UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 28 settembre 2008

Domenica 28 settembre 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 settembre 2008
Rassegna quotidiani locali

 
LA NUOVA SARDEGNA

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Studiare all’estero per aprirsi al mondo 
All’Università il racconto di tanti ragazzi ospiti in diversi Paesi 
 
SASSARI. Come costruire ponti per uno scambio di conoscenze. Se n’è parlato nell’incontro promosso da Intecultura l’altra mattina nell’aula magna centrale dell’ateneo, in piazza Università. Attentissimi gli osservatori-spettatori: decine di studenti sassaresi, parecchi insegnanti, genitori, docenti universitari, diversi volontari che da anni investono in questo settore di crescita e sviluppo. Alla manifestazione hanno preso parte ragazzi arrivati per un periodo di approfondimento didattico da Paesi lontani: fra gli altri, Alaska, Giappone, Finlandia.
 Il segnale di un interesse che resiste e si amplia a distanza di mezzo secolo dall’inizio degli interventi promossi per favorire l’incrocio di opportunità tra adolescenti italiani e studenti di altre parti del mondo. All’inizio, il saluto di Laura Paoni, assessore provinciale alla Pubblica istruzione, che ha patrocinato l’incontro. L’appuntamento è stato promosso dalla presidentessa del circolo locale d’Intercultura, Angela Berti. Organizzazione che a Sassari vanta tanti iscritti animati da passione e impegno, così come d’altronde nel resto della Sardegna e d’Italia. L’associazione non profit nel nostro Paese gestisce infatti il 35% del pacchetto d’iniziative nel settore. Attraverso l’ospitalità in famiglie residenti in diverse nazioni dei cinque continenti, i ragazzi iscritti alle scuole dell’isola hanno la possibilità di frequentare scuole straniere per diversi mesi all’anno. E famiglie sarde possono accogliere studenti di altri Paesi dando loro l’opportunità d’iscriversi negli istituti sardi.
 Durante il convegno, proprio al rapporto tra identità di un popolo e confronto tra diverse culture è stata dedicata gran parte della relazione tenuta dal chirurgo Antonio Maniga, che da tempo opera a Cagliari e da ragazzo, nel 1971, è stato il primo sassarese a partecipare ai programmi dell’associazione vivendo diverso tempo negli Stati Uniti. Di un’esperienza analoga ma più recente, anzi in corso, ha parlato Virginia Ledda, 18 anni, ultimo anno di liceo all’Azuni. Con ragazzi e ragazze di tutto il mondo ha preso parte a una serie d’iniziative per la difesa dell’ambiente in Gran Bretagna e in Australia. Iniziative che l’hanno poi portata in Giappone durante il G8. E che nel 2009 la vedranno impegnata alla Maddalena nel corso del vertice tra i Grandi. Decisamente interessanti gli interventi di Luigi Gallucci, per 31 anni dirigente scolastico nelle medie e nelle superiori, di Carlo Schirru, docente di linguistica nella facoltà di lettere sassarese che ha insegnato a lungo in Francia e negli Stati Uniti, e di Jana Bitti, musicista e insegnante che si è soffermata sul mondo delle note come strumento di approccio interculturale, affrontando il tema del «linguaggio non solo parlato». Gallucci ha sottolineato aspetti legati all’esigenza di «educare alla mondialità», con i risvolti nelle scuole. Schirru ha evidenziato inediti angoli visuali nell’insegnamento di una lingua come veicolo culturale per la trasmissione di più vaste conoscenze. Il giornalista Antonello Rubattu, sassarese doc che da oltre vent’anni vive a Bruxelles, attraverso gustosi aneddoti e storie vissute ha spiegato come dalla stessa migrazione possano scaturire straordinari elementi d’interscambio tra i popoli.
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Con la Soprintendenza ci saranno l’Università di Sassari e Cagliari e il liceo «Azuni» 
Anche studenti nella nuova campagna di scavi 
Nell’area delle terme Pallottino, usate probabilmente da romani delle famiglie patrizie 
PINUCCIO SABA 
 
 PORTO TORRES. Dopo tanti annunci e tante attese questa dovrebbe essere la volta buona. Con due novità: a breve dovrebbe partire la campagna di scavi nell’area archeologica delle terme Pallottino grazie a un accordo stipulato fra la Soprindentenza e l’Università di Sassari.
 Ma a loro si sono aggiunti nel frattempo l’università di Cagliari e il liceo classico «Azuni» di Sassari. Per i due atenei si tratta di “normali” campagne di lavoro mentre per gli studenti del liceo è una novità assoluta, un master post-diploma che arricchirà i curricula degli allievi. Grazie all’accordo fra le due università e il liceo sassarese, la Soprintendenza (alla quale è ovviamente affidata la guida del progetto) avrà a disposizione operatori qualificati a costo zero. Il costo per il lavoro degli studenti è infatti a carico dei due atenei e dell’«Azuni». Con questo progetto, parzialmente annunciato più di un anno fa, la Soprintendenza ai beni archeologici potrà finalmente avviare una delle più importanti campagne di scavo della città romana di Turris Libisonis, con la prospettiva di portare alla luce una delle zone più importanti della colonia fondata da Giulio Cesare. Gli scavi effettuati in quella zona di Turris avevano portato alla scoperta di un complesso termale (il terzo della città, con il Palazzo del Re Barbaro e le terme Maetzke) con un importante peristilio. Ben visibili le colonne, a pochi metri dalla strada che porta al Ponte Romno, resta da scavare da quella collinetta che domina le colonne, sotto la quale si intravvedono i resti di alcuni edifici. La Soprintendenza ha effettuato i primi “saggi” che hanno portato a ipotizzare la presenza o di un edificio pubblico o di una importante villa privata. Non è escluso, infatti, che le terme appartenessero a un privato. O a un nobile o a un ricco mercante. Gli archeologi hanno già individuato i tre ambienti più importanti - calidarium, tepidarium e frigidarium - e proprio le dimensioni di quest’ultima fanno pensare a un impianto termale “privato”. Una sciccheria che potevano permettersi la famiglia imperiale, senatori e patrizi, e ricchissimi mercanti. E che la classe mercantile fosse decisamente benestante lo conferma la ricchezza della domus scavata quasi davanti al Ponte Romano, un’abitazione articolata, dotata di comfort moderni come l’acqua corrente, riccamente decorata con diversi mosaici. E gli edifici che si trovano nei pressi delle terme Pallottino - ipotizzano gli archeologi - non avrebbero nulla da invidiare a quelli già scoperti nelle diverse campagne di scavo. Senza parlare poi degli ulteriori sviluppi che dovrebbero venire dagli scavi nei pressi delle terme Maetzke, che potrebbero portare alla scoperta di strutture di enorme importanza storica e architettonica.
 Oggi, in occasione delle Giornate europee del patrimonio, sarà possibile conoscere tutti i particolari delle scoperte fatte finora grazie al personale della Soprintendenza (alle 10 è prevista una visita guidata dell’Antiquarium Turritano, il museo archelogico nazionale di Porto Torres) che ha portato alla luce solo una piccola parte di Turris. Un’area archeologica orrendamente mutilata e divisa in due tronconi dai lavori per la costruzione della ferrovia. Tronconi che proprio oggi saranno riuniti grazie alla posa di un ponte attraverso il quale si potrà andare a piedi dall’area delle terme Maetzke, fino alle mura che (forse) dominavano il porto fluviale.
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Esposti al museo archeologico reperti fenicio-punici, scheletri e immagini del sito storico 
Una mostra su dieci anni di scavi nel colle 
 
 CAGLIARI. E intanto ieri è stata inaugurata al quarto piano del museo archeologico la mostra ‘E a dir di Tuvixeddu’ allestita dalla sovrintendenza archeologica per la Sardegna. Nella bellissima esposizione i risultati di dieci anni di scavi nella necropoli fenicio-punica: ceramiche, amuleti, monili, piccoli oggetti che testimoniano l’uso funerario del colle per più di mezzo millennio, fra il sesto e il primo secolo avanti Cristo. Non mancano pezzi di grande pregio, come pendenti e anelli in oro, uno speccio dal manico che riproduce testa femminile in avorio oltre a scheletri umani studiati a cura del dipertimento di biologia sperimentale dell’Università. Grazie alle grandi fotografie e alle mappe i visitatori potranno farsi un’idea dello stato attuale del colle e potranno vedere quanto l’edificazione selvaggia avvenuta anche in anni recentissimi abbia alterato un paesaggio naturale di straordinaria bellezza che la presenza della necropoli ha reso ancora più prezioso.
 La mostra resterà aperta fino al 31 marzo dell’anno prossimo ogni giorno (lunedì escluso) dalle 9 alle 20. L’ingresso è gratuito per i ragazzi che hanno meno di diciott’anni e per chi ne ha più di 65.
 

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