Martedì 24 giugno 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 giugno 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Presentato a Sassari il rapporto Crenos sull’economia dell’Isola (Unione - Nuova)
2 - Prime lauree in Architettura (Unione - Nuova)

1 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 10
sassari Illustrati i rapporti sull’Isola
Crenos e Bankitalia: «L’economia sarda è in recessione»
 
Il rapporto annuale del Crenos sullo stato di salute dell’economia dell’Isola ma non solo. Quest’anno gli organizzatori hanno voluto arricchire la tradizionale analisi con i dati raccolti dalla Filiale di Sassari della Banca d’Italia (Francesco Sias e Roberto Rassu), dal Centro studi dell’Istituto Tagliacarne dell’Unioncamere (Giuseppe Capuano) e da quello della Confindustria (Luca Paolazzi). È la prima volta che questo avviene ma dal prossimo anno diventerà un prestigioso appuntamento che attirerà a Sassari i maggiori economisti italiani. Il seminario, che si è svolto ieri nell’aula magna dell’Università, coordinato da Marco Vannini, ha detto fra le tante cose una verità difficilmente contestabile: «La situazione dell’economia della Sardegna che emerge dagli studi è di palese stagnazione se non di aperta recessione in molti comparti».
LE DIFFICOLTÀ I punti di sofferenza sono i soliti. Le incerte politiche di sviluppo con una legislazione in ritardo e confusa rispetto alle notevoli disponibilità finanziarie che la Sardegna ha ottenuto dall’Unione europea. La crisi generalizzata dei grandi comparti industriali legati alla chimica, le troppe partite ancora aperte sui nuovi progetti di sviluppo, come l’accordo di programma per la chimica con la filiera cloro-soda, firmato nel 2003 da Regione e Governo e ancora inattuato, e i ritardi infrastrutturali.
Per Giuseppe Capuano, del Centro Studi di Confindustria, in Sardegna c’è un gap infrastrutturale anche rispetto al Mezzogiorno: «Non parlo solo delle infrastrutture tradizionali ma anche di quelle tecnologiche come il cablaggio e la telematica». Sul credito Capuano ha ricordato che «le imprese sarde pagano il costo del denaro un punto, un punto e mezzo in più rispetto alle altre imprese del Paese. Ciò significa che un imprenditore sardo parte svantaggiato rispetto ai competitor».
EXPORT Regge ancora bene, in particolare nel nord Sardegna, il settore dell’agroalimentare. Produzioni di nicchia ma che hanno fatto registrare una crescita nell’export. Il turismo va, ma senza numeri di rilievo se confrontati a quelli ben più eclatanti delle regioni concorrenti del Sud. La sorpresa, secondo il rapporto Crenos illustrato da Anna Maria Pinna, dell’Università di Cagliari, può venire dal comparto della nautica che, se ben accompagnato, potrebbe riservare sorprese per il medio-lungo periodo.
GIBI PUGGIONI
2 – La Nuova Sardegna
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Ieri la discussione della tesi
Laurea da record in Architettura per tre studenti
 
