Giovedì 31 luglio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 luglio 2008
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 17
Finanziaria, proteste contro i tagli
Le preoccupazioni del consiglio d’amministrazione dell’ateneo
Sull’anno accademico 2008/2009 pende ancora la spada della prossima legge Finanziaria: i tagli previsti per l’Università di Cagliari si aggirano intorno ai 12 milioni di euro.
Ecco perché il consiglio di amministrazione dell’ateneo, nella seduta di martedì scorso, ha avvertito: «Nell’attuale situazione critica delle finanze universitarie, i consistenti tagli al fondo di finanziamento ordinario (FFO), previsti dalla legislazione in fase di approvazione, incidono in maniera drammatica sulle spese dell’ateneo».
Se la manovra economica del Governo restasse così com’è, renderebbe «quasi impossibile una gestione virtuosa delle risorse, relegando le attività dei Consigli di Amministrazione e delle Università al solo mantenimento dell’equilibrio di bilancio, nell’impossibilità, da una parte, di mettere in atto strategie di sviluppo e crescita e dall’altra di garantire anche il normale funzionamento e gli attuali livelli di servizi». 
  
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 17
Università, lo scoglio dei test d’ingresso
La novità. Le matricole avranno a disposizione corsi di recupero e lezioni integrative
Verifiche obbligatorie per l’iscrizione in tutte le facoltà
A settembre esami per tutte le facoltà dell’ateneo. Corsi di recupero per chi non raggiungerà il punteggio minimo.
Per le matricole sarà il primo ostacolo della carriera universitaria, da affrontare subito dopo il ritorno dalle vacanze della maturità. Per i docenti invece, sarà un occasione per toccare con mano la preparazione degli studenti. E, dove necessario, correggere il tiro con i corsi di recupero.
La vera novità dell’anno accademico 2008/2009 sono i test d’ingresso: prima di iscriversi in tutte le facoltà dell’ateneo sarà obbligatorio sostenere degli esami, chiamati prudentemente dal Manifesto generale degli studi «prove di valutazione» e, nel caso gli aspiranti universitari non superino un determinato livello di preparazione, dovranno frequentare un ciclo lezioni “integrative” prima della partenza dei corsi.
ISCRIZIONE GARANTITA
Ma un brutto risultato nel quiz d’accesso non impedirà l’iscrizione: «Lo studente verrà immatricolato comunque. Ma avrà dei debiti formativi, che dovranno essere colmati frequentando dei corsi di recupero e che termineranno con un’altra prova», ricorda Giuseppa Locci, dirigente dell’area didattica per l’Università di Cagliari.
Insomma, l’iscrizione sarà garantita in ogni caso, a parte i corsi a numero chiuso come Medicina e Odontoiatria. Anche se in alcuni corsi un brutto risultato nella prova di valutazione potrebbe bloccare la carriera degli studenti.
Nella facoltà di Scienze e Matematica, per esempio: «Se il test non viene superato la prima volta, prevista per il 10 settembre, lo studente avrà altre due possibilità, dopo aver frequentato i corsi di recupero. Se anche dopo la terza prova non raggiungerà i livelli minimi di conoscenza, verrà iscritto ma non potrà sostenere esami fino a quando non dimostrerà di aver recuperato», spiega il preside della Facoltà, Roberto Crnjar. Che però annuncia: «Questo è il primo anno, saremo tolleranti. Ma dobbiamo cominciare ad entrare nell’ottica dei test, che da noi sarà unico per tutta l’Italia. Per Scienze sarà diviso in due parti: 25 domande saranno uguali per tutti, mentre altri 25 quesiti avranno argomenti che varieranno a seconda del corso scelto».
Un sistema che in Ingegneria viene utilizzato da diversi anni e che, secondo il preside Francesco Ginesu, è ormai indispensabile: «Le prove d’ingresso servono per far conoscere agli studenti il proprio livello di preparazione, ma sono utili pure ai docenti, che in questo modo possono adeguare il loro programma. Abbiamo istituito anche dei pre-corsi di matematica e dei test che gli studenti possono sostenere su internet».
SCADENZA DELLE DOMANDE
Le date dei test variano a seconda della facoltà: si inizierà il 2 settembre con Ingegneria, per finire il 19, con Scienze della Comunicazione. La domanda d’iscrizione alle prove di verifica dovrà essere presentata obbligatoriamente entro il 25 agosto.
I NUOVI CORSI
Per il prossimo anno accademico arriveranno anche cinque nuovi corsi di laurea. Due riguardano Medicina e Chirurgia: a ottobre partiranno le lezioni di “Scienze infermieristiche ed ostetriche” e “Tecniche della riabilitazione psichiatrica”.
Nella facoltà di Economia è stata istituita invece la laurea in “Economia e management del turismo”. Per Scienze della Formazione, altri due corsi: uno in Pedagogia e l’altro in “Psicologia dei processi sociali, organizzativi e del lavoro”.
STUDENTI CINESI
Il Manifesto generale degli studi prevede anche alcuni posti riservati agli studenti stranieri e cinesi: l’Università del capoluogo potrebbe immatricolare in tutto (almeno questo è il numero di iscrizioni riservate) 385 ragazzi stranieri (europei e americani) e 120 cinesi.
Una soluzione studiata per allargare l’offerta dell’ateneo oltre i confini dell’Isola, visto che nella recente classifica del Sole 24 ore Cagliari è risultata ultima alla voce “attrattività”. In giro per le facoltà, solo l’1 per cento degli iscritti arriva da fuori Sardegna.
GRUPPI DI STUDIO
Tra gli studenti, c’è chi preferisce saltare le vacanze pur di non arrivare impreparato all’appuntamento con i test: molti si sono organizzati in gruppi di studio, soprattutto quelli che hanno intenzione di iscriversi ad un corso a numero chiuso. Dal 25 al 29 agosto, i rappresentanti degli Studenti del gruppo Ichnusa hanno organizzato dei pre-corsi per la preparazione agli esami d’ammissione di Medicina e Chirurgia. «Cinque giorni di fuoco, di studio matto e disperatissimo», come promette l’annuncio su internet. Il costo dell’iscrizione è per tutte le tasche: 10 euro. Investiti per diventare una delle 172 matricole ammesse al corso di laurea.
Michele Ruffi 
 
3 - L’Unione Sarda
Commenti - Pagina 13
antiquata e statica
L’agonia dell’Università italiana
Si parla molto d’Università, ma forse non sempre a proposito. È oggi scontro fra Università e governo, è scontro fra istituzioni. Pare si voglia "mettere in piazza" l’Università, in segno di protesta contro il governo. È il costume italiano del "fare politica", ieri a destra e oggi a sinistra. È scontro extra-istituzionale, le istituzioni sono lasciate spesso alla demagogia emotiva della "piazza". In buona sostanza è elusa la realtà dei problemi. Succede per la Giustizia. È crisi, ma la Giustizia si appiattisce sui problemi giudiziari di Berlusconi. Lo stesso Cavaliere ne fa un caso del tutto personale. Le ragioni, per ambedue gli schieramenti, sarebbero giustificate "dall’emergenza democratica".
In realtà è soprattutto cortina fumogena che impedisce una seria politica riformatrice e di modernizzazione della Giustizia. È caso analogo quello dell’Università, si può partire da un assunto elementare: è crisi del sistema nazionale universitario, non è un’opinione, ma la constatazione di un fatto reale. Quali i termini di questa realtà? Gli Atenei italiani sono classificati agli ultimi posti in Europa e in ambito internazionale: dobbiamo prenderne atto. La risposta è debole, si discute sui parametri usati. È la stessa giustificazione addotta all’interno del sistema italiano quando il proprio Ateneo è classificato agli ultimi posti della graduatoria nazionale. Sono diversi i fattori negativi che caratterizzano la crisi, fra questi, molto grave, l’età media dei docenti, agli ultimi posti nelle graduatorie internazionali. È un’Università vecchia che lascia fuori i giovani, quelle energie che dovrebbero assicurare originalità e vitalità. In altri termini è un’istituzione che rigenera se stessa e difende i propri privilegi, incapace di rinnovarsi in un sistema internazionale molto competitivo. I risultati sono quelli della difesa delle proprie posizioni accademiche, oltre i meriti e la produttività. Si difendono le carriere di quanti si omologano al sistema, non altrettanto si riconosce il merito dei giovani ricercatori, soprattutto di quanti non sono inseriti in una famiglia accademica. Diventa perciò problematico, se non impossibile, per un giovane ricercatore iniziare una carriera universitaria per i propri esclusivi meriti curriculari.
Altro importante fattore negativo è la scarsa mobilità dei docenti italiani, addirittura, spesso, non oltre il proprio Ateneo d’appartenenza (dove hanno conseguito la laurea). Nel sistema i giovani non sono incentivati ad acquisire esperienze internazionali, sanno che avranno uno scarso valore di merito nei loro curricula. Gli italiani in Europa sono quelli che utilizzano meno i programmi Erasmus. Si può comprendere la scarsa competitività degli Atenei nostrani in ambito internazionale, è mancanza di confronti, che sono quelli che, invece, dovrebbero permettere, per il carattere della funzione universitaria, la stessa esistenza degli Atenei. In questa situazione è d’obbligo richiamare il sistema concorsuale universitario per l’acquisizione dei nuovi ruoli di docenza: è ragione principale dell’immobilismo del sistema universitario, a ciascuno la sua sede, rigidamente secondo accademia. Il sistema universitario è, invece, lo strumento, ovviamente non il solo, che può mettere in atto condizioni di apertura al mondo, di altri mondi possibili. Che dire, oggi, della situazione universitaria in Italia? È del tutto legittimo che si esprimano le forze sindacali a difesa di una categoria, ma nei limiti (non politici) dell’azione sindacale. È altrettanto legittima la "piazza", momento emotivo di vigilanza e di mobilitazione. È necessario, tuttavia, tenere separati ruoli e funzioni. L’Università, ai diversi livelli istituzionali (dal Rettore al Senato accademico, ai Consigli di Facoltà) può recepire i "rumori" e le "emozioni", dovrebbe però andare oltre, razionalmente con un suo progetto, in piena e consapevole autonomia, ma superando il carattere corporativo di difesa, della sua irrazionalità operativa. In molti Atenei saranno rinnovate le cariche per il Rettore (anche a Cagliari). È un momento opportuno di dibattito istituzionale per un razionale progetto riformatore: è un’occasione per i candidati. È un’alternativa alle ipotesi governative d’eutanasia per il corpo universitario, "staccare la spina", in altri termini eversione.
Paolo Pani, Università di Cagliari 
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 19
giurisprudenza
Assegnata l’ultima borsa di studio voluta e finanziata da un avvocato
È stata consegnata la quarta e ultima borsa di studio, finanziata da un avvocato, e destinata a giovani laureati in Giurisprudenza delle Università di Cagliari e Sassari. A ottenere i 1.250 euro è stata Daniela Carrus con una tesi dal titolo “Atto di destinazione”, con relatore il docente Angelo Luminoso.
La consegna della borsa di studio (voluta dall’avvocato Fulvio Duce) è avvenuta martedì 22 luglio nella facoltà di Giurisprudenza alla presenza del rettore Pasquale Mistretta, del preside Massimo Deiana, al relatore e alla neo dottoressa.
L’aspetto insolito delle quattro borse di studio (due finite all’Ateneo di Sassari, due a Cagliari, la prima conseguita da Francesca Bertini che ha concluso il corso specialistico in Giurisprudenza con la tesi dal titolo “La corruzione nel settore privato”), tutte dal valore di 1.250 euro, è la provenienza: l’avvocato Duce ha destinato i soldi per educare alla legalità e per venire incontro agli studenti meno abbienti e più meritevoli.
Soldi che il professionista aveva ottenuto in una vertenza giudiziaria vinta in tema di Diritto del lavoro nei confronti di un ente pubblico, dopo un paziente e lungo percorso giudiziario ed extra giudiziario che aveva portato a un risarcimento a favore dell’avvocato. 
 
5 - L’Unione Sarda
Commenti - Pagina 13
Rapporto Svimez sul Mezzogiorno
L’economia del Meridione sempre fanalino di coda
La SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha presentato la sua relazione annuale sull’economia. Nel 2007, il Pil è cresciuto al Sud dello 0,7 per cento, un punto in meno rispetto al Centro-Nord e in calo, rispetto all’anno precedente, di 0,4 punti percentuali. A eccezione della Calabria, tutte le regioni meridionali registrano tassi di crescita che variano dal 2 per cento della Puglia, allo 0,1 della Sicilia. La Sardegna si colloca al quarto posto con un incremento dell’1,3 per cento.
Tra il 2001 e il 2007 il Mezzogiorno ha registrato un tasso di crescita medio annuo del Pil pro capite, a parità di potere d’acquisto, pari al 2 per cento, molto distante rispetto a Spagna (4,9), Irlanda (5,5) e Grecia (6,2). Per effetto di queste dinamiche, il Pil pro capite spagnolo ha superato quello medio dell’Unione Europea, mentre la Grecia è prossima al raggiungimento dello stesso obiettivo. Il richiamo fatto dalla SVIMEZ a questi tre Stati non è casuale, visto che in essi la spinta maggiore alla crescita è venuta proprio dalle rispettive aree deboli. Nel nostro Paese, al contrario, il Sud continua ad agire da freno.
Per comprendere le cause della mancata convergenza delle regioni meridionali nel contesto europeo, la SVIMEZ ha calcolato, per le 267 regioni europee, tre indicatori riferiti al benessere economico, alla situazione di partecipazione ed equilibrio nel mercato del lavoro, nonché al livello di sviluppo delle risorse umane e della ricerca scientifica. Basandosi su questi, viene poi costruito l’indice di competitività, che condensa in un’unica misura la situazione di vantaggio o svantaggio competitivo. Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia rimangono così al di sotto del 70 per cento della media di tutte le regioni europee. Appena al di sopra si trovano Abruzzo, Molise e Sardegna; di queste, tuttavia, solo l’Abruzzo è sostanzialmente in linea con la media europea. Il divario più rilevante con le altre regioni anche meno sviluppate dell’Europa risulta a dir poco allarmante nel campo della formazione del capitale umano e della ricerca. Basti pensare che la quota dei laureati in discipline scientifiche è pari ad appena il 10,4 per cento in Sardegna, 10,5 in Puglia e 10,8 in Sicilia; solo in alcune regioni della Romania e del Portogallo si registrano valori inferiori. Per ciò che riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo, rispetto a un valore medio europeo dell’1,8 per cento del Pil, le regioni meridionali si collocano tutte (ad eccezione della Campania con l’1,2 per cento) al di sotto dell’1 per cento.
Nella loro drammaticità, questi dati ancora una volta pongono al centro del dibattito pubblico ed economico la crisi nella quale versa un terzo del nostro Paese senza che, fatto ancor più allarmante, si scorgano all’orizzonte segnali significativi di miglioramento.
Romano Piras, Università di Cagliari 
 
6 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 33
Sassari
Università in prima fila per la ricerca
Si situa al terzo posto fra tutte gli atenei italiani di media grandezza, l’Università di Sassari per le sue attività nel campo delle ricerche. Il dato è stato confermato da una indagine del Censis, incaricato di valutare le capacità di ricerca delle strutture universitarie nazionali, che si assestano in posizione media con un numero di studenti fra i 10 ed i 20 mila. L’ateneo sassarese si è classificato subito dopo quelli di Siena e di Reggio Emilia. Il terzo posto della graduatoria è stato conquistato grazie ad un elevato livello nella didattica dell’Università di Sassari, anche se il grado scarso dei rapporti internazionali ha spostato in basso la classificazione. L’indagine, che ha portato all’inserimento al terzo posto l’Università di Sassari, ha potuto rilevare la presentazione nell’anno 2007 di 14 progetti di ricerca, 12 scientifici e 2 umanistici. Fra i progetti scientifici cinque riguardano la facoltà di medicina, fra i quali sono stati individuati due studi importanti: il primo riguarda la genetica, con un lavoro di Francesco Cucca sul diabete auto immunologo, mentre il secondo è di Serafino Gradioli, sulla chimica.
Il terzo posto nella particolare graduatoria del Censis ha portato nelle casse dell’ateneo sassarese, per i progetti in atto, un finanziamento totale di circa mille e 650 euro. La stessa classifica, vede l’università di Cagliari presente con 5 progetti di ricerca e con 630 mila euro di finanziamento.
Giuseppe Florenzano

