UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 14 novembre 2007

Mercoledì 14 novembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 novembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Architettura al posto dell’ospedale militare
Ateneo. Ma sul caro tasse Soru gela gli studenti: «Non interveniamo»
 
Andrà all’Università l’ex ospedale militare: «La settimana prossima - ha annunciato il presidente della giunta regionale Soru in un incontro con il Consiglio degli studenti e con il rettore Mistretta- firmeremo il passaggio di proprietà dallo Stato alla Regione. Potrà ospitare la facoltà di Architettura».
Dopo un anno di richieste andate a vuoto Soru ieri ha incontrato i rappresentanti degli studenti universitari nell’aula magna dell’ex clinica Aresu. Tanti gli argomenti sul tavolo. Così come gli spazi che il presidente della Regione vuole riservare all’Università: «Penso alla clinica Macciotta una volta che sarà trasferita a Monserrato. Ma anche al San Giovanni di Dio quando non sarà più ospedale. Senza dimenticare il futuro campus nell’ex Semoleria con i suoi mille posti letto per i fuori sede«. Si è parlato anche di diritto allo studio: «Stiamo investendo molto - ha detto Soru - basti pensare ai sei milioni di euro di contributi per il costo della casa agli studenti che arrivano da fuori. Ci sarà anche un altro progetto per un’altra casa studente nel centro storico». Doccia fredda per gli studenti sul possibile contributo regionale per evitare l’aumento delle tasse prospettato dal rettore: «Non è nostra materia. Facciamo la nostra parte - ha concluso Soru - dando più risorse per le borse di studio». (m.v.) 
 
2 - L'Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - pagina 21
Policlinico. Anatomia Patologica chiusa: polemiche
Autopsie pendolari per un reparto sbarrato
   
Il reparto, aperto due anni fa, chiuso per i costi eccessivi. Il caso alla Regione: interrogazione del consigliere Carlo Sanjust. Il trasferimento dei reperti per le analisi all'ospedale Civile crea disguidi.
Al Policlinico il reparto di anatomia patologica è chiuso da 120 giorni. Ufficialmente per contenere le spese: il servizio costava 60 mila euro al mese, utilizzati per pagare un'équipe esterna guidata dal professor Giuseppe Santacruz.
INTERROGAZIONE Adesso il caso è finito in consiglio regionale: Carlo Sanjust ha presentato nei giorni scorsi un'interrogazione diretta al presidente della giunta, dove si chiede di spiegare i motivi della chiusura. Anche perché, a giudicare dal documento presentato dal consigliere di Forza Italia, non sarebbe una fine indolore. I macchinari e le attrezzature del reparto, inaugurato due anni fa, sono costate 427.000 euro. Una cifra di tutto rispetto, spesa per acquistare le migliori apparecchiature disponibili sul mercato.
IL RISCHIO Ora queste strumentazioni rischiano di essere buttate: «Le attrezzature non possono restare inutilizzate perché sono molto sensibili e si deteriorerebbero. Questo renderebbe le macchine inservibile e da rottamare, già dalle prossime settimane», si legge nel documento.
Inoltre, lo stop del servizio del Policlinico ha creato un altro contrattempo: le autopsie e gli altri esami devono essere eseguiti al San Giovanni di Dio, dove è ancora attivo un altro reparto. Anche su questo aspetto si basa l'interrogazione di Sanjust: «È assurdo che i reperti umani da analizzare vengano costantemente portati da Monserrato al San Giovanni. Dei trasferimenti che, oltre ai ritardi nei tempi di consegna dei referti, avrebbero provocato confusioni ed errori diagnostici. Molti di questi hanno messo in serio rischio la salute degli utenti».
AUTOPSIE Ma la chiusura del reparto è discutibile anche sotto un altro punto di vista: dei due servizi di anatomia patologica che fanno capo al Policlinico universitario, è stato interrotto quello dotato dei macchinari più moderni. E soprattutto, l'unico ad avere un futuro certo, vista la prossima chiusura del San Giovanni di Dio.
PROGETTI «Il piano sanitario esprime la volontà di chiudere definitivamente l'ospedale Civile e per questo motivo si sta mandando avanti la progressiva dismissione dei servizi operanti». Insomma, una contraddizione: c'è l'intenzione di chiudere l'ospedale in futuro, ma nell'immediato si preferisce bloccare il reparto di anatomia patologica del Policlinico. Ecco perché Sanjust chiede il ripristino del servizio, in modo da evitare danni ai pazienti della struttura ospedaliera. (m.r.)
 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 19
Università, nessun salvagente da Roma
Il ministero: Cagliari ha deciso la soppressione dei corsi
Il sottosegretario Nando Dalla Chiesa ha risposto all’interrogazione di Bruno Murgia (An)
 
