UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 21 dicembre 2007

Venerdì 21 dicembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 dicembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Università, lanciato l’Sos per i fuoricorso
La relazione del rettore sul bilancio 2008: ricerca scientifica strategica per il rilancio dell’ateneo
 
Ancora troppi studenti fuori corso ma anche un buon livello di riconoscimenti raggiunto dalla ricerca scientifica su scala internazionale. Il rettore dell’Università di Cagliari Pasquale Mistretta, nel presentare la relazione sul bilancio del 2008 e le strategie di sviluppo pluriennale, mette sotto la lente le criticità e punti di forza dell’ateneo, rimarcando con decisione la necessità di «incalzare gli studenti per farli studiare».
Tra i progressi che Mistretta vorrebbe registrare al più presto, ci sono quelli sul tasso di inattività degli studenti. «Stiamo conducendo una politica molto intensa rivolta ai fuori corso, soprattutto con l’aumento delle tasse. Non si tratta - dice il rettore - di una strategia per riempire le casse dell’Università. L’obiettivo è di invogliare questa percentuale di studenti a restare al passo con gli studi». I numeri sono ancora poco confortanti: «È considerato uno studente attivo colui che sostiene almeno un esame all’anno. Ecco, a Cagliari, gli studenti inattivi sono 6 mila. I fuori corso, invece, salgono a 11 mila, anche se questa cifra include, almeno in parte, anche gli inattivi».
A rendere la situazione ancora più complessa è la percentuale degli abbandoni, che non accenna a migliorare: il 19 per cento circa degli studenti, infatti, lascia o, comunque, si trasferisce in altri atenei. Numeri che preoccupano Mistretta: «L’incidenza degli abbandoni è ancora molto elevata e su questi dati noi siamo valutati a livello ministeriale. Spero quindi che i nuovi provvedimenti si rivelino utili a stimolare gli studenti».
Il rettore si è poi soffermato sul prospetto economico delle entrate 2008 e sugli investimenti. «Oltre 130 milioni di euro, giusto per chiarire la situazione, vanno via solo in stipendi. Abbiamo comunque prestato grandissima attenzione alla spesa». Le risorse finanziarie complessive per il 2008 sono, invece, di quasi 342 milioni.
Soddisfazione è stata espressa per la buona posizione in cui si è piazzata l’Università nell’autorevole Graduatoria di Shanghai dei primi 500 atenei al mondo, basata su parametri legati alla ricerca scientifica. Al termine, una bordata del rettore alla Finanziaria «che ha trovato risorse per non far mancare i panettoni ai consumatori e ha tolto 97 milioni di euro dal budget per la ricerca scientifica. Viene sempre considerata un qualcosa di astratto, è vergognoso. Si parla tanto di conoscenza ma alla fine non si sa neppure che cosa significa e quale importanza ricopre».
Mariangela Lampis

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
«L’università del futuro? Punterà sulla ricerca» 
Il rettore Mistretta tira le somme dell’anno trascorso e spiega i nuovi obiettivi 
Tra le priorità assolute la lotta all’abbandono: fuoricorso il 19% degli studenti iscritti 
 
CAGLIARI. Un occhio rivolto all’anno difficile che si sta per chiudere, e uno che guarda al futuro prossimo, con i decreti Mussi da applicare immediatamente e il rilancio dell’internazionalizzazione. Ma anche con qualche malumore per i novantasette milioni di euro che il governo nazionale ha tolto alla ricerca scientifica. Sono questi i punti più importanti toccati ieri mattina dal rettore dell’ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta nel suo tradizionale bilancio di fine anno.
 Un bilancio che in numeri si traduce in poco meno di 342 milioni di euro e che mette in evidenza quello che per Mistretta è l’obiettivo numero uno: «Arrivare a incidere sulla sostanza», ossia ridurre il tasso degli abbandoni e degli studenti inattivi rilanciando la ricerca. È in quest’ottica che sin dall’anno accademico 2008-2009 l’ateneo applicherà con un anno d’anticipo i decreti Mussi, quelle norme varate dal ministro dell’Università per rendere più efficienti gli atenei attraverso, ad esempio, la razionalizzazione dei corsi di laurea. Un passo necessario, perché se la qualità della didattica e della ricerca dipendono fortemente dalle risorse è vero allora che bisogna impegnarsi per rendere ineccepibili quegli indicatori di cui il ministero tiene conto nel momento della spartizione dei fondi. Fattori tra cui ci sono anche quello sugli abbandoni, sugli studenti inattivi, sui fuori corso. Fattori che a Cagliari preoccupano assai, con quei sei mila studenti inattivi, gli 11mila fuori corso, e una percentuale d’abbandoni che oscilla del 19 per cento. E non serve da consolazione sapere che la situazione è comune ad altri atenei. Per questo, anche con le nuove norme, occorre la svola: «È sufficiente avere un miglioramento anche dell’uno per cento - ha detto Mistretta - per dire almeno: beh, qualcosa è successo». Ma questo, ha proseguito il rettore, «dovrà succedere e succederà con le risorse che ci sono». L’occasione giusta per l’affondo: «Che siano stati tolti 97 milioni di euro alla ricerca scientifica italiana - è stato lo sfogo di Mistretta - è una cosa vergognosa».
 In questa disperata ricerca di fondi, importante è il ruolo della Regione, ‹‹particolarmente sensibile››, ma anche quello degli studenti che, col recente aumento delle tasse, vedranno passare il loro apporto dal 9,23 per cento all’11,20. Per il resto, Mistretta ha indicato le direttrici da seguire: contenimento della spesa per migliorare l’utilizzo delle risorse, riorganizzazione strutturale e gestionale dei dipartimenti, politiche del personale con il reclutamento, secondo modalità che saranno decise già a partire da gennaio.
Sabrina Zedda
 
