UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 10 febbraio 2009

Martedì 10 febbraio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 febbraio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
EPOLIS - IL SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
L'Ersu contesta i rilievi del Comune. L'assessore Campus: «C'era chi voleva la rottura»
«Il campus? Lo costruiremo lo stesso»
Dopo il no al progetto Da Rocha si ritorna al vecchio piano
 
Ma entrambe le parti in causa lasciano aperto uno spiraglio: «Bisogna riparlarne, nell'interesse degli studenti».
L'Ersu va avanti. E, preso atto della bocciatura del progetto dell'architetto Mendes Da Rocha sul nuovo campus di viale La Playa da parte del Comune, si dice pronto a realizzare oltre 900 alloggi per studenti universitari fuori sede seguendo il vecchio progetto della società Edilia. Senza rinunciare a far intravedere bastone («se rileveremo anomalie nel provvedimento della Giunta potremmo rivolgerci al Tar») e carota («siamo pronti a ridiscuterne anche domani»). Dal canto suo l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus ribadisce la disponibilità a riprendere il discorso ma non rinnega la bocciatura del progetto.
L'ERSU Il presidente (facente funzioni, in attesa della nomina del successore del dimissionario Cristian Solinas) Giancarlo Nonnoi ha svelato le prossime mosse dell'ente: «Volevamo sostituire il progetto già approvato a maggio del 2005 alla società Edilia (e dall'Ersu rilevato nel dicembre 2008) per la realizzazione di uno studentato nell'area dell'ex semoleria Sem - ha ricordato Nonnoi - aggiungendo al pensionato studentesco anche una mensa, un teatro, una piazza coperta, una biblioteca, una palestra, una sala informatica, uffici e parcheggi. Un progetto realizzato da un architetto brasiliano di fama mondiale, che avrebbe dato respiro a un'area destinata alla crescita di ragazzi meritevoli e provenienti da famiglie disagiate, che oggi si vedono negato il diritto a frequentare in modo assiduo l'università». Sarebbero infatti oltre un migliaio i richiedenti che, pur avendo titolo, non possono vedere soddisfatta la loro aspettativa: «Abbiamo saputo della bocciatura del progetto solo dalla stampa, visto che nessuna comunicazione ci è stata inviata - ha ricordato il presidente - anzi, l'ufficio tecnico ci ha addirittura richiesto l'integrazione di alcuni documenti. Non vogliamo parlare di disorganizzazione ma, evidentemente, c'è qualcosa che non va».
LE TRE MOSSE Chiarito che i numeri tra i due progetti non erano poi dissimili («con Da Rocha si volevano ospitare 1008 studenti, mentre il piano presentato dall'ingegner Di Martino per conto dell'Edilia prevedeva 914 posti-letto»), Giancarlo Nonnoi ha anticipato le prossime mosse dell'Ersu: «Aspettiamo di consultare il provvedimento: per dovere di autotutela affideremo la valutazione a un legale, che verificherà se i rilievi abbiano fondamento. In caso contrario potremmo anche far valere le nostre ragioni presso il Tar». Ma non solo: «Altrimenti prenderemo atto che il nuovo progetto, che avrebbe offerto un servizio molto più completo agli ospiti del campus, non si può realizzare. E porteremo a compimento quello già autorizzato nel maggio del 2005».
I RILIEVI Ma la parte più rilevante è stata riservata ai numeri resi noti dalla Giunta comunale e che sarebbero alla base della bocciatura: «Hanno parlato di 1600 posti-letto nel progetto Da Rocha e di 160 mila metri cubi - ha detto Nonnoi - mentre gli studenti previsti erano 1008 e i metri cubi del solo pensionato erano esattamente gli stessi del precedente elaborato. Ci hanno persino detto che per avere la deroga avremmo dovuto prevedere oltre 1200 posti-auto. Una cifra abnorme, che renderebbe il campus molto più simile a un ipermercato che a uno studentato. La natura del progetto è eminentemente sociale, ci aspettavamo che i parametri venissero interpretati con più elasticità». La chiusura è riservata a toni più concilianti: «C'è tutto il tempo per rivedere la decisione - ha concluso il presidente - ci auguriamo che, magari dopo le elezioni regionali, ci sia la serenità necessaria per riesaminare la questione in un tavolo tecnico. Perché quella struttura è necessaria e imprescindibile per tutti gli studenti della Sardegna».
L'ASSESSORE Dal Comune, a stretto giro di posta, è arrivata una replica serena ma ferma: «I numeri sono quelli contenuti nella richiesta di autorizzazione agli atti del Comune e il balletto di questi giorni è inutile - ha detto l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus - personalmente ho dedicato tempo e attenzione a esaminare un progetto che meritava tutta la nostra considerazione. Ma ho dovuto prendere atto dell'inutilità dei miei sforzi quando ho registrato i toni ultimativi che l'Ersu ha usato nel richiedere formalmente quel tipo di deroga. Sapevano benissimo, perché se ne era parlato più volte, che quelle volumetrie per noi erano eccessive. E sapevano benissimo che senza i necessari aggiustamenti l'autorizzazione non sarebbe stata concessa. Ma ho avuto l'impressione che qualcuno abbia voluto deliberatamente arrivare alla rottura. Resta da capire a chi giovi tutto ciò». L'esponente della giunta Floris assicura anche di nutrire grande considerazione nei confronti della dirigenza dell'Ersu, ma manda un messaggio chiaro: «Il campus lo vogliamo tutti, ma nel rispetto della legge e della pianificazione urbanistica del Comune - aggiunge l'assessore - per quel che riguarda i parcheggi non posso far altro che rilevare altre inesattezze e strumentalizzazioni: la normativa è chiara e prevede un rapporto diretto tra posti-auto e superfici autorizzate. C'è un parametro regionale che è inderogabile». Ma anche la porta del Comune sembra non essere chiusa definitivamente: «Se ne può riparlare, senza strappi, forzature e fughe in avanti».
ANTHONY MURONI

