Martedì 23 ottobre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 ottobre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 11 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

Un’intervista con Riccardo De Lisa, professore associato di Economia degli intermediari finanziari sull’allarme-mutui apre la rassegna stampa di oggi, che contiene anche notizie sul polo universitario di Monteponi e sui possibili tagli all’università nuorese (denunciati anche su La Nuova). Seguono alcuni avvisi dell’inserto Lavoro de L’Unione Sarda e il resoconto di un convegno organizzato dal Formez in città sullo sviluppo sostenibile, cui ha preso parte tra gli altri il preside di Scienze politiche, Raffaele Paci (v. anche La Nuova). Quello di Giurisprudenza, Massimo Deiana, spiega invece come mai si è reso necessario installare un’inferriata per separare i locali della facoltà dalla adiacente mensa della Caritas.
Su La Nuova segnaliamo un premio in memoria del prof. Antonio Cabitza e alcune borse di studio per ricordare la figura di Gian Adolfo Solinas. Chiude la rassegna un pezzo de La Nuova su un convegno organizzato sulla figura e l’opera di Antonio Gramsci.
1 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 13
«La crisi? In parte è colpa delle banche»
L’esperto - L’opinione di Riccardo De Lisa
 
Il caro-mutui sta mettendo in crisi centinaia di famiglie sarde. Ma di chi è la colpa? Riccardo De Lisa, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Cagliari, non ha dubbi: «Una parte delle responsabilità è delle banche: in questi ultimi anni non hanno contribuito all’educazione finanziaria del risparmiatore».
I consumatori dicono che, qualche anno fa, con i tassi di interesse ai minimi, gli istituti avrebbero dovuto consigliare il tasso fisso e non il variabile. In questo modo si sarebbero evitati i rincari di oggi.
È d’accordo?
«No. I varibili stipulati due/tre anni fa hanno fatto risparmiare parecchio ai clienti. E parlo di risparmi dell’ordine di 200/300 euro. Nel 2002 i finanziamenti a tasso fisso costavano molto di più».
E allora quali sono le cause della crisi delle famiglie?
«Molte persone, al momento della stipula del mutuo variabile, erano allettate dai risparmi, ma non sapevano quali erano i rischi del contratto. E le banche non hanno fatto bene il loro lavoro».
Gli istituti non dovrebbero limitarsi a vendere il prodotto migliore?
«Non solo. Dovrebbero contribuire all’educazione finanziaria dei risparmiatori, spiegando vantaggi e svantaggi di una scelta».
E quali sono i rischi di un variabile?
«È un contratto il cui prezzo sale o scende a seconda dell’andamento del costo del denaro. E così se la Bce aumenta i tassi, è inevitabile un rincaro delle rate. Le banche avrebbero dovuto spiegare, in maniera chiara, questi scenari».
Non ci sono stati finanziamenti concessi a clienti con redditi troppo bassi, e quindi a rischio?
«Non mi risulta. La regola applicata dalle banche è che la rata non deve superare il 40% dello stipendio del cliente. Il problema è un altro».
Vale a dire?
«Oggi un gran numero di famiglie è indebitato ben oltre il 40% della sua capacità reddituale. Il credito al consumo sta diventando una piaga pericolosa. C’è un abuso dello strumento, che porta a un sovraindebitamento. Quasi tutto viene acquistato a rate: televisore, cellulare, viaggi».
Non è il sintomo di una nuova povertà?
«In certi casi, sì. Ma in altri, ritengo che si tratti di un’esagerazione. O meglio: di una scarsa educazione finanziaria. Le istituzioni dovrebbero prendersi a cuore il problema, anche perché molte finanziarie vanno avanti a colpi di pubblicità ingannevole. Si pensi al tasso zero: è falso e nasconde commissioni salate».
Cosa consiglierebbe ai risparmiatori in difficoltà con le rate del mutuo?
«Dovrebbero guardare ad altre banche, chiedendo preventivi dettagliati di mutui alternativi. Poi sarebbe necessario fare una serie di proiezioni per capire la sostenibilità futura dell’eventuale nuovo mutuo».
Molti cercano di rinegoziare il mutuo con la propria banca. Fanno bene?
«È una strada più difficile, ma praticabile. Anche in questo caso, però, il buon esito della partita dipende dalla forza contrattuale del cliente: forza che in gran parte deriva dalla sua educazione finanziaria». (lan. ol.)
 
