Domenica 13 gennaio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 gennaio 2008

Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e Web
Segnalati 4 articoli de  La Nuova Sardegna

1 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cagliari

L’idea delle «vie verdi»
Progetti turistici su fondi «transfrontalieri»
ECONOMIA Collaborazione con la Francia

CARBONIA. Ci sono 160 milioni di euro a disposizione, e una quota consistente potrebbe arrivare nell’area della provincia di Carbonia Iglesias, all’interno del programma europeo di collaborazione tranfrontaliera che vede insieme Francia Marittima e alcune aree italiane, Liguria, Toscana, e Sardegna. Il programma, che sostituisce la vecchia programmazione integrata, rappresenta la nuova opportunità di accedere ai finanziamenti, nella programmazione 2007-2013. Naturale, quindi l’attenzione prestata a livello regionale e locale. Gli «assi» previsti, d’altronde, rientrano già, in qualche modo, all’interno di idee e progetti sui quali la provincia stava lavorando. il programma prevede infatti azioni per l’accessibilità e le reti di comunicazione, l’innovazione e la competitività, le risorse naturali culturali e l’integrazione dei servizi. Una occasione unica, insomma, per aspirare a nuovi finanziamenti di fonte europea.»La Provincia ha già attivato un laboratorio di progettazioneù ha spiegato l’assessore alla programmazione Mauro Esuù che sta portando avanti una ricerca sul territorio raccogliendo indicazioni per la stesura di linee programmatiche e di progetti. E’ stata già elaborata una serie di schede e ora avviamo la fase del confronto con le amministrazioni comunali. Intendiamo fare in modo che il territorio sia pronto, appena inizieranno i primi bandi. con i suoi progetti». Ieri, nella sede della provincia, il primo confronto tra amministratori, ai quali sono stati presentati i primi contenuti già predisposti, sollecitando alla elaborazione di nuove idee e iniziative. Ancora in fase di elaborazione sono i progetti intema di accessibilità e la valorizzazione delle aree insulari e dell’entroterra, e sulle energie alternative. Altre idee hanno invece già preso corpo, in maniera più o meno definita sotto il profilo progettuale. Così, è pronto il progetto pe la realizzazione di una piattaforma integrata per la ricerca sulle tecnologie amientali, con la riconversione dei compendi ex minerari di Serbariu e Monteponi, conla collaborazione di università e centri di ricerca. Nel campo delle risorse culturali e naturali l’idea è quella della realizzazione di»vie verdi», con il recupero delle linee ferroviarie dismesse e la creazione di una rete di collegamenti per la circolazione non motorizzata. Ma si punta anche alla creazione di un grande archivio storico minerario, per conservare il patrimonio culturale dei secoli di attività estrattiva. L’attenzione si punta anche sulle aree interne. L’idea è quella della valorizzazione degli ambiti rurali del territorio e delle sue produzioni, per incrementare il valore e la fruibilità a fini turistici. E una particolare attenzione è riservata ai progetti per il potenziamento di abilità, soprattutto destinate ai giovani, in campo informatico, ambientale, naturalistico, artigianale, e a quelli per il miglioramento della qualità della vita e dei servizi alla persona. (g.f.n.)



2 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari

«Sguardi sul mare»: all’università esperienze e opinioni a confronto

SASSARI. Domani, alle 16.30 nell’Aula Rossa della Facoltà di Scienze Politiche - Centro Didattico di Viale Mancini 1 -, si terrà un incontro-dibattito intitolato «Sguardi sul mare da vicino e da lontano». Saranno messi a confronto esperienze e opinioni dei sindaci di Mamoiada Graziano Deiana, di Orosei Gino Derosas e di Seulo Dionigi Murgia e vedrà la partecipazione dell’attore Sante Maurizi.
Si tratta del secondo incontro che si colloca all’interno dell’attività didattica del corso avanzato di Sociologia Urbana delle classi magistrali in Scienze Politiche e in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo, tenuto dalla docente Antonietta Mazzette, nonché dell’attività didattica della Scuola di Dottorato in Scienze Sociali, indirizzo in Scienze della Governance e dei sistemi complessi.
L’incontro segue quello svolto il 4 dicembre scorso, sul paesaggio e sull’uso-consumo del territorio sardo - a partire dal libro di Sandro Roggio, «C’è di mezzo il mare» -, e che ha visto dibattere gli studenti con Giorgio Todde, Costantino Cossu e Sante Maurizi.
L’incontro del 14 gennaio si propone un duplice obiettivo: 1) di capire quale debba essere il ruolo delle amministrazioni locali nel governare le trasformazioni del territorio, in relazione alle aspettative delle diverse comunità e al coinvolgimento delle popolazioni interessate a queste trasformazioni; 2) di capire se e come lo sguardo dei sardi sugli ambienti costieri sia condizionato da distanze culturali, oltre che fisiche ed economiche. Il ciclo di incontri si concluderà il 21 gennaio nell’Aula Magna dell’Università di Sassari con il presidente Renato Soru. Il titolo di questo confronto - moderato da Giacomo Mameli - è «Mappe della Sardegna. Quali paesaggi per quali abitanti» e allude, tra l’altro, al dibattito in corso sui temi del governo dei territori di pregio della Sardegna. In questa occasione il presidente Soru dialogherà con gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche, a partire da interrogativi sui modi di guardare il territorio, sui processi decisionali e partecipativi, sul consenso e il dissenso su argomenti delicati e altamente controversi quali sono tutti quelli che riguardano l’accesso alle risorse territoriali e paesaggistiche, ai beni comuni di cui dispone l’Isola.

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano

Benessere e successo lontano dall’isola
Silvia Meloni, ingegnere dell’Airbus ormai proiettata verso l’Europa


ORISTANO. All’interno del Salone aeronautico che si è tenuto negli Emirati Arabi Uniti nel mese di novembre del 2007, il consorzio europeo “Airbus”, costruttore di velivoli, ha ottenuto una importante commessa dalla compagnia aerea di Dubai Emirates, per un valore che supera i 20 miliardi di dollari, ovvero i 13,6 miliardi di euro. Grazie a questo importante contratto la Airbus ha ottenuto una annata record in termini di commesse.
Un vero e proprio colosso del cielo che tra i suoi ingegneri, nella sede di Toulouse, ha accolto una giovane emigrata oristanese. Silvia Meloni trasmette una carica incontenibile di vitalità e si considera “sardissima”.
«Ho vissuto la mia infanzia a Santa Caterina, dove risiedono i miei genitori - sottolinea - e ho frequentato il liceo classico a Oristano, dove, con mio fratello, ho condiviso un appartamento in affitto e ho imparato presto a essere indipendente. Successivamente, mi sono iscritta all’Università di Bologna in Ingegneria elettronica, ma i costi erano elevati e quindi ho frequentato l’Università di Cagliari. Sette anni e mezzo di fatica, poi ho avuto la fortuna di fare la tesi in Olanda con il programma Erasmus».
- Che cosa ha significato per lei oltrepassare il mare e inserirsi in Europa?
«In Sardegna non abbiamo idea di cosa significhi essere europei. Andare all’estero permette di avere un motore che ci fa camminare con il resto del mondo. Sono stata in Olanda circa un anno per fare la tesi e poi sono stata inserita in un progetto di ricerca. Si impara immediatamente che se non abbiamo un buon livello di conoscenza delle lingue non riusciamo a inserirci. Ora parlo quattro lingue, ma è stata dura».
- Può descrivere quali passaggi sono avvenuti per inserirsi nel mondo del lavoro in un paese straniero?
«Mentre terminavo gli studi in Olanda, alcuni amici francesi mi avevano invitato a proporre il mio curriculum in Francia, dove ritenevano potessi avere molte chance. Tornai in Italia per sostenere l’esame di Stato e poi decisi di trasferirmi a Tolosa, inizialmente per migliorare la lingua francese e per guardarmi intorno. La ricerca del lavoro non è facile, quando si inizia si è soli e diventa difficile preparare i documenti, contattare le imprese. Esistono uffici di sostegno che insegnano a chi ha necessità di trovare occupazione, a fare il curriculum e a prepararsi ai colloqui».
Con quale obiettivo?
«Avevo l’ambizione di entrare nel Centro di aeronautica spaziale e con la mia caparbietà riuscii a ottenere un colloquio. Intanto avevo distribuito il mio curriculum presso diverse società e nel giro di tre mesi Airbus, mi offre un prestigioso contratto a tempo indeterminato. Ben remunerata, tutelata e inserita in una potente società europea che vanta 20000 ingegneri e 30.000 impiegati con sedi in tutto il mondo».
- Il suo percorso appare molto fortunato e apparentemente privo di sostanziali difficoltà. Oppure è andata diversamente?
«Sicuramente sono andata incontro al nuovo con entusiasmo e volontà e questo ha favorito un ottimo inserimento professionale. In Sardegna non esiste il lavoro, in Francia ci sono buone opportunità. Io vivo in una bellissima città, Toulouse, che ha una struttura sociale civile e efficiente. Va detto che la categoria degli ingegneri è privilegiata. Nel nostro caso, la sanità, funziona. Se un ingegnere perde il lavoro, per due anni, riscuote il 70% dello stipendio che guadagnava. Le giovani coppie possono pensare di mettere su casa, perché, se sei preparato, la meritocrazia paga e gli stipendi sono adeguati per sostenere i costi di acquisto. Inoltre, i servizi sociali e per la collettività, sono moderni e efficienti, come l’assistenza alla maternità e all’infanzia».
- Il suo futuro quindi rimane in Europa, oppure intende tornare in Sardegna?
«Nel campo professionale sono lanciatissima e la mia carriera la vedo in Europa. Oggi sono responsabile della comunicazione tra i sistemi imbarcati, in particolare degli aerei da trasporto militare, gli A400M, effettuo i controlli di analisi e diagnostici e le procedure di manutenzione. Viaggio spesso e talvolta è stancante, ma l’apertura internazionale mi permette di raggiungere posizioni strategiche, con più alte responsabilità. Poi, per me, la sfera sentimentale è fondamentale. Sono una sportiva e durante gli allenamenti ho conosciuto il mio fidanzato. Abbiamo un progetto insieme e l’amore mi dà la gioia di vivere qui, a casa mia. Rientrare in Sardegna sarebbe impossibile, perché il livello di benessere che ho conquistato, lì non esiste. Mi mancano i miei genitori, gli affetti, i legami, la terra e la natura, ma qui ci sono io, la mia famiglia e il mio futuro, poi gli aerei permettono di accorciare le distanze».
- Esiste una formula per diventare emigrante moderno e soddisfatto?
«Esiste un atteggiamento incline al sorriso e la curiosità. Io ho una vita meravigliosa. Per il lavoro, per la vita sentimentale, per gli amici, per i rapporti. Il gioco aiuta a rendere tutto più pratico e fluido. Faccio parte di una squadra di calcio femminile e mi alleno tre volte a settimana con donne cilene, tedesche, irlandesi con cui condivido passioni e piccoli problemi quotidiani, ma soprattutto vivo in una collettività aperta. Con orgoglio sono anche la Presidente del Comitato delle Feste e mi diverte mettere insieme le persone, organizzare i viaggi. Far conoscere la Sardegna ai francesi e i meravigliosi Pirenei agli amici sardi è un bel modo di essere emigrante».
Biba

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro

«Il Puc sta nascendo con trasparenza»
Cottu spiega che cosa gli piace della bozza illustrata dalla Veneto progetti
«Rispettati gli impegni presi davanti al consiglio comunale»


NUORO. Paolo Cottu considera assai positivo l’incontro di qualche giorno fa con l’assessore regionale Gian Valerio Sanna. «Ciò che ci ha detto per Testimonzos - spiega l’assessore comunale all’urbanistica - faciliterà la gestione della problematica. Non farà una legge ad hoc, che richiederebbe tempi lunghi, ma ci darà una mano per risolvere il caso all’interno del piano urbanistico che stiamo portando a compimento». Un Puc - le cui linee sono state presentate al consiglio comunale pochi giorni prima di Natale - del quale Paolo Cottu ci tiene a spiegare le novità.
Cottu affida il suo pensiero a una lunga riflessione (la versione integrale si può leggere sul sito internet www.comune.nuoro.it). L’assessore, intanto, spiega la scelta di presentare la bozza del Puc affidato alla Veneto progetti. «Senza aspettare la conclusione del lavoro dei tecnici - afferma - si è voluto rendere partecipi i consiglieri e tutta la cittadinanza delle scelte in itinere che gli urbanisti, unitamente al sociologo e all’agronomo, hanno proposto, e questo in ossequio all’impegno preso in occasione di precedenti consigli comunali e riunioni di commissione urbanistica. È questo il metodo della partecipazione, della concertazione e, in ultima analisi, della massima trasparenza».
L’assessore entra poi nel merito di alcune questioni.
Università. «La scelta strategica principale - dice Cottu - rimane quella del Quadrivio, nella caserma della Artiglieria», che i militari sono pronti a cedere, come hanno detto al sindaco nell’incontro di pochi giorni. «Ma la scelta - chiarisce l’assessore - è legata anche alle decisioni governative. In particolare al decreto Mussi che ha bloccato le nuovi sedi universitarie che non corrispondono a determinati requisiti qualitativi». Tuttavia, prosegue, il sindaco Zidda ha ribadito a Renato Soru «l’irrinunciabilità e il valore strategico dell’Università per lo sviluppo di Nuoro». L’occasione per il chiarimento sarà la visita di Mussi a Nuoro.
Parco sportivo e stazioni. «L’idea di realizzare un Parco sportivo a Prato Sardo (ex Polveriera) - dice Cottu - credo sia affascinante. Come quella complementare di raggiungere l’area così trasformata anche con un percorso ciclo-pedonale lungo la ferrovia direttamente dal centro cittadino». Altro argomento forte, dice l’assessore, è che il Puc confermerebbe «la stazione a Pratosardo» come previsto dal Progetto Sistema e dal piano strategico. Allo stesso modo si recupera il progetto di un parcheggio nell’area dismessa della stazione del Quadrivio. In ogni caso - precisa l’assessore all’urbanistica - «sulla destinazione della zona e della stazione si proporrà un bando internazionale».
Testimonzos. Secondo Cottu, «la proposta dei progettisti, di inserire le zone all’interno della circonvallazione nel parco lineare e di realizzare all’esterno dei borghi agricoli con servizi connessi alle residenze è interessante e innovativa. Supera, almeno per una parte, i bizantinismi normativi e si collega a una nuova idea di città che bilancia la città consolidata (come la definiscono i progettisti) verso la parte ovest».
Città storica. «L’idea di accedere da sud al centro attraverso una viabilità alternativa e una risalita meccanica - afferma Cottu - mi sembra affascinante e condivisibile. La proposta della valorizzazione di vecchi e nuovi itinerari per conoscere la “città della cultura” e quella che è stata definita la “Nuoro Littoria” completa un disegno intrapreso con il Piano particolareggiato del centro storico affidata agli uffici comunali e con il progetto “Pratzas de janas” già finanziato dalla Regione».
Ortobene e Lollove. Secondo Cottu, «il progetto di valorizzazione ambientale e turistico/ricettiva ed eno-gastronomica è legato a un’idea “minimalista” tale da mantenere questa “eccellenza” così com’è. Per Lollove verrà rispettato il Piano particolareggiato conservativo recentemente approvato». «Sull’argomento edificabiltà nel Monte Ortobene - prosegue - ricordo un felicissimo pensiero che il professor Portoghesi espresse nel febbraio 2005 alla presentazione del preliminare del Puc: il giorno che venisse, sia pure con tutte le precauzioni possibili, riempito di antropizzazione diffusa, sarebbe una tragedia per la città e le generazioni future saprebbero con chi prendersela».
Equità urbanistica. «Come ha affermato il professor Gabrielli (l’urbanista a capo dell’equipe progettuale, ndr), il piano deve essere fatto per i cittadini e non per i proprietari. Ciò implica che tutte le operazioni immobiliari dovranno essere sottoposte a un regime di equità. Chi ha il vantaggio di poter costruire, in quanto proprietario fortunato i cui i terreni ricadono all’interno delle aree prescelte, dovrà “cedere” (ed in alcuni casi anche realizzare opere) all’amministrazione e quindi alla collettività una quota di terreno. Servirà per la realizzazione di opere pubbliche o di edilizia residenziale pubblica. Con questa modalità si “supera” anche la difficoltà oggettiva delle pratiche degli espropri».
«Il Puc - conclude Paolo Cottu - ha da sempre alimentato visioni di tutela di rendite private, spesso proponendo i classici cavalli di Troia, però “fuori le mura”. Forse anche questi sono stati motivo di prolungamento dei tempi. Oggi dobbiamo pensare solo alla tutela generale e sicuramente chiuderemo egregiamente questa annosa vicenda che ha bloccato e blocca l’intera economia nuorese».




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