Lunedì 16 giugno 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 giugno 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 10
convegno
Mogli dei medici, i figli e la famiglia
   
L’associazione mogli medici italiani ha organizzato una tavola rotonda sul tema “Uno sguardo attento alla famiglia di ieri, di oggi e di domani: come la desiderano i nostri figli?”. L’appuntamento è per domani dalle 17.30 all’Ordine dei Medici in via Dei Carroz 14. Relatori: Maria Pia Lai Guaita, psicologa e docente di Psicologia generale e di Psicologia della comunicazione alla facoltà di Lettere e Filosofia, e don Sandro Fadda, direttore dell’oratorio San Paolo. (b.s.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Fatto del giorno
Per superare l’emergenza rifiuti serve una strategia a lungo termine 
In primo luogo va ridotta la produzione, ma gli altri passi obbligatori sono la raccolta differenziata e il riutilizzo 
di Giovanni Antonio Farris * 
 
La vicenda di questi ultimi mesi (che in realtà va avanti da anni!) relativa alla situazione dei rifiuti urbani della Campania, ma che si può estendere anche ad altri territori italiani, sta scatenando tutta una serie di reazioni non solo medianiche ma anche, purtroppo, di scontro fisico.
 Non c’è giornale, telegiornale o trasmissione che non entri nel merito di questa assurda vicenda. Tutti ne parlano e tutti danno la loro soluzione: dai politici agli amministratori, dai giornalisti all’uomo della strada.
 Parole come inceneritore, termovalorizzatore, compostaggio, riciclo, sono sulla bocca di tutti, anche se molte volte utilizzate a sproposito o senza conoscere il vero significato o i risvolti di natura scientifica, tecnologica, ambientale ed economica.
 Quasi mai nei numerosi dibattiti è stato richiesto il parere di esperti sulla degradazione della sostanza organica (in particolare dei microbiologi e dei chimici agrari, degli agronomi, dei pedologi, degli ecologi del suolo ed altri). Poche volte è stata valutata l’importanza della sostanza organica nel suolo e i rischi a cui va incontro la fertilità dei suoli coltivati e non quando lo smaltimento avviene attraverso l’incenerimento.
 Ritengo importante, come Presidente nazionale della società italiana di microbiologia agroalimentare e ambientale (Simtrea), fare un po’ di chiarezza su questo annoso e complesso problema, onde evitare che l’unica soluzione la si cerchi ricorrendo ai termovalorizzatori, senza studiare e sviluppare una efficace e duratura strategia.
 L’indirizzo dell’Unione Europea (Risoluzione della Commissione sulla strategia comunitaria di gestione dei rifiuti: COM97 399 def.) stabilisce una gerarchia di priorità per le diverse opzioni di gestione dei rifiuti solidi urbani che nell’ordine sono:
1. Riduzione della produzione dei rifiuti.
2. Riutilizzo di alcune frazioni: ferro, alluminio, carta, cartone, vetro, plastiche.
3. Riciclaggio della frazione organica biodegradabile: digestione anaerobica e compostaggio.
4. Recupero energetico.
5. Discarica controllata (ultima opzione).
 Tuttavia, per effettuare con successo la gestione integrata è indispensabile introdurre la raccolta differenziata.
 La Direttiva dell’Unione Europea sulle discariche (1999/31/CE) si prefigge di incentivare le soluzioni che evitino la messa in discarica, a favore soprattutto del compostaggio. Essa include disposizioni per la riduzione della quantità di rifiuti biodegradabili da conferire in discarica attraverso una corretta gestione, evitando, così, danni ambientali derivanti dai percolati e dalle emissioni in atmosfera dei gas di discarica (composti in gran parte da metano).
 Naturalmente il successo della diminuzione delle quantità di rifiuti biodegradabili messi in discarica dipende esclusivamente dal successo della raccolta differenziata, la quale offre l’opportunità di una materia prima più pura e di alta qualità per il compostaggio con la prospettiva di ottenere un compost non contaminato.
 Un rifiuto «pulito», ottenuto mediante la raccolta differenziata, produce un compost che raggiunge elevati standard qualitativi e la cui vendita ed utilizzo risultano appropriati per apportare benefici all’ambiente ed alla fertilità biologica dei terreni agrari. In particolare, per ottenere questo risultato è necessario che le tecnologie impiegate per il compostaggio e il controllo di processo siano effettuati in maniera corretta e secondo le normative internazionali più valide.
 La gestione di questi due aspetti prevede un’approfondita conoscenza dei fattori che influenzano il metabolismo dei microrganismi coinvolti. Di conseguenza è necessario che essi siano seguiti e gestiti da persone con competenze microbiologiche specifiche. Poiché la percentuale della frazione organica biodegradabile costituisce una quota elevata (75%) del rifiuto solido urbano, se lo smaltimento avvenisse in maniera corretta, il problema della gestione dei Rsu sarebbe risolto quasi completamente. Infatti, se a questo uniamo il riciclaggio di frazioni come ferro, alluminio, carta, vetro e plastica, la discarica avrebbe, rispetto a come normalmente viene ancora gestita, una vita dieci volte più lunga. Così pure ad un eventuale termovalorizzatore (= inceneritore) andrebbe una quota minima (quella che non è possibile smaltire in altro modo).
 Purtroppo in molti territori italiani tutto questo ancora non è stato realizzato e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
 Tutte le Amministrazioni si sono sempre preoccupate di reperire nuove discariche o di costruire inceneritori o termovalorizzatori, come oggi vengono chiamati per mascherare la pillola. Di conseguenza i casi di raccolta differenziata, con successivo compostaggio, sono ancora casi estremamente rari in Italia, con conseguente perdita di sostanza organica, e quindi di fertilità dei suoli, nelle regioni dove i rifiuti sono prodotti.
 In conclusione, la corretta gestione dovrebbe prevedere:
1. Raccolta differenziata.
2. Compostaggio della sostanza organica.
3. Recupero di tutti quei materiali (ferro, vetro, plastica, ecc) dai quali è possibile ricavare altri beni.
4. Trattamento in termovalorizzatore esclusivamente per quelle poche frazioni non recuperabili.
 Se mai si incomincia ad organizzare questa strategia integrata, mai si uscirà dall’emergenza. Ma forse questo è ciò che qualcuno proprio vuole, perché in questa situazione emergono enormi guadagni sommersi.
* Docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, Presidente Nazionale di Microbiologia Agroalimentare e Ambientale
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
Giovane ricercatore sardo torna dagli Usa e scherza con il presidente 
IVANA FULGHESU 
 
 LACONI. C’è tutto l’orgoglio della cittadina del Sarcidano nell’abbraccio tra il presidente americano ed il giovane ricercatore Emanuele Orgiu, unico sardo tra gli otto borsisti italiani, nel corso della visita di Bush a Roma giovedì scorso. Il giovane laconese ha maturato lo scorso anno un’esperienza didattico-manageriale in California alla Silicon Valley grazie al programma Fulbright Best. Immagine di prestigio anche per il mondo universitario sardo vedere un giovane formatosi nell’ateneo cagliaritano, sedere al tavolo tra il presidente Usa e il suo ambasciatore in Italia Ronald Spogli.
 Orgiu ha vinto la selezione nel 2006 per cinque borse di studio con un progetto biomedico sullo sviluppo di nuovi materiali per applicazioni ai sensori organici, da lui portata avanti con altri ricercatori alla facoltà di Ingegneria di Cagliari. Al termine dell’esperienza negli Usa, com’era sua aspirazione, è rientrato in Sardegna e qui sta continuando a portare avanti il progetto.
 Proprio sui sogni e sulle ambizioni i giovani ricercatori sono stati interrogati dal presidente americano che ha smorzato subito la tensione iniziale, coinvolgendoli in una chiacchierata «tra amici» con qualche battuta. Come il riferimento alla cravatta con le formule matematiche, indossata dal ricercatore sardo: «Ha guardato la mia cravatta e ha sorriso - racconta Orgiu - come dire: non bastano le formule in testa?»
 
 

Questionario e social

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