 2 – L’Unione Sarda
 Iglesias Pagina 24
Sanità. Progetto di Asl e Policlinico universitario di Cagliari per la formazione in campo psichiatrico
Un centro di ricerca nel vecchio ospedale
 
Ormai si sa: non ci saranno più il vociare dei bambini e i disegni colorati alle pareti. La storica immagine dell’ospedale fratelli Crobu è superata, ma la struttura immersa nel verde di Canonica avrà comunque una destinazione sanitaria. Di ricerca e formazione, in particolare. Al piano terra dell’ex ospedale pediatrico è imminente l’apertura del Centro per la formazione e la ricerca in campo psichiatrico. Il progetto è frutto di un accordo siglato tra l’Azienda sanitaria locale del Sulcis Iglesiente e il Policlinico universitario di Cagliari. Un’intesa che permetterà di avviare un’attività definita innovativa, attraverso la quale non solo sarà possibile riqualificare una struttura che molti davano per morta, ma soprattutto elevare la qualità dell’assistenza psichiatrica nel territorio. «È solo questione di giorni - spiega Benedetto Barranu, direttore generale dell’Asl 7 - i lavori al piano terra dell’ospedale sono ormai completati e siamo in attesa degli arredi, poi l’attività potrà iniziare».
Si tratta di una struttura semplice a valenza dipartimentale, che dipenderà direttamente dal reparto di psichiatria. Alla guida del nuovo servizio ci sarà Mauro Carta, docente associato di psichiatria a Cagliari e sindaco di Fluminimaggiore. Accanto a lui lavoreranno altre 8 persone: 2 psichiatri, 2 psicologi e 4 operatori. Si tratta di giovani del territorio, che hanno lavorato a Trieste nell’ambito del Master and back, per i quali si aprono ora le porte nel Sulcis Iglesiente. «Questa nuova iniziativa - spiega Mauro Carta - va inquadrata nel momento storico attraversato dalla psichiatria. Si è pensato che fosse opportuno creare un centro di ricerca valutativa a stretto contatto con i dipartimenti di salute mentale da un lato e con tutti gli agenti della psichiatria dall’altro». Ricerca valutativa significa capire se le scelte in campo medico riescono a soddisfare i bisogni del paziente. Di fatto una ricerca pratica, a stretto contatto con gli operatori impegnati nell’ambito della psichiatria, per valutare gli effetti positivi di una determinata cura. «Si tratta di qualcosa che sinora è mancato nella cultura italiana - aggiunge Carta - con questo progetto si vuole colmare questa lacuna, rivolgendosi sia ai medici, sia a tutti coloro che possono avere contatti con il mondo della psichiatria, compresi gli operatori impegnati nei servizi sociali dei comuni per intenderci». Al Crobu ci sarà anche un piccolo centro di assistenza, che sarà integrato col servizio (già operativo nella stessa struttura) di psicoterapia, nel quale vengono trattati disturbi della condotta alimentare che portano all’anoressia o alla bulimia. (c. s.) 
 
Iglesias Pagina 24
Preoccupazione per i finanziamenti che non arrivano: chiesto un incontro con Soru
Nubi oscure sul futuro dell’università
Manifesti di protesta contro il presidente della Regione
Preoccupazione tra gli studenti dell’università di Monteponi. La protesta dell’Udc contro le dichiarazioni del presidente Renato Soru.
 
C’è un clima di preoccupazione e attesa all’Università di Monteponi. Dopo le dichiarazioni del governatore Renato Soru, che parlando agli studenti qualche settimana fa ha detto di essere totalmente contro l’Università diffusa, in tanti si chiedono quali saranno le ripercussioni concrete del pensiero del presidente sui corsi di laurea.
LA PREOCCUPAZIONE I timori non mancano, soprattutto perché sinora non sono stati ancora ripartiti i fondi spettanti all’Università per il 2007. «La Regione - conferma Giorgio Piccaluga, responsabile del polo universitario di Monteponi - continua a stare in silenzio, senza far sapere nulla sui fondi già ripartiti, nonostante ormai ci avviamo alla fine dell’anno». Nessuna notizia neppure alla richiesta d’incontro che l’Ausi, l’associazione che sostiene l’Università del Sulcis Iglesiente, ha fatto da tempo all’amministrazione regionale. «Ho sollecitato personalmente anche pochi giorni fa, chiamando la segreteria del presidente - aggiunge Piccaluga - ma non abbiamo ancora avuto alcun riscontro». A ritenere opportuno un immediato faccia a faccia con Renato Soru sono anche gli studenti universitari che, nei prossimi giorni, ripresenteranno formalmente una richiesta d’incontro con il capo dell’esecutivo regionale. All’ordine del giorno ci sarà anche l’argomento Università diffusa.
LA POLEMICA A Iglesias, intanto, le dichiarazioni del presidente continuano a suscitare polemiche. In difesa dei corsi di laurea di Monteponi, attorno ai quali gravitano studenti provenienti da diverse parti della Sardegna, si è schierato un movimento che si può definire trasversale. Esponenti del centrosinistra come del centrodestra sono concordi nel ritenere che l’Università diffusa vada non soltanto salvaguardata, ma potenziata. L’ultima presa di posizione è del gruppo femminile dell’Udc che, da ieri mattina, ha iniziato ad affiggere manifesti in città contestando le esternazioni del governatore. «Soru vuole chiudere l’Università - si legge nel manifesto - vietato laurearsi? Lo studio è un diritto che spetta a tutti». Poche parole per esprimere sdegno e preoccupazione.
LA PROTESTA Emanuela Valdarchi, coordinatrice del gruppo, spiega così l’iniziativa: «Privare il territorio di quella che può ben essere definita una risorsa è non soltanto poco opportuno, ma deleterio. Insegno da molti anni all’istituto Minerario e molti miei studenti hanno poi scelto di iscriversi nei corsi di laurea di Monteponi, che si distinguono per la grande attinenza con le caratteristiche del nostro territorio. Perdere questa opportunità sarebbe un vero disastro non soltanto per la nostra città, ma per l’intero territorio».
Cinzia Simbula
 
 Iglesias Pagina 24
il sindaco
«Soru non parlava del Sulcis»
 
Tre corsi di laurea e numerosi incontri di studio di carattere internazionale. La palazzina Bellavista di Monteponi è ormai diventata un punto di riferimento per gli studiosi sardi e stranieri. Sono numerosi i convegni e i master organizzati nelle storiche strutture dell’antico villaggio minerario alle porte di Iglesias. Proprio per questo le parole pronunciate due settimane fa dal presidente Soru hanno suscitato numerose polemiche. Nonostante il governatore non abbia citato direttamente il caso di Iglesias, la preoccupazione sulle sorti dell’Università si è manifestata subito con grande evidenza da più parti.
Sono in molti a credere nella validità dei tre corsi di laurea (Scienza dei materiali, ingegneria ambientale e informatica) a Monteponi, così come in quelle presenti in altre parti della Sardegna. E le sue considerazioni («Sono totalmente contro l’Università diffusa - ha detto il presidente - è l’Università dei figli di pastori e agricoltori») non potevano passare inosservate. Anche se il sindaco Pierluigi Carta si è detto subito convinto del fatto che le riserve del presidente Soru fossero rivolte al sistema in generale e non alla peculiare esperienza di Monteponi. (c.s.) 
 
3 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia Pagina 19
Università, Cagliari chiude 2 corsi
Allarme del sindaco e del presidente Deriu per le conseguenze del decreto Mussi
 
Allarme del sindaco di Nuoro Mario Zidda e del presidente della Provincia Roberto Deriu, sulla sopravvivenza di due corsi universitari, mentre il capogruppo in Consiglio provinciale di Rifondazione comunista Tonirosa Brotzu segnala il trasferimento dal 5 novembre a Cagliari di due impiegati attualmente al lavoro in via Salaris. «Si preannuncia una riduzione della qualità del servizio o, magari, una chiusura della segreteria didattica?», si chiede Brotzu, firmataria di un’articolata interrogazione che figura all’ordine del giorno della seduta del Consiglio dì venerdì prossimo.
La stessa esponente di Rifondazione segnala però il vero pericolo, raccolto ieri anche da Deriu e Zidda che hanno deciso di accelerare i tempi della convocazione dell’assemblea del Consorzio universitario e il consiglio comunale e il consiglio provinciale in seduta congiunta. «Si è rafforzata la convinzione - si legge in una nota del Comune - che un recente decreto del ministro per l’Università Fabio Mussi che prevede la mancata attivazione dei corsi di laurea che non possono disporre di almeno nove docenti titolari di cattedra, porterebbe alla chiusura di alcuni corsi nuoresi». A far scattare l’allarme rosso (il problema era già stato segnalato posto al sindaco e al presidente della Provincia dal presidente del Consorzio Sergio Russo), è stata la notizia arrivata da Cagliari di una delibera del consiglio di facoltà di Scienze politiche che avrebbe deciso - in attuazione del decreto del Ministero - di concentrare i propri corsi nel capoluogo sardo e, di fatto, provocando la mancata attivazione dei nuovi corsi triennali di Scienze dell’amministrazione e di Scienze del servizio sociale.
Ieri mattina il sindaco Zidda ha incontrato Sergio Russo per effettuare una panoramica sulla situazione che si sta venendo a creare nell’università nuorese e ha promosso un incontro tra lo stesso presidente Russo e l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu che si terrà oggi a Cagliari. Lo stesso primo cittadino ha avuto un colloquio telefonico con la Mongiu, ribadendo la necessità che Regione, Provincia e Comune facciano fronte comune nei confronti dello Stato, per far rispettare gli impegni costitutivi del Consorzio universitario che prevedevano la creazione a Nuoro di tredici cattedre autonome. L’incremento del numero delle cattedre è, infatti, ritenuto cruciale da sindaco e presidente della Provincia per la sopravvivenza dell’università barbaricina nuorese. Mario Zidda ha chiesto anche all’assessore Mongiu «un pieno e deciso coinvolgimento dei rettori dell’Università di Cagliari e Sassari che porti ad una attuazione concreta degli accordi costitutivi dell’Università di Nuoro». 
 
4 – L’Unione Sarda
Lavoro e Previdenza Pagina 37
Studenti collaboratori
 
L’università di Cagliari ha pubblicato il bando per le collaborazioni studentesche per l’anno accademico 2007-2008. La selezione è fondata su requisiti di merito scolastico, di reddito, di composizione del nucleo familiare e di distanza della residenza dalla sede dell’Ateneo. Per il prossimo anno l’importo orario passa da 7,75 a 10 euro. Le domande dovranno essere redatte sul modulo disponibile nel Centro orientamento e scaricabile dal sito www.unica.it e dovranno pervenire allo sportello del Centro orientamento, via Ospedale 121, 09124 Cagliari, entro il 19 novembre prossimo, anche per posta. Farà fede la data del timbro postale. Le graduatorie saranno pubblicate all’Albo del Rettorato e nel Centro orientamento entro il 3 dicembre 2007. Eventuali ricorsi entro il 18 dicembre prossimo.
 
Lavoro e Previdenza Pagina 37
Bando per laureati
 
Nell’ambito della convenzione Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e il Ministero dello sviluppo economico, dipartimento per le Politiche di sviluppo e di coesione, è stato pubblicato il bando per la partecipazione al “Programma Tirocini” rivolto ai laureati di primo livello, di laurea specialistica, di laurea magistrale e di vecchio ordinamento e ai laureandi di vecchio e nuovo ordinamento delle università italiane. I tirocinanti avranno la possibilità di effettuare un periodo di formazione nelle sedi del Dpsc. Lo stage, che ha una durata di quattro mesi con possibilità di proroga, inizierà il 10 dicembre prossimo e terminerà il 10 aprile successivo. Non è prevista nessuna forma di rimborso spese. Gli interessati potranno presentare la propria candidatura registrandosi nel sito “Programma Tirocini” (http://www.crui.it/tirocini/tirociniwa/) entro il 30 ottobre.
 
Lavoro e Previdenza Pagina 36
Due tutor ad Agraria
 
Il Consorzio Uno di Oristano stipulerà due contratti per tutor esperto da destinare ai corsi di laurea in Tecnologie alimentari e viticoltura ed enologia della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari con sede a Oristano. Possono partecipare alla selezione i candidati che abbiano conseguito la laurea quinquennale in scienze agrarie e in scienze e tecnologie alimentari successivamente al primo gennaio 2004, con una votazione non inferiore a 100/110. Il vincitore della selezione sottoscriverà un contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Le domande devono essere consegnate al Consorzio Uno di Oristano in via Carmine c/o Chiostro s.n., entro le 13 di venerdì 26 ottobre. Informazioni nel sito www.consorziouno.it. (m.b.d.g.)
 
5 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 213
Turismo. Ieri a Cagliari un confronto tra esperti organizzato dal Formez sullo sviluppo sostenibile
«Le tasse sarde non difendono l’ambiente»
 
«Non condivido le tasse su seconde case e yacht», ricorda il preside di Scienze politiche, Raffaele Paci. «Se il turismo sostenibile in Sardegna si ferma ai divieti e alle regole è difficile che ci possa essere uno sviluppo economico», rilancia Lionello Punzo, direttore dell’Osservatorio europeo sul turismo sostenibile. Non sono mancate le stoccate alle politiche sul turismo messe in campo dalla giunta Soru nella giornata di lavori organizzata dal Formez nei locali di Villa Muscas, a Cagliari, incentrata sugli “Indirizzi e buone pratiche di turismo sostenibile in Sardegna”.
TASSE Fuori dalle righe dei loro interventi, i due relatori del workshop hanno fatto il punto su quello che sta accadendo nell’isola sul fronte turistico, rilevando alcune note positive ma evidenziando diverse lacune che impediscono alla Sardegna di tenere il passo nel confronto con il resto d’Europa. «Non è una novità», dice Paci, «che non condivido le tasse se seconde case e sulle grandi imbarcazioni. Prima di tassare bisogna sempre valutare l’impatto che questa azione può avere. Inoltre non mi sembra che questi interventi siano legati a una politica di difesa del territorio. Si potrebbe pensare invece a una tassa ambientale da far pagare a quelle strutture che inquinano: i soldi ricavati dovrebbero essere poi spesi per operare interventi di turismo sostenibile, cioè in grado di legare il rispetto dell’ambiente con lo sviluppo economico del territorio». Più soft il parere sul piano paesaggistico: «Una legge che ponesse dei limiti alle speculazioni era indispensabile», spiega Paci, «anche se ora si deve lavorare per valorizzare le attività economiche che operano nel rispetto delle normative. Inoltre servirebbe una maggiore concertazione con gli imprenditori».
DIVIETI Sulla stessa linea anche Punzo, docente dell’Università di Siena ed esperto di turismo sostenibile: «In linea generale», sottolinea, «condivido le misure per il controllo del territorio e per la salvaguardia dell’ambiente. Il problema nasce quando ci si ferma ai divieti, senza fare il passo successivo che è quello di stimolare e aiutare le iniziative imprenditoriali che vanno nella direzione di un turismo sostenibile. Insomma non si deve soltanto proibire». Durante i lavori si è parlato anche di diciotto aziende sarde (frutto di una ricerca del Formez) che stanno lavorando nel rispetto di alcune regole del turismo sostenibile. E che spesso faticano ad avere un punto di riferimento istituzionale per proseguire nel loro progetto.
Matteo Vercelli
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
Nuova inferriata a Giurisprudenza contro i bivacchi
 
Prima un piatto di minestra alla mensa della Caritas, poi la notte passata al riparo, nei parcheggi di Giurisprudenza. Vitto e alloggio, tutto nella stessa strada. Ecco la routine degli algerini che si sono stabiliti in città: un’abitudine che ha costretto Massimo Deiana, preside della facoltà, a correre ai ripari. Nei prossimi giorni arriveranno cancelli nuovi che impediranno le intrusioni notturne. Due inferriate che blinderanno le entrate del complesso di viale Fra’ Ignazio.
Il motivo? Le tracce di bivacco si sono moltiplicate negli ultimi mesi: nel parcheggio - riparato dal vento e dagli occhi dei passanti, perché al di sotto del livello stradale - vengono ritrovati tutti i giorni piatti, bottiglie di birra, giornali. Il bagno? Sapendosi accontentare, c’è anche quello: in un angolo, nascosto tra gli alberi. Scavalcare è facile: una volta dentro, basta scendere la scalinata e trovare posto nelle aiuole del piazzale.
È stato lo stesso preside Deiana a notare un incremento dei segni di passaggio: un’impennata in stretto collegamento con l’arrivo dei clandestini algerini sulle coste sarde: «Negli ultimi mesi ci siamo accorti di un aumento di questi episodi, che ormai avvengono quasi tutti i giorni. Gli immigrati vanno prima a mangiare al centro di solidarietà Giovanni Paolo II, poi vengono a dormire da noi. E lasciano tracce di tutti i tipi: oltre all’immondizia che producono, utilizzano i nostri spazi come un vespasiano. Ecco perché, anche se il nostro bilancio non ce lo consentirebbe, abbiamo deciso di ordinare due cancellate nuove: così spero si eviteranno queste intrusioni».
Alla mensa della Caritas, invece, nessuna emergenza-sicurezza: ieri a mezzogiorno la situazione era tutto sommato tranquilla, a parte qualche lamentela tra gli avventori in attesa («Il rapporto con gli algerini? Buono. Però vorremmo avere la precedenza, non è giusto che ci passino davanti se sono clandestini»). Anche perché i nordafricani fanno di tutto per non essere notati: gli algerini arrivano all’ultimo secondo, compaiono in poco tempo. Quindici, venti persone: vestiti con tute da ginnastica e giubbotti in jeans, i capelli tagliati corti. Mangiano e poi spariscono di nuovo nel nulla. Ma la notte, questo ormai si sa, pernottano a Giurisprudenza.
Michele Ruffi

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Nazionale
Università, tagliati due corsi triennali 
Cagliari chiuderà Scienze dell’amministrazione e Servizio sociale 
Zidda e Deriu chiedono un vertice con l’assessore Mongiu e i rettori 
 
NUORO. Altro che notizie infondate: la mannaia cala e taglia due corsi universitari. Il Consiglio di facoltà di Scienze politiche di Cagliari ha deciso di concentrare i propri corsi solo nell’ateneo del capoluogo sardo, provocando in questo modo la chiusura dei nuovi corsi triennali di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze del Servizio Sociale. Levata di scudi dei politici nuoresi.
 Ieri mattina il sindaco di Nuoro Mario Zidda e il presidente della Provincia Roberto Deriu hanno ribadito questa mattina la volontà di convocare in tempi rapidi l’assemblea del Consorzio universitario e il consiglio comunale e il consiglio provinciale in seduta comune per affrontare la situazione dell’università nuorese.
 Ieri, infatti, a seguito di alcune segnalazioni pervenute al sindaco e al presidente della Provincia da parte degli studenti dell’università nuorese «si è rafforzata la convinzione» che un recente decreto del Ministro per l’Università Fabio Mussi, che prevede la mancata attivazione dei corsi di laurea che non possono disporre di almeno nove docenti titolari di cattedra «porterebbe alla chiusura di alcuni corsi di laurea» del consorzio universitario nuorese. «Il problema già posto all’attenzione di Zidda e Deriu dal presidente del Consorzio Sergio Russo nel corso dell’ultima riunione del Consiglio di amministrazione - afferma una nota - risulterebbe già di stringente attualità, poiché il consiglio di Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari avrebbe già deliberato - in attuazione del decreto del Ministero - di concentrare i propri corsi nella città di Cagliari, rientrando così nei parametri stabiliti, ma provocando in tal modo la mancata attivazione dei nuovi corsi triennali di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze del Servizio Sociale».
 Dopo la notizia il sindaco ha subito incontrato il presidente del Consorzio Sergio Russo per un esame della situazione che si sta venendo a creare nell’università nuorese e ha promosso anche un incontro con l’assessore regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu, che si terrà oggi a Cagliari.
 Inoltre durante il colloquio telefonico avuto con l’assessore Zidda ha voluto ribadire che «Regione, Provincia e Comune debbono fare fronte comune nei confronti dello Stato, affinché vengano rispettati gli impegni costitutivi del Consorzio universitario, che prevedevano la creazione a Nuoro di 13 cattedre autonome».
 Il problema dell’incremento delle cattedre sarebbe dunque «cruciale» per la sopravvivenza del polo universitario nuorese. Per questo il sindaco ha chiesto anche «un pieno e deciso coinvolgimento» dei rettori dell’Università di Cagliari e Sassari per la concretizzazione degli accordi assunti. Infine Zidda e Deriu hanno anche posto l’accento sulle conseguenze per la «stabilizzazione dei dipendenti della segreteria degli studenti» prevista dall’ultima legge Finanziaria. Con la loro assunzione, infatti, è stata decisa «la loro dislocazione a Cagliari», causando in questo modo la «chiusura» della stessa segreteria. Allarme anche in casa di Rifondazione La consigliera provinciale Tonirosa Brotzu in merito agli edifici afferma che questi sono «più che dignitosi e dotati di biblioteche e operatori validi». Inoltre per lei risulta «prioritario» il pagamento dei compensi dovuti ai docenti, per evitare la sospensione delle lezioni. Poi occorre una battaglia politica articolata in vari livelli sul decreto ministeriale Ultima battuta infine su Sergio Russo, il presidente dell’università pubblica e dell’Ailun privata, che Brotzu vede in posi«ambigua». Mentre il progetto resta ancora «sconosciuto».
 Nel dibattito è intervenuto anche il parlamentare di An Bruno Murgia che interrogherà presto il ministro Mussi, il quale rischia, con la sua circolare, di «azzerare 20 anni di vita universitaria e di speranze».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Turismo. Il Formez ha messo a confronto l’università e gli amministratori pubblici 
Sostenibile è bello e intelligente 
Puntare sull’ambiente ma il linguaggio dev’essere comune 
 
CAGLIARI. L’ambiente è l’unica risorsa su cui puntare per uno sviluppo del turismo sostenibile. Salvaguardare l’ambiente, dev’essere un principio inderogabile. E ancora: puntare sulla difesa degli ecosistemi e della biodiversità sono i fattori chiave. Questi sono i principi ma i frutti degli sforzi finora fatti non sono ancora arrivati: non c’è stata ancora quella maturazione, per dirla come parlano gli esperti. Comunque gli imprenditori del turismo hanno capito che questa è la strada da seguire: è l’unica che rappresenta una grande opportunità nella ricettività, nella ristorazione e nei servizi.
 Intorno a questi temi s’è sviluppato, ieri mattina, a Villa Muscas, il workshop dal titolo “Indirizzi e buone pratiche di turismo sostenibile in Sardegna”, organizzato dal Formez nel quadro del programma nazionale Empowerment, a cui ha preso parte anche l’assessore regionale al Turismo, Luisanna De Pau.
 Il punto di partenza. Sul turismo sostenibile manca ancora una definizione univoca, ma negli ultimi anni si è registrata un’impennata della domanda di vacanze pulite e culturali. La Sardegna in questo ha ancora una forte competitività: nonostante la cementificazione delle coste negli ultimi decenni, non esiste ancora un’emergenza ambiente. ‹‹Questa vosta salvezza - ha dichiarato Lionello Punzo dell’università di Siena e Direttore dell’Osservatorio Europeo sul turismo sostenibile - non significa che si debba arrivare all’ emergenza prima di prendere provvedimenti››. Non serve, dunque, la catastrofe, per tracciare una strada comune.
 Il punto di arrivo. Le decisioni sull’ambiente della Giunta regionale, con il Piano Paesaggistico Regionale, sono state - secondo Punzo - un segnale importante. Anche per il responsabile del progetto, Gianni Agnesa del Formez, l’urbanizzazione è il maggior pericolo. ‹‹Capisco - ha detto - che i proprietari dei terreni siano interessati a costruire, ma l’interesse del singolo deve continuare a essere marginale rispetto agli evidenti vantaggi collettivi futuri››.
 Gli effetti. Il turismo tuttavia, benché sostenibile, ha sempre un impatto ambientale in termini di emissioni, rifiuti, inquinamento delle acque, consumi di risorse naturali e consumi energetici. Il turismo radicato e sostenibile invece non entrerà mai in conflitto con le popolazioni, ma anzi - secondo gli epserti - creerà sempre e solo benefici socio-economici condivisi. Per la Sardegna puntare su un turismo sostenibile e l’ambiente è anche una strategia per superare il limite della stagionalità di un turismo marittimo-balneare e della scarsa integrazione economica con gli altri settori produttivi, senza dover concorrere con prezzi al ribasso. L’avere individuato nel turismo sostenibile un settore strategico ha fatto in modo che la Sardegna possa avere un ruolo di traino anche nel Mediterraneo. L’assessore De Pau ha ricordato il Coast Day e la settimana delle coste sarde. «È importante - ha detto De Pau - puntare sulle aree marine protette, ma anche fare in modo che diventino anche redditizie››.
Stefania Siddi
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
UNIVERSITÀ 
Premio in memoria del professor Cabitza 
 