 «Così - sottolinea il deputato - muore l’Università nuorese. Adesso i giovani devono mobilitarsi, far sentire la loro voce».
«In base alla nuova normativa le Università sono autonome nel definire la propria offerta formativa e nel decidere la soppressione di alcuni corsi di studio dalle stesse attivati». È questa, in sintesi, la risposta data dal sottosegretario Nando Dalla Chiesa all’interrogazione presentata da Bruno Murgia, deputato di Alleanza nazionale che chiedeva conto della chiusura dei due corsi triennali di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze del Servizio sociale dell’Università di Nuoro. Un evidente ridimensionamento dell’ateneo barbaricino, disposto dal Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari sulla scia del decreto Mussi che dispone la mancata attivazione dei corsi di laurea che non dispongono di almeno nove docenti titolari di cattedra.
UN DURO COLPO «La soppressione dei corsi triennali di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze del Servizio sociale nella sede gemmata dell’Università di Nuoro è stata, purtroppo, confermata dalla risposta datami dal Governo e che non mi soddisfa affatto - scrive Bruno Murgia in una nota -. È un duro colpo per i giovani nuoresi che vedono così uccisa la speranza di una sempre più valida formazione superiore sul territorio. È un duro colpo per la crescita delle nuove generazioni alle quali rivolgo un invito alla mobilitazione».
LA RISPOSTA «Il percorso normativo che ha causato la soppressione di questi corsi - spiega Murgia - è da individuarsi soprattutto nel decreto ministeriale del 3 luglio 2007, nel quale si dispone che le Università sono autorizzate a razionalizzare la loro offerta formativa anche prevedendo la chiusura dei corsi. Determinante è stato anche il decreto del 31 ottobre 2007, numero 544, nel quale si definiscono requisiti minimi per l’attivazione di nuovi corsi universitari che indicano la dotazione minima della docenza di ruolo necessaria: proprio in merito a questa disposizione la Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari ha dovuto ridurre il numero dei corsi di laurea da attivare nel corso degli anni 2008-2009 da 13 a 8. Nel corso del tempo - prosegue Murgia - a nulla sono serviti gli interventi del sindaco, del presidente della Provincia e dei consorzi e a questo si è unita, ovviamente, la gestione dissennata di questa problematica situazione da parte della Regione Sardegna».
L’APPELLO «Anche l’Università di Cagliari, - conclude il deputato di An Bruno Murgia - che si trincera dietro alla fredda necessità di dover razionalizzare l’offerta formativa in relazione a criteri di efficienza e di qualità stabiliti dalle disposizioni del Ministero, dovrebbe compiere degli sforzi maggiori proprio per evitare la chiusura dei corsi a Nuoro e soprattutto per aumentarli, favorendo così la formazione dei giovani nuoresi. Sono convinto che resta compito principale dell’Università quello di promuovere la cultura ovunque e non certo di sopprimerla». 
 
4 – L’Unione Sarda
Prov Gallura Pagina 50
Tempio. Scienze religiose
Euromediterraneo: arriva il via libera ai corsi di laurea
 
 I corsi sono già partiti, dopo il via libera della Santa Sede e del Ministero dell’istruzione, l’Euromediterraneo di Tempio, è l’unico istituto in Sardegna che ha i titoli per il rilascio delle lauree triennali e specialistiche di scienze religiose. Ieri mattina, il rettore della scuola della Diocesi della Gallura, don Franco Saba ed il vescovo Sebastiano Sanguinetti, hanno spiegato i contenuti del provvedimento che mette l’Euromediterraneo sullo stesso piano di altri piccoli poli universitari italiani. Sarà quindi possibile, soprattutto per gli insegnanti di religione, completare il corso di studi e mettere la parola fine ad alcuni problemi, già rilevati per molti docenti delle scuole pubbliche, riguardo al conseguimento dei titoli richiesti allo Stato. In questo caso, Tempio l’ha spuntata su Cagliari e Sassari. Soltanto tra qualche mese, infatti, altre due scuole avranno nell’isola i via liberi necessari per poter avviare i corsi che invece l’Euromeditterraneo ha già affidato ai suoi docenti. Per la presentazione delle nuove lauree, ieri, c’erano anche nell’Auditorium dell’alta scuola di formazione e riceca, i rappresentanti dei comuni di Olbia e Tempio, della Provincia e altri soggetti che operano con l’istituto. Il vescovo Sebastiano Sanguinetti ha indicato le priorità della scuola, anche alla luce dei nuovi importanti obiettivi imposti dalla svolta riguardante le possibilità in termini di titoli. «Abbiamo necessità», queste le parole di Sanguinetti, «di un luogo dove sia possibile approfondire e studiare la nostra realtà del tutto particolare. La Gallura, come luogo di incontro di culture, popoli e idee, costituisce una sorta di laboratorio che ci impone una visione lungimirante e approfondita dei fenomeni». In effetti l’Euromediterraneo acquista, con le laurea specialistiche, un valore superiore che lo pone tra i punti di riferimento per studiosi e ricercatori di scienze religiose e teologia. «Abbiamo cercato», spiega il rettore dell’Istituto, don Gianfranco Saba, «di mettere insieme, non senza difficoltà l’approfondimento delle scienze religiose con quelli che sono gli sbocchi professionali, anche dal punto di vista economico, più interessanti. Ricordo la collaborazione avviata con importanti aziende pubbliche e private, come la Asl, e quest’ultimo importante risultato che ci consente di portare a Tempio operatori, non solo delle scuole, che hanno urgente necessità di completare il corso di studi secondo quanto prevedono le disposizioni del Ministero dell’Istruzione». Attualmente seguono i corsi dell’Euromediterraneo circa 300 studenti. 
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 1022
sanità
Oggi la Giornata del diabete
 
La statua di Carlo Felice illuminata dalle 18 alle 20. Anche in città oggi si celebra la Giornata mondiale del diabete. Quest’anno la manifestazione, per la prima volta, sarà sotto l’egida delle Nazioni Unite. In Sardegna il coordinamento degli eventi è stato affidato a Maria Antonietta Zedda, responsabile del Servizio di diabetologia dell’età evolutiva della I Clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari. Il diabete mellito è una malattia cronica complessa che può essere causato da una insufficiente produzione di insulina (diabete tipo 1) o dalla incapacità delle cellule, del corpo umano, di utilizzare appropriatamente l’insulina che viene prodotta (diabete tipo 2). Il diabete è una malattia seria e può portare, se trascurata, a invalidità o morte.
La forma nettamente più frequente in età pediatrica è rappresentata dal diabete tipo 1. In Sardegna si verificano ogni anno circa 100 nuovi casi di diabete infantile, un valore che, rapportato alla popolazione pediatrica, è circa 5 volte più alto rispetto alla media nazionale e tra i più alti al mondo. L’incidenza annuale nell’Isola è, nei bambini di età inferiore a 15 anni, di 42 su 100 mila ed è ormai vicina alla Finlandia, la più alta al mondo. 

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Via i corsi gemmati dalla facoltà di Scienze politiche di Cagliari 
«Università, i tagli sono confermati» 
Bruno Murgia (An): è un duro colpo per i giovani nuoresi 
Il governo ha risposto all’interrogazione del parlamentare 
 
NUORO. Niente da fare, il taglio ai corsi universitari resta tutto in piedi. Lo ha comunicato Nando Dalla Chiesa sottosegretario alla Ricerca al deputato nuorese, Bruno Murgia, che aveva interrogato il ministro sul caso nuorese. E adesso è lo stesso parlamentare di An a commentare la risposta del Governo sulla alla soppressione di due corsi di laurea nell’università gemmata di Nuoro.
 «La soppressione dei corsi triennali di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze del Servizio sociale nella sede gemmata dell’Università di Nuoro è stata, purtroppo, confermata dalla risposta datami dal Governo, una risposta che non mi ha assolutamente soddisfatto. Si tratta infatti di un duro colpo per i giovani nuoresi che vedono così venir meno la speranza di una sempre più valida formazione superiore sul territorio. E’ un duro colpo inoltre per la crescita delle nuove generazioni alle quali rivolgo un invito alla mobilitazione». Poi Murgia commenta così la risposta alla sua interrogazione sull’argomento data da Nando dalla Chiesa, sottosegretario al Ministero dell’Università ed alla ricerca. «Il percorso normativo che ha causato la soppressione di questi corsi - spiega Murgia - è da individuarsi soprattutto nel decreto ministeriale del luglio 2007, n. 362, con il quale si dispone che le Università sono autorizzate a razionalizzare la loro offerta formativa anche prevedendo la chiusura dei corsi. Determinante è stato anche il decreto ministeriale del 31 ottobre 2007 n. 544, nel quale si definiscono i requisiti minimi per l’attivazione di nuovi corsi universitari e che indicano la dotazione minima della docenza di ruolo necessaria: proprio in merito a questa disposizione la Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari ha dovuto ridurre il numero dei corsi di laurea da attivare nel corso dell’anno accademico 2008-09 da tredici a otto».
 «Nel corso del tempo - prosegue Bruno Murgia - a nulla sono valsi gli interventi del sindaco di Nuoro, del presidente della Provincia di Nuoro e dei consorzi, ed a questo si è unita, ovviamente, la gestione dissennata di questa problematica situazione da parte della Regione Sardegna».
 «Anche l’Università di Cagliari - conclude il deputato nuorese di An - che si trincera dietro alla fredda necessità di dover razionalizzare l’offerta formativa in relazione a criteri di efficienza e di qualità stabiliti dalle disposizioni del Ministero, dovrebbe compiere degli sforzi maggiori proprio per evitare la chiusura dei corsi a Nuoro e anzi aumentarli, favorendo in questo modo la formazione di tanti giovani nuoresi. Sono convinto che resta compito primario dell’università quello di promuovere la cultura ovunque non certo quello di sopprimerla».(n.b.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Olbia
Nasce l’Istituto di scienze religiose: la Santa Sede riconosce l’università 
 
TEMPIO. Ormai è ufficiale: il primo Istituto Superiore di Scienze Religiose della Sardegna nasce a Tempio.
 Dopo un iter complesso, la Santa Sede ha dato il nullaosta, facendo pervenire al vescovo Sebastiano Sanguinetti e a don Gianfranco Saba, direttore dell’Istituto Euromediterraneo, la pergamena che contiene il tanto atteso riconoscimento giuridico.
 Comprensibile la soddisfazione dei due religiosi, che nel corso di una conferenza stampa hanno dato lettura del testo latino del documento che ufficializza la nascita dell’Issr e illustrato le finalità che ne ispireranno l’attività. La nascita dell’Issr in Gallura è «un’impresa nella quale la diocesi punta e investe molto e che fornirà alle comunità del territorio uno strumento per leggere in profondità fenomeni e cambiamenti». Il vescovo ha anche ricordato come altre due diocesi sarde, «pur essendo più titolate, non hanno avuto lo stesso riconoscimento». Quello che nasce in Gallura è, in effetti, il primo istituto del genere nell’isola. «Il riconoscimento giuridico giuridicodell’Euromediterraneo - ha dichiarato don Saba - ha avuto nel dialogo con le istituzioni territoriali un fattore che ne ha agevolato l’iter, rispondendo anche alle linee del processo di Bologna». Ciò significherà che, dopo il 2010, chi ha conseguito titoli accademici nell’Issr di Tempio beneficerà di una certificazione riconosciuta in tutta Europa. I destinatari della nuova offerta formativa saranno soprattutto i laici. Per loro si schiudono diverse possibilità: la formazione post-diploma con il corso triennale di scienze religiose, la specialistica con il biennio superiore di perfezionamento, il corso in arte sacra e diverse specializzazioni in pedagogia interculturale, bioetica interreligiosa e management in contabilità informatizzata. Proposte che stanno suscitando un forte interesse, tanto più che non si sono ancora chiusi i termini per le iscrizioni ai nuovi corsi di scienze religiose che a giorni saranno attivati a Tempio e Olbia. Il riconoscimento giuridico dell’Issr è stato salutato con parole d’apprezzamento dalla classe politica gallurese. Per Elena Burrai, vicepresidente della Provincia, «il nuovo Istituto sarà uno strumento utile per un efficace globalismo culturale»; per Angela Masu, vicesindaco di Tempio, «avrà un rilievo eccezionale perché di grande portata territoriale». Altrettanto positivi sono stati i commenti degli assessori Franco Anziani e Gianni Addis.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 20
Università. La trasmissione “Exit” di La7 sceglie Cagliari come caso nazionale: mai un Rettore più longevo
Mistrettopoli batte ogni record: “Io, come il Papa e Napolitano”
Ilaria D’Amico:si è fatto affiggere in Rettorato persino la targa con il suo nome in calce
di Jacopo Norfo
Mistrettopoli diventa un caso nazionale: «Io, come il Papa e Napolitano, ancora in carica a 75 anni». Scherza, Pasquale Mistretta, davanti alle telecamere di “Exit”. La trasmissione di La7 ha per titolo “l’Università a pezzi”, e ha scelto il caso di Cagliari come la storia più emblematica: nessun Rettore in Italia è rimasto in carica per sei mandati. Mistretta mostra fiero la targa col suo nome fatta affiggere in Rettorato: «Si ricorderanno per sempre di me». E la conduttrice Ilaria D’Amico afferma in diretta: «Persino la targa col suo nome, incredibile». Il servizio è condotto sul filo dell’ironia: l’inviata Alessandra Ferrari intervista anche i nemici storici del Magnifico. Come il docente Paolo Pani, che torna ad agitare lo spettro di Parentopoli: «Che dire delle assunzioni in organico di figli e parenti stretti” – dice - ma soprattutto l’Università dovrebbe essere rinnovamento, e invece a Cagliari è avvenuto esattamente il contrario». O come Giovanni Melis, sfidante di Mistretta alle ultime elezioni accademiche: «È normale che abbia perso, era un copione già scritto- giura- e quando un Rettore resta in carica tanto tempo, si creano rapporti che diventano potentati». Ma lui, il Mistretta dei sei mandati, sembra avere ipnotizzato anche gli studenti: «Sì, noi lo abbiamo sempre votato- conferma Lorenzo Espa- d’altronde non ha mai aumentato le tasse. Le sta aumentando adesso - Sì, è vero, però...». E fuori onda Espa scherza con Mistretta: «Rettore, ha visto?», come se ci fosse accordo sulle dichiarazioni. Mistretta mostra entusiasta “la sua creatura”, la cittadella di Monserrato, mentre il servizio ripercorre le tappe di tutti quei cambi allo statuto, che sono valsi tante elezioni al Magnifico. Sino a farne un caso nazionale di incollamento alla poltrona. La conduttrice prova a sventolare il limite di età superato, lui non si scompone: «Oltre i 75 anni restano in sella solo il Papa e Napolitano- ricorda- però adesso è sicuro: tra un anno e mezzo me ne dovrò andare», sussurra con una punta di malinconia. Magnifica malinconia. Che non cancellerà il primato nazionale della longevità al potere: «Io, come il Papa e Napolitano».
 
Il cambiamento
Una norma blocca-Magnifico e il settebello sarà difficile
■ ■ Per fermare l’ennesima  proroga, è stata necessaria  la norma blocca-Mistretta.  Quella approvata quest’anno  dal Senato accademico -  soltanto con una larghissima  maggioranza- difficile da  prevedere- sarà possibile  una nuova modifica allo statuto  per poter rieleggere ancora  Pasquale Mistretta. Un  blitz già compiuto quattro  volte con sorprendente successo,  in barba ai suoi oppositori.  In futuro un Rettore  non potrà restare in carica  per più di due mandati, e  quattro saranno gli anni di  permanenza nella carica  universitaria più alta. Il Rettore  si era astenuto dalla votazione,  motivandola col  “garbo istituzionale”. Per  cambiare le regole ci vorrebbero  i quattro quinti dei voti,  in pratica una maggioranza  bulgara. E alla successiva  votazione i due terzi, che sarebbero  comunque un mezzo  plebiscito. Mistretta ci  tenterà ancora.
 
Una Parentopoli davvero Unica
Dinastie al potere
■ ■ Vere e proprie dinastie al comando: la Parentopoli accademica si rivela davvero unica, ed è stata ripresa dal
servizio di La7. Corrias, Seatzu, Balestrieri, solo per citare i cognomi più ricorrenti nelle facoltà: famiglie che occupano
diversi posti nell’organico di docenti e ricercatori. E anche gli assegni del dottorato vanno sempre agli stessi giovani-prodigio.
 
Studenti decisivi nelle ultime rielezioni
■ ■ Proprio gli studenti sono  stati decisivi nelle ultime  rielezioni di Pasquale  Mistretta alla guida  dell’ateneo cagliaritano. Voti  fondamentali, che  confermano un rapporto non  sempre conflittuale tra il  rettore e gli iscritti  all’Università. Solo l’annuncio  dell’aumento delle tasse ha un  po’ raffreddato il rapporto.
 
2 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 21
L’incontro. Faccia a faccia tra il governatore Soru e gli universitari alla clinica Aresu
Tasse in aumento per gli studenti, nessun salvagente dalla Regione
Il presidente:«Fino ai ventimila euro di reddito non si dovrebbe pagare proprio nulla»
Dalla Regione non arriverà  nessun salvagente per scongiurare  gli aumenti delle tasse universitarie.  L’incontro tanto atteso  tra gli studenti e il Presidente  della Regione, Soru, non  ha portato i frutti sperati ma  certamente ha aperto uno ampio  varco di discussione per il  futuro dell’Università sarda.  Venerdì scorso il Rettore Pasquale  Mistretta ha messo ancora  una volta sul piatto del bilancio  universitario, l’aumento  delle tasse.  Una proposta di aumenti leggermente  differente dall’ultimo  documento sottoposto  all’attenzione degli studenti.  Ad esempio, i rincari saranno  previsti solo a partire dalla  quarta fascia di reddito. Cioè, a  partire dai 20mila euro. Poi, gli  incrementi andranno a colpire  in maniera proporzionale i redditi  più elevati. Del resto, si dice  ad ogni occasione e lo ha ribadito  il Magnifico anche ieri sera,  nell’aula magna dell’ex clinica  Aresu: «In città si pagano  le tasse più basse d’Italia». Insieme  al Governatore, ad assistere  al consiglio degli studenti  presieduta da Lorenzo Espa,  c’era anche Maria Antonietta  Mongiu, assessore regionale alla  Cultura. Un incontro atteso  per mesi dagli studenti, ripagato  dal lungo dibattito che Soru  ha pazientemente intrattenuto  con gli studenti. Rassicurandoli  sulla politica regionale in favore  dell’Università. Ma soprattutto  snocciolando cifre, descrivendo iniziative e investimenti  a breve, medio e lungo raggio.  Così, se i posti letto del futuro  campus da realizzare nell’ex semoleria,  sono ancora un progetto,  finanziato, ma per ora solo  di carta, sono pronti sei milioni  di euro per contributi casa.  Un po’ di ossigeno contro il  caro-affitto che affligge migliaia  di famiglie con studenti  fuori sede. In attesa che siano  realizzati i promessi 1500 nuovi  posti letto.  Il problema delle tasse non appassiona  il Presidente che  avrebbe voluto affrontare con  gli studenti i temi di una nuova  strategia per il rilancio  dell’Università. «Per quanto mi  riguarda, fino ai 20mila euro di  reddito non si dovrebbe pagare  tasse». Ma ha precisato: «Per  una famiglia che ha un reddito  di 70-80 mila euro, duemila euro  di tasse non mi sembrano eccessive:  in cosa deve investire  se non nella formazione dei figli?». Eppure gli studenti ci avevano  fatto un pensierino. Ma all’Università  decide Mistretta. E  non il governatore.           

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie