Venerdì 11 luglio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 luglio 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Resa dei conti per cultura e ricerca, editoriale di Giuseppe Marci
4 - La Provincia di Nuoro fuori dal Consorzio per l'Università (Unione - Nuova)

1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Sardegna senza progetti
La resa dei conti per cultura e ricerca
di Giuseppe Marci  
 
Sono stato di recente ospite di uno dei più importanti istituti culturali italiani. Custodisce tesori unici al mondo che vengono mostrati al visitatore con religioso rispetto ma anche con esplicita malinconia. I funzionari che vigilano su quel patrimonio, invecchiano: «Dal 1984 non viene fatto un concorso. Coloro che allora sono stati assunti, hanno raggiunto la mezza età e non abbiamo giovani ai quali trasmettere la conoscenza. Quando l'ultimo di noi andrà in pensione, una catena si spezzerà, forse per sempre». Esco con l'animo diviso fra la gioia per aver ammirato tanta bellezza e uno sconforto che all'esterno aumenta: l'edificio è transennato per proteggere i passanti dal crollo di parti della facciata.
Abbiamo deciso di ridurre gli investimenti per cultura e ricerca. Sembra sia una necessità economica, certamente è una forma di suicidio. Il presidente Napolitano, orgoglioso per l'alta qualità degli studiosi italiani, ha denunciato: «Trattiamo male il capitale umano».
Ci trattiamo male. Per capirlo, basta riflettere sulle parole con cui il Rettore dell'Università di Cagliari ha descritto la situazione del nostro Ateneo. I tagli previsti porteranno a scelte obbligate, prima fra tutte quella di bloccare le assunzioni dei ricercatori. Se si pensa che nel giro di dieci anni un numero notevole di docenti andrà in pensione, si comprende che la prospettiva è drammatica.
Unica alternativa prospettata, la costituzione di Fondazioni, con soci che conferiscano i capitali negati dallo Stato. Valli a trovare, i soci portatori di liquidità: e perché dovrebbero portarla, poi, e a quali condizioni? La mente corre subito alla Regione, e gli scenari che si profilano non sono tutti rassicuranti. Il Rettore si preoccupa dei possibili condizionamenti e anche gli studenti mettono in discussione atteggiamenti e scelte di indirizzo, come l'ultima, opinabile, di destinare gli assegni di studio alle facoltà scientifiche.
Tutto vero, ma c'è un altro e più grave problema. Non si può dire, infatti, che in sessanta anni di vita autonomistica la Regione non abbia investito - e quanto! - sulle Università di Cagliari e Sassari. Il punto è che mancava un progetto frutto dell'incontro fra la volontà politica e le esigenze generali della ricerca. Si sono fatti molti accordi fra presidenti della Regione, assessori, rettori, singoli docenti: mai è stato elaborato un piano strategico che guardasse non alla scadenza della legislatura ma ad un futuro che sembrava lontano e che inesorabilmente è arrivato. Un piano pensato non per risolvere un problema contingente ma per affrontare le questioni decisive che riguardano la Sardegna e tutti i suoi abitanti, in primo luogo i giovani.
Forse la grave emergenza nella quale siamo precipitati potrebbe portare il buon senso necessario per capirlo.
2 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cronaca di Cagliari
Sangue. Oggi premiazione
Studenti generosi: donate 130 sacche in una settimana
   
Bilancio positivo per l'edizione 2008 della “Settimana della donazione del sangue” promossa come di consueto dall'Avis provinciale di Cagliari in collaborazione con l'Ersu.
La tradizionale campagna di sensibilizzazione sull'emergenza sangue in Sardegna si è svolta quest'anno tra il 16 e il 20 giugno ed ha fruttato ben centotrenta sacche del prezioso liquido rosso che si sono aggiunte ad altre milleduecento donazioni effettuate durante tutto il mese nell'ambito della quotidiana attività di raccolta dell'associazione.
«L'aspetto più significativo di questa annosa e fattiva collaborazione tra l'Avis e l'Università di Cagliari - sottolinea il responsabile dell'Avis provinciale Antonello Carta - sta nel fatto che vengono coinvolti gli studenti universitari: ragazzi e ragazze che spesso e volentieri ripetono le donazioni in maniera periodica contribuendo in modo determinante a sopperire alle difficoltà che si presentano nei medi estivi». Per ringraziare gli studenti della loro generosità l'Ersu ha organizza come sempre un momento di aggregazione e sano divertimento che si terrà nello spazio antistante il Teatro Nanni Loy.
L'appuntamento è fissato per stasera a partire dalle 20 in via Trentino. Nell'occasione si terrà anche la premiazione degli studenti che hanno partecipato al concorso di valenza nazionale Primavera in arte. «Un sentito ringraziamento - conclude Carta - va a tutti i singoli studenti e alle associazioni studentesche che ogni anno promuovono ed attivano un efficace passaparola facendosi carico di questo importante messaggio di solidarietà. Approfittiamo dell'occasione per ricordare a tutti cittadini l'importanza - soprattutto nei mesi estivi - di donare sempre il sangue in modo tale da evitare che si possano creare momenti di necessità sempre possibili e purtroppo imprevedibili. In questo senso il rituale appuntamento dell'Ersu può essere esteso come invito anche a coloro che ancora non si sono avvicinati alla donazione. L'aiuto che ci arriva da ogni parte è prezioso, ma purtroppo non è mai abbastanza». Le donazioni di sangue possono essere effettuate anche presso il centro prelievi dell'Avis provinciale di Cagliari che si trova in via Talete 8 al Cep (telefono 070/524388, e-mail cagliari@avisardegna.it).
PAOLO LOCHE
3 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 8
Piazza Satta-MAN non è una guerra
E se si cercassero soluzioni anziché schierarsi con o contro il Museo?
 
Ho letto le prese di posizione a sostegno del progetto di ampliamento del Museo d'arte della provincia di Nuoro in Piazza Sebastiano Satta, con l'interesse e il riguardo dovuti all'autorevolezza dei sostenitori. Non posso esimermi, pur tuttavia, dal domandarmi e dal domandare se sia confacente fondare il sostegno, come di fatto viene dichiarato, sulle motivazioni della compatibilità e della sintonia del nuovo progetto con l'invenzione di Costantino Nivola. Nivola non ha in Piazza Satta, affrontato una mera sistemazione urbanistica, in quanto tale suscettibile al cambiamento nei termini della compatibilità e della sintonia; ha piuttosto realizzato un'opera d'arte contemporanea. Monumentale ed antimonumentale insieme, gravida della più avanzata cultura artistica del XX secolo, Piazza Satta contribuisce ad innovare gli orizzonti di ricerca estetica determinati dall'interazione dell'opera d'arte con il contesto nel quale prende forma, laddove il contesto è rappresentato dallo spazio pubblico.
Essendo Piazza Satta, inoppugnabilmente, opera d'arte contemporanea nello spazio pubblico, acclarata da studi puntuali e qualificati, assumono importanza imprescindibile la legittimità delle ragioni e la fondatezza delle argomentazioni di quanti esprimono parere contrario al progetto di ampliamento del MAN e rivendicano l'urgenza di un confronto riguardo alla tutela del centro storico di Nuoro ed intorno allo specifico della salvaguardia, della conservazione e del restauro di un'opera d'arte contemporanea. Siffatte ragioni e argomentazioni sono il portato di ulteriore autorevolezza, quella dei più profondi ed insigni conoscitori della poetica di Nivola, di tanta parte del corpo docente delle Università di Cagliari e Sassari così come del Fondo per l'Ambiente Italiano: se fossero accolte dai promotori del progetto in corso di approvazione, consentirebbero alla controversia di farsi reale ed utile questione di merito, in relazione a uno tra i temi più attuali e più dibattuti dagli storici dell'arte, dai conservatori e dai restauratori di tutto il mondo. Il tema inerente, appunto, la necessità di individuare i parametri di riferimento per la salvaguardia, la conservazione e il restauro delle opere d'arte contemporanea. Ragionevolmente si placherebbero le polemiche riguardo al degrado, alla colpevole incuria cui Piazza Satta è stata abbandonata, in nome del principio - universalmente riconosciuto per tutte le opere d'arte di tutti i tempi - secondo il quale al degrado e agli effetti dell'incuria non può porsi rimedio con un intervento irreversibile. Cadrebbe l'opportunità di portare ad esempio ben altri errori ed orrori urbanistici ed architettonici e potrebbe invece aggiornarsi la riflessione sui rapporti che intercorrono tra arte e architettura nella contemporaneità, sulla dialettica, difficile ed affascinante, tra le opere d'arte e l'architettura museale destinata ad accoglierle. Dialettica che, nel caso di Piazza Satta, è resa ancor più difficile ma di certo anche straordinariamente più affascinante, dall'essere l'opera d'arte preludio, fisico e ideale, ai nuovi spazi museali.
Con interesse e riguardo ho anche ascoltato le opinioni in favore del progetto di ampliamento, espresse durante l'incontro nell'ambito del Festarch a Cagliari. Incontro che sarebbe stato certo più efficace se concepito come contraddittorio tra differenti punti di vista e non manifestazione di consenso unilaterale. Stupisce poi la tendenza, confermata e ribadita in quell'occasione, a suffragare il consenso con attestazioni di stima e solidarietà all'operosità del MAN e alla sua direzione. Stupisce perché le tesi contrarie al progetto non hanno mai inteso mettere in discussione «il valore positivo dell'attività del MAN o l'apporto che dà al panorama culturale nuorese, tantomeno il suo diritto ad espandersi in una nuova sede». E stupisce, ancora, perché le tesi contrarie vengono anche da chi - per gli studi ed il lavoro profusi - al MAN è e si sente profondamente legato, come chiaramente riferito da Maria Luisa Frongia, ordinario di storia dell'arte contemporanea a Cagliari. Per questo e per la preziosa attitudine all'apertura e al dialogo, della quale si nutre la missione del Museo d'arte della provincia di Nuoro, sarebbe determinante ammettere le obiezioni portate al progetto di ampliamento, non misconoscendole come fossero acritica difesa del passato a scapito del futuro progressista. L'imperativo categorico di tutelare un «frammento di centro storico dal carattere di architettura “minore”» non è da confondersi con quel che Federico Zeri avrebbe definito «l'equivoco del color locale»; non nasce dal pregiudizio dogmatico ma dai principi fondanti della storia dell'arte, materia indispensabile alla coscienza civile.
SIMONA CAMPUS
storico dell'arte
 4 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 31
Crisi alla “Satta”. L'assessorato agli Enti locali: non c'è nessun limite da rispettare
Provincia fuori dal consorzio Università
Deriu sconfessa la Regione: a Nuoro c'è un ente di troppo
 
Il presidente della Provincia lascia il consorzio Università che sarà sostituito dalla Fondazione per salvaguardare il consorzio Satta.
Svolta sulla crisi istituzionale del consorzio Satta, in cattive acque dopo la cancellazione delle Comunità montane del Nuorese e della Baronia, entrambe componenti dell'assemblea che ora, dimezzata, è paralizzata e prossima al commissariamento. La Provincia accelera sulla Fondazione ed esce dal consorzio per l'università proprio nel momento in cui la Regione chiarisce un nodo giuridico ritenuto fondamentale per adottare le soluzioni possibili sulla “Satta”. Quest'ultimo - spiega la Regione - è un ente obbligatorio. Significa che Comune e Provincia che danno già vita a due consorzi (Satta e università) non sarebbero tenuti a rispettare il limite imposto della normativa nazionale che vieta agli enti locali di tenerne in piedi più di uno. Una linea sostenuta, invece, dalla Provincia che non riconosce al consorzio Satta la natura obbligatoria.
LA PROVINCIA Ieri il presidente Roberto Deriu ha annunciato la decisione al sindaco Mario Zidda. «Per attuare la volontà del consiglio provinciale espressa nella seduta del 29 maggio con un ordine del giorno che impegna presidente e giunta a intervenire per salvaguardare prioritariamente il consorzio Satta individuando per l'università altro strumento di gestione, comunico la scelta di recedere dal consorzio per la promozione degli studi universitari. È rimessa alla decisione dell'organo consiliare l'individuazione di altre ipotesi di gestione dell'università». La decisione di Deriu accentua la distanza col Comune, scettico sulla fondazione per l'università e in attesa dei chiarimenti della Regione sulla “Satta”.
LA REGIONE Proprio ieri il consorzio Satta ha spedito a Comune e Provincia il parere dell'assessorato agli Enti locali che spiega: «Dalla ricognizione dei documenti e degli atti normativi emerge che l'ente detiene la veste giuridica di consorzio obbligatorio per legge». Perciò - aggiunge - non rientra tra quelli per i quali valgono i limiti indicati dalla normativa.
COMUNE Ieri i vertici del consorzio Asi hanno illustrato l'attività al Consiglio. In aula è emersa una questione politica, legata alla presenza in giunta dell'assessore Verde Tonino Deriu, che ha aderito all'Idv, come il gruppo di opposizione “Città in Comune”. «Chiedo che ogni gruppo di opposizione abbia un assessore, altrimenti non riesco a capire perché uno sia parte della giunta», ha detto provocatoriamente Gigi Zurru (Sinistra democratica). “Città in Comune”, due giorni fa, ha proposto un ordine del giorno sull'università, ma la maggioranza ha abbandonato l'aula. «È l'ennesimo sgarbo alla città», accusano i civici. ( m. o. )

