Lunedì 10 dicembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 dicembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 63
Bulgaria In Scienze agrarie
Laurea ad honorem a Sofia al geologo Sergio Vacca
 
 Si è concretizzata in una laurea honoris causa in Scienze Agrarie al professor Sergio Vacca, geologo cagliaritano, associato di scienze del suolo all’Università di Sassari-Nuoro e presidente dell’Ente Acque della Sardegna, la collaborazione tra la nostra isola e la Bulgaria. Uno scambio intenso e creativo che ha avuto come protagonisti l’ateneo di Sassari e di Sofia e come nume tutelare “Sardica”, il primo circolo dei sardi dell’Est Europa. Materia comune di studio e di intervento, le aree minerarie bulgare di Vraza colpite negli anni Sessanta - in seguito a una inondazione - da inquinamento di materiali pesanti.
Un impegno comune, culminato quattro anni fa a Sofia (alla presenza del rettore dell’ateneo sassarese Alessandro Maida) nella firma del Protocollo di collaborazione tra le due Università e ora sottolineato dall’importante riconoscimento al professor Vacca, responsabile del progetto. A consegnargli l’onorificenza, durante una cerimonia nel Centro superiore di Agricoltura dell’Accademia della Scienza della Bulgaria, è stata la professoressa Svetla Bachvarova, vice ministro dell’Agricoltura e Patrimonio Forestale ( nella foto ). Vacca, si legge nella motivazione, si è impegnato per ammettere nel Seminario permanente di Scienza del suolo (Università di Sassari, Milano-Bicocca, Palermo e Praga), anche l’Istituto Nazionale di Pedologia Pushkarov di Sofia diretto da Nikola Kolev. Durante la cerimonia Vacca (che ha lavorato per trent’anni nell’Ente Flumendosa del quale è stato commissario dal 2004 fino al passaggio all’Eas), ha svolto una lectio magistralis sulla nuova frontiera dei suoli antropogenici. Una sfida fondamentale per il terzo millennio, costretto a fare i conti con risorse alimentari e idriche insufficienti e con una preoccupante degradazione dei terreni agrari. Una sfida che può avere probabilità di successo se si sviluppa e si promuove la conoscenza della natura, e di tutti quei processi vitali che avvengono all’interno della risorsa-suolo.
Alla cerimonia erano presenti Atnas Atanasov, membro dell’Accademia delle Scienze, Ezio Peraro, direttore dell’Istituto italiano di Cultura, che ha sostituito Umberto Rinaldi, una delle anime del progetto, il generale Gianfranco Vacca, presidente del Circolo dei Sardi in Bulgaria ed Europa dell’Est. E naturalmente i soci di Sardica, che con questa manifestazione hanno rinsaldato il loro legame con le due patrie.
INCONTRI Questo pomeriggio alle 18 nel Centro comunale Area 3 in via Carpaccio, a Cagliari, Salvatore Loi terrà un incontro sulla storia e la cultura della Sardegna. Il relatore, autore di diversi libri sull’argomento, affronterà convinzioni, pratiche, ambienti di vita, relazioni umane, conflitti, gioie e dolori delle persone comuni. Introdurrà l’incontro Gonario Francesco Sedda con una lettura dalla sua traduzione in logudorese del Decamerone di Boccaccio dal titolo “Ischerta de istorieddas vortadas dae Gonario Francesco Sedda”. Info: associazione Arcoes 070/ 542979.
MOSTRE L’associazione Sud-Progetti etici per il Sud del mondo organizza la mostra fotografica “Madagascar: un ponte con la Sardegna”. Oggi (ore 11) l’inaugurazione al Caffè Savoia di Cagliari, piazza Savoia. La mostra rimarrà aperta fino al 15 dicembre.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
I carruzzi colorano la via nonostante la pioggia battente 
La corsa delle speciali macchinette dei goliardi da via Gorizia sino a viale Trento 
 
 SASSARI. Una violenta pioggia ha rischiato di rovinare la festa dei goliardi, nella discesa dei «carruzzi». Ma i giovani non si sono persi d’animo e sono riusciti, ancor di più, se possibile, a divertirsi e far divertire il numeroso pubblico che ha fatto da cornice alla corsa delle strane macchine che ieri mattina hanno colorato la strada da via Gorizia sino alla fine di viale Trento. Una festa degli universitari che in città ha ormai conquistato il podio della tradizione. I ragazzi cominciano da settimane prima a preparare i carruzzi. Ieri mattina all’appuntamento si sono presentati sei carruzzi, curiose macchinette che riescono a filare veloci correndo sopra ruote a cuscinetto a sfera, del tipo usato nel passato dai ragazzini, antesignani dello skateboard.
 Così, giù per la via sono scese la rossa «Cenzo Ferrari», il letto «Fuga da Rizzeddu», il postino di «Supposta per te» e poi «Bocchi caldha», «Brattamona»: nomi che fanno emergere in tutta la sua essenza la sassareseria. Risate e battute, infatti, non si sono fatte attendere. E, comunque, visto che la pioggia ha fatto «spegnere i motori» prima del previsto, i goliardi promettono di ripetere la corsa in una domenica con clima più clemente.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Fatto del giorno
«Caso Sarria, il presidente dei veterinari ha difeso la professionalità della categoria» 
«Un assessorato regionale alla Sanità sempre più lontano dai bisogni e dalle esigenze del mondo agro-pastorale sardo» 
di Giovanni Cubeddu * 
 
L’assurda vicenda posta in essere dall’Assessorato alla sanità regionale nei confronti del Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Sassari, dottor Andrea Sarria, mi spinge a fare alcune brevi riflessioni sull’argomento, visto il ruolo da me ricoperto all’interno della Facoltà di Medicina Veterinaria.
 Nel giudicare, in primis, irreprensibile, altamente professionale e del tutto conforme alla carica istituzionale, l’operato del dottor Sarria, mi preme sottolineare ancora una volta le difficoltà di un assessorato sempre più lontano dai bisogni e dalle esigenze del mondo agro-pastorale sardo. E non lo affermo per puro spirito di corporazione, ma per dei motivi molto semplici, che in questi tre anni e oltre anni di governo regionale hanno evidenziato l’assoluta disattenzione dei nostri governanti regionali nei confronti del grido di bisogno del comparto agro-pastorale.
 Quando, circa tre anni fa, durante una delle tante riunioni sulle problematiche della sanità sarda, facemmo notare all’assessorato, in termini di assoluto spirito collaborativo, che il piano sanitario regionale dedicava appena tre paginette (nel mare del libro dei sogni) al settore della medicina veterinaria, da parte dello stesso assessorato non fu dato molto peso, con la giustificazione che l’uomo viene prima degli animali e quindi era necessario dare risposte prioritarie alle patologie della medicina umana. E guai se non fosse così: ci rendiamo conto.
 Ma occorre altresì ricordare che le patologie dell’uomo molto spesso si incrociano con quelle degli animali. O vogliamo dimenticare che la Sardegna gode di un triste primato: quello di essere secondi al mondo, dietro soltanto alla Bolivia, come numero di interventi chirurgici per l’asportazione, nell’uomo, di cisti da echinococco al fegato e/o ai polmoni? Hanno controllato i dati relativi alla cenurosi umana? Ebbene, la letteratura mondiale dimostra che, sino al 2000, su quaranta casi al mondo di cenurosi cerebrale umana ben sette erano riferiti a pazienti sardi. Ulteriori ricerche compiute dopo il 2000 presso gli ospedali di Cagliari, Sassari e Nuoro, evidenziano che negli ultimi venti anni sono stati diagnosticati ben venti casi di cenurosi umana. O ci si dimentica troppo in fretta delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo e viceversa (Zoonosi), oppure dello straordinario ruolo di chi, il medico veterinario, è impegnato giornalmente nei controlli ispettivi delle carni, dei pesci e dei vari prodotti di origine animale, per garantire la popolazione umana da eventuali rischi sanitari?
 Quindi rispetto per la categoria, e soprattutto per chi, dal Codice deontologico, è demandato a vigilare sulla conservazione del decoro e dell’indipendenza professionale, e ad esercitare il potere disciplinare nei confronti dei sanitari, i quali, prestando la propria opera presso enti, esulano dalla condotta prevista dal Codice deontologico. Per definizione la deontologia professionale è l’insieme dei principi e delle regole che ogni medico veterinario deve osservare ed alle quali deve ispirarsi nell’esercizio della professione.
 Ed è in questa ottica che il Codice deontologico è stato rivisitato: tra i principi generali di modifica risaltano quelli che ribadiscono le condizioni per l’esercizio della professione veterinaria e ne garantiscono la credibilità. E non è un caso che il Codice deontologico sia stato modificato. Negli ultimi anni la mutata coscienza zoofila ha aperto nuovi e contrastanti scenari anche per chi esercita la professione di veterinario. La ristrutturazione del Sistema sanitario nazionale ha modificato il rapporto tra allevatore e veterinario.
 Oggi, come giustamente sostiene il presidente Sarria, è sempre più frequente che i medici veterinari siano nell’occhio del ciclone, sia con articoli di protesta sugli organi d’informazione, sia sotto l’aspetto della sicurezza personale (attentati a persone e/o cose). Oggi è sempre meno presente quel rapporto di reciproca fiducia tra la categoria degli allevatori e quella dei veterinari: una serie di circostanze che non sto ad elencare ha fatto sì che il veterinario sia visto più come un ostile, antipatico burocrate che come il clinico a cui affidare la salute dei propri animali.
 Ed è proprio sulla base di queste considerazioni che ha agito con estrema correttezza il Presidente dell’Ordine. Bene ha fatto il dottor Sarria a richiamare i colleghi davanti alle responsabilità professionali, sia per i motivi di tutela del decoro e della persona, ma soprattutto supportato da un fatto giuridicamente ineccepibile: il Ministero non aveva ancora autorizzato le vaccinazioni. Pare opportuno pertanto che in assessorato attribuiscano alla deontologia il vero significato, non impartendo disposizioni improvvisate, a volte anche in contrasto con i dettami normativi, volendo buttare nell’arena i colleghi, che in una ottica lavorativa, se non richiamati dall’Ordine professionale, si sarebbero gettati nella mischia senza forse valutare le eventuali conseguenze negative. La deontologia significa anche, per estensione, capacità di fare un bagno di umiltà, e non gridare allo scandalo verso chi deve garantire il rispetto delle regole, rivolgendosi addirittura alla Federazione Nazionale.
 Siamo dell’opinione che anche un consesso così importante e fondamentale come l’assessorato debba rispettare un proprio codice comportamentale, non imponendo di non disturbare il «manovratore», ma avendo la capacità di ascoltare chi effettivamente vuole evitare che quella manovra possa diventare estremamente pericolosa, sia per la categoria, ma prevalentemente per gli animali e per il comparto tutto.
 Quindi, complimenti al dottori Andrea Sarria per aver difeso il decoro professionale con la serietà che lo ha contraddistinto anche in questa occasione. Anche perché era legittimato sia dalla deontologia, ma soprattutto dalla legge.
* Titolare della cattedra di Medicina legale veterinaria, Deontologia, Legislazione veterinaria e Protezione animale della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, già sindaco di Ozieri
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cronaca
SANTA GIUSTA 
Percorso turistico delle chiese romaniche 
 
