Giovedì 3 aprile 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 aprile 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16


La facoltà di Medicina di Cagliari terrà i corsi per i soldati in missione di pace
L’esercito italiano va a lezione di primo soccorso



Spetterà alla facoltà di Medicina di Cagliari il compito di insegnare le tecniche di primo soccorso a tutto il personale dell’esercito impegnato nelle missioni di pace all’estero: i soldati arriveranno a Cagliari da ogni parte d’Italia per frequentare i corsi di formazione "Bls" (Basic life support) e imparare a salvare o a salvarsi la vita in caso di emergenza.
Ieri sera è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Università e il Ministero della Difesa che suggella un rapporto di collaborazione iniziato in via sperimentale tre anni fa. «Abbiamo già formato più di mille tra poliziotti, carabinieri, guardacoste e finanzieri - ha ricordato il preside di Medicina Gavino Faa -. Anche i militari della Brigata Sassari hanno frequentato i nostri corsi prima di partire in missione». Ciascun ciclo di lezioni durerà sette giorni e sarà incentrato sulle simulazioni effettuate nel Centro universitario di simulazione medico avanzata (che ha sede al Policlinico di Monserrato) diretto da Gabriele Finco.
L’accordo è stato sottoscritto anche dal generale Achille Coppola, direttore di sanità del Comando logistico del sud (al quale la Sardegna fa capo). Tra le tante autorità presenti all’incontro: Maurizio Mascolo (direttore del Dipartimento militare di Medicina legale di Cagliari) e Diego Battaglia, della Direzione di sanità di Napoli. «L’obiettivo - ha spiegato Coppola - è raggiungere una perfetta sinergia tra la sanità con e senza stellette, nel desiderio comune di una qualificazione professionale sempre maggiore del nostro personale operativo».
«Tutta l’attività in programma - ha sottolineato Faa - è frutto di un accordo tra le istituzioni. Il progetto, unico in Italia, non persegue alcun fine di lucro ed è stato realizzato con fondi propri della facoltà di Medicina, grazie anche alla disponibilità e all’impegno dei nostri docenti e formatori».
PAOLO LOCHE


2 - L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 21

Interrogazione sull’Università

Il consigliere provinciale dell’Ucd Pinello Cossu ha presentato un’interrogazione al presidente Pierfranco Gaviano per avere chiarimenti su possibili ridimensionamenti dell’Università. Cossu si riferisce alla Facoltà di Ingegneria Ambientale che ha sede a Monteponi. Il rappresentante dell’Unione di Centro chiede anche una convocazione urgente del Consiglio provinciale.
 
3 - L’Unione Sarda
Commenti Pagina 14


Dopo l’euro e la banca centrale
In attesa della vera cittadinanza europea



di Gianfranco Sabattini*

Il Mulino nel 2007 ha pubblicato una raccolta di conferenze di Giorgio Napolitano dal titolo: Altiero Spinelli e l’Europa . Gli scritti si riferiscono a momenti diversi compresi tra il 1986 e il 2006 che hanno a comune denominatore l’interpretazione e la rappresentazione dell’impegno di un personaggio al quale il processo di unificazione europeo è fortemente debitore. La qualità di questo impegno, come evidenzia Napolitano, emerge con chiarezza nel 1984, allorché, al momento del voto sul progetto di Trattato istitutivo l’Unione Europea, Altiero Spinelli prende la parola nell’Assemblea di Strasburgo per sottolineare l’importanza del risultato che stava per essere raggiunto. Giunto alla fine di un capitolo del processo unitario e all’inizio di uno nuovo che Spinelli prevedeva sarebbe stato portato a termine da altri, precisava d’essersi limitato «ad esercitare, come Socrate, l’arte della maieutica e d’essere stato l’"ostetrica" che ha aiutato il Parlamento a dare alla luce l’Unione Europea». Finalmente approvato, il Trattato prevedeva la sua entrata in vigore dopo che la maggioranza degli Stati, rappresentanti almeno due terzi della loro intera popolazione, l’avesse ratificato. La Conferenza intergovernativa proposta a tal fine a Milano nel 1985 ha però portato negli anni successivi all’adozione del famoso Atto Unico, il quale, lungi dal porsi come obiettivo immediato l’unificazione politica, è valso a conservare il processo di integrazione nelle "secche" della sola integrazione economica. Fatto, questo, che non ha mancato di suscitare le amare reazioni di Spinelli. Tuttavia, Napolitano osserva che i limiti e le contraddizioni ben visibili in quel momento non possono oscurare il percorso che sulla base dell’Atto Unico è stato possibile realizzare.
Per Napolitano, la nascita dell’euro e la costituzione della Banca Centrale Europea rappresentano pur sempre importanti momenti di integrazione soprannazionale, anche se il compimento dell’intero processo unitario richiederà una volontà politica convergente dei governi di tutti gli Stati dell’Unione. A tal fine, sarà necessario un "patto costituzionale" che sancisca gli assetti fondamentali dell’Unione e costituisca l’ancoraggio definitivo della cittadinanza europea. Quando però si parla degli assetti istituzionali dell’Unione, è inevitabile che si ripresenti il dilemma tra un approccio federale e soprannazionale e un approccio confederale e intergovernativo.
Tuttavia, non può sfuggire la debolezza di un modello istituzionale europeo fondato sulla combinazione dell’approccio federale con quello intergovernativo; la forma organizzativa federale, pur limitata ad alcune funzioni, è pur sempre nata in un’età in cui il paradigma organizzativo dello Stato-nazione permeava di sé qualsiasi ipotesi organizzativa ad esso alternativa. Insistere, perciò, sulla continuità del paradigma organizzativo proprio dello Stato-nazione, significa che l’azione di governo a livello europeo sia assicurata attraverso la costruzione di un’unica organizzazione statuale federale, dotata di sovranità ad essa delegata dagli Stati federati. In tal modo, però, l’unica organizzazione mancherebbe di accogliere le aspirazioni, ora profondamente radicate più di quanto non lo fossero nel passato, dei popoli europei a una diretta partecipazione ai processi decisionali e a non subire gli esiti di processi poco partecipati (come nel caso di quelli che hanno condotto alla costituzione della Banca Centrale Europea). Per queste ragioni, gli assetti fondamentali e finali dell’Unione implicheranno la definitiva "rottura" della continuità del paradigma organizzativo dello Stato-nazione e l’adozione di un modello organizzativo istituzionale riconducibile alla costruzione di una confederazione di Stati, caratterizzata da una combinazione di autogoverno e di governo condiviso a livello di confederazione per le funzioni delegate. In tal modo, tutti gli Stati confederati tra loro riconoscerebbero la reciproca interdipendenza (in alternativa all’autosufficienza), la loro eterogeneità (in alternativa alla perfetta coincidenza tra organizzazione statuale e nazione) e la multicentricità dell’esercizio del potere decisionale (in alternativa alla unicità del centro decisionale), nel senso che i centri decisionali plurimi diventerebbero elementi di una rete multicentrica diffusa nell’intero spazio politico dell’organizzazione confederale.
*Università di Cagliari

4 - L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 22



Monserrato. Municipio polemico con la Provincia: «State scaricando il traffico da noi»
L’incrocio della 554 non esiste più
Lavori per il ponte, chiusa la strada per il Polo universitario


Le soluzioni alternative non convincono il Comune. Se sarà necessario la Provincia asfalterà via Decio Mure a proprie spese.
Rinvio dopo rinvio, alla fine la strada è stata chiusa. Da ieri alle 17 non si può più percorrere la Provinciale 8 che, dalla 554, porta al Polo universitario, per consentire i lavori di costruzione del ponte strallato. Di fatto, dopo la chiusura di via San Fulgenzio (cioè, della strada opposta a quella sbarrata ieri), quell’incrocio non è più tale e per questo il semaforo è stato disattivato.
LE DIREZIONI I disagi non sono mancati fin da subito. Chi giungeva da Cagliari e sperava di svoltare verso Sestu, ha dovuto proseguire a caccia di un punto dove invertire la marcia. Stesso discorso per chi usciva dalla bretella dell’Università: svolta in direzione di Cagliari e poi inversione di marcia verso Quartu. Il divieto, che rimarrà attivo fino a quando non sarà concluso il ponte con gli svincoli a quadrifoglio, va di traverso non soltanto agli automobilisti, ai quali la Provincia chiede pazienza.
LE POLEMICHE «Il traffico paralizzerà una parte di Monserrato e non ci sono soluzioni per evitarlo», commenta il comandante della Polizia municipale, Massimiliano Zurru. L’ordinanza con cui la Provincia ha chiuso la strada per Sestu è arrivata in Municipio con appena 48 ore di anticipo. «Ora cambieremo i cartelli che indicano via Decio Mure come percorso per arrivare allUniversità», avverte Zurru: «Il discorso non vale per il senso in uscita». Non arriveranno segnali per dirottare il traffico a Monserrato: «Non possiamo dire agli automobilisti della 554 di intasare la nostra città».
LE SOLUZIONI «Abbiamo proposto soluzioni alternative, ma la Provincia le ha bocciate», rivela Zurru. Due le idee che si sarebbero potute vagliare: «Una è stata sperimentata anni fa, ed è quella di rendere percorribile la strada che costeggia la statale nella zona di Su Pezzu Mannu, l’altra è quella di realizzare una rotatoria al centro dell’incrocio della 554».
LA REPLICA Dalla Provincia hanno risposto picche: «Crediamo di aver trovato la soluzione migliore», replica Michele Camoglio, ingegnere provinciale responsabile del progetto, «se si verificheranno problemi faremo cambiamenti». Sostiene che l’ipotesi della rotatoria sia impraticabile: «Il traffico sulla Statale sarebbe penalizzato», spiega. E la strada alternativa? «C’è di mezzo l’Anas e i terreni sono privati: ci serviva una soluzione immediata». Se via Decio Mure, che già perde pezzi, dovesse aver bisogno di un nuovo manto stradale, la Provincia è pronta: «Se necessario, finanzieremo i lavori per rifare la strada», conclude Camoglio.
SERENA SEQUI

ctm
Modificati i percorsi degli autobus
Cambio di rotta per i bus del Ctm, ma dall’azienda dei trasporti avvertono: «Forse cambieremo i percorsi, perché via Decio Mure non è sicura».


Sono 170, per un totale di seimila passeggeri, gli autobus che ogni giorno percorrono il tratto che unisce Cagliari alla Cittadella universitaria: da ieri transitano in via Decio Mure. «Una strada secondaria non sicura», secondo Paride Gasperini, ingegnere responsabile dell’esercizio del Ctm, «ma è l’unico modo per non sopprimere i collegamenti con il Polo universitario».
In direzione del Policlinico il percorso non varierà, mentre cambiamenti sono previsti per quanto riguarda la tratta dall’Università in direzione di Monserrato, Quartu e Pirri. «Le linee 8, 29 e QSA usciranno sulla 554 per poi svoltare al semaforo a sinistra e imboccare via Decio Mure. Da lì proseguiranno nelle diverse direzioni», continua Gasperini, «ma se ci saranno problemi cercheremo un’altra soluzione».
Per agevolare i mezzi del Ctm il Comune di Selargius ha istituito il senso unico nella strada che dalla 554 porta a Is Corrias. (s. se.)


5 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 16


Due studenti in via Premuda
Rincorsi e picchiati: un altro pestaggio alla mensa dell’Ersu


Avevano appena finito di cenare alla mensa di via Premuda e stavano tornando alla casa dello studente, a qualche centinaio di metri di distanza. Un tragitto di routine per due studenti fuori sede. Martedì sera (erano le 21,30) però sono stati aggrediti all’improvviso da altri due ragazzi: una raffica di pugni, spinte e calci. «Eravamo in piazza San Michele e siamo stati picchiati senza motivo: ci hanno preso alle spalle», raccontano le due vittime, di 21 e 22 anni. Poi comincia l’inseguimento per le vie di Is Mirrionis: i due universitari scappano, tallonati dagli aggressori, che nel frattempo erano raddoppiati. Da due a quattro. Uno studente riesce a tirare fuori dalle tasche un telefonino e mentre corre chiama il 112. Le gazzelle sono lì in pochi minuti, ma quando arrivano trovano solo la coppia di fuori sede.
IL RICONOSCIMENTO Impauriti e con qualche livido, ma in grado riconoscere chi li aveva picchiati. È bastato un giro tra i palazzi di piazza della medaglia Miracolosa: i Carabinieri della stazione di via Nuoro sono riusciti ad identificare i due responsabili, entrambi minorenni. Sono stati indicati anche da altri testimoni, che al momento della rissa si trovavano alla fermata dell’autobus, in piazza San Michele. È il secondo pestaggio - almeno tra quelli denunciati - avvenuto dalle parti di via Premuda dall’inizio dell’anno. Botte per passare il tempo. Quando va meglio (o peggio, a seconda dei casi), a farne le spese sono solo gli abiti degli studenti, che vengono letteralmente pitturati con delle bombolette di vernice spray.
Altrimenti c’è il lancio delle uova, le provocazioni e gli insulti, da parte di un gruppetto di ragazzi che ogni giorno si appostano all’ingresso della mensa.
IL NUOVO GIOCO Poi c’è l’ultima novità: lo slalom con auto e scooter in mezzo agli studenti in attesa fuori dall’edificio di via Premuda.
Un clima costante (stando ai racconti dei ragazzi) tutt’altro che amichevole.
Ecco perché l’Ersu vorrebbe correre ai ripari: «Stiamo trattando con il Ctm per un servizio di navette che porti gli studenti dalla mensa alla casa dello studente, in via Montesanto», annuncia Paolo Salis, direttore generale dell’ente. Al momento sembra l’unica soluzione possibile: «Un mese fa abbiamo partecipato ad una riunione con Questore e Prefetto per chiedere un’intensificazione dei controlli». Ma per il momento è cambiato poco. Salis chiarisce: «Per il servizio di autobus ci vorrà tempo. Anche perché non abbiamo responsabilità dirette nelle aggressioni, che avvengono fuori dai nostri locali. Però abbiamo a cuore la sicurezza degli studenti: spero che ci aiutino anche le altre istituzioni». ( m.r. )



6 - La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
Dibattito alla Facoltà di Lettere
Domani a Cagliari si parla di lavoro



CAGLIARI. L’Associazione Luigi Pintor-Il Manifesto Sardo e la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Cagliari hanno organizzato un dibattito dal tema: «Il valore sociale del lavoro», che si terrà questo venerdì alle 17 nell’aula tesi della Facoltà di Lettere e Filosofia. Parteciperanno: Loris Campetti, giornalista de “Il Manifesto”; Stefano Masu, lavoratore call center; Sandro Scalas, operaio Unilever; Nicola Marongiu, della Cgil di Cagliari.
Si parla dunque di lavoro, un tema che è stato a lungo nell’agenda politica della scorsa legislatura, con posizioni differenziate non solo tra maggioranza e opposizione ma anche all’interno delle forze di governo. «Il lavoro ha un valore sociale - sostengono gli organizzatori del dibattito - che non può essere ridotto a merce come un qualsiasi bene, ma deve essere posto a fondamento della coesione sociale e regolato da norme contrattuali contro la flessibilità. Anche per queste ragioni è opportuno individuare attività produttive più rispondenti ai bisogni delle persone e al tempo stesso capaci di garantire stabilità».
Nel corso dell’iniziativa sarà proiettato il cortometraggio «Circolare notturna», del regista Paolo Carboni. Cortometraggio prodotto nell’ambito del progetto «Il cinema racconta il lavoro» promosso dall’Agenzia regionale per il lavoro e dalla Società Umanitaria-Cineteca sarda.


















Questionario e social

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