Lunedì 12 gennaio 2009

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 gennaio 2009
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
L’occasione del Governo
Il merito e la riforma dell’Università
di Gaetano di Chiara  
 
Per l’università italiana, precipitata in fondo alle classifiche internazionali, il 2008 è stato un annus horribilis. Il decreto Gelmini, appena convertito in legge, intendeva intervenire urgentemente sui due aspetti ritenuti i maggiori responsabili della decadenza dell’università italiana: le modalità di utilizzazione dei fondi statali e del reclutamento dei docenti.
Oltre a questo però il decreto voleva dare una risposta alla protesta dei docenti e degli studenti contro i drastici tagli al finanziamento statale delle università e al ricambio del personale contenuti nel decreto Tremonti. Nonostante abbia raggiunto questi due obiettivi di massima, la legge Gelmini non introduce norme realmente nuove ma si limita a mitigare le conseguenze negative di quelle esistenti.
Per esempio, per quanto riguarda il reclutamento dei docenti, la legge Gelmini non abolisce la doppia idoneità per l’ultima tornata di concorsi, ma si limita a modificare il meccanismo di formazione delle commissioni concorsuali. Risultato: la disponibilità di un secondo idoneo per ogni posto di professore messo a concorso finirà per produrre gli stessi danni, cioè un aumento della spesa per stipendi, che il decreto Tremonti di quest’estate intendeva evitare attraverso la riduzione del ricambio dei docenti.
E’ chiaro comunque che l’abolizione della doppia idoneità non basterebbe a far sì che la normativa della nuova legge soddisfi la funzione primaria del concorso, che è quella di scegliere, su una rosa di candidati, il più idoneo a ricoprire un posto di professore. Per ottenere questo risultato bisognerebbe che la scelta del candidato sia premiante per coloro che lo hanno richiesto, cioè per i docenti del dipartimento o della facoltà che ha bandito il posto. Perché ciò sia possibile la scelta del candidato, piuttosto che da docenti in prevalenza esterni, dovrebbe essere fatta dagli stessi professori del dipartimento o facoltà che ha richiesto il posto. In questo modo sarà possibile far ricadere le conseguenze della scelta, in termini di efficienza della ricerca del dipartimento, su quelli stessi che l’hanno fatta, creando così le premesse per un meccanismo premiale. A questo scopo basterebbe attribuire una quota sostanziale dei finanziamenti statali ai dipartimenti o facoltà più meritevoli in termini di ricerca e didattica. La nuova legge riserva per questo il 7% del finanziamento statale: troppo poco per creare un efficace meccanismo virtuoso.
Questo meccanismo richiede comunque l’introduzione di un efficiente ed agile sistema di valutazione dell’attività didattica e di ricerca dei docenti. Su questo aspetto la nuova legge si limita a stabilire un minimo di una pubblicazione ogni due anni al fine di ususfruire degli scatti stipendiali biennali. Per il resto si riferisce a complessi organismi di valutazione istituiti dai governi precedenti.
La legge Gelmini lascia dunque aperta l’esigenza di una riforma meritocratica. La storia insegna che la sinistra, pur avendo gli strumenti culturali per attuare la meritocrazia non ne ha il supporto politico, essendo il suo elettorato costituito prevalentemente da dipendenti pubblici. Così, la sinistra si è sempre riempita la bocca con la meritocrazia ma ha sempre demandato al centro-destra la sua attuazione. L’attuale governo costituisce quindi un’occasione irripetibile per attuare l’auspicata riforma meritocratica dell’università.

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cronaca
Brevi
AUDITORIUM
Qui Max Manfredi
 
 CAGLIARI. Oggi alle 12 nell’auditorium A della sede di via San Giorgio 12 della facoltà di lingue e letterature straniere si terrà un incontro con il cantautore Max Manfredi. Noto anche per la collaborazione con Fabrizio De André nel 1994 in La Fiera della Maddalena, Manfredi ha recentemente pubblicato il suo quinto album. Nel corso dell’incontro gli studenti potranno parlare con l’artista e porre domande sui temi del suo lavoro e della musica.
 
 

Questionario e social

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