UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 18 novembre 2007

Domenica 18 novembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 novembre 2007

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna





1 – L’Unione Sarda
Pagina 26 – Cronaca di Cagliari

Università. Sono nove i consiglieri del Cda che voteranno no alla proposta del rettore
Tasse, Mistretta rischia la bocciatura
Gli studenti: «Non c’è un piano per migliorare i servizi»

A una settimana dalla seduta del Cda dell’Ateneo la proposta di Mistretta di aumentare le tasse universitarie rischia la bocciatura.
La proposta di Pasquale Mistretta di aumentare le tasse universitarie rischia la bocciatura. A poco più di una settimana dalla seduta del consiglio d’amministrazione dell’Ateneo di Cagliari, che il 26 e 28 novembre discuterà e voterà il nuovo regolamento, sono nove i consiglieri che annunciano il loro voto contrario. Altri sono incerti. Difficile dunque che il rettore abbia dalla sua la maggioranza.
Al netto rifiuto degli studenti, che nel Cda possono contare su cinque rappresentanti (un numero cresciuto qualche anno fa proprio su richiesta di Mistretta), si aggiunge quello di due consiglieri del personale tecnico e amministrativo, di un docente di seconda fascia e del rappresentante del ministero dell’Università. Se alla seduta saranno presenti tutti gli attuali componenti del consiglio d’amministrazione (venti in tutto), la soglia da superare per il passaggio dell’aumento delle tasse è di dieci voti, compreso il sì del rettore (che in caso di parità ha valore doppio). Insomma l’intera manovra, che punta a incrementare le tasse universitarie (le più basse d’Italia e congelate dal 2001), rischia una clamorosa bocciatura. I cinque rappresentanti degli studenti (Giuseppe Frau e Lorenzo Espa di Università per gli studenti, Antonio Tamponi e Andrea Marrone di Ichnusa, Andrea Zucca di Sinistra universitaria) sono contrari all’aumento. «Non vediamo una razionalizzazione delle spese e dei costi in Ateneo - spiega Espa - e non c’è un piano per migliorare i servizi, così come non si fa alcun riferimento alla premialità degli studenti migliori». Voto contrario anche da parte di Giuseppe Arca, docente di Ingegneria: «Il momento è difficile e non si può gravare sulle famiglie con costi aggiuntivi». Una filosofia che è propria anche di Onorio Petrini, consigliere regionale e rappresentante del ministero, che aggiunge: «Preferirei un incremento dei controlli su quegli studenti che non pagano niente».
Compatti nel no anche due dei tre rappresentanti del personale tecnico e amministrativo: «Sono propenso a votare contro - dice Giuseppe Casanova - perché la situazione economica delle famiglie è complicata. Anche se sarebbe opportuno un ritocco delle tasse, le più basse in Italia». «Questo regolamento - sottolinea Paolo Deidda - così com’è non può essere votato. Sono disponibile ad aprire una trattativa, anche se il rettore non sembra di questo parere». In forse Michele Meloni (rappresentante dei ricercatori): «Valuterò, perché è una decisione difficile», spiega, mentre Giovannino Melis, docente di Economia, evidenzia che «il ritardo con cui arriva la proposta fa gravare sugli studenti un aumento delle tasse non previsto». Insomma il fronte del no cresce e potrebbe superare quello dei sì. Bocciando aumento delle tasse e Mistretta.
MATTEO VERCELLI



2 – L’Unione Sarda
Pagina 26 – Cronaca di Cagliari

Elezioni
Ecco i nuovi amministratori


Il rettore lo ha detto in modo inequivocabile: la decisione sul regolamento delle tasse (con un incremento che consentirà di incassare 4 milioni è mezzo di euro in più) sarà presa dal consiglio d’amministrazione vecchio. Dunque i consiglieri rappresentanti di docenti e personale tecnico e amministrativo, appena eletti nelle votazioni del 15 e 16 novembre, resteranno alla finestra.
Questi i nuovi componenti eletti (in attesa dell’ufficializzazione dell’ufficio elettorale dell’Ateneo). Faranno parte del nuovo consiglio d’amministrazione (2007-1010) i docenti Roberto Malavasi, Giuseppa Tanda, Gaetano Ranieri, Marco Pitzalis, Enzo Tramontano, Barbara De Nicolo, i ricercatori Guido Mula, Michele Meloni e Giovanni Coinu. Per il personale tecnico eletti Stefano Seu, Tomaso Demontis e Irene Dessanai. Siederanno in senato accademico Francesco Raga, Anna Maria Fadda, Carlo Carcassi, Alessandra Fanni, Francesco Atzeni, Francesco Sitzia (per i docenti), Daniela Zedda e Giuseppe Casanova (personale non docente). Completano la tornata i dieci docenti (Cardia, Sirigu, De Montis, Angiolillo, Giovanni Floris, Zuddas, Mastinu, Arca, Nurchi e Tore), i cinque ricercatori (Locci, Funedda, Antioco Floris, Piras, Atzori) e i cinque rappresentanti del personale tecnico e amministrativo (Pilo, Lai, Gioffrè, Guidi, Leo) eletti nel senato accademico allargato. (m.v.)


3 – L’Unione Sarda
Pagina 29 – Cronaca di Cagliari

Record di iscritti sardi
Admo, vent’anni in prima fila per le donazioni


In vent’anni di vita ha portato 22mila sardi a iscriversi nel registro donatori di midollo osseo. Un’attività di promozione e sensibilizzazione che ha posto l’associazione donatori di midollo osseo (Admo), guidata dal presidente Licinio Contu, al primo posto in Italia nel rapporto tra iscritti e residenti con una percentuale di 13,6 donatori su mille abitanti mentre la media nazionale è del 5,8. Ma bisogna fare di più: «Molte persone stanno raggiungendo l’età massima per far parte del registro - fa sapere Contu - e dunque serve un ricambio continuo».
Nata il 19 novembre del 1987, l’Admo con il suo lavoro (attualmente sono 43 le sezioni dell’associazione sparse in tutta l’Isola) ha permesso di regalare a 109 malati un trapianto di midollo osseo, attingendo dal registro dei donatori sardi. La metà sono strati trapiantati in Sardegna, a Cagliari (35 all’ospedale Binaghi, 12 al Microcitemico e 7 all’Oncologico). Ma in 35 casi la generosità dei sardi è arrivati in Penisola (sempre nel nord Italia e in un caso al sud, a Reggio Calabria) e 21 volte fuori dai confini italiani, fino agli Stati Uniti, al Canada e a numerosi paesi europei. «È indispensabile - spiega Contu - avere donatori provenienti da tutta la Sardegna per avere una differenziazione genetica maggiore. Trovare un donatore compatibile nell’ambito familiare è del 30 per cento. Dunque iscriversi al registro è un atto importantissimo per combattere malattie come leucemia e talassemia». Lo possono fare le persone di età compresa tra i 18 e 45 anni.
Anche nelle donazioni ci sono continue novità e frontiere da superare. È il caso della crescita della donazione delle cellule staminali prelevate dal sangue periferico: «Meno complicato - spiega Contu - e che permette di avere più cellule staminali, ma anche con un maggior rischio di rigetto in caso di trapianto». In Sardegna invece non esiste ancora la possibilità della donazione del cordone ombelicale: «La Regione - evidenzia il presidente dell’Admo - ci pensa da tanti anni ma non ha mai messo in pratica i propositi».
Si parlerà anche di questi temi sabato 24 novembre, al palazzo dei congressi della Fiera internazionale della Sardegna, a Cagliari, in occasione della festa per i vent’anni dell’Admo. La giornata inizierà alle 9: tanti gli interventi in programma, per analizzare problemi e obiettivi futuri. Spazio anche alla consegna delle pergamene ai 109 donatori. ( m.v. )


4 - L’Unione Sarda
Pagina 63 – Cultura
La città si sveglia e va a spasso con la scienza

Possiamo confrontarci con una dimensione invisibile ai nostri occhi? Quali sono, e che sensazioni suscitano, le notizie sui cambiamenti climatici? Si può fare la storia e la geografia della matematica? Cosa si nasconde dietro il cioccolato?
Gli ultimi appuntamenti organizzati a Cagliari dal comitato Scienza Società Scienza cercano di offrire risposte a queste domande. Si inizia oggi con Giuseppe Mezzorani (docente di Fisica delle Particelle all’università di Cagliari) che affronterà un tema spinoso: “È meglio essere uomo o atomo?” (Science Café, all’Exmà, con inizio alle 10,30).
Domani è la volta della proposta di teatro scientifico della compagnia Tascusì al Teatro delle Saline, con inizio alle 19, ingresso 5 euro (il ricavato servirà a finanziare nuove attività divulgative del comitato organizzatore). Il titolo dello spettacolo (“Cataprisma: i cambiamenti climatici e le loro sfaccettature”) svela l’intento dei due autori (i danzatori e coreografi Rossana Luisetti e Roberto Tadeu de Azevedo): dissacrare le paure e le nevrosi dei consumatori, anche quando si rivelano grandi produttori di rifiuti non differenziati. Il teatro-danza che la compagnia Tascusì ci presenta (dopo “Capabilities” e “FisicaMente”, rispettivamente basati su economia e scienze dure) racchiude in fondo una serie di denunce: dello spreco nell’era del risparmio, dell’ignoranza nell’era della conoscenza, dell’incomunicabilità nell’era della comunicazione. L’opera mostra anche la dirompente presenza del mezzo televisivo, che invece di informare confonde e stordisce: le notizie di catastrofi naturali si susseguono e non tutti dispongono di un prisma attraverso il quale vedere i colori, una lente in grado di leggere la realtà. È come se quel prisma, quella lente, non riuscisse a giungere a ciascuno di noi. Ecco perché la scienza ha il dovere, non solo il diritto, di avvicinarsi alla gente. Su questi temi, il 21 novembre, due docenti dell’Università di Cagliari proveranno a riavvicinare la scienza al pubblico: Alberto Marini (“I mutamenti climatici”) e Giosuè Loj (“La desertificazione in Sardegna”) parleranno a partire dalle 17,30, nella sala conferenze dell’edificio Sali Scelti al Parco di Molentargius “Le Saline”. Interverrà Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente.
Le attività divulgative organizzate dal comitato Scienza Società Scienza proseguiranno il 22 alle 11 con le recite dei bambini della scuola media di Dolianova (“Un fantastico viaggio nel tempo”) e alle 17, con il teatro dei ragazzi del liceo Pacinotti (“Scienziato? No prego, mercante di stoffe molto curioso”) al teatro delle Saline. Si concluderà con la relazione di Giorgio Bagni, docente di didattica e storia della matematica all’Università di Udine (il 23 novembre, nell’aula magna del dipartimento di matematica, alle 17) sul tema “Storia e geografia della matematica”, e il seminario di Luca Pani (direttore di ricerca dell’Istituto di tecnologie biomediche del CNR di Cagliari): “Dai Giaguari al Genoma, Storia segreta del cioccolato” (Science Café, all’Emà, alle 10,30).
Il bilancio della settima edizione della settimana cittadina della scienza, organizzata dal comitato Scienza Società Scienza e ospitata dall’ente Parco di Molentargius nell’edificio Sali scelti, è sicuramente positivo: oltre duemila persone hanno visitato le mostre (in casa con la scienza, officina dei giochi e degli esperimenti, educazione alle energie rinnovabili, estrazione del Dna) e partecipato alle conferenze. Significative anche le parole pronunciate dal Presidente Soru, il quale, intervenendo alla giornata inaugurale (8 novembre) dopo aver sottolineato il bisogno di conoscenza scientifica per la Sardegna, e non solo per chi intraprende carriere tecnico-scientifiche, ha espresso l’auspicio di veder realizzato un museo interattivo nello stile dei più moderni Science Center. Anche l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu, ha espresso un forte apprezzamento per l’iniziativa del comitato Scienza Società Scienza e ha poi annunciato l’intenzione di far nascere i Presìdi della Scienza. Perché anche l’analfabetismo scientifico si combatte con il coinvolgimento e la partecipazione, facendo di matematica, fisica, chimica e biologia materie comprensibili e più vicine.
ANDREA MAMELI



5 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna

Midollo osseo, è record
Sardi primi in Italia. Contu: «Ma non basta»

SABRINA ZEDDA


CAGLIARI. Ventidue mila iscritti, 109 donazioni, un esempio da imitare nella diffusione della cultura della donazione, ma anche un cruccio: la mancanza in Sardegna di una banca del cordone ombelicale.
L’Admo (Associazione donatori midollo osseo) compie 20 anni e ha deciso di tracciare il bilancio della sua attività. Lo farà il 24 novembre alla Fiera internazionale della Sardegna con un convegno e una serata di spettacoli e premiazioni.
Licinio Contu, genetista e presidente dell’Admo, presenta i numeri della sua associazione gonfio d’orgoglio. I numeri li conosce a memoria e li snocciola uno dietro l’altro. Contu parte da una data: 19 novembre 1987, giorno in cui l’Admo nasce per «promuovere la cultura della solidarietà e reclutare volontari da iscrivere nel Registro sardo donatori midollo osseo». La sensibilità dei sardi non è mai venuta meno: attualmente sono 22.179 gli iscritti al registro, 109 dei quali hanno donato il midollo osseo dentro e fuori dalla Sardegna. Dati di tutto rispetto, soprattutto se si pensa che nell’isola si contano 13,6 donatori ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 6 donatori ogni mille abitanti. Eppure, fa sapere Licinio Contu, tanto buon cuore non basta: l’obiettivo è arrivare ad avere un registro regionale che arrivi a contare almeno 30-40 mila iscritti. «Questo perché - spiega il presidente dell’Admo - in Sardegna il grado di differenziazione genetica tra gli abitanti è piuttosto ampio, rendendo quindi ancora molto difficile trovare un donatore compatibile››. Se, infatti, trovarlo nella propria cerchia familiare è possibile nel 30% dei casi, fuori dalla famiglia le possibilità si fanno ancora più ristrette.
Dei 109 donatori effettivi citati da Contu, 53 hanno donato a malati sardi, 35 a malati di altre regioni d’Italia, 21 hanno addirittura donato il loro midollo osseo a persone che stavano in Germania, Usa, Francia, Inghilterra, Polonia e, Norvegia, Austria, Canada e Spagna. Un atto di generosità non per tutti quello della donazione del midollo osseo: oltre a godere di un buon stato di salute, bisogna avere un’età tra i 18 e i 45 anni. Dopo i 55 anni si viene cancellati dal registro. Da qui l’appello di Licinio Contu a che nuovi volontari si facciano avanti, perché, seppure ogni anno i nuovi donatori siano qualcosa come duemila, diventa necessario rimpiazzare quelli che sono cancellati. Grazie al progresso scientifico, oggi le cellule staminali non si ottengono solo dal midollo osseo: è possibile ricavarle anche dal sangue periferico e da quello del cordone ombelicale.
Tuttavia su quest’ultimo punto la Sardegna è ancora indietro: manca una banca regionale del cordone ombelicale: «Negli anni abbiamo chiesto aiuto alle varie amministrazioni che si son succedute - dice Contu - ma non è servito a nulla». La giornata del 24 si articolerà in un convegno, la mattina, con numerosi esperti, mentre la sera saranno premiati i donatori effettivi.

6 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Cagliari
Ateneo: ora le imprese entrano all’Università
Meeting tra studenti, aziende e big dell’industria per prevenire la crisi post laurea

STEFANIA SIDDI

CAGLIARI. Per colmare il vuoto che si crea tra il conseguimento della laurea e il primo impiego, l’Ateneo cagliaritano ha sperimentato un “meeting” tra domanda e offerta di lavoro. Venerdì scorso, quattrocento studenti hanno incontrato alcune aziende locali e i due big Saras ed Energit.
Come inserirsi nel mondo del lavoro una volta raggiunto il traguardo della laurea? Quali sono gli sbocchi occupazionali del corso prescelto, come scrivere un curriculum e presentarsi ai datori di lavoro? E cosa possono fare i tanti, troppi, laureati in materie umanistiche? Se i titoli e la conoscenza non bastano a garantire un rapido accesso al mondo del lavoro, ci sono delle carte che si possono giocare. Indipendentemente dal tipo di laurea ottenuta, nel mondo del lavoro è meglio affacciarsi con largo anticipo, preparati e con la cassetta degli attrezzi ben fornita. E per chiarire le idee di laureandi e laureati, la Direzione orientamento e comunicazione dell’Università venerdì scorso ha organizzato un incontro al T-hotel fra aziende locali e chi sta muovendo i primi passi nel mercato del lavoro, presenti anche i big Saras e Energit. Ad accettare l’invito sono stati circa 400 studenti.
Si tratta del primo evento del genere organizzato dall’ateneo cagliaritano, ma è il segnale di una svolta cominciata l’anno scorso, quando l’Università è entrata a fa parte di AlmaLaurea, un consorzio di cinquantasei atenei, sostenuti dai ministeri dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, nato nel 1996 a Bologna. AlmaLaurea infatti affianca gli atenei nella valutazione, nelle scelte didattiche, programmatiche e di orientamento, svolgendo anche un supporto nella formazione e nei servizi agli studenti. Altro scopo, è quello di «agevolare e democratizzare - è scritto nel sito Internet - l’accesso dei giovani al mercato del lavoro italiano ed internazionale». Per favorire questo processo, partirà un corso per l’orientamento al lavoro e uno sui saperi aggiuntivi e le competenze trasversali.
Nel 2007 si sono tenute 18 sessioni simili con 1.200 studenti; 4 edizioni sui saperi aggiuntivi, cui hanno partecipato in 300. A breve partirà anche un corso di sostegno alle lauree deboli. Nell’inserimento lavorativo giocano un ruolo importante i tirocini formativi. Dal 1999 se ne sono svolti più di 6.500, grazie alle convenzioni stipulate con circa 2.000 aziende, enti e studi professionali. Un servizio importante è quello del curriculum online, una banca dati di laureati e laureandi che consente di creare un canale privilegiato tra domanda e offerta. Sono circa 250 le aziende che attraverso questo servizio hanno richiesto più di 1.000 figure professionali, e al 26 per cento dei tirocinanti è stato proposto un contratto, non sempre però a tempo indeterminato.
Dai dati nazionali emerge che la laurea con più sbocchi lavorativi è quella in ingegneria, mentre all’ultimo posto c’è medicina, per via della specializzazione. Anche se nel lungo periodo è quella che ripaga di più. Più rapido, invece, l’accesso con le lauree sanitarie.

7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 – Cagliari

Pianta giurassica all’Orto
Fino al 1994 la Wollemia sembrava estinta


CAGLIARI. Non avranno bisogno di fare un viaggio nel tempo gli appassionati di botanica per trovarsi davanti ad una pianta contemporanea dei dinosauri. Da ieri, l’orto botanico ospita un raro esemplare di Wollemia nobilis, vero e proprio “fossile vivente” che risale all’Età della pietra e si mantiene in forma, sostengono gli esperti, da 200 milioni di anni. In realtà, la comunità scientifica credeva si fosse estinta, almeno fino all’agosto del 1994. Quando una guardia forestale del Parco Nazionale del New South Wales, David Noble, ne scoprì una piccola popolazione in una gola di arenaria nel Parco Nazionale Wollemi in Australia. Un’equipe di botanici identificò la pianta come appartenente a una specie di “Araucariaceae”. Da analisi svolte su uno dei ritrovamenti fossili più vecchi, oltre 90 milioni di anni, è risultato che questa conifera maestosa non si è modificata geneticamente.
Il direttore del dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari, Mauro Ballero, ha ricevuto i primi visitatori che hanno potuto ammirare il raro esemplare. La sua origine risale presumibilmente alla formazione giurassica di 200 milioni di anni fa: è sopravvissuta alle glaciazioni e alle catastrofi naturali. La pianta, la cui corteccia assomiglia un po’ a quella del pino, deve la sua esistenza fino ad oggi alla sua abilità unica di generare getti sempre nuovi dalla profondità delle radici, malgrado fulmini o incendi boschivi. Il “fossile vivente” è stato esposto nell’ambito delle manifestazioni culturali e di informazione ambientale concordate col Comune di Cagliari.

 

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