segnerà meno 7 milioni, nel 2011 è previsto il raddoppio. In uno scenario che mette a rischio persino il pagamento degli stipendi, l’anello più debole è la ricerca. L’autovalutazione può essere la sua salvezza: facoltà e dipartimenti si mettono allo specchio e stabiliscono una serie di parametri. Dal confronto generale verranno fuori i punti di forza dell’ateneo, le aree di eccellenza dalle quali ripartire per evitare di soccombere.
 Sulla graticola stanno soprattutto le università di media grandezza. Come quella di Sassari, che si scontra con una politica che chiude i rubinetti dei finanziamenti e impone scelte veloci e spesso drastiche. Il meccanismo della premialità qui è una novità recente, in attesa che si completi il processo di divisione in dipartimenti. Per anni i fondi destinati alla ricerca sono stati distribuiti a pioggia, ora il cambiamento non è più rinviabile. Accompagnare la trasformazione sarà uno dei compiti principali del prossimo rettore. I candidati ufficiali sono due, il prorettore Attilio Mastino e il preside di Agraria Pietro Luciano. Entrambi hanno partecipato all’incontro organizzato in aula magna da Progetto Magnifico, il movimento dal quale potrebbe venire fuori un terzo nome.
 Per ora lo schieramento, guidato dal docente di Economia Marco Vannini, chiede ai due candidati di assumere una posizione forte contro i tagli previsti dal governo nazionale. Secondo Davide Bassi, rettore dell’università di Trento, per prima cosa gli atenei devono interrogarsi sulla loro missione: didattica o nulla più, oppure didattice a ricerca? Nel secondo caso, «il primo passaggio è l’autovalutazione». Un suggerimento prezioso può arrivare dal racconto delle esperienze di altri atenei. Come quello di Modena-Reggio Emilia, che per quanto riguarda i numeri (studenti e finanziamenti statali) sembra la fotocopia dell’università sassarese. Mentre è molto più avanti sui meccanismi di valutazione nell’ambito della ricerca. Dice Sergio Paba, sassarese e prorettore a Modena: «Noi abbiamo deciso in autonomia di affidarci a un professionista esterno, Mario Bressan, per valutare la ricerca e distribuire le risorse in base ai risultati». Ecco i principali parametri utilizzati: numero di ricercatori, capacità di accedere ai finanziamenti, produzione scientifica e spin-off. La pagella ha premiato alcuni e bocciato altri. I dipartimenti che si sono classificati ai primi cinque posti si sono aggiudicati 5 nuovi ruoli di docenza e risorse per 16 unità di personale tecnico. In più, 700mila euro per acquistare nuove strumentazioni. Alla Bocconi di Milano, dove i finanziamenti sono di gran lunga superiori, si è scelta una strada simile.
 Dice Carlo Devillanova, docente di Scienze delle finanze: «Noi abbiamo introdotto la divisione in fascie. Chi si classifica in fascia A+ e A, cioè raggiunge almeno 20 punti di valutazione, ha un incentivo di 1000 euro per punto in busta paga, sino a un massimo di 25mila euro all’anno». Dietro l’angolo c’è però l’effetto disincentivo: il rischio che, per la paura di non ottenere A o A+, docenti e dipartimenti abbandonino la ricerca. A Sassari c’è anche un’altra paura. È quella delle facoltà umanistiche, che nel quadro di una riduzione dei tagli per la ricerca, temono di restare a bocca asciutta.
 È la preoccupazione dell’archeologo Marco Rendili e di Paolo Puddinu, docente di storia dei paesi afroasiatici. Serafino Gladiali, chimico, dice che le scienze «non sono necessariamente più importanti delle discipline umanistiche ma è necessario che tutte le aree disciplinari stabiliscano parametri». Ribadisce Enrico Grosso, delegato del rettore per il trasferimento tecnologico: «L’autovalutazione serve per sopravvivere, altrimenti questa università potrebbe scomparire». Una priorità anche per i due candidati Mastino e Luciano, insieme «al premio di produttività per i ricercatori giovani e per i settori strategici o emergenti». Quelli capaci, cioè, in un mondo accademico popolato da 90 atenei e da una valanga di sedi distaccate, di tenere alta la bandiera sassarese.
6 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 25
Università. Quattro le liste per i rappresentanti di Facoltà
Urne aperte in Ateneo
Si vota per gli studenti
Si possono esprimere preferenze fino a dopodomani anche a Oristano, Iglesias e Nuoro
 
Al via le elezioni studentesche: domani aprono i seggi per i rappresentanti delle facoltà. Incarico quanto mai delicato, per le responsabilità che si presenteranno davanti agli “eletti”. Soprattutto se sullo sfondo c'è la querelle sul campus universitario e l’elezione per il Rettorato.
 I candidati.Quattro le liste candidate: “Uxs-Università per gli studenti” – centrosinistra -, “Ichnusa: studenti liberi”  - comunione e liberazione -, “Unica 2.0 per l’Università di tutti” (sinistra giovanile) e “Università futura” (Azione giovani). Lorenzo Espa e Alessandra Frau di Università per gli studenti hanno presentato il programma della lista la settimana scorsa con una conferenza stampa, on line si possono scaricare i programmi delle altre liste in lizza. Per la consultazione il secondo tentativo. Il 27 novembre scorso il Tar, accogliendo il ricorso inoltrato dalla lista Ichnusa, che accusava il Rettorato di non aver riconosciuto l'elettorato passivo ai ricorrenti per una morosità nel pagamento delle tasse universitarie (a causa di un regolamento interno), aveva bloccato le elezioni per il rinnovo (dopo 3 anni) dei consigli di facoltà.
Il voto. Domani e dopodomani si vota nei 32 seggi distribuiti in tutte la facoltà cagliaritane e nelle 3 sedi decentrate di Oristano, Nuoro e Iglesias. Si potrà entrare nel seggio dalle 8,30 alle 19 e dopodomani dalle ore 8,30 alle 16. Per i consigli di facoltà si vota barrando la lista prescelta e scrivendo il cognome del candidato per il quale si vuole eventualmente esprimere preferenza. Per Architettura è possibile esprimere al massimo due preferenze (per Medicina, Scienze matematiche, fisiche e naturali e Ingegneria non più di quattro) mentre per tutte le altre il limite delle preferenze scende a tre. Per gli organi centrali si vota barrando la lista prescelta e barrando non più di due candidati di preferenza per tutti gli organi, eccetto il Centro universitario sportivo, dove la preferenza resta unica. ■ E.N.  
 

Questionario e social

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