Cultura Estate Pagina 7

 

 

Recita così, la poetesa gallurese Marcella Massidda: “ Io dove fui felice, era una terra che vi nacqui cantando, ed era il mare” . Sono i versi che Sandro De Muro, Gianni De Falco e Maurizio Costa, dell'Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino hanno scelto per il loro “Decalogo per la gestione delle spiagge sarde” pubblicato da Oceans e Dipartimento scienze della terra dell'Università di Cagliari, dall'Imc-Cnr di Oristano, dalla società Criteria di Cagliari con il patrocinio della Regione. Un manifesto e un progetto Interreg (coinvolge anche la Corsica) che racchiude suggerimenti e consigli, le regole per la salvaguardia e la corretta gestione dei litorali sabbiosi.

Parte da un principio guida, il decalogo. «La spiaggia è un pezzo del mare e non della terra». Perché la spiaggia «è un tratto di costa sabbiosa molto più ampio di quanto normalmente siano abituati a pensare, che può comprendere zone umide, dune, l'arenile e il fondale sabbioso della zona sommersa antistante. La spiaggia non è immobile ma cambia nell'arco dei giorni, delle stagioni, degli anni, dei millenni. Dobbiamo considerarla un “pezzo” del mare e non della terra». Poi la posidonia. «È una pianta marina endemica del Mediterraneo...non un'alga. La prateria intrappola i sedimenti, attenua le onde e riduce la pendenza della spiaggia sommersa. Le foglie cadute della posidonia oceanica sono frequentemente spiaggiate sugli arenili e proteggono dall'erosione marina».

Parte da qui, il manifesto di Oceans. E da qui parte anche il documentario “Dove inizia il mare” curato da Sandro De Muro e da Giampiero Dore.

Eccole, in sintesi, le cinque regole d'oro per salvare le spiagge sarde. Non prendere sabbia e conchiglie, non togliere le alghe , non costruire sulla spiaggia, proteggere la posidonia, non distruggere il retrospiaggia e dunque le dune. Ma ben altro c'è da fare. Sensibilizzare i fruitori sulla tipicità e fragilità degli arenili sardi. La pulizia per la raccolta dei rifiuti non deve essere fatta con ruspe, trattori, camion ma possibilmente a mano. In ogni spiaggia deve essere attivato un monitoraggio costante e basato su parametri scientifici. Solo così sarà possibile valutare l'efficacia delle azioni di gestione intraprese.

ANDREA PIRAS