UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 14 settembre 2007

Venerdì 14 settembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 settembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, altravoce.net e Il Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cultura Estate Pagina 107
Letteratura
Fra gli ospiti Julian Cope, Manuel Agnelli ed Emidio Clementi Scrittori in viaggio: a Mandas due giorni di Festa
 
Sulle tracce di David Herbert Lawrence per scoprire i nuovi viaggiatori sulle strade della Sardegna. Come l’inglese Julian Cope, cantautore rock con una vetta di notorietà negli anni Ottanta e scrittore appassionato di archeologia. O, per restare nella musica, come Manuel Agnelli ed Emidio Clementi, rispettivamente leader degli Afterhours ed ex voce dei Massimo Volume, alle prese con un reportage musicale, in chiave rock, dall’India. O ancora un maestro della fotografia: Pablo Volta. Non un festival ma un premio internazionale, quello che, organizzato dalla Provincia di Cagliari, domani e domenica richiamerà a Mandas appassionati e curiosi. In programma incontri e dibattiti, mostre e spettacoli.
Si parte, letteralmente, domani alle 10,05 dalla stazione ferroviaria di Monserrato. In treno, ripercorrendo l’itinerario che seguì Lawrence nell’autunno del 1921, per il viaggio poi raccontato in Mare e Sardegna . Alle 17, nell’ex convento di San Francesco, a Mandas, si la mostra dei libri del Premio internazionale per la letteratura di viaggio dedicata a Lawrence, che l’assessorato alla Cultura e Identità della Provincia di Cagliari ha indetto, ha spiegato l’assessore Luciano Marrocu, «per valorizzare la scrittura di viaggio e favorire una migliore comprensione tra le differenti culture». Alle 18, dibattito sul fotoreportage con due protagonisti di rilievo: Uliano Lucas e Mario Dondero. Poi spazio alle foto di Pablo Volta, partigiano e membro fondatore della prima cooperativa fotografica italiana, accompagnate da testi dell’antropologo e romanziere Giulio Angioni.
Alle 19,30, nel piazzale della Chiesa di San Giacomo, il docente di Storia moderna italiana all’università di Londra, John Foot, presenterà i vincitori della prima edizione del Premio Lawrence: Attilio Brilli per la saggistica e John Berger per la narrativa. La serata si concluderà con letture curate dagli scrittori Flavio Soriga, Paolo Nori e Daniele Benati.
Domenica ci sarà anche spazio per le degustazioni di prodotti tipici e un incontro con Slow Food che proporrà un momento di riflessione sulle abitudini alimentari degli altri popoli. Dopo l’incontro fra Daniela Amenta e Julian Cope, La serata si concluderà con il rock alternativo italiano di Manuel Agnelli ed Emidio Clementi. 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
workshop
In Architettura si parla di restauro urbano
 
Si apre oggi alle 9 il ciclo di conferenze pubbliche inserito all’interno delle attività di “Cagliari e la città storica: antiche ferite e nuovi significati”, il workshop internazionale di restauro architettonico e urbano che si sta tenendo da lunedì (e fino al 22 di questo mese) nella sede del Dipartimento di Architettura, in via Corte d’Appello 87.
Il dibattito vedrà coinvolti esperti ed istituzioni che lavorano nell’ambito dell’attuale panorama teorico e operativo in tema di restauro e progettazione nella città storica. Interverranno, insieme Carlo Aymerich, preside della facoltà di Architettura, alcuni amministratori locali e alcuni esperti delle università italiane e straniere.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
ORROLI 
Malattie tiroidee, prevenzione e cura 
 
ORROLI. «Prevenzione e terapie delle malattie tiroidee» è il tema del convegno che si terrà domani alle 10 nella biblioteca comunale. Le relazioni introdottive «Diagnostica e terapia medica» e «Aspetti ecografici» saranno dei dottori Giovanni Pinna e Antonello Melis dirigenti dei reparti di Endrocrinologia e chirurgia del Policlinico universitarioi di Cagliari. (g.bu.)
 
1 – altravoce.net
La lotteria per l’accesso a Medicina:
i quiz non sono il sistema ideale
ma i giovani devono impegnarsi di più
di Matteo Bordiga
 
Test risibili. Inadeguati a rilevare le effettive capacità e competenze degli aspiranti dottori. Dunque, attenzione: essere bocciati ai quiz di ammissione alla facoltà di Medicina non può rappresentare un dramma. E, soprattutto, non deve far smarrire la fiducia in sé stessi e nella propria preparazione di base. Non lo dice uno studente bocciato, ma il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari, Gavino Faa. Il quale confessa di non digerire «queste prove a risposta multipla che, se agli studenti americani vengono somministrate fin dai primi anni di scuola elementare, in Europa sono ancora una novità. Ecco perché i ragazzi italiani accusano tante difficoltà al momento di affrontarle: non sono abituati a rapportarsi con quesiti schematici, pieni di trappole e di “distrattori”, da risolvere nel giro di un paio d’ore».
 
Detto questo, rimane da affrontare la realtà: per gli studenti sardi, gli esiti dei test di ammissione svolti il 4 settembre sono stati disastrosi: Sassari si è piazzata all’ultimo posto in Italia, e Cagliari non è stata capace di fare molto meglio. Ferme restando le perplessità sollevate dalle indagini sulle possibili truffe in alcune sedi (Bari, Catanzaro e Ancona in testa), occorre capire perché i futuri medici sardi soffrono mediamente più dei loro colleghi la sindrome da quiz a risposta chiusa. «E qui c’è da fare un discorso ad ampio respiro», risponde Faa, «perché, pur senza negare la scarsa attendibilità dei test, il problema va inquadrato anche da altri punti di vista. Ad esempio, da tempo mi chiedo se, in Sardegna, le famiglie degli studenti riconoscano alla scuola l’importanza capitale che essa riveste nella formazione dei ragazzi. I quali, purtroppo, spesso crescono vivacchiando sui libri, coccolati e protetti da padri e madri che li difendono sempre e comunque. Accusando, magari, i professori e l’organizzazione scolastica per i loro scarsi risultati nelle materie fondamentali».
 
Insomma, se da un lato i test riflettono una conoscenza sommaria e puramente nozionistica, dall’altro gli studenti non si impegnano come dovrebbero per superarli: «Anche quest’anno, alla prova di Medicina si sono presentati candidati abbronzatissimi, magari appena tornati dal Poetto. Forse in pochi hanno chiaro che, per affrontare una prova di ammissione a un corso universitario, occorre ammazzarsi di studio per tutta l’estate. E poi qualcuno si lamenta dell’incapacità degli insegnanti delle scuole superiori… I quali, peraltro, talvolta non vengono neppure messi in condizione di fare lezione da alunni maleducati e assolutamente disinteressati ai contenuti didattici».
 
Sotto accusa, dunque, finisce per l’ennesima volta la mentalità e l’impostazione culturale della società sarda: «Quell’apatia e insofferenza strisciante nei confronti dello studio, alimentata dall’atteggiamento indulgente e complice dei genitori», insiste Faa. «Prima di puntare il dito contro la scuola, perché non proviamo a guardare con un po’ più di attenzione dentro noi stessi e le nostre famiglie? Che stimoli sappiamo dare ai nostri figli, quando li vediamo tutta la sera davanti al pc o ai videogiochi? Giusto qualche giorno fa, un collega belga è venuto a trovarmi con i suoi sei figli. Di cui quattro, al mare, leggevano un libro sotto l’ombrellone. Ora domandiamoci: quanti giovani sardi oggigiorno vediamo leggere dei libri al mare? Pochissimi. Non solo non si leggono più libri, ma sono sprofondati nel dimenticatoio perfino i fumetti…».
 
Insomma, una situazione di disagio diffuso, di refrettarietà agli stimoli culturali e didattici di cui sembrano soffrire gli studenti isolani: «Ciononostante, faccio notare che quest’anno, pur nell’insufficienza generale, i punteggi degli aspiranti dottori di Cagliari sono stati leggermente migliori di quelli del 2006», evidenzia il preside di Medicina. «Merito anche dei corsi, denominati “Sos test”, che l’Università ha tenuto dallo scorso febbraio nelle scuole superiori, per insegnare ai ragazzi come affrontare le prove a risposta multipla. Con la collaborazione, ovviamente, dei docenti liceali».
 
