Martedì 26 agosto 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 agosto 2008

Rassegna quotidiani locali
 
L’UNIONE SARDA
 
LA NUOVA SARDEGNA

 

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16
università
L’ufficio Erasmus cerca studenti tirocinanti
 
Un’esperienza lavorativa con gli studenti universitari provenienti da tutto il mondo. È la possibilità che mette a disposizione il settore Mobilità studentesca della direzione per le Relazioni internazionali che si occupa, tra le altre cose, di ricevere i ragazzi stranieri ospiti dell’Ateneo e del progetto Erasmus.
Il tirocinio formativo d’orientamento, gratuito, potrà essere svolto dagli studenti iscritti ai corsi di laurea della facoltà di Lingue e Letterature straniere. I ragazzi interessati alle tematiche della mobilità studentesca internazionale dovranno inviare, all’indirizzo erasmus@unica.it, il proprio curriculum vitae. Per informazioni contattare l’ufficio di via Santa Croce, 67 o chiamare il numero 070 675 5381. 

 

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
LA NECROPOLI 
Ciò che resta ci è invidiato da tutto il mondo 
PIERO BARTOLONI* 
 
Non entro nel merito della diatriba amministrativa e legale che riguarda il colle cagliaritano di Tuvixeddu, poiché sono solamente uno studioso che per altro ha l’onore di ricoprire la cattedra di Archeologia fenicio-punica dell’ateneo turritano. Infatti, il mio intervento riguarda unicamente l’aspetto scientifico ed è rivolto verso un impianto che difficilmente trova paragoni sia in Sardegna che al di fuori dell’isola.
 Le vicende della necropoli di Tuvixeddu sono note, ma gioverà un breve resumé, che narra una successione di sconfitte, se, con il termine di sconfitte, si possono intendere le progressive devastazioni degli antichi ipogei. Si tenga presente che gli unici danni che questa necropoli ha subito sono tutti collocati nell’ultimo cinquantennio.
 Si è iniziato con l’opera devastante operata dal vecchio cementificio, che ha portato alla sparizione del cuore stesso dell’impianto cimiteriale punico: si può valutare per difetto la scomparsa di almeno un migliaio di ipogei. Segue poi lo sfondamento operato alla periferia settentrionale dell’area cimiteriale, quella, per intendersi, del versante di via Is Maglias: anche in questo caso sono spariti oltre duecento ipogei. L’elenco può essere parzialmente completato dalle numerosissime tombe devastate da tutte le costruzioni che hanno assediato il colle nel corso degli ultimi decenni.
 Il lavoro degli archeologi, che si attivano non per il dubbio gusto di trovare cocci, ma unicamente per ricostruire la nostra storia, in circa centoventi anni di studi e di ricerche ha permesso di individuare circa milleduecento tra ipogei e semplici fosse. Ciò ha permesso di porre in luce e di documentare un patrimonio unico al mondo e che attualmente neppure la famosa Cartagine conserva. Si può citare a malapena la Madrepatria, la terra del Libano, ove sono conservate poche decine di tombe in una terra martoriata. Gli unici impianti cimiteriali che possano essere paragonati a quello cagliaritano sono visibili, uno a Sant’Antioco, nella nostra Sardegna e uno a Kerkouane, in Tunisia. L’area cimiteriale dell’antica Sulky comprendeva circa millecinquecento ipogei, ma, poiché l’attuale abitato insiste almeno in parte sulla necropoli punica, molti ipogei sono spariti o hanno subito un degrado irreversibile. La necropoli di Kerkouane è dipanata lungo le colline che affiancano la costa orientale del Capo Bon, in Tunisia. Ma si tratta di una necropoli che dista 120 km dall’area urbana di Tunisi.
 In conclusione, con quel che resta della necropoli di Tuvixeddu siamo in presenza di un’area archeologica che è paragonabile a uno scrigno, a un libro di storia a cielo aperto, a un’area archeologica in pieno centro urbano, che come tale ci è invidiata da tutto il mondo civile.
*Professore ordinario di archeologia fenicio-punica all’università di Sassari
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Gallura
LA MADDALENA 
Mongiu: «La Digital Library è una grande risorsa per i sardi» 
ANDREA NIEDDU 
 
