Sabato 4 ottobre 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 ottobre 2008
Rassegna quotidiani locali

LA NUOVA SARDEGNA

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Ricerche su farmaci anti virali 
David Kelvin visiting professor nell’ateneo cittadino 
TONINO MELONI 
 
SASSARI. Riconosciuta ormai come regione fertilissima per la ricerca universitaria, non meraviglia che studiosi di tutto il mondo svolgano in Sardegna importanti ricerche in campo medico, botanico, antropologico, geologico e naturalistico e che, proprio per le opportunità scientifiche offerte dall’isola, vada crescendo il numero di docenti e ricercatori stranieri che, nell’ambito di accordi internazionali e grazie ai finanziamenti della Regione Sardegna, si intrattengano nelle università sarde come “visiting professor”, dando così consistenza internazionale all’Ateneo in cui operano.
 L’Università di Sassari ospita da qualche tempo un visiting professor di grande valore: è il professor David Kelvin, uno dei massimi esperti mondiali di influenza aviaria, professore di immunologia dell’University Health Network di Toronto (dove coordina il lavoro di venti ricercatori) e direttore del prestigioso “International Institute of Infection and Immunity” di Shantou, in Cina. Nel dipartimento di Scienze biomediche dell’ateneo turritano ha studiato la presenza di virus influenzali negli uccelli migratori che stazionano per lunghi periodi nel Nord Sardegna per via delle condizioni ambientali particolarmente favorevoli.
 Grazie alle sue ricerche, è stato creato uno spin-off universitario con un’impresa che opera a Porto Conte, le cui linee fondamentali sono la ricerca di farmaci antivirali e antibatterici e lo studio della senescenza immunologica negli anziani dell’isola.
 «La Sardegna - afferma il professor Kelvin - ha molti anziani in ottima salute: per la longevità dei suoi abitanti è sicuramente ai primi posti nel mondo. Il fatto ovviamente mi incuriosisce, per cui cerco di capire se sia legato al sistema immunitario».
 Non nasconde, il professor Kelvin, di aver trovato all’Università di Sassari un ambiente favorevole che gli ha consentito di lavorare con studiosi attenti e preparati. Come i professori Luca Deiana, di cui sono ben noti gli studi sulla longevità dei sardi, Francesco Cucca, genetista di fama internazionale, Piero Cappuccinelli microbiologo in prima linea nella cooperazione allo sviluppo, e Salvatore Rubino, microbiologo conosciuto in tutto il mondo per le ricerche sulle salmonelle e direttore della rivista internazionale “Journal of Infection in developing in Country”, di cui anche Kelvin è stato promotore.
 «Un’indagine alla quale tengo particolarmente - afferma Kelvin - riguarda le malattie degli antichi sardi. Si tratta, come ho già detto, di uno studio ancora da avviare (in collaborazione con il professor Vittorio Mazzarello), che ritengo colmerà molte lacune che ancora esistono nella conoscenza degli antichi abitanti di quest’isola».
 La disponibilità dei colleghi sassaresi è molto apprezzata da Kelvin, così come la sensibilità politica che ha consentito di realizzare a Sassari strutture che sono di grande aiuto anche agli studiosi stranieri. «Mi riferisco in particolare - afferma - a “Sardegna Ricerche” e a “Porto Conte Ricerche”, impianti d’avanguardia, che consentono di lavorare ad alti livelli».
 Perciò, la vedremo ancora a Sassari...
 «Assolutamente sì, risponde il docente. Come già detto, ho in programma lo studio delle malattie che colpivano i protosardi. Inoltre, intendo potenziare le attività dello spin-off a Porte Conte con il professor Rubino».
 La sua presenza nel nostro ateneo permetterà comunque nuovi importanti approfondimenti, come lo studio delle infezioni emergenti, già oggetto di un ciclo di seminari che hanno interessato le facoltà di Medicina e Farmacia e anche la scuola di specializzazione in Microbiologia diretta dal professor Cappuccinelli. Perciò è auspicabile una più lunga permanenza del professor Kelvin a Sassari. Studiosi del suo valore contribuiscono a dare all’ateneo turritano quella dimensione internazionale e di eccellenza che i nostri studenti sono spesso costretti a cercare altrove.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
La Facoltà verso il blocco dell’anno accademico 
Scienze della formazione contro i tagli all’università 
 
 CAGLIARI. La facoltà di Scienze della formazione verso il blocco dell’anno accademico. Dopo l’affollatissima assemblea d’ateneo, che ha deciso lo stato di agitazione contro le norme sull’università decise dal ministro Tremonti, ieri si è riunita l’assemblea dei docenti e degli studenti della Facoltà.
 L’assemblea di Scienze della formazione ha preso atto che solo un’azione forte può avere una qualche incisività rispetto ai provvedimenti del Governo in materia finanziaria, in particolare l’ingente e progressiva riduzione dei fondi destinati alla ricerca e alla didattica, la drastica limitazione del turnover del personale docente e amministrativo, la possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, la riduzione annuale degli aumenti di stipendio.
 L’assemblea ha deciso di invitare i docenti a rinunciare a ogni incarico didattico che esuli dagli obblighi istituzionali e di chiedere al preside la verifica delle condizioni per lo svolgimento della normale attività didattica e di sospendere l’avvio dell’anno accademico.
 Il corpo docente - sottolinea un documento deciso dall’assemblea - svolge senza retribuzione aggiuntiva incarichi didattici di gran lunga più consistenti di quelli stabiliti dalla legge.
Il blocco dell’attività didattica sarà affiancato da momenti di incontro, di scambio, di informazione e di dibattito con gli studenti e le famiglie, al fine di spiegare le ragioni della lotta.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
CONGRESSO REGIONALE 
Urologia, la sfida ai tumori 
Prevenzione e nuove terapie contro un male in crescita 
 
CAGLIARI. Seppure lieve, l’aumento dei casi c’è ed è continuo, ma non è dovuto solo all’aumentare dell’età media: nell’incidenza dei tumori dell’apparato urinario, c’è da mettere in conto anche lo stile di vita. Un esempio? Il fumo provoca danni alla vescica quasi quanto ne provoca ai polmoni. E ancora: se prima per ogni sette uomini malati, c’era una sola donna con patologie oncologiche all’apparato urinario, oggi la media è salita a tre.
 I dati sono stati diffusi durante i lavori del secondo congresso regionale della Società italiana di urologia oncologica, un’intera giornata dedicata all’aggiornamento dei diversi medici che ogni giorno si trovano ad aver a che fare con pazienti affetti da queste e altre problematiche, in cui gli organizzatori hanno affrontato tre grandi filoni: i tumori alla prostata, quelli alla vescica e quelli del surrene.
 Spiega Enzo Usai, coordinatore regionale della Società italiana di urologia oncologica: ‹‹Rispetto alle altre regioni italiane, la Sardegna non registra grandi differenze per quanto riguarda l’incidenza di queste patologie. Avere comunque un quadro completo della situazione è impossibile, perchè nonostante le nostre pressanti richieste la regione non ha ancora un registro dei tumori››.
 Da quello che oncologi, radiologi, chirurghi, e quanti altri vedono nel loro lavoro giorno dopo giorno si sa comunque che la diffusione dei tumori alle vie urinarie è in crescita: ‹‹Un po’ perché la durata della vita media è aumentata - continua Usai -, e patologie come il tumore alla prostata compaiono soprattutto dopo i 60 anni, un po’ perchè uno stile di vita sbagliato spesso facilita il loro sviluppo››. Un quadro i cui toni preoccupanti sono però smorzati da una nota positiva: ‹‹Le diagnosi preoci - aggiunge il coordinatore della Siuro - sono sempre più frequenti, mentre prima ci trovavamo davanti a tumori che non erano più operabili››. Ed è proprio la prevenzione la chiave di volta nella lotta a queste patologie: ‹‹Quando i tumori sono agli inizi - sottolinea Usai - sono curabili radicalmente e hanno un basso numero di reciditività››.
 Di tumori alle vie urinarie si ammalano più gli uomini che le donne, ma per queste ultime i casi sono in aumento. ‹‹Stanno pagando lo scotto della modernità››, è la spiegazione di Usai. Una curiosità: il sesso forte, nonostante sia il più colpito, ha bisogno di una spintarella da parte della compagna prima di rivolgersi a uno specialista. ‹‹In Sardegna questo avviene soprattutto per motivi culturali - spiega Antonello De Lisa, responsabile della Clinica urologica dell’ospedale Santissima Trinità - ma a frenare gli uomini spesso è anche la paura››. Ad ogni modo, per combattere il tumore oggi le cure si fanno sempre più sofisticate: ‹‹Oltre ai nuovi protocolli di chemioterapia per i tumori avanzati - spiega De Lisa - altra novità è la crioterapia: sfruttando il freddo il tessuto muore e piano piano il corpo lo riassorbe››. Non va dimenticato che in questo genere di patologie è fondamentale la sinergia: una stretta collaborazione tra oncologo, urologo, radioterapista, sino al chirurgo.
Sabrina Zedda 
 
 

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