Venerdì 8 giugno 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 giugno 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 15 articoli delle testate giornalistiche Agenzia Italia, L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna 

1 – Agenzia Giornalistica Italia
UNIVERSITA’ CAGLIARI: RICERCA AL SERVIZIO DEL RIS CARABINIERI
 
(AGI) - Cagliari, 7 giu. - Algoritmi per riconoscere un individuo dall’immagine fotografica, oppure per scovare le finte impronte digitali che possono fuorviare gli investigatori al lavoro sulla scena di un crimine. Sono due dei progetti di ricerca in corso all’universita’ di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica. Con la convenzione firmata stamattina dal rettore Pasquale Mistretta e dal comandante del Raggruppamento carabinieri Investigazioni scientifiche Nicola Raggetti l’attivita’ di ricerca sara’ messa a disposizione del Ris dei carabinieri di Cagliari. Il gruppo, guidato dal docente Fabio Roli, utilizzera’ le analisi biometriche che rendono possibile per i computer riconoscere una persona dalle fattezze fisiche in modo da consentire l’accesso senza password. Oppure l’uso dell’impronta digitale per farsi riconoscere dal sensore dello sportello bancomat senza usare la carta magnetica.
(AGI) Cli/Sol/Cog
 
2 – Agenzia Giornalistica Italia
UNIVERSITA’ CAGLIARI: RICERCA AL SERVIZIO DEL RIS CARABINIERI (2)
 
(AGI) - Cagliari, 7 giu. - Dopo anni di cooperazione, quella siglata stamattina nella sede del Rettorato dell’Universita’ di Cagliari e’ la prima convenzione formale che sancisce la collaborazione dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica con il Ris dei Carabinieri del capoluogo. "Ci auguriamo che la convenzione di un anno venga prorogata", ha detto prima della stipula il generale Nicola Raggetti, comandante del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche. "E soprattutto, che venga estesa ad altri dipartimenti come Scienze biologiche, Chimica, in modo da dare un crescente livello di specializzazione al nostro reparto". Il progetto di ricerca mira anzitutto a rendere piu’ facile la classificazione delle impronte digitali, che in tal modo verranno rintracciate in tempi sempre piu’ stretti. "Oggi - ha ricordato Raggetti - si possono fare in 15 minuti cose che, quando sono entrato io nell’Arma 40 anni fa si facevano in tre mesi". Soddisfatto della convenzione anche il colonnello Giuseppe Delogu, comandante del Ris di Cagliari: "Si tratta di una grande opportunita’ per gli studenti di affacciarsi in questo mondo e di applicare quella ricerca scientifica dalla quale la Sardegna e’ rimasta fuori per tanto tempo". Ma Raggetti ha anche tenuto a precisare che al di la’ del ruolo attribuito dalla scienza investigativa alle macchine, "al centro di tutto resta sempre la mano dell’uomo. Non dobbiamo pensare al lavoro del Ris come a quello che ci mostrano le fiction televisive". (AGI) Cli/Sol/Cog

1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 19
Le impronte digitali ora si studiano all’Università
Accordo fra l’Ateneo e i Ris dei carabinieri: «Esperimento utile anche per le fiction»
 
