UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 13 settembre 2007

Giovedì 13 settembre 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 settembre 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana Pagina 10
Da verificare anche i risultati delle prove di Messina
Università: test annullati Esclusi studenti indagati
 
ROMA Annullati e da rifare i test di medicina, odontoiatria e veterinaria a Catanzaro; esclusi dalle prove gli studenti indagati dall’inchiesta di Bari. Sono state accolte dagli atenei al centro del ciclone le richieste del ministro dell’Università Fabio Mussi che ha rispettato gli impegni presi contro lo scandalo delle prove di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso.
ROMA Annullati e da rifare i test di medicina, odontoiatria e veterinaria a Catanzaro; esclusi dalle prove gli studenti indagati dall’inchiesta di Bari. Sono state accolte dagli atenei al centro del ciclone le richieste del ministro dell’Università Fabio Mussi che ha rispettato gli impegni presi contro lo scandalo delle prove di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso.
Una vicenda che non si ferma agli aspetti accademici, viste le inchieste giudiziarie in corso sia a Bari che a Catanzaro e considerato che Mussi ha chiesto alla Procura di Messina di verificare la congruità dei risultati dei test di Medicina nel locale ateneo. «A Catanzaro qualcuno ha aperto le buste contenenti i test prima delle prove. A Bari ha agito, invece, una vera organizzazione che ha comunicato i risultati a prove aperte avvantaggiando gli studenti che erano in contatto con gli autori di questo raggiro. Io non ho il potere di cancellare queste prove ma ho inviato due lettere con cui invito il rettore di Catanzaro a effettuare i test con i quiz di riserva, annullando la prima procedura, e il suo collega di Bari a escludere dalle graduatorie gli studenti che in modo documentato siano stati favoriti da questa associazione criminale», ha confermato il ministro.
Mussi ha poi parlato di una «sospetta anomalia statistica a Messina. Quando c’è una sola università in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto». Non esistono invece i presupposti per annullare i test di ingresso negli altri casi. «Sarebbe un’ingiustizia per tutti coloro che si sono comportati correttamente», ha concluso Mussi.
 
Cronaca Italiana Pagina 10
testimonianza
È il momento di eliminare il numero chiuso
 
CATANZARO La decisione del ministro Mussi di annullare le prove di ammissione alla Facoltà di Medicina suscita il commento improntato «a grande amarezza» di A.B., uno studente che aveva svolto la prova rispettando in pieno le regole. «Capisco che debba essere garantito le legalità e la trasparenza - dice A.B. - ma il danno che subisce chi, come me, ha sostenuto correttamente la prova è grave». La rabbia di A.B. deriva anche dal fatto che le risposte che ha dato ai quiz gli avrebbe consentito di superare ampiamente la prova. «Sostenere un nuovo test - dice - è sempre un rischio anche perché le domande sono estremamente varie e complicate. E poi non è detto che l’esito della nuova prova sia lo stesso di quella precedente».
CATANZARO La decisione del ministro Mussi di annullare le prove di ammissione alla Facoltà di Medicina suscita il commento improntato «a grande amarezza» di A.B., uno studente che aveva svolto la prova rispettando in pieno le regole. «Capisco che debba essere garantito le legalità e la trasparenza - dice A.B. - ma il danno che subisce chi, come me, ha sostenuto correttamente la prova è grave». La rabbia di A.B. deriva anche dal fatto che le risposte che ha dato ai quiz gli avrebbe consentito di superare ampiamente la prova. «Sostenere un nuovo test - dice - è sempre un rischio anche perché le domande sono estremamente varie e complicate. E poi non è detto che l’esito della nuova prova sia lo stesso di quella precedente».
Secondo lo studente, «forse è arrivato il momento, dopo quanto è successo, di annullare il numero chiuso nelle facoltà. In questo modo - dice - si garantirebbe il diritto allo studio per tutti».
Soddisfatto dalla decisione, invece, il rettore dell’Università di Catanzaro: «Non possiamo che agire di conseguenza. Quando abbiamo segnalato a Mussi ed all’autorità giudiziaria le irregolarità che abbiamo riscontrato lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalità».
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 40
Le graduatorie dell’Ersu di Sassari
 
L’Università di Sassari ha pubblicato le graduatorie provvisorie per le borse di studio e i servizi abitativi previsti per il prossimo anno accademico. Ricorsi entro le ore 13 del 21 settembre pena l’esclusione. Gli interessati devono presentarsi muniti della fotocopia di un documento di identità valido e la certificazione Iseeu presso la sede di Nuoro in via Salaris aperto due giorni la settimana (il lunedì dalle 9,30 alle 13 e dalle 16 alle 18 e il mercoledì dalle 9,30 alle 13) o all’Ersu di Sassari secondo il calendario consultabile nel sito internet www.ersusassari.it.
L’Università di Sassari ha pubblicato le graduatorie provvisorie per le borse di studio e i servizi abitativi previsti per il prossimo anno accademico. Ricorsi entro le ore 13 del 21 settembre pena l’esclusione. Gli interessati devono presentarsi muniti della fotocopia di un documento di identità valido e la certificazione Iseeu presso la sede di Nuoro in via Salaris aperto due giorni la settimana (il lunedì dalle 9,30 alle 13 e dalle 16 alle 18 e il mercoledì dalle 9,30 alle 13) o all’Ersu di Sassari secondo il calendario consultabile nel sito internet .
 
 
3 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 12
EMIGRARE PER STUDIARE
Anche quello è un privilegio
 
Secondo Beniamino Moro il solo fatto di studiare a Stanford rende gli studenti più intelligenti di quelli che rimangono in Italia. Da sarda arrivata negli Usa in tempi non sospetti (il 1971), posso testimoniare che la stragrande maggioranza degli italiani che oggi frequentano l’università negli Usa, più che di intelligenza superiore sono dotati di genitori ultrafacoltosi e delle raccomandazioni di professori italiani compiacenti. Non è alla portata di tutti dimostrare di possedere 40 mila dollari o più all’anno, somma richiesta dalle università americane e dall’Ufficio Immigrazione per l’ammissione nel Paese. Paradossalmente, e tristemente, ormai anche emigrare per motivi di studio è diventato un privilegio. Nelle università Usa vigono la meritocrazia e l’onestà, ma non c’è modo per Stanford o Ucla di controllare se le entusiastiche raccomandazioni del professore italiano per il suo pupillo derivino da merito reale o da ingenti somme di denaro sborsate dai genitori per spianare la strada al loro rampollo. Purtroppo lo scandalo delle ammissioni comprate non si ferma sulle sponde dell’Atlantico, e potenzialmente infetterà anche il sistema universitario americano, ignaro di quali serpi stia innocentemente accogliendo.
Secondo Beniamino Moro il solo fatto di studiare a Stanford rende gli studenti più intelligenti di quelli che rimangono in Italia. Da sarda arrivata negli Usa in tempi non sospetti (il 1971), posso testimoniare che la stragrande maggioranza degli italiani che oggi frequentano l’università negli Usa, più che di intelligenza superiore sono dotati di genitori ultrafacoltosi e delle raccomandazioni di professori italiani compiacenti. Non è alla portata di tutti dimostrare di possedere 40 mila dollari o più all’anno, somma richiesta dalle università americane e dall’Ufficio Immigrazione per l’ammissione nel Paese. Paradossalmente, e tristemente, ormai anche emigrare per motivi di studio è diventato un privilegio. Nelle università Usa vigono la meritocrazia e l’onestà, ma non c’è modo per Stanford o Ucla di controllare se le entusiastiche raccomandazioni del professore italiano per il suo pupillo derivino da merito reale o da ingenti somme di denaro sborsate dai genitori per spianare la strada al loro rampollo. Purtroppo lo scandalo delle ammissioni comprate non si ferma sulle sponde dell’Atlantico, e potenzialmente infetterà anche il sistema universitario americano, ignaro di quali serpi stia innocentemente accogliendo.
Rachele Marongiu Duke - Albuquerque
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Oristano
Dalla penisola a Oliena per studiare il turismo
Tredici studenti ospiti dell’amministrazione per un master
 
OLIENA. Investe sul suo futuro, Oliena, e fa promozione del suo territorio ospitando un master sul turismo. Tredici ragazzi provenienti da diverse regioni italiane della scuola professionale per turismo commercio e servizi, «Luigi Einaudi» di Bolzano hanno partecipato al master per «Event manager».
OLIENA. Investe sul suo futuro, Oliena, e fa promozione del suo territorio ospitando un master sul turismo. Tredici ragazzi provenienti da diverse regioni italiane della scuola professionale per turismo commercio e servizi, «Luigi Einaudi» di Bolzano hanno partecipato al master per «Event manager».
Ragazze e ragazzi già laureati quasi. Giovani che vogliono specializzarsi nel campo del settore turistico. Un corso che dura 9 mesi e prevede una esperienza esterna dove si cerca di analizzare un territorio e soprattutto di dare una lettura da operatore turistico al territorio scelto. E la scelta è caduta su Oliena e dintorni; una esperienza di 4 giorni in Barbagia, che ha avuto appunto, Oliena come punto di riferimento e poi due giorni a Sant’Antioco. Da ieri gli studenti sono a Sant’Antioco dove incontreranno gli operatori del luogo. «È stata una grande esperienza didattica - spiega il direttore della scuola di Bolzano, Roberto Seppi - L’ottica con la quale abbiamo vissuto questi giorni è stata vissuta in base ad un programma impostato in modo specifico per poi riuscire a ricomporlo. Oliena perché da qualche anno abbiamo una sorta di gemellaggio turistico con Bolzano. Per cui abbiamo iniziato un rapporto di scambio di idee con il sindaco e l’assessore al turismo. Abbiamo visitato le grotte del Bue Marino e la spiaggia di Cala luna, e a Oliena la manifestazione Cortes Apertas della quale abbiamo seguito tutto il percorso poi, cena in agriturismo che ci ha dato uno spaccato della autenticità gastronomica del posto. Siamo stati a Mamoiada a Orgosolo. Per l’aspetto naturalistico siamo stati nella Valle di Lanaitho, la grotta di Sa Oche, il pranzo con il pastore e l’immancabile visita a Su Gologone. Per l’aspetto archeologico abbiamo visitato al villaggio di Serra Orrios, la grotta di Ispinigoli e la tomba di Thomes a Dorgali». L’ultimo giorno, prima della partenza, nella sala consiliare di Oliena alla presenza dell’assessore al turismo Mario Fele si è tenuto un incontro per fare la sintesi dell’esperienza in Barbagia. I ragazzi avevano a disposizione tre fogli dove poter evidenziare i punti critici, quelli forti ma anche le impressioni. Una serie di impressioni che vanno dai complimenti per i servizi di Su Gologone, alla mancanza di una cartellonistica adeguata, alle pecche di Cortes Apertas.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Attualità
Università. Le richieste del ministro Mussi ai rettori degli atenei coinvolti nello scandalo dei quiz truccati
Prove nulle e test da rifare a Catanzaro
Esclusi dagli esami gli studenti baresi che hanno «comprato le risposte»
 
ROMA. Prove da annullare e test da rifare a Catanzaro, vanno invece esclusi dall’esame gli studenti che «hanno comprato le risposte» a Bari e urgono verifiche da parte della procura sulla congruità dei risultati a Messina. Queste le richieste del ministro dell’Università, Fabio Mussi, ai rettori degli atenei coinvolti nello scandalo dei «quiz di accesso truccati» a Medicina. E da Catanzaro e Bari hanno già risposto: lo faremo. Non ci sarà un annullamento a livello nazionale dunque, perchè, ha spiegato il ministro, la cancellazione delle prove «non è nel mio potere, ma in quello dei rettori».
ROMA. Prove da annullare e test da rifare a Catanzaro, vanno invece esclusi dall’esame gli studenti che «hanno comprato le risposte» a Bari e urgono verifiche da parte della procura sulla congruità dei risultati a Messina. Queste le richieste del ministro dell’Università, Fabio Mussi, ai rettori degli atenei coinvolti nello scandalo dei «quiz di accesso truccati» a Medicina. E da Catanzaro e Bari hanno già risposto: lo faremo. Non ci sarà un annullamento a livello nazionale dunque, perchè, ha spiegato il ministro, la cancellazione delle prove «non è nel mio potere, ma in quello dei rettori».
«I furbi e i truffatori saranno combattuti con tutte le forze e se i professori hanno organizzato una truffa non avrò pace finchè non li vedrò cacciati dall’università» ha assicurato Mussi riferendosi allo scandalo di Bari, Ancona e Chieti. «Ci sarà la costituzione di parte civile del governo - ha aggiunto - e chiederemo ai rettori e alla Corte di disciplina del Cun il massimo della severità per liberare l’università dai corrotti». Per indagare sullo scandalo è poi stata anche attivata una collaborazione con Achille Serra, Alto commissario per la prevenzione e il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione. Dal canto suo il rettore di Bari Corrado Petrocelli ha già fatto sapere che è deciso a cacciare non solo gli studenti colti in flagrante (già 21 quelli denunciati che ora potrebbero essere indagati), ma anche i medici conniventi e ha chiesto all’Ordine professionale di valutare la possibilità di radiarli.
A Catanzaro, ha ricordato il ministro, qualcuno ha aperto le buste con i test prima dell’esame che quindi è da rifare. D’accordo con lui il rettore Francesco Saverio Costanzo e, da quanto si apprende, saranno ripetute non solo le prove di Medicina anche quelle di Odontoiatria e Veterinaria. Quanto a Messina, Mussi ha parlato di una «sospetta anomalia statistica»: «Quando c’è una sola università in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto». Per questo «invierò gli atti alla Procura perchè verifichi».
Per quanto riguarda infine gli errori nei test, il ministro ha spiegato che «non esistono i presupposti giuridici per annullarli in tutte le sedi». Insomma quel che è successo «non può inficiare la validità del concorso nazionale» anche perchè «sarebbe una ingiustizia per tutti coloro che si sono comportati correttamente». E’ però comunque «molto grave - ha aggiunto - che una commissione di illustri professori chiamata a formulare 80 quiz possa averne sbagliati due. Si tratta di una percentuale intollerabile. Fortunatamente questa commissione ha esaurito il suo compito».
E mentre a Catanzaro si annuncia già una pioggia di ricorsi e in tutta Italia le associazioni studentesche, che chiedevano l’annullamento nazionale, si preparano a protestare, intanto Mussi ha ribadito che «occorre rivedere il sistema delle regole di ammissione e i metodi di selezione». Si punta a «rivedere alcuni numeri chiusi» e a ridurli «drasticamente» legandoli, dove possibile, al vincolo di un’autorizzazione ministeriale. E in vista c’è anche un nuovo sistema di garanzie sulla riservatezza dei dati perchè «quello attuale mostra falle e debolezze». (m.v.)
 
Pagina 9 - Attualità
PER GIOCO
Quella voglia di «todos caballeros»
 
Pericolo scampato. Per un pelo. Per ora. C’è mancato davvero poco che, tra studenti imbroglioni, professori trafficoni e impiegati complici, l’unico ad essere espulso dalle università fosse l’esame per entrarci, in particolare alla facoltà di Medicina. Se i figli di medici e di papà corrompono sborsando dagli 8 ai 30mila euro (si può già immaginare che medici coscienziosi e preparati diventeranno poi), se le università sono permeabili alla corruzione come un colabrodo, se intorno agli esami si organizzano e ingrassano ladri e truffatori, qual è l’idea che si è affacciata seducente? Eccola: abolire gli esami, tutti dentro, abbattere il numero chiuso profittando del casino generale. Lo hanno chiesto senza vergogna gli studenti onesti nel senso che non barano, ma poco onesti nel volerla sfangare in massa. Hanno tentennato rettori, presidi e partiti. C’è mancato poco al via libera al saccheggio giustificato dal fatto che le guardie rubano. Poi il ministro ha detto no al rogo degli esami di idoneità. Ma quanto resisterà il ministro alla carica di comitati e Tar e, soprattutto, che idea di giustizia è quella per cui dietro chi imbroglia si infila chi non studia?
Pericolo scampato. Per un pelo. Per ora. C’è mancato davvero poco che, tra studenti imbroglioni, professori trafficoni e impiegati complici, l’unico ad essere espulso dalle università fosse l’esame per entrarci, in particolare alla facoltà di Medicina. Se i figli di medici e di papà corrompono sborsando dagli 8 ai 30mila euro (si può già immaginare che medici coscienziosi e preparati diventeranno poi), se le università sono permeabili alla corruzione come un colabrodo, se intorno agli esami si organizzano e ingrassano ladri e truffatori, qual è l’idea che si è affacciata seducente? Eccola: abolire gli esami, tutti dentro, abbattere il numero chiuso profittando del casino generale. Lo hanno chiesto senza vergogna gli studenti onesti nel senso che non barano, ma poco onesti nel volerla sfangare in massa. Hanno tentennato rettori, presidi e partiti. C’è mancato poco al via libera al saccheggio giustificato dal fatto che le guardie rubano. Poi il ministro ha detto no al rogo degli esami di idoneità. Ma quanto resisterà il ministro alla carica di comitati e Tar e, soprattutto, che idea di giustizia è quella per cui dietro chi imbroglia si infila chi non studia?
Mino Fuccillo

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