Venerdì 20 marzo 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 marzo 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

 
LA NUOVA SARDEGNA
 

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
ALLE URNE TRA DUE MESI
Cagliari, cinque in lizza per sostituire Mistretta 
In pista Faa, Del Zompo, Paci, Sassu e Giovannino Melis 
 
 CAGLIARI. Diciott’anni dopo la nascita dell’impero (leggi Pasquale Mistretta, rettore incontrastato dal 1991 fino ai giorni nostri) sono 5 i candidati, a Cagliari, per il prestigioso, potente e illustre incarico di Magnifico.
 Potevano essere addirittura sette ma due (Francesco Sitzia e Giuseppe Santa Cruz) hanno rinunciato alla corsa elettorale, per non finire schiacciati nello scontro titanico fra le facoltà di Medicina e quelle del Polo economico-giuridico che si scatenerà dal 21 maggio in poi, data delle elezioni, per la succcessione di Mistretta. Dei cinque aspiranti rimasti, due arrivano appunto da Medicina, l’ex preside Gavino Faa e la farmacologa Maria Del Zompo, tre dal raggruppamento fra Scienze politiche-Giurisprudenza-Economia e sono: Raffaele Paci, cattedra di Economia applicata e fondatore del Crenos, istituto di ricerche economiche inter-universitario fra Cagliari e Sassari, Antonio Sassu, docente di Politica economica europea e già presidente del Banco di Sardegna, e Giovannino Melis, l’unico che proviene dalla facoltà di Economia, dove insegna Economia aziendale. Questo è lo schieramento: cinque candidati per un posto solo, quello di rettore. Di sicuro la sfida nelle urne sarà in almeno due turni, previsto anche un terzo, perché è davvero difficile che l’elezione avvenga alla prima tornata. Adesso nessun concorrente sembra in grado di avere in tasca quei mille voti (su 1500 elettori) necessari per entrare subito in rettorato. Dunque sarà necessario il ballottaggio fra i due candidati che, in primavera, otterranno più voti.
 A due mesi dall’apertura dei seggi, è davvero difficile dire chi di questi tempi fra Gavino Faa, Maria Del Zompo, Raffaele Paci, Antonio Sassu e Giovannino Melis sia avanti una o più lunghezze rispetto agli avversari. In questa lunga campagna elettorale, è cominciata l’anno scorso e durerà altri sessanta giorni, sembrano partire tutti alla pari o quasi all’interno di uno scenario reso ancora più complicato dalla sconfitta del centrosinistra guidato da Soru e dal ritorno del centrodestra al governo della Regione.
 Quanto la politica c’entri nell’università lo ha fatto capire, con eleganza, il neo assessore alla Sanità Antonello Liori, cardiologo, area An nel Pdl, che in un’intervista ha detto: «Spero che il nuovo rettore arrivi da Medicina». E se lo dice l’assessore vuol dire che altri palazzi del potere (giunta e consiglio regionale) guardano da tempo, con molta attenzione, a quanto accadrà nel settecentesco palazzo di via Università. L’appartenza di ciascun candidato a questa o quell’area politica può diventare determinante, così come il programma elettorale che i cinque fanno girare da tempo da un capo all’altro dell’ateneo, ma lo saranno anche le decisive alleanze interfacoltà, per adesso ancora segrete.
 All’area di sinistra fanno riferimento Raffaele Paci e Maria del Zompo, con il primo molto vicino all’ex assessore alla Programmazione della giunta Soru-uno, Francesco Pigliaru, mentre la professoressa ha confermato la sua appartenenza culturale citando una frase di Antonio Gramsci nelle ultime righe della sua lettera aperta all’ateneo, nei fatti la spiegazione del perché s’è candidata. Gli altri. Antonio Sassu alla presidenza del Banco fu inserito dall’allora Pds in una rosa di nomi, ma i ben informati dicono che i suoi rapporti col partito, diventato nel frattempo Pd, si sarebbero raffreddati negli ultimi cinque anni. Anche Giovannino Melis ha un passato da banchiere, al Credito industriale Sardo, e da sempre è indicato vicino all’area socialista, che però nel tempo s’è dispersa in varie sigle. Il quinto candidato è Gavino Faa: chi lo conosce bene, parla dell’ex preside come di un centrista trasversale, dagli ottimi contatti sia a sinistra che a destra, con le migliori amicizie nel Pdl. Detto della politica, i cinque dovranno confrontarsi anche su: tagli alle risorse, aumento delle tasse universitarie, costruzione del campus, miglioramento della qualità didattica, risalita dell’università verso i piani più alti della classifica nazionale. Basta e avanza, per scrivere: i prossimi saranno sessanta giorni di fuoco. (ua)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Mastino-Luciano, in gioco il dopo Maida 
Stamane candidati a confronto all’università sul voto per il rettore 
 
SASSARI. Faccia a faccia stamane alle 10 nell’aula magna dell’ateneo centrale. Si confrontano Attilio Mastino e Pietro Luciano, i due docenti in lizza per la successione al rettore. Ha promosso il dibattito la Cisl Università. Un’iniziativa inedita: a Sassari consente per la prima volta da decenni una discussione pubblica e aperta all’esterno prima del voto di giugno. Intanto, tra assonanze e divergenze, i candidati rispondono a otto domande della «Nuova».
 
Pagina 6 - Sardegna
I programmi dei due docenti che si candidano a succedere ad Alessandro Maida 
Sassari, botta e risposta per la carica di rettore 
Un faccia a faccia promosso dalla Cisl questa mattina nell’aula magna dell’università 
PIER GIORGIO PINNA 
 
SASSARI. Faccia a faccia stamane alle 10 nell’aula magna dell’ateneo centrale. Si confrontano Attilio Mastino e Pietro Luciano, i due docenti in lizza per la successione al rettore, Alessandro Maida, in scadenza di mandato. Ha promosso il dibattito la Cisl Università. Un’iniziativa inedita: a Sassari consente per la prima volta da decenni una discussione pubblica e aperta all’esterno prima del voto di giugno.
 La discussione si profila di grande interesse. E per tanti motivi. Dal ruolo che l’ateneo ricopre in Sardegna con le 11 facoltà e i 30 dipartimenti alle attese di molti settori economici sulle prossime scelte di chi sarà chiamato alla guida dell’università, dalle speranze dei 750 professori e dei 700 amministrativi e tecnici a quelle dei quasi 17mila studenti.
 «La Nuova» ha così posto 8 domande ai candidati (quesiti e risposte al centro della pagina). I temi saranno naturalmente approfonditi nel dibattito di oggi. Ma già dalle prime battute, in un botta e risposta a distanza sui medesimi problemi, emergono convergenze e dissonanze. Con una precisazione legata ai sussurri e alle grida in vista del ricambio ai vertici. Mastino e Luciano, entrambi con qualche approssimazione incasellabili in un’area politica di centro, sono finora gli unici che hanno formalizzato la loro disponibilità. Nel frattempo sono trapelati i nomi di altri docenti, che non hanno però ufficializzato le candidature. Non è dunque escluso che i prossimi giorni riservino qualche sopresa.
 
Pagina 6 - Sardegna
PIETRO LUCIANO 
Rappresento la discontinuità
Forti sinergie con il territorio 
1
C’è l’esigenza di qualificare la didattica su livelli elevati e di far crescere i parametri per stabilire le quote-parti di finanziamento provenienti dal fondo ordinario statale ogni attribuito all’università. Dobbiamo poi adeguare le strutture dell’ateneo e rinnovare le apparecchiature tecnologiche.
 
2
Se io avessi voluto agire in continuità, non mi sarei certo candidato. Direi che la continuità con la linea precedente potrebbe venire garantita dal professor Mastino, certamente non da me.
 
3
È necessario un nuovo rapporto con l’intera realtà del centro nord della Sardegna. L’università rappresenta una ricchezza del territorio e deve a sua volta trovare una precisa identità recuperando forze e risorse dallo stesso territorio. Occorre infine stabilire relazioni internazionali efficienti e produttive. Il nostro obiettivo dev’essere infatti quello di conquistare quote significative d’incentivi, con forti ricadute positive per la didattica e per la ricerca del nostro ateneo.
 
4
Il traguardo può essere raggiunto attraverso la riqualificazione della spesa. E con una strategia che punti ad attrarre nuove risorse dal territorio. Oggi, comunque, un altro motivo di preoccupazione è rappresentato dal forte invecchiamento della classe docente. Dovremo dunque agire al meglio per conquistare altri fondi che ci consentano di assumere giovani ricercatori.
 
5
Probabilmente c’è stata in questi anni una proliferazione eccessiva di sedi. Anche il nostro, come altri atenei, in questo senso ha seguito una moda diffusa su scala nazionale, magari in qualche caso facendosi troppo solleticare da politici locali interessati all’istituzione di corsi gemmati. Oggi va fatta un’attenta riconsiderazione dell’intera questione. Alcune sedi sono state già chiuse. Altre potranno sopravvivere solo se corrisponderanno ai parametri di efficienza per la didattica e per la ricerca. Il sostegno finanziario, da solo, non è sufficiente. Sono indispensabili condizioni operative uguali a quelle rese possibili nella sede centrale dell’ateneo.
 
6
L’azienda mista va dotata di strutture moderne, rispondenti alle norme di sicurezza e a un adeguato sistema di ospitalità sanitaria da riservare ai pazienti. La medicina, in questo senso, dev’essere ritenuta l’interfaccia dell’università verso il contesto sociale della Sardegna centro-settentrionale.
 
7
Sotto questo profilo l’università di Sassari non è diversa dagli altri atenei italiani.
 
8
Perché propongo un governo condiviso e partecipato dell’università, oltre che una profonda revisione dello statuto e del regolamento che disciplinano la vita del nostro ateneo.
 
Pagina 6 - Sardegna
ATTILIO MASTINO 
Punto a migliorare la qualità
Più laureati e meno tempi morti 
 
1
Puntare sul miglioramento della didattica. Elevare la produttività. Contrarre i tempi morti. Far aumentare il numero dei laureati. Ridurre gli abbandoni degli studi accademici. Seguire i nostri iscritti anche dopo la laurea. E poi assegnare una sede definitiva alla facoltà di economia e intervenire sull’attività nel settore della sanità per ottimizzarla.
 
2
Sono stato il più vicino collaboratore del rettore e non sarò sleale. Ma conosco come nessun altro la macchina amministrativa e credo che la situazione, i tempi, le prospettive richiedano un cambiamento fortissimo. Per difendere il nostro ateneo e l’università pubblica in genere è necessario il coinvogimento di tutte le forze vive in favore del territorio.
 
3
Il nostro ateneo si appresta a festeggiare i suoi 450 anni di vita. Gode di un’autonomia riconosciuta a livello costituzionale. Dobbiamo adesso lavorare perché quest’autonomia si rafforzi attraverso il confronto con la Regione, la città di Sassari, il territorio con precisi obiettivi di crescita.
 
4
I principali problemi riguardano il fondo ordinario statale. Credo dovremo tutelarci migliorando le valutazioni che possono venire fatte sul peso della didattica. Le questioni in ballo sono gravi ma affrontabili. Certo, è da scongiurare il blocco del turn over. Ma le analisi reali sono lontane da alcune elaborazioni catastrofiche che circolano in questi giorni. Dal ministero abbiamo avuto assicurazioni sulla base delle quali le somme previste per noi saranno di fatto confermate.
 
5
L’università non deve soffrire per un decentramento spesso improduttivo. Bisognerà perciò raffreddare al massimo la presenza fuori sede. Soltanto di fronte a risultati eccellenti e a risorse finanziarie adeguate potrà venire consentita la prosecuzione dei corsi di laurea a Olbia, Nuoro e Oristano.
 
6
L’istituzione ospedaliera-universitaria va considerata uno strumento per rilanciare l’integrazione tra attività di formazione e assistenza. Dobbiamo riconfermare Sassari e il suo territorio nella posizione di secondo polo della sanità in Sardegna. E l’azienda non va vissuta perciò come una semplice Asl, quanto piuttosto come un’istituzione nella quale diventa determinante la sinergia di rapporti tra rettore e direttore generale.
 
7
Spero di no. In generale, anche tra i giornalisti e in ogni ambiente, ci sono problemi simili. Occorre vigilare perché non ci siano in futuro fenomeni di nepotismo ma solo meritocrazia.
 
8
Per la mia esperienza. Per i risultati che ho ottenuto nel coordinamento della ricerca. Per la conoscenza del sistema amministrativo dell’ateneo. Per il ruolo che io stesso svolgo come ricercatore.
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Uso di sostanze dopanti tra i giovani 
STASERA ESPERTI A CONFRONTO A «SA DUCHESSA» 
 
CAGLIARI. L’uso di sostanze dopanti tra i giovani è purtroppo in aumento. Più volte sono stati lanciati segnali d’allarme e dell’argomento discutano questo pomeriggio, dalle 16 in poi nell’aula magna della facoltà di Scienze della formazione, a Sa Duchessa, gli esperti convocati dalla Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping, dall’Ordine degli psicologi e dal Coni. Partecipano tra gli altri maestri dello sport, magistrati, docenti universitari. In particolare Arnaldo Zelli e Luca Mallia presenteranno i risultati di una ricerca sugli aspetti psicologici nell’uso di sostanze dopanti da parte dei giovani.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Dieci regole del Wwf per salvare il Poetto 
«Siamo stufi dei soliti piani faraonici che restano chiusi nei cassetti» 
Riproposto il decalogo scritto dal dipartimento di Scienze della terra 
Gli ambientalisti denunciano il degrado della spiaggia e il disinteresse degli amministratori pubblici 
 
CAGLIARI. «Più di una volta, soprattutto in occasione delle competizioni elettorali, le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli, avevano manifestato l’intenzione di impegnarsi subito per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del Poetto dopo i danni prodotti dal disastroso ripascimento del 2002. Al contrario, assistiamo ad un progressivo degrado della spiaggia».
 La denuncia arriva dal Wwf con un comunicato che fotografa una situazione allarmante. «Se i cagliaritani si stavano abituando con rassegnazione alla nuova spiaggia grigio-topo - scrivono i responsabili del gruppo ambientalista - adesso dovranno fare i conti con le estese pietraie che ci sono in più punti e con la vegetazione bassa che sta rapidamente conquistando porzioni di litorale adiacenti alla strada. In alcuni punti la nuova sabbia immessa con il ripascimento ha provocato nei un “crostone” spesso impermeabile che, con piogge abbondanti, impedisce un rapido assorbimento dell’acqua e dà origine a enormi pozzanghere. Per finire: rifiuti e sporcizia ovunque».
 Nel mirino del Wwf ci sono soprattutto i politici - dalla Regione al Comune - che hanno «sbandierato faraonici programmi di sviluppo» smentiti dalle desolanti condizioni del Poetto.
 Per arginare lo sfacelo del lungomare, secondo il Wwf basterebbe per prima cosa adottare il “Decalogo per la gestione delle spiagge sarde”, stilato dal dipartimento di Scienze della terra dell’università. «Si tratta di dieci regole fondamentali che garantirebbero innanzitutto un’adeguata percezione nell’opinione pubblica del valore paesistico e ambientale della spiaggia, offrendo importanti suggerimenti per la corretta gestione e fruizione dell’arenile. Peraltro, il decalogo è stato già sperimentato con successo nella costa di Palau». Tra le regole fissate dagli esperti dell’ateneo cagliaritano: non prelevare sabbia e conchiglie, non rimuovere le alghe, non costruire sulla spiaggia, ripulire l’arenile a mano, coinvolgere tutti i soggetti interessati, dagli amministratori agli operatori, nella gestione del litorale, monitorare secondo parametri scientifici l’evoluzione e lo stato di salute della spiaggia. «Ci chiediamo dove sia finito lo studio elaborato qualche anno fa dalla commissione di indagine tecnico-amministrativa, incaricata dalla Regione per la stesura di uno studio di fattibilità per il recupero del Poetto - scrive il Wwf -. Per quel progetto, lo ricordiamo, sono stati spesi 250 mila euro di fondi pubblici. Ora, oltre a sollecitare i comuni di Cagliari e Quartu per l’adozione di iniziative concrete a favore del recupero del Poetto, chiediamo un intervento della Regione». (ps)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
MASTER DI GIORNALISMO 
Sassari, Reporters ritorna in edicola 
 
SASSARI. Torna in edicola Reporters, la rivista del master in giornalismo della facoltà di scienze politiche dell’università di Sassari. Con un nuovo formato, cadenza quindicinale e il sottotitolo «in Sardegna», Reporters - che è diretto da Sandro Macciotta - raccoglie gli articoli dei 26 studenti che seguono i corsi post laurea che valgono per il praticantato giornalistico che apre la strada all’esame di Stato.
 Interamente a colori, il quindicinale spazia dalla politica regionale allo sport, dall’attualità nazionale e internazionale alla cronache sarde. Nel primo numero dell’ottavo anno di pubblicazioni una intervista al sindaco di Castelsardo e neo-consigliere regionale Franco Cuccureddu che propone il turismo carcerario all’Asinara, uno speciale sui primi 50 giorni di Obama, il fronte del no dei medici alla denuncia dei clandestini. Reporters è in vendita al prezzo di 50 centesimi.
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie