Giovedì 19 marzo 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 marzo 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 44
 “Die ac Nocte”, note e colori dell'Evo spirituale
 
Oggi alle 18, nella cattedrale di Oristano, verrà presentato dal curatore Giampaolo Mele il volume “Die ac Nocte - I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all'età spagnola”, con allegato il Cd-rom di Nicola Tangari. Interverrà Giacomo Baroffio, Università di Pavia. Saranno presenti l'arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna, i presidenti delle Province di Cagliari e di Oristano, Graziano Milia e Pasquale Onida, il sindaco di Oristano Angela Nonnis e l'editore Stefano Pira (AM&D). Pubblichiamo un intervento di Giampaolo Mele.
 
Nei secoli medioevali - fra le tenebre della notte e le luci del giorno, dall'Irlanda alla Sardegna, dalla Siria alla Catalogna,- nell'orbe cristiano risuonavano canti incessanti: “Die ac nocte” (“giorno e notte”). Sembra sardo, ma è latino, dal primo salmo della Bibbia: «Beato l'uomo (…), si compiace nella legge del Signore, e la medita giorno e notte». Nei monasteri, nelle cattedrali si pregava, cantava, scriveva, si miniavano insigni capolavori, anche tra silenzi, nel ritmo della Liturgia delle Ore. Ma come si articolava la giornata liturgica? Iniziava coi vespri, verso il tramonto, poi compieta (prima del sonno), e riprendeva col mattutino (a partire da mezzanotte circa, quando i monaci si alzavano), e lodi (all'alba, dopo un altro breve riposo). E poi scattavano le Ore minori: prima (alle 6.00), terza (alle 9.00), sesta (mezzogiorno), nona (alle 15.00). E ancora di nuovo i vespri, in un ciclo inarrestabile. “Die ac nocte”: nelle chiese principali, verso mezzanotte il culmine: letture bibliche, agiografiche e patristiche, tra inni antifone e salmi. E svettavano sontuosi responsori “prolissi”, canti così denominati per la loro lunghezza: spesso vertici dell'arte poetica e musicale. Nella città di Eleonora gli uffici divini erano stimatissimi. La Carta de Logu, per furti dei codici sacri, prevedeva la perdita di un occhio, e per i recidivi, la impiccagione. “Die ac nocte”: le note risuonavano nel Giudicato in perpetua lode; ma anche con litanie contro i nemici aragonesi. I manoscritti liturgici arborensi - tra culto e canti universali, soprattutto di rito romano-francescano - tramandano secoli di spiritualità, splendide grafie gotiche, oltre centocinquanta miniature sontuose, e un “mare magnum” di melodie gregoriane. Sono i libri più belli e antichi della Sardegna. Rimontano soprattutto alla Toscana. L'importanza - cultuale e culturale - dei manoscritti arborensi - spazia dal secolo XI al XVII. E abbraccia svariati campi scientifici: paleografia testuale e musicale, storia delle miniature. La raccolta liturgico-musicale arborense è un unicum nel panorama librario sardo. Il volume, stampato tutto a colori dalle prestigiose edizioni AM&D, in 456 pagine, esalta policromie, miniature, scritture, notazioni musicali. Con saggi sulle miniature (Roberto Coroneo, Renata Serra, Valentino Pace, Federica Toniolo), di musicologia, liturgia, paleografia, informatica musicale (Giacomo Baroffio - Eun Ju Kim, Giampaolo Mele, Nicola Tangari). Segue un catalogo analitico di tutti i manoscritti, oltre duecento pagine, una bibliografia specializzata, un glossario e sei indici, opera del sottoscritto. Al volume, è allegato un cd-rom realizzato da Nicola Tangari (contributi di Giacomo Baroffio, Amelia De Salvatore, Massimo Malavolta, Elena Petterlini, Ramón Saiz-Pardo Hurtado, Nicola Tangari, Maurizio Verde); sono inventariati 11.400 record, un corpus iconografico e una dozzina di canti eseguiti dal duo “Vox organalis” (Giacomo Baroffio - Eun Ju Kim). I codici liturgici impongono specializzazioni e concezioni interdisciplinari, come insegna Giacomo Baroffio, puntello storico in queste ricerche. Trentanni or sono, fresco di maturità al Liceo De Castro di Oristano, ho sfogliato i codici per la prima volta; restando anche rinchiuso in cattedrale, mentre studiavo. Un'esperienza complessa, ma affascinante. I manoscritti sono come siti archeologici, da scavare nei loro variegati strati: artistici, paleografici, musicali e liturgici. E coi loro risvolti umani. Per gli scandagli arborensi sono scese in campo energie scientifiche, senza risparmio di tempo, con lo spirito degli amanuensi: “Die ac nocte”.
GIAMPAOLO MELE 
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 45
Con Bejor negli scavi di Nora
Progetti. L'archeologo al liceo Dettori per “Sardoa Tellus”
 
Che cosa sanno gli studenti delle superiori dell'archeologia e della storia della Sardegna antica? Delle civiltà che si sono avvicendate nel corso dei secoli lasciando un'impronta forte e caratterizzante? Poco, con molta probabilità. Per colmare questa lacuna è nato il progetto Sardòa Tellus che porterà al liceo Dettori di Cagliari, da domani, una serie di eminenti personaggi. Guide carismatiche che daranno ai ragazzi del biennio le informazioni necessarie, ma soprattutto cercheranno di suscitare in loro la curiosità e l'amore per il passato della loro terra. Si comincia domattina alle 9.30, nell'aula magna del liceo di via Cugia, con l'archeologo Giorgio Bejor della Statale di Milano, impegnato ormai da anni nelle campagne di scavo a Nora. Tema della sua conferenza sarà il lavoro in terra sarda (che verrà presentato nell'incontro in aula ma anche - nel pomeriggio - sul campo). Il progetto, finanziato dalla legge regionale sul diritto allo studio, è coordinato dalla docente di latino e greco Fatima Carta Piras, e coinvolge illustri studiosi del settore i da diversi atenei: oltre a Bejor, Danila Artizzu della Facoltà Teologica della Sardegna; Antonio Ibba, Università di Sassari; Antonio Maria Corda, Università di Cagliari. Giorgio Bejor ha insegnato a Pisa, Cosenza, Venezia prima di approdare alla cattedra di Archeologia classica e alla direzione della scuola di specializzazione della Statale. Docente di Storia dell'Arte Greca nella Scuola Archeologica Italiana di Atene, è direttore della rivista Lanx, ed è nella redazione delle riviste Acme, Quaderni Norensi, Rivista di Archeologia, Annuario della Scuola Italiana di Atene. 
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano Pagina 21
Arborea. La giornata è organizzata dall'Apa e dalle cooperative della Bonifica
Studenti a lezione di razza frisona
Meeting di primavera per gli universitari di tutta l'Isola
 La manifestazione inizierà alle 8 con la sistemazione degli animali da esposizione al centro fieristico
 
Saranno un migliaio gli studenti che domani arriveranno ad Arborea da tutta l'isola per partecipare al convegno pratico-teorico sull'agricoltura. Si presenta così il Meeting di primavera, giunto quest'anno alla tredicesima edizione, a cui parteciperanno tutti gli universitari degli atenei sardi di Veterinaria e Agraria, gli studenti degli istituti superiori di Agraria e i ragazzi delle scuole medie della Bonifica. La manifestazione, organizzata dall'associazione provinciale allevatori in collaborazione delle cooperative agroalimentari della Bonifica ("3 A" e "Produttori") e la Banca di credito cooperativo, si svolgerà domani presso le strutture del Centro fieristico
MANIFESTAZIONE «La manifestazione si articolerà in due distinti momenti - spiega il direttore dell'Apa, Osvaldo Panetto - Una prima fase tecnica di illustrazione delle caratteristiche delle bovine da latte (con l'animale presente) accompagnata da alcuni momenti tecnici di comunicazione delle tre cooperative di Arborea. Una seconda fase riguardante il meeting vero e proprio con animali di razza Frisona, da giudicare e premiare attraverso votazioni e classifiche. Per gli studenti e gli operatori presenti sarà sicuramente una consolidata ed interessante esperienza da cui attendiamo un vivo entusiasmo, pari almeno a quello espresso dalle sezioni provinciali "Frisona" e "Bruna" dell'Apa che da ben tredici anni hanno voluto e caldeggiato questa iniziativa».
L'APA Oltre 600 aziende zootecniche iscritte fra comparto bovino, ovino ed equino, con il settore bovino che rappresenta circa il 90 per cento dell'intera produzione della Sardegna: sono questi i numeri da record dell'Apa provinciale di Oristano :«La nostra associazione sarà anche protagonista della tradizionale Fiera dell'Agricoltura di Arborea in programma dal 24 al 26 aprile e della Mostra regionale del comparto ovino che si svolgerà a Macomer dall'8 al 10 maggio», conclude il direttore Panetto.
PROGRAMMA «La manifestazione inizierà alle 8 con l'arrivo e la sistemazione degli animali da esposizione presso le strutture del centro fieristico - comunica il presidente dell'Apa provinciale Sandro Lasi - Dalle 9 alle 10 è invece previsto l'arrivo degli studenti Subito dopo inizieranno gli incontri tecnici con il dottor Marco Peterle che parlerà della "Filiera della carne, dell'ortofrutta e dei servizi della cooperativa Produttori". Seguirà Franco Lelli della Banca di credito cooperativo di Arborea che illustrerà la "Missione, i valori e la struttura del credito cooperativo". Il dottor Fabrizio Casu della "3 A" parlerà invece della "Filiera controllata, dove nasce l'alta qualità". Per ogni intervento sarà proiettato uno specifico filmato in modo che gli alunni possano vedere tutti i passaggi della filiera. L'esperto nazionale della razza Anafi Emanuele Balliana presenterà invece una relazione sulle "Caratteristiche morfo funzionali delle bovine da latte". Di concerto si svolgerà la gara di giudizio tra le classi presenti che, su appositi moduli, stileranno una classifica dei bovini in esposizione e, attraverso i loro rappresentanti, saranno chiamate a motivarla. Al termine verrà stilata una graduatoria tra le varie classi partecipanti. La manifestazione terminerà alle 13 con le premiazioni».
ANTONELLO LOI
 
4 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 17
Università. Studenti riuniti per promuovere inedite forme di mobilitazione
Assemblea a Lettere: verso una nuova protesta
 
Sono tutti d'accordo ma non hanno ancora deciso come agire. Gli studenti universitari che ieri pomeriggio si sono radunati nuovamente nella facoltà di Lettere sono concordi nel voler conseguire il proprio obiettivo: protestare e farsi sentire. Non solo contro le leggi di riforma già approvate, ma anche contro il disegno di legge proposto il mese scorso che, a parer loro, è un ulteriore affronto al diritto allo studio.
L'ASSEMBLEA Il vento della polemica soffia ancora nella stessa aula che gli studenti di Magistero avevano occupato, dormendoci, durante le vacanze di Natale. «Siamo gli unici in Italia, probabilmente insieme a Ferrara, ad avere un coordinamento unico per tutto l'ateneo», hanno rimarcato. «Abbiamo una rete di contatti forte e che ci permette di poter preparare una nuova mobilitazione in maniera efficace».
COME PROTESTARE Ma è esattamente questo il problema: scegliere come tornare a protestare. Le ipotesi sono ancora poche: tornare a parlare con i colleghi studenti, per informarli su cosa sta succedendo, bloccare la didattica, smettere di pagare le tasse, trovare slogan accattivanti e messaggi immediati che coinvolgano anche il mondo esterno all'università.
SESSANTA STUDENTI Davanti a una sessantina di giovani, alcuni di loro hanno voluto sottolineare alcuni concetti per loro fondamentali. «Ricordiamoci che ora più che mai saremo soli. Non illudiamoci di avere l'appoggio di qualcuno. Abbiamo a che fare con un'amministrazione regionale che molto probabilmente non sarà tenera nei confronti dell'università».
NUOVA PROTESTA Ma sono sicuri di una cosa. «Dobbiamo continuare a parlare di questi problemi. Possiamo anche non rimanere in occupazione un anno intero. Dobbiamo però dimostrare di essere in grado di spegnere e riaccendere quando vogliamo il fuoco della protesta». (st.co.)   
 

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Agli atenei sardi 700mila euro in meno (per ora) 
Rischio di altre sforbiciate con le misure al vaglio del governo in questi giorni 
PIER GIORGIO PINNA 
 
 SASSARI. Rivoluzione nei finanziamenti agli atenei. Con tante sorprese. Eccole. Più euro per premiare il merito. Crescita delle quote da ripartire con valutazioni sulla qualità. Modelli innovativi sui criteri di assegnazione dei premi per la didattica e per la ricerca. In teoria, un passo avanti. Ma nei fatti le università del Meridione, e quindi Cagliari e Sassari, rischiano di vedersi tagliare consistenti risorse. Il sistema infatti tiene conto di parametri non sempre in linea nella rappresentazione dei valori (e dei disvalori) delle realtà accademiche del Centro-Sud. Vediamo perché.
 Gli sviluppi. Negli ultimi anni la dinamica del fondo ordinario statale a disposizione degli atenei sardi ha subìto un andamento costante. Su scala nazionale dal 2002 al 2009 il suo intero ammontare è passato da poco più di 6mila milioni a 7mila e 250. All’interno di questa montagna di soldi l’attribuzione dei denari a ciascuna università è sempre stata fatta su base storica, incentivando chi ha dato garanzie sulle maggiori spese sostenute.
 Ma adesso il sistema per il calcolo dei fondi cambierà. La nuova ripartizione meritocratica, con un meccanismo progressivo, prevede distribuzioni di tipo premiale su una fetta molto più consistente della torta: 525 milioni, e non più 159 come nel 2008. In questo senso ci sarebbero atenei che vedrebbero aumentare di molto le loro risorse, come Padova e Torino. Mentre altri (e fra loro appunto Cagliari e Sassari) conoscerebbero tagli ulteriori, in qualche caso addirittura paralizzanti.
 L’analisi. Da una tabella di stima su questo processo elaborata nei giorni scorsi dal quotidiano economico «Il Sole 24 Ore» gli effetti risultano chiarissimi. Maggiori benefici nelle università del Settentrione. Contraccolpi negativi nel Centro, al Sud e nelle isole. La graduatoria, per il momento, è virtuale, naturalmente. Si fonda su una simulazione parametrata in rapporto a proposte di riforme che non è detto vengano poi realizzate sul piano normativo esattamente come sono state annnunciate.
 Ma la classifica è in ogni modo interessante, molto indicativa. Prende in considerazione tutte e 58 le università pubbliche italiane. In vetta c’è Bologna. Nella prima metà della tabella, tra le sedi meridionali, figurano soltanto le università della Calabria, di Bari e Catania. Problematiche le posizioni di Cagliari (quarantesima) e di Sassari (addirittura penultima, seguita solo dal fanalino di coda Messina).
 La paura. I timori per il futuro, nell’isola, risultano così più che reali, fondati. Preoccupano, in quest’elenco certamente in divenire ma di sicuro rigoroso nei suoi presupposti e sviluppi logico-matematici, alcuni dati sui divari tra oggi e domani. Le differenze nel finanziamento ipotizzato per il 2009 rispetto all’anno scorso si basano sull’incremento della quota d’incentivi dal 2,2% al 7%, tutto alla luce dei criteri e dei valori utilizzati nel 2008 e nel 2007.
 Se Cagliari nel 2008 ha così strappato al fondo ordinario statale 139 milioni e 428mila euro, nel 2009 rischia di ottenere come quota-incentivi poco meno di 9 milioni. Un taglio netto rispetto al passato di quasi mezzo milione. Sassari ha avuto nel 2008 circa 83 milioni. Ora, con la nuova suddivisione, potrebbe ricevere come plafond-premialità soltanto 4 milioni e 462mila euro, 308mila in meno rispetto all’anno precedente. Differenze di rilievo, quindi: in grado d’incidere in maniera negativa su bilanci già all’osso. E con un gap proporzionale, nei piani del governo, destinato ad accentuarsi nel tempo.
 Gli indicatori.  Se non interverranno mutamenti d’indirizzo, infatti, il ministro Mariastella Gelmini andrà avanti a tappe forzate. Tre i livelli di riferimento per la rivoluzione. Il primo riguarda la ricerca: la distribuzione degli incentivi sarà fatta misurando i punteggi positivi ottenuti da ogni ateneo nei Progetti d’indagine scientifica Prin e sulla qualità dei prodotti presentati al Comitato di valutazione Civr relativi al 2001-2003. Ma il peso di questo parametro (che oggi incide per un terzo del totale) crescerà. E parecchio: pare in una forbice compresa tra il 50 e il 66%.
 La forza degli altri indicatori, invece, è data in flessione. Il secondo si riferisce alla «domanda»: e cioè al numero degli iscritti in un dato ateneo (senza conteggiare i neo-immatricolati). L’ultimo parametro si fonda sulla didattica: misura il numero dei crediti attribuiti agli studenti (ossia i punteggi determinanti per il curriculum) e il numero degli universitari valutati in relazione ai tempi per il conseguimento della laurea. Criteri in parte noti che adesso cambiano. Quanto influiranno con precisione sugli stanziamenti per gli atenei sardi lo stabiliranno esattamente solo le scelte finali del governo.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Cultura e Spettacoli  
I numeri saranno la salvezza del mondo 
Oggi si apre a Roma il festival della matematica 
Quattro giorni di dibattiti all’Auditorium Parco della musica che ospiterà prestigiosi studiosi provenienti da tutto il mondo 
ROBERTO PARACCHINI 
 