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
L’Ersu: «Il piano di Da Rocha prevede una mensa, un teatro, una palestra e servizi vari» 
«Campus, il vero dormitorio è il primo progetto» 
Nonnoi: «Bloccando l’intervento si lede il diritto allo studio di oltre mille universitari» 
ROBERTO PARACCHNI 
 
CAGLIARI. Innanzi tutto i dati: i posti letto del campus universitario progettato per viale la Plaia sono 914 nella prima versione, quella dell’architetto Di Martino, mentre sono 1.008 nella versione progettata dal brasiliano Da Rocha. Questi i primi numeri forniti ieri mattina da Gian Carlo Nonnoi, docente di filosofia e presidente reggente dell’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio). L’antefatto della storia racconta di una delibera del consiglio comunale che respinge il progetto di campus di Da Rocha per «eccesso di volumetria». La Giunta municipale aveva sottolineato la necessità di altri spazi, soprattutto verdi, altrimenti si sarebbe realizzato un dormitorio. Da qui la necessità di dare «alcuni chiarimenti di carattere tecnico, senza entrare nel merito delle questioni politiche, che non sono di nostra competenza», ha spiegato ieri Nonnoi.
 Avanti coi numeri: la superfice disponibile per la realizzazione del campus è, per entrambi i progetti, di 19.201 metri quadrati, mentre quella lorda di calpestio dei fabbricati è di 20.000 metri per il primo progetto e di 43.560 per il secondo. Il che significa, trodotto per singolo studente, che ogni universitario avrà a disposizione 21,88 metri quadrati per il piano firmato da Di Martino e 43,1 per quello di De Rocha. E ancora: nel primo caso i metri cubi da realizzare sono 60.000, nel secondo 145.000. Ma in quest’ultimo progetto vi sono anche una mensa (con settecento posti), un teatro più una piazza coperta (per 500 posti), una biblioteca (capace di contenere trecento studenti), una palestra (per centosetanta persone), una sala informatica (con trecento posti), una serie di uffici (per 2.700 metri quadri), parcheggi (per settecento posti auto) e, sotto lo stabile del pensionato, spazi commerciali per libreria, lavanderia, bar, copisteria, farmacia ecc. (per un totale di 1.498 metri quadri). Tutti servizi utilizzabili anche dalla città (teatro ecc.).
 Nel primo progetto, invece, quello a cui l’amministrazione ha fatto riferimento lamentando che era già tutto pronto, ma che non era stato realizzato in quanto la Regione aveva imposto l’intervento di De Rocha...; nella struttura si Di Martino - si diceva - come servizi sono previsti solo cinquecento parcheggi. «Il primo intervento - ha spiegato ieri Nonnoi - era un dormitorio e questo non è un gidizio di merito, ma una constatazione in quanto era stato realizzato con criteri diversi, privi di servizi: solo per permettere agli studenti fuori sede di avere un posto dove dormire».
 In quest’ultimo progetto, i costi sarebbero stati di 55 milioni di euro, nel secondo di 105, ma tutti «interamente finanziati, sia per il primo che per il secondo intervento».
 Poi c’è stato il «no» della giunta comunale alla richiesta di deroga agli standard (superfice in rapporto alle cubature e numero dei posteggi) presentata dall’Ersu nel dicembre scorso. In precedenza l’Ersu aveva acquistato dall’Edilia, la società titolare del piano Di Martino, tutte le autorizzazioni per la realizzazione del primo progetto. Poi la richiesta di deroga per il piano De Rocha. E il diniego del Muncipio per «eccesso di volumetrie» presentate.