Ma, tornando al problema-quiz, se le risposte chiuse non restituiscono un’immagine fedele del valore del candidato (certe domande sul motto dell’Unione Europea e sull’estensione di alcuni Paesi, fra cui Norvegia e Finlandia, non appaiono in effetti delle inconfutabili cartine di tornasole per valutare la preparazione di un futuro medico), perché non le si abroga? «In realtà, un colloquio orale sarebbe l’ideale per esaminare ciascuno studente», ammette Faa, «ma i test si sono imposti perché consentono di risparmiare tempo: con ottanta domandine, in due ore si scremano molto velocemente 1.400 candidati. Allora, siccome oggi questo è il metodo di selezione adottato, bisogna che la scuola abitui i ragazzi a risolvere questi quesiti. Lo dico anche se io stesso, personalmente, non mi vergognerei a essere bocciato a un quiz di ammissione. Appunto perché non ho dimestichezza con la struttura di compitini nozionistici come quelli proposti dal ministero».
 
In definitiva, un invito accorato agli studenti: «Impariamo a risolvere questi benedetti test ma, soprattutto, drizziamo le antenne nei confronti di ciò che ci incuriosisce e ci affascina. Torniamo a leggere, a informarci, ad acculturarci. Non abbattiamoci se veniamo respinti per non aver saputo inserire correttamente ottanta letterine. Puntiamo invece alla sostanza, ai concetti. E risvegliamo la nostra ricettività e sete di conoscenza». La prossima volta andrà sicuramente meglio.
1 – Il Sardegna
Pagina 29 – Grande Cagliari
Università. Oggi saranno in bacheca i risultati definitivi per l’ammissione ai corsi delle professioni sanitarie
“Il cervellone è andato in tilt”
Test impazziti: svelato il mistero
Dopo le proteste e le scuse pubbliche, l’Università è corsa ai ripari: “Colpa del computer”
 
Ora è ufficiale. C’è già il primo respinto al test d’ingresso della facoltà di Medicina per le professioni sanitarie: è il cervello elettronico. È stato infatti uno scherzetto del computer a causare la bagarre intorno alle pubblicazioni on line degli esiti della prova scritta di lunedì che ha coinvolto 1237 candidati a 125 posti.
Dopo anni in cui tutto è filato liscio, nell’ambito di una nuova e più moderna procedura di rilevamento, un tilt informatico ha «sfasato gli accoppiamenti dei codici», come spiegano burocraticamente al telefono i responsabili del procedimento. In pratica il punteggio di x sarebbe stato assegnato a y e viceversa. Ma ora in facoltà ostentano ottimismo, e dopo aver raccontato di aver svolto accuratamente il controllo scheda per scheda, assicurano che già da oggi sarà possibile consultare le graduatorie definitive in bacheca. «Abbiamo appena terminato la verifica», raccontano affannati dagli uffici, «purtroppo a causa di un errore nel programma si è sfasato l’accoppiamento dei codici».
Ora tutto sarà rimesso in ordine e ogni punteggio sarà restituito al legittimo candidato. «Stasera gli esiti saranno pubblicati nel sito della facoltà e domani mattina (oggi, ndr) saranno affissi in bacheca». Sarebbe la fine di un incubo per gli oltre mille candidati coinvolti. Tutti nel panico - a causa delle incongruenze riscontrate nelle pubblicazione delle graduatorie di martedì notte.
Quando dopo aver trascorso l’intera giornata in collegamento diretto col portale dell’Ateneo per conoscere i risultati, hanno gioito e esultato inutilmente. A tanti è bastato dare uno sguardo alle liste per accorgersi che loro con quelle votazioni non c’entravano nulla, e i brogli sbugiardati dalle procure nelle università della penisola hanno alimentato i sospetti e acceso gli animi. L’esplosione delle proteste, rivelatesi poi giustificate, ha spinto i responsabili a oscurare la pagina, a scusarsi e a ricontrollare le schede. Niente brogli, solo un errore tecnico. Ma la tensione è rimasta in piedi. Dietro quel punteggio c’erano mesi di studi e sacrifici di un’estate. Del resto i 125 fortunati che hanno superato la prova, dopo la laurea si ritroveranno in possesso di professionalità richiestissime nel panorama sanitario cittadino e regionale. Tecnici di laboratorio biomedico e radiologia, assistenti di igiene dentale, fisioterapisti, ostetrici e soprattutto infermieri. Reclamati a gran voce da quasi tutti gli ospedali cittadini, Brotzu in testa. I posti, in virtù di percentuali di disoccupazione prossime allo 0%, sono tra quelli più ambiti nell’Ateneo.
Ennio Neri
 

 

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