Evariste Galois quella mattina del 30 maggio del 1832, prima di andare all’appuntamento lasciò sulla scrivania del suo piccolo appartamento di Parigi un insieme di fogli un po’ stropicciati: appunti vari e alcune lettere. La sera del giorno prima e l’intera notte Evariste l’aveva passata scrivendo. Era un ragazzo di vent’anni e sette mesi, e dalla sua penna erano uscite sette paginette fitte fitte che avrebbero rivoluzionato la matematica. In tredici ore di scrittura frenetica Evariste sintetizzò il risultato delle sue riflessioni: due scritti sulla teoria delle equazioni e uno sulle funzioni integrali. Quel ragazzo aveva impostato il problema dei problemi dell’algebra, la questione della soluzione (e non soluzione) delle equazioni superiori al quarto grado. E contribuito in modo determinante all’elaborazione del concetto di gruppo in matematica: un lavoro oggi indispensabile in tante scienze, come nella teoria cosmologica del modello standard (per i gruppi di Lie) e nelle strutture cristalline in chimica, solo per citare due esempi. Oggi con una lectio magistralis su “L’ultima notte di Evariste Galois” del fisico e scrittore Paolo Giordano «premio Strega con “La solitudine dei numeri primi”), si apre a Roma, alle 10,30 nell’Auditorium Parco della musica, la terza edizione del Festival della matematica, diretto da Piergiorgio Odifreddi, dal titolo «Salvare il mondo con i numeri».
 Repubblicano convinto, Galois si era guadagnato l’inimicizia dell’uomo più potente del tempo, il re Luigi Filippo. E così nelle stanze della polizia del re venne ideato un modo per far tacere per sempre quel «rivoluzionario»: una trappola, classica per quei tempi, realizzata con la complicità di una donna di cui il giovane matematico si era innamorato e del di lei amante, che lo sfidò a duello. «Addio! - scrisse Evariste nell’ultima lettera, consapevole che non sarebbe uscito vivo dal confronto a fuoco col suo avversario - avrei voluto dare la vita per la causa comune. Perdonate coloro che mi uccidono. Essi sono in buona fede». Invece era tutto un tranello. Questa mattina Giordano ripercorrerà la notte insonne di quel ragazzo due volte ribelle: sia perché repubblicano, sia perché matematico innovativo. E forse non fu un caso che un grande della matematica di allora, Augustin-Louis Chauchy, perse o cestinò un lavoro che il giovane studioso gli aveva consegnato.
 Ma Galois può essere anche visto come la metafora del Festival di Odifreddi: giovane (alla terza edizione), rivoluzionario (nella patria di Benedetto Croce una manifestazione che è un tributo alla matematica...) e trasgressivo in quanto i dibattiti che si protrarranno sino al 22, saranno non solo un’occasione per stimolare l’interesse per quella che viene chiamata «la regina delle scienze», ma anche per divertirsi e intrigarsi. Come quando si va al cinema non è necessario conoscere la storia della settima arte per gustare una bella pellicola, così al Festival della matematica non è affatto indispensabile conoscere la topologia o la teoria dei gruppi per godere di uno spettacolo culturale fatto di meravigliose scommesse intellettuali, passione per gli enigmi e oggetti che stupiscono.
 La manifestazione è cominciata quest’anno con una anticipazione, svoltasi tra il 10 e l’11 di questo mese a New York nell’Istituto Italiano di Cultura e nella Italian Academy alla Columbia University. Alla sessione romana del Festival sarà presente l’eccellenza del pensiero scientifico internazionale: tra gli altri le medaglie Fields (il massimo riconoscimento per la matematica) Edward Witten, Timothy Gowers, Vaughan Jones, il premio Nobel per la fisica Arno Penzias, i Nobel per la chimica Roald Hoffmann e Richard Ernst, i quelli per l’economia Robert Mundell, John Nash e Thomas Schelling.
 Tra i tanti incontri anche uno dal titolo apparentemente spiazzante, «Da Goedel a Dylan Dog»: il primo è considerato il maggiore logico dopo Aristotele, padre dei teoremi di incompletezza (nell’aritmetica esistono proposizioni di cui non possiamo dire né che siano vere, né che siano false), il secondo è l’indagatore dell’incubo e del paranormale, noto personaggio dei fumetti, inventato di Tiziano Sclavi. Mariano Tomatis, ricercatore di statistica medica ma anche prestigiatore del Circolo Amici della Magia di Torino, terrà una conferenza spettacolo rivelando anche gli schemi matematici che si nascondono in molti dei principali temi della parapsicologia e dei fenomeni misteriosi - dalle previsioni del futuro alla numerologia biblica. A volte anche la regina delle scienze può essere furtivamente piegata per creare l’illusione del paranormale. L’investigare dell’incubo sarà poi presente a Roma anche con la mostra «La matematica di Dylan Dog», che ripercorre il fascicolo «Tre per Zero» in cui si cita l’effetto farfalla dei sistemi dinamici caotici, usualmente descritto come l’evento grazie al quale «il battito d’ali di una farfalla in Sudamerica può provocare un tifone nel nord della Cina». E nelle prime pagine del citato fumetto, il rinvio dell’acquisto di un frigorifero causa, grazie al suddetto effetto farfalla, un clamoroso crollo dei mercati finanziari mondiali...
 Tra i tanti argomenti del Festival, le suggestioni di «Flatlandia», il racconto fantastico di Edwin Abbott (scritto nel 1882) in cui un mondo a due dimensioni viene stravolto dall’arrivo di una sfera e le letture matematiche (a cura di Claudio Bartocchi) che coinvolgono Paul Valéry, Robert Musil, Luis Borges e tanti altri maestri. Poi incursioni negli scacchi, nel bridge, nel computer quantico, nelle tecniche matematiche della memoria, nelle figure impossibili di Oscar Reutersvard, nei labirinti, ecc. ecc...
 Un Festival, insomma, da gustare in tutti, e con tutti, i sensi.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
In cattedrale il libro di Giampaolo Mele 
I codici liturgici nell’epoca del Giudicato 
 
 ORISTANO. Questa sera, alle 18, in Cattedrale, sotto l’egida della Diocesi e del Capitolo metropolitano (con il patrocinio della Provincia, del Consiglio delle Autonomie locali e del Comune) verrà presentato il volume - edizioni AM&D - di autori vari, a cura di Giampaolo Mele, “Die ac nocte-I codici liturgici di Oristano dal Giudicato d’Arborea all’età spagnola”. A presentarlo saranno l’arcivescovo, Ignazio Sanna; il presidente della Provincia, Pasqule Onida; il sindaco, Angela Nonnis; il presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Graziano Milia; Stefano Pira delle edizioni AM&D; Giacomo Baroffio, dell’Università di Pavia e Nicola Tangari, dell’Università di Cassino. Gli autori del volume sono Giacomo Baroffio, Roberto Coroneo, Amelia De Salvatore, Eun Ju Kim, Massimo Malavolta, Giampaolo Mele, Valentino Pace, Elena Petterlini, Ramón Saiz-Pardo Hurtado, Renata Serra, Nicola Tangari, Federica Toniolo, Maurizio Verde.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cagliari
Diventa realtà il nuovo piano del traffico 
Dallo studio dell’Università al dibattito in consiglio: l’obiettivo del Comune è «meno auto in centro» 
Nuovi svincoli, centro intermodale e miglioramento della Ztl 
LAURA SANNA 
 
 IGLESIAS. Nuovi svincoli, miglioramento della zona a traffico limitato e costruzione del centro intermodale: è questa la cura che è stata adottata dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di snellire il traffico cittadino, carico di auto in entrata e in uscita per lavoro e di mezzi alla ricerca disperata di un parcheggio per sbrigare una pratica da dieci minuti.
 L’Università di Cagliari, dipartimento studi sulla mobilità della facoltà di ingegneria, ha avuto il compito di fare una ricerca sui flussi di traffico in città e i dati elaborati dagli esperti sono quelli su cui dovrà lavorare il consiglio per il nuovo piano del traffico. Quasi 3000 auto che ogni giorno partono dalla città dirette in altri centri della provincia o a Cagliari, poco meno di 700 quelle che arrivano in città sempre dal capoluogo o dal territorio di Carbonia-Iglesias. Senza contare i movimenti di chi rimane a Iglesias ma si muove comunque in auto per il comune: traffico, ingorghi e rallentamenti sono il risultato, soprattutto nelle ore di punta. Ma i dati, fino all’ultima unità, non sono il risultato di uno studio scientifico alla facoltà di ingegneria dell’università di Cagliari, dipartimento di studi sulla mobilità. Il documento è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta e sarà la base su cui il consiglio lavorerà per stendere il piano urbano del traffico. «Chiariamo che questo non è il piano - spiega il sindaco - e non sono nemmeno linee guida, al massimo ci saranno consigli. È uno studio preliminare necessario a capire quale è la situazione oggi». E la situazione che hanno studiato gli esperti dell’università è fatta di numeri e di flussi di traffico in molteplici direzioni anche se per lo più interprovinciali o da e per Cagliari: 586 spostamenti giornalieri da Cagliari verso Iglesias, e 1125 da Iglesias per la provincia di Cagliari (833 solo nel capoluogo). Quasi 1600 le auto che ogni giorno si muovono verso altri centri della provincia, 74 quelle che vanno verso province diverse da Cagliari e viceversa 86 quelle che dagli stessi territori arrivano in città.
 Sono tre gli aspetti critici di cui tener conto per il nuovo Put. Innanzitutto la costruzione del centro intermodale tra corso Colombo e la zona della ferrovia, che modificherà il flusso del traffico nell’area e nei dintorni. «Il centro intermodale avrà la funzione di raccordare i diversi mezzi di trasporto ma non solo - continua Carta - avrà un’area per parcheggi e dunque sarà funzionale anche a chi arriva in città con l’auto e si dirige in centro. Ma sarà dotata anche di un centro servizi in cui situare uffici pubblici, così chi arriva per pratiche non si imbottiglierà nel traffico ma avrà tutto a disposizione e pensiamo che questo potrà ridurre il flusso». Altro aspetto critico sono gli ingressi: dato il numero di veicoli in arrivo, bisogna alleggerirli. Perciò sono in programma due svincoli che allenteranno la pressione delle auto in città: uno sarà costruito alla fine di viale Villa di Chiesa e collegherà alla città anche il centro polisportivo di Ceramica e l’ostello della gioventù, «strutture poco pratiche da raggiungere - continua Carta - dato che per arrivarci bisogna raggiungere la prima uscita della 130 e poi tornare indietro». L’altro svincolo è quello che collegherà Campo Romano alla 126 all’altezza della galleria. Terza aspetto è la Zona a traffico limitato in centro storico, che ha generato polemiche ma poi è stata accettata. «La critica più frequente era che una Ztl senza parcheggi a ridosso era un danno per i commercianti - conclude il sindaco - in realtà quelli di via Repubblica, in centro, sono sotto utilizzati».
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
SA DUCHESSA
Giovedì in biblioteca
 
 CAGLIARI.Oggi alle 17.30 alla biblioteca delle Scienze umane dell’Università (Sa Duchessa, Iº piano, sala lettura), si terrà il secondo appuntamento del ciclo (Ri)trovarsi in biblioteca al giovedì. Libri e musiche dal vivo, a cura di Ignazio Macchiarella. Nella prima parte Benedetto Meloni e Marco Lutzu presenteranno il CD-book: Felix Karlinger, Sa Musica sarda 1955, a cura di Giovanni Masala, Livestudio, Cagliari 2008. Sono previsti altresì interventi di Lucia Chessa, sindaco di Austis ed Antonello Arru, presidente Fondazione Banco di Sardegna. Nella seconda parte si terrà la conferenza concerto L’arte del Canto a chitarra condotta da Salvatore Carboni, con esecuzioni dal vivo di Giuseppe Contini, Francesco Fais, Cristian Fodde (cantadores) ed Andrea Cappai (chitarra).
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Adozioni: un dibattito tra esperti 
 
 .SASSARI.Fare chiarezza per cercare di descrivere gli intoppi di una strada a ostacoli, spesso snervante per le molte persone che cercano di adottare un bambino. E’questo il tema del convegno “Adozione nazionale: questioni giuridiche e bisogni educativi del minore adottato”, promossa dall’Associazione italiana magistrati per i minorenni e la famiglia (Aimmf), che si svolgerà a Sassari nell’aula Magna di Piazza Università il 20 e il 21 marzo. Molti saranno i contributi previsti nelle due giornate a cui presenzieranno esperti del settore come psicologi, assistenti sociali, docenti e giudici.
 Coordinano i lavori delle due sessioni Filippo Dettori, giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Sassari e Antonio Minisola, giudice del Tribunale per i minorenni di Sassari.
 Sono previsti gli interventi di: Lucia La Corte, presidente del Tribunale per minorenni e membro del consiglio direttivo Aimmf di Cagliari, Giovanni Maria Uda, docente di Diritto di famiglia all’università di Sassari, Marco Christolini, psicoterapeuta, Laura Laera, presidente Aimmf e consigliere della Corte d’appello di Milano, Cristiano Ceccarelli, giudice onorario e socio Aimmf Sassari, Elena Careddu, Carmen Ghiani, Lorenza Bazzoni, psicologhe dei consultori familiari di Nuoro, Olbia e Porto Torres, Battistina Oliva e Francesca Pinna, assistenti sociali dei comuni di Sassari e Nuoro.
 L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione del Consiglio dell’ordine Forense di Sassari e l’università cittadina.
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Rettorato, candidati a confronto 
Domani faccia a faccia tra Attilio Mastino e Pietro Luciano
Senza precedenti e di estremo interesse l’iniziativa della Cisl 
 
 SASSARI. Due candidati alla carica di rettore si ritroveranno faccia a faccia domani alle 10 nell’aula magna dell’ateneo centrale, in piazza Università. Sono l’attuale prorettore, Attilio Mastino, e il preside della facoltà di medicina, Pietro Luciano. Il pubblico confronto, senza precedenti in un mondo accademico spesso paludato e contrassegnato da riserve e riservatezze verso l’esterno, è stato promosso dalla Cisl di Sassari, settore università. L’iniziativa sta già incontrando consensi e grande interesse. Gli sfidanti illustreranno le loro posizioni facendo riferimento ai programmi che intendono presentare tra breve a livello ufficiale e ai problemi di più stretta attualità.
 Per il successore di Alessandro Maida (giunto al massimo dei mandati consecutivi previsti dallo statuto di ateneo) si voterà nel mese di giugno. Appuntamento analogo, grosso modo nelle stesse settimane, a Cagliari. Dove è già in corso da parecchio una caccia al candidato forte che dovrà subentrerà a Pasquale Mistretta, anche lui in carica da tanto tempo (nel suo caso, al cumulo di mandati, si aggiunge l’età: 77 anni).
 La tavola rotonda organizzata a Sassari per domani ruoterà attorno a un tema emblematico: «Università oggi e domani». A promuoverla, per l’esattezza, è stata la federazione provinciale che all’interno della Cisl si occupa degli atenei. All’incontro parteciperanno Ciriaco Carru (segretario generale della federazione sarda di questo settore del sindacato), Gavino Carta (responsabile Ust-Cisl di Sassari), Gibi Puggioni (redattore dell’«Unione Sarda»), Pier Giorgio Pinna (giornalista della «Nuova Sardegna). Ma i protagonisti più attesi saranno com’è naturale proprio Mastino e Luciano, entrambi di fatto già ufficialmente candidati alla carica di rettore.
 Così come a Cagliari in queste settimane, anche nelle facoltà e nei dipartimenti sassaresi l’avvicendamento ai vertici dell’ateneo è uno dei temi centrali nelle discussioni. Alle urne andranno infatti centinaia tra professori, amministrativi, tecnici e ausiliari. E per la prima volta il personale non docente voterà in maniera diretta, non attraverso propri delegati eletti in precedenza.
 L’appuntamento di domani mattina, organizzato sin nei minimi dettagli tecnici dai dirigenti sindacali Cisl Ciriaco Carru e Piero Canu, appare così destinato a suscitare grande attenzione. Le questioni che oggi si muovono dentro e attorno all’ateneo di Sassari sono infatti tante: dagli effetti delle riforme nazionali agli scossoni sul piano regionale e locale dovuti alla creazione dell’azienda mista per la gestione della sanità, ai nuovi poli universitari, sino ad arrivare all’amministrazione dei fondi per la didattica, la ricerca, l’edilizia. Tutti temi che saranno certo affrontati durante il vis-à-vis.
 
 

Questionario e social

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