Per ricostruire le scene del crimine, analizzare le impronte digitali o un volto ripreso da una telecamera gli operatori del Ris di Cagliari, il Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, potranno contare sul supporto dell’Università di Cagliari. Militari specializzati e ricercatori del Dipartimento cagliaritano di Ingegneria elettrica ed elettronica daranno vita infatti a una forma di collaborazione nuovissima per la Sardegna, che parte dallo sviluppo della ricerca tecnologica e arriva alla tutela della sicurezza dei cittadini. A sancire l’accordo è stata la sottoscrizione, ieri mattina, nell’aula magna del Rettorato di Cagliari, della convenzione tra ateneo e Ris. La stretta di mano finale tra il rettore Pasquale Mistretta e il comandante del Raggruppamento speciale, il generale di brigata Nicola Raggetti, ha rappresentato l’ultimo istante di un conto alla rovescia che precede l’avvio operativo, e non solo formale, delle attività. Nello specifico, verranno elaborati e studiati nuovi strumenti per l’elaborazione, il riconoscimento e l’analisi computerizzata delle impronte digitali. Il gruppo universitario ha infatti sviluppato nel tempo una serie di competenze utili anche per il riconoscimento delle impronte finte e ricostruite. «Sono conoscenze che si potrebbero rivelare utili in futuro. Magari in un’ipotesi di fiction: ma non escludiamo nulla e ci prepariamo per tempo a ogni eventualità», ha detto Giovanni Delogu, comandante del nucleo del Ris di Cagliari. Davvero soddisfatto è apparso il rettore Mistretta, che ha aperto la cerimonia: «L’accordo rappresenta un’opportunità per i giovani ed è sostenuto da una sinergia con l’Arma dei carabinieri, quotidianamente a servizio della società civile». Attingere dal mondo universitario per rafforzare e qualificare il lavoro dei carabinieri: una prospettiva da tenere in altissima considerazione, come è risuonato a più voci nella sala del Rettorato. «L’Università rappresenta una risorsa molto importante e sono stati già avviati in tutta Italia accordi di questo tipo», ha sottolineato il generale Nicola Raggetti. «Si tratta inoltre di una prima opportunità per gli studenti della Sardegna di affacciarsi in questo mondo», ha aggiunto Delogu. Si allarga l’orizzonte scientifico ma rimane indiscussa la centralità del ruolo della capacità investigativa umana, aldilà delle macchine. L’avviso arriva dal comandante Delogu: «Non esiste il delitto perfetto perché non può escludersi l’esistenza dell’investigatore più che perfetto».
Mariangela Lampis
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Un osservatorio regionale di esperti per prevenire e combattere i soprusi tra i banchi
Scuola, scatta l’allarme bullismo
Creati un numero verde e un sito internet contro la violenza
 
La scuola dichiara guerra al bullismo. Ancora c’è poco di di concreto, soprattutto per la mancanza di un monitoraggio serio e preciso sulle violenze tra i banchi scolastici, ma ieri mattina, all’istituto tecnico commerciale Besta, è stato mosso il primo passo contro i soprusi all’interno degli edifici scolastici con la creazione di un osservatorio regionale. Un gruppo di esperti, composto da rappresentanti degli uffici scolastici regionali, provinciali e da referenti per le consulte degli studenti, forze dell’ordine, docenti universitari e giornalisti, raccoglierà e analizzerà i dati, che poi verranno inviati al ministero della Pubblica istruzione. In città la situazione non ancora arrivata al codice rosso, ma proprio per questo non bisogna abbassare la guardia. «Il fenomeno per il momento non ha raggiunto il livello di altre regioni come Campania e Sicilia, ma esiste anche nell’Isola», afferma Pierangela Cocco referente regionale dell’osservatorio. Solo sensazioni, che presto potranno materializzarsi in un rapporto ministeriale. Tutti d’accordo, ieri, nel destinare alla famiglia il ruolo principale per la lotta al bullismo. Un fenomeno devastante che porta nel migliore dei casi all’emarginazione del ragazzo preso di mira, quasi sempre da un gruppo di compagni. Il passo successivo della vittima consiste nell’abbandonare la scuola. Di numeri e tipologie di violenze non se non se parla. Dati che neanche il Tribunale per i minorenni ha a disposizione, ma dal palazzo di via Dante saltano fuori storie di degrado e violenza tra gli studenti. Vicende inquietanti di foto digitali scattate a una ragazza e fatte girare tra i compagni e studenti trasformati in vandali che distruggono le attrezzature scolastiche. Dalla violenza non sono escluse le medie: in un istituto cittadino un gruppo di ragazzi, ogni mattina, sotto la minaccia di un coltello rubava la merenda e i soldi a un compagno di classe. Per cercare di arginare questi episodi, l’osservatorio regionale avrà a disposizione oltre 65 mila euro, che serviranno per organizzare azioni di lotta rivolte a studenti, docenti e genitori. A loro disposizione ci saranno venti psicologi che attraverso il numero verde 800669696 daranno consigli su come affrontare il problema. Ma non è tutto, un sito internet darà informazioni sul progetto.
Andrea Artizzu
 
 3 – L’Unione Sarda
Provincia Gallura Pagina 50
sugherete
Funziona l’insetticida biologico ma molte zone sono rimaste fuori
 
