UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 27 agosto 2008

Mercoledì 27 agosto 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 agosto 2008
Rassegna quotidiani locali
 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

 

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cronaca di Cagliari
Immatricolazioni all’Università
   
È scaduto lunedì il termine per iscriversi alle prove dei corsi di laurea 2008-2009 dell’Università di Cagliari. Per le immatricolazioni c’è invece tempo fino al 26 settembre. Le immatricolazioni sono già possibili per i nuovi iscritti dei corsi di laurea specialistica ad accesso libero, che non prevedono test obbligatori. Gli altri dovranno aspettare lo svolgimento delle selezioni.

 

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
La tecnica messa a punto dagli economisti delle università Bocconi e Humboldt di Berlino 
Se l’algoritmo svela Calciopoli 
Un modello matematico consente di individuare le partite a rischio 
 
MILANO. Si può capire quando una partita di serie A è stata manipolata: sarebbe successo diverse volte, anche prima dell’era Calciopoli, con un ruolo centrale degli arbitri e dei media. Lo affermano due economisti, Battista Severgnini, ricercatore alla Humboldt Universitat di Berlino, e Tito Boeri, docente dell’Università Bocconi di Milano, che hanno pubblicato una corposa ricerca matematica, con modelli e algoritmi applicabili a ogni match. Ma, soprattutto, con riferimenti a numerose partite giocate, a partire dal ’campionato fantasma’ 2004-2005, quello revocato alla Juventus e assegnato all’Inter.
 «Calciopoli non è finita - spiega Boeri all’ Ansa - perchè rimane il problema di fondo: la pressione sugli arbitri nel momento di maggiore crescita della loro carriera è ancora fortemente esercitabile, nè più nè meno di prima». La ricerca viene presentata oggi durante la prima giornata del convegno annuale dell’European Economic Association e della Econometric Society che si terrà fino a domenica presso l’Università Bocconi di Milano con oltre 1.500 invitati.
 Lo studio espone risultati che appaiono inquietanti. Dodici partite del campionato 2004-2005 che non sono sotto osservazione della giustizia sportiva (tra cui alcuni big match) avrebbero secondo i due studiosi il 100% di probabilità di essere state deviate. Segue un elenco di un’altra cinquantina di partite dello stesso torneo con forti probabilità di aver subito la stessa sorte. Secondo Boeri e Severgnini, il metodo per deviare le partite non è diverso da quello che le inchieste hanno fatto emergere, con un ruolo però particolarmente strutturale dei mezzi di comunicazione.
 Lo studio, intitolato ’The italian job: partite truccate, preoccupazioni per la carriera e concentrazione dei media in Seria A’, evidenzia il controllo o la partecipazione dei presidenti del mondo del calcio in giornali e televisioni, ipotizzando che il sistema di designazione degli arbitri e di crescita delle loro carriere sia legato anche a commenti giornalistici più o meno compiacenti. In estrema sintesi, il complicato modello matematico si basa sull’estrazione degli episodi accaduti nelle partite che le inchieste sportive e giudiziarie hanno giudicato ’aggiustate’ e sull’individuazione di simili episodi in altre partite. Il tutto viene applicato ai match di campionato che più si sono discostati dalle attese sportive, basate su un gran numero di elementi, come la posizione in classifica, i precedenti tra le due squadre, il ’momento’ sportivo delle contendenti.
 «Ovviamente il modello può servire per tutti i campionati di Serie A, compreso il prossimo - spiega Boeri - e posso assicurare che prima di definire una partita ’a rischio’ abbiamo fatto mille controlli. Ma da quanto emerso ci sembra chiaro che i dirigenti sportivi, per minimizzare i rischi, abbiano scelto con grande cura le partite sulle quali intervenire. Cioè quelle in qualche modo decisive», conclude l’economista.
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Cagliari
SANT’ANNA ARRESI 
Quattro incontri di arte contemporanea 
A partire da oggi nella chiesetta di Sant’Anna, con l’associazione Cherimus 
 
 SANT’ANNA ARRESI. «La Sardegna è un’isola? «Se ne parlerà nel corso di quattro incontri, organizzati dall’associazione Cherimus, che coinvolgono personalità del mondo artistico e le più importanti realtà culturali del territorio. Il primo incontro è previsto per questa sera, alle ore 20 nella chiesetta di Sant’Anna Arresi, in piazza del Nuraghe. Interverranno Cristiana Collu, direttrice del Man, il Museo d’Arte di Nuoro e Alberto Garutti, artista e docente all’Accademia di Brera (Milano) e professore alla facoltà di Design e Arti, a Venezia. Introdurrà il dibattito, Emiliana Sabiu, presidente dell’associazione Cherimus.
 Dal titolo emerge l’obiettivo di questi incontri: «La messa in discussione dei confini della Sardegna - si legge in una nota dell’associazione - il cui isolamento geografico non può più essere considerato un limite allo scambio culturale ed alla partecipazione al dibattito internazionale». Di qui l’idea di invitare artisti e curatori di fama internazionale a presentare i propri lavori. Quale maggiore occasione di grandi manifestazioni culturali o di spettacolo già radicate nel territorio? In questi contesti così particolari, infatti, c’è la possibilità di realizzare un autentico interscambio di esperienze fra quella che viene definita realtà locale e quelle portate dai tanti ospiti invitati. Il Festival «Ai Confini tra Sardegna e Jazz «sarà, dunque, il primo appuntamento dove potranno concretizzarsi questi nuovi obiettivi: «Con il Festival Jazz il progetto Cherimus condivide in buona parte intenti e modalità di realizzazione- prosegue la nota- cioè l’assoluta priorità data alla qualità degli interventi; la decisione di operare in un periodo nel quale la stagione turistica volge al termine in modo da restituire all’arte la centralità che merita; la scelta di rivolgersi a piccole comunità che possono esser valorizzate attraverso l’arte». Allora, sarà proprio l’arte a costituire un elemento di aggregazione fra le tante esperienze a confronto. Oggi, come già detto, il primo incontro in occasione del Festival Jazz; fra qualche settimana, in data da stabilire, a Buggerru nel contesto delle miniere ed in prospettiva di un loro recupero; di seguito a Villaperuccio, presso la necropoli a «domus de janas «di Montessu. Infine ad Iglesias nell’Università Mineraria: «Cherimus in italiano significa: vogliamo - conclude la nota - noi vogliamo che la Sardegna aprendo i propri confini culturali al dibattito internazionale possa valorizzare la propria identità ed offrirsi al mondo come una terra che ha ancora molto da proporre». Il programma dell’incontro odierno prevede, oltre l’intervento dei due relatori, il saluto di Basilio Sulis, presidente dell’associazione Punta Giara; Giampiero Pinna, commissario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna; Tiziana Frongia, assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Carbonia-Iglesias; Paolo Luigi Dessì, sindaco del Comune di Sant’Anna Arresi.
Enrico Cambedda 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Sa Corona Arrubia, in otto anni e mezzo di attività staccati mezzo milione di biglietti 
Il museo vola a quota 500mila 
E quest’inverno arriveranno da Mosca i giganti delle nevi 
 
 COLLINAS. Numeri importanti, quelli raggiunti questa estate dal Museo del Territorio del consorzio “Sa Corona Arrubia”, posto alla confluenza dei territori di Collinas, Villanovaforru e Lunamatrona; numeri che lo portano ad agguantare il primato di presenze in rapporto alle consimili strutture espositive dell’intera isola: mezzo milione di biglietti staccati in otto anni e mezzo d’attività. Un primato che nelle scorse settimane è stato condiviso dalla giovanissima lettone Marta Kaulakàne, 16 anni di Jelgava, alla quale è andato il biglietto serie gialla numero 11707 che ha infranto la barriera delle cinquecento mila presenze. Cosa questa che per la bionda studentessa della repubblica baltica, la Lettonia, appunto, ha significato l’omaggio del presidente Alessandro Merici d’una calcografia di Angelo Liberati realizzata proprio per il Consorzio. Un primato in fatto di presenze che la dice lunga sulla validità della proposta culturale del Consorzio se in così poco tempo dal taglio del nastro dalla sua prima mostra (i dinosauri), il “Museo” oggi può vantare numeri record. Insomma, otto anni di successi a testimonianza di come la carta del turismo culturale si sia dimostrata altamente pagante per il consorzio dei 20 comuni di Marmilla. A dimostrarlo sono i numeri raccolti fino ad ieri dalle grandi mostre che da quella dei dinosauri - inaugurata il 24 febbraio del 2000, 175 mila 500 presenze - si sono poi succedute senza soluzione di continuità con “I grandi di Spagna” nel 2001, “Diorami e botanica” nel 2002, “Leonardo da Vinci” nel 2003. Quindi le 114mila 541 presenze registrate nel 2004 contrassegnato dalla mostra su “L’uomo egizio” ed il successo pieno nel 2007 incassato con “Le civiltà precolombiane” e l’inaugurazione dei “Mus-ter” (musei territoriali), 55mila 280 le presenze, per finire con la mostra sugli Etruschi, in esposizione fino a tutto settembre, che fino ad ieri ha contato 38mila 342 presenze. Ed intanto già si pensa al futuro prossimo. A questo inverno, quando con i primi freddi nelle sale del “Museo del territorio” faranno la loro comparsa i giganti delle terre del nord, i mammouth della collezione Svesk dell’accademia di scienze di Mosca, attualmente ospiti del museo nazionale della Corea a Seul, dove si dice stiano facendo registrare 2mila visite al giorno. Contatti per la definizione della mostra sui giganti delle nevi e il tesoro paleontologico russo, sono stati presi giusto nelle settimane scorse a Mosca dal presidente Merici che, accompagnato dal direttore artistico del museo Paolo Sirena e da Carlo Spano dell’istituto paleontologico dell’ateneo cagliaritano, ha incontrato i responsabili del “Paleontological institute of the russian accademy of sciences Moscow”. La Svenk collection comprende sei scheletri completi di mammouth di diversa età ai quali sono da aggiungere quattro scheletri di mammouth babies e due di adulti; la loro importanza scientifica deriva dal fatto che si tratta degli ultimi esemplari della specie “Mammouth primigenius”, datati con il metodo del carbonio 14 non meno di 14 mila anni. Intanto questo pomeriggio taglio del nastro nel “Museo della donna” di Pauli Arbarei, inserito nei Mus-ter (musei territoriali), della mostra di pittura “Madri di Sardegna” dell’artista villacidrese Efisio Cadoni, 30 opere di elogio del matriarcato isolano.
Tigellio Sebis 
 
 

Questionario e social

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