CAGLIARI. L’Università ha bandito una borsa di studio intitolata alla memoria del professor Antonio Cabitza, per la tesi di laurea in ortopedia (discussa nell’anno accademico 2005/06). La borsa di studio è stata finanziata dalla vedova dell’esimio ortopedico, Anna Maria Cabitza Biagi. Le domande di ammissione al concorso devono essere presentate entro il 30 ottobre al Centro di orientamento de’Ateneo, in via Ospedale 121. Il bando di concorso e il modulo sono scaricabili dal sito www.unica.it.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Premi alle tesi di laurea sul turismo per ricordare Gian Adolfo Solinas 
 
 SASSARI. Sono state bandite le borse di studio da 3mila euro per il 2005 e per il 2006 dedicate alla memoria di Gian Adolfo Solinas, funzionario dell’Ente provinciale al turismo, esperto di politiche per il turismo, antesignano delle teorie sul turismo sostenibile.
 Sono destinate agli allievi universitari d’Italia che nella tesi di laurea abbiano analizzato il pianeta turismo in Sardegna per individuare nuovi possibili percorsi di sviluppo. Le domande, i cui dettagli verranno resi noti attraverso il bando che verr pubblicato a breve, dovranno essere presentate entro il 30 novembre. Per l’assessore provinciale al Turismo, Marco Di Gangi, le borse di studio sono un mezzo attraverso cui favorire l’approfondimento dell’analisi sul turismo nell’isola, ma anche lo strumento attraverso cui impedire che si disperda il patrimonio morale e scientifico lasciato in eredità da Gian Adolfo Solinas.
 Stimolare l’industria turistica attraverso lo studio, l’analisi e la ricerca di metodi e proposte per individuare nuove prospettive di sviluppo per il settore: è questo l’obiettivo che l’assessorato provinciale al Turismo persegue con l’assegnazione di una borsa di studio annuale per le tesi di laurea sul turismo in Sardegna. Il premio, ideato a suo tempo dai vertici dell’Ept e giunto ormai alla sua dodicesima edizione.
 Gian Adolfo Solinas è stato protagonista del dibattito sul rilancio del turismo isolano e sulla programmazione delle politiche regionali per il turismo. Per oltre 30 anni, Solinas ha affrontato l’argomento con grande rigore intellettuale e morale, finendo per essere considerato un antesignano del turismo sostenibile: nei suoi numerosi scritti, infatti, ha sempre sottolineato il legame inscindibile tra tutela dell’ambiente e sviluppo turistico. «Proprio per non disperdere il patrimonio morale e scientifico lasciato in eredità da Gian Adolfo Solinas intendiamo favorire lo studio del “pianeta turismo” in Sardegna», dice l’assessore Di Gangi.
 In palio ci sono un assegno da 3mila euro per il 2005 e uno per il 2006 tra tutti gli studenti universitari d’Italia che abbiano sostenuto una tesi sull’analisi del turismo sardo attraverso ricerche, metodi e proposte finalizzate a individuare nuove prospettive di sviluppo. Le modalità di partecipazione al concorso sono indicate nel bando che verrà pubblicato a breve. Gli interessati dovranno presentare domanda entro il 30 novembre pena la matematica esclusione. Le domande, in busta chiusa, dovranno essere consegnate a mano all’ufficio protocollo o con raccomandata indirizzata a Provincia di Sassari Settore VI, piazza d’Italia 31, 07100 Sassari.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
Da Turi sguardo sulla Sardegna
La lingua e le lingue di Gramsci 
Studiosi da tutto il mondo, intervista filmata a Hobsbawn 
 
Corre il settantesimo della morte di Antonio Gramsci e sono molte le iniziative in giro per il mondo che ricordano il pensatore di Ales. La Facoltà di Lingue ha organizzato (con la collaborazione scientifica della Fondazione Istituto Gramsci) un convegno internazionale di studi che si svolgerà domani, giovedì e venerdì. Titolo: «La lingua/le lingue di Gramsci e delle sue opere. Scrittura, riscritture, letture in Italia e nel mondo».
 «Obiettivo principale dell’iniziativa - dice Giulia Pissarello, preside della Facoltà) - è l’analisi di uno degli aspetti più suggestivi e meno indagati dell’elaborazione di Gramsci: le sue riflessioni sulla lingua italiana in un’ottica comparativa con i vari dialetti e con la lingua sarda. Il convegno si prefigge, inoltre, di offrire un ventaglio il più completo possibile della diffusione nel mondo del pensiero gramsciano. Un’attenzione particolare sarà dedicata all’attività di Gramsci traduttore, rivalutata anche da importanti studi recenti». Nella lunga esperienza carceraria, Gramsci si è cimentato, infatti, nella traduzione di testi di diverso genere letterario, soprattutto fiabe dal tedesco, ma i «Quaderni di traduzione» non sono stati inseriti nell’edizione critica dei «Quaderni del carcere» disposta dall’Istituto Gramsci e curata da Valentino Gerratana (Einaudi, 1975). I «Quaderni di traduzione» rientrano invece nel piano editoriale dell’edizione nazionale delle opere di Gramsci alla quale lavora dal 1996 la Fondazione Istituto Gramsci.
 Il convegno sassarese si articolerà in tre sessioni. La prima s’intitola «Gramsci nel mondo» (domani dalle 15,30 alle 19 nell’aula magna di piazza Università e giovedì dalle 9,15 alle 13 nell’aula magna della Facoltà di Lingue in via Roma). Saranno presentate le principali edizioni e traduzioni delle opere di Gramsci, l’autore italiano del Novecento più tradotto nel mondo. Saranno analizzate criticamente le traduzioni delle «Lettere» e dei «Quaderni» in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, nei paesi scandinavi, negli Usa, in America Latina, in Cina, in Giappone, in Israele e nei paesi arabi. Relatori: Giuseppe Vacca, Gert Sorensen, Derek Boothman, Guido Liguori, Joseph Buttigieg, Alon Altaras, Carlos Nelson Coutinho, Guido Samarani, Tania Bauman, Marta Galiñanes Gallén, Antonello Cadinu, Mauro Pala, Patrizia Manduchi, Karou Kataghiri.
 «Gramsci in Italia» è invece il tema della seconda sessione (giovedì dalle 16 alle 19 nell’aula magna della Facoltà di di Lingue in via Roma). Verranno prese in esame la difficile eredità culturale e politica di Gramsci e le prime edizioni delle sue opere, a cominciare dalle «Lettere dal carcere». Sarà poi ricostruita la genesi dell’edizione dei «Quaderni» e le controversie editoriali da cui sono scaturite l’edizione tematica einaudiana, voluta da Togliatti nell’immediato secondo dopoguerra, e l’edizione critica, cronologica, pubblicata nel 1975 a cura dell’Istituto Gramsci. Relatori: Angelo D’Orsi, Fiamma Lussana, Giuseppe Cospito e Marco Santoro. Alle 19 sarà proiettato il film «New York e il mistero di Napoli», viaggio nel mondo di Gramsci raccontato da Dario Fo, ideato e diretto da Giorgio Baratta.
 Terza sessione, «Gramsci, la Sardegna, l’Italia» (venerdì dalle 9,15 alle 13 nell’aula magna della Facoltà di Lingue in via Roma). Sarà analizzato uno dei temi meno indagati nella biografia intellettuale e politica di Gramsci: il suo rapporto con la cultura e con la lingua della sua terra. Saranno oggetto specifico di indagine i corsi di glottologia seguiti da Gramsci all’Università di Torino, gli studi sulla lingua sarda perseguiti negli anni “torinesi”, l’epistolario familiare, in particolare le lettere di Gramsci alla madre e alla sorella Teresina, in cui sono frequenti i richiami al folclore, alle tradizioni e alle espressioni dialettali sarde. Le lettere alla famiglia abbracciano l’intero periodo precarcerario (1911-1926) e i primi anni del carcere fino all’inizio degli anni Trenta. Relatori: Francesco Barbagallo, Giorgio Baratta, Luigi Matt, Alessandro Carlucci, Antonio Farina, Stefano Adami, Eugenio Orrù, Francesco Giasi e Maria Luisa Righi. Sarà anche proiettata un’intervista con Eric J. Hobsbawn di Giorgio Baratta.
 E poi c’è anche una mostra, allestita fino al 9 novembre al primo piano della Facoltà di lingue. E’ intitolata «Gramsci e il Novecento» ed è curata dalla Fondazione Istituto Gramsci: 14 pannelli 70 per 100 che raccontano Gramsci attraverso le sue parole.
 
 
 

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