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Nazionale
Università, Deriu esce dal consorzio 
Il presidente al consiglio provinciale: avanti con la Fondazione 
Il Comune potrebbe fare una scelta diversa in base a un parere legale 
NINO BANDINU 
 
 NUORO. Il Consorzio della Satta può restare in piedi in quanto «obbligatorio»: il parere degli esperti è arrivato e i giochi si riaprono. Ma il presidente Deriu «esce» dal consorzio universitario e chiede al consiglio provinciale di individuare altre ipotesi: cioè la Fondazione.
 Biblioteca Satta, il consorzio resta valido. Questo il parere espresso dagli esperti al quesito posto dal Comune di Nuoro e dagli stessi amministratori della biblioteca. Gli esperti, esaminata la materia, sono giunti alla conclusione che trattandosi di un consorzio «obbligatorio» questo della Satta non va contemplato dalla nuova legge che impone al Comune di Nuoro di non avere più di uno.
 Il problema si era posto a fronte di due nuovi problemi che si erano presentati davanti al Cda della «Satta» e all’amministrazione comunale di Nuoro: quello della scomparsa delle Comunità montane (che facevano parte anche del consorzio della biblioteca) e quello della Fondazione dell’università nuorese al posto del vecchio consorzio. Rispetto a questi nuovi problemi si erano create due scuole di pensiero, una scuola che puntava (in caso di unico consorzio a Nuoro) di lasciare la Satta come consorzio per puntare alla Fondazione per l’università, e un’altra invece che preferiva procedere sulla base di un parere prima di decidere definitivamente. Alla prima scuola apparteneva la Provincia con tutto l’arco di forze che si erano già espresse per la Fondazione, mentre alla seconda partecipavano il Comune di Nuoro e la biblioteca Satta.
 Ora i giochi sono stati nuovamente aperti. Ma dopo l’arrivo del parere richiesto dal Comune, il sindaco preferisce non commentare.
 Interviene invece il presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, promotore del modello di Fondazione per l’Università nuorese.
 «Per attuare - afferma Deriu - la volontà del consiglio provinciale espressa nella seduta del 29 maggio con l’approvazione dell’ordine del giorno che impegnava il presidente e la giunta a intervenire nei modi previsti dalla legge per salvaguardare prioritariamente il consorzio per la Pubblica lettura S. Satta individuando per l’università altro strumento di gestione, comunico la scelta di recedere dal consorzio per la promozione degli studi universitari della sardegna centrale in conformità con quanto previsto dallo statuto». Fine del consorzio, dunque.
 Detto questo il presidente Roberto Deriu annuncia anche che rimetterà al consiglio provinciale l’individuazione di «altre ipotesi» di gestione dell’ateneo nuorese.
 

Questionario e social

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