Lunedì 25 febbraio 2008

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 febbraio 2008
Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnaliamo 3 articoli delle testate: L’Unione Sarda e la La Nuova Sardegna
 
 


L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda
Pagina 55 - Provincia di Sassari
Sassari. Lo stato di abbandono fuori dalle sale chirurgiche era già conosciuto alla Asl e all’Università
CLINICHE SPORCHE: LO STUPORE DEL MANAGER
Chiamati da un cittadino che ha realizzato anche un servizio fotografico sulle stato in cui versano i locali e le aree attigue alle sale operatorie della Clinica chirurgica del padiglione Clemente, i carabinieri dei Nas sono tornati a visitare la struttura accompagnati dal direttore generale dell’Azienda mista, Davide Harris. Pare che il manager, di fronte allo spettacolo osceno che si è trovato di fronte, abbia imprecato in inglese per non farsi capire dai militari. In italiano ha detto soltanto: «non è possibile».
E invece non solo è possibile ma lo stato di abbandono in cui versano le pertinenze delle sale chirurgiche e i corridoi attraverso i quali le lettighe con i pazienti raggiungono i locali sterili è conosciuto da tempo ai Nas, alla Asl n.1 (che ne dovrebbe curare la pulizia) e alla dirigenza dell’Università, ancora prima che nascesse l’azienda mista.
Le Cliniche universitarie di Sassari rientrano nell’ambito dell’indagine disposta dal ministero della Salute su tutto il territorio nazionale. Non solo la Clinica chirurgica, ma anche quelle di Neurologia e Neurochirurgia. Ad Harris i carabinieri hanno mostrato un corridoio che la notte per alcuni barboni diventano camera da letto e bagno. Le porte di sicurezza restano aperte, una frangifuoco minaccia di cadere da un momento all’altro. Non basta. C’è un’altra zona esterna ma vicina al blocco delle sale operatorie, punto d’incontro per fumatori, ricoperta da un tappeto di cicche e altre piacevolezze.
Durante l’ispezione il manager dell’Azienda mista e i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni hanno notato una stranezza in uno dei corridoi: lindo e pulito nella prima parte, sporco nella seconda. Spiegazione: è affidato a due imprese di pulizie diverse. Una evidentemente svolge con diligenza il proprio lavoro, la seconda meno.
«Abbiamo inoltre accertato - ammette Felice Santilli, comandante dei Nas di Sassari - che chi gestisce i parcheggi ha in convenzione l’obbligo di tenere pulite le pertinenze. Non lo fa nessuno e nessuno glielo contesta nonostante si tratti di una violazione contrattuale».
Altra situazione segnalata riguarda il personale medico e paramedico che entra nelle sale. Provengono dal reparto indossando la tenuta verde con sopra il camice bianco. «Ma in camera operatoria - sostengono i Nas - si limitano a lavarsi accuratamente le mani e a indossare un camice sterile sulla divisa con cui hanno attraversato aree che sono tutt’altro che sterili».
Gibi Puggioni
2 - L’Unione Sarda
Pagina 53 - Provincia di Nuoro
Con il ridimensionamento della Provincia sono a rischio anche Questura e Prefettura
DOPO LE FABBRICHE CHIUDONO GLI UFFICI
La Cgil: in sei anni persi tra gli impiegati mille posti di lavoro
Cresce la preoccupazione anche per la riduzione delle guardie mediche: appena sei nel Nuorese secondo una delibera regionale. «La decisione suscita sdegno», sostengono i Comunisti italiani.
La pubblica amministrazione smobilita nella provincia ristretta in confini più angusti e mille posti di lavoro sono svaniti nel nulla negli ultimi anni. Più dei 900 della Legler che chiude le fabbriche di Ottana, Macomer e Siniscola. Così, accanto al sogno infranto dell’industria, si fa avanti la fisionomia spettrale dei servizi pubblici. La denuncia arriva dal segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica Michelangelo Gaddeo che calcola il trend occupazionale considerando i lavoratori con diritto di voto per le Rsu, rinnovate lo scorso novembre. Nella nuova provincia di Nuoro risulta una perdita di 965 posti di lavoro nel periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Cifra già da aggiornare perché a dicembre - nota Gaddeo - sono andate in pensione un paio di centinaia di lavoratori. Se lo sguardo s’allarga alla vecchia provincia il trend negativo resta tale: la perdita è di 2317 unità. La contrazione riguarda vari settori: dagli enti locali alla sanità, dalle agenzie fiscali, ai ministeri, al parastato. E si estende ad altri, seppure non siano nel conto delle cifre, come Poste, Enel, Telecom. Senza considerare tagli in arrivo, come sulle guardie mediche, che destano già forte preoccupazione nella Cgil e nei Comunisti italiani.
ALLARME
«Il nostro grido d’allarme e la minaccia di uno sciopero generale del pubblico impiego dell’intera provincia sono stati ignorati», denuncia Gaddeo. E per essere più esplicito aggiunge: «Nessun amministratore o politico si sta interessando. Nessuno ci ha dato risposte o si è fatto sentire. Vorrei capire la politica della Regione per rilanciare la Sardegna centrale: io conosco solo quella dei tagli. In queste settimane si parla dell’università nuorese che va senz’altro salvaguardata, ma bisogna anche considerare gli altri settori. Grava per intero sulle spalle della giunta regionale, del Governo, della politica locale e delle parti sociali la responsabilità di una crisi economico-sociale sempre più pesante».
SCIOPERO GENERALE
Per tenere in piedi una provincia che con gli attuali 160 mila abitanti rischia di perdere anche Prefettura e Questura visto che per il loro mantenimento ne servono 200 mila, Gaddeo insiste sulla necessità di avere in città l’università, la caserma di Pratosardo, la Banca d’Italia, la direzione provinciale del Tesoro, la Ragioneria dello Stato. E, appunto, Prefettura e Questura che col decreto Lanzilotta verrebbero cancellate. Gaddeo rilancia l’idea dello sciopero generale del Nuorese per dare consapevolezza della drammaticità attuale. E punta l’indice contro la riorganizzazione sanitaria che al Nuorese assegnerebbe sei guardie mediche.
SANITÀ
Il segretario provinciale del Pdci Roberto Cadeddu esprime “sdegno”. E dice: «Qui si gioca a smobilitare l’università, si chiudono le sedi della Banca d’Italia, si trasferiscono caserme di carabinieri e uffici postali e ci si vuole dare a intendere che un medico automunito può presenziare efficacemente un territorio disagiato, popolato di anziani, con tempi da guiness dei primati». Aggiunge: «Riorganizzare la continuità assistenziale con una guardia medica che deve garantire il servizio per 30 mila abitanti comporterebbe immani difficoltà oggettive». Un esempio per tutti il Mandrolisai, area geograficamente isolata e scarsamente abitata, dove la visita richiesta dal paziente va garantita entro 30 minuti. «È evidente - conclude Cadeddu - che chi ha approvato la delibera 53 della giunta regionale ha una conoscenza molto approssimativa del territorio della Sardegna centrale oppure è in malafede se solo pensa che un professionista possa conciliare tempistica e richieste dell’utenza sparsa sul territorio».
Marilena Orunesu
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cronaca
MEDICINA, SARDI ULTIMI AI TEST D’INGRESSO 
Per rimediare la facoltà vara un progetto pilota: quiz via internet e valutazione del docente tutor 
Studenti delle superiori lavorano coi docenti per eliminare le lacune 
Cagliari. Si chiama «Sos-test», è un progetto pilota della facoltà di Medicina, ne è animatrice assieme ad un pool di docenti e tecnici la biologa Roberta Vanni, ha lo scopo di migliorare i risultati dei test di accesso alla facoltà la quale, si sa, non ammette più di 170 matricole l’anno. L’idea è nata da uno spauracchio: che s’instaurasse la graduatoria unica nazionale per entrare a Medicina.
Il test è stato fatto l’anno scorso tra febbraio e luglio, 8 docenti di Medicina hanno lavorato con un finanziamento dell’assessorato alla pubblica istruzione della Provincia e con un tecnico informatico esterno convenzionato con l’area Orientamento dell’ateneo. L’idea del test è saltata fuori quando a livello nazionale si era affacciata l’ipotesi di una graduatoria unica per tutte le facoltà di Medicina. Alla facoltà di Cagliari negli anni non è sfuggita la bassa qualità delle «performance» dei ragazzi sardi nei test d’ingresso, col rischio (in caso di graduatoria unica) che nessuno delle 170 matricole possibili nel capoluogo di regione fosse isolano. Qualcosa del genere è successo a suo tempo con Odontoiatria: nel primo anno, al test d’ingresso per 20 posti, soltanto 5 furono assegnati a ragazzi sardi. Ecco perciò che Medicina l’anno scorso aveva deciso di lavorare a monte: bisognava prendere contatto con le scuole superiori della provincia, stabilire un accordo perché venisse favorita la partecipazione al test degli studenti interessati, infine «somministrare» i questionari, valutarli e trasferire ai ragazzi il risultato dell’esamino con lo scopo di colmare le eventuali lacune. Tra febbraio e luglio sono state condotte diverse prove: la prima doveva scoprire le debolezza, la seconda voleva accertare se era stato possibile rinforzare i punti deboli della preparazione degli studenti e poi ancora misurare le acquisite capacità di sostenere un test a quiz come quello d’ingresso a Medicina. Al primo si è confermato quel che si sapeva: gli studenti sardi hanno lacune gravi in matematica (con un divario fino a 20 punti rispetto alle medie nazionali), nonché in chimica e in biologia (10 punti di distacco). E quando sulla base del modello informatico messo a disposizione sono state simulate le ammissioni, tra i sardi c’è stata una «strage» perché le materie discriminanti sono proprio chimica e biologia. Non a caso cultura generale è la disciplina con la media migliore.
Dalla procedura del test sono arrivate però anche buone notizie: una volta individuate le lacune i ragazzi, seguiti dai docenti coinvolti nel progetto, hanno lavorato su queste e il test successivo, quello cosiddetto in itinere, ha portato risultati più incoraggianti proprio nelle due «bestie nere». La platea nella quale i ragazzi hanno lavorato è quella virtuale: internet è stata il mezzo ideale per raggiungere tutti i ragazzi e i docenti impegnati nel progetto. Sos-test si farà anche quest’anno, unico neo i finanziamenti: troppo pochi, l’università di Cagliari li ha lesinati.
Alessandra Sallemi

Questionario e social

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