UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 16 settembre 2008

Martedì 16 settembre 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 settembre 2008
Rassegna quotidiani locali
L'UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

1 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cronaca di Cagliari
Disturbi del sonno
esperti a convegno
 
Sonnambulismo, epilessia nel sonno e disturbo comportamentale “rem”. Fenomeni motori anormali che si manifestano nel sonno. Si parlerà di questo nel convegno scientifico internazionale in programma oggi, dalle 9 alle 17, nella sala congressi della spina didattica della cittadella universitaria di Monserrato.

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
I CORSI A MONTEPONI 
Università iscrizioni 
 
IGLESIAS. Nuova prova d’esame per gli studenti che intendono immatricolarsi al corso di laurea in Scienza dei materiali a Monteponi. Chi non ha potuto iscriversi al primo test potrà presentare domanda al secondo test di verifica il 30 settembre. Le domande (con fotocopia del codice fiscale, documento d’identità e dell’autocertificazione relativa ai dati del titolo di studio), dovranno essere inoltrati alla segreteria della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (MM.FF.NN) di Monserrato a mano o via Fax (0781 65546612) entro le 12 del 22 settembre. La tassa di 20 euro dovrà essere pagata entro il 24 settembre. (ea)
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Gallura
LA MADDALENA 
Le moderne tecniche in radiologia, successo del convegno 
 
 LA MADDALENA. Raggianti, felici e soddisfatte per il successo del convegno dal titolo “la diagnostica per immagini e la radiologia interventistica per la donna”. Così apparivano le socie di “Antiope” che, in collaborazione con l’unità operativa di radiologia dell’ospedal, hanno organizzato la giornata di divulgazione scientifica per rendere sempre più consapevoli le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce delle patologie più diffuse.
 C’era il pubblico delle grandi occasioni, nella biblioteca del circolo ufficiali. Soprattutto per ascoltare Giovanni Simonetti, direttore del dipartimento di diagnostica per immagini del policlinico universitario di Tor Vergata di Roma. Durante la sua relazione “Il futuro maddalenino” («mio padre è nato alla Maddalena e desidererei poter essere cittadino onorario di questa splendida isola»), Simonetti ha toccato tutte le fasi della vita della donna: nascita, infanzia, adolescenza e maturità sino alla menopausa. «Ogni tappa del “percorso donna” è caratterizzato da problematiche diverse che meritano attenzione da parte dei medici, i quali hanno a disposizione un’ampia gamma di tecniche che consentono da una parte di arrivare a diagnosi precoci e accurate, dall’altra di eseguire procedure interventiche-terapeutiche alternative alla classica chirurgia».
 All’incontro hanno partecipato Luigi Caria, direttore amministrativo della Asl di Olbia, Michele Secci vicesindaco della Maddalena, Carlo Randaccio direttore del presidio maddalenino e Vincenzo Bifulco, responsabile dell’unità operativa di radiologia di Olbia.
 Secci ha elogiato Bifulco «per il suo impegno a favore della radiologia della Maddalena e per la disponibilità dimostrata verso tutti i maddalenini». Il radiologo isolano ha subito girato i ringraziamenti e i meriti ai suoi collaboratori olbiesi e maddalenini «che con la loro professionalità hanno azzerato nell’isola le liste di attesa». Bifulco ha anche sottolineato il grande impegno della Asl «che in due anni ha investito tantissimo nella radiologia dell’arcipelago: Tac e multislaid, ecografo digitale, digitalizzazione dell’intero reparto, trasmissione on line anche verso la radiologia di Sassari».
 Pier Luigi Caria ha invcece annunciato un’altra iniziativa della Asl di Olbia: «L’acquisto di un nuovo apparecchio radiologico che verrà poi installato nei primi mesi del 2009 al Paolo Merlo».
 Numerosi sono stati gli interventi del pubblico durante la discussione conclusiva diretta da Randaccio. Alla domanda polemica sulla chiusura della chirurgia e alla risposta del vicesindaco si è aggiunta quella tecnico-scientifica del professor Simonetti: «È necessario creare dei centri di riferimento per assicurare qualità e sicurezza. Ma a volte se si decide per una chiusura, si è obbligati a farlo. Anche a Roma dove è stata chiusa la chirurgia di un grande ospedale come il San Giacomo e sono stati tagliati 5.000 posti letto in tutto il Lazio».
ANDREA NIEDDU 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
CONVEGNO 
La Società italiana di fisiologia parla di interazioni corpo-cervello 
 
 CAGLIARI. Il congresso nazionale della Società italiana di fisiologia ritorna in Sardegna dopo venticinque anni. I lavori del simposio si svolgeranno da domani a venerdì al centro congressi del Tanka hotel a Villasimius. La fisiologia opera su diversi livelli, occupandosi sia dei meccanismi di base a livello molecolare sia di funzioni di cellule e organi, come pure dell’integrazione delle funzioni di ciascun organo negli organismi complessi. Tra gli argomenti del congresso, la patofisiologia cardiovascolare, la plasticità della corteccia cerebrale, l’adattamento alla microgravità, interazioni tra corpo e cervello. L’organizzazione medico-scientifica è coordinata da Roberto Crnjar, Anna Maria Liscia e dai team dei due docenti universitari.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Gli studiosi: la Sardegna terra di minerali preziosi 
MARTA VIRDIS 
 
SASSARI. Non è un caso che dopo 57 anni la Società geologica italiana abbia scelto Sassari e in particolar modo la Sardegna per l’edizione numero 84 del Congresso nazionale rivolto agli scienziati del settore.
 Tra i motivi della scelta ci sono la molteplicità delle componenti geologiche della regione e la conseguente ricchezza di materie prime presenti nell’isola. Il tema è stato al centro della prima giornata del congresso che ha preso il via ieri, nelle aule della facoltà di Scienze, per concludersi sabato. Le varietà minerarie hanno origini antichissime, come spiega Giacomo Oggiano, professore dell’istituto di geologia dell’università di Sassari: «Le prime tracce di oro, argille, caolini, sabbie (le più note sono quelle di Florinas), zeolite e bauxite risalgono addirittura all’Era Cenozoica». E a distanza di milioni di anni il sottosuolo sardo sembra ancora essere colmo di risorse. Le principali sono le sabbie quarzo feldspatiche (Logudoro), la bauxite (Olmedo), i fosfati (Nuoro e provincia), i caolini (a Romana), le argille e le bentoniti (Nurra e Logudoro). Senza dimenticare il granito della Gallura, i calcari di Orosei, le rocce vulcaniche - dette trachiti - che si trovano tra Fordongianos e Banari. La situazione di oggi è diversa rispetto a quella del passato, quando l’attività estrattiva della Sardegna era legata soprattutto ai minerali metallici: «Per tutto l’Ottocento e per la prima metà del Novecento - dice Oggiano - la regione è stata la zona più importante per risorse come piombo, zinco, antimonio, rame e altri metalli formatisi durante l’Era Paleozoica. Basti pensare alle miniere del Sulcis-Iglesiente e del Gerrei». Il quadro è cambiato sia perché i giacimenti di minerali metallici si sono esauriti e sia perché i metalli sono una grande fonte di inquinamento. «Ora i minerali che hanno più successo commerciale, soprattutto in Europa - continua Oggiano - sono quelli destinati all’industria, che non creano problemi di contaminazione -. Sono silicati che presentano una composizione chimica priva di sostanze come il piombo o il cadmio».
 Tra le risorse “buone”, localizzate prevalentemente nel nord dell’isola, ci sono i materiali ornamentali (granito, calcare, marmo), le argille, utilizzate per lo più con le bentoniti, per assorbire atomi e molecole non desiderate e per scambiare ioni, e gli zeoliti, catalizzatori adoperati per purificare le acque reflue o trattenere le sostanze radioattive. Ma a dare slancio all’economia sarda sono anche le cosiddette “sabbie di Florinas”, impiegate soprattutto nell’industria del vetro e della ceramica (alcune aziende di Sassuolo lavorano quasi esclusivamente grazie al loro impiego) e la bauxite, utile per produrre alluminio e speciali cementi refrattari. Dalle parole del geologo, dunque, si evince che non bisogna mettere la parola fine alla grande avventura delle miniere sarde. «L’industria di trasformazione delle sabbie silicee di Florinas e la cava di bauxite di Olmedo danno lavoro a molte persone - sottolinea Oggiano -. Oltre a ravvivare il settore delle esportazioni, soprattutto per i prodotti semilavorati». Sullo sfruttamento delle potenzialità minerarie dell’isola il geologo afferma che «tutte le risorse - fatta eccezione per le rocce ornamentali non impiegate a sufficienza - sono sfruttate secondo le richieste del mercato e il settore estrattivo è fondamentale per l’economia locale».
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie