Martedì 29 maggio 2007

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 maggio 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 45
Nuovi itinerari turistici e visite guidate per scoprire il patrimonio archeologico
 
Non ci sono solo chiese e musei per convincere i turisti a fermarsi in Trexenta. Nella zona geografica che costituisce il cuore della Provincia di Cagliari c’è un patrimonio archeologico che ancora non è stato sfruttato al massimo delle sue potenzialità. E’ arrivato il momento di rimediare. A Ortacesus è ormai imminente l’apertura del polo turistico e archeologico nella necropoli di Mitza de Siddi. Sino ad ora sono stati investiti oltre 500 mila euro per effettuare gli scavi e valorizzare l’intera necropoli. Nascerà un itinerario di visita aperto di giorno e di notte grazie ad una completa e moderna illuminazione. Oltre alla sosta nella necropoli è prevista la visita al Museo del Grano dove sono custoditi alcuni reperti rinvenuti durante le operazioni di scavo. A Mitza de Siddi le sepolture sono protette da strutture in ferro e legno. Per ognuna delle tombe è prevista la ricomposizione e il riposizionamento degli scheletri e degli oggetti che facevano parte del corredo funerario. Da quasi dieci anni l’amministrazione comunale sta portando avanti l’opera di valorizzazione dell’area in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano. Intanto sono in fase di realizzazione l’ufficio informazioni, il pannello illustrativo all’ingresso dell’area, i servizi e lo sportello per la biglietteria. Ma il sogno in Trexenta è quello di dar vita ad un’alleanza tra i Comuni e gli operatori del settore per offrire un pacchetto completo di visite guidate legate all’archeologia e alla storia del territorio. C’è chi sta già mettendo le basi per raggiungere un obiettivo di questo tipo. Le amministrazioni di Guasila e Guamaggiore stanno collaborando tra loro per realizzare un polo turistico nell’area nuragica di Barru, al confine tra i due paesi. A Senorbì invece si punta ai fondi Por per rendere accessibile la necropoli di Monte Luna e Santu Teru, dove ci sono 120 tombe funerarie rinvenute in occasione degli scavi condotti a partire dagli anni ’70. Anche in questo caso serve un impianto di illuminazione a fibre ottiche che sta per essere realizzato. Il progetto è già pronto ed è passato al vaglio della Giunta. A Mandas invece il recupero del nuraghe Su Angiu è già una realtà. Il Comune negli ultimi anni ha investito 800 mila euro e sta già aprendo le porte a gruppi di appassionati, ricercatori e universitari.
Severino Sirigu
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 45
Capoterra
Lingua sarda, domani convegno a Casa Melis
 
«Discutendo di lingua sarda, ognuno di noi si è posto o si è sentito porre almeno una volta la domanda: ma qual è la lingua sarda?». Per rispondere a questa domanda, e per discutere sulla possibilità di una lingua sarda moderna e democratica, il Comune di Capoterra domani alle 16.30 riunirà a Casa Melis due dei più eminenti studiosi di linguistica sarda: i professori Edoardo Blasco Ferrer, dell’Università di Cagliari, e Massimo Pittau, dell’Università di Sassari. Ma non si tratterà di una disquisizione accademica. «Vorremmo che dal convegno scaturissero proposte concrete», spiega l’assessore comunale alla Cultura, Oreste Pili. «Contestiamo l’impostazione che è stata data a livello regionale, l’elaborazione di una lingua sarda comune che è estranea a tutti noi, che non è la lingua madre richiamata dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, e che vanifica cinquant’anni di battaglie per il riconoscimento della lingua sarda, nelle varianti del campidanese e logudorese». (g.e.m.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Gli archeologi si interrogano sul futuro del museo 
Che cosa conterrà il Betile? C’era una commissione che non è stata più riunita 
 
 CAGLIARI. Che fine ha fatto la commissione di esperti che due anni fa era stata insediata per porre le basi del museo d’arte nuragica e contemporanea, Betile, che sorgerà in un’area di dodicimila metri quadrati sul lungomare di Sant’Elia? Di quella commissione fanno parte archeologi come Giovanni Lilliu, Enrico Atzeni (entrambi dell’Università di Cagliari), Alberto Moravetti (Sassari), studiosi come Salvatore Sechi (della Normale di Pisa), esperti del livello di Salvatore Settis e architetti come Stefano Boeri (responsabile della commissione esaminatrice del bando che ha scelto il progetto vincente): l’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. Un gruppo di altissimo livello, funzionale all’importanza dell’opera. «Da allora però - informa Atzeni, già direttore del dipartimento di Scienze archeologiche e storico-artistiche - non siamo stati più convocati. Ma visto che la realizzazione dell’opera sembra viaggiare su binari rapidi, penso sarebbe importante discutere sui contenuti che dovrà avere il museo e la funzione che gli si vuole dare. Si parla di arte nuragica, ma vi sarà anche la pre-nuragica e la post-nuragica? E poi si parla anche di arte contemporanea: in che modo e in che senso dovranno esservi queste contaminazioni? Si tratta di problemi importanti che dovranno essere discussi. Penso che lo si farà, oggi l’attenzione della Regione verso la tutela e la valorizzazione della storia sarda è aumentata. Spero che l’incontro si faccia in tempi rapidi».
 Il Betile costerà complessivamente sessantotto milioni di euro e i lavori dovrebbero cominciare entro il 2008. Esite già un primo stanziamento di 33 milioni di euro. Per i contenuti si è parlato di trasferirvi vari reperti archeologici come le statue di Monti Prama, ma nelle intenzioni il museo dovrà diventare anche una presenza dinamica nell’arte contemporanea internazionale. Nel motivare la scelta del progetto di Hadid, la commissione aveva spiegato come questo rispondesse più degli altri alle «cinque sfide» indicate come obiettivo nel bando di concorso: l’essere il museo anche un volano di rimandi per gli altri luoghi d’identificazione dell’arte nuragica in Sardegna e nel bacino del Mediterraneo, e laboratorio di confronto e sperimentazione che accosti in forme e modi inconsueti gli oggetti e le opere d’arte nuragica e contemporanea. (r.p.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 53 - Cultura e Spettacoli
Il Risorgimento, lo Stato unitario e la Sardegna 
Un convegno di studi alla Maddalena, oltre il mito i risultati della ricerca storica 
Il generale, personaggio complesso, non facile da decifrare 
 
Si apre domani alla Maddalena un convegno di studi in occasione del secondo bicentenario della nascita di Garibaldi. Il convegno, che si svolge nel quadro delle manifestazioni che si terranno in tutta Italia (e nel resto del mondo), è organizzato dalle due Università sarde, dal Comune della Maddalena, il Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Garibaldi, in collaborazione con la Fondazione Siotto di Cagliari, il Comitato sardo per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, il Comitato di Sassari dell’Istituto nazionale per la storia del Risorgimento, Mariscuola e Circolo Ufficiali della Marina militare della Maddalena, con il sostegno finanziario della Regione Sardegna e del Consiglio regionale, della Fondazione Banco di Sardegna e dell’Ente per il diritto allo studio dell’Università di Sassari. Abbiamo chiesto al professor Manlio Brigaglia, che parteciperà al convegno, di illustrarne il programma e il significato.
 
di Manlio Brigaglia
Un convegno di studi su Garibaldi alla Maddalena non è soltanto una delle cento, mille manifestazioni che si terranno quest’anno in Italia e fuori d’Italia per celebrare Garibaldi. E’ soprattutto un atto dovuto alla terra che Garibaldi aveva scelto per la seconda metà della sua vita, per riposarsi dalle straordinarie avventure dei suoi primi quarant’anni, per meditare e tentare altre nuove imprese. «Fare l’Italia» era il suo pensiero: non «farla fare», ma andare lui a farla, direttamente, con l’esercito sempre così colorato dei suoi uomini, un’accolta di giovani entusiasti che andavano a cercarsi una patria con addosso i vestiti di tutti i giorni. L’invenzione di mettereli in camicia rossa fu una delle tante illuminazioni (mediatiche, come si direbbe oggi) che contribuirono alla nascita del mito di Garibaldi e dei Garibaldini. E forse anche, almeno inizialmente, al mito di quella patria nata a dispetto della complicata rete dei rapporti fra le potenze europee e a dispetto (o quasi) delle stesse trame in cui era specialista Cavour.
 «Celebrazioni» non è, peraltro, parola del tutto esatta: perché un convegno di studi su un protagonista come Garibaldi non si propone soltanto di arrivare a una maggiore e più documentata comprensione di un personaggio storiograficamente non facile da decifrare ma anche di collocare la sua storia personale nel contesto più vasto della storia dell’Italia e dello stesso mondo suo contemporaneo.
 «Garibaldi. Il mito, lo Stato unitario e la Sardegna» è il titolo del convegno: un titolo non convenzionale, nel senso che risponde all’individuazione dei tre temi che, all’interno di una biografia più volte ripercorsa, sono stati scelti per una rivisitazione che vorrebbe mettere a punto una certa quantità di risultati della ricerca storica più recente. Il convegno comincia domani pomeriggio nell’aula consiliare del Comune.
 I saluti d’apertura, a cominciare da quello di Antonello Mattone, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, li porteranno il sottosegretario per i Beni culturali Andrea Marcucci, il sindaco della Maddalena Angelo Comiti, l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Carlo Mannoni, la presidente della Provincia Olbia-Tempio Pietrina Murrighile, il presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Giuseppe Bonanno, il presidente della Fondazione Banco di Sardegna Antonello Arru, l’ammiraglio comandante di Marisardegna Ermenegildo Ugazzi.
 Subito dopo i lavori, presieduti da Franco Della Peruta, accademico dei Lincei. Temi delle relazioni: il mito risorgimentale di Garibaldi (Luigi Mascilli Migliorini), il mito di Garibaldi e quello di Mazzini nel Novecento (Angelo Varni), Garibaldi spiegato ai giovani (Gabriella Ciampi), la Sardegna, Garibaldi e il Risorgimento italiano (Assunta Trova), l’iconografia garibaldina nella pittura italiana dell’Ottocento (Almerinda Di Benedetto).
 Il convegno continuerà giovedì e venerdì nel Teatro «P. Longobardo». Presidente Mattone, nella sessione del mattino si parlerà dei pellegrinaggi garibaldini (Giuseppina Fois), le celebrazioni garibaldine del 1932 (Lauro Rossi), il «tocco» di Garibaldi: reliquie, spazi e simboli della religione civile garibaldina (Dino Mengozzi), Garibaldi e Crispi: il condottiero e il politico (Giuseppe Astuto), il mito di Garibaldi nella Nuova Antologia nell’Ottocento (Cosimo Ceccuti), Garibaldi, l’Internazionale e il socialismo (Maurizio Degl’Innocenti). Presidente Aldo Accardo, nella sessione del pomeriggio si parlerà di Garibaldi gran maestro della Massoneria (Fulvio Conti), il mito di Garibaldi e della Terza Roma (Cecilia Dau Novelli), Garibaldi nella riflessione del fascismo (Alberto Malfitano), il Garibaldi dei comunisti (Albertina Vittoria), Mille e più di Mille (Domenico Selis e G. M. Continiello), l’influenza di Garibaldi sull’impegno politico di Jessie White (Siliva Benussi), Asproni e Garibaldi (Stefano Pira).
 Venerdì mattina, presidente Guido Melis, si parlerà di Garibaldi parlamentare (Francesco Soddu), Garibaldi cittadino onorario di Sassari (Manlio Brigaglia), il Ministero degli interni ai tempi di Garibaldi (Giovanna Tosattii). Garibaldi al governo delle Due Sicilie (Roberto Martucci), il modello istituzionale garibaldino nell’Italia sabauda (Paolo Colombo), le dediche manoscrittte nella biblioteca di Garibaldi a Caprera (Tiziana Olivari), dalle sette all’Unità: il garibaldino Nicola Mignogna (Maria Sofia Corciulo). Nel pomeriggio, presidente Mario Birardi, si parlerà di Garibaldi nella politica italiana da Crispi sino al 1948 (Gianni Oliva), la Sinistra subalpina (Adriano Viarengo), Garibaldi e i visitatori di Caprera nel 1865 (Antonio Frau), i Susini: una famiglia garibaldina de La Maddalena nel Risorgimento (Giuseppe Zichi), Garibaldi e la cultura scientiifica (Luigi Pepe). Concluderà i lavori del convegno Franco Della Peruta.
 
 

Questionario e social

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