Lunedì 31 marzo 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 marzo 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 12
Centro d’Ateneo, corsi di lingua
 
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di lingua organizzati dal Centro linguistico di Ateneo. Le lezioni di arabo, catalano, cinese, giapponese, inglese, francese, portoghese, russo, spagnolo, e tedesco inizieranno ad aprile. Si possono iscrivere studenti, personale docente e non, contrattisti, specializzandi dell’Ateneo ed esterni all’Università. Per informazioni su orari e tariffe, consultare il sito Internet http://cla.unica.it/index.php o telefonare allo 070-6757183
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 55
Mafiosi e terroristi: il carcere diventa museo
In mostra un passato millenario, dai fenici ai dannati del 41 bis
Porto Torres. Folla di studenti e appassionati all’inaugurazione dello stabile a Cala Reale
 
 Qui il passato è sinonimo di supercarcere, ma c’è anche altro da raccontare di quel lembo di terra che fu testimone del passaggio di fenici e romani, soldati e militari, guardie e briganti.
Ricordi dal carcere e non solo racchiusi tra le pareti dell’ex stazione sanitaria marittima. Sedici miglia per un salto indietro nel tempo: un’ora e mezza dopo il distacco del traghetto dalla banchina del porto di Porto Torres si mette piede sull’antica isola di Ercole. Oggi si chiama semplicemente Asinara.
Qui il passato è sinonimo di supercarcere, ma c’è anche altro da raccontare di quel lembo di terra che fu testimone del passaggio di fenici e romani, soldati e militari, guardie e briganti. La mostra permanente, organizzata da Comune, Soprintendenza di Sassari, Ente parco e facoltà di architettura di Alghero, inaugurata sabato mattina nello stabile che era sede nei secoli scorsi della stazione sanitaria di quarantena, a Cala Reale, è come un film che racconta cinquemila anni di storia.
Tanti i gruppi di studenti, appassionati e curiosi, stretti stretti sul traghetto Camogli e poi in prima fila nella sala al secondo piano dell’edificio di Cala Reale per assistere a un altro di quegli appuntamenti a cui l’isola sta abituando i suoi visitatori. Il prologo: tra musica, narrazione e satira l’epopea di Ercole rivive grazie al religioso racconto dell’archeologa Adele Campanelli e a quello profano di Rubens D’Oriano, responsabile per conto della Soprintendenza del Nord est sardo: l’archeologo si è presentato davanti alla platea nei panni succinti e dorati del figlio di Giove e con un carico di velenose frecciatine rivolte ai politici italiani, che hanno strappato il sorriso a tutti.
Al termine giù per le scale ed ecco la mostra; visitata tutta d’un fiato, perché il rituale buffet era dietro l’angolo. Si aprono due ali all’ingresso della stazione sanitaria: corridoi che sono come una linea del tempo lungo la quale si dipanano pannelli esplicativi che illustrano documenti archeologici, foto di domus, simboli medievali, ricordi della Grande guerra e della deportazione austroungarica, antichi strumenti di lavoro della pastorizia e della pesca in tempo di carcere, i progetti per il Parco elaborati dagli architetti dell’Università.
Sulla sinistra c’è il passato millenario con la storia del periodo fenicio e romano e dei traffici marittimi del Mediterraneo, i quali hanno trasformato l’Asinara in un ponte verso l’Italia e che con tutta probabilità spinsero Cesare a fondare la colonia julia di Turris Libissonis, dove oggi sorge Porto Torres.
La documentazione archeologica è solo su tela, ma presto qualche reperto potrebbe fare capolino nelle sale. Le stanze che ospitavano gli "appestati" dell’ottocento contagiano solo cultura e lungo i corridoi un gioco di luci immortala le fatiche di Ercole, l’uomo che si è trasformato in divinità superando le mitiche prove.
Un simbolo del cambiamento umano, che tanto si adatta anche allo status dell’isola, in preda a profondi mutamenti per le scelte pro turismo, ambiente e sapere. Il secondo corridoio ha impressi i fotogrammi tangibili della prima guerra mondiale: un letto in legno, una branda di tela e le borracce in metallo dei soldati. Poi l’eredità di pastori e pescatori, pentole e piatti per il rancio dei detenuti, e i documenti che diedero il nullaosta all’istituzione del Parco, nel 1997. A distanza di tre settimane dall’inaugurazione del primo ristorante sull’isola, un altro brindisi: all’Asinara ora c’è anche il museo.
È l’ultima delle attenzioni per l’ex isola carcere, dopo il finanziamento triennale di circa due milioni di euro. Il bottino servirà a valorizzare con servizi turistici e progetti di tutela dell’ambiente la perla del Golfo, che dopo dieci anni comincia finalmente a soddisfare le esigenze di base dei visitatori. Il "cantiere Asinara", grazie alla presenza del Comune nell’Ancim (Associazione nazionale comuni isole minori), avrà denaro fresco per finanziare interventi specifici nei settori dell’energia, dei trasporti e della concorrenza. Il fondo servirà, in sostanza, a migliorare le condizioni e la qualità della vita nell’isola Parco, in prospettiva, chissà, di un futuro ripopolamento del borgo di Cala d’Oliva che un tempo era la casa di militari e famiglie.
Samuele Schirra
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 14
Monserrato
Chiusa la strada tra la Cittadella e la 554
 
Da martedì chiusa la strada che dalla Cittadella porta alla 554. Chi proviene dall’università potrà dirigersi solo verso Cagliari. Non si potrà più accedere alla provinciale per chi arriva da Cagliari. Gli automobilisti potranno girare in via Decio Mure e dalla strada del cimitero (via Giulio Cesare) potranno entrare al polo universitario imboccando la 554 e quindi la bretella che in direzione Quartu-Policlinico dà lo sbocco verso Sestu. Stesso discorso per chi esce da Sestu in direzione Quartu. Si dovrà andare verso Cagliari e poi entrare in via Decio Mure e cambiare il senso di marcia o proseguire fino alla rotatoria della 131 per rimettersi sulla statale. I mezzi del Ctm si adatteranno al percorso e la segnaletica suggerirà i percorsi alternativi. (s.se.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cronaca
LA MADDALENA 
Giancarlo Tusceri pubblica in Corsica il suo studio sui feroci corsari turchi 
 
 LA MADDALENA. E’ stato pubblicato in Corsica, per conto dell’Università di Corte, (dipartimento di linguistica diretto da Giacomo Thiers) con prefazione del docente Alain di Meglio, l’ultimo libro di Gian Carlo Tusceri, «Dragut u cursaru turcu», redatto in “isulanu” antico, in lingua corsa. L’opera, già in vendita nei maggiori centri della Corsica, verrà presentato ad Aiaccio e a Corte nel mese di aprile. Il lavoro di Tusceri riguarda una ricerca condotta negli anni Novanta per un premio letterario intitolato «I delfini del Tirreno», e approfondita successivamente col concorso di documentazione degli Archivi storici di Corsica e di testi del «grande Maghreb».
 Con questo romanzo lo scrittore maddalenino, vincitore di tutti i più importanti premi letterari sardi tra il 1990 e il 1999, ricostruisce, con materiale assolutamente inedito la personalità complessa e controversa di uno dei più feroci corsari turchi che hanno imperversato nel Mediterraneo nel XVI secolo, mettendo a ferro e a fuoco ripetutamente le coste francesi, la Corsica, la Sardegna, la Sicilia, e la costa tirrenica italiana. A lui si addebita pure la distruzione, con un’unica spedizione, di Bonifacio, di tutti i conventi delle Bocche, del borgo marino di Olbia e del resto del litorale orientale sardo.
 «Lo scorso anno Tusceri - come si legge nella prefazione dell’opera - era stato invitato per la terza volta all’Università di Corte per illustrare agli studenti di linguistica le ultime scoperte sulla toponomastica del Mediterraneo e per discutere della sua poetica».
 Alain Di Meglio, attualmente assessore alla Cultura nel Comune di Bonifacio, è pure il traduttore in francese di alcune liriche di Gian Carlo Tusceri, come «Les derniers puffins» (Le ultime guaie) e promotore del rilancio dei rapporti tra le comunità rivierasche delle Bocche. (a.n.)
 

Questionario e social

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