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Rassegna web del 25 maggio 2007

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25 maggio 2007
Nella scorsa settimana il quotidiano economico Italia Oggi ha pubblicato tre articoli sull’università italiana: finanziamenti all’osso, riforma del dottorato di ricerca e carta dei diritti e doveri. Di seguito i testi tratti da IO online
 
 
  
 
 
Universitari, carta dei diritti e doveri
In arrivo dal MIUR uno statuto per gli atenei
 
Italia Oggi, 19 maggio 2007 - Diritti e doveri degli studenti universitari scritti nero su bianco. Saranno contenuti in uno statuto che il ministero dell’università e della ricerca si appresterà ad approvare a strettissimo giro. Colmando così un vuoto legislativo che ha dato luogo, spesso, a libere interpretazioni da parte dei singoli atenei forti anche dell’autonomia di cui sono dotati. E così saranno sanciti tutti quei diritti ma anche quei doveri propri del mondo studentesco: dal diritto di poter usufruire di tutti gli spazi ai dovere di rispettarli, dal diritto di essere interrogato dal titolare della cattedra, cosa che talvolta non accade, al dovere, seppur scontato, di studiare. Ma non solo. Nella carta dei diritti si cercherà anche di fare luce sulla spesso non chiara gestione delle tasse universitarie o sulle borse di studio per i più virtuosi. Norma in vista anche per gli studenti part-time, quei giovani universitari lavoratori per i quali si cercherà di predisporre una serie di agevolazioni, dove possibile, sia per gli orari di ricevimento dei professori sia per poter sostenere gli esami. Il tutto non vuole essere a sola tutela degli studenti ma per fissare i capisaldi del rapporto che esiste tra atenei e classe studentesca. Il Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) e il sottosegretario all’università Nando dalla Chiesa si apprestano così ad avviare un percorso di consultazioni con l’intero sistema universitario del paese per dare voce a tutte le realtà del mondo accademico. Si aprirà già dalla prossima settimana un dibattito sulla formalizzazione dei diritti e dei doveri degli studenti che da alcuni anni, alla luce di numerose riforme del sistema universitario, si trovano ad affrontare tutte quelle difficoltà legate al sistema didattico e all’utilizzo dei servizi. Piena soddisfazione per l’avvio delle consultazioni arriva proprio dal Cnsu. «Lo Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti», ha dichiarato il presidente del Cnsu, Salvatore Muratore, «é il primo passo fondamentale per la costruzione di una vera cittadinanza studentesca anche nel nostro paese». Una Carta dei diritti e dei doveri che per Muratore può riportare il sistema universitario italiano al passo degli altri paesi europei in cui il ruolo e la centralità degli studenti nei luoghi della formazione sono da sempre riconosciuti e sostenuti. «Garantire i diritti a una comunità che oggi ne è quasi priva», ha concluso Muratore, «ò un passo importante per ridare dignità ai 2 milioni di studenti universitari italiani.
Benedetta P. Pacelli



Università, finanziamenti all’osso
 
Italia Oggi, 15 maggio 2007 - Era chiaro sin dall’ultima manovra finanziaria che sarebbe stato un anno difficile per le casse delle università. Questo non è stato smentito dal decreto ministeriale, appena firmato, che stabilisce i criteri sulla ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) delle università per l’anno in corso. Gli stanziamenti concessi agli atenei sono, infatti, poca cosa anche rispetto al 2006: l’Ffo è, passato (la 6,9 miliardi a poco più di 7 miliardi di curo, con una crescila di 200 milioni. Una cifra che per stessa ammissione del ministro dell’università, Fabio Mussi, lascerà -li atenei ancora in sofferenza visto elle l’incremento è appena la metti dell’inflazione. E una cifra che anche la Conferenza dei rettori delle università italiane aveva giudicato inadeguata, che non consente il recupero degli aggravi di spesa dovuti alla dinamica delle retribuzioni dei professori ormai da vari anni a carico totale degli atenei, né dell’aumento dì spesa legalo alta crescita di costi e quantità dei servizi erogati e all’aumento delle tariffe. L’unico dato positivo  che il piatto non proprio ricco del fondo di finanziamento assegnato alla fine dello scorso dicembre sarà distribuito, a ciascuna università, per una somma pari al 100% (lo scorso anno era i( 99,5%) dello stesso fondo. Entrando più nel dettaglio il decreto prevede ulteriori interventi finanziari, circa ?0 milioni, per la copertura di provvedimenti ministeriali assunti in precedenza. Oltre 40 milioni di euro invece sono previsti per incentivare i migliori risultati ottenuti nella ricerca scientifica. Questa quota verrà distribuita tra i singoli atenei tenendo conio anche (lei risultati dell’ultimo rapporto Civr. Uno stanziamento altrettanto elevato. circa 43 milioni di curo, sarà destinato per assicurare un adeguato sostegno finanziario per il cofinanziamento ai consorzi interniversitari che svolgono attività (lì rilevante interesse per lo sviluppo del sistema universitario e della ricerca scientifica, incluse tutte quelle iniziative connesse alla gestione dell’anagrafe nazionale dei laureali. Tra le altre voci in bilancio., poi, un milione e mezzo destinato per la copertura di chiamate dirette dei docenti, studiosi ed esperti italiani o stranieri impegnati all’estero. Il decreto sarà ora trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione.
Benedetta P. Pacelli
   

 
Dottorato, in arrivo la riforma
Entro la fine di maggio la riforma del dottorato di ricerca. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’università e della ricerca, Fabio Mussi
 
Italia Oggi, 18 maggio 2007 - Mussi ha ammesso di «essere in ritardo di un mese e mezzo su quanto promesso in merito al provvedimento. Ma ogni volta che si va a stringere su un testo», ha aggiunto, «emerge la complessità tecnica: Il sistema dell’istruzione superiore è di enorme complessità e tutte le volte che ci si mette le mani ci si imbatte nella difficoltà tecnica delle norme».
Mussi ha sottolineato come il dottore di ricerca «rimane una figura chiave. Oggi è prevalentemente destinata alle carriere universitarie, ma l’obiettivo», spiega, «è quello di qualificare e accreditare le scuole di dottorato aprendo così l’uscita dei ricercatori verso pubblica amministrazione e imprese».
Le aziende italiane sono tra quelle in Europa che cercano meno dottori di ricerca. «In Francia ai vertici delle aziende della p.a. la figura fondamentale è proprio il dottore di ricerca. Ma non in Italia», ha concluso il ministro.
 
 

 
 
Fonte: www.italiaoggi.it/ 

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