Sabato 26 luglio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 luglio 2008
Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli de L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna
1 - Presentato il corso di laurea per Tecnico della riabilitazione psichiatrica (L’Unione - La Nuova - Il Sardegna)
2 - Ancora pestaggi nei pressi della mensa di via Premuda: si riparla di un trasferimento
3 - Un commento di Antonio Cao sull’origine genetica delle malattie
4 - Cultura e ambiente in un progetto presentato ad Alghero
5 - Incontro a Sassari con Guido Melis sulla tutela del patrimonio storico e artistico della nostra Isola
 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Cagliari, percentuali record di depressi
Università. Presentato un nuovo corso di laurea per Tecnico della riabilitazione psichiatrica
 
Un popolo di depressi, che soffre di disturbi psicotici e ricorre all’ultimo gesto disperato del suicidio con una frequenza doppia rispetto alla media nazionale. Durante la presentazione del nuovo corso di laurea per Tecnico della riabilitazione psichiatrica, ieri mattina nel Centro multimediale d’ateneo, in via San Giorgio, è stato fatto il punto sugli studi più recenti compiuti sui disturbi dell’umore nell’isola. È emerso un quadro inquietante: «A fronte di un tasso nazionale che si mantiene costante, intorno ai 4 suicidi all’anno per 100 mila abitanti, la Sardegna negli ultimi anni ha presentato un tasso di 10 su 100 mila», ha spiegato Mauro Carta, responsabile organizzativo del corso.
Maggiormente a rischio anziani e adolescenti maschi. «Nel 60% dei casi il gesto si può ricondurre a disturbi depressivi».
Schizofrenia, depressione, disturbo bipolare e di personalità nelle forme più gravi colpiscono una percentuale di sardi che oscilla tra l’1,5% e il 2,5%. «Il Report sullo stato della salute mentale in Europa 2005», ha spiegato il professore, «evidenzia come le ricerche sarde riportino tassi di disturbi depressivi circa doppi rispetto alla media delle altre ricerche italiane. E la città di Cagliari si allinea ai dati regionali. Insomma, siamo una regione di depressi. Per cause biologiche e disagio sociale». Bisogna comunque considerare che la Sardegna è inquadrata in un contesto nazionale felice: «In Italia si registra una frequenza più bassa rispetto ad altre aree d’Europa». Come se non bastasse, una percentuale considerata rilevante della popolazione anziana, il 7%, soffre di disturbi cognitivi per decadimento demenziale.
In un contesto simile, assume ancora più importanza la presenza diffusa dei servizi per la salute mentale. «Se lo standard minimo nazionale di risorse umane è 0,66 per ogni mille abitanti», ha proseguito Carta, «in Sardegna si scende a 0.52». Decisamente più rare figure come quelle del tecnico della riabilitazione psichiatrica. L’intento del corso è di colmare questa lacuna. «Prendiamo l’esempio della schizofrenia. Dopo una fase di allucinazioni e deliri, il paziente si chiude in sé. Necessita così di un trattamento farmacologico che si deve accompagnare a una precisa tecnica riabilitativa».
Il percorso universitario farà riferimento ai dipartimenti di salute mentale: «Entreremo nell’assistenza», ha anticipato Carta. Soddisfatto dell’attivazione del corso di laurea il preside di Medicina Gavino Faa, che ha ringraziato per la collaborazione il noto psichiatra Alessandro Meluzzi, presente alla conferenza stampa. «In psichiatria», ha detto Meluzzi, «non è importante solo quello che si fa, ma anche quello che si è. Significa che attraverso la formazione si costruiscono gli uomini». Al corso, che partirà con il nuovo anno accademico, potranno accedere 17 studenti. Le iscrizioni resteranno aperte fino a 25 agosto, il 9 settembre è previsto il test di selezione.
Mariangela Lampis
 
Consulta anche:
http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=5813&iso=19&is=7
2 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Cagliari. Ennesimo pestaggio nel quartiere di Is Mirrionis: due feriti
Studenti aggrediti dai bulli davanti alla mensa
 
Enrico, ventenne oristanese, è ricoverato al San Giovanni di Dio per delle lesioni all’occhio destro. Roberto, 24 anni di Assemini, è stato dimesso ed è tornato a casa senza quattro denti e con le labbra gonfie. Sono soltanto le ultime vittime dei bulli del quartiere di Is Mirrionis, a Cagliari, che stanno terrorizzando la zona attigua alla mensa universitaria di via Premuda con pestaggi in stile squadrista. Enrico e Roberto hanno avuto il coraggio di denunciare i pestaggi: potrebbero essere soltanto la punta dell’iceberg.
A PAGINA 21
 
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Is Mirrionis. Due giovani vittime hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine
Studenti pestati a sangue dal branco
Teppisti di nuovo in azione vicino alla mensa universitaria
 
Un ventenne oristanese è ricoverato con una lesione a un occhio, un ragazzo dell’hinterland è finito in ospedale senza quattro denti.
Un’improvvisa scarica di pugni, il sangue e il dolore lancinante. Enrico, ventenne oristanese, è ancora ricoverato al San Giovanni di Dio per le lesioni all’occhio destro. È l’ultimo dei pestaggi ai danni di studenti nella zona vicino alla mensa universitaria di via Premuda. L’ultimo, non l’unico: altri ragazzi sono stati aggrediti da teppisti di quartiere che si muovono in gruppetti di cinque o sei. Il loro raggio d’azione arriva anche a via Is Maglias: qui Roberto, un ventiquattrenne di Assemini, è stato accerchiato e picchiato finendo la serata all’ospedale senza quattro denti.
NUOVO ALLARME Era da alcuni mesi che l’emergenza sembrava passata. Invece, per i tanti ragazzi che ogni giorno vanno a pranzare e cenare nella mensa di via Premuda, la paura di finire sotto il tiro dei bulletti di quartiere è sempre una triste realtà. Lo testimoniano i recenti episodi che hanno riportato alla luce un problema mai risolto: la convivenza tra le strutture universitarie e il rione di Is Mirrionis. Qualche giorno fa è toccato a un ragazzo di vent’anni di Oristano, studente fuori sede, finire sotto i colpi di alcuni teppisti: dopo aver cenato, verso le 21, si stava dirigendo verso casa quando, in via Abruzzi, è stato colpito alle spalle. Pugni e calci sferrati da due persone. Un pestaggio lampo dagli effetti devastanti: Enrico è rimasto a terra sanguinante. Qualcuno ha chiamato un’ambulanza e il giovane è stato portato al Brotzu. Aveva delle lesioni a un occhio ed è stato trasferito nel reparto di Oculistica del San Giovanni di Dio. Terrorizzato non parla e ha affidato al padre il compito di denunciare quanto accaduto ai carabinieri della stazione di Stampace.
VIA IS MAGLIAS «Le provocazioni sono continue», dicono gli studenti all’uscita della mensa. Nessuno vuole dare il suo nome, segno comprensibile di paura di ritorsioni. Altri due ragazzi, uno di Assemini e uno di Cagliari, sono stati picchiati da un gruppetto di sei persone in via Is Maglias, poco prima delle 22: Roberto è finito in ospedale con le labbra spaccate, senza quattro incisivi superiori e contusioni in tutto il corpo. Se la caverà con trenta giorni di cure. Il fatto è stato denunciato alla polizia. Clima teso anche in via Monte Santo: spesso i ragazzi che vivono nella casa dello studente sono presi di mira da squadriglie formate in via Castelli. Lanci di pietre e uova, piccoli furti e provocazioni sono il menù quasi quotidiano.
SPOSTARE LA MENSA «Gli episodi che capitano in via Premuda», commenta il presidente dell’Ersu, Christian Solinas, «sono stati argomento di un incontro con il Prefetto. Si sperava in un maggior controllo delle forze dell’ordine, ma non basta. L’unica soluzione è il trasferimento della mensa, quando sarà pronto il nuovo campus universitario». (m. v.)
3 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 17
Il dibattito
Malattie figlie di ambiente e genetica
di Antonio Cao*
 
Ho letto con interesse l’intervento del professor Laconi pubblicato su L’Unione Sarda del 18 luglio scorso, che risolleva un vecchio dibattito come "Nurture versus Nature" (educazione contro natura) dagli anglosassoni e "Eredità versus ambiente" da noi indicato a proposito delle cause delle malattie complesse. Sotto questo termine si raggruppa un ampio numero di affezioni tra cui il diabete di tipo 1 o tipo 2, le malattie infiammatorie croniche intestinali, la sclerosi multipla, la celiachia, la cardiopatia coronarica, l’ipertensione arteriosa, il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, l’osteoporosi, la schizofrenia, l’autismo, la sindrome bipolare, le neoplasie maligne.
Nell’ambito della stessa problematica, si collocano, accanto alle malattie, fattori di rischio o tratti complessi tra cui la rigidità arteriosa, la capacità cognitiva, la memoria, le capacità atletiche potenziali e il processo dell’invecchiamento.
Sia le malattie che i tratti cosiddetti complessi vengono definiti multifattoriali, a indicare l’esistenza di numerosi fattori determinanti, sia genetici che ambientali. Non è una novità che la prevenzione di gran parte di queste malattie si deve, al momento attuale, a provvedimenti di ordine ambientale. Le misure per ritardare o evitare la cardiopatia coronaria sono costituite ad esempio da una dieta corretta che prevenga tra l’altro l’eccesso di peso, da un regime di vita sano che includa una adeguata attività fisica, dall’evitare vizi tra cui di grande rilievo il fumo.
Tuttavia, accanto ai fattori ambientali, hanno un grande rilievo i determinanti genetici. Fino a circa un anno fa, i progressi in questo settore, fondati essenzialmente sullo studio di famiglie con particolare incidenza delle malattie su citate e di geni candidati per funzione nella suscettibilità a una specifica malattia, sono stati molto lenti. Alla fine dello scorso anno, i progressi della tecnologia biomedica hanno consentito di adottare un nuovo approccio di indagine, indicato come studio di associazione sull’intero genoma, che ha portato a una vera rivoluzione delle nostre conoscenze consentendo di individuare per ogni malattia o tratto complesso numerose varianti geniche, ciascuna responsabile di un valore minimo di rischio e che cumulativamente aumentano la probabilità di manifestare una determinata patologia.
Oggi pertanto sappiamo che è la combinazione tra fattori di rischio genetico e fattori di rischio ambientale il meccanismo determinante lo sviluppo di una specifica malattia complessa.
In futuro, quando tutti i geni saranno definiti, si potrà attuare una prevenzione combinata che tenga conto, da un lato, del patrimonio genetico e, dall’altro, degli aspetti ambientali. La conoscenza dei geni implicati nello sviluppo di una malattia complessa ha anche il grande valore di portare alla definizione di nuove vie metaboliche o di segnale, che potranno essere il bersaglio di una nuova terapia.
Noi di ProgeNIA studiamo i fattori di rischio per queste malattie e pertanto sia della loro genetica che dei fattori ambientali connessi, ma soprattutto della interazione tra ambiente e genetica. Abbiamo scelto la popolazione dell’Ogliastra per questo studio per la sua omogeneità non solo genetica ma anche perché vengono condivise le stesse condizioni ambientali. Anche altri gruppi di ricerca lavorano in tutto il mondo con gli stessi nostri obiettivi. Per questo riteniamo che parlare di dualismo tra genetica e ambiente rappresenti un atteggiamento retroattivo e antiquato, assolutamente non scientifico.
Il progetto ProgeNIA fino a oggi ha utilizzato esclusivamente fondi provenienti dall’estero (Usa) e non finalizzati ad usi commerciali delle scoperte, valorizzando risorse umane locali e non ricorrendo a costose consulenze estere. Per noi è importante differenziare tra chi opera nella ricerca scientifica e medica, offrendo la propria conoscenza alla comunità scientifica e in ultima analisi a tutti, e chi punta solo al conseguimento di un guadagno economico diretto, fornendo in gran parte false speranze.
Questo approccio è la via scientifica indispensabile per capire, prevenire e curare le malattie complesse della nostra specie.
*Ricercatore ProgeNIA
(Università di Cagliari) 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Depressione, il mostro da sconfiggere
L’università apre il corso di laurea in tecnico della riabilitazione
 
CAGLIARI. Salute mentale: la Sardegna è una delle regioni che sta peggio, con una percentuale di disturbi depressivi doppia rispetto alla media nazionale, e un alto disagio soprattutto tra gli anziani che vivono nelle aree più spopolate, dove minore è la possiblità dell’assistenza. Per correre ai ripari e prevenire l’emergenza, l’Università ha istituito il corso di laurea per Tecnico della riablitazione psichiatrica. Partirà col nuovo anno accademico.
‹‹Col nuovo corso di laurea triennale - ha detto durante la presentazione il coordinatore Mauro Carta - puntiamo a dare delle risposte alle grandi esigenze che emergono in tema di salute mentale, un’emergenza ormai mondiale››. Secondo l’Organizzazione della sanità, solo per fare qualche esempio, nell’arco di un anno vive una condizione di disagio psichico (ansia, depressione, abuso di alcol o stupefacenti) il 20-25 per cento della popolazione adulta, e nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari. Rispetto ad altri paesi industrializzati l’Italia è quasi una piccola oasi, tuttavia, stando al report del 2005 sullo stato della salute mentale in Europa, dalla Sardegna arrivano segnali allarmanti: non solo il tasso di depressione è doppio rispetto a quello del resto d’Italia, ma se si guarda alla situazione degli anziani (il 7 per cento soffrono di disturbi cognitivi legati al decadimento demenziale) si scopre che la loro condizione è difficile soprattutto negli ex centri minerari e nelle aree rurali, dove l’emigrazione verso i centri urbani ha di fatto smantellato quella rete di rapporti che avrebbe potuto garantire una maggiore assistenza. È in questo quadro che s’inserisce la figura del tecnico della riabilitazione psichiatrica: qualcosa di più di un educatore, perché oltre alla formazione umanistica avrà anche quelle conoscenze che gli permettono di avere un approccio specifico con ciascun sofferente mentale, e allo stesso tempo quasi un punto di raccordo tra il malato e lo psichiatra. Perché, ha osservato Sandro Meluzzi, psichiatra celebre per le sue apparizioni in tv, che sarà tra i docenti del nuovo corso, ‹‹la psichiatria è complessa e lo psichiatra non va lasciato solo››. Un concetto ripreso anche dal preside della facoltà di Medicina, Gavino Faa, il cui auspicio è stato quello di superare ‹‹le diffidenze e le accuse reciproche degli ultimi anni››, per costruire un ‹‹bel clima››, utile soprattutto al paziente. Alla luce dell’attuale situazione dell’assistenza psichiatrica in Sardegna, si stima che nei prossimi 10 anni saranno impiegati nel solo comparto della sanità pubblica 60 tecnici della riabilitazione: le opportunità di lavoro dunque non mancheranno.
Il corso sarà a numero chiuso e nel prossimo anno accademico potrà accogliere 17 studenti, di cui due stranieri. Per iscriversi alle selezioni c’è tempo sino al 24 agosto. Le prove si terranno il 9 settembre.
Sabrina Zedda
 
Consulta anche:
http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=5813&iso=19&is=7
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
Progetto di formazione inserito nel Por Sardegna 
Cultura e tutela ambientale, la Regione cerca specialisti 
 
ALGHERO. Le iniziative della Regione nei settori della cultura e dell’ambiente richiedono figure professionali altamente specializzate. Per questo motivo è stato avviato un programma con il quale la Regione mira alla formazione nell’ambito della produzione e gestione di contenuti culturali e ambientali in forma digitale. Il progetto, denominato Index, acronimo di INteraction DEsign eXperience, è stato presentato nel palazzo del Pou Salit, una delle sedi della facoltà di Architettura, tra gli enti partner.
 L’iniziativa rientra nel Por Sardegna. Oltre alla facoltà di Architettura, partecipano al progetto il Consorzio Edugov (ente capofila), il Centro servizi per le imprese, la Camera di commercio di Cagliari e la Domus Academy, autorevole scuola di Design di Milano. Istituzioni importanti, come hanno spiegato i due referenti dell’Università, il prorettore Attilio Mastino e il presidente del corso di laurea in Design, Sebastiano Bagnara, che insieme a Giovanni Maciocco, preside della facoltà di Architettura, e Tiziano Cabizzosu, referente Edugov per la Regione, hanno illustrato l’iniziativa che mira a fornire un’altissima formazione. Sarà così favorita un’evoluzione concreta delle figure professionali nel settore.
 «Un’opportunità di alta specializzazione che è sembrato doveroso proporre in una regione come la Sardegna, - ha detto il professor Bagnara -, che è proiettata verso la trasformazione dei contenuti in digitale, in particolare nei settori dell’Ambiente e della Cultura».
 I due settori sono al centro di un più vasto intervento regionale: «Sardegna digital library - ha specificato il prorettore Attilio Mastino -. Un grande archivio multidisciplinare regionale in digitale, in fase di creazione e che è strettamente correlato con il progetto Index».
 Il progetto sarà suddiviso in 8 laboratori regionali, con 160 persone in totale che andranno a curare gli aspetti redazionali, l’immagine visiva, la grafica web, l’accessibilità e la comunicazione e divulgazione multicanale. Il corso è a tempo pieno, con una durata di 1200 ore, per 13 mesi. Per i partecipanti è prevista la copertura completa dell’iscrizione e un’ indennità.
 Il termine per la presentazione delle domande è il 9 settembre 2008. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.progettoindex.eu o chiamare lo 079-9720455.
Monica Caggiari 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Tutela del patrimonio: incontro con Guido Melis 
 
SASSARI. Quali sono le politiche più adeguate a promuovere il patrimonio storico ed artistico della Sardegna? Di questo si parlerà lunedì alle 16,30 nella facoltà di Lettere e Filosofia in un incontro con il deputato Guido Melis, al quale parteciperanno l’assessore regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu e l’archeologo e rettore vicario dell’Università di Sassari, Attilio Mastino. Il dibattito è stato organizzato in occasione della conclusione del Master in “Produzione e Management dell’informazione” in cui Melis insegna Storia delle istituzioni culturali della Sardegna.
 «Il problema di fondo - dice Guido Melis - è quello di tutelare l’identità del patrimonio artistico ed archeologico della Sardegna, rendendolo un veicolo di sviluppo del territorio». E il professor Mastino aggiunge che «bisogna prima di tutto conservare e portare alla luce quanto c’è di interessante e solo parzialmente emerso».
 Ma purtroppo non sembrano procedere in tal senso vicende come quella della necropoli di Tuvixeddu, ricca di tombe ed ipogei del periodo punico-romano, che sembrano destinati ad essere soffocati dal cemento, secondo quanto lasciano presagire le recenti sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.
 Molti intellettuali si sono mobilitati contro questo progetto e in questi giorni è stata presentata un’interpellanza parlamentare. Anche di questo si discuterà alla facoltà di Lettere nell’incontro di lunedì.

 
1 – Il Sardegna
Pagina 23 – Regione
Psichiatria
Nuovo corso di laurea in riabilitazione
 
Un corso di laurea tutto nuovo per la facoltà di Medicina per tecnico della riabilitazione psichiatrica a Cagliari e Sassari. Alla presentazioni anche Mauro Carta, coordinatore del corso e Alessandro Meluzzi, psichiatra "mediatico". Le iscrizioni scadranno il 25 agosto.
E.F.
 
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