Poco più di due anni e mezzo. Tanto è bastato ai primi tre studenti per completare gli esami e presentare la tesi. E ieri mattina, nell’aula magna della facoltà di Architettura, Gherardo Rivetti, Laura Pibiri e Lucia Baire hanno sostenuto anche la discussione, ricevendo la laurea dalle mani del rettore Pasquale Mistretta e del preside Carlo Aymerich. Ora potranno sostenere l’esame di abilitazione, come architetti junior, oppure proseguire per altri due anni per terminare l’intero iter di studi per diventare senior. Quelle di ieri sono le prime tre lauree della nuova facoltà di Architettura cagliaritana. Nata appena tre anni fa, conta oggi tre corsi tutti a numero chiuso: architettura delle costruzioni, edilizia, tecnologie per la conservazione ed il restauro dei beni culturali (le prime due con 150 posti, l’ultima con 60). «Tante le note positive registrate in questi primi anni» dice il rettore Mistretta, «in primo luogo la capacità dei docenti e dei ricercatori che hanno lavorato duramente con gli studenti sostenendo lezioni e attività mattina e sera. Ma c’è anche qualche nota dolente: la questione dei locali. La facoltà di Architettura è ospitata nel palazzo in restauro di via Corte d’Appello, ma molte lezioni e attività vengono tenute in Ingegneria e qualcosa anche nel dipartimento di Biologia. Stiamo lavorando per risolvere questi problemi logistici anche con la Regione: una soluzione potrebbe arrivare con i locali dell’ex ospedale militare». I primi tre laureati col nuovo ordinamento (con la laurea che dura tre anni) hanno diritto di sostenere l’esame di abilitazione, ma si iscriveranno nella sezione "B" dell’Albo. Dottori a tutti gli effetti, il loro titolo sarà quello di architetti junior (con alcune limitazioni professionali). Potranno svolgere esclusivamente attività di collaborazione alle attività di progettazione degli architetti e degli ingegneri, limitatamente alle costruzioni civili semplici. «La cosa importante è che queste sono le prime lauree della nuova facoltà» spiega il preside Carlo Aimerych, «siamo molto orgogliosi di questi ragazzi che hanno finito perfettamente nei tempi prestabiliti». Gerardo Rivetti ha presentato una tesi sui ponteggi ottenendo 96/110, mentre Laura Pibiri si è concentrata sugli scavi e ha preso il massimo dei voti (110 su 110 e lode). Lucia Baire, invece, ha studiato i segreti del restauro del museo diocesano accanto alla Cattedrale di Castello. Ad ascoltare la sua tesi (103 su 110) c’erano anche l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Mani, il vescovo Mosè Marcia e i vertici diocesani.
FRANCESCO PINNA 
3 – L’Unione Sarda
Impresa Oggi Pagina 14
AGEVOLAZIONI Vai ai nuovi bandi per incentivare l’innovazione all’interno delle Pmi
Due milioni per la ricerca nelle piccole imprese sarde
 
Al via due nuovi programmi da un milione di euro ciascuno, per incentivare l’innovazione e la ricerca delle nuove imprese sarde. Entrambi sono stati lanciati dall’ente pubblico regionale, Sardegna Ricerche, per ultimare la spesa dei fondi del Por 2000-2006 destinati alle imprese innovative. Il primo agevola l’acquisizione di servizi di innovazione e trasferimento tecnologico da parte delle imprese. Il secondo assiste e incentiva la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo. Entrambi i programmi concepiscono le nuove imprese in termini di anzianità: devono essere costituite da non più di cinque anni e devono essere innovative.
SERVIZI INNOVATIVI Il primo strumento di incentivazione per l’acquisizione di servizi di innovazione e trasferimento tecnologico è destinato alle piccole e medie imprese (Pmi) di recente costituzione, che lavorano nei settori ad alto contenuto di innovazione, con l’obiettivo di rafforzare in Sardegna i settori high-tech e favorire la generazione di nuove imprese attive nella ricerca e quelle proposte da giovani laureati. Il contenuto innovativo dei servizi potrà riguardare l’introduzione di nuovi prodotti e servizi rispetto al mercato attuale; nuove tecnologie o il perfezionamento di quelle esistenti, soluzioni organizzative o di mercato competitive. La priorità sarà data alle produzioni di software e all’editoria elettronica, alla strumentazione elettronica, ottica e biomedicale, alle biotecnologie, alla farmaceutica, chimica e nuovi materiali, all’automazione industriale, ai sistemi di misura e alle energie rinnovabili. Ogni impresa potrà presentare, entro le ore 12 del 19 settembre, una domanda con cui potrà chiedere il finanziamento di uno o più servizi di innovazione e trasferimento tecnologico (da rendicontare entro il 28 febbraio 2009) predisponendo un piano di lavoro redatto dal fornitore del servizio. I servizi ammessi agli aiuti sono: commesse di ricerca industriale o di sviluppo precompetitivo, studi di fattibilità tecnica e di mercato, consulenze in materia di acquisizione, protezione e commercializzazione dei diritti di proprietà intellettuale e di accordi di licenza, audit e check-up tecnologici e altri servizi di innovazione e trasferimento tecnologico. I servizi potranno essere forniti da soggetti terzi rispetto alle imprese proponenti scelti tra professionisti, società, università ed enti pubblici di ricerca. Gli aiuti sono “de minimis” e consistono in un contributo a fondo perduto pari al 75% dei costi sostenuti fino ad un limite massimo di 50 mila euro per impresa.
RICERCA E SVILUPPO Il secondo strumento di incentivazione riguarda invece i progetti di ricerca e sviluppo delle imprese, in particolare le attività di ricerca industriale e le attività di sviluppo precompetitivo. Le giovani Pmi interessate dovranno presentare domanda entro le 12 del 18 luglio e rendicontare i progetti entro il 28 febbraio 2009: ultima chiamata di spesa per i fondi del Por 2000-2006. Come per l’acquisizione di servizi innovativi, sono ammesse le imprese che operano nell’estrazione dei materiali, nelle attività manifatturiere, nella produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, nelle costruzioni, nei servizi di informazione e comunicazione e di ingegneria, collaudo e analisi e, ovviamente, nella ricerca scientifica e sviluppo. Stessa priorità alle proposte provenienti da imprese ad elevato contenuto di innovazione. Diverso il limite massimo di aiuto. Le imprese potranno ottenere fino a un massimo di 100 mila euro di contributo “de minimis” che potrà coprire fino a un massimo del 75% dei costi del progetto di ricerca industriale e/o di sviluppo precompetitivo.
Bandi, formulari, guide e modulistica sono scaricabili dal sito della Regione e da quello di Sardegna Ricerche: www.sardegnaricerche.it.
GABRIELE CALVISI 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Progetto della facoltà di Lingue e letterature straniere. I testi pubblicati dalla Cuec
Studenti-saggisti: due volumi su Enrico Costa
 
Giovani studenti in Lingue e letterature straniere e già autori di volumi universitari. I protagonisti di questa novità nel mondo accademico sono un ragazzo e tre ragazze che hanno curato due volumi sulle opere di Enrico Costa, scrittore sassarese vissuto nella seconda metà dell’Ottocento.
Gli studenti, che frequentano i corsi per la laurea triennale, hanno seguito un progetto didattico avviato da Giuseppe Marci (docente di Filologia Italiana e direttore del Centro di studi filologici sardi) e sostenuto dal rettore Pasquale Mistretta. I volumi, pubblicati dalla Cuec e dal Centro studi filologici sardi in una apposita sezione della collana Scrittori sardi, sono “La Bella di Cabras”, curato di Giuliano Forresu, e “Racconti”, di Elena Casu, Melanie Sailis, Francesca Sirigu.
La presentazione delle opere si terrà giovedì, alle 18, all’auditorium di Lingue e Letterature straniere, in via San Giorgio 12. Saranno presenti Marci, Mistretta, la preside della facoltà, Ines Loi Corvetto, il presidente del Centro studi Sandro Catani, il responsabile della Cuec, Mario Argiolas. La presentazione sarà a cura dei professori Massimo Arcangeli e Pasquale Stoppelli. Al termine si terrà un recital interpretato dall’attrice Rita Atzeri e dal violinista Alessio De Vita.
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Medicina, oggi giornata ricerca
 
S’inaugura oggi, alle 9,30 nella sala conferenze dell’edificio didattica della Cittadella Universitaria di Monserrato, la quinta giornata della Ricerca scientifica in Medicina. Saranno presenti il rettore, Pasquale Mistretta, e il preside della facoltà, Gavino Faa. Durante la giornata verranno esposti circa duecento poster indicativi delle linee di ricerca in campo biomedico.
6 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 18
Gli uni hanno superato il concorso, gli altri lavorano da anni
Gli idonei contro i precari, la guerra dei poveri all’Università
 
