UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 1 ottobre 2008

Mercoledì 1 ottobre 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 ottobre 2008
Rassegna quotidiani locali
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
sanità
Dottoressa cagliaritana al vertice dell’Azienda mista
   
Maria Teresa Orano è la nuova direttrice sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari. La dottoressa Orano, specialista in Igiene e Organizzazione dei servizi ospedalieri, ha una lunga esperienza da dirigente, sviluppatasi sia negli ospedali cagliaritani sia sul territorio. Ha iniziato la sua carriera da dirigente medico proprio al San Giovanni di Dio nel 1990. Successivamente ha diretto gli ospedali di Muravera, San Gavino, l’Oncologico, il Binaghi ed i tre presidi dell’Azienda sanitaria di Oristano. Dal luglio scorso aveva assunto l’incarico di dirigente medico di presidio dei due ospedali dell’Azienda mista: l’Ospedale civile di Cagliari ed il presidio di Monserrato.
«Per me è come un ritorno a casa. L’incarico che mi è stato affidato è una sfida professionale molto stimolante, perché si tratta di contribuire allo sviluppo di una nuova Azienda», afferma Maria Teresa Orano. «L’integrazione in un’unica azienda di ospedalieri e universitari ci permetterà di diventare una realtà importante nel panorama regionale».
«Durante la consegna dei Bollini Rosa, avvenuta lo scorso luglio, ci eravamo impegnati a continuare sulla strada della valorizzazione delle professionalità femminili presenti nei nostri presidi», dice Pietro Paolo Murru, direttore generale dell’Azienda mista. «Siamo orgogliosi di aver mantenuto quella promessa».
2 – L’Unione Sarda
Speciale Pagina 41
Una malattia contagiosa quasi dimenticata che continua a mietere milioni di vittime nel mondo
Aids, il virus è sempre fra noi
Oggi si diffonde attraverso i rapporti sessuali
Se ne parla sempre meno, ma l’Aids continua a diffondersi. In Sardegna registrati 22 casi nel 2007.
di LUCIO SALIS
 