Pagina 2 - Cagliari
Ora bisogna internazionalizzare 
Intanto Cagliari è tra le cinquecento accademie migliori del mondo 
 
 CAGLIARI. Nonostante i problemi, la qualità dell’Università di Cagliari è alta: l’ateneo del capoluogo è infatti tra le 20 città italiane che compaiono nella cosiddetta “graduatoria di Shangai”, una serissima classifica che vede al suo interno le migliori cinquecento università del mondo. A dirlo, è stata ieri, ai margini dell’incontro con la stampa del Rettore Pasquale Mistretta, Giovanna Ledda, responsabile delle attività di internazionalizzazione dell’ateneo. Un risultato raggiunto anche grazie, ha precisato Ledda, alla Regione «che si è dimostrata molto sensibile e attenta ai problemi della ricerca e dei rapporti col resto del mondo. Per questo tipo di studi è indispensabile lo scambio».
 Proprio sul versante dell’internazionalizzazione, Cagliari è in controtendenza rispetto ad altre università italiane: sono sempre più numerosi gli studenti che partono per studiare in un altro Paese, mentre altrove capita il contrario. Nello stesso tempo sono anche molti gli studiosi che arrivano, creando in tal modo un circolo virtuoso di scambio dei saperi. A questo proposito, ha ricordato Ledda, c’è un progetto specifico della Regione: quello dei “visiting professor”. (s.z.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Cultura e Spettacoli
Giovanni Lilliu, Sardus Pater del terzo millennio 
Momenti di commozione ieri alla cerimonia di consegna 
Il presidente Soru ha annunciato una grande mostra sulla civiltà nuragica 
 
CAGLIARI. «Su Babai Mannu de tottus is Sardus». È Giovanni Lilliu, nato a Barumini nel 1914, che con il lavoro di una vita ha acquisito fama mondiale e ha fatto conoscere al mondo la preistoria della Sardegna, quella peculiare della civiltà nuragica, che nell’isola ha lasciato le tracce che Lilliu ha ricercato, contribuendo a portare alla luce il complesso Su Nuraxi di Barumini. Lilliu, che oggi ha 94 anni, è stato anche professore universitario, preside della facoltà di lettere all’università di Cagliari, politico appassionato, che si è battuto per l’autonomia e la rinascita culturale dell’isola. Per questo ieri, nella sala Giunta in viale Trento, alla presenza di tutti gli assessori, del presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu e illustri ospiti, colleghi e allievi, è stato insignito dal presidente Renato Soru del titolo di “Sardus Pater”, un’onorificenza istituita quest’anno dalla Regione e che in futuro verrà attribuita a coloro che hanno rappresentato e dato lustro alla Sardegna.
 E Lilliu di lustro alla Sardegna ne ha dato parecchio, da quando, nel 1951 iniziarono i primi scavi sotto la sua direzione. Fu lui il primo a darne una descrizione approfondita, con planimetria e fotografie. Da allora la civiltà nuragica è diventata nota al mondo, ma anche ai sardi, che, proprio grazie ai suoi studi, hanno scoperto un identità diversa. Giovanni Lilliu, è membro di numerosi istituti scientifici italiani e stranieri, dal 1990 fa parte dell’accademia dei Lincei, una delle più antiche in Italia.
 Il presidente Soru si è rivolto a lui in sardo e ricordando la statua Sardus Pater ha detto che Lilliu «le dà consistenza, vita e anima. Per questo - ha continuato Soru - a nome di tutta la Giunta e, credo interpretando il sentimento del popolo sardo, le consegniamo questa onorificenza». Il presidente ha poi dichiarato l’intenzione di far ripubblicare tutto ciò che Lilliu ha scritto, in modo che la sua opera possa continuare a costituire una parte importante del patrimonio della Sardegna.
 Soru ha poi annunciato un finanziamento di un milione di Euro per le Università in Sardegna per lo studio e la catalogazione del corpus di circa 1300 schede create da Lilliu sulla civiltà nuragica, per promuovere una mostra nel mondo sulla civiltà nuragica, così come aveva fatto il professore 60 anni fa. Successivamente gli ha consegnato una medaglia d’oro e una pergamena. Lilliu ha gradito il discorso in sardo del presidente, ma la sua replica l’ha fatta in italiano, leggendo un discorso su un foglio, di cui ha fatto dono alla Regione.
 «Penso - ha detto l’archeologo - che tale onore mi sia stato dato perché ho servito la mia terra, la nostra terra, costruendone puntigliosamente sempre nuove identità, e ho cercato di mettere la mia vita e il mio lavoro in rapporto speculare con la nuova prospettiva della Sardegna, in relazione con vasto mondo».
 Parlando del suo impegno politico, Giovanni Lilliu ha ricordato la sua battaglia contro la dipendenza della Sardegna e per la nuova autonomia. «È tempo di uscire dalla crisi attuale, bisogna staccarsi dal tempo andato e annunciare una svolta culturale, di mettere al servizio della rifondazione sarda tutte le energie per realizzare la stagione di vera libertà. Tutti insieme. Fortza Paris».
Stefania Siddi
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Nasce il reparto di chirurgia pediatrica 
Dopo sedici anni i bambini avranno posti letto e sala operatoria 
«Il progetto si realizza grazie all’impegno del manager Cherchi» 
 
SASSARI. L’azienda mista ospedale-università è alla ricerca di medici da impiegare nell’area della chirurgia pediatrica. Almeno tre affiancheranno il professor Antonio Dessanti nel reparto che entro pochi mesi sorgerà nella struttura bianca davanti alle cliniche di San Pietro. Un passo considerato importantissimo, oltre che dai vertici dell’azienda, dal medico, Dessanti appunto, che per sedici lunghi anni ha lavorato da solo in condizioni precarie e soprattutto dalle migliaia di famiglie costrette ad attendere fino a tre anni perchè i loro bambini vengano operati.
 Una notizia, quella dell’apertura di Chirurgia pediatrica, anticipata dal piano sanitario regionale - nel quale era prevista l’istituzione di un reparto specifico - e che oggi finalmente diventa realtà. Antonio Dessanti, ovviamente, non sta nella pelle dalla contentezza: anche perchè la decisione dei vertici dell’azienda universitaria gli ha risparmiato il trasferimento in un ospedale della Penisola. Trasferimento che lui stesso aveva annunciato di malavoglia ad aprile di quest’anno ma che sembrava l’unica possibile via d’uscita da una situazione assurda.
 Da troppo tempo era costretto a lavorare chiedendo ospitalità in altri reparti per i propri bambini ricoverati e favori al personale perchè non ne aveva di suo a disposizione. Ancora oggi Dessanti lavora con una stanzetta senza bagno da quattro letti (più i quattro per le mamme) messa a disposizione nel reparto di chirurgia donne delle cliniche universitarie. Sala operatoria soltanto il martedì e personale preso in prestito dalla chirurgia adulti. Se si considera che il bacino di utenza della chirurgia pediatrica di Sassari è di circa 600 mila pazienti c’è la necessità di effettuare 800-1000 interventi all’anno. L’equipe di Dessanti è in grado di farne appena 150 a fronte di una lista d’attesa che supera i 600 pazienti.
 «Mi sembra di essere uscito da un incubo - ha detto ieri Dessanti -. Finalmente potremo lavorare con un po’ più di serenità». In effetti i presupposti per fornire un servizio d’eccellenza ci sono tutti. Il reparto di Chirurgia pediatrica sorgerà al secondo piano dello stabile di viale San Pietro dove si trova già il servizio di Chirurgia vascolare guidato da Pierpaolo Bacciu.
 Sono previsti otto posti letto più quelli di cui i medici disponevano già nel reparto di neonatologia (terapia intensiva). I chirurghi pediatri del team saranno quattro (compreso Antonio Dessanti) più un quinto, Marco Iannuccelli, chirurgo generale che si sta specializzando in pediatria e che dall’inizio ha affiancato il responsabile nella cura dei bambini.
 Si spera anche che con questa nuova organizzazione ci sia un significativo incremento nell’utilizzo della sala operatoria che oggi è disponibile soltanto un giorno alla settimana.
 Si parla di tre volte: significherebbe riuscire ad eseguire interventi su un numero molto maggiore di bambini con la conseguente possibilità di accorciare la «mostruosa» lista d’attesa che in questo momento grava sul servizio.
 Alla regia di questa importante novità c’è una persona che ha voluto tantissimo realizzare il progetto: il direttore generale della nuova azienda mista Gianni Cherchi. È stato lui a chiedere esplicitamente a Dessanti di «resistere» ancora un poco in questa situazione con ampie rassicurazioni che il reparto sarebbe partito. E in effetti ha avuto ragione. «Si è mosso con grande professionalità e con determinazione - commenta Dessanti - ed è grazie alla sua incrollabile volontà che il territorio potrà godere di un servizio quanto mai necessario». Provvidenziali sono stati i crediti nei confronti dei centri decisionali che Cherchi aveva maturato anche con la positiva esperienza come direttore della Asl di Olbia.
 Ora c’è da attendere che l’azienda perfezioni il reclutamento del personale e che finalmente il progetto, avvallato anche dall’assessorato regionale alla Sanità, possa prendere forma.
Gabriella Grimaldi
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 22
Il bilancio. Il rettore Pasquale Mistretta indica la strada per risolvere i problemi dell’ateneo
Università, 11mila fuori corso
“Il futuro sarà internazionale”
 
L’ateneo cagliaritano punta sull’internazionalizzazione. Per migliorare la qualità dell’offerta formativa in città e diventare polo d’attrazione accademica. E se da un lato si guarda al futuro, a guardare il presente, invece, si devono fare i conti con un quadro dell’Università ancora in difficoltà: 11mila studenti fuori corso e 6mila inattivi (quelli che non sostengono nemmeno un esame all’anno). Per non parlare degli abbandoni. Tra le matricole il fenomeno oscilla tra il 18 e il 20%, a seconda della facoltà. Viste da fuori poi, le cose posso assumere anche un’immagine diversa. Infatti L’Università del capoluogo, è entrata a pieno titolo nella graduatoria di Shanghai: sedicesima tra le venti italiane, all’interno di una lunga lista di 500 università di tutto il mondo selezionate su 3mila esaminate. Nell’Ateneo che si affaccia sul mondo, mobilità è la parola chiave: docenti e studenti in movimento per accrescere la qualità della formazione universitaria. Professori e scienziati che dall’estero vengono in città e studenti in viaggio a vivere esperienze in altre università. «La Regione sta finanziando in maniera consistente i progetti di mobilità, come l’Erasmus», ha ricordato Giovanna Ledda, delegata per l’internazionalizazione, «dimostrando una forte sensibilità verso le strategie dell’Università». BILANCIO 2008 e auguri di Natale servono al veterano Mistretta, anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E manifestare un po’ di delusione al taglio dei finanziamenti per la ricerca scientifica, nella Finanziaria. «Le mie posizioni sono note», premette il Magnifico, prima di affondare: «ma per consegnare i panettoni negli scaffali, sono stati tagliati 97milioni al settore». Senza sconti: «Tutti si riempiono la bocca di ‘formazione’ e ‘conoscenza’, ma poi, questi sono i risultati». Alla fine, il bilancio 2007: «È stato un anno abbastanza difficile per il nostro Ateneo. Soprattutto a causa dei vincoli imposti dai decreti Mussi che ci hanno costretto a una posizione d’instabilità decisionale e comportamentale con ricadute sull’intero sistema amministrativo, sulle scelte dei presidi delle singole facoltà e sugli studenti ». Ma l’inossidabile Mistretta, non molla. Anzi. Anticipando di un anno l’attuazione dei provvedimenti governativi, l’Ateneo cagliaritano darà il via, già dal prossimo anno accademico, ad un processo di razionalizzazione e miglioramento dell’offerta formativa, in linea con le direttve dei decreti Mussi. «Razionalizzazione e non contrazioneha precisato Mistretta- che porterebbe a colpire i soggetti più deboli». Gli stessi manager didattici, ha ricordato il Rettore, sono precari.
Cinzia Isola
 

Questionario e social

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