Che vergogna quello che avviene in questi giorni all’Università di Cagliari. Mentre il ministro Renato Brunetta conduce una seria e condivisa battaglia per riformare la Pubblica amministrazione e per migliorarne l’efficienza, il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, attraverso "un’interpretazione creativa" dalla Finanziaria 2007, si adopera per assumere senza concorso pubblico presunti precari: persone che non hanno partecipato - o, in alcuni casi, sono risultati non idonei - ad un concorso pubblico indetto lo scorso anno. In questo modo si frustrano le aspettative e si calpestano i diritti di chi quel concorso lo ha superato.
Presumibilmente, la prossima settimana, l’Ateneo assumerà quindici ex Co.Co.Co. come deciso dal Consiglio di amministrazione, mentre lascerà nel limbo gli idonei di due concorsi pubblici recentissimi, la cui graduatoria è vigente da meno di un anno. Sono, nella maggior parte dei casi, lavoratori precari del settore privato che con sacrificio hanno studiato per superare una preselezione, due prove scritte e una prova orale. Il merito degli idonei è ancora maggiore tenendo conto che i precari, nel caso specifico, erano comunque agevolati dalla valutazione dei loro titoli di servizio. Si pensi che un anno di lavoro nella Pubblica amministrazione è stato valutato ai fini del concorso il doppio di un uguale tempo di lavoro nel privato!
Questo non solo è incostituzionale, se è vero che nella Pubblica amministrazione si accede attraverso concorso; non solo è lesivo dei diritti degli idonei, che certamente percorreranno le vie legali, per quanto lunghe e costose; ma soprattutto è lesivo del principio dell’efficienza e della qualità totale che come cittadini vorremmo che caratterizzasse sia l’accesso, sia l’azione della pubblica amministrazione. Mi appello al ministro Brunetta, pur consapevole che questa voce rischia di perdersi fra miriadi di altre proteste. Se il ministro intervenisse in difesa del diritto degli idonei, essi sentirebbero vicini lo Stato e le istituzioni. E percepirebbero la battaglia per l’efficienza come qualcosa di reale e di concreto.
LETTERA FIRMATA
È una guerra tra poveri. Metafora abusata, ma purtroppo efficace. Ed attuale. Trenta i posti in palio, divisi salomonicamente a metà fra i vincitori di concorso e i precari degli uffici amministrativi. I primi, come il lettore giustamente ricorda, hanno dalla loro parte la Costituzione e il principio di meritocrazia. I secondi vantano un "diritto materiale" maturato grazie al lavoro svolto: per anni, anche in ruoli rilevanti, a 500/600 euro il mese. Un conflitto che si ripete quotidianamente nella scuola, nella formazione professionale, nella sanità, negli uffici tecnici dei Comuni. E che non giova a nessuno. Non ai giovani, il cui futuro finisce col dipendere da un colpo di fortuna, poiché i criteri di assunzione (o stabilizzazione) variano. E non alla pubblica amministrazione, che non riesce a selezionare, o a tenersi stretti, i migliori, i più capaci.
DANIELA PINNA

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Sassari. Presentato all’Università il rapporto del 2007 del Crenos e della Banca d’Italia 
L’economia: andamento lento e futuro incerto 
Nell’isola segnali positivi anche se disomogenei La provincia più felice è il Medio Campidano 
Agricoltura sarda e debiti familiari sempre peggio 
 