Aids, anno 2007: 33 milioni di malati nel mondo, oltre 2 milioni i morti. In Italia: 1.144 nuovi casi, 190 vittime. Negli Stati Uniti l’infezione da Hiv è la seconda causa di morte fra i giovani (subito dopo gli incidenti stradali); nell’Africa Subsahariana è la prima fra le persone di ogni età. Sembra un bollettino di guerra, invece è solo l’ultimo rapporto dell’Oms, (Organizzazione mondiale della sanità).
In Italia la Sindrome da immunodeficienza acquisita è arrivata nel 1981, quando fu diagnosticato il primo caso. Nell’arco di 27 anni, i malati sono stati 59.500, i morti 35 mila (59,8 per cento). Le regioni oggi più colpite: Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Liguria.
In questa triste classifica sull’incidenza della malattia (casi per 100 mila abitanti dall’inizio dell’epidemia) la Sardegna occupa l’undicesimo posto, a quota 1,8, ma negli anni Ottanta-Novanta è stata anche al quinto. Fra le province, Sassari è al 2,6, seguita da Cagliari (1,8), Oristano (0,8), Nuoro (0,6).
Nell’Isola, la prima diagnosi è stata eseguita nel 1985. Da allora, le statistiche ufficiali hanno censito 1752 casi: 1216 a Cagliari, 410 a Sassari, 79 a Nuoro, 47 a Oristano. Le vittime del virus, in Sardegna, sono stimate in circa un migliaio. Dato approssimato per difetto, perché la morte per Aids è ancora considerata una vergogna da nascondere e la notifica di decesso non è obbligatoria.
Secondo Gianni Rezza, direttore del reparto Epidemiologia dell’Istituto superiore della sanità, «i dati mostrano una sostanziale stabilità nel numero di nuovi casi di Aids in Italia, rispetto al 2006, segno che si è arrestata la tendenza al declino dell’incidenza della malattia conclamata, registrato dopo l’introduzione della terapia antiretrovirale combinata. Ciò dipende dal mancato accesso precoce alla terapia e deriva da un ritardo nella esecuzione del test. Ritardo causato da una bassa percezione del rischio, soprattutto in persone che hanno acquisito l’infezione per via sessuale».
Tradotto in soldoni, oggi che l’infezione si contrae soprattutto attraverso rapporti sessuali non protetti, la gente tende a sottovalutare l’eventualità del contagio. E si sottopone in ritardo ai test del sangue, quando l’infezione ha già raggiunto uno stadio avanzato. In ritardo pratica anche le terapie antiretrovirali, a base di farmaci in grado di procrastinare, di molti anni, il passaggio alla malattia vera e propria. Non a caso, «il 60 per cento dei nuovi pazienti non ha mai fatto una terapia prima della diagnosi di Aids conclamato».
Riguardo ai nuovi casi di contagio da Hiv, per i quali non esiste ancora uno strumento di monitoraggio nazionale, i dati provenienti da alcune regioni e province italiane (in Sardegna, dall’Istituto di malattie infettive dell’università di Sassari) mostrano un andamento stabile, con circa 4000 nuove infezioni all’anno, (11 al giorno). Il registro dei sieropositivi potrebbe essere uno strumento utilissimo per tenere sotto controllo l’epidemia. E infatti, nel marzo scorso, il Ministero della salute ha istituito il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di Hiv. Il provvedimento sembra aver superato i problemi, legati alla privacy dei malati, che sinora si erano dimostrati insormontabili. Il decreto ha previsto un codice per identificare i singoli casi, evitando così l’utilizzo dei dati personali del paziente. «Si tratta di un passo avanti significativo sul piano della prevenzione - spiega il professor Paolo Emilio Manconi, titolare della cattedra di medicina al Policlinico universitario di Cagliari -. Perché consentirà di delineare un quadro dell’evoluzione dell’infezione e di programmare campagne di prevenzione specifiche». Anche in Sardegna, dove l’evolversi dell’epidemia, in linea con l’andamento nazionale, sembra essersi stabilizzato. L’anno scorso, i casi di Aids sono stati 22, contro i 39 del 2006 e i 35 del 2005.
Attualmente, i malati vengono assistiti in una serie di strutture distribuite su tutto il territorio isolano: a Cagliari il reparto malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità (diretto la Giuseppe Angioni) e il reparto universitario del professor Manconi, a Sassari l’Istituto di malattie infettive che fa capo a Maria Stella Mura, a Nuoro la divisione dell’ospedale San Francesco, diretta dall’infettivologo Pietro Mesina. Per Manconi, strutture più che sufficienti per assicurare un buon livello di assistenza. «Vanno invece migliorati gli strumenti per la prevenzione. Mancano i fondi per organizzare campagne di informazione fra i giovani, ma soprattutto per assicurare il necessario ricambio di specialisti nelle cliniche. Se non si interverrà, fra qualche anno potremmo trovarci in una condizione critica».
All’assistenza ospedaliera si affianca quella domiciliare, assicurata dalla Regione attraverso le Asl, perché mentre diminuiscono i casi di Aids conclamato, aumenta il numero degli ammalati cronici. E quindi si vive più a lungo.
Una situazione che consente all’assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, di concludere: «La situazione, in Sardegna, è assolutamente sotto controllo, i dati confermano che la vera emergenza Hiv nell’Isola è superata, grazie ai progressi della medicina e alla maggiore prevenzione. Certo non bisogna abbassare la guardia, e per questo - anche su richiesta di diverse associazioni - stiamo programmando una campagna di sensibilizzazione e di informazione rivolta soprattutto ai giovani e ai giovanissimi». 
3 – L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 23
sant’antioco
Lame, monete e ceramica greca restituiti dagli scavi nel Cronicario
 
Un anello e monete puniche in bronzo, lame in ossidiana ma anche un amo da pesca in bronzo e un peso per sostenere le reti più un frammento di ceramica di probabile produzione euboica (greca), sono parte del bottino che ha riservato l’ultima campagna scavi al Cronicario di Sant’Antioco. «Le indagini archeologiche nell’area del cosiddetto Cronicario di Sant’Antioco - spiega il direttore dei lavori, l’archeologo Piero Bartoloni - si sono svolte tra giugno e luglio sotto l’egida del Dipartimento di Storia e della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Sassari, sovrintendenza e il contributo del Comune di Sant’Antioco». Nel corso della campagna di scavo archeologico è stata proseguita l’indagine dell’area più settentrionale di scavo in cui le indagini sono iniziate nel 2006. Le ricerche si sono concentrate nella parte ovest del settore, dove al di sotto degli strati più recenti di humus si sono immediatamente presentate alcune situazioni stratigrafiche molto interessanti. «Questa campagna di scavo ha confermato - prosegue l’archeologo - che questa parte dell’abitato è interessata da interventi moderni che hanno intaccato i depositi antichi». Nonostante questa situazione gli scavi hanno riportato alla luce una buca di forma circolare, praticata probabilmente per impiantare un albero da frutto in epoca medievale. (t. s.) 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 20
Corsi di laurea a Nuoro
 
La segreteria dell’università nuorese informa che tutti coloro che hanno partecipato al test di orientamento tenutosi a Cagliari il 15 settembre scorso, che accedendo all’area riservata (www.unica.it, servizi on-line agli studenti) sarà possibile immatricolarsi sin dal 1 ottobre al corso di laurea in amministrazione e organizzazione. Le lezioni avranno inizio il 3 ottobre (l’orario è consultabile sempre sul sito www.unica.it) e si terranno nella sede nuorese dell’università di Cagliari.

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 40 - Nazionale
Università nuorese, Cagliari salva il corso di Amministrazione 
 
NUORO. Non c’è più il pericolo che gli studenti decisi a iscriversi al corso di laurea in Amministrazione e Organizzazione a Nuoro debbano fare le valigie per frequentare le stesse lezioni a Cagliari. La facoltà di Scienze politiche del capoluogo isolano ha infatti dato il via libera, anche per il 2008/2009, al primo anno del corso universitario «gemmato» in Barbagia. Le immatricolazioni ad «Amministrazione e Organizzazione» erano state sospese per valutare se 32 studenti (tanti avevano partecipato ai test d’orientamento) giustificassero la messa in moto della complessa macchina di un corso universitario. Il problema era che quei giovani, avvertiti troppo tardi dello stop, non potevano più potuto affrontare le selezioni per altri corsi universitari.
 Le proteste degli studenti, evidentemente, hanno indotto i vertici della facoltà di Scienze politiche di Cagliari (dove proprio oggi la nuova preside Paola Piras subentra all’uscente Raffaele Paci) a tornare sui propri passi. Un comunicato informa «tutti coloro che hanno partecipato al test di orientamento che sino al 3 ottobre, accedendo all’area riservata (www.unica.it, servizi on line agli studenti) sarà possibile immatricolarsi al primo anno. Le lezioni avranno inizio il 3 ottobre».
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Gallura
Chiusi i corsi di laurea della facoltà di Farmacia 
I tagli della legge finanziaria regionale penalizzano gli studenti della Gallura 
Fine delle sedi gemmate di tecnica erboristica e tossicologia ambientale 
TONIO BIOSA 
 
 TEMPIO. Il corso di tossicologia dell’Ambiente chiuso dallo scorso anno accademico. Stessa sorte da quest’anno per il corso di Tecniche erboristiche. Per l’università gemmata di Tempio le cose non marciano nel verso sperato. L’insufficienza delle risorse finanziarie, specie in dipendenza dei tagli imposti dalla visione in materia di università sarde dell’Amministrazione regionale, e quindi il calo delle matricole hanno fatto sì che la recente esperienza di studi superiori per il conseguimento di diplomi universitari si avvii, a meno di nuovi favorevoli accadimenti, inesorabilmente a conclusione.
 Con indiscutibile decapitazione delle opportunità del territorio e grande rincrescimento da parte di quanti, nel corso di questi ultimi sette anni, si sono attivati prima per l’istituzione dei corsi da parte della facoltà di Farmacia dell’Università di Sassari e quindi per il loro funzionamento. In prima linea si collocano gli amministratori che appena due settimane fa, con una delegazione composta dal sindaco Antonello Pintus, dell’assessore all’Istruzione Angela Masu e del rettore dell’ateneo turritano Alessandro Maida, hanno incontrato a Cagliari l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione per assicurare all’università gemmata di Tempio una continuità o una seconda vita in forme e compiti diversi. Quest’ultima alternativa infatti, mentre viene assicurata la conclusione del corso agli studenti del secondo e terzo anno, si porrebbe come l’unica strada percorribile. I percorsi sono stati tracciati ieri, nel corso dell’incontro in municipio per concordare il piano strategico dello sviluppo di Tempio nel prossimo decennio, dal professor Giampiero Boatto della facoltà di Farmacia dell’ateneo turritano, profondo conoscitore delle vicende legate alla nascita e al funzionamento dell’università gemmata cittadina. Tutti e tre muovono da una situazione di grande favore, ovvero l’altissima qualità di laboratori ed apparecchiature di cui si è dotata la sede universitaria tempiese che per questo sarebbe in grado di offrire servizi di ricerca esterni ed in conto terzi di rilevante importanza e di grande ritorno anche economico. Ed ecco così, secondo il quadro tracciato dal professor Boatto, la possibilità che dalle ceneri dell’università possa nascere un centro di ricerca INCA, l’Istituto nazionale di Chimica ambientale, inserendosi nel ristretto numero di quelli operativi in Italia. Oppure un centro Apas, ovvero un laboratorio di analisi del tipo di quelli esistenti nelle quattro vecchie province sarde e chiamati per esempio per le analisi sull’inquinamento costiero. Infine si può intravedere la possibilità dell’istituzione di un master per le analisi chimiche e tossicologiche di carattere forense. «Come facoltà di Farmacia - ha ricordato Boatto - sono tante le consulenze che forniamo, in caso di processi legati agli stupefacenti, alle sedi giudiziarie di Tempio, Olbia e La Maddalena. Una funzione che potrebbe esser svolta dai laboratori di Tempio e dal personale addetto».
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
Museo archeologico, un sogno che presto diventerà realtà 
Le teche espositive sono già in arrivo ma urge completare i lavori nel piano terra 
 
BOSA. Le nuove teche sono in arrivo, ma la priorità è quella di completare i lavori nel piano inferiore che ospiterà studenti e ricercatori impegnati nella catalogazione delle centinaia di reperti archeologici - anche sottomarini - ritrovati in questi anni e sparsi nei depositi di musei e soprintendenze di mezza Sardegna.
 Una struttura nuova anche nella concezione scientifica, quella che sorgerà nell’ex convento dei Cappuccini, la sede che ospiterà i preziosi pezzi ritrovati a Bosa e nell’intero bacino della Planargia-Montiferru Occidentale. Ad anticipare il futuro, a quanto pare prossimo, del museo - nell’ambito delle “Giornate europee del patrimonio, viaggio tra i tesori d’Italia” - la Soprintendenza per i beni archeologici della Sardegna, rappresentata da Gabriella Gasperetti (l’archeologa responsabile per questa fascia di territorio dell’isola) insieme al commissario regionale Massimo Torrente e al pro-rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino.
 «Ho notato che tra i vari problemi di Bosa c’è proprio l’assenza di una struttura museale che raccolga questo inestimabile patrimonio.», ha affermato Massimo Torrente, «Ma credo siamo proprio vicini a questo risultato, il cui merito va ovviamente alle amministrazioni che si sono succedute in questi anni e al lavoro dell’Ufficio tecnico comunale».
 Attilio Mastino ha quindi richiamato alcune fasi del trentennale iter che, dal progetto iniziale ai giorni nostri, ha caratterizzato il lungo viaggio del museo: «Mi auguro detto però lo studioso bosano che la nuova struttura sia concepita con una visione moderna dei problemi scientifici e che, oltre alla parte espositiva, apra le porte al lavoro costante di giovani ricercatori.», ha però sottolineato lo studioso bosano, «Tra l’altro a Bosa una generazione di cittadini non ha mai visto una serie di interessanti reperti che invece, dalla fine dell’800, era possibile ammirare nei musei del Momnsen e dello Smith e anche in varie collezioni private».
 Un appello raccolto per la Soprintendenza da Gabriella Gasperetti: «Ormai la struttura è quasi pronta e ora quindi la nostra attenzione sarà rivolta all’allestimento del deposito e del laboratorio, che precede la sistemazione dei reperti nelle varie teche».
 Secondo la Gasperetti inoltre l’idea è quella di lavorare insieme a Comune e Università: «Per dare vita ad un progetto didattico comune, che permetta di vivere questo luogo della cultura in maniera dinamica e non statica».
 La studiosa non si è sbilanciata sui tempi di apertura del museo, ma ha assicurato la massima celerità possibile. La nascita del museo territoriale della Planargia con sede nell’ex convento dei Cappuccini questa volta sembra veramente ad un passo dalla sua realizzazione.
Alessandro Farina 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
OSPEDALI 
Maria Teresa Orano direttore sanitario dell’azienda mista Regione-Università 
 
CAGLIARI. Maria Teresa Orano è la nuova direttrice sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari. Specialista in Igiene e Organizzazione dei servizi ospedalieri, Orano ha una lunga esperienza da dirigente, sviluppatasi sia negli ospedali sia sul territorio. Ha iniziato la sua carriera da dirigente medico proprio al San Giovanni di Dio di Cagliari nel 1990. Successivamente ha diretto gli ospedali di Muravera, San Gavino, l’Oncologico, il Binaghi e i tre presidi dell’Azienda sanitaria di Oristano. Dal luglio scorso aveva assunto l’incarico di dirigente medico di presidio dei due ospedali dell’Azienda mista: l’Ospedale civile di Cagliari e il presidio di Monserrato. Un altro tassello della tormentata storia dell’azienda mista va al suo posto. Come si ricorderà l’azienda mista aveva perso il direttore sanitario l’estate scorsa a quasi un anno dalla nomina: Marino Marchi medico di Oristano si è dimesso nel giugno scorso per motivi personali.
 La ricerca del nuovo direttore sanitario è cominciata subito, ma naturalmente non era una scelta facile. Già prima della nomina di Marchi erano stati fatti molti nomi, tutti con un connotato politico preciso, la scelta del professionista oristanese aveva spiazzato molti. Si era anche pensato che fosse una scelta temporanea, ma Marchi aveva cominciato a lavorare togliendo a tutti questa convinzione, poi le dimissioni un po’ a sorpresa. Orano ha un curriculum classico per un direttore sanitario, incarico che finora ha visto soltanto figure maschili a volte con una connotazione politica o con appartenenze a cordate di varia natura.
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
Sotto la lente di Mahfuz e Deledda 
I due Premi Nobel al centro di un progetto culturale 
ROBERTA SANNA 
 
CAGLIARI. Nagib Mahfuz e Grazia Deledda: con il parallelo letterario fra i due premi Nobel prende l’avvio il progetto triennale per un ponte euro-mediterraneo tra Egitto e Sardegna. «Carovane Mediterranee di Arte e di Pace», a Cagliari dal 16 al 31 ottobre e al Cairo dal 18 al 20 novembre, nasce dalla cooperazione tra il Teatro Alkestis e la Cairo Accademy of Arts, la più importante istituzione per le arti del mondo arabo, per un processo di scambio artistico e culturale. «Perché la conoscenza è il miglior modo di sconfiggere i pregiudizi tra due mondi che hanno rapporti storici sin dall’epoca dei Faraoni», ha detto ieri alla Cittadella dei Musei Khalel Abdel Galil a capo dell’Istituto del Cinema dell’Accademy. Sottolineando poi le affinità - i profumi del mare, i visi, le strade - che sin dall’arrivo in città l’hanno fatto «sentire a casa».
 Così l’incontro di somiglianze e differenze può servire a smentire «l’assurda teoria del conflitto di civiltà». Una «condivisione di uomini e idee» auspicata anche da Roberto Coroneo, preside della facoltà di Lettere e Filosofia, che con Giovanna Cirina guidano l’apporto dell’ateneo cagliaritano al progetto. E, la genesi della manifestazione parte proprio da un incontro di uomini e idee. Durante l’edizione 2007 di «Voci del Mediterraneo», in cui si mettevano in relazione la cantante egiziana Umm Kulthumm e Maria Carta, ci fu il primo contatto e forte empatia tra le due istituzioni culturali. Il progetto è già partito in estate con un seminario teatrale del regista Massimo Michittu presso la Cairo Accademy e l’allestimento di uno spettacolo con tre attori dell’Alkestis e tre allievi dell’accademia. «Dove vola la Fenice», ispirato all’opera di un mistico iraniano e al mito dell’araba fenice, è stato quindi invitato al Festival internazionale del Teatro Sperimentale del Cairo dove debutterà dal 10 al 20 ottobre. Il programma cagliaritano si svolgerà al teatro Alkestis di via Loru, con tre appuntamenti cinematografici dal 16 ottobre. «Il vicolo del mortaio», «Chiacchierata sul Nilo» (il 23) e «La scelta» (il 30) sono tre film tratti da tre fra le più note opere di Nagib Mahfuz. Lo scrittore egiziano, premio Nobel nel 1988, scomparso nel 2006, voce di un Islam moderato e contrario all’integralismo - fu censurato e minacciato dalla Jihad e si salvò dalle coltellate di un attentatore - ha saputo raccontare magistralmente la vita e la gente della capitale egiziana. Attraverso la sua letteratura si può «vedere e vivere in Egitto, fra i bar e i quartieri popolari del Cairo», è il consiglio di Gaili. Come, pur nella diversità di stili, fra le preziose pagine della Deledda si può conoscere il paesaggio arcaico della Sardegna, i miti, le tradizioni. Il 31 ottobre dopo l’inaugurazione della mostra fotografica «Le mille e una faccia dell’Egitto», si aprirà il convegno su Mahfuz. Con il coordinamento di Radhouan Ben Amara, sarà presente l’assistente ministro della cultura egiziano Esmat Yihia, con interventi sulla figura e sul teatro di Mahfuz e riflessioni sulla Deledda. Alla scrittrice sarda sarà dedicato il programma al Cairo, con la proiezione dei film «Cenere» e «La Grazia ritrovata», un seminario con interventi di Giovanna Cerina, Sergio Naitza, Rabi’ Salama, mostre sulla Sardegna (artigianato e gastronomia), e workshop sulla musica tradizionale. Le tematiche dei prossimi anni saranno «L’arte dei riti e dei miti», la musica e la danza religiose, l’impegno civile e politico degli artisti e diversi progetti teatrali e di arte moderna, per i quali, ha ricordato una delle organizzatrici, Stefania Siddi, sono gradite anche le proposte di altri gruppi e artisti sardi.
 

Questionario e social

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