Sabato 31 gennaio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 gennaio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa
1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cronaca di Cagliari
Ersu
«Il campus? Milioni persi»
   
La scelta del Comune sul campus universitario che l’Ersu aveva chiesto di costruire in viale La Playa? «Figlia della campagna elettorale». Parola di direttore generale dell’ente universitario.
L’ERSU Paolo Salis sceglie di commentare il diniego arrivato dalla Giunta comunale non dal punto di vista “politico” ma del funzionario che da quasi 40 anni lavora nell’ente: «È un vero peccato - commenta, amareggiato - c’era un accordo dettagliato, che fino a poco tempo fa andava bene a tutti. Improvvisamente sono sorti problemi tecnici, come se l’Accordo di programma a suo tempo firmato non servisse a superare proprio queste difficoltà. Altrimenti sarebbe bastata una normale richiesta di autorizzazione edilizia».
STOP ALL’INTESA Così, dopo le incomprensioni sorte su Sant’Elia per il museo del Betile e per il piano edilizio che avrebbe dovuto trasformare il quartiere, anche il terzo punto qualificante dell’intesa raggiunta nel marzo 2008 tra Regione e Comune sembra destinato a naufragare. Ma la volumetria del progetto realizzato dall’architetto brasiliano Mendes da Rocha è veramente difforme rispetto all’accordo? «I numeri non sono quelli resi noti dall’assessore Campus (che aveva parlato di 160 mila metri cubi, invece dei 95 mila previsti) - contesta il direttore generale dell’Ersu - insieme all’albergo universitario erano in programma anche mensa, biblioteca e centro culturale. E i metri quadri medi per ogni studente non erano 14 ma 20».
IL FUTURO Dopo lo stop non ci sono certezze sulla prossima destinazione dell’area dell’ex semoleria Sem di viale La Playa: «Anche se, in verità, noi abbiamo già in mano la licenza edilizia per realizzare in quella zona uno stabile con 914 posti-letto, autorizzato a seguito di un precedente progetto - aggiunge Salis - esiste persino la copertura finanziaria. Ma la cosa peggiore è che rischiamo di perdere i 57 milioni di euro con i quali lo Stato avrebbe dovuto contribuire per la costruzione del campus. Gli altri li avrebbero messi la Regione (30 milioni) e l’Ersu (i restanti 28, per arrivare a un totale di 105). Sapete cosa significa? Perdere tre milioni e mezzo di ore lavorate. Con la crisi economica in corso sarebbe stata una bella boccata d’ossigeno». ( a. mur. )

2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Dopo la bocciatura dal Comune del complesso universitario di viale Monastir 
«Il no al campus? Un danno per tutti gli studenti» 
L’opposizione: «È un’opera di pubblica utilità fermata solo per questioni elettorali» 
L’architetto di Coimpresa: effetto del gioco duro di Soru 
ROBERTO PARACCHINI 
 
 CAGLIARI. «Un modo per entrare a gamba tesa nella campagna elettorale», «è la conseguenza del gioco duro voluto dal governatore», «accogliamo con viva soddisfazione la decisione del Comune», «la Giunta Floris sta bloccando tutti i progetti», «non si può fermare un’importante opera di interesse pubblico: non va considerata come un supermercato». Questi i primi commenti alla bocciatura da parte dell’amministrazione comunale del campus universitario di viale la Plaia. Nel progetto dell’Ersu, ha precisato l’assessore comunale Gianni Campus, c’è un eccesso di cubature.
 A Cagliari vi sono trentottomila studenti universitari. Di questi ben ventimila sono: o pendolari (che risiedono fuori dal Comune ma entro un raggio di 50 chilometri dall’ateneo), o fuori sede (oltre 50 chilometri). Nello stesso tempo, però, le cinque case dello studente esistenti hanno una capienza di soli mille posti letto in totale. Un fatto che taglia fuori almeno altrettanti universitari che, per legge (reddito e profitto) dovrebbero poter avere un posto in una struttura pubblica e questo significa che un altissimo numero di giovani non potrà continuare gli studi perchè non è in grado di pagarsi le spese che un soggiorno a Cagliari comporta. «Questa situazione - afferma Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale - vuol dire che esiste un problema-studenti che si presenta come una vera e propria emergenza. Oltre al fatto che gli universitari, per una città, rappresentano anche una ricchezza di conoscenze». Il Comune la giustificato il «no» affermando che il nuovo progetto del campus, quello dell’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha, ha una cubatura eccessiva. Secondo la Regione, invece, è il Municipio che vuole bloccare l’opera per motivi elettorali.
 La volumetria attuale prevista per il campus è di 136mila metri cubi. Prima dell’intervento di Mendes erano 96mila. Aspetto, questo, che secondo l’amministrazione ha reso impossibile approvare il progetto. «Il problema - continua Depau - è che si deve fare differenza tra la costruzione di un supermercato e di un’opera di pubblica utilità come questo campus con tanto di mensa e servizi».
 «Questo stop ai vari progetti “promossi” dalla Regione - spiega l’architetto Eliana Masoero, titolare dello studio Masoero&De Carlo, che ha progettato la lottizzazione integrata della Coimpresa e del Comune (parco da un lato, edificazioni dall’altro) su Tuvixeddu - non è che la logica conseguenza del gioco duro voluto dal Governatore Soru», che «sulla questione Tuvixeddu e sul Ppr ha costruito parte importante della sua azione politica e sulla questione ambientale sta ora costruendo la sua campagna elettorale. Tra Regione e Comune ci sono i legali al lavoro e questo rende i rapporti ovviamente tesi e squilibrati». L’architetto Masoero afferma di scrivere «per denunciare come le battaglie politiche e affaristiche abbiano portato ad un danno enorme per la città, per tutti i cittadini e ora anche per gli studenti sardi. Per non lasciar realizzare interventi calibrati e progettati con attenzione in anni di lavoro con tutte le istituzioni, per non aver lasciato ultimare quel parco ridicolmente contestato (per ignoranza o malafede?) per “troppe aiuole”, si è arrivati ad un immobilismo prevedibile».
 Il «no» del Comune sottolinea, però, Massimo Zedda (consigliere comunale di Sinistra democratica), non solo va contro il diritto allo studio, «ma anche contro quelle tante famiglie che avrebbero potuto avere (per graduatoria) un posto nella casa dello studente per i loro figli universitari». Plauso alla bocciatura, invece, da parte di Azione giovani (di An): «Noi per primi - afferma il responsabile provinciale Giulio Uras - avevamo segnalato come il progetto di Mendes non lasciasse spazio per aree verdi e servizi».
 Il Comune «entra a gamba tesa nella campagna elettorale - lamenta Marco Espa, consigliere comunale e regionale del Pd - per attaccare Soru spazza via i progetti sul Campus universitario e su Sant’Elia che avrebbero portato in città, in un momento di grave crisi economica, ben 180 milioni di euro di finanziamenti regionali». Per Espa, «il Comune di Cagliari non ha mai fatto nulla per i circa 38.000 universitari mentre la Regione, nella legislatura appena conclusa, ha deciso di investire su questa grande risorsa dando risposte in termini di servizi innanzitutto per gli studenti in maggiore difficoltà, a partire dai tanti fuori sede presenti in città».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
ELEZIONI ANNULLATE 
Gli universitari di nuovo alle urne prima di Pasqua 
 
CAGLIARI. Si terranno probabilmente a marzo, e comunque entro Pasqua, le elezioni studentesche per il rinnovo della rappresentanza degli studenti nei diversi organismi dell’ateneo cagliaritano. Dopo l’annullamento delle precedenti elezioni di fine novembre, deciso qualche giorno fa dal rettore Pasquale Mistretta, prima di chiamare gli studenti nuovamente alle urne ora si lavora per modificare il regolamento elettorale interno all’Università ed evitare così il pasticciaccio della volta scorsa. La modifica dovrebbe arrivare con la prossima seduta del Senato accademico allargato dell’Università, prevista per la prossima settimana, quando si cercherà di allineare il regolamento elettorale con quello generale d’ateneo.
 E’ stata infatti la discordanza tra i due a generare i dubbi che hanno poi portato il Tar a sospendere il momento elettorale: secondo il regolamento d’ateneo, gli studenti per potersi candidare a una qualunque carica di un qualsivoglia organismo universitario devono essere in regola con il pagamento delle tasse entro il giorno di svolgimento delle elezioni. Il regolamento elettorale anticipa invece quest’incombenza all’ultimo giorno disponibile per la presentazione delle liste. E’ proprio in base a quest’ultima versione che la commissione elettorale ha escluso, la scorsa volta, alcuni giovani della lista Ichnusa. Che appigliandosi invece al regolamento generale d’ateneo si sono invece rivolti al Tar, il quale nel dubbio ha sospeso tutto.
 Elezioni rimandate dunque, ma per evitare i tempi biblici della giustizia il rettore ha pensato d’annullare tutto, e di risolvere la questione non in un’aula di tribunale ma in quelle dell’università. La prossima settimana il nodo sarà sciolto, ma sul fatto che le elezioni si svolgeranno entro la prima metà di aprile non ci sono più dubbi. (s.z.)
 
 

Questionario e social

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