UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 21 novembre 2007

Mercoledì 21 novembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 novembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
Sabato un dibattito
Medici e avvocati a confronto sull’eutanasia
   
L’argomento è di quelli davvero delicati e si ritroveranno a discuterne insieme medici e avvocati. Il dibattito “L’etica di fine vita e scelte responsabili”, in programma sabato nella sede dell’Ordine dei medici in via dei Carroz, affronterà il tema dell’eutanasia, partendo da un dato che è stato anticipato nel presentare l’incontro dal presidente dell’Ordine Raimondo Ibba: «Le malattie croniche irreversibili sono in aumento e al numero dei pazienti non corrisponde una capacità assistenziale adeguata. Il ruolo del medico non è solo quello di aiutare a vivere bene ma anche di dare il massimo perché si possa morire bene».
Davanti ai casi scoppiati recentemente in Italia e in Sardegna «non possiamo assolutamente nascondere la testa sotto la sabbia, sarebbe l’atteggiamento peggiore e meno indicato. Si devono - dice Ibba - approfondire queste le problematiche, che implicano aspetti medici, giuridici e di bioetica. Per questo motivo abbiamo voluto dare vita a un incontro-dibattito per una giornata aperta a tutti i contributi. Che non dovrà giungere a conclusioni finali».
Il confronto si svilupperà in base alle distinzioni del pensiero laico e cattolico: il giurista e il magistrato laico esporranno le proprie posizioni così come il giurista e il magistrato cattolico e così via. «Non esiste un diritto incondizionato del medico e si deve accertare la volontà del paziente, quando è possibile», ha detto Roberto Di Tucci, del Consiglio provinciale dell’ordine degli avvocati. Talvolta, poi, il medico si ritrova a correre gravi rischi se a giudicarlo è un magistrato di cultura laica piuttosto che cattolica. «Anche il confronto con il malato da parte del medico è una tematica da approfondire», ha evidenziato Tonio Sollai, direttore del servizio di anestesia e rianimazione dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino, schierato tra i medici laici.
Al dibattito, che avrà inizio alle 9,30, interverranno Ettore Atzori, presidente dell’Ordine degli avvocati, il medico Salvatore Pisu, i magistrati Guido Pani e Giovanni Lavena, gli avvocati Michele Schirò e Gianluigi Falchi. Previsti anche gli interventi di Silvano Tagliagambe, docente di Filosofia della scienza dell’ateneo di Sassari e don Paolo Sanna, docente di bioetica della Pontificia facoltà teologica della Sardegna.
Mariangela Lampis

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Eutanasia tra bioetica e giurisprudenza 
Sabato incontro-dibattito di medici allargato ad avvocati e filosofi 
Il presidente Ibba: «Affrontiamo questi temi senza preconcetti» 
 
CAGLIARI. Un summit tra medici, giuristi e bioetici per riflettere sul nuovo ruolo di chi ha fatto il «giuramento di Ippocrate». È il senso dell’incontro organizzato dall’Ordine dei medici sabato alle 9.30 nella sede di via dei Carroz 14). Previsti interventi di relatori sia di estrazione laica sia di orientamento cattolico, ma tutti disposti a un confronto di idee. Il tema? Atualissimo: «Etica di fine vita e scelte responsabili».
Perchè anche la cronaca - per non andare lontano basti pensare a soltanto ai casi Welby, Nuvoli o a quello dei coniugi Pinna di Siliqua - ci ricorda quotidianamente che la professione del medico oggi più che mai si trova davanti a una svolta epocale che ovviamente riguarda tutti i cittadini. Sintetizzando il concetto in una domanda, ci si potrebbe porre questo quesito: chi per mestiere si prende cura dei pazienti deve andare avanti seguendo la tradizionale dottrina del «comunque la vita» oppure deve cominciare a tener conto che in certi casi vedere gli ammalati inguaribili invocare la morte può essere un atto di estrema disumanità?
 Lo stesso interrogativo che si pone anche Raimondo Ibba, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari, che ha voluto fortemente questo incontro-dibattito e soprattutto ha avuto l’idea di coinvolgere nella discussione anche il locale Ordine degli avvocati, inaugurando una auspicata sinergia tra due categorie professionali. «Una scelta molto piacevole, ma anche obbligata - ha spiegato lo stesso Ibba - perché alla luce di una recente sentenza della Cassazione il parere degli uomini di legge è fondamentale. Per il resto - ha continuato Ibba - gli argomenti che tratteremo sono talmente importanti che il nostro ordine professionale non poteva continuare ad ignorarli, come è accaduto anche per questioni che sfiorano la scaramanzia. Insomma, è inutile far finta di non capire che il prendersi cura dei pazienti affetti da malattie non curabili sarà il problema dei prossimi dieci anni».
 Sabato, moderati dall’avvocato Roberto Di Tucci, a portare la proprie idee sul tema saranno l’avvocato Michele Schirò e il suo collega Gianluigi Falchi (legale della Sacra Rota), poi il magistrato laico Guido Pani (sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Cagliari) e il gip Giovanni Lavena, anche lui del foro cagliaritano e di fede cattolica. Tra i medici sarà ascoltata l’opinione di Tonio Sollai (direttore del Servizio anestesia dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria, a San Gavino, ma anche la visione cattolica di Salvatore Pisu, in forza al 118 e docente di Bioetica all’università di Cagliari. Molto attesi anche gli interventi di Silvano Tagliagambe (docente di Filosofia della Scienza alla facoltà di Architettura di Alghero) e quello di Don Paolo Sanna, che invece insegna Bioetica alla Pontificia facolta teologica della Sardegna.
Andrea Massidda
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
La Finanziaria taglia i contributi Scienze dell’Ambiente a rischio 
La Regione ritiene concluso il periodo di start-up 
 
ALGHERO.Il polo universitario, che proprio questo mese festeggia i sei anni dalla sua istituzione, rischia dal prossimo anno di perdere il primo corso di laurea che ne decretò la nascita nel novembre del 2001. Il corso in questione, in Scienze dell’Ambiente e delle produzioni marine attivo in città nel palazzo del Pou Salit, potrebbe sparire dall’offerta formativa dell’ateneo sassarese. Il problema è di tipo economico in quanto da quest’anno, come previsto dalla finanziaria regionale, il contributo specifico previsto per il corso è stato tagliato. La Regione ha ritenuto esaurito il periodo di start-up iniziale per l’avvio del corso di studi che secondo il Capo di Sotto dovrebbe ora sostentarsi da solo. Nella realtà invece questo non è possibile. Se infatti da una parte c’è stata la collaborazione della amministrazione comunale in termini logistici con la cessione del palazzo del Pou Salit, di fatto poi i costi di gestione amministrativa (energia elettrica, telefono, pulizie, personale tecnico) e della didattica sono stati affrontanti con il contributo regionale. Mancando tali risorse, dunque, l’ateneo sassarese non sembrerebbe disposto a mettere mano ai propri fondi ordinari per tenere in vita il corso in scienze del mare. Nel corso non ci sarebbero docenti incardinati e strutturati in loco, ma anzi sono tanti quelli a contratto, alcuni provenienti da università della penisola. I fondi sono stati utilizzati per fornire una formazione di eccellenza data la novità del corso, mancando tali risorse bisognerebbe ricorrere ai soli docenti della facoltà di scienze che però non dispone di esperti per tutte le materie specialistiche. Il corso di scienze del mare a partire dal prossimo anno andrebbe ad esaurimento, cioè verrà garantito il completamento degli studi agli iscritti mentre le iscrizioni al primo anno non verranno accettate. Una perdita che rappresenta anche una sconfitta per il territorio e la città che, anche se lentamente, sta credendo nel polo universitario e nell’indotto economico e culturale che genera. Perdere poi un corso di laurea specificatamente indirizzato al mare costituisce quasi uno schiaffo per una città costiera. Ma è anche vero che il corso non ha saputo legarsi alla città e alla comunità nonostante le notevoli affinità marinaresche e i notevoli spunti di studio.
 Cosa che invece sta facendo in maniera molto determinata la facoltà di architettura. Tornando alla sopravvivenza di scienze del mare sembrerebbe che i costi di gestione ammontino a circa 250 mila euro all’anno. Non sembra una grande cifra.
Sergio Ortu 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cronaca
Zidda e Deriu: «Un tavolo a Cagliari» 
Ottimismo dopo la mobilitazione e l’impegno dell’assessore Mongiu 
E il senatore Nieddu sollecita l’iniziativa della Regione sarda 
 
 NUORO. Primo bilancio dopo la mobilitazione in difesa dell’università a rischio. I politici si dicono ottimisti. Le parole dell’assessore Mongiu sono state interpretate come un impegno chiaro per l’ateneo nuorese. Ma detto questo, il sindaco Zidda e il presidente Deriu, chiedono un tavolo tecnico. Anche il senatore nuorese del Pd, Gianni Nieddu, sollecita la Regione.
 Il giorno dopo la grande mobilitazione il sindaco Zidda si dice convinto che un elemento importante è l’aver costatato che i «veri interlocutori» sono i Rettori delle due università sarde. Occorre quindi un «confronto ravvicinato» con loro che «hanno il dovere di parteciparvi». I due rettori «non possono eluderlo» in quanto «i loro predecessori hanno firmato un accordo impegnatito per la regione, per lo stato, per gli enti locali, ma anche per loro». Un altro elemento è che la Regione che nel recente passato ha espresso perplessita lunedì ha introdotto «un elemento di chiarezza». Soprattutto quando l’assessore Mongiu ha detto, prima che «il problema è riconoscere a Nuoro la dignità di Ateneo», e poi che «il problema è se ci assumiamo tutti la responsabilità di fare una battaglia perché questo sia l’ateneo di Nuoro». In queste parole dice il sindaco c’è disponibilità. E ora è tempo di coordinare le azioni tra Regione, rettori e ministero.
 Anche il presidente della Provincia, Roberto Deriu, dice di voler valutare «positivamente» l’intervento dell’assessore per l’apertura e l’impegno dimostratiu. «Vorrei - aggiunge Deriu - che si riunisse subito un tavolo tecnico sul tema dell’università nuorese nell’assessorato regionale alla Cultura».
 Sul tema interviene anche il senatore Gianni Nieddu. «Se mi avessero chiesto la disponibilità per lunedì - premette - avrei fatto di tutto per liberarmi dagli impegni e sarei sicuramente venuto a Nuoro. Mi dispiace. Comunque - continua - a me sembra che la questione della crisi dell’università nuorese si ponga, oltre che sul piano nazionale, anche su quello regionale. Nel senso che chiama in causa la Regione. Altre regioni infatti di fronte a situazioni simili e di difficoltà intervengono subito. Per quanto riguarda poi il decreto Mussi deve essere la Regione sarda a porre la questione formalmente al ministro. Mi chiedo se questo sia avvenuto. In caso contrario è bene che la Regione si muova in questo senso». Per Nieddu poi è vero che le due università sarde non possono farsi carico da sole del problema dei corsi dell’ateneo nuorese. Ma anche in questo caso «spetta alla Regione intervenire, come nello spirito. dell’Accordo di programma firmato nel 1992». Tornando al livello nazionale il senatore nuorese aggiunge che «è ancora aperto il tavolo con il governo» sulle questioni dell’industria, dell’energia e altro. E’ bene quindi che «si intervenga subito come Regione Sardegna, anche sull’università nuorese». Infine Nieddu affronta il problema della qualificazione dell’offerta formativa. «Qui - osserva - serve un progetto nuovo, e la mano a questo punto passa agli esperti. Il problema politico è volere l’obiettivo con un accordo condiviso. E su questo ci siamo tutti. Ora occorre con la Regione mettere in mano agli esperti il punto sulla qualificazione dell’offerta formativa che garantisca il futuro dell’ateneo nuorese».
 
Pagina 39 - Cronaca
Russo e gli studenti adesso aspettano «azioni coerenti» 
 
NUORO. Il giorno dopo tira aria di ottimismo anche negli ambineti dell’Università nuorese. Il presidente Sergio Russo accoglie con attenzione l’impegno assunto dall’assessore regionale e chiede azioni conseguenti e tempi rapidi. Uno studente di Cagliari invece propone che la Regione sarda non cancelli le sedi dell’università «diffusa», mantenendo i «requisiti minimi».
 Come Deriu e Zidda anche il presidente del consorzio universitario nuorese, Sergio Russo, tende all’ottimismo: «Dopo la manifestazione in Camre di commercio io mi sforzo di cercare l’aspetto positivo. L’assessore Mongiu ha detto due cose importanti: 1) ha detto che è disponbile a sostenere l’ateneo nuorese; 2) e che pnta all’eccellenza all’interno di un progetto condiviso. Si tratta di due cose che io, in linea di principio, accolgo volentieri».
 Detto questo però anche per Sergio Russo adesso si tratta di «dare seguito e con rapidità» agli impegni assunti, perchè la programmazione dei corsi, anche per quelli nuoresi, avverrà «in tempi brevi».
 A nome degli studenti, Manuel Floris, rappresentante dei colleghi nel senato accademico allargato dell’Università di Cagliari, in sintesi propone che «l’Università di Cagliari, mantenga attivi i corsi presso le sedi periferiche di Nuoro, Iglesias e Oristano, e chiuda gli analoghi corsi presso la sede di Cagliari; inoltre proponiamo il trasferimento in queste sedi di un ciclo completo di formazione universitaria che và dalla laurea triennale fino al master di secondo livello. In questa maniera verranno rispettati i requisiti minimi imposti dai decreti Mussi».
 Tutte queste proposte saranno presentate al senato accademico di Cagliari e sono già state inoltrate alla Regione e agli enti locali interessati. «Inoltre - continua Floris - proponiamo che la Regione si faccia garante per la stipula di una convenzione ventennale fra l’Università di Cagliari e gli enti che gestiscono le sedi staccate, in questa maniera si eviterà che i corsi vengano chiusi a causa della legge finanziaria del 2007».(n.b.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
 
POLICLINICO
Sit-in giovani medici
 
CAGLIARI. Pretendono per il prossimo gennaio un concorso per l’ammissione alle scuole di specializzazione. Nell’attesa, i neolaureati in Medicina si ritroveranno stamattina alle 13.30 davanti al Policlinico di Monserrato per un sit-in.
 
1 – altravoce.net
Scienza e clima
Si parla di clima e di rischi per l’umanità stasera a Cagliari nella sala conferenze dell’edificio Sali scelti, nel parco di Molentargius (accesso da via La Palma). Dalle 17,30 gli interventi del prof. Alberto Marini, dell’Università di Cagliari (“I mutamenti climatici”) e del geologo Giosuè Loj, anche lui dell’Università di Cagliari (“La desertificazione in Sardegna e le strategie in atto”). Organizzata il comitato Scienza Società Scienza.
 
 
 
 

Questionario e social

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