Il bacillo antiprocessionaria ha funzionato, le larve della limantria sono state eliminate dall’insetticida biologico irrorato nelle settimane scorse in diverse zone della Gallura. Ma sul punto non c’erano dubbi. La campagna di disinfestazione delle sugherete ha ridotto al minimo l’azione devastatrice del lepidottero defogliatore. Sono notevoli i risultati ottenuti dopo l’intervento finanziato dall’assessorato regionale all’ambiente e affidato all’Università di Sassari. Paradossalmente, il successo dell’operazione nei territori di Olbia, Tempio, Calangianus, Monti, Berchidda, Alà dei Sardi e Luras, per citare i centri interessati del nord-est della Sardegna, potrebbe alimentare le polemiche. Di fatto, sono confermate le valutazioni degli amministratori comunali che agli inizi di maggio avevano fatto sentire la loro voce nel corso di un incontro voluto, in particolare, dai rappresentanti delle amministrazioni di Buddusò, Berchidda, Alà dei Sardi, Monti e Calangianus. L’insetticida biologico ha funzionato a dovere ma, ovviamente, soltanto dove è stato irrorato. Per il resto la processionaria, proprio in questi giorni sta provocando danni ingenti. Così come avevano spiegato i sindaci, era prevedibile, visto che su 37mila ettari a rischio ne sono stati irrorati appena 20mila in tutta l’Isola. Quanto è stato possibile fare, utilizzando lo stanziamento da un milione e 200mila euro, messo a disposizione dall’assessorato all’ambiente. «È la dimostrazione ? dice il riconfermato assessore all’ambiente di Calangianus, Lollo Amadori ? della necessità di uno sforzo maggiore da parte della Regione, per un trattamento che non ha risvolti soltanto dal punto di vista ambientale. I danni della processionaria per l’estrazione del sughero sono ingenti. È importante, vista la situazione di questi giorni, pianificare già da ora un intervento massiccio ed esteso a tutte le aree con sugherete di pregio». (a. b.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 21
Altre notizie – 24 ore
Antichità, incontro Internazionale
Oggi alla Cittadella dei musei (ore 17) avràluogo una tavola rotonda Internazionale su “L’arte preistorica nel Mediterraneo Centrale”, alla quale parteciperanno illustri studiosi europei: Joseph Cesari e Frank Leandri (Service Regional de l’Archéologie, Corse), Sebastiano Tusa (Soprintendenza del Mare, Palermo), Antony Bonanno (Università di Malta), Enrico Atzeni e Giuseppa Tanda (Università di Cagliari). Moderatore Ercole Contu, dell’Università di Sassari. L’incontro rientra nelle iniziative di un progetto comunitario che presenta anche la mostra “Il Segno e l’Idea” sulle analogie tra l’arte preistorica e quella contemporanea (si chiuderà domenica alla Cittadella.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
L’università di Cagliari al servizio del Ris 
Criminalità e nuove tecnologie: intesa tra l’ateneo e l’Arma 
 
CAGLIARI. Nell’era in cui persino la realtà trova un suo alter ego su Internet (vedi alla voce “Second Life”), forze dell’ordine e criminalità si inseguono nella corsa alla dotazione di strumenti tecnologici sempre più raffinati.
Che, in alcuni casi, consentono addirittura di falsificare o meglio, di rubare le impronte digitali, impedendo così la realizzazione dei bancomat a sensori invece degli attuali a scheda magnetica. Un scenario apparentemente futuribile fatto di ladri di identità e di inquinamento della scena del delitto. Ma se la locuzione “ricerca scientifica” vuol dire “investigazione con metodi scientifici”, allora l’accademia si mette al servizio delle forze dell’ordine. Un pool di esperti dell’Università di Cagliari lavorerà fianco a fianco degli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Carabinieri del capoluogo, uno dei quattro centri d’Italia con quelli di Roma, Parma e Messina. Ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica stanno mettendo a punto prototipi che serviranno ai militari guidati da Giuseppe Delogu nelle inchieste più delicate, come quella che in questi giorni li vede impegnati per scovare i sequestratori di Titti Pinna. Dopo anni di cooperazione, ora il punto di contatto formale è stato trovato in una convenzione di ricerca siglata ieri tra il rettore dell’Ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta e il comandante del Ra.Cis., Nicola Raggetti, che guida il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche con sede nella capitale. Il generale di brigata ha annunciato che a breve anche Cagliari avrà la sua sezione di raccolta dattiloscopica, un data base con le impronte digitali dei personaggi noti agli uffici giudiziari. Fermo restando il cervellone centrale romano, l’Afis, che in pochi minuti riesce a risalire all’identità attraverso un’orma cercando nell’archivio dotato di 60 milioni di impronte. «Fino ad ora, il gruppo di ricerca si è concentrato su un sistema che consente l’accesso ad un pc senza password, con la sola lettura dell’immagine», è stato l’esempio di Fabio Roli, docente del Dipartimento. «Si tratta di un uso civile che sarà adattato a quello investigativo». L’ambito d’applicazione più scontato sarà quello della video-sorveglianza, settore della sicurezza che è esploso - ha ricordato il docente - dopo i fatti dell’11 Settembre. Le immagini catturate dalle telecamere a circuito chiuso vengono elaborate da cervelloni elettronici che scandagliano ogni elemento attraverso algoritmi matematici per riconoscere i sospettati sulla base delle caratteristiche biometriche. Stessa tecnica impiegata nell’associazione dattiloscopica.
 «La falsificazione delle impronte è ancora assolutamente limitata, ma la ricerca deve muoversi, anche in Sardegna - ha auspicato Delogu - in modo da prevenire questa possibilità».
Elena Laudante
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Nuoro
La Coppa rettore agli «Estudiantes non meda» 
La brigata barbaricina conquista il torneo annuale dell’università di Cagliari 
 
Applausi a Fabio Rotelli il portiere matricola appena «arruolato» 
NUORO. Otto anni dopo la vittoria della Lollobedda (1999) ritorna in Barbagia la prestigiosa “Coppa Rettore”, trofeo riservato ai vincitori del torneo di calcio dell’università di Cagliari. Il merito è degli “Estudiantes Non Meda”, team composto quasi esclusivamente da giocatori della nostra provincia. Una rosa di qualità ma, prima di tutto, un affiatato gruppo di amici.
 Gli Estudiantes, nati nel 2002 da un’idea di Emiliano Gaddari, si sono sempre posti l’obbiettivo di partecipare al torneo per divertirsi, creando così anche un punto di incontro per i nuoresi “trapiantati” a Cagliari. «La nostra vittoria - spiega Giovanni Tatti, difensore - ci riempie di gioia per due motivi. Prima di tutto la Coppa è rinomata e conosciuta anche lontano da Cagliari. Vincerla da “stranieri” dà grande soddisfazione. In secondo luogo gli Estudiantes hanno colto in pieno quello che è lo spirito originario della manifestazione: giocare tra amici e soprattutto divertirsi».
 Troppo spesso, nelle scorse edizioni, si era assistito alla vittoria di formazioni che, soprattuto nelle fasi finali, schieravano giocatori impegnati durante l’anno nei più importanti campionati dilettantistici sardi. Gli Estudiantes de sempre reclutano i ragazzi di Nuoro che approdano a Cagliari, come testimoniano il continuo allargamento della rosa ed il fatto che nei quattro mesi della manifestazione tutti i giocatori siano scesi in campo. Esemplare il caso di Fabio Rotelli, matricola quest’anno, e subito “arruolato” per difendere i pali della brigata barbaricina. L’uomo partita, nella finale contro gli ogliastrini dello “Spongi Lisbona” è stato un difensore. Antonio Schintu ha siglato la rete decisiva con uno spiovente da oltre 30 metri. La finale (tiratissima) è stata soprattutto una rumorosa e colorata festa. Circa 500 i tifosi presenti, con una buona percentuale di nuoresi “in trasferta”.
 Dopo la premiazione la festa è durata tutta la notte. Estudiantes e Spongi hanno festeggiato assieme tra canti, balli e litri di birra, mostrando grande correttezza e sportività. La notizia, grazie anche alle moderne tecnologie, ha fatto il giro dell’isola in pochissime ore. Alle informazioni ufficiali (pubblicate sul sito www.unica.it) si è aggiunto tutto il materiale “alternativo” introdotto dai vincitori stessi sulla rete globale di YouTube. Questi i 19 nuoresi in forza agli Estudiantes: Fabio Rotelli, Ciriaco Fenu, Federico Moro, Bastiano Puddu, Andrea Paniziutti, Marco Ferrari, Giovanni Tatti, Antonio Schintu, Roberto Sanna, Nicola Tore, Antonio Fiori, Giovanni Bitti, Francesco Picconi, Giampaolo Mattana, Mario Mele, Gianluigi Boi, Antonio Cara, Maurizio Puggioni, Emiliano Gaddari. Solo cinque gli “esterni”: Marco Mulas (Lodine), Marco Giovannetti (Siniscola), Antonio Piras (Tiana), Nicola Orlandini (Portoscuso), Francesco Pes (Sarule).
Fabio Pisanu
 
Pagina 14 - Nuoro
A settembre una sfida a Sa Terra Mala 
 
NUORO. A Nuoro, naturalmente, un torneo come la Coppa Rettore non c’è. In attesa che il nostro ateneo cresca gli appuntamenti per gli appassionati di calcio non mancano, pur essendo tutti legati alla facoltà di Scienze forestali e dunque all’università di Sassari. Proprio in questi giorni si sta svolgendo il Torneo di calcio a 5 indoor, ospitato dalla palestra Polivalente.
 Ai primi di maggio, poi, si è svolto presso il campo Csen di via Costituzione, il tradizionale quadrangolare di calcio che vede di fronte i ragazzi di Scienze forestali, una squadra della facoltà di Agraria di Sassari ed una selezione di insegnanti e personale universitario. La vittoria nella Coppa Rettore, però, ha fatto venire una brillante idea ai ragazzi degli Estudiantes: «Ci piacerebbe - dicono - poter sfidare gli universitari di Nuoro. A settembre si potrebbe cercare di organizzare un’amichevole». I ragazzi si sono detti pronti ad organizzare l’evento “in proprio” ma naturalmente sarebbe bello che il messaggio arrivasse a chi di dovere per farne... un appuntamento fisso. (f.p.)
 
Pagina 14 - Nuoro
Un campionato prestigioso e combattuto 
Quando sul podio salì la Lollobedda 
 
NUORO. La “Coppa Rettore”, organizzata dal Cus Cagliari, è oggi uno dei tornei universitari di calcio a 11 più prestigiosi e combattuti d’Italia. L’edizione 2007 del torneo ha preso il via lo scorso 23 gennaio, con ben 56 formazioni ai nastri di partenza. Otto i gironi da sette squadre ognuno, più di 1150 gli atleti coinvolti. Il record della manifestazione, per quanto riguarda i partecipanti, si raggiunse nell’edizione 1996, che vide iscritte 117 formazioni. Molte le compagini che, in questi 16 anni, hanno aperto dei veri e propri “cicli”. I recordmen di presenze in finale sono i Fratelli Scandinavi. Ben otto le partecipazioni, ma appena tre le vittorie. Sempre tre, ma consecutive, le affermazioni degli Escala Sini, dominatori del triennio 1995-1997. Identico numero di vittorie per la Crvena Zvevda, tre volte sul gradino più alto del podio dal 2001 ad oggi. Ultimi nuoresi ad imporsi erano stati, come ricordato, gli atleti della Lollobedda il cui successo è datato 1999. I vincitori di quest’anno in cinque partecipazioni non erano mai andati oltre la seconda fase. Quest’anno dopo aver passato i due gironi hanno eliminato nell’ordine Flamengo (2-0 nei quarti) e Creatina Team (5-4 ai rigori in semifinale), prima del rendez-vous decisivo con lo Spongi. Per gli Estudiantes Non Meda ora è tempo di festeggiamenti (e di esami), ma nel mirino c’è un altro obbiettivo prestigioso: sfidare la vincente del torneo del Cus Sassari in quella che può essere definita una vera e propria Supercoppa. Per quanto riguarda l’ateneo turritano, quest’anno si è imposto il Deportivo La Cocogna, vincitore sulla Z.H.L. per 4-2 dopo i calci di rigore. Per ora non c’è alcuna certezza su questo incontro, ma è chiaro che un appuntamento del genere avrebbe un grande fascino. (f.p.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Brevi
UNIVERSITÀ
Sostegno lauree deboli
 
 CAGLIARI.La direzione Orientamento e Occupazione dell’Università ha organizzato il corso “Sostegno delle lauree deboli”, rivolto ai laureati in materie umanistiche. Informazioni in via Ospedale 121. Domande entro il 15 giugno.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Come riprendersi il desiderio 
Il primo corso sardo di endocrinologia ginecologica 
C’è un vuoto culturale: nella facoltà di Medicina non si studia sessuologia 
di Alessandra Sallemi 
 
CAGLIARI. Si sono pentiti gli studiosi americani che nel 2002 misero in subbuglio gli endocrinologi europei con la scomunica ufficiale delle terapie ormonali somministrate alle donne in menopausa, biologica o chirurgica non importa. All’inizio di quest’anno sulla rivista Nature è stato pubblicato un controstudio degli stessi scienziati dove si afferma la validità di tali cure e si ammette un errore di metodo. Questo e altro ha spiegato Gian Benedetto Melis direttore della clinica ginecologica in margine al corso per ginecologi sui disturbi del desiderio sessuale femminile.
 Per la verità, la Società italiana della Menopausa (di cui Melis è il presidente nazionale), «già dal 2002, quando uscì lo studio americano - spiegava ieri il direttore della clinica universitaria - ribadì la validità della terapia, sulla quale in questo periodo si stanno scrivendo le linee guida, ma anche il fatto che è inconcepibile dare la terapia a tutte le donne in modo indiscriminato. La terapia ormonale sostitutiva tra i 50 e i 59 anni dà benefici senza effetti negativi, dopo questa età va valutata caso per caso». In un studio condotto di recente dalla clinica universitaria (titolare la docente Anna Maria Paoletti) si è dimostrata una ripresa delle capacità cognitive in donne molto anziane cui è stato somministrato tramite un cerotto il testosterone, l’ormone sessuale maschile che viene prodotto anche dall’apparato genitale femminile durante l’età fertile. La menopausa ha tenuto banco nella giornata di ieri organizzata al T hotel perché soprattutto in questo momento della vita della donna possono esserci disturbi del desiderio sessuale. La Sardegna è la prima tappa del corso che si ripeterà per altre cinque volte, a cura dell’Isge, la Società (internazionale) di endocrinologia ginecologica di cui è presidente Andrea Gennazzani, professore a Pisa e docente del corso. Il corso è interamente dedicato ai disturbi del desiderio sessuale nelle donne ed è stato pensato perché gli specialisti constatano ogni giorno la necessità «di colmare un vuoto culturale - spiegava il presidente Isge -. La sessuologia non è trattata nei corsi di Medicina, invece gli studi condotti dal professor Gessa (neurofarmacologo), dal professor Melis, hanno affrontato il problema della sessuologia umana e ormai sono disponibili anche sussidi terapeutici». Ma tra questi e le donne c’è un vuoto di cultura generale. Da un lato le donne parlano poco della loro sofferenza provocata dal desiderio sessuale che si assottiglia a volte fino a scomparire, delle fantasie biricchine che in certi momenti della vita si spengono: sia perché non riconoscono in questo un problema che qualcuno diverso da loro o dal partner possa affrontare, sia perché non sanno con chi parlarne fuori da questa sfera. Dall’altro ci sono i medici non preparati dalle scuole di Medicina. «Esiste la specializzazione in ginecologia - diceva ieri il professor Gennazzani - ma non quella in sessuologia. Lo scopo del corso è di ampliare la nostra attività formativa. I ginecologi incontrano questi problemi delle donne nella loro vita professionale, ma se non si conoscono non li si riconosce. Oppure non li si va a cercare quando la donna accusa disturbi di vario genere. L’attenzione al tema è nata quando gli psichiatri, nel valutare alcune patologie, hanno messo a fuoco l’esistenza di un disordine da desiderio sessuale coattivo. Se l’assenza di desiderio, di pensieri, di soddisfazione colpisce con un senso di sofferenza, è un problema da affrontare». Può succedere nelle donne di tutte le età, succede al 50 per cento delle donne in menopausa, che sono un terzo della popolazione femminile. Cala la produzione di estrogeni e quindi nell’apparato genitale esterno si può presentare atrofia e secchezza, situazione che provoca dolore nei rapporti. Nelle donne che hanno subìto l’asportazione delle ovaie in particolare c’è una riduzione degli ormoni maschili e quindi il trofismo (la tonicità dei tessuti) non è più sufficiente. «E’ importante rendersi conto che il problema c’è - diceva Melis - e si può affrontare con una buona terapia della menopausa, che deve cominciare nel periodo immediatamente successivo alla scomparsa delle mestruazioni, intorno ai 50 anni». 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
La violenza della quotidianità 
Un incontro promosso dalle «Pari opportunità» 
Il mondo femminile a confronto sui problemi non risolti nella società civile 
 
CAGLIARI. Donne a confronto per fare il punto sulla condizione delle donne. Con questo spirito la presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità Daniela Cardia, insieme alla consigliera Luisa Barilotti, ha invitato a un incontro tenutosi mercoledì a Cagliari, il sottosegretario alle Pari opportunità Donatella Linguitti e le donne che in Sardegna rappresentano il mondo dell’associazionismo femminile, delle imprese, delle istituzioni, del mondo accademico e del volontariato: da Amistanzia a Luna Nera alla Libreria delle Donne.
 I problemi sono tanti: questioni spinose che offendono la dignità, minano all’incolumità, ostacolano lo sviluppo di una società più equa. A partire da due leggi regionali, la 184 e al 185, per l’istituzione dei centri antiviolenza, che giaciono ancora in consiglio regionale. Il presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu lo scorso dicembre, in occasione di un sit-in a cui avevano partecipato anche vari consiglieri regionali maschi, aveva promesso che l’aula ne avrebbe discusso dopo l’approvazione del Piano sanitario regionale, ma poi è arrivata la statutaria e poi la finanziaria. Tutti temi importantissimi e urgenti, ma troppo spesso ci si dimentica che la violenza contro le donne, quella subdola e silenziosa, consumata fra le mura domestiche, rappresenta una delle prime cause di morte. Poi ci sono i problemi di accesso al mondo del lavoro, la minore retribuzione, gli ostacoli all’imprenditoria femminile e l’accesso al credito. I problemi sono quelli di sempre, ma in Sardegna sta lentamente cambiando l’approccio, tanto che l’isola sta diventando un laboratorio interessante per le questioni di genere nell’ambito del lavoro, della rappresentanza politica e nella lotta contro la violenza. Ma la novità più importante la Sardegna l’ha introdotta con l’istituzione di un dottorato di ricerca sulla farmacologia di genere, introdotto per volontà di Flavia Franconi, ricercatrice dell’Università di Sassari. Per volontà della consigliera di parità è stata aggiunta un’altra borsa di studio oltre a quella messa da Sassari. (s.s.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Via al progetto «smonta il bullo» 
Nasce l’osservatorio regionale sul fenomeno nelle scuole 
Vari enti in azione raccordati con l’Ufficio scolastico per studiare e prevenire il problema «Per fortuna non siamo all’anno zero» 
di Stefania Siddi 
 
CAGLIARI. I bulli nelle scuole da oggi avranno poco spazio. Per contrastare, ma ancor più per prevenire, un fenomeno che negli ultimi tempi sembra avere assunto dimensioni e diffusione preoccupante, è stato istituito ieri l’Osservatorio Regionale per il Bullismo, fortemente voluto dal Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni con una direttiva dello scorso febbraio. Il comitato che costituisce l’Osservatorio è composto da una rete di enti.
 Gli enti agiscono in raccordo con la direzione dell’Ufficio scolastico regionale. Fra gli enti (ieri riuniti nella scuola Enrico Besta di Monserrato) l’assessorato regionale Igiene e Sanità, la Prefettura, l’Upi e l’Anci, gli enti locali, l’università, il Centro di giustizia minorile, il tribunale per i minorenni, la polizia postale, l’Asl, il forum dei genitori, le consulte provinciali degli studenti e Sardegna solidale.
 Una rete strutturata per promuovere azioni coordinate e non replicate nella prevenzione e nella lotta al bullismo, ma soprattutto per diffondere una cultura della legalità fra i giovani.
 All’Osservatorio spetta anche il compito di monitorare un fenomeno di cui si sa ancora poco. Mancano infatti dati certi sul fenomeno. Anche sulla definizione stessa di bullismo c’è confusione. Di certo non si tratta solo di violenza fisica ma anche psicologica. Secondo la referente regionale e responsabile dell’ufficio scolastico provinciale, Pierangela Cocco, il fenomeno in Sardegna non ha registrato punte rilevanti come in altre regioni, ma potrebbe essere un fenomeno più sommerso di quanto si pensi.
 Per questo il progetto prevede l’istituzione di un portale ministeriale (www.smontailbullo.it), e un numero verde nazionale (800 66 96 96), la diffusione di buone pratiche e un’azione di coordinamento sul territorio.
 Sono previste anche campagne di comunicazione e informazione che saranno gli stessi studenti ad elaborare. L’Osservatorio, che ha ricevuto dal Ministero poco più di 65 mila euri, dovrà anche provvedere alla formazione del personale docente e amministrativo sul tema del bullismo e della legalità e creare un raccordo fra istituzioni, scuole, famiglie e studenti per dare vita a un patto sociale. Ma è ancora tutto da fare e le linee guida saranno definite dal comitato. Per dirla con le parole di Giorgio Greco, direttore dell’Ansa di Cagliari, «tutto ciò che è propedeutico comincia oggi».
 Ma Pierangela Cocco ha subito tenuto a precisare che nella lotta al bullismo non siamo all’anno zero. Ci sono per esempio delle scuole che hanno istituito la figura di mediatore scolastico, per fornire consulenze e raccogliere testimonianze di disagio. Al comitato spetta ora decidere le linee di intervento e se attivare dei centri di ascolto negli istituti o in altre sedi.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Smettere di fumare, scoperta la molecola 
 
CAGLIARI. Fumare una sigaretta sarà come bere acqua fresca: così funziona la veriniclina, il principio attivo-farmaco che tra qualche mese dovrebbe essere commercializzato anche in Italia. È stato questo il tema chiave della seconda giornata del 33º congresso nazionale della Società italiana di farmacologia (Sif), che si sta tenendo alla Fiera, a Cagliari. La veriniclina funziona in modo antagonista sugli effetti del tabacco. «In questo settore, la ricerca scientifica sta procedendo in maniera spedita - ha spiegato Walter Fratta, docente di farmacologia a Cagliari - infatti, sono diverse le rilevazioni cliniche e le sperimentazioni avanzate in corso. Va completata nei dettagli la validazione clinica e i composti e le terapie farmacologiche devono essere testate ulteriormente. Ma per quanto riguarda i meccanismi cerebrali che regolano la dipendenza dalla nicotina anche i lavori congressuali ci hanno permesso di accertare che il più è fatto». Sui tempi, secondo Fratta, «nel giro di qualche anno potremo mettere sul mercato un farmaco all’altezza delle aspettative, ma intanto va segnalato il nuovo ritrovato statunitense».
Roberto Baracchini
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 29
Rivoluzione al bancomat
un’impronta per prelevare
Ricerca. Software messo a punto dall’università, sarà usato anche per le indagini del Ris
Luoghi del delitto e banche, basta un dito
Firmato l’accordo tra ateneo e carabinieri
 
Stop alle carte magnetiche e ai codici segreti. Per prelevare denaro agli sportelli bancomat automatici o per accendere il computer basterà cliccare su un sensore con un dito. Un piccolo apparecchio grande come un mouse rivoluzionerà le abitudini di tutti. Basta con i bigliettini segreti che riportano le lettere e i numeri delle password ormai diventate dei veri e propri enigmi e portafogli finalmente sgombri di tutte le carte magnetiche. Ora saranno le impronte digitali del titolare del conto a consentire, se riconosciute, l’operazione. E falsificarle non servirà più a sviare le indagini delle forze di polizia. La tecnologia all’avanguardia che è stata sviluppata dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’università è da oggi a disposizione del Ris dei carabinieri. Le competenze acquisite dai ricercatori serviranno per facilitare il lavoro dei militari nelle indagini in situazioni dove è richiesto un lavoro preciso di analisi delle impronte digitali reperite sulle scene dei delitti. Per Fabio Roli, il docente universitario che ha guidato il gruppo dei ricercatori, gli algoritmi consentono di riconoscere un individuo dall’immagine fotografica: «Un calcolatore consente di individuare immediatamente le finte impronte digitali che possono fuorviare gli investigatori», spiega, «oggi è necessario operare ancora in modo manuale, quasi artigianale. Con questa nuova tecnologia, oltre ad un utilizzo per uso civile, si potranno confrontare le immagini rilevate sulla scena di un crimine e si potrà stabilire in tempo reale se sono uguali a quelle di un sospettato senza possibilità di errore». Sono due i progetti di ricerca in corso all’università. Ieri mattina è stata firmata una convenzione dal rettore Pasquale Mistretta e dal comandante del raggruppamento carabinieri Investigazioni scientifiche Nicola Raggetti, in cui si stabilisce che l’attività di ricerca sarà messa a disposizione del Ris dei carabinieri. Il gruppo utilizzerà le analisi biometriche che rendono possibile, per i computer , riconoscere una persona dalle fattezze fisiche. «Ci auguriamo che la convenzione di un anno venga prorogata», ha detto prima della stipula il generale Nicola Raggetti, comandante del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche, «e che venga estesa ad altri dipartimenti come Scienze biologiche e Chimica, in modo da dare un crescente livello di specializzazione al nostro reparto. Oggi», ha spiegato Raggetti, «si possono fare in quindici minuti cose che quarant’anni anni fa si facevano in tre mesi». 
 
Impossibile falsificare
Grazie al software per il riconoscimento delle impronte messo a punto dal Patter recognition and application group “Prag” il computer è in grado di riconoscere le impronte digitali, ma anche di verificarne la vitalità. Attraverso algoritmi il sistema biometrico riesce a sapere se l’impronta, acquisita come immagine nel pc, sia stata lasciata direttamente da un dito o emulata con silicone.
 
2 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 29
FIERA
Addio vizio del fumo con una pastiglia
 
Entro qualche mese anche i tabagisti incalliti italiani potranno provare a dare un taglio deciso alle sigarette. Sta per arrivare anche da noi infatti il farmaco anti-nicotina, una pasticca a base di Veraniclina che sta dando risultati sorprendenti (il 50 per cento dei fumatori cronici ha detto addio al vizio). Questo il tema della seconda giornata del trentatreesimo congresso nazionale della Società di farmacologia, in corso alla Fiera di Cagliari sino a domani e presieduta dallo specialista Giovanni Biggio. Oggi si parlerà invece di dipendenza da cannabis e marihuana.
 
 
 
 

Questionario e social

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