LA MADDALENA. È stata una grande serata di cultura quella svoltasi nella piazza Barone de Geneys, sopra l’incantevole baia di Cala Gavetta, nell’ambito della manifestazione Digital Library. In molti hanno potuto apprezzare i filmati di ciò che era la Sardegna ed in particolare la Gallura negli anni 60. A presentare la serata il direttore della Rai Romano Cannas, che aveva come interlocutori, oltre il sindaco Comiti, l’ex sindaco Mario Birardi, il presidente della provincia Pietrina Murrighile, l’architetto Stefano Boeri, l’antropologo Bachisio Bandinu, il docente universitario Antonello Mattone e l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu. La Digital Library è un grande archivio, continuamente aggiornato, di contenuti digitali di tutta la Regione. «È la prima volta - ha detto l’assessore - che un’istituzione mette a disposizione una simile catalogazione on line di documenti multimediali diversi, che fanno parte del patrimonio culturale dell’isola, e che sono racchiusi e conservati in un unico grande archivio. Tutti i contenuti digitali pubblicati sui siti tematici della Regione, confluiscono in Sardegna digital library. In questo modo ogni documento è consultabile trasversalmente e contemporaneamente in più portali. È un modo nuovo - ha detto l’assessore - di rendere accessibile a ognuno, in tutto il mondo, un patrimonio enorme che appartiene a tutti».
 «Adesso - ha aggiunto Maria Antonietta Mongiu - stiamo realizzando una raccolta paese per paese, di tutti i 377 comuni». Mezz’ora di videoregistrazione in sardo e una azione di ricognizione e di catalogazione. Grandi racconti in cui le persone si riconoscono, con la possibilità di acquisire materiali. «È una cosa di grandissimo interesse, anche gli immigrati stanno mandando materiali. E il fatto che i siti siano visitati proprio dagli immigrati e che la Digital Library sia diventata un luogo di ricerca, vuol dire che alla gente piace».
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Gallura
CONCORSO ERSU
L’Ersu di Sassari ha bandito un concorso per il conferimento di borse di studio e servizi abitativi. Hanno titolo a concorrere gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito che s’iscrivono, per l’anno accademico 2008/09 all’Università, Accademia di belle arti, Conservatorio di musica. La richiesta dovrà essere inviata esclusivamente on line collegandosi al sito Internet dell’ente: www.ersusassari.it dove è possibile scaricare il testo integrale del bando. Le domande dovranno pervenire improrogabilmente entro le ore 24 del 29 agosto.
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Inserto Estate
Quando l’archeologia fa spettacolo 
Chiude in bellezza «Serate di Orosei». Sette incontri dedicati alle più recenti scoperte di tesori nascosti 
ANGELO FONTANESI 
 
OROSEI. «Serate di Orosei. Non solo archeologia» spegne i suoi riflettori sull’estate oroseina confermandosi un format di successo con alto gradimento di pubblico e critica. Una bella soddisfazione per il suo ideatore, il giornalista scientifico di origine oroseina, Gianfranco Bangone, direttore del bimestrale Darwin che per il secondo anno consecutivo, con il patrocinio e il sostegno del Comune, ha dimostrato coi fatti che affascinanti temi scientifici possono tranquillamente convivere all’interno del caleidoscopico calendario di appuntamenti di una località turistica costiera.
 La rivincita della cultura sull’effimero insomma, come dimostrano i numeri e il gradimento ottenuti dalle sette serate della manifestazione che avvalendosi anche della bellezza di due location davvero suggestive (Casa Guiso e corte di Sant’Antonio abate) hanno fatto registrare oltre millecinquecento presenze complessive. L’idea che ispira «Serate di Orosei» è appunto quella di proporre temi di alto valore scientifico riservati solitamente ad un pubblico di nicchia ad una platea più vasta, usando tecniche di comunicazione accattivanti e di facile approccio.
 Obiettivo raggiunto grazie anche ad una indovinata scelta degli argomenti, ad un uso intelligente e appropriato di avanzate tecnologie mediatiche, e alla capacita dimostrata da molti relatori di rango accademico di saper adeguare i loro interventi al livello di platee diversificate per grado culturale. Altro fiore all’occhiello della manifestazione quello di avere presentato praticamente in anteprima internazionale alcune importanti nuove scoperte e ritrovamenti nel campo dell’archeologia e della paleontologia. Al riguardo meritano sicuramente una citazione le serate dedicate alla necropoli punica di Sulki a Sant’Antioco, con le sue tre tombe inviolate «aperte» per l’occasione al pubblico oroseino da Paolo Bernardini della Soprintendenza archeologica regionale, e i tesori sommersi che stanno emergendo dallo stagno di Santa Giusta illustrati da Carla del Vais, dell’Università di Cagliari e Ignazio Sanna della Soprintendenza cagliaritana.
 Di grande interesse scientifico anche le relazioni di Francesco D’Errico sull’alba del pensiero simbolico nella razza umana e i ritrovamenti di fossili che attestano i primi insediamenti umani in Europa e in Eurasia di cui hanno parlato rispettivamente Giorgio Manzi della Sapienza di Roma, sui fossili umani trovati in Spagna ad Atapuerca e risalenti a più di un milione di anni fa, e Lorenzo Rook, dell’Università di Firenze, che ha invece raccontato degli scavi in corso a Dmanisi nel Caucaso dove stanno venendo alla luce reperti fossili umani databili addirittura a 1,8 milioni di anni fa.
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Scienze del mare, corso soppresso 
Dopo sette anni il polo universitario inizia a perdere pezzi 
Niente matricole, rimarranno attivi secondo e terzo anno 
 
ALGHERO. A distanza di sette anni il polo universitario algherese inizia a perdere pezzi. Per una razionalizzazione dei corsi di laurea nella facoltà di Scienze e delle ridotte disponibilità finanziarie, dal prossimo anno accademico non sarà più possibile iscriversi al corso di Scienze del mare. Il primo corso che nel novembre 2001 aveva fatto sì che la città di Alghero divenisse anche un piccolo campus universitario, da quest’anno va ad esaurimento.
 Rimarranno infatti attivi soltanto il secondo e terzo anno e non ci saranno perciò nuove matricole. Una perdita per l’offerta formativa universitaria cittadina dove rimarrà a titolo esclusivo solo la facoltà di architettura.
Ma una perdita anche per il territorio. La vicenda rappresenta inoltre una sonora sconfitta anche verso chi aveva creduto in una facoltà fortemente professionalizzante nel settore delle scienze marine e del comparto zootecnico legato all’acquacoltura e soprattutto innovativo nell’isola. Un corso che guarda prevalentemente alle professioni di oggi dando una forte caratterizzazione specialistica.
 Stupisce inoltre che fin dalla sua istituzione la facoltà di laurea in scienze del mare ha registrato un alto numero di iscritti, segno indiscutibile di un notevole interesse al quale non è corrisposta analoga attenzione nell’ambito locale. Una risposta che invece era legittimo attendersi soprattutto da una città dove l’ambiente è predominante, dalla presenza del mare alle attività della pesca. E’ possibile che sia mancata una adeguata sensibilizzazione nel tessuto cittadino, una adeguata promozione delle nuove figure professionali che l’Università produceva. E’ vero anche che l’intero ciclo del corso ha dovuto sopportare non pochi disagi per la mancanza di spazi adeguati: gli studenti per tutte le lezioni di laboratorio si sono dovuti recare sempre nella sede centrale dell’ateneo sassarese. Si ha la sensazione che sul scienze del mare in pochi (classe politica e universitaria) ci hanno creduto al punto che anche la sua ormi imminente scomparsa passerà quasi in osservata.
A margine della vicenda va sottolineato che il territorio dove il corso si è svolto è sede di un’area Marina Protetta, quella di Capo Caccia Isola Piana, e di un parco regionale, quello di Porto Conte, realtà di grande valore ambientale che proprio dalle professionalità della facoltà di scienze e produzioni marine avrebbero potuto trarre elementi utili per un confronto attivo di esperienze. Un riferimento quasi automatico, una sinergia che con una maggiore attenzione si sarebbe potuta concretizzare anche sul piano occupazionale. Il corso inoltre fin dalla sua istituzione ha vantato” protezioni” politiche, ma anche accademiche decisamente tiepide.
Sergio Ortu 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Sassari
Assegni di ricerca per la collaborazione internazionale 
Più solidarietà tra i popoli con le nuove tesi di laurea 
 
SASSARI. Gli studenti universitari sardi possono contribuire concretamente, con la loro attività di studio e ricerca, a sostenere importanti progetti di cooperazione allo sviluppo e collaborazione internazionale. L’Ersu di Sassari in applicazione della Legge regionale 19, che promuove appunto la cultura della pace e della solidarietà tra i popoli, ha bandito per l’anno accademico 2007-08 un concorso per il conferimento di borse di studio destinate a laureandi dell’Università di Sassari interessati a svolgere la tesi di laurea su argomenti che siano finalizzati alla migliore conoscenza dei problemi della cooperazione allo sviluppo e della collaborazione internazionale. «La regione Sardegna predispone in questo modo un intervento concreto - dice Rosario Musmeci rappresentante della Regione nella commissione esaminatrice - che mira a supportare lo sviluppo dei paesi del bacino del mediterraneo. Per lavorare su questo progetto sono preziose le più svariate competenze e sono chiamati dunque a concorrere al bando studenti appartenenti a tutte le aree disciplinari. Nel delicato processo di sviluppo economico e civile di una società sono necessarie conoscenze di medicina ed economia, matematica, architettura, psicologia, comunicazione. Gli studenti che vincono le borse di studio hanno spesso la possibilità di vivere, per periodi più o meno lunghi, nei paesi oggetto della loro indagine e di toccare così con mano le problematiche analizzate nella tesi di laurea che si trasforma così in un’esperienza unica in grado di arricchire il proprio percorso umano e formativo».
 Le tesi realizzate nell’anno accademico 2006/2007 sono consultabili sul sito conoscere.it. «Le ricerche già portate a termine dagli studenti - dice il presidente dell’Ersu Antonello Mattone - spaziano su tematiche molto distanti tra loro: microcredito, biotecnologie, architettura, politica. Qualche lavoro è già diventato spunto pratico di attività sul campo, tutte le tesi realizzate sono state acquisite come prezioso materiale da utilizzare per ulteriori ricerche. Questo dato conferma come i nostri studenti possano contribuire concretamente con i loro studi e progetti all’importante attività di sviluppo e cooperazione internazionale». La somma complessiva stanziata è di 70.000 euro. Le domande dovranno essere presentate all’ufficio diritto allo studio, via Carbonazzi 10, entro il 30 settembre 2008.
 

Questionario e social

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