Domenica 8 marzo 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 marzo 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari – pagina 32
Selargius. Saranno costruiti laboratori di ricerca e il planetarium più grande dell'Isola
Nell'ex polveriera il Campus della fisica
Affidati i lavori, nascerà un polo scientifico d'eccellenza  
Le opere costeranno 4 milioni e mezzo di euro e saranno concluse in 285 giorni, ma si attende l'ultimo via libera regionale
 
Oggi sono capannoni e casermette in completo abbandono, tra un anno faranno parte di un polo d'eccellenza nei settori dell'astrofisica e dell'ambiente. Il Comune di Selargius ha affidato i lavori del Campus della scienza che sorgerà nell'ex polveriera di Cuccuru Angius, vicino alla Statale 387. Un progetto ambizioso che vede impegnati partner di tutto rispetto, a cominciare dall'Istituto nazione di astrofisica.
L'APPALTO Ad aggiudicarsi i lavori è stata la società di costruzioni Pellegrini con un'associazione temporanea d'imprese. Si tratta di un appalto integrato che prevede, prima ancora di iniziare l'intervento vero e proprio, la definizione del progetto definitivo. Due i punti fondamentali sui quali l'Ati vincitrice della gara ha superato la concorrenza di ben quindici altre imprese partecipanti: da una parte il classico ribasso d'asta (si partiva da 6 milioni di euro e si è arrivati a meno di 4 e mezzo), dall'altra l'assicurazione di finire i lavori entro 285 giorni (il Comune aveva preventivato quasi due anni) e cioè in meno di dieci mesi.
L'ULTIMO OSTACOLO La fretta di ultimare, per il momento, è tenuta a freno dai passaggi burocratici. In Municipio si attende l'ennesima autorizzazione paesaggistica della Regione, dopodiché il cantiere potrà diventare realtà. Nel frattempo, però, il Comune non è rimasto con le mani in mano. Alcuni mesi fa, il sindaco Gianfranco Cappai aveva firmato un'ordinanza urgente per la messa in sicurezza di tutta l'area a iniziare dalla recinzione per evitare eventuali incursioni di vandali. «Successivamente non ci resterà che dare in appalto la sistemazione esterna dell'area», spiega l'assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Canetto, «abbiamo fatto salti mortali per riuscire a traghettare in porto quest'opera e a salvare i finanziamenti».
IL PROGETTO Il Campus della Scienza, della tecnica e dell'ambiente è un progetto ereditato dalla precedente Giunta guidata dal sindaco Mario Sau. Una sfida raccolta e praticamente conclusa dall'attuale amministrazione. D'altronde su un'iniziativa così ambiziosa non ci possono essere differenze tra schieramenti politici. Nell'ex Polveriera si insedierà la sede scientifica dell'Istituto nazionale di Astrofisica, che gestisce il radiotelescopio di San Basilio. In questo quadro si inserisce il progetto “Protostar” del ministero dell'Università e ricerca per la produzione di specchi sottili e collettori solari.
IL CAMPUS Nuovi edifici e vecchie caserme saranno integrati nell'ambiente circostante per ospitare laboratori di ricerca e aule didattiche, ma ci sarà anche il planetarium più grande della Sardegna e un museo dell'astronomia. Nella progettazione, grande rilevanza è stato dato all'impatto ambientale: dalla produzione dell'energie tramite impianti fotovoltaici al riciclo delle acque.
GIOVANNI MANCA DI NISSA

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari
LA TESI DI LAUREA 
La città rivista da una curiosa prospettiva 
 
PORTO TORRES. Una tesi affascinante che mira a valorizzare l’immenso patrimonio archeologico di Turris. “Porto Torres. Potenzialità della storia nel progetto del futuro”, tesi di laurea di Giacomo Alessandro, è fonte di ipotesi, curiosità e suggerimenti su come programmare la città del futuro. Partendo dalla costruzione di una carta archeologica, l’autore ha disegnato una linea di costa un po’ differente da quella consolidata. Giacomo Alessandro ha ipotizzato che la foce del Rio Mannu, esposto al maestrale come il Coghinas, si protendesse verso l’area della vecchia darsena con una sorta di lingua di sabbia a protezione. Il porto fluviale sarebbe stato lì, avvalorato anche dalla presenza di un procurator ripae turritanae. Quella lingua di sabbia sarebbe stata cancellata dal mare. Questa è solo la prima sorpresa nell’incontro organizzato dal Movimento Sardo e introdotto dal docente di Topografica antica alla facoltà di architettura di Alghero Giovanni Azzena. L’asse viario seguirebbe infatti direttrici differenti da quelle storicizzate: la Karalibus ad Turrem costeggerebbe il Riu Mannu, la strada che collegava Tibula a Sulci attraverserebbe Su Crocifissu Mannu e l’area della Basilica paleocristiana di Monte Angellu. Non mancano poi gli accenni all’acquedotto, «il cui tratto più sconosciuto è il terminale urbano situato nel colle del Faro», ma le vera sorpresa riguarda una nuova collocazione del teatro, individuato «non nei pressi del campo Occone ma in periferia, alle spalle del colle del Faro». L’altra chicca riguarda la curiosa analogia tra l’asse viario di Turris ed il disegno della navicella ritratta nel mosaico dei Naviculari Turritani, nel porto di Ostia. Infine il progetto di rivalutazione urbana: «La mia idea è creare un parco che riunisca le città archeologica, urbana, industriale, e si spinga fino alla zona industriale valorizzando l’area fluviale - spiega Giacomo Alessandro -. Questo presupporrebbe un’area museale nella zona scavata nel 1882 che consentirebbe l’accesso e valorizzazione del colle del Faro, il quale diverrebbe punto di osservazione privilegiato delle città antica e moderna».
 Emanuele Fancellu 
 

Questionario e social

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