 SASSARI. Felicità a momenti e futuro incerto. Con i versi della più nota canzone di Tonino Carotone si potrebbe riassumere la situazione economica dell’isola: stretta tra le difficoltà internazionali, mostra qualche slancio positivo ma anche prospettive non proprio entusiasmanti per i prossimi anni. Per fare un po’ di chiarezza si è svolto ieri a Sassari, nell’aula magna dell’Università, il convegno «L’economia della Sardegna». L’incontro è stato organizzato dall’associazione degli Industriali del Nord Sardegna e dal Crenos (Centro ricerche economiche Nord-Sud delle Università di Sassari e Cagliari).
 Nel corso del convegno sono stati presentati i rapporti sull’economia dell’isola per l’anno 2007 dello stesso Crenos e della Banca d’Italia.
 I primi mesi del 2008 confermano segnali di crisi a livello mondiale con le difficoltà degli Stati Uniti, gli aumenti delle materie alimentari e delle risorse energetiche.
 E in Europa, l’Italia mostra sempre una maggiore lentezza rispetto agli altri Paesi. In questo quadro anche l’economia della Sardegna fatica.
 «Ma oltre alla congiuntura sfavorevole - ha spiegato Marco Vannini, direttore del Dipartimento di economia dell’università di Sassari - continuano a esserci vecchi problemi strutturali, a partire dalle inadeguatezze della dotazione infrastrutturale. Da qui nasce la necessità di politiche coerenti nel lungo periodo».
 Non mancano comunque segnali positivi come illustrato nel rapporto presentato al pubblico da Anna Maria Pinna, dell’Università di Cagliari: riduzione del gap rispetto ad altre regioni, aumento della domanda estera che premia il prodotto Sardegna e crescita della natalità d’impresa.
 «Il livello generale di imprenditorialità - ha spiegato l’economista - è aumentato anche se i dati mostrano una forte disomogeneità tra la dinamicità mostrata dalle province di Olbia-Tempio e di Cagliari e la situazione critica di quelle di Oristano e del Medio-Campidano». Ma soddisfazione finanziaria, sembra non voler dire soddisfazione generale.
 «La provincia più felice” - si legge nel rapporto - è il Medio Campidano mentre quella meno Olbia-Tempio». Insomma il reddito medio non è l’indicatore principale del benessere.
 Analisi e prospettive simili al rapporto del Crenos mostra quello della Banca d’Italia illustrato da Roberto Rassu, del nucleo per la ricerca economica di Cagliari, e da Francesco Sias della filiale di Sassari. Il rapporto sottolinea in particolare i risultati complessivamente negativi in agricoltura, con il calo delle principali coltivazioni, la notevole crescita dell’indebitamento delle famiglie sarde e la caratteristica del settore industriale isolano che si distingue per la ridotta dimensione delle imprese, ma anche per una certa dinamicità che lascia ben sperare soprattutto per l’aumento dell’interscambio regionale con l’estero e per il processo di modernizzazione e di innovazione tecnologica che stanno attuando un gran numero di imprese. Ottimismo mostrato anche da Giuseppe Capuano, dell’istituto Guglielmo Tagliacarne nella sua relazione che ha confrontato i dati dell’economia nazionale con quelli sardi.
 «Resta il condizionamento a livello mondiale - ha sostenuto nel suo intervento Luca Paolazzi, direttore del centro studi di Confindustria-. Fmi e Ocse prospettano un biennio molto difficile con un tasso di crescita bassissimo. E l’Italia sembra essere il fanalino di coda del mondo occidentale».
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Primi laureati, Architettura decolla 
A due anni dalla nascita tre studenti hanno tagliato il traguardo della tesi 
 
 CAGLIARI. A vederli così sicuri, mentre discutevano la loro tesi, sembravano già dei professionisti in carriera, ma sotto sotto l’emozione era forte: sono stati loro, Gerardo Rivetti, Laura Pibiri e Lucia Baire, ad aprire ieri il balletto delle lauree in Architettura ad appena due anni dalla nascita. I primi laureati della facoltà guidata da Carlo Aymerich, hanno tagliato il traguardo dopo il corso triennale in Edilizia, discutendo di un tema spinoso quale la sicurezza sui luoghi di lavoro, ma anche di Museo diocesano, altro tema attualissimo se si considera l’imminente visita del Papa.
 Il primo argomento è stato sviscerato da Gerardo Rivetti (tesi su “Ponteggi metallici fissi: analisi dei rischi alla luce del nuovo Testo unico sulla sicurezza) e Laura Pibiri (tesi su “Gli scavi: lavorazione e analisi dei rischi nella nuova normativa del Testo unico”), 24 anni lui, 21 lei, entrambi impegnati in una tesi costruita col docente Gian Paolo Gamberini. ‹‹Soddisfatto? Altroché - dice Gerardo Rivetti, che nel curriculum vanta già tre anni e mezzo di lavoro all’aeronautica - Ora potrò finalmente dare l’esame di Stato e rituffarmi nel mondo del lavoro dove, rispetto a quello accademico, si sta decisamente meglio››. Qualche giorno di relax per smaltire la tensione degli ultimi tempi e Gerardo ritornerà dunque sui libri, proprio come Laura Pibiri, secondo cui non ci sono segreti per arrivare alla laurea nei tempi giusti. ‹‹Ciò che serve veramente, oltre alla passione per quel che si fa, è la costanza - afferma sicura la giovane neolaureata - Bisogna cioè studiare con regolarità, senza farsi trascinare dalla pigrizia, ma non per questo rinunciando alle uscite con gli amici o al divertimento››.
 Ora, dopo tanto studio, l’intenzione è arrivare alla laurea specialistica, ma con un occhio al lavoro, perché, dicono in coro i neodottori, ‹‹non si sa mai››. Chi può concedersi il lusso di non ripensare subito ai libri è Lucia Baire che con Carlo Aymerich ha presentato una tesi sul “Museo diocesano - Un vivaio culturale nella città di Cagliari”. Poteva esserci tema più adatto per la donna da mesi impegnata nei preparativi per la visita del Papa a settembre? ‹‹In realtà, questa è la mia seconda laurea (la prima è in Ingegneria n.d.r)- svela Baire - L’ho voluta prendere perché sentivo il bisogno di approfondire le mie conoscenze››. Da ieri può essere tracciato un primo bilancio della facoltà di Architettura (‹‹ben organizzata anche se appena nata››, dicono i suoi tre primi dottori) anche se Carlo Aymerich parla di una facoltà ancora in rodaggio. ‹‹Nonostante - ammette - il riscontro degli studenti sia ottimo: ne abbiamo 150 iscritti ai corsi di laurea triennale e altrettanti in quella specialistica. Un buon 10-15 per cento di loro prima studiava fuori, ma da quando siamo nati, hanno deciso di rientrare››. Oltre ad amici e parenti, ad incoraggiare i neo laureati c’erano il rettore, Pasquale Mistretta e l’arcivescovo, Giuseppe Mani.
 Sabrina Zedda 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Oristano
PAU 
L’Aurum nigrum fa discutere 
Per la 5ª volta a confronto esperti di fama internazionale 
 
 PAU. Ossidiana, la roccia magmatica effusiva, a chimismo generalmente acido, costituita essenzialmente da vetro, che ha praticamente attraversato la storia dell’uomo dal neolitico, quando era utilizzata per costruire utensili da taglio e da punta, fino ai giorni nostri, dove entra nella produzione di “lana di roccia”, ancora e sempre sotto i riflettori del mondo accademico.
 L’occasione la fornisce il quinto convegno internazionale sul tema “L’ossidiana del monte Arci nel Mediterraneo”, in calendario il prossimo 27 e 28 giugno nei locali del “Museo dell’ossidiana”, in via San Giorgio.
 Nella due giorni, gli studiosi, da quelli delle scienze umane a quelli della terra, concentreranno l’attenzione sui rapporti inerenti la diffusione, sui sistemi di produzione e sulla cronologia della nera pietra del desiderio, l’ossidiana, l’aurum nigrum, l’oro nero dei primi vagiti della civiltà. Dopo la registrazione e la presentazione del convegno, venerdì pomeriggio, i lavori prenderanno il via sabato mattina alle 9 con l’apertura della prima sessione: “Caratterizzazione e determinazione della materia prima: progressi negli aspetti metodologici e nuove acquisizioni”, coordinata dal professore Enrico Atzeni dell’ Università di Cagliari, che vedrà succedersi al tavolo dei relatori archeologi e geologi provenienti oltre che dagli atenei italiani anche da quelli francesi. Al pomeriggio, alle 15, la seconda sessione, in collaborazione con la Società Italiana di Geologia Ambientale, coordinata da Giuseppa Tanda dell’Ateneo cagliaritano, dove le relazioni verteranno sul tema “Caratteri tecnoloci, tipologici, processi di riduzione e utilizzo dell’ossidiana nell’ambito del più ampio sistema di produzione litica”. Domenica l’attenzione, invece, sarà interamente concentrata sul Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, del quale il monte Arci è stato individuato come “area uno”, giusto perché là si ebbe la prima attività estrattiva nella storia dell’uomo, e sulla rete europea dei geoparchi che avrà in Felice De Gregorio, sempre dell’Università di Cagliari, il coordinatore. All’attenzione degli studiosi le specificità d’ordine geologico, ambientale, naturale e culturale del massiccio lavico, nonché i raffronti con altri geositi quali ad esempio il parco “Beigua”. Tra gli altri interventi, anche quelli che fanno riferimento alle considerazioni socio-economiche del consorzio geoparco e ai piani di sviluppo locale per la nascita del distretto culturale evoluto della Marmilla. A seguire il dibattito e la conclusione dei lavori da parte del commissario straordinario del consorzio Parco geominerario della Sardegna, Giampiero Pinna. Al pomeriggio la visita guidata alla scoperta dell’Arci.
Tigellio Sebis 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Test universitari, un corso a Jerzu 
Preparerà alle selezioni delle facoltà a numero chiuso 
di Claudia Carta 
 
 JERZU. Mentre gli esami di maturità si avviano alla conclusione, tra gli studenti delle superiori c’è già chi pensa a come districarsi nella scelta del corso universitario. Visti gli ottimi risultati raggiunti dai corsi di preparazione intensiva allo Scientifico Businco di Jerzu, l’associazione culturale Dictatum Discere ha deciso di ripetere l’esperienza.
 L’invito è rivolto perciò a tutti i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori che intendono affrontare gli esami di ammissione con una preparazione adeguata e che provengono dalla impegnativa esperienza della maturità, ma anche a tutti coloro che hanno già partecipato alle selezioni gli anni precedenti senza successo, ai quali viene proposto un valido orientamento nell’affrontare la prova. I corsi, infatti, sono basati su un congruo numero di ore di teoria, principalmente orientate alla risoluzione dei quesiti proposti, oltre che su un numero notevole di lezioni dedicate alla simulazione della prova stessa.
 Ecco perchè dal 14 luglio al 30 agosto le porte della scuola superiore di Jerzu rimarranno aperte anche durante il periodo estivo per ospitare gli studenti ogliastrini che intendono iscriversi ai corsi di laurea scientifici a numero programmato. Nell’iniziativa sono stati coinvolti anche gli istituti di Lanusei e Tortolì.
 Il corso ha la durata di 60 ore, distinte in 52 ore di lezioni frontali nelle quali verranno affrontate le materie inerenti i test (Biologia, Chimica, Matematica, Fisica, Logica ed Interpretazioni testi) e 8 ore dedicate alla simulazione e alla correzione dei quesiti proposti. Il percorso di studio è aperto anche ai ragazzi delle quarte superiori, che avranno modo così di valutare per tempo la difficoltà delle prove di accesso.
 Come nell’anno precedente, l’associazione offrirà in premio allo studente che conseguirà il migliore risultato nella graduatorie della facoltà di Medicina e Chirurgia un viaggio premio per due persone in una città d’Europa. I posti disponibili sono limitati, 50 in tutto, ragion per cui è consigliabile prenotare e iscriversi al più presto. Per informazioni, si possono chiamare i numeri 328 2680426 o 070 3510385 o visitare il sito www.dictatumdiscere.it.
 

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