UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 28 novembre 2007

Mercoledì 28 novembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 novembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Tasse, si cercano fondi per limitare il salasso
Università. Una delegazione alla Regione. Oggi riunione del Consiglio di amministrazione dell’ateneo
Molte famiglie in difficoltà: «Pesanti anche 150 euro in più all’anno»
Entro il 30 novembre bisogna presentare l’autocertificazione del reddito per il calcolo delle tasse da pagare per l’anno 2007/2008
 
Per mantenere due figli all’Università, oltre agli altri due ancora al liceo e alle medie, è costretto a ripetuti turni di notte in fabbrica. Alla fine, in un anno, riesce a guadagnare circa trentamila euro. Giuseppe Ladu, sposato e residente a Bono, paesino nel Goceano, per i suoi due figli iscritti all’Università di Cagliari dovrà pagare, secondo il nuovo regolamento delle tasse, 162 euro in più. «Facciamo enormi sacrifici per non lasciare i nostri ragazzi senza istruzione», dice amareggiato. «Attraversiamo un momento difficile: le bollette aumentano, così come i prezzi di cibo e vestiti. Anche 160 euro, in un anno, possono essere un peso insopportabile».
La famiglia Ladu infatti non deve fare i conti soltanto con l’incremento delle tasse. Ogni mese i due figli pagano l’affitto per una casa a Cagliari con i costi di luce e gas. Poi ci sono le altre spese per mangiare, bere e per gli spostamenti in città. «La Regione», ricorda Ladu, «dà dei contributi per andare a studiare fuori dall’Italia. Ma non dovrebbe dimenticare le famiglie sarde, soprattutto delle zone interne, che sopportano costi elevati per permettere ai loro figli di frequentare una delle due Università di Cagliari e Sassari».
Sono tanti i fuori sede con problemi analoghi. Famiglie mono reddito o con due stipendi e che in un anno incassano sui 30 mila euro. Proprio su questa fascia è concentrato il maggior introito previsto dal nuovo regolamento sulle tasse: 192 mila euro in più dalle tasse dei 2.713 studenti iscritti. «Con i nuovi importi pagheremo 550 euro in più. Un salasso per i nostri genitori», sottolinea Antonio Tamponi, studente in Ingegneria, con un fratello, Emanuele, iscritto al secondo anno del corso di Elettronica
Stessi problemi per la famiglia di Valeria Floris, studentessa di Scienze Politiche: dopo i sacrifici per far laureare le prime due figlie dovranno farne altri per consentire anche a Valeria di tagliare il traguardo della laurea.
Oggi l’argomento sarà di nuovo al centro della seduta del consiglio d’amministrazione d’Ateneo. Il coordinamento studentesco “Contro le tasse” ha annunciato altre manifestazioni davanti al rettorato. Prima i cinque rappresentanti degli studenti saranno ricevuti dalla commissione regionale al Bilancio. C’è la possibilità che, grazie a un accordo tra maggioranza e opposizione, si trovino risorse in più per l’Università da inserire nella prossima Finanziaria, evitando l’aumento delle tasse per la maggior parte degli studenti. Intanto entro il 30 novembre bisogna presentare l’autocertificazione del reddito per il calcolo delle imposte 2007/2008. Ovviamente verrà utilizzata la vecchia tariffa. Un inghippo in più: se dovesse venire approvato il nuovo regolamento si dovrà rifare tutto.
Matteo Vercelli
 
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Contraddizioni. Le trappole dell’offerta formativa nata con la riforma del 3+2
Sballato il rapporto fra corsi di laurea e docenti
 
In alcune facoltà sono talmente numerosi che si potrebbero aprire nuovi corsi di laurea. In altre i docenti, rispetto ai corsi di studio, sono pochissimi.
Sono le contraddizioni dell’Università di Cagliari che si trova con un parco docenti distribuito male o con un’offerta figlia della confusione e dell’assenza di una seria politica formativa.
Una cosa è innegabile: i corsi di laurea, dall’introduzione del “3+2”, in questi anni sono cresciuti a dismisura. I professori invece sono rimasti più o meno gli stessi, con la conseguente caduta della qualità didattica e formativa dell’Università.
I casi più eclatanti si registrano in Scienze politiche che ha 59 docenti: secondo i nuovi parametri fissati dal ministero della Pubblica istruzione ne dovrebbe avere 112 per mantenere l’attuale offerta formativa.
Una miriade di corsi anche in Ingegneria: per tenerli tutti i professori dovrebbero essere 224. Invece sono 184.
Dovranno tagliare anche Lettere (99 contro i 116 richiesti), Scienze matematiche, fisiche e naturali (219 anziché 236) e Architettura (37, tre in meno di quanti saranno quelli richiesti).
Discorso diverso nelle altre facoltà: in Medicina si arriva ad averne 112 in più di quelli necessari per mantenere i corsi di laurea attuali.
Stanno molto bene anche Economia (+23), Farmacia (+34) e Scienze della formazione (+27).
Quasi in linea Giurisprudenza (+11) e Lingue (+2). (m.v.) 
 
Cronaca di Cagliari Pagina 20
I dati
Uno studente su due non dà nessun esame
 
«Mi sembra che parlare dell’aumento delle tasse serva per gettare fumo negli occhi della gente e nascondere i problemi di un’Università che va male. Parlo dei troppi fuori corso, degli studenti che in due anni non sostengono neanche un esame e del bassissimo numero dei laureati in rapporto agli iscritti. Docenti, studenti e istituzioni dovrebbero interrogarsi su questi dati allarmanti». Giancarlo Nonnoi, professore nella facoltà di Lettere e Filosofia, e rappresentante dei docenti nel cda dell’Ersu, è stufo.«Siamo prigionieri dell’argomento tasse - dice - mentre si dovrebbe seriamente discutere della promozione e della riqualificazione dei corsi di studio alla luce delle statistiche che ci vedono spesso all’ultimo posto». L’allarme lo aveva lanciato lo stesso rettore, Pasquale Mistretta. Nel rapporto presentato ai componenti del Senato accademico i dati erano da mettersi le mani nei capelli.
DUE SU DIECI LASCIANO La percentuale di studenti che non sostiene esami, nel 2005-2006, ha superato il 50 per cento in diversi corsi di laurea, mentre non si contano i casi che superano il 30 per cento. Seimila iscritti, insomma, non hanno mai dato un esame. Un’altra piaga è quella degli abbandoni, con il venti per cento degli studenti che lascia l’Università. In alcuni corsi di varie facoltà si arriva anche al 40 per cento. Per non parlare del confronto con altre Università (Siena, Pavia, Trieste, Cosenza, Genova e Perugia) che colloca Cagliari sempre all’ultimo posto. La percentuale di ragazzi cagliaritani che nel 2006 ha completato gli studi (che varia dal 56 per cento di Medicina al 23 di Giurisprudenza) è la peggiore, con un distacco che raggiunge anche il 40 per cento. Ultimo posto anche nella media crediti per studente e nel rapporto tra laureati e iscritti, che a Cagliari è del 12 per cento, con distacchi dagli altri Atenei che arrivano anche a dieci punti percentuali.
IL NODO DIDATTICA «Le responsabilità - continua Nonnoi - sono di tutti: dell’organizzazione dell’Università, degli studenti, dei docenti e dell’assenza di politiche di accelerazione degli studi, con premi per i più meritevoli». Sulla stessa linea anche il preside della facoltà di Medicina, Gavino Faa: «La qualità didattica e formativa dipende anche dalle risorse che ci sono a disposizione. Tutte le parti interessate si dovrebbero sedere intorno a un tavolo e avviare un dibattito serio per il rilancio della formazione universitaria». Il preside di Scienze politiche, Raffaele Paci, prova a lanciare un suggerimento: «Permettere alle facoltà di gestire maggiori risorse derivanti dal contributo fiscale, per garantire agli studenti che pagano le tasse di avere dei servizi garantiti». (m.v.) 
 
 2 – L’Unione Sarda
Sport Pagina 24
Successo dei corsi tenuti alla facoltà di Legge
Federbasket e Università hanno fatto canestro
 
 Un bel risultato, stavolta non sportivo, ma certo di grande prestigio per il Comitato regionale della Federbasket presieduto da Bruno Perra, e per la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, organizzatori della prima edizione del corso "Rapporti fra la Giustizia amministrativa e la Giustizia sportiva". Il successo è arrivato grazie agli studenti che, numerosi, hanno partecipato alle lezioni tenute da esperti del settore.
L’epilogo dell’iniziativa è stata la premiazione delle tre migliori tesine con un assegno di mille euro ciascuno. «Una bella idea che ha coinvolto circa un centinaio di studenti», ha specificato il professor Andrea Pubusa, coordinatore del corso, durante la serata di premiazione «anche ad ogni lezione ha partecipato con interesse alle lezioni. Un bel numero sicuramente che ha convinto i vertici della Facoltà a voler ripetere l’esperiemento, inserendo l’argomento trattato anche nel corso di studi».
L’iniziativa ha visto, oltre a quello della Fip regionale e dell’Università di Cagliari, anche il coinvolgimento della Fondazione del Banco di Sardegna. «La Fondazione», ha detto il presidente Antonello Arru, «ha sempre abbracciato queste iniziative i particolare questo corso voluto dalla Fip regionale».
Tre i vincitori, ognuno dei quali oltre all’applauso dei colleghi ha ricevuto dalle mani del presidente del Comitato regionale della Fip Bruno Perra l’assegno di mille euro. «È motivo di grande orgoglio», ha detto il presidente Perra, «premiare questi giovani che hanno reso importante questo avvenimento voluto dal comitato e proposto con un pizzico di timore alla Facoltà. Timori che durante il corso sono svaniti considerato l’interesse suscitato».
I premi sono andati a Marco Lai di Cagliari che ha proposto una tesi dal titolo: "Organizzazione multilivello e competenze giurisdizionali nell’ordinamento giuridico del gioco calcio". Assegno anche per Raffaele Pilloni di Cagliari che ha presentato la tesi su "La giustizia sportiva tra autonomia e responsabilità oggettiva". Mille euro anche per Maria Vittoria Sideri di Cagliari con la tesi "L’ordinamento comunitario e lo sport. La sentenza Bosman e la libera circolazione degli atleti comunitari ed extracomunitari".
Durante le lezioni gli studenti, la maggior parte sportivi praticanti, hanno affrontato i temi più rilevanti in materia giuridico-sportiva, con una costante attenzione allo studio dei casi concreti di maggiore interesse.
Massimo Musanti
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Onda libera, la tv degli universitari
 
La direzione orientamento e occupazione dell’Università ha organizzato "Onda libera", un ciclo di dieci trasmissioni radiofoniche e televisive per illustrare la vita di ateneo. Per partecipare al bando per la selezionare di dieci studenti-redattori, presentare entro il 10 dicembre, la domanda e un curriculum vitae, in via Ospedale 121, indicando le esperienze giornalistiche.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Cagliari
Il fotovoltaico, una strategia tecnologica per il futuro 
Oggi nella palazzina Bellavista di Monteponi un convegno promosso da due società specializzate e l’Università 
 
IGLESIAS. Mentre si fa strada, anche sul piano normativo, la strategia dell’energia da fonti rinnovabili, cresce in Sardegna anche la tecnologia avanzata. Quali benefici possa dare il matrimonio tra la conoscenza del territorio e la competenza tecnica locale e le soluzioni tecnologiche più alte, si potrà capire oggi in occasione di un convegno dedicato al settore fotovoltaico. L’iniziativa è in programma (inizio 9.30) nell’Aula magna dell’Ausi (associazione per l’università del Sulcis Iglesiente) nella palazzina Bellavista di Monteponi. Promotori sono S&G Enterprise, società iglesiente e la società nazionale Terni Ricerca e Industria in collaborazione con l’Università del Sulcis Iglesiente, presidio della ricerca. «La Sardegna, per la sua posizione al centro del Mediterrano - osservano i promotori -, la morfologia, densità e distribuzione della popolazione e per la sua tipica curva di irraggiamento, risulta la regione italiana ideale per lo sviluppo di attività relative all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili quali il sole». Sulla base di questa condizione favorevole prende corpo il progetto di uno «sviluppo sostenibile di attività strategiche del settore in Sardegna ed export». Così è nato l’accordo tecnico, economico e organizzativo tra le due società, i cui dettagli verranno presentati oggi nel convegno in programma a Monteponi con relatori specialisti.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cronaca
Nuova carta dell’università 
Continua la mobilitazione di Comune e Provincia 
 
NUORO. Università, la mobilitazione continua sulla base di un nuova carta firmata ta da Comune e Provincia. Il nuovo documento parte dalla storia dell’ateneo. Prima sottolinea che l’iniziativa per una Università a Nuoro nasce nel 1990 quando fu costituito un Consorzio per la promozione degli studi universitari che segnò una «prima fase» verso un impegno unitario fra le forze politiche e le rappresentanze istituzionali e che tale impegno era (e resta) storicamente diretto a perseguire uno dei più importanti obiettivi strategici: «ovvero l’offerta formativa finalizzata e funzionale allo sviluppo culturale, economico e sociale». Nella carta si ricorda poi che nel 1992 fu approvato l’Accordo di Programma fra la Regione Sardegna, i rettori delle Università di Cagliari e di Sassari, il presidente della Provincia, il sindaco di Nuoro e il presidente del Consorzio unversitarario del Nuorese: «al quale non è stata data completa attuazione». A questo situazione si aggiungono poi le «criticità» derivanti dall’applicazione del decreto ministeriale n. 362/07 che autorizza le Università alla razionalizzazione dell’offerta formativa, «anche prevedendo la chiusura dei corsi». E dall’applicazione dell’altro D.M. del 31.10.2007 n. 544 con il quale si definiscono i «requisiti minimi per l’attivazione di nuovi corsi universitari», nei quali dovrebbero essere garantiti almeno 9 docenti di ruolo in via esclusiva. Tale contesto normativo porterà alla «soppressione di diversi corsi di laurea».
 Comune e Provincia ribadiscono in maniera netta ed inequivocabile la volontà d’individuare nell’Università lo «strumento prioritario e strategico per la crescita culturale e socio economica del territorio»; la chiara demarcazione fra l’attivazione dei corsi di laurea, a vario titolo e con varie motivazioni, diffusi sul territorio regionale dalle Università isolane e il polo gemmato di Nuoro che rappresenta un «primo livello» dell’impegno dichiarato da Stato e Regione, per la «progressiva attuazione» del Polo universitario nuorese; la necessità che la presenza dell’università a Nuoro sia «stabile e garantita», non soggetta a ridimensionamenti o razionalizzazioni, non esposta e suscettibile a contrattazioni episodiche, occasionali e al ribasso, e «capace di partecipare a pieno titolo alla proposta di offerta formativa» di livello regionale e nazionale. A tal fine Comune e Provincia di Nuoro «impegnano e mobilitano le assemblee elettive» e gli organi rappresentativi della città e del territorio nuorese: ad «adoperarsi con ogni mezzo nell’immediato per il mantenimento di tutti i corsi di laurea» attivati a Nuoro; a promuovere presso lo Stato e la Regione, con il coinvolgimento del territorio, l’istanza di un «progetto complessivo» che tenga conto della proposta didattica e della dotazione di tutte le strutture edilizie scientifiche e tecnologiche di supporto per dare all’Università di Nuoro il «rango di sede autonoma ed altamente qualificata»; a esigere dalla Regione e dallo Stato il «rispetto sostanziale degli impegni assunti» e la piena attuazione del progetto di rilancio dell’Università, proposto dalle amministrazioni locali, quale irrinunciabile nella visione del più ampio contesto di sviluppo culturale, sociale ed economico, e di lotta allo spopolamento; ad estendere e sostenere la mobilitazione con pieno coinvolgimento dei Comuni, Enti e forze sociali, sindacali ed economiche, promuovendo un apposito «Comitato per la difesa» degli impegni acquisiti.(n.b.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Attualità
Università, matematica + 53% 
Più iscritti alle facoltà scientifiche 
 
 ROMA. Dopo anni di crisi, nelle università italiane è esploso il boom della matematica, con il 53% di iscritti in più negli ultimi due anni.
 E’ il segno piu’ evidente dell’inversione di rotta che sta coinvolgendo le altre discipline scientifiche di base, come fisica (+25% di iscritti) e chimica (+24%). Sono i dati presentati a Roma dal presidente del Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica, Luigi Berlinguer, e dalla Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di scienze.
 Dal 2005 ad oggi gli iscritti alle facolta’ di matematica sono aumentati da 1.237 a 1.884, a fisica da 1.185 a 1.487 e a chimica da 1.404 a 1.749.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Cagliari, un’azione penale e civile dopo la pretesa di 260milioni di danni per il lungo esilio 
«I Savoia risarciscano il popolo sardo» 
Lo storico Casula: «Ci hanno derubato cancellando il nostro regno» 
 
CAGLIARI. I Savoia nell’occhio del ciclone dopo la richiesta del risarcimento danni. E contro di loro ci si mette anche uno storico: «I 260 milioni chiesti da Vittorio Emanuele e Emanuele Filiberto di Savoia per tutto quanto hanno patito a causa dell’esilio sono una goccia rispetto al danno subito dai sardi che il 17 marzo del 1861 si sono visti cancellare mezzo millennio di storia costruita col sangue e sudore dei propri avi».
 E’ quanto sottolinea, annunciando iniziative legali contro i Savoia, Francesco Cesare Casula, docente di storia Medioevale all’Ateneo di Cagliari e direttore del centro studi italo-iberici del Cnr del capoluogo sardo. La decisione di avviare un’azione legale «penale e civile» è stata decisa dal Comitato «Cagliari capitale del Regno di Sardegna», costituitosi per celebrare il centocinquantenario dell’Unità d’Italia.
 Poca cosa rispetto a quanto chiede il senatore leghista Roberto Calderoli: «I Savoia devono tornare presto al loro Paese, a lavorare a Ginevra e devono essere accompagnati, in quanto extracomunitari, ai sensi della legge Bossi-Fini, al confine con la Svizzera». E aggiunge: «dopo la richiesta confermata di risarcimento di 260 milioni di euro all’Italia chiederò che venga calendarizzata d’urgenza la mia proposta di ripristino dell’esilio per questi signori». Conversando con i giornalisti il vicepresidente del Senato giura che la sua iniziativa non ha nessun sapore «goliardico».
 Il professor Casula intanto ricorda i motivi dell’insurrezione: «Il 17 marzo 1861, data celebrata per l’unificazione statuale della penisola italiana, segna il più grande furto subito dai sardi che videro cambiare il nome allo Stato da Regno di Sardegna in Regno d’Italia, con un incommensurabile danno morale e sociale all’isola dove lo Stato è nato il 19 giugno 1324. Per 300 anni, dal 1420 al 1720, identificandosi con tutta l’isola, per poi federarsi col Principato di Piemonte, col Ducato di Savoia e con la Contea di Nizza, formando uno Stato composto, che si chiamò Regno di Sardegna sempre con capitale Cagliari». Tra l’ampia documentazione (atti ufficiali, simboli, cartine politiche, etc) raccolta dal Comitato sono citati come emblematici diverse copie di passaporti rilasciati prima «In nome di S.M. Il Re di Sardegna» e poi, un mese dopo, «In nome di S.M. Vittorio Emanuele Re d’Italia», dove cambia solo questa dizione. «Ma per capire la valenza storica del Regno di Sardegna - conclude Casula - basta scorrere l’epistolario di Cavour, il quale, ad esempio, l’8 agosto 1857 conclude una lettera al marchese di Villamarina annunciandogli che il Re probabilmente inaugurerà le pont sur le Rhone, qui unit la France à la Sardaigne.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 28
Università. Gli studenti si coordinano per portare avanti la battaglia contro il caro-tasse
Tira aria d’occupazione: “no ad aumenti iniqui”
 
Prosegue la mobilitazione degli studenti contro il carotasse. Per ora l’obiettivo è quello di organizzare le fila della protesta, ma l’ipotesi “occupazione”, rimane dietro l’angolo. Intanto si lavora per informare gli studenti e per promuovere le iniziative di lotta per scongiurare gli aumenti previsti dal nuovo regolamento proposto dal rettore, Pasquale Mistretta. Dopo l’assemblea di ieri sera, nella facoltà di Scienze politiche, il Coordinamento studentesco contro le tasse ha stilato un documento per ribadire la propria contrarietà agli aumenti. «Per la specialistica gli aumenti non sono progressivi », scrivono gli studenti in una nota, «perchè per le fasce di reddito comprese tra i 20mila euro e ai 30mila euro, gli aumenti partono da 59 euro fino ad arrivare ai 203 euro, mentre a partire dai 30 mila euro l’aumento scende a 56 euro».
E ancora: il contributo di Facoltà non è più proporzionale al reddito, ma si trasforma in una tassa fissa che va dai 60 euro per le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Lettere, Lingue e Scienze della Formazione, ai 100 euro di Farmacia, Ingegneria e Architettura, fino ai 120 euro di Medicina. «L’unico modo per evitare questo aumento delle tasse è mobilitarci - dicono gli studenti - partecipare alle iniziative dei prossimi giorni».
 
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie