Giovedì 5 luglio 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 luglio 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Pagina 1 - Cagliari
Al via l’elaborazione del piano strategico 
Il futuro urbanistico coi tavoli telematici 
 
CAGLIARI. Con la composizione e convocazione dei tavoli tematici entra nel vivo l’elaborazione del primo piano strategico del Comune di Cagliari. Si tratta di momenti di confronto tra istituzioni e «attori locali» da cui prenderà forma la visione e la «missione» della città nel futuro. I gruppi di lavoro si riuniranno da lunedì nei locali dell’ex Distilleria (in via Ampère) per definire sia gli obiettivi del piano strategico comunale sia i progetti e la loro concreta fattibilità. A presiedere i lavori sono state chiamate alcune delle più illustri personalità della società civile: il Tavolo 1 (Governance e qualità del territorio) è presieduto da Pasquale Mistretta, rettore dell’Università di Cagliari; il 2 (Cagliari città del Mediterraneo) da Gualtiero Cualbu, in rappresentanza dell’Associazione degli Industriali; il 3 (Conoscenza, innovazione e sviluppo) da Giuliano Murgia, presidente di Sardegna Ricerche; il 4 (Identità, cultura, ambiente e turismo) da Giancarlo Deidda, presidente della Camera di Commercio; il Tavolo 5 infine (su Capitale sociale, creatività, coesione e sicurezza) da Paolo Palomba, direttore dell’Agenzia Regionale per il Lavoro.
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano Pagina 33
L’inchiesta. La Camera di commercio lancia l’allarme: anche il turismo è in crisi
La provincia perde 130 posti di lavoro
Crollo delle assunzioni nelle imprese. Solo 330 gli stagionali
 Intanto anche le imprese hanno difficoltà a reperire la mano d’opera: troppo pochi i giovani che hanno una laurea scientifica
 
Anno terribile, questo 2007. Le uscite dalle industrie e dagli uffici a fine anno saranno superiori alle entrate, 130 posti di lavoro in meno. Questo il dato elaborato da Excelsior 2007, il sistema informativo realizzato da Unioncamere e dal ministero del Lavoro. Tutte le altre province sarde aumentano, Oristano è l’unica in calo. A fronte di mille nuovi occupati, 1130 in uscita per cause diverse, licenziamenti o pensionamenti. Di sicuro Oristano perde occupati, un per cento in meno rispetto al 2006. «Perde perché mancano le opportunità», dice il segretario della Cgil Giampaolo Lilliu. D’accordo Angelo Medde, Uil, e Antioco Patta della Cisl che sul tema lavoro stanno approntando l’ennesima vertenza. Il panorama disegnato in maniera scientifica dalla Excelsior dice anche che le imprese e i servizi, da uno a nove dipendenti, che qui sono la maggioranza, perdono 80 posti, quelle da 10 a 49 segnano un meno 40 e meno 10 da 50 dipendenti in su. L’industria, quel che resta nell’oristanese, segna un saldo negativo di 70 posti mentre il saldo dei servizi è di 60 posti in meno ed anche in questo settore a perdere di più (meno 40) sono le imprese con un organico fino a 10 dipendenti. «I dati - osserva il presidente della Camera di Commercio, Pietrino Scanu - confermano la frenata occupazionale già prevista che colpisce sia l’industria che i servizi e comunque la piccola impresa che rappresenta il serbatoio occupazionale oristanese. Queste difficoltà evidenziano la necessità di un maggiore impegno da parte di tutte le istituzioni». Non funzionano da ammortizzatore neppure le assunzioni stagionali che si fermeranno a 330 persone: 70 saranno assorbite dall’industria, 230 dal turismo e 30 da altri servizi. Un numero davvero basso, basti sottolineare che Nuoro ne occuperà 1.230. «La considerazione è che il turismo è ancora un mezzo sogno», dice ancora Scanu. Ma cosa chiede l’impresa a chi si affaccia al mondo del lavoro? Soprattutto diplomati mentre cala la domanda per personale con qualifiche professionali e si mantiene stazionario quelli con laurea. Su mille, il 2,7 per cento chiede un livelli di istruzione universitario, il 28,9 secondario o post secondario, il 23,5 una qualifica professionale. Personale non sempre facile da reperire, il 30 viene definito di «difficile reperimento» per le lauree scientifiche e per le figure dotate di competenze tecniche, mentre l’11 per cento necessita di formazione. Nel 2007 saranno assunti 160 immigrati a tempo indeterminato e 30 stagionali.
Antonio Masala
 
3 - L’Unione Sarda
Pagina 15 - Commenti
Insegnanti accondiscendenti e studenti illusi
Diritto allo studio non è diritto alla promozione
   
Nell’esaminare lo stato della scuola, in Sardegna e in qualunque altro luogo, non si deve assolutamente trascurare la responsabilità personale e individuale di ogni studente: ciascuno di noi è artefice, per una parte importante, del proprio destino. Nessuno può dimenticare che a scuola si deve studiare, anche se non si può pretendere che tutti siano bravissimi. Possiamo esigere che chi frequenta la scuola dimostri di studiare e di sapere almeno a livello di sufficienza (effettiva e non fasulla) la maggior parte delle materie caratterizzanti il corso di studio? Non si può continuare a confondere il diritto allo studio (sacrosanto per tutti, in particolare per i più deboli, che devono essere seguiti e aiutati più degli altri) con il diritto alla promozione (spettante soltanto ai meritevoli). Oggi, invece, in certe scuole anche gli studenti gravemente impreparati hanno la certezza della promozione, sia pure con la burletta dei debiti formativi. Molti studenti approfittano della situazione, senza rendersi conto che fanno solo del male a se stessi. Altri, invece, sono delle povere vittime, che nella loro carriera scolastica hanno incontrato un grande numero di insegnanti buoni. Sono quelli che, per mancanza di motivazioni a far bene il proprio mestiere, per quieto vivere, per stanchezza connessa con il doppio o triplo lavoro, per ricerca di facile consenso, per mascherare eventuali carenze formative o didattiche, per non perdere il posto di lavoro, promuovono tutti regalando buoni voti. Quei ragazzi, in perfetta buona fede, si illudono di essere bravi, pensano di essersi impegnati in maniera soddisfacente e non si accorgono, o se ne accorgono in ritardo, di essere stati ingannati: i professori dalla promozione troppo facile, accompagnata da voti molto alti non meritati, fanno del male ai loro allievi. Ovviamente non sostengo che si debbano dare voti bassi: ciascuno deve avere la valutazione che gli spetta, quindi anche quella massima. Ogni docente serio prova piacere nel trasferire quello che sa ai propri allievi ed è felice se essi ottengono voti alti (meritati): una parte del buon raccolto è dovuta al seminatore. Chi svolge l’attività di insegnante non può e non deve essere cattivo. Se lo è, deve essere cacciato dalla scuola. L’insegnante deve essere giustamente severo, nell’interesse degli allievi, soprattutto di quelli (quasi tutti) che, non essendo figli di qualcuno che conta, per affermarsi nella vita possono fare affidamento esclusivamente sui propri saperi e, quindi, devono impegnarsi fortemente nello studio. Gli studenti, dopo aver studiato, devono divertirsi come tutti i giovani della loro età e compiere anche azioni trasgressive, nei limiti della sana goliardia: chi non fa certe cose da giovane, in seguito si pentirà, ma sarà troppo tardi, perché non avrà più né il tempo né la voglia di farle e gli resterà soltanto l’amarezza di non averle fatte.
Franco Cabras
Università di Cagliari 
 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Dieci milioni di euro per favorire le specializzazioni 
250 BORSE DI STUDIO AI MEDICI 
 
CAGLIARI. Confermato, tra Ministero della Salute e Regione, il numero delle ex borse di studio (ora chiamati contratti di formazione specialistica) per la frequenza alle Scuole di specializzazione universitaria di Medicina (umana e animale). Sono, rispettivamente, 188 e 73 (di cui 10 per veterinaria). La Regione conferma il suo impegno nel favorire le specialità, strada obbligata per qualificare la sanità. Spenderà 10 milioni di euro (5 milioni in più del passato) e il costo di ciascun contratto di formazione passerà da 11 mila a 25 mila euro lordi; un trattamento più dignitoso per l’impegnativo percorso degli specializzandi.
 C’è stata un’intesa, tra le due università sarde. Sassari avrà 20 contratti di formazione (ne aveva 23) mentre Cagliari ne avrà 43 (ne aveva 40).
 
 

Questionario e social

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