Martedì 15 gennaio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 gennaio 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 12 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Lavoro. Oggi l’incontro tra il rettore, gli undici presidi di facoltà e le parti sociali
Università e mondo delle imprese a confronto
 
Quali figure professionali servono alle imprese? Cosa fare per evitare il precariato nel mondo universitario? Sono solo due delle domande a cui si cercherà di dare una risposta nell’incontro di oggi tra l’Università e il mondo del lavoro isolano. Nell’aula magna del rettorato, dalle 10 alle 13,30, si schiereranno da una parte il rettore Pasquale Mistretta e gli undici presidi delle facoltà cagliaritane, dall’altra le parti sociali.
Un’iniziativa organizzata per la prima volta e che spazia dall’ordinamento didattico alla rimodulazione dei corsi di laurea in riferimento alle esigenze del tessuto produttivo. Anche la ricerca applicata e di base e le linee guida della didattica, sia per quanto riguarda la formazione di eccellenza sia per le nuove direttrici dello sviluppo socioeconomico regionale, sono tra le tematiche all’ordine del giorno. All’incontro prendono parte i rappresentanti dei sindacati, dell’associazione degli industriali, dell’api sarda, di Sardegna ricerche e della Camera di commercio di Cagliari. Nel corso dei lavori il rettore presenta le tematiche inerenti le politiche d’Ateneo per la programmazione triennale.
Un momento importante che permetterà ai rappresentanti del mondo produttivo di mettere sul tavolo richieste ed esigenze. L’Università potrà così valutare meglio la validità dei percorsi formativi ed eventuali lacune nel programma triennale predisposto dal rettore Pasquale Mistretta, in collaborazione con gli undici presidi delle facoltà. 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 7
Uomini laureati, l’Italia è ultima in Europa
Il record negativo è stato rilevato da Eurostat. Miglioramento tra i giovani
 
Nuovo record negativo per l’Italia in sede europea: la percentuale di maschi laureati dai 25 ai 64 anni in Italia è esattamente la metà della media Ue, 11,6% contro il 23,2%. Il dato emerge da un’indagine europea sul lavoro di Eurostat, l’ufficio statistico della comunità europea, che fa riferimento ai dati del 2005. Anche tra le donne, l’Italia non eccelle: la percentuale di laureate è del 12,8%, rispetto a una media comunitaria del 22,7%. Peggio fanno soltanto Malta (9,9%), Romania (10,7%) e Repubblica ceca (11,6%). Prime della classe, la Danimarca (30,9%) e l’Olanda (32,7%) per i maschi, e l’Estonia (38,8%) e la Finlandia (39,4%) per le donne. In Germania i maschi laureati sono il 27,1% e le donne il 20,3%, in Francia rispettivamente il 23,7% e il 26,0%, in Gran Bretagna il 29,9% e il 29,7% e in Spagna il 28,1% e il 28,3%.
GIOVANI La situazione italiana è riscattata dal livello di istruzione che si riscontra tra i giovani, che risulta in aumento: la percentuale di laureati tra la fascia di età tra i 50 e 54 anni e i 30-34enni è aumentata dall’11,8% al 14,1% per i maschi e dal 10,9% al 19,9% per le femmine. L’indagine certifica anche il sorpasso delle donne sui maschi per quanto riguarda le nuove generazioni. Ciò nonostante, l’occupazione continua a privilegiare gli uomini: l’86,2% dei laureati occupati in Italia sono di sesso maschile contro il 75,3% delle donne.
 
Cronaca Regionale Pagina 7
Dubbi. Scettici gli studiosi sardi
Paci: previsione quasi impossibile
 
Corre un brivido lungo la schiena a leggere nei dati Istat illustrati da un servizio del Sole 24 ore l’annuncio di una Sardegna in via di estinzione. Consola dunque sentire studiosi e sociologi sardi esprimere quanto meno scetticismo, se non vero e proprio dissenso, rispetto alle tesi dell’Istituto di statistica. Raffaele Paci, economista, preside della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Cagliari, non nasconde dietro parole di circostanza il suo dissenso: «Non credo a stime demografiche proiettate su un così lungo periodo - dice - perché tantissimi fattori, di ordine culturale ed economico, possono variare da qui a quarant’anni. Recentemente, ad esempio, sta già registrando novità il tasso di natalità. Non parliamo poi dei flussi migratori: solo un indovino può prevedere come si muoveranno nel lungo periodo. Per quel che mi risulta, gli ultimi anni sono di crescita della popolazione sarda, non di calo. Il vero snodo è la situazione economica: se i giovani trovassero occupazione qui, calerebbe l’emigrazione».
Anche Pippo Puggioni, docente di Statistica per una vita, invita alla cautela. «Le ricerche demografiche-dice- non tengono conto dei mutamenti culturali ed esistenziali. Tutto, o quasi, dipende dalla possibilità delle donne di mettere al mondo figli, di avere tempo per allevarli con il sostegno della società, oltre che la fine di un precariato dietro il quale è difficile intravedere un futuro».
Il sociologo Remo Siza è ancora più drastico: «Mi pare un po’ forzato -dice- imbarcarsi in previsioni che ignorano totalmente la sfera sociale e culturale. Paesi più avanzati del nostro hanno conosciuto una ripresa della crescita demografica con politiche di sostegno alla maternità: asili nido, servizi sociali, permessi parentali. Il vecchio modello di famiglia non funziona più, ma cresce fra i giovani l’esigenza di far figli, di respingere un destino che impedisce loro di costruirsi una famiglia. ( g.g.) 
 
Cronaca Regionale Pagina 7
Nel 2051 sardi ridotti di un quarto
L’Istat lancia l’allarme: appena un milione e 230 mila abitanti
L’Istituto superiore di statistica lancia cifre davvero sconvolgenti: da qui al 2051 - secondo i ricercatori Istat - l’Italia perderà sette milioni di abitanti (il 12, 2 per cento), con punte in Liguria e Sardegna
di GIANCARLO GHIRRA
 
La speranza è che abbiano ragione sociologi ed economisti sardi, convinti dell’impossibilità di prevedere il futuro a così lunga distanza. Ma se le cifre Istat si confermassero attendibili, per l’Isola sarebbero dolori: la previsione degli studiosi guidati da Marco Marsili e Maria Pia Sorvillo è drammatica. L’Italia nel suo complesso perderebbe il 12,2 per cento degli abitanti, oltre sette milioni. Ma la Sardegna sarebbe seconda soltanto alla Liguria nel crollo della natalità, finendo nel 2051 con appena 1.230.453 abitanti contro gli attuali 1.648.044 certificati dal censimento del 2001. Il tonfo sarebbe pazzesco, qualcosa come 418mila sardi in meno, il 25,9 per cento, con un tracollo secondo soltanto a quello della Liguria, che calerebbe del 27 per cento.
Al solito i più a rischio sono i maschi, che, da 810.748 del 2001 si ridurrebbero a 594.813. Le donne scenderebbero da 837.296 a 653.640.
I numeri, leggibili nel sito demo.istat.it, possono anche essere peggiori, perché quella sin qui illustrata è un’ipotesi mediana fra tre in campo. E quella peggiore fa scendere i sardi nel 2051 addirittura a 1.041. 383, mentre la terza, più ottimistica, parla di quota 1 .408. 771 sardi. In ogni caso, si intravede un calo, anche se ha ragione la ricercatrice dell’Istat di Cagliari Annamaria Tosi a invitare alla prudenza: «Questi studi - avverte - sono basati su elementi certi, ma ogni mutamento può far cambiare gli scenari. Se ci fossero cambiamenti nella fecondità femminile, ad esempio, il discorso si riaprirebbe».
Fecondità, mortalità, migrazioni sono gli elementi centrali di uno studio che vede la Sardegna in triplice difficoltà: finito il baby boom, il calo delle nascite, affidato ormai a donne sopra i 29 anni, sarebbe inarrestabile, e dal 2040 comincerebbero a calare anche gli anziani, comunque ormai dominanti nella popolazione. In Sardegna, come in altre regioni del Sud, neanche l’arrivo di pochi immigrati sarebbe in grado di compensare il calo di natalità. E dunque si annuncia il disastro: italiani, e soprattutto sardi, sempre più anziani, e sempre meno.
Soprattutto se la situazione economica non dovesse conoscere una svolta, con uno sviluppo che spinga i giovani a restare nell’Isola e immigrati ad arrivare su queste sponde. «In questo caso anche scelte politiche che favoriscano la possibilità per le coppie di allevare figli potrebbe far riprendere la natalità», spiega Remo Siza, per anni presidente della Società italiana di Sociologia, oggi direttore generale delle Politiche sociali della Regione Sardegna. Una regione a rischio di estinzione se le cifre dell’Istat si riveleranno fondate.
In Sardegna c’è chi le contesta, come Matteo Bellinzas, ricercatore di demografia del Crenos , importante centro di ricerca inter universitario. «Sinora-dice- l’Istat ha sbagliato le previsioni sulla Sardegna, ipotizzando sin dal 2000 una perdita di popolazione che non c’è stata. Semmai c’è un aumento, lieve ma costante, di duemila, tremila arrivi all’anno di non sardi, anche extracomunitari, oltre che di emigrati di ritorno. Crescono le città costiere, da Olbia ad Alghero ad Arzachena, cresce anche la Grande Cagliari, nonostante calino i residenti (non gli abitanti reali) nel capoluogo. Certo, anch’io, nel modello seguito per il mio studio, vedo un inizio di calo di popolazione dal 2016 al 2021, ma ritengo difficile definirne la consistenza. E comunque il problema sardo non è il crollo degli abitanti, ma il loro invecchiamento. Soprattutto, il dramma dell’Isola è lo spopolamento delle aree interne. Gli sconvolgimenti li vedo nei piccoli paesi del Nuorese, del Sassarese o dell’Oristanese che si estinguono, ma la Sardegna potrebbe addirittura avere un balzo in avanti demografico nelle aree urbane e costiere». 
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 25
Monserrato
In Cittadella si arriva con il BiciBus
 
Un’alternativa ai mezzi motorizzati per raggiungere l’aula di lezione o il posto di lavoro. È quanto si propone "BiciBus in Cittadella", dedicata ogni mercoledì agli utenti dell’Università.
Un percorso studiato per le biciclette, che viene mostrato da Hermine e Dina, le guide di questo speciale Bus a pedali che porta in mezz’ora da Cagliari alla Cittadella. Appuntamento in piazza Giovanni XXIII mercoledì alle 8.15. (ant. ser.) 
 
4 – L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 24
Narcao. Per il risanamento
Esperti in azione nelle discariche delle vecchie miniere
 
Via al Piano di caratterizzazione dei siti minerari dismessi del Basso Sulcis. Il Parco geominerario della Sardegna, d’intesa con Comuni di Narcao, Villaperuccio e Nuxis, ha stanziato un quarto di milione di euro per tracciare la mappa dei depositi di minerali abbandonati considerati responsabili dell’inquinamento da metalli pesanti del rio Mannu di Villaperuccio. Si tratta di un primo, ma fondamentale passo, verso la tanto attesa bonifica delle aree che, in seguito, dovrebbe essere avviata dalla Regione.
Il progetto per lo studio e la mappatura di cave, pozzi, miniere e depositi di sterile estratto dalle miniere del Basso Sulcis è stato presentato ieri a Rosas. Ad illustrarlo è stato Giampiero Pinna, commissario straordinario del Parco geominerario. «Abbiamo così deciso di raccogliere l’appello degli amministratori di Narcao e Villaperuccio, preoccupati - ha spiegato Pinna - per l’inquinamento del rio Mannu». Da qui, la decisione di finanziare con 250 mila euro l’intero studio dell’area affidato a un pool di esperti dell’Università di Cagliari. Saranno infatti Marcello Ghiani e Pier Paolo Manca, docenti del Dipartimento di Geoingegneria e tecnologie ambientali, e Luca Fanfani, del Dipartimento di Scienze della terra e Scienze geologiche della Facoltà di Geologia, a guidare un manipolo di tecnici tra i vecchi siti minerari per capire le origini dell’inquinamento e studiare i possibili rimedi da attuare con una successiva campagna di bonifica ambientale. Sotto esame finirà un’area molto vasta compresa tra i siti minerari di Rosas, Giuenni, Sedda Antiogu Sabiu, Mitza Sarmentus, Mont’Ega, Truba Niedda, Bau Pressiu, Sa Marchesa e Riu Bacchera. «L’intera indagine - ha concluso Pinna - durerà all’incirca sette mesi. Per la bonifica, invece, sarà la Regione a dover muovere i passi necessari. Non basteranno una decina di milioni di euro per attuarla». Soddisfatti dell’avvio del progetto anche i sindaci del territorio. «È un primo fondamentale passo per la messa in sicurezza dell’area. Ora, dopo i numerosi appelli, spesso rimasti inascoltati, - ha commentato Gianfranco Tunis, sindaco di Narcao - la Regione non ha più attenuati». D’accordo anche Antonello Pirosu (Villaperuccio): «Concluso il Piano di caratterizzazione non potranno più essere sollevati ostacoli all’avvio della bonifica dei siti probabile causa dell’inquinamento del rio Mannu».
 
5 – L’Unione Sarda
Lavoro e Previdenza Pagina 35
Medicina e Farmacia, 97 posti
Specializzazioni Le iscrizioni ai corsi promossi dall’Università di Sassari. Informazioni nel sito web
 
 Le facoltà di Medicina e chirurgia e di Farmacia dell’Università di Sassari hanno aperto i termini per l’ammissione ai 97 posti del primo anno di alcune scuole di specializzazione, messi a concorso per quest’anno accademico. Di seguito l’elenco delle Scuole, suddiviso per Facoltà, con l’indicazione dei posti a concorso.
MEDICINA Sono 89 i posti a disposizione nelle scuole della facoltà di medicina. Si tratta di un posto, rispettivamente, in: anatomia patologica; biochimica clinica; chirurgia dell’apparato digerente; chirurgia plastica e ricostruttiva; chirurgia toracica; chirurgia vascolare; dermatologia e venereologia; ematologia; endocrinologia e malattie del ricambio; gastroenterologia ed endoscopia digestiva; reumatologia; medicina dello sport; scienza dell’alimentazione; urologia; neurologia; medicina legale; microbiologia e virologia. Due posti, rispettivamente, in: cardiochirurgia; geriatria; malattie dell’apparato respiratorio; malattie infettive; medicina interna; medicina nucleare; nefrologia; neurochirurgia; neuropsichiatria infantile; in oftalmologia; in oncologia; otorinolaringoiatria; in patologia clinica; radioterapia. Tre posti, rispettivamente, in: ginecologia e ostetricia; ortopedia e traumatologia; pediatria; psichiatria; igiene e medicina preventiva. Inoltre, quattro in chirurgia generale; cinque in cardiologia; dieci in anestesia e rianimazione, e radiodiagnostica.
REQUISITI Sono ammessi al concorso i laureati in Medicina e chirurgia con l’abilitazione all’esercizio della professione. Le domande devono essere presentate entro mezzogiorno dell’11 febbraio. Domande entro il 13 febbraio per chi è interessato alla scuola di chirurgia odontostomatologica. Possono partecipare i laureati in Odontoiatria e protesi dentaria con abilitazione all’esercizio della professione. I posti disponibili sono tre.
FARMACIA Cinque posti infine nella Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera. Possono partecipare i laureati in farmacia e chimica e tecnologie farmaceutiche con abilitazione all’esercizio della professione. Le domande entro il 18 gennaio.
INFORMAZIONI Le domande per l’ammissione alle Scuole di specializzazione devono essere inviate, per raccomandata con ricevuta di ritorno, al Magnifico Rettore, piazza Università 21, Sassari. Informazioni e bandi con l’indicazione delle date delle prove sono disponibili nel sito www.ammin.uniss.it/scuole_specializzazione/bandi.php .
Renata Fadda
 
Lavoro e Previdenza Pagina 37
CONCORSO Il 4 febbraio il termine per presentare le domande a Cagliari
L’ospedale universitario assumerà 40 infermieri
 
L’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari assumerà quaranta infermieri (collaboratore professionale sanitario) di categoria D e ha appunto indetto un concorso a cui può partecipare chi è in possesso del diploma di laurea di primo livello o universitario di infermiere (o titolo equipollente), della cittadinanza italiana o di un Paese dell’Unione europea e dell’idoneità fisica all’impiego. I candidati con cittadinanza in un Paese dell’Ue devono avere una adeguata conoscenza della lingua italiana. Non possono accedere all’impiego coloro che siano stati esclusi dall’elettorato, destituiti o dispensati dall’impiego in una pubblica amministrazione oppure licenziati a decorrere dalla data di entrata in vigore del primo contratto collettivo. Tutti i requisiti devono essere posseduti dai singoli candidati alla data di scadenza delle domande. La partecipazione al concorso non è soggetta ad alcun limite d’età.
SCADENZA La domanda di ammissione, in carta semplice, deve essere presentata per raccomanda, entro lunedì 4 febbraio. Il timbro dell’ufficio postale attesterà la data. Le domande devono essere inviate all’Azienda ospedaliero-universitaria, via Ospedale 54, 09124 Cagliari e devono avere allegati il diploma di laurea di primo livello o universitario di infermiere (o titolo equipollente); il certificato di iscrizione all’Albo professionale; tutte le certificazioni, titoli o documenti che si intende presentare per la valutazione di merito e la formazione della graduatoria; e infine un curriculum formativo e professionale. I titoli potranno essere in originale, copia autenticata o autocertificati.
ESAME Il concorso prevede lo svolgimento di tre prove: scritto, pratica e orale. Il diario dello scritto sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale non meno di quindici giorni prima dell’inizio delle prove, o in caso di numero esiguo di candidati sarà comunicato per raccomandata direttamente agli interessati. In relazione del numero di domande pervenute, al fine di garantire la tempestività e la celerità del concorso, l’Azienda si riserva la facoltà di attivare una preselezione. Per essere ammessi a sostenere le prove i candidati dovranno presentarsi muniti di un idoneo documento di riconoscimento. Coloro che per qualsiasi motivo non si presentino a sostenere la prova nel giorno, ora e sede stabilite, saranno dichiarati rinunciatari al concorso.
INFORMAZIONI Per avere informazioni gli interessati devono rivolgersi all’ufficio personale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari (dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13.30). L’avviso è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale 1 di venerdì 4 gennaio. Il bando, con la descrizione competa dei requisiti e delle modalità di svolgimento del concorso, è consultabile nel Buras 38, parte terza, di lunedì 17 dicembre scorso e anche nel sito internet all’indirizzo http://pacs.unica.it/bandi/concorsi.htm.
 
Lavoro e Previdenza Pagina 37
Alta formazione
 
Iscrizioni entro febbraio per partecipare ai tre master dell’Università di Sassari. La Facoltà di medicina e chirurgia ha riaperto i termini per l’ammissione al master in “Management dell’area tecnica e della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro”. Posti disponibili 9 e domande entro il 5 febbraio. Stessa scadenza anche per il master su “Territori in rete. Amministrazione e comunicazione nel ciclo di governo locale” organizzato dalle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche. I posti sono 13, di cui 5 destinati a neolaureati e 8 a dipendenti di amministrazioni e imprese pubbliche o private non rientranti nella convenzione del Formez. Si occuperà di “Statistica applicata” infine il master della Facoltà di scienze politiche. Saranno ammessi 26 laureati. Le domande entro il 9 febbraio. Per le informazioni consultare il sito web www.ammin.uniss.it/scuole_specializzazione/master.php. (r. f.)
 
Lavoro e Previdenza Pagina 37
Selezione a Sassari
 
Il Centro linguistico di Ateneo dell’Università di Sassari, nell’ambito del Progetto “Sardegna speaks English”, ha indetto la seconda selezione per la frequenza dei corsi d’inglese intensivi finalizzati sia a migliorare il livello delle competenze linguistiche. Possono partecipare gli studenti iscritti a un corso di laurea (triennale o specialistica o a ciclo unico), alle Scuole di specializzazione, ai dottorati, master e master & back. Le domande dovranno essere presentate, entro il 1 febbraio, al Centro linguistico di Ateneo, largo Porta nuova 2, Sassari. dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Informazioni sul sito www.cla.uniss.it. (r. f.)
 
6 – L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità Pagina 27
Da parte dei titolari dei depositi
Si rischia un’esplosione di cause giuridiche
di Vincenzo Ricciuto *
 
Sono sempre più frequenti i provvedimenti normativi che nel perseguimento di politiche economiche e finanziarie pubbliche finiscono per incidere sulla sfera economica privata dei cittadini, sui loro diritti a disporre dei propri beni e dei propri soldi come meglio credono. Così dopo il tema della tracciabilità dei pagamenti che pone seri problemi alla riservatezza delle persone, oggi si interviene sui cosiddetti conti dormienti, ovvero quei depositi presso istituti bancari e finanziari sui quali non sia stata effettuata alcuna operazione da oltre dieci anni. Lo Stato si intromette nel normale andamento di un rapporto contrattuale privato (istituto di credito-risparmiatore), governato sino ad oggi dalle regole del Codice civile, integrate esclusivamente dall’accordo delle parti. Il legislatore intanto non si preoccupa di dettare norme applicabili solo per il futuro; ha infatti imposto norme di fatto retroattive, che incidono su quei rapporti contrattuali che quando sono sorti non contemplavano la possibilità di estinzione per inerzia del contraente risparmiatore e conseguente destinazione delle somme private a un fondo pubblico.
Si pone poi un problema ulteriore: cosa può e deve fare il soggetto terzo (creditore, erede) avente diritto nei confronti del titolare del conto dormiente? Sul punto, la normativa (Decreto presidenziale numero 116/2007) tace e a poco serve, nella sostanza, alla tutela dei diritti di terzi creditori la mera previsione della pubblicazione dell’elenco, ogni anno, dei conti dormienti. Si può fortemente dubitare sull’efficace opponibilità giuridica di una tale pubblicazione a terzi che reclamino somme di danaro nei confronti del titolare del deposito dormiente. E si può giurare sulla esplosione e proliferazione di cause e iniziative giudiziali e conseguenti aumenti dei costi di giustizia. E ancora: come la mettiamo con il diritto alla privacy quando si prevede, appunto, che si pubblichi l’elenco dei titolari dei conti dormienti, così scoprendo che Tizio è titolare di uno o più depositi bancari, con buona pace di ogni tutela della nostra sfera privata, anche economica? Si dirà: ma la normativa prevede che i soldi depositati nei conti risultati dormienti andranno in un fondo pubblico a beneficio di cittadini vittime di crac finanziari (Parmalat, Cirio) e dunque la scelta del legislatore appare meritoria.
Ma, a ben vedere, chi è, normalmente, il titolare di un conto dormiente? Sicuramente il cittadino debole, il piccolo risparmiatore che non compie abitualmente operazioni finanziarie come invece fa il medio o grande investitore. Con la conseguenza che finisce per realizzarsi una sorta di partita di giro: si toglie al cittadino più debole per risarcire, in parte, un altro consumatore, vittima di imprese pubbliche o private fallimentari, spesso protette da politiche pubbliche sciagurate. Insomma, pagheranno, a turno, sempre le stesse persone.
* Docente di Diritto privato
Università di Sassari
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
Ersu
Corso di teatro: “Il lavoro dell’attore”
 
Prenderà il via il 4 febbraio per concludersi a luglio la scuola di recitazione organizzata dall’Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio). Diretto da Gaetano Marino, il corso “Il lavoro dell’attore” è rivolto a tutti gli studenti universitari. La quota di iscrizione è di 15 euro.
Per informazioni: Ersu - ufficio culturale - via Sassari 85 (telefono 070/66206397). 
 
8 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società Pagina 54
All’Ersu i corsi di Marino
 
Riaprirà a febbraio la scuola di recitazione “Il lavoro dell’attore” diretta da Gaetano Marino e rivolta a tutti gli studenti dell’Università di Cagliari ma anche ad altre istituzioni formative convenzionate con l’Ersu. Informazioni negli uffici di corso Vittorio Emanuele e al numero di telefono 070/66206397.
 
Spettacoli e Società Pagina 54
A Sassari c’è Vincenzo Cerami
 
Lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami (foto) questa sera alle 17,30 sarà ospite a Sassari (al Villino Ricci, in viale Dante 2) dell’associazione culturale Alcide De Gasperi onlus in un incontro-dibattito su politica, critica e letteratura coordinato da Simonetta Sanna, docente di Lingua e letteratura tedesca all’Università di Sassari, al quale prenderà parte anche Massimo Onofri. Domani, invece, Cerami presenterà il suo nuovo libro “Vite bugiarde. Romanzo d’appendice” alle 17,30 nella sala della Biblioteca comunale in piazza Tola. Ad introdurre la presentazione sarà Massimo Onofri, docente di Critica letteraria e Letteratura italiana contemporanea nella facoltà di Lingue di Sassari. “Vite bugiarde” è un romanzo ottocentesco e un moderno noir, la cui trama si snoda intorno alla storia di Angelica, che si risveglia dopo cinque anni di coma e non riconosce più la sua vita.
 
9 – L’Unione Sarda
Prov Gallura Pagina 49
tempio
Serve uno studio sui volumi del traffico
 
Ieri si è parlato, però, anche di questioni strettamente tecniche a Tempio, nel corso dell’incontro con Carlo Mannoni. Il problema, sostanzialmente, per i progetti delle strade più importanti, a partire dalla Olbia Tempio, è di tipo finanziario. L’assessorato regionale ai lavori pubblici però, deve fare anche i conti con i risultati di alcuni studi sul volume di traffico, effettuati in Gallura dall’università di Cagliari. I risultati forniscono alcuni numeri abbastanza sorprendenti. Intanto proprio la Olbia-Tempio si conferma strada particolarmente trafficata, con il 24 per cento di transito di mezzi pesanti. Nel marzo del 2006, a Priatu, è stato verificato il passaggio di oltre 500 mezzi nell’arco di tre ore. Lo stesso test effettuato alla Fumosa, ha dato un risultato lievemente inferiore, con 470 autovetture registrate. Come hanno fatto osservare diversi amministratori intervenuti, l’aspetto dell’approfondimento tecnico preliminare è decisivo per accelerare i tempi. «Il discorso - spiega l’assessore comunale al bilancio Franco Anziani - non può prescindere da una gara d’appalto per l’affidamento di un lavoro progettuale che possa fornire poi agli enti chiamati a investire sull’opera, tutti i dati necessari per decidere. Non possiamo presentarci all’Unione Europea, ad esempio, per chiedere altri soldi per la Olbia-Tempio senza dei progetti confortati da numeri e studi adeguati. Non mi sembra che l’assessore ci abbia dato buone notizie da questo punto di vista». Molti amministratori, in effetti, hanno sottolineato che l’aspetto più strettamente tecnico dev’essere affrontato e definito nel giro di un brevissimo lasso di tempo. Per questa ragione è stato già fissato per la prossima primavera un nuovo incontro di verifica dell’iter progettuale. ( a. b. ) 

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Università. Oggi il rettore e i presidi delle undici facoltà incontrano le parti sociali, dai sindacati all’Api Sarda 
Alla scoperta del mondo del lavoro 
Luigi Sotgiu propone: «Prepariamo i laureati al confronto con le imprese» 
 
CAGLIARI. L’università si apre al confronto. Questa mattina, alle 10, nell’aula magna, il rettore Pasquale Mistretta e i presidi delle undici facoltà incontreranno le parti sociali. Dai sindacati alla Confindustria, dall’Api Sarda al consorzio Sardegna Ricerche, alla Camera di commercio: questi saranno gli interlocutori. L’incontro spazierà dall’ordinamento didattico alla rimodulazione dei corsi di laurea in base alle esigenze del territorio. E sulla qualià del rapporto tra università e mondo del lavoro pubblichiamo l’intervento di Luigi Sotgiu, funzionario dell’ateneo
 Nel decreto di fine anno del Governo sono contenute nuove disposizioni sulle iscrizione all’università. Per l’accesso ai corsi a numero chiuso sarà valorizzata la carriera dello studente e inoltre “nelle scuole possono essere organizzati percorsi di orientamento con la partecipazione di professori universitari”. Da tempo gli esperti indicano una delle cause dei problemi delle università nel mancato raccordo scuole-atenei e sollecitano più forti interventi di orientamento, tesi ad eliminare la grande dispersione entro il primo anno di università (il 20 per cento) e i considerevoli ritardi nel completamento del corso legale di studi.
 Ben venga questo intervento ministeriale anche se tardivo e incompleto: i percorsi di orientamento “devono” essere attivati, non “possono”.
 In Italia non mancano, in tante realtà, positive esperienze di orientamento ma mancava ancora la percezione della gravità del fenomeno e dell’urgenza di azioni mirate, estese a tutto il territorio nazionale. Anche nell’università di Cagliari, da alcuni anni, sono in corso vari progetti attuati sperimentalmente dal Centro Orientamento, grazie alle risorse di un Programma Operativo Nazionale (Pon, fondi europei e ministeriali). Attraverso la collaborazione strutturata tra Scuole e Università vengono sperimentati interventi di continuità didattica, didattica integrativa fornita alle scuole da docenti universitari, esperienze avanzate di orientamento informativo e formativo. Con l’ausilio di psicologi esperti viene offerta ai giovani maturandi la possibilità di autovalutarsi per conoscere meglio le proprie attitudini, al fine di operare una ottimale scelta del corso di laurea.
 Sono stati ottenuti, verificati e certificati, importanti risultati e “buone pratiche” riconosciute come tali dal ministero. A conclusione del primo biennio di sperimentazione, all’atto della presentazione dei nuovi progetti, il MiUR ha riconosciuto la bontà delle proposte presentate dall’Ateneo cagliaritano e ha finanziato un nuovo Progetto, in fase avanzata di esecuzione, per un importo di 3 milioni di euro. Il problema deriva dalla precarietà delle prospettive future: le positive esperienze in atto rischiano di concludersi nel 2008. Le buone pratiche avviate verrebbero certamente rifinanziate ma, con l’uscita della Sardegna dall’Obiettivo 1, l’Università cagliaritana non potrà più presentare progetti nell’ambito del Pon. Non è pensabile che gli interventi attivati negli ultimi cinque anni possano interrompersi di botto: sarebbe un gravissimo danno per studenti e laureati sardi, un inaccettabile salto indietro. A questo punto l’Università dovrà fare tutto il possibile con i propri mezzi ma è auspicabile che la Regione Sardegna, senza interventi a pioggia e utilizzando severi criteri di programmazione e verifica, decida di sostenere dei progetti validi ma non più finanziabili dal ministero dell’Università. Il problema di fondo, comunque, resta quello di uscire dalla straordinarietà degli interventi e riprogrammare tutte le attività di servizio agli studenti. Bisogna prendere atto che abbiamo di fronte, e vogliamo che lo diventi sempre di più, una Università di massa, anche se le sue strutture di servizio sono ancora pensate e dimensionate per una Università di elite. Questo passaggio, vera rivoluzione culturale, va completato sino in fondo.
 Per gli studenti di oggi non c’è bisogno solamente di orientamento agli studi: è forte l’esigenza anche di un orientamento al lavoro, che attualmente viene offerto solo in piccola parte e dovrà svilupparsi sempre più,. I giovani che attualmente acquisiscono una laurea potranno anche avere una buona formazione teorica ma, come dicono i bravi psicologi del lavoro, hanno appreso solamente il sapere, mentre sono totalmente inadeguati nel saper essere, nel saper fare e sapere gestire. I giovani laureati di oggi, al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro, incontrano grosse difficoltà non solo di tipo professionale ma anche nell’ambito personale e relazionale. Da una statistica in corso di elaborazione, riferita ai laureati che hanno frequentato i corsi di orientamento al lavoro organizzati dall’università di Cagliari negli ultimi anni, è emerso che circa il 40 per cento dei giovani dichiara difficoltà di tipo relazionale. In particolare vengono segnalate difficoltà nel saper gestire ansia e stress e tollerare le frustrazioni, saper comunicare e lavorare in gruppo, elaborare un proprio progetto di sviluppo professionale: si tratta di quelle cosiddette competenze trasversali molto richieste nel mondo del lavoro di oggi. Recentemente un gruppo di laureati, a conclusione di un corso sulle competenze trasversali, ha chiesto al rettore Mistretta, che ha voluto salutarli e ascoltarli, che l’Università non aspetti la laurea per fornire ai giovani questi importanti strumenti. È stato proposto di organizzare, possibilmente durante l’ultimo anno degli studi, dei brevi corsi su queste nuove competenze. Spesso affermiamo che i giovani di oggi sanno solo protestare o subire passivamente: questa volta è stata presentata una proposta interessante, dai costi relativamente bassi.
L’auspicio è che le autorità accademiche sappiano valutarla e apprezzarla adeguatamente.
 
2 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina - Cagliari
La ricerca scientifica pretende certezze 
Le richieste dell’università dopo la legge regionale per l’innovazione 
Gianluigi Gessa: «Finanziamenti sicuri per continuare a crescere» 
 
CAGLIARI. Il consiglio regionale della Sardegna l’ha approvata con il sostanziale accordo di tutti i partiti. E la stessa legge ha trovato larghi consensi anche negli ambienti accademici. Ma questo straordinario indice di gradimento potrebbe non bastare alla normativa regionale sulla ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica per trovare una reale applicazione. «Bisogna allora che gli atenei diventino centri di sviluppo pronti a spingere affinché le regole che contiene la legge siano davvero attuate e il rapporto con le industrie diventi stretto». Parola di Gianluigi Gessa, farmacologo da qualche tempo prestato alla politica, al convegno sulla nuova legge per la ricerca.
 
Pagina 2 - Cagliari
Gessa: «La ricerca pretende certezze» 
Il farmacologo spiega i pregi della legge regionale destinata agli atenei 
 
CAGLIARI. Il Consiglio regionale l’ha approvata con il sostanziale accordo di tutti i partiti. E la stessa legge ha trovato larghi consensi anche negli ambienti accademici. Ma questo straordinario indice di gradimento potrebbe non bastare alla normativa regionale sulla ricerca e l’innovazione tecnologica per trovare una reale applicazione. «Bisogna allora che gli atenei diventino centri di sviluppo pronti a spingere affinché le regole che contiene siano davvero attuate». Parola di Gianluigi Gessa, farmacologo da qualche tempo prestato alla politica.
 «Perché - gli piace ripetere, da primo firmatario della legge - persino le tavole di Mosè spesso non vengono osservate». Gessa, parlando ieri ai suoi colleghi docenti riuniti in un’aula della facoltà di Scienze politiche (c’era anche Francesco Pigliaru, ex assessore alla Programmazione), ha fatto un lungo discorso condito come al solito da alcuni belletti. Non un intervento finalizzato a spiegare tecnicamente le legge, ma una lezione propedeutica per interpretarne correttamente il significato e gli obiettivi.
 Già, quali scopi si prefigge la Legge regionale 7 del 2007? Gessa li ha elencati tutti schematicamente. «Intanto la diffusione della cultura scientifica, poi la formazione di ricercatori altamente qualificati, la razionalizzazione del lavoro e delle spese, una valutazione oggettiva e trasparente dei progetti da finanziare, il sostegno alla ricerca di base, applicata e intregrata e infine l’interazione del sistema accademico con quello dell’impresa».
 Per il farmacologo, dunque, si è tenuto conto di tutto. «Vorrei - ha spiegato ancora - che in quest’aula cominciasse a formarsi una task force che sostenga questa legge, anche perché non dobbiamo farci sfuggire le occasioni che ci offre, come è avvenuto con alcuni progetti ministeriali». Chance irripetibile, parrebbe: «Mai, dal 1621, l’ateneo cagliaritano ha potuto disporre di una quantità di soldi come ora». Merito, secondo il farmacologo, di una Regione che finalmente presta attenzione alla ricerca. «Prima i ricercatori erano visti dai politici come strani individui gratificati esclusivamente dal loro lavoro - ha spiegato Gessa -. Solo adesso si comincia a capire che per svolgere bene questo mestiere ci vuole organizzazione e professionalità». Puntare prima di tutto sul capitale umano, dunque. «Dentro le università dobbiamo creare apostoli che diffondano il verbo dell’alta qualificazione». Su come procedere Gessa non ha dubbi. «Formandoli fuori dalla Sardegna, un po’ come si è cominciato a fare con il riuscitissimo progetto Master and back, un’esperienza straordinaria, eppoi se sono bravi riportandoli qua». Anche se poi, a ben vedere, «uno zio d’America potrebbe essere sempre utile», ha detto riferendosi ai genietti sardi che invece decidono di rimanere all’estero. L’importante è mandare le menti migliori nei centri migliori («la selezione va fatta accuratamente»).
 Capitolo finanziamenti (il più delicato). Stando a Gessa, questa legge metterà fine una volta per tutte agli elargimenti a pioggia o ancora peggio a totale discrezione dei vari assessorati, che a volte si basano su simpatie politiche e non solo. «Da ora in poi sarà il solo assessore alla Programmazione ad amministrare i soldi e lo farà riferendosi a criteri trasparenti, naturalmente premiando l’alta formazione, l’inserimento lavorativo e i centri di eccellenza che abbiamo nell’isola».
Andrea Massidda
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
BiciBus per la Cittadella universitaria 
TRAFFICO. DOMANI L’APPUNTAMENTO IN PIAZZA GIOVANNI 
 
 CAGLIARI. BiciBus è l’alternativa alle auto e agli autobus, per arrivare alla Cittadella universitaria. È questa la proposta del comitato che ha studiato un percorso speciale per le biciclette da piazza Giovanni a Monserrato. «Provocare per credere», è il simpatico slogan coniato da chi promette, a studenti e professori, massimo mezz’ora di percorrenza. L’appuntamento per chi vorrà partecipare a BicBus è domani dalle 8.15 in piazza Giovanni, partenza cinque minuti dopo e arrivo alla Cittadella alle 8.50, dieci minuti prima dell’inizio delle lezioni. La manifestazione sarà replicata ogni mercoledì.
 
 

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