 
LA NUOVA SARDEGNA
   
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
LETTERE
Quell’angelo con il camice ha salvato nostra figlia 
Quanta professionalità e umanità nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell’università 
Vorremmo raccontare come a volte può funzionare la Sanità pubblica. Abbiamo una figlia che adesso ha 15 anni e a cui fin dalla nascita le è stata accertata una patologia a livello neuro-motorio. Con il passare degli anni, i problemi derivanti da questa patologia sono aumentati a dismisura, ma quello più invalidante era generato da un’incontenibile attività elettrica cerebrale che non le consentiva di stare in piedi e che avrebbe potuto condurla a una vita vegetale, poiché non si riusciva a trovare un farmaco antiepilettico che stabilizzasse l’attività elettrica del cervello.
Ebbene un medico del Reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Sassari, la dottoressa Susanna Casellato, sostenuta dalla sua struttura sanitaria (infermieri compresi), mostrando un senso del dovere non comune, nei vari congressi, in giro per l’Italia e nel mondo, a cui ha partecipato ha portato il caso di nostra figlia.
Nel corso di uno di questi numerosi congressi ha conosciuto un medico di Ancona che le ha prospettato un tipo di intervento, che a quel tempo era assolutamente innovativo: stimolazione vagale. L’intervento è perfettamente riuscito e il problema, a distanza di quattro anni, sembra risolto: nostra figlia adesso cammina e gioca come gli altri bambini della sua età.
Tutto questo non si sarebbe potuto verificare se la dottoressa Casellato non avesse provato e ri-provato a cercare una soluzione. E poi in questi anni, la dottoressa ha dimostrato straordinarie doti umane, grande umanità, un attaccamento alla professione non comune e una gentilezza di altri tempi. Vorremmo quindi evidenziare che esistono ancora medici che nella pubblica amministrazione, a volte maltrattata, svolgono la propria attività con professionalità, senso del dovere e, soprattutto, con grande coscienza. Vorrei ringraziare pubblicamente la dottoressa Susanna Casellato, un angelo in camice, per quanto ha fatto a favore di nostra figlia in questi anni. Grazie di cuore.
Lettera firmata 
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
BREVI

Università
Scadono oggi 31 luglio i termini per la presentazione delle domande per partecipare al concorso per l’attribuzione di 1 assegno di ricerca biennale nella facoltà di Farmacia, finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, per il settore: Biologia farmaceutica, info: Ufficio concorsi università via Macao 32 o www.ammin.uniss.it/concorsi
 
Biblioteca universitaria
Per consentire il riordino e la revisione dei fondi bibliografici, la Biblioteca universitaria resterà chiusa da lunedì 11 fino a lunedì 25 agosto, in questo periodo dalle ore 11,30 alle 13,30 saranno disponibili i servizi di informazioni bibliografiche e l’ufficio prestito solo per le restituzioni.
 
Pre-corsi universitari
L’associazione «Alfa elica medicina» organizza per il terzo anno consecutivo i pre-corsi di preparazione ai test di Medicina e chirurgia, Odontoiatria e professioni sanitarie, denominati “Fuori di Test”. Si svolgeranno dal 25 al 29 agosto nella facoltà di Medicina di Sassari. Si accettano iscrizioni fino a esaurimento posti e non oltre il 19 agosto. Info e iscrizioni: 348-5919636 o 389-6970710 e www.alfaelica.it
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 5 – Oristano
MACOMER
Orientamento universitario, conferenza in Comune
L’Ufficio di coordinamento Informagiovani cittadino, in collaborazione con l’assessorato ai Servizi sociali del Comune informa, i giovani diplomati nell’ultima sessione degli esami di maturità che intendono proseguire gli studi nelle facoltà universitarie, che oggi, alle 18, presso l’aula consiliare del Comune, si terrà una conferenza esplicativa allo scopo di fornire tutte le informazioni necessarie circa le modalità cui attenersi, per: immatricolazione e iscrizione, richiesta di borse di studio e di alloggio. (p.m.)

Questionario e social

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