Venerdì 6 giugno 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 giugno 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 7
Appuntamenti
Oggi e domani una serie di incontri e dibattiti con gli studiosi
Storia, arte e archeologia a Monte Claro
 
Studiosi a confronto su storia, archeologia, tradizioni popolari e arte a Monte Claro. Si ritroveranno oggi e domani nella sala consiliare del Palazzo Regio di Cagliari, in piazza Palazzo, per il convegno “Le genti di Monte Claro” dal Neolitico al XXI secolo, promosso dalla Provincia con la collaborazione dell'associazione culturale D'Arte.
I lavori della prima sessione, dedicata all'Archeologia, saranno coordinati da Luisa D'Arienzo (Università di Cagliari) e aperti stamane alle 9,30. Interverranno i docenti universitari Enrico Atzeni (La cultura di Monte Claro) e Rossana Martorelli (Emergenze medievali a Monte Claro). Di “Testimonianze romane sulla via de Is Stelladas” parlerà Donatella Salvi, della Soprintendenza dei Beni archeologici della Sardegna. La sessione pomeridiana, presieduta da Roberto Coroneo, docente di Storia dell'arte medievale e neo preside della facoltà di Lettere, dell'Università di Cagliari, è dedicata alla Storia: interverranno Giuseppe Spiga, della Soprintendenza Beni architettonici della Sardegna; per l'Archivio di Stato di Cagliari Adriana Gallistru. Chiuderà la sessione Anna Castellino (Soprintendenza archivistica per la Sardegna). La terza sessione dedicata alla Storia dell'arte e alle tradizioni popolari, sarà aperta domani alle 9,30. Quattro gli interventi: Alessandra Pasolini (Università di Cagliari); la storica dell'arte Ida Farci e Lucia Siddi, della Soprintendenza Beni architettonici della Sardegna. Intervento conclusivo affidato al presidente del Centro sardo Studi genealogici Carlo Pillai.
HEYDENREICH ALL'UNIVERSITÀ Stasera alle 17,30 nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Scienze della formazione si terrà l'incontro con Titus Heydenreich, italianista tedesco, direttore della rivista Zibaldone, che tratta argomenti di cultura e letteratura italiana. Nella relazione il professore di Erlangen affronterà il tema della letteratura sarda e riferirà anche dei contenuti del prossimo numero autunnale, nuovamente dedicato alla Sardegna. Nella conferenza illustrerà, con citazioni di Atzeni, Fois, Niffoi e Milena Agus stereotipi e interpretazioni varie sulla storia antropologica e sul popolo sardo che i letterati tedeschi traggono dalle letture dei nostri romanzieri. 
 
2 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia Pagina 32
Oristano
La Sartiglia raccontata nelle tesi di laurea
 
Una giornata di studi sulle tesi di laurea sulla Sartiglia. Un seminario per conoscere la giostra equestre attraverso le ricerche di giovani laureati.
L'iniziativa è della Fondazione Sa Sartiglia che ha organizzato per domani un Seminario, a partire dalle 18, nella Sala degli Evangelisti. Un'iniziativa importante che mette a confronto le tesi di laurea di studiosi che nel corso degli anni hanno voluto analizzare la manifestazione oristanese. Al momento da quanto è emerso dalla Fondazione sarebbero disponibili già una quindicina di lavori da parte di studenti universitari. L'invito è a tutti coloro che hanno condotto ricerche, svolto tesi di laurea o studi specifici sulla Sartiglia. Il programma prevede gli interventi di Silvia Arca su “La Sartiglia di Oristano, Ricerche mediterranee sullo spettacolo cavalleresco”, Alberto Cauli su “La Sartiglia di Oristano - Aspetti storici e tradizionali” e di Laura Casu su “La Sartiglia come narrazione medievale. Così si racconta la giostra equestre di Oristano nell'era del Medioevo”. Le conclusioni saranno affidate a Raimondo Zucca e Fabio Di Pietro, Università di Sassari. Moderatore Maurizio Casu. 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Fatto del giorno
Punire il singolo non serve 
Ma il ministro Brunetta parla di tolleranza zero 
Rendere efficienti uffici ed ospedali si può, basta un po’ di organizzazione 
di Andrea Pubusa * 
 
Tolleranza zero. Ecco la parola d’ordine lanciata dall’ineffabile Ministro Brunetta. Ma sarà vera gloria? Ai proclami seguiranno i fatti? Molto probabilmente no. Perché? Per la semplice ragione che il fannullone singolo nell’amministrazione non esiste. E’ una specie che vive solo in branco. Come i dipendenti operosi. Vi siete mai recati in un ospedale? Spesso notate reparti trasandati, mal organizzati, con personale poco cortese e scarsamente motivato. Con qualche sorpresa vi potrà accadere di vedere a fianco un reparto molto curato, con personale cortese e disponibile. Eppure si tratta di strutture che stanno nello stesso luogo, regolate dalle stesse norme, con eguali finanziamenti. Ed allora quale la causa della differenza? Solitamente sta nel manico. Nel primo c’è un primario con la mente altrove, poco presente, spesso assorbito da impegni esterni. Nel secondo il primario sta in reparto dal primo mattino e per tutta la giornata, cura l’organizzazione, è aggiornato e motiva il personale. Anzi, spesso il personale lavora più del dovuto e lo fa con passione e professionalità. E nei pubblici uffici? Talvolta capita di imbattersi in uffici trasandati, con carte ammucchiate in disordine e con personale svogliato e depresso. In altri vedete scrivanie adornate di fiori, con fascicoli ben ordinati e signore curate e motivate che svolgono con entusiasmo il loro lavoro. Dove sta il miracolo? Nel funzionario preposto all’unità organizzativa, presente e competente, che spesso si trattiene in ufficio più del dovuto. Qui non c’è spazio per i fannulloni. Abbondano, invece, nelle branche amministrative del primo tipo. Eppure non si licenzia, anche a fronte di manchevolezze gravi. Esistono nelle Università ricercatori che non si recano in Facoltà neppure a ritirarsi lo stipendio. Eppure vengono confermati con giudizi lusinghieri di consigli di facoltà e di dipartimento. Perché? Perché per licenziare occorre essere disposti ad assumersene la responsabilità e ancor prima essere immuni dai vizi e dalle manchevolezze da sanzionare.
 Ed allora nelle strutture ben organizzate non si licenzia perché tutti lavorano con motivazione. In quelli mal organizzati chi è preposto ad avviare la procedura di licenziamento dovrebbe essere il primo dei licenziandi, essendo anche il primo responsabile della scarsa operosità del personale ed essendo lui stesso un fannullone.
 Le leggi, dunque, non c’entrano. Esistono da sempre, e prevedono minuziosamente mancanze, procedure disciplinari e sanzioni. Brunetta scopre l’acqua calda anche quando dice che d’ora in poi stare a casa se non si è ammalati è truffa. Lo è sempre stato per il dipendente e per il medico connivente. Lo prevede da sempre il codice penale. Il dipendente fruisce con un artifizio di un beneficio non dovuto.
 Ed allora, per generalizzare livelli di buon andamento dell’amministrazione, non occorre tanto puntare su licenziamenti, ma sullo stimolo alla buona organizzazione. I processi virtuosi investono la squadra, l’unità organizzativa nel suo complesso. Anche il premio, dunque, dev’essere più pensato in relazione al collettivo che all’individuo, dove si presta a favoritismi e crea risentimenti e divisioni. Insomma, c’è molto da fare, ma l’approccio punitivo è insufficiente.
* Ordinario di Diritto amministrativo www.democraziaoggi.it
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
Un’arte finalizzata alla trasmissione simbolica e al controllo ideale della sfera materiale 
I segreti dei bronzetti nuragicici 
A Sassari a Villa Mimosa il libro dell’archeologa Lavinia Foddai 
Uno spaccato ricco di indicazioni ambientali e sociali 
 
 SASSARI. La grande varietà tipologica della bronzistica figurata della Sardegna nuragica consente, per la sua stessa natura, studi specialistici da dedicare ai numerosi generi presenti. E’ assai opportuna la ricerca di una giovane archeologa sarda, Lavinia Foddai, formatasi all’Università di Sassari alla scuola di Alberto Moravetti, e poi a Roma con Alberto Cazzella (Università La Sapienza), sulle produzioni zoomorfe: oggi a Sassari (Villa Mimosa, ore 18) la presentazione del suo lavoro («Sculture zoomorfe. Studi sulla bronzistica figurata nuragica», Biblioteca di Sardegna) da parte di autorità dell’archeologia sarda come Ercole Contu, Attilio Mastino, Alberto Moravetti, Raimondo Zucca. E dell’autrice.
 L’impressionante serie animalistica dei bronzetti sardi dà uno spaccato non meno interessante di quello umano (ricco di indicazioni su ceti e gradazioni interne ad essi), in più direzioni: quella ambientale, quella economica e quella ideologica, sintetizzate nel momento dell’offerta-dono alla divinità. Studio molto accurato, che seguiamo nell’indice: storia degli studi, contesti di rinvenimento (strutturati per tipologie oggettuali), iconografia, stile e comunicazione, inquadramento cronologico, aspetti religiosi e sociali, iconografia, ambiente ed economia e infine l’elenco dei bronzetti zoomorfi, con accurata bibliografia, utilizzata in maniera decisa in quel testo parallelo, un po’ oneroso ma irrinunciabile per seguire il lavoro, rappresentato dalle note.
 Attraverso questi animali, in preponderanza bovini (soprattutto tori), ma anche maiali e cinghiali, cervi, arieti e mufloni, capre, volpi, cani, cavalli, e altri ancora - singoli, su spade, su navicelle -, si esprime un mondo nuragico di tradizione metallurgica che aveva al centro del suo sistema economico allevamento e agricoltura. E quella caccia che nei guerrieri esprime appartenenza aristocratica e il dominio sul mondo selvaggio. Aristoi civilizzatori controllano le forze di tale mondo e, all’occorrenza, lo rappresentano come l’animale: soccombente, vinto, trafitto, infine esposto. L’aristocrazia militare nuragica mostra di praticare quella regione di confine fra «civile» e «selvaggio» guidandola come un fantino due cavalli assieme.
 Fa bene la giovane studiosa ad insistere su lenti di lettura (non molto né attentamente utilizzate, per la verità, nella storia degli studi) come la griglia produzione-committenza, capace di squarciare la pesante foschia che, per la povertà delle documentazioni stratigrafiche e degli approcci tradizionali, ha sinora avvolto la stupefacente realtà della bronzistica nuragica. Lenti incrociate con una serrata sequenza tipologica di oggetti e contesti, cercando di tenere conto delle forme di produzione prevalenti e della loro organizzazione interna; collegando le stesse alla storia. Produzione-committenza, io credo, finalizzate alla trasmissione simbolica e al controllo ideale (quindi «politico») della sfera materiale, vista da divinità e mondo reale negli spazi santuariali; ad una comunicazione sociale espressa da bronzi offerti per ottenere una grazia oppure a grazia ricevuta, vicari di offerte di sangue.
 Qua si confrontano le due «anime cronologiche» che vivacizzano il dibattito scientifico: una che inserisce la produzione figurata dei bronzi nuragici fra la metà del IX ed il VI secolo a.C., con rarissimi antecedenti più antichi e alcune persistenze; l’altra che vede la metà del IX secolo a.C. come data finale di una produzione iniziata del II millennio a.C. Lavinia Foddai sembra preferire la prima ipotesi, accogliendo perciò entro tale excursus le produzioni dei bronzetti figurati in stile Abini e quella successiva in stile Uta; l’opzione non è irrilevante, se si pensa che lo stesso inquadramento cronologico delle statue di Monti Prama, strettamente collegate allo stile di Abini, ne è condizionato. Lavinia Foddai ci fa vedere con acume questo mondo, sprovincializzando i riferimenti teorici e aprendo inquadramenti e storia degli studi su un tema che mostra, attraverso il suo lavoro, di trarne proficuo vantaggio.
 
3 – La Nuova Sardigna
Pagina 2 - Cagliari
CONVEGNO. OGGI E DOMANI AL PALAZZO VICEREGIO 
Le news sulle genti di Monte Claro 
 
 CAGLIARI. Studiosi a confronto, per due giorni, su storia, archeologia, tradizioni popolari e arte a Monte Claro. È in programma oggi e domani, nella sala consiliare del Palazzo Viceregio, il convegno «Le genti di Monte Claro» dal Neolitico al XXI secolo, promosso dalla Provincia, con la collaborazione dell’associazione culturale D’Arte. I lavori della prima sessione, oggi alle 9.30, dedicata all’Archeologia, saranno coordinati da Luisa D’Arienzo. La sessione pomeridiana, presieduta da Roberto Coroneo sarà dedicata alla Storia. La terza e ultima sessione, dedicata alla Storia dell’arte, sarà aperta domani, alle 9.30.
 
Pagina 2 - Cagliari
LETTERE
Coroneo preside
 
CAGLIARI. Roberto Cotroneo è il nuovo preside della facoltà di Lettere. Cinquant’anni, cagliaritano, è docente di Storia dell’arte medioevale e direttore del dipartimento di scienze archeologiche. Succede a Giulio Paulis.
 
 

Questionario e social

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