Venerdì 6 marzo 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 marzo 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Università. L'offerta formativa nel 2010 subirà una riduzione almeno del 10 per cento
Lauree, ecco la nuova sforbiciata
Pasquale Mistretta: «Tagli e riforma, decisione inevitabile»
 Il rettore lancia un appello al nuovo presidente della Regione: investa sull'Università diffusa per non abbandonare i territori svantaggiati
 
L'anno scorso la sforbiciata ha riguardato dodici corsi di laurea. Non è bastato. In un periodo di crisi l'Università di Cagliari si prepara a un altro drastico taglio. «L'Ateneo di Palermo», fa sapere il rettore Pasquale Mistretta, «ha ridotto l'offerta formativa del 23 per cento. Anche noi saremo costretti a rivedere il numero dei corsi. Ne abbiamo 92: alcuni non servono perché non garantiscono uno sbocco professionale, altri non potranno sopravvivere perché non avremo il numero di docenti necessario per farli funzionare». I corsi a rischio sarebbero parecchi: ma prima di decretarne la morte si preannuncia una durissima battaglia in senato accademico. Ogni facoltà difenderà con le armi a disposizione i propri corsi: tenerli in piedi significa infatti ricevere finanziamenti.
LA CRISI L'appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano («Ripensare e rivedere scelte di bilancio improntante a tagli indiscriminati alle Università», ha detto di recente a Perugia durante le celebrazioni per il settimo centenario di fondazione dell'Università umbra) è piaciuto a Mistretta: «Siamo davanti a una crisi di proporzioni mondiali», evidenzia il rettore, «e tutti siamo chiamati a fare qualcosa per raddrizzare la baracca. Ognuno dovrà fare uno sforzo. Nel nostro caso cercheremo di eliminare le spese superflue: potremmo arrivare anche a una riduzione degli sprechi del quindici per cento». Stare attenti alle spese non significa però attuare tagli indiscriminati: «I giovani studenti», ha spiegato il rettore, «sono il futuro. È un obbligo investire in istruzione e ricerca».
OFFERTA FORMATIVA Dopo le parole però bisogna fare quadrare i conti. «Entro aprile», anticipa Mistretta, «manderemo al ministero l'offerta formativa per il 2009/2010. Ci sarà una nuova contrazione. Ovviamente i corsi di laurea principali non verranno toccati, così come quelli con un elevato numero di iscritti. Il problema principale saranno i docenti: con il blocco, o quasi, delle assunzioni alcuni corsi non potranno essere attivati». Nel 2008/2009 i corsi di laurea sono passati da 104 a 92. È probabile che per il prossimo anno accademico ci sarà un'ulteriore riduzione del dieci per cento.
LA REGIONE Un ruolo importante per il futuro dell'Università lo potrà recitare la Regione: «Il nuovo governo», auspica il rettore, «deve tenere conto che il nostro Ateneo è nel Mezzogiorno d'Italia e che ha un compito determinante come ammortizzatore culturale e sociale. L'amministrazione regionale non può dimenticare il territorio. Per questo deve investire sull'Università diffusa».
RICERCA E BILANCIO Il bilancio dell'ateneo cagliaritano (in tutto circa 300 milioni di euro) è stato approvato a fine anno: «Un bilancio», commenta Mistretta, «in ordine. Qualche mio collega ha parlato di chiusura a causa della riforma? Mi sembra un'esagerazione. Una cosa è certa il mio successore non troverà buchi nel bilancio e non sarà certamente costretto a chiudere i cancelli dell'Università». È previsto un aumento delle tasse studentesche? «Almeno fino a ottobre non verranno toccate. Poi toccherà ad altri rispondere». Il rettore lancia poi un appello: «Sento dire che non ci sono fondi per la ricerca. Abbiamo finanziamenti regionali ed europei in abbondanza: ci vorrebbe un po' più di coraggio da parte dei docenti per ottenerli».
MATTEO VERCELLI
 
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Cinque corsi con un solo iscritto
I numeri. Nonostante i pochi studenti restano attivi
 
La lista dei corsi dell'Università di Cagliari è lunghissima. Tra attivi e a esaurimento sono 208. La fetta più grande (116) è quella dei corsi già chiusi ma che fino a quando avranno un iscritto resteranno in vita. In alcuni casi (Ingegneria civile, Ingegneria dell'ambiente, Fisioterapia, Abilitazione alla vigilanza scolastica, Informatica) i corsi esistono grazie alla presenza di un solo iscritto, in altri gli studenti non arrivano alla decina (è il caso di Tecnologia farmaceutica, Lingua e letteratura della Sardegna, Filologie e letterature classiche e moderne, Ortottica, Scienza della natura, Economia e amministrazione delle imprese, Informatore del farmaco e dei prodotti della salute, Lettere-discipline etno-antropologiche, traduzione specialistica dei testi e tecnico sanitario di radiologia medica). I corsi a esaurimento con molti iscritti avranno una vita più lunga gravando ancora sulle casse universitarie.
Per la nuova offerta formativa, quella per il prossimo anno accademico, bisogna invece prendere in considerazione i corsi attivi (92). Rischiano la chiusura quelli con meno studenti iscritti. Il ragionamento non è semplice. I presidi delle undici facoltà cercheranno di mantenere in piedi tutti i corsi perché portano soldi. La decisione finale sarà dunque un compromesso, anche se ogni facoltà cercherà di far valere il suo peso. Anche elettorale visto che a maggio si vota per il nuovo rettore. (m. v.) 
 
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Lo scenario
Per il futuro altri problemi da risolvere
 
Meno finanziamenti e riforma. Questi i principali grattacapi per il futuro rettore che dal prossimo anno accademico prenderà il posto di Pasquale Mistretta che lascia l'Ateneo dopo diciotto anni di regno ininterrotto. Il 21 maggio infatti il mondo universitario voterà per l'elezione del nuovo rettore. A contendersi la poltrona di Mistretta ci sono cinque docenti che si troveranno a gestire l'Università del dopo riforma. I candidati che hanno ufficializzato, da tempo, la loro discesa in campo sono, in ordine alfabetico (per cognome): Maria Del Zompo , docente di Farmacologia e neuroscienziato di fama mondiale, Gavino Faa , ex preside della facoltà di Medicina, Giovannino Melis , docente di Economia aziendale, ex preside della facoltà di Economia, Raffaele Paci , ex preside di Scienze Politiche e Antonio Sassu , economista, ordinario di Politica economica ed ex presidente del Banco di Sardegna.
Anche gli studenti universitari presto torneranno alle urne. Dopo l'annullamento delle elezioni dello scorso novembre, per un ricorso al Tar, gli iscritti torneranno al voto l'1 e 2 aprile. Devono essere eletti i rappresentanti negli organi centrali dell'Ateneo per gli anni accademici 2008-2011: cinque rispettivamente nel Cda, nel Senato accademico e in quello allargato, due nel Cus. ( m. v. ) 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 8
Ipertesi? La colpa è anche di un gene
Importante scoperta del gruppo guidato dal professor Cao
Dietro ipertensione e aterosclerosi c'è (anche) un gene che provoca l'irrigidimento delle arterie.
di LUCIO SALIS
 
Attenzione, se siete ipertesi, se soffrite di aterosclerosi non è (solo) colpa vostra. È vero che fumate come turchi, tracannate alcol a più non posso e vi ingozzate di porchetto. Ma la propensione a farvi del male, lo stato disastroso in cui avete ridotto il sistema circolatorio dipende (in parte) da fattori genetici.
Si chiama COL4A1 il gene "colpevole" di favorire l'irrigidimento delle vostre arterie, con nefaste conseguenze: ipertensione, aterosclerosi, infarto, ictus, ecc. Lo ha scoperto un'équipe dell'Inn (Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia) del Consiglio nazionale delle ricerche di Cagliari, diretto dal professor Antonio Cao. Lo studio dell'Inn-Cnr, sezione staccata di Lanusei, è stato realizzato, nell'ambito dell'indagine ProgeNIA, in collaborazione col gruppo scientifico americano del National Institute of aging, coordinato da Davis Schlessinger e Alan Shuldiner, del dipartimento di medicina dell'università del Maryland, Baltimora. Di recente è stato pubblicato nella rivista scientifica internazionale Circulation cardiovascular genetics.
Per arrivare a "fotografare" il ruolo del gene COL4A1 gli studiosi hanno sottoposto i soggetti del campione a un'infinità di complessi esami sulle cellule del collagene, il tessuto alla base dei nostri organi, ossa comprese. «Abbiamo rilevato 360 mila varianti dei nucleotidi, cioè del Dna - spiega Serena Sanna -. In ciascuno di noi ci sono diecimila varianti, che, di norma, non causano alcuna patologia. Alcune però possono provocare dei cambiamenti. Noi ne abbiamo individuato una che causa la rigidità arteriosa».
La scoperta del gene COL4A1 apre la strada a interessanti prospettive nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, prima causa di mortalità nel mondo occidentale.
La ricerca, condotta dalle professoresse Manuela Uda e Serena Sanna, dell'Inn, si inquandra nella più ampia indagine ProgeNIA sui processi di invecchiamento della popolazione dell'Ogliastra, finanziata dal National Insitutes of healt americano.
Un'équipe Usa ha parallelamente indagato sulla popolazione Amish, in Pennsylvania.
Per arrivare a individuare il gene COL4A1, e i suoi effetti sul sistema arterioso, gli studiosi sardi sono partiti dallo screening sul genoma degli ogliastrini, condotto su un campione di oltre 4000 persone. È stata una ricerca mirata quella condotta dall'Inn. «Il nostro obiettivo è l'invecchiamento, che consiste in una serie di fattori - spiega Sanna -. Già dall'inizio, abbiamo programmato di seguire tutti i parametri che potevano concorrervi, compresa la rigidità arteriosa». Il campione di soggetti esaminato è stato scelto fra gli abitanti di quattro paesi dell'Ogliastra: Elini, Ilbono, Lanusei e Arzana. Gli stessi che si sono già segnalati per la longevità dei suoi abitanti. «Legata, probabilmente - spiega il professor Antonio Cao - al fatto che si tratta di popolazioni vissute per millenni in uno stato di isolamento, senza che vi fossero apporti di gente arrivata dall'esterno, com'è avvenuto in altre zone dell'Isola».
I risultati della ricerca sul campo, condotta in Sardegna, sono stati poi raffrontati, da Manuela Uda e Serena Sanna, con quelli ottenuti dall'équipe americana sul popolo Amish, comunità che vive, anch'essa, piuttosto isolata, «e abbiamo rilevato che la stessa variante individuata fra i sardi è presente anche fra gli Amish. Unica differenza, un po' curiosa, è il fatto che in Sardegna è meno frequente».
La scoperta del gene imputato della rigidità arteriosa non deve però indurre ad atteggiamenti fatalistici e soprattutto ad abbassare la guardia. «Perché il fattore genetico incide per circa il 25 per cento - spiega Sanna - tutto il resto dipende dagli stili di vita. Anche se siamo geneticamente predisposti, un ruolo fondamentale lo gioca il nostro comportamento quotidiano». In soldoni: non fumare, bere con moderazione, fare movimento per prevenire, soprattutto da anziani, brutte sorprese.
Anche perché ci vorrà parecchio tempo prima che i risultati della scoperta diano frutti concreti sul piano della cura delle malattie causate dall'irrigidimento delle arterie. «Nell'immediato - spiega Cao - la scoperta non ha ricadute sostanziali - ma, in prospettiva, insieme ad altri fattori, consentirà di prevedere la predisposizione a patologie di origine arteriosa».
«E già oggi - aggiunge Sanna - sotto il profilo della prevenzione, qualche risultato si può già ottenere: stabilire, attraverso un esame genetico, il proprio profilo di rischio rispetto a questo tipo di malattie».

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Firmata a Roma la modifica dell’accordo Comune-Esercito 
Si sblocca l’operazione Artiglieria 
Il sindaco: «Ora possiamo realizzare il campus universitario» 
 
NUORO. Si sblocca l’operazione campus universitario all’Artiglieria. L’ultimo ostacolo è stato rimosso martedì con la modifica dell’accordo di programma del 22 dicembre 1997, con il quale si era deciso che il Comune avrebbe avuto la caserma Loy in cambio di una nuova caserma a Pratosardo per l’Esercito. L’accordo è stato firmato dal sindaco Mario Zidda, dal direttore generale della Regione Fulvio Dettori, dal direttore generale del Genio Difesa, il generale Ivan Felice Resce, e dal direttore generale dell’Agenzia del demanio Maurizio Prato.
 Decisiva, è stata, qualche settimana fa, la notizia che la Regione mette a disposizione un milione e mezzo di euro che consentiranno i lavori aggiuntivi richiesti dall’Esercito. Con quel tesoretto in mano (che si aggiunge ai venti milioni del finanziamento originale per caserma e campus), il sindaco e la Regione ottenuto il via libera del ministero della Difesa.
 «La caserma da realizzare - spiega una nota del Comune - sarà destinata non più a base logistico-addestrativa (come indicato nell’accordo di programma originale) ma ospiterà una compagnia che ha esigenze completamente diverse rispetto a quelle di una base destinata ad ospitare truppe in transito per il periodo di addestramento».
 Grazie all’accordo siglato a Roma, il Comune potrà ottenere subito una parte della caserma Loy e cominciare a trasformarla in campus, anche in attesa della conclusione della nuova caserma. La firma del Demanio dovrebbe facilitare il passaggio dei beni militari al comune di Nuoro.
 Scattano adesso i tre mesi di tempo entro i quali il ministero della Difesa dovrà presentare lo studio di fattibilità dei lavori di realizzazione della nuova caserma, in base al quale in comune di Nuoro potrà predisporre l’adeguamento del progetto definitivo dell’intervento. La nuova caserma dovrà essere completata entro quattro anni.
 Più che soddisfatto il sindaco Mario Zidda, che sulla vicenda Artiglieria qualche settimana fa ha subito l’attacco dei sindacati.
 Zidda, fa sapere la nota comunale, si complimenta con «tutte le parti coinvolte nel progetto, a cominciare dal settore Lavori pubblici del comune di Nuoro guidato dall’assessore Ventura Meloni, dalla Regione Sardegna, dal Ministero della Difesa e dall’ufficio del Demanio». Non solo: «L’impegno della giunta Soru ha permesso di ottenere il milione e mezzo di euro necessario per iniziare a realizzare il campus e la firma del direttore generale Dettori sancisce la volontà attuale della Regione di proseguire nel progetto campus-caserma».
 Il progetto, chiarisce il sindaco di Nuoro, «sarà quello già condiviso con i capigruppo e con la giunta: la nuova caserma in cambio del campus, con la possibilità immediata di entrare in possesso di una parte della struttura militare da trasformare in struttura universitaria. La firma dell’accordo modificativo - conclude Mario Zidda - costituisce un atto concreto di accelerazione dell’iter che pone degli impegni concreti per realizzare i progetti. La caserma di Pratosardo permetterà una presenza significativa dei militari in città e l’Esercito potrà valutare di incrementare la presenza secondo le sue future esigenze».(a.se.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
MASTER DI GIORNALISMO 
Seminario su «Le parole della tratta» 
 
 SASSARI. «Le parole della tratta - Indirizzi per il linguaggio dei giornalisti in tema di tratta di esseri umani», è il tema del seminario in programma per oggi alle 16,30 nell’aula rossa del Quadrilatero in viale Mancini, organizzato dall’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, insieme al Master biennale di Giornalismo della facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Sassari. L’evento sarà l’occasione per presentare il documento elaborato dagli allievi del master a conclusione di laboratori formativi realizzati su stimolo di Aiccre in attuazione di un proprio piano di azione contro la tratta, problema che sta preoccupando tutti i paesi del mondo. Obiettivo dei laboratori era approfondire e valutare le modalità di applicazione delle raccomandazioni contenute nelle “Linee guida per il trattamento dell’informazione in tema di tratta di esseri umani” concertate nel 2007 nel contesto del progetto europeo Equal “Tratta NO!”. Al seminario parteciparanno l’europarlamentare sarda e i presidenti dell’Ordine dei giornalisti e Federazione della stampa della Sardegna.
 
 

Questionario e social

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