 Nonnoi ha informato che l’Ersu non aveva ancora ricevuto ufficialmente il «no» del Comune, ma che da quello che afferma la delibera, si potrebbe realizzare solo una parte del progetto De Rocha, il pensionato con un numero ridotto di posti (circa 800), ma con parcheggi per 1.220 unità: uno e mezzo per universitario. «Mentre basta andare di notte sotto una casa dello studente per capire che i fuori sede raramente possiedono un’auto - ha sottolineato Nonnoi - la verità è che siano stati trattati come una qualsiasi struttura di servizi, ad esempio un ipermercato, non come un servizio pubblico. Noi chiederemo tutte le tavole e i materiali allegati: per capire come han fatto ad arrivare a questa decisione. Personalmente credo che ci sia stata un po di fretta nello svolgere l’istruttoria e che, una volta finite le elezioni, si possa aprire subito un tavolo tecnico in cui ridiscutere il progetto». Il presidente reggente dell’Ersu, inoltre, non ha escluso, «qualora vi siano delle incongruenze nelle pratiche del Comune, di ricorrere agli enti competenti».
 Intanto, però, c’è una situazione, ha spiegato Nonnoi, che «noi siamo obbligati a tenere presente». Nell’ateneo di Caglari vi sono 12.000 studenti fuori sede che risiedono fuori dalla provincia di Cagliari. Mentre le attuali case dello studente permettono di ospitare 924 persone, a fronte di 2.000 universitari aventi diritto a un posto letto: «Per merito e per condizione familiare (con un reddito lordo che va da 8.000 a 20.000 euro) - ha continuato Nonnoi - il che significa che circa 1.100 studenti bravi non possono frequentare in quanto non hanno la possibilità di pagare una camere nel mercato privato. A questo punto e visto che entro il 30 maggio scade la licenza acquistata da Edilia, se non si risolve subito il problema, saremo costretti a realizzare il vecchio progetto, il dormitorio, aprendo il cantiere prima di maggio».
 
Pagina 1 - Cagliari
Gli interessi terzi che bloccano il piano 
Acquisti nel centro storico da parte di imprenditori che guardano allo studentato diffuso 
 
CAGLIARI. Il discorso del Comune è chiaro: la volumetria del progetto di Da Rocha è più che doppia di quello elaborato dall’architetto Di Martino. Ma la lamentela sul dormitorio è pretestuosa. Nel primo caso, dati alla mano, si realizza un pensionato in cui vi sono solo i posti letto, più i parcheggi. Nel secondo, invece, vi sono anche i servizi in linea con l’idea di un campus moderno.
 L’amministrazione comunale ha sottolineato che non è interessata al progetto Da Rocha. E in questo periodo è riapparso il discorso dello studentato diffuso: ovvero di una serie di alloggi sparsi per il centro storico che verrebbe così valorizzato dalla presenza degli universitari.
 Il progetto è interessante, ma ha tempi lungi. Inoltre potrebbe benissimo convivere con una casa dello studente moderna tipo quella dell’architetto De Rocha. La rigidità del Comune sencondo alcuni è da addebitarsi al clima di tensione della campagna elettorale, secondo altri anche a un disegno economico imprenditoriale. Non è un segreto, infatti, che nel centro storico vi siano tutta una serie di movimenti di acquisto appartamenti da parte di vari gruppi imprenditoriali. Un fatto normale, che fa parte del mercato e che, se conduce a un recupero dei vecchi rioni, più che positivo. Ma non tutto è chiaro, se questo viene visto come alternativo a un piano subito realizzabile e per il quale vi sono già i finanziamenti. (r.p.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Orientamento per le future matricole 
Studenti da tutta l’isola per l’«offerta» delle facoltà universitarie 
 
SASSARI. Oltre 70 istituti superiori di tutta la Sardegna, circa 4000 studenti delle classi quinte interessati: è la sesta edizione di “Studiare a Sassari: informazione e orientamento all’Università” che ha preso il via ieri nel complesso didattico della facoltà di Scienze matematiche, in via Vienna. Sino al 13 febbraio una vera ondata di maturandi, in gran parte provenienti dalla provincia sassarese, ma con rappresentative anche da Gallura, Oristano, Ogliastra e Cagliari, avranno modo di conoscere le proposte dell’ateneo turritano in un periodo nel quale è sempre meno semplice avere le idee chiare sulle scelte da compiere.
 Ciascuna delle facoltà (quasi tutte hanno aderito) ha a disposizione un’aula nella quale può illustrare ai visitatori le proprie caratteristiche e rispondere a ogni tipo di curiosità. L’offerta è ampia, ma occorre possibilmente imboccare a colpo sicuro la strada più adatta alle esigenze e ai gusti personali. Ma occorre anche concretezza, perché c’è da fare i conti con gli sbocchi lavorativi che in misura più o meno ampia ciascuna delle facoltà offre per il futuro. Ci sono inoltre gli stand dell’Ersu (dove viene illustrato quello che sarà il supporto ai tanti fuorisede), del Cus (attività sportive) e della Cappellania universitaria, supporto psicologico e religioso, ma non solo. E quelli della Brigata Sassari, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, che attirano parecchia attenzione e con depliant e parecchio savoir fair spiegano come esista una formazione alternativa a quella più classica, che può anche sfociare nella laurea. «Siamo soddisfatti perché c’è grande attesa per questa iniziativa, curata tramite l’utilizzo di studenti “anziani” nel ruolo di tutor, chiaramente distinguibili grazie a una vistosa maglia rossa - dice il professor Vittorio Anania, che presiede il servizio orientamento del coordinamento alla didattica dell’Università -. Si tratta solo di un primo contatto, chi è interessato può approfondire prendendo appuntamento. Sappiamo che quella del corso di laurea è una scelta difficile e per questo stiamo per riprendere l’attività di counceling che, tramite esperti di psicologia, con l’uso di test indirizza i ragazzi verso una o l’altra facoltà. Inoltre abbiamo creato un ufficio di job placement (inserimento nel mondo del lavoro) attivo da qualche mese con un progetto finanziato dal ministero del Lavoro». E oggi alle ore 11 il rettore Alessandro Maida interverrà alla manifestazione per dare il benvenuto agli studenti. Tra le novità di quest’anno anche l’iniziativa “Fotografa la tua manifestazione”: gli studenti saranno invitati a cogliere con scatti fotografici i momenti salienti della loro visita. Le foto più interessanti saranno pubblicate sul sito web dell’ateneo.
Antonello Palmas 
 
Pagina 26 - Sassari
C’è un patto d’amicizia per i giovani disabili 
 
SASSARI. Lo definiscono “un patto d’amicizia”: è quello tra Università e “diversamente abili”. Che non sono affatto pochi: circa il 2,4 per cento degli iscritti all’ateneo sassarese. Tra gli stand di “Studiare a Sassari” c’è anche quello della Commissione per le problematiche degli studenti disabili, istituita nel 1999 per aiutarli al superamento ogni tipo di barriera.
 «Il nostro scopo - dice Sabrina Salis, delegata dal rettore - è predisporre i servizi e gli aiuti necessari al loro superamento e far sapere che esistono. La mancanza di conoscenza di queste opportunità porta alla mancata iscrizione, al ritardo nel percorso di studi o addirittura all’abbandono a causa delle difficoltà incontrate».
 Per quest’opera è arrivato anche un riconoscimento dal ministero. Diretta dal professor Francesco Feo, la commissione favorisce ad esempio l’accoglienza e l’integrazione anche sensibilizzando il personale docente e tecnico; migliora l’accessibilità dei locali di studio e di vita; ha il compito di realizzare uno specifico studio per la ricerca di soluzioni alle problematiche, con servizi di tutorato personalizzato (“una scelta onerosa ma efficace” dice la Salis), adattamento degli orari delle lezioni e degli esami, servizi di trasporto interno, sostegno psico-pedagogico. Inoltre promuove iniziative socio-culturali e ludico-sportive. «Ad esempio - spiega Cristiano Farace - convegni, partecipazione a giornate del disabile, premi in denaro destinati ai migliori temi sulla disabilità svolti da studenti delle superiori». «E’ un modo per creare empatia con chi ha dei problemi di disabilità e far riflettere sul fatto che tutti, in un certo senso, diventiamo diversamente abili: da anziani» dice la Salis. Gli uffici sono in via Macao 32, Affari generali. (a.pa.)
4 - Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 22
La polemica. Il neopresidente dell’ente per lo studio accusa il Comune: “Insensibile alle esigenze universitarie”
“E’ un campus, non un market”. L’Ersu pronto alla battaglia legale
Nonnoi: così si privano dell’alloggio gli studenti fuori sede, chiederemo gli atti alla Giunta
Ennio Neri
 
Un no «frettoloso» che colpisce gli studenti più poveri e meritevoli. In sintesi, è questa l'accusa rivolta dal neopresidente dell'Ersu Giancarlo Nonnoi al Comune. Reo, per Nonnoi, di aver detto no (il 29 gennaio) al progetto (firmato dall'archistar brasiliana Paulo Mendes Da Rocha) del campus dell'ex Sem per 1.008 studenti in viale La Playa. Un diniego sul quale l'ente vuole vederci adesso chiaro. Ieri i dirigenti Ersu hanno annunciato la richiesta ufficiale degli atti che saranno valutati anche sotto il profilo legale. Nonnoi auspica un ripensamento del Comune dopo la tempesta delle elezioni, ma intende lanciare un appello a studenti e opinione pubblica. Il no di via Roma è stato tecnicamente motivato dalla volumetrie eccessive e dai parametri tecnici fuori norma. Prescrizioni per le quali Nonnoi auspicava una deroga, in virtù dello spirito dell'opera: dare soddisfazione all'esigenza di alloggio a studenti meritevoli e con un reddito basso. Studenti fuori sede, appartenenti alle famiglie meno abbienti, che difficilmente potrebbero affrontare i prezzi del mercato delle case. E dunque costretti, in assenza di un sostegno, a rinunciare agli studi. Sarebbero questi a pagare lo scotto maggiore della scelta del Comune. «Ci hanno trattato con lo zelo che si applica alle pratiche relative ai supermercati », accusa Giancarlo Nonnoi, «e ora ci costringono a tornare al vecchio progetto del 2005 dell'ingegner Di Martino, quello sì un dormitorio. Mentre il progetto di Da Rocha raddoppia gli spazi per gli studenti e dota la struttura di servizi essenziali », osserva il presidente dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario. E cioè la mensa, teatro e piazza coperta, la biblioteca, la palestra, la sala informatica e gli uffici. Più gli spazi sotto le residenze: libreria, lavanderia, bar, copisteria e farmacia. «Nei nostri confronti», aggiunge Nonnoi, «si è agito con la massima severità e c'è stata disparità di trattamento rispetto ad altre strutture della città. E non si è tenuto conto né della qualità degli studi nell'isola e nemmeno ne ruolo del campus come motore per l'economia cittadina ». L'Ersu ha annunciato la richiesta ufficiale degli atti del procedimento del Comune. E se dopo le elezioni non si dovessero aprire spiragli per rilanciare il progetto del campus firmato da Rocha, l'ente regionale ha tempo (concessioni edilizie alla mano) fino al 30 maggio per realizzare il campus universitario sulla base vecchio progetto. Ovvero, il «dormitorio» di viale La Playa. ■  
 

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