 SANTA GIUSTA. Una rete di Comuni scopre il turismo culturale. Sono i paesi sardi sedi di chiese romaniche che, supportati dalla Regione, ora vogliono realizzare un vero e proprio itinerario turistico. Il progetto è stato presentato a Santa Giusta dal sindaco Antonello Figus, dal parroco Paolo Ghiani, dal direttore regionale dei beni culturali Paolo Scalpellini, dal Soprintendente Stefano Gizzi e dal delegato ai beni ecclesiastici Francesco Tamponi. Roberto Coroneo, docente di storia dell’arte medioevale, ha guidato la visita alla cattedrale di Santa Giusta. Al pomeriggio si è svolto un convegno con le relazioni degli esperti. Il dato più interessante delle ricerche storiche è che in Sardegna vi è intorno alle aree dei monumenti romanici una certa continuità in materia di culti e devozioni ai santi e nel riuso ed adattamento di siti dal periodo bizantino sino al medioevo.
 Lo testimoniano anche le indagini dell’archeologia medioevale - come ha affermato Pier Giorgio Spanu docente dell’Università di Sassari - che rivelano nei luoghi delle basiliche villaggi e insediamenti preesistenti. Spanu ha citato il caso di Fordongianus, metropoli pagana, luogo di sepoltura, ma anche di martirio come risulta da un iscrizione del sesto secolo rinvenuta nella chiesa.
 Il professore ha ripercorso le vicende della chiesa dalla probabile devastazione dei barbaricini del VI secolo alla ricostruzione dell’undicesimo secolo. Rosanna Martorelli, docente di archeologia cristiana e medioevale all’università di Cagliari ha evidenziato nella devozione per martiri e santi nel periodo giudicale i culti di origine bizantina con un panorama dettagliato delle singole chiese. La docente ha ricostruito la vicenda storica di Giusta, martire africana sotto Nerone, della riscoperta dei sue reliquie nella chiesa di Santa Restituta a Cagliari al culto in periodo bizantino e nel periodo giudicale. Dalla ricerca alla tecnologia: anche questa può dare un supporto alla realizzazione del progetto: gli esperti dell’Aeronike hanno illustrato la visualizzazione in 3D di tutto il territorio regionale, una piattaforma tecnologica finanziata dalla Regione che può mettere in evidenza i monumenti religiosi ed il percorso che li unisce. Uno strumento che può costituire un primo livello di promozione turistica.
Antonio Pinna 
1 – Il Sardegna
Pagina 6 - Argomenti
L’intervento
Pin e password addio, arriva la firma digitale
di Giovanni Duni
 
Con il 31 dicembre di quest’anno termina la possibilità di effettuare operazioni on line con le pubbliche amministrazioni servendosi del diffusissimo sistema della identificazione con Pin e password. Lo stabilisce il Codice dell’amministrazione digitale agli articoli. 64 e 65. Dal 1 gennaio 2008 saranno ammesse soltanto: la firma digitale, l’uso della carta d’identità elettronica e della carta dei servizi. Il problema riguarda moltissime ed importanti attività sia di cittadini che di professionisti, che contattano online le amministrazioni pubbliche per le più svariate esigenze ed operazioni. Il problema non esiste per i rapporti con le camere di commercio, che hanno da tempo adottato la firma digitale. La tendenza è per l’unificazione fisica delle due carte di identificazione “identità e servizi”: non era infatti giustificata questa doppia “identità informatica del cittadino”. L’uso delle carte di identificazione e delle firme digitali non è completamente equiparabile: le prime identificano solamente e garantiscono il contatto, anche ai fini dell’inoltro di documenti. La firma digitale conferisce invece caratteristiche particolari al documento, garantendone l’immodificabilità e la paternità. Tutte queste soluzioni avanzate saranno davvero pronte e di larga diffusione tra poco più di 20 giorni? Possiamo agevolmente immaginare che a Natale ci sarà un decreto legge che rinvierà di un anno la possibilità di usare Pin e password nei rapporti con fisco, Inpdap, Inps e tante altre amministrazioni.
Ordinario di Diritto Amministrativo all’università di Cagliari